NEL RICORDO DI
MONS. CARLO DELLA MEA
LA CHIESA DI SALETTO
CHIESA B.V. DELLA
VISITAZIONE
SALETTO di CHIUSAFORTE
Il medaglione con l’effigie di mons. Carlo Della
Mea, collocato sulla facciata della chiesa di Saletto, è opera dello scultore udinese Carlo Behmann
(1954-1977), diplomato incisore della Scuola d’arte della medaglia presso la Zecca di Stato, allievo
del prof. Guerrino Mattia Monassi. Ha frequentato
l’Accademia di Belle Arti (scultura) a Roma sotto la
guida del celebre scultore Pericle Fazzini. Presente
in diverse esposizioni nazionali ed internazionali.
Il medaglione accompagna una lapide con l’iscrizione:
A MONS. CARLO DELLA MEA (1881 -1971)
PARROCO DI SALETTO – CANONICO DI S.
GIUSTO – NATO TRA QUESTI MONTI E CHIAMATO DA DIO A SERVIRE IL PROSSIMO – SI
DEDICO’ – CON FERREA VOLONTA’ – GRANDE SAGGEZZA – ESTREMA UMILTA’ – A QUESTA MISSIONE – PERCORRENDO QUESTE
SUE VALLI – ARDITO E INDEFESSO – PORTANDO AMORE E PREGHIERA.
I VALLIGIANI DELLA VAL RACCOLANA PONGONO QUESTO SEGNO DI GRATITUDINE IN
SUO RICORDO.
A.D. MCMLXXIV
Sull’angolo dell’attuale chiesa di Saletto, lungo la
strada e presso il cimitero, esiste un blocco di pietra
lavorata con la dedica alla Visitazione della Madonna (festa 2 luglio) riproducente la data 1821. Si tratta
della pietra angolare della chiesa demolita al sorgere
della presente e che sostituiva una cappellina eretta
certamente nel secolo XVIII nella quale salivano a celebrare di quando in quando i sacerdoti di Chiusaforte.
Fu il Rev. Pievano titolare della Parrocchia di Chiusaforte, Raccolana e Val Raccolana, don Antonio De
Cecco, molto stimato in tutta la valle a ben disporre
gli animi per la costruzione di una chiesa adatta ad una
popolazione di 900 anime. Fece eseguire il disegno
dal paesano Antonio Degli Uomini Vidul e il 7 marzo
1852 benedisse la prima pietra della costruenda chiesa
portata poi a compimento nel 1857.
Tutta la popolazione trascinò i carri delle campane attraverso il Fella presso Raccolana e nella mulattiera
del Canale. Nel 1897 fu fatta pure nel Tirolo tedesco
la statua della Madonna con offerte spontanee della
gente: anche le donne con il ricavato della vendita dei
loro capelli commissionarono parte del lavoro.
Gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, la
chiesa, dopo un importante restauro conservativo,
venne riaperta al culto domenica 8 luglio 2007 dal vescovo emerito mons. Alfredo Battisti.
La popolazione, i turisti
ed i villeggianti si incontreranno
nella chiesa di Saletto
sabato 2 agosto 2014, alle ore 18
con l’Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, invitato a visitare la valle, il quale celebrerà la messa
solenne, accompagnata dalla Corale di Malborghetto; nell’occasione si potranno ammirare le splendide vetrate dell’illustre artista Giovanni Hajnal.
Seguirà la commemorazione ufficiale del maestro
con la descrizione delle opere.
GIOVANNI HAJNAL
zato per conto dello Stato Italiano e Vaticano numerosi
bozzetti per francobolli filatelici.
Membro dell’Accademia di S.Luca, è stato insignito
di varie onorificenze pubbliche, quali la Croce al Valore Civico, massima onorificenza artistica della Repubblica Ungherese, e, nel 2003, della Commenda della
Repubblica Italiana.
PRESENTAZIONE
Nato a Budapest nel 1913. Morto a Roma il 9 Ottobre
2010. Ha frequentato le accademie di Budapest, Roma
e Stoccolma. E’ vissuto a Roma dal 1948 e dal 1958 è
diventato cittadino italiano per meriti artistici.
Pittore, vetratista e mosaicista, le sue opere figurano in
numerosi edifici pubblici e di culto in Italia ed all’estero, tra i quali quattro grandi vetrate nel Duomo di
Milano, Sala Nervi in Vaticano, Duomo di Prato, rosone della facciata di Santa Maria Maggiore in Roma,
St.Joseph Cathedral di Hartford (USA), Lincoln Cathedral (USA), Duomo di San Paolo, Brasile, Monopoli di Stato dei sali e tabacchi, P.zza Mastai, Roma,
Istituto Universitario Gemelli, Roma, Hofgalerie, Lucerna Svizzera, etc.
Sue opere figurano in collezioni private (Milano,
Roma, Caracas, San Francisco, New York, Baltimora,
Budapest, etc.) ed in musei in Italia ed all’estero (Museo Nazionale delle Belle Arti di Budapest, Museo
d’arte moderna in Vaticano etc.).
Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha al suo attivo la partecipazione ad innumerevoli
mostre personali e collettive.
Si è occupato intensamente di illustrazioni per libri,
riviste, giornali ed ha realizzato una serie di incisioni
della Divina Commedia. Ha inoltre illustrato le poesie
di Trilussa (120 ), la Regola Sanitaria Salernitana del
XV Sec. (100) il Gulliver di Swift (250) ed ha realiz-
Un tenue filo di memoria mi unisce nel 1964 quando
giovane sacerdote partecipai ad un corso di esercizi
spirituali ad Assisi alla Pro Civitate Christiana. Sono
rimasto colpito dalle vetrate del maestro Giovanni
Hajnal. Allora non pensavo che sarebbe arrivato il
tempo di averle in una delle nostre bellissime chiese.
In seguito al grave terremoto e a gravi danni di opere
pubbliche e di tante case, tutto il territorio è stato devastato. In uno dei vari viaggi di gratitudine e di solidarietà a molte associazioni religiose ed umanitarie,
recandomi a Milano, Roma e Genova mi sono fermato
un momento ed ho conosciuto il maestro Hajnal, al
quale ho chiesto gentilmente solidarietà per eventuali
vetrate a colori nella chiesa di Saletto, che non aveva
protezione dalle finestre: i vetri erano rotti.
Da quel momento, visto il buon cuore del maestro, tutto è stato facile: dalla vetrata sulla facciata ispirata al
terremoto, a quella del coro dedicata a Maria Regina
e alle tre vetrate sempre ispirate alla Madonna nella
cappella circolare della cupola: la torre di David, i
sette dolori e le sette gioie di Maria (tra le sette gioie
figura anche la Visitazione che dà il titolo alla chiesa).
Tutto questo nel 1977: non appena arrivate col treno
sono state messe all’opera. Di questo fatto un semplice annuncio sul Bollettino Parrocchiale. Queste vetrate completano i grandi lavori fatti dai miei successori
don Rinaldo e don Michele, mettendo in luce la grandiosa architettura delle navate e l’armonia dei colori.
don Adolfo
LE VETRATE