05.Quadro cronologico delle dominazioni in italia

QUADRO CRONOLOGICO DELLE DOMINAZIONI STRANIERE IN ITALIA
DAL 476d.C. ALL’INDIPENDENZA ITALIANA (1861)
476 - 493
( Eruli )
L’ultimo imperatore
dell’impero d’occidente fu
Romolo Augustolo.
Primo re barbarico fu
Odoacre, capo degli Eruli
(popolazione germanica)
ma anche comandante
mercenario delle milizie
imperiali. Egli, senza
difficoltà, aveva deposto
Romolo Augustolo e
assunto il governo della
penisola italiana.
Mantenne intatte le leggi
e le istituzioni romane e
distribuì 1/3 delle terre
alle sue milizie con
enorme vantaggio per
l’agricoltura.
Nell’impero d’oriente
l’imperatore Zenone era
riuscito a mantenere il
suo dominio su tutti i
territori mediante un
governo assolutistico e
grazie all’efficienza delle
armate imperiali contro gli
attacchi dei barbari. Ma
anche le ingenti ricchezze
ebbero un ruolo
determinante nel
corrompere gli invasori
che venivano deviati
verso altre direzioni.
L’erario era solido per la
rendita degli estesi
latifondi sottoposti al
rigido controllo di un
apparato fiscale al cui
vertice stava il monarca
stesso.
L’impero d’oriente rimase saldo fino al 1453
quando i Turchi Ottomani,
con a capo il sultano
Maometto II, sconfissero
Costantino XI, ultimo
imperatore d’oriente che
morì combattendo. Dopo
questa sconfitta ebbe
inizio negli stessi territori
la dominazione ottomana
che si protrasse fino alla
fine della prima guerra
mondiale.
553 – 568
(Bizantini)
L’imperatore d’oriente
Giustiniano, sentendosi
erede del grande impero
romano, e indignato per
la triste sorte italiana,
inviò in Italia degli eserciti (guidati da Belisario)
che travolsero il regno
ostrogoto.
Giustiniano ebbe il
merito di cercare di
risollevare le condizioni
dell’Italia introducendo
un corpo di leggi (codice
giustiniano, in 12 libri) e
Benché di religione ariana, facendo sviluppare il
il sovrano si mostrò
paese dal punto di vista
tollerante verso la Chiesa di economico.
Roma
La sua riconquista
durò solo 15 anni.
La sua attività di governo
mirò a integrare l'elemento
ostrogoto e quello romano.
493 - 553
(Ostrogoti)
Teodorico, re degli
Ostrogoti (popolazione
germanica) scese in Italia,
sconfisse Odoacre, scacciò
gli Eruli, e si sostituì a lui
nella dominazione in Italia.
Teodorico ebbe grande
ammirazione per la civiltà
romana, rispettò
l’ordinamento politicoamministrativo, e cercò di
far convivere Goti e Romani
pacificamente, anche se in
campi separati.
Riconoscendo la grandezza
della civiltà romana, si
avvalse dell'opera di
consiglieri latini quali
Boezio e Cassiodoro e
lasciò nelle mani di
funzionari latini anche la
cura dell'amministrazione
del regno
Fu sepolto nell'imponente
mausoleo di Ravenna,
tuttora esistente.
568 – 774
(Longobardi)
I longobardi
(popolazione
germanica) guidati da
Alboino, scesero in Italia
e scacciarono i bizantini
da buona parte
dell’Italia.
Il dominio bizantino
rimase da Roma a
Ravenna, in Puglia,
Calabria, Sicilia,
Sardegna.
Il resto dell’Italia fu
conquistato dai
Longobardi (v. cartina
geografica n.1).
La conquista dei
Longobardi fu
particolarmente violenta
e feroce; essi rifiutarono
qualsiasi integrazione
con la comunità
romana, confiscarono
vasti latifondi uccidendo
spesso i proprietari,
inoltre, sostituirono il
vecchio ordinamento
politico – amministrativo
romano ( rispettato dai
precedenti invasori) con
un nuovo sistema: capo
dello Stato era il Re,
sotto di lui vi erano i
Duchi, proprietari di
vasti latifondi (ottenuti
come compenso di
guerra) dove essi,
arroccati in grandi
castelli, si
comportavano spesso
come sovrani
indipendenti.
774 - 870
(Franchi)
Pipino il Breve, re dei franchi, chiamata
da Papa Stefano II scese in Italia e
sconfisse i Longobardi.
Si fece consacrare re dei francesi
dall’allora Papa Stefano II (anno 754).
In cambio, Pipino riconobbe la
sovranità del Papa da Roma a
Ravenna asserendo di far rispettare un
documento dell’imperatore Costantino
(vissuto nel 300 d. C.) in cui egli aveva
deliberato di donare alla Chiesa i
territori da Roma a Ravenna. Nel 1400
d.C. il documento fu dichiarato un falso
dal filologo Lorenzo Valla.
Carlo Magno, re dei franchi, scese in
Italia, sconfisse Desiderio, re dei
longobardi, e instaurò il suo dominio
nel nostro paese.
Nel Natale dell’800 si fece incoronare
dal Papa Leone III, come imperatore
del sacro romano impero, in quanto
aveva conquistato gran parte
dell’Europa (v. cartina geografica n. 2).
Nel corso dell’800 e del 900 si
verificarono altri fatti importantissimi:
1) Gli Arabi nell’800 conquistarono la
Sicilia e la Sardegna, ma
precedentemente, tra il 600 e il 700
avevano conquistato vasti territori tra
cui la Siria, la Palestina, l’Iran, l’Egitto,
la Spagna (v. cartina geografica n. 3).
2) Carlo Magno e suo figlio Ludovico il
Pio erano stati abili a tenere unito
l’impero. Ma alla morte di Ludovico il
Pio (840 d.C.), l’impero fu diviso tra i
suoi tre figli:
- a Carlo il Calvo toccò la Francia,
- a Ludovico il Germanico la Germania,
- a Lotario il territorio intermedio che
andava dai Paesi Bassi all’Italia
centro-settentrionale.
Ma i primi due fratelli, per sottrarre a
Lotario la parte europea, si allearono
contro di lui che, vinto nell’841, fu
costretto ad accettare il patto di Verdun
dell’843. In virtù di questo, l’Italia
settentrionale rimase a Lotario, mentre
il territorio europeo comprendente la
Lorena, l’Olanda, la Borgogna, la
Svizzera e la Provenza fu diviso tra gli
altri due fratelli (v. cartina geografica n.
4).
870-962
(Lotte tra i vari
signori del Nord
Italia)
Ottone I della dinastia
Sassone,un lontano
successore di
Ludovico il Germanico,
divenne imperatore del
Sacro romano
impero Germanico (v.
cartina geografica n.
5).
L’impero sopravvisse
fino al 1806
962-1266
Nord: dominazione Sveva
Sud: dominaz. Normanna e Angioina
Nel centro Nord, a seguito delle lotte per
le investiture, le città italiane, non più
controllate dal potere imperiale,
divennero fiorenti grazie ai commerci, alle
attività manifatturiere, alle banche, agli
investimenti di capitali della nuova “classe
borghese”. Ne conseguì una loro libera
organizzazione politica in comuni,
indipendenti dall’impero.
Fu per questo che lo svevo Federico
Barbarossa scese nel 1176 in Italia per
riassoggettare i comuni italiani che si
Nel 962, Ottone I
erano costituiti in una lega, ma fu
della dinastia
sconfitto a Legnano. Fu firmata una pace
Sassone, scese in
a Costanza con cui fu riconosciuta
Italia, riuscì a
l’autonomia dei comuni. Si formarono
neutralizzare le mire
anche due “partiti”, i Guelfi (filo-papali) e i
di governo degli ostili
Ghibellini (filo-imperiali). L’appartenenza
signori italiani, sposò
all’uno o all’altro era determinata da
Adelaide, vedova
interessi contrapposti.
dell’ex regnante
Si diventava Ghibellini se l’imperatore
Lotario morto nel 950
favoriva gli interessi della propria fazione,
e discendente di quel
si diventava Guelfi in caso opposto. Ma,
Lotario nipote di Carlo semplicemente, si diventava Ghibellini, se
Magno.
il proprio rivale era Guelfo, e viceversa.
Ottone I divenne il
Federico Barbarossa, per estendere i
nuovo re d’Italia
domini dell’impero, combinò il matrimonio
settentrionale e si fece del proprio figlio Enrico VI con Costanza
consacrare imperatore d’Altavilla, erede dei possedimenti
a Roma dal Papa
normanni di Puglia, Calabria e Sicilia.
Da questa unione nacque Federico II di
Giovanni XII nel 962.
Svevia che divenne imperatore
(Dal 962 al 1250 si
germanico e anche sovrano dell’Italia
succedettero, dopo la
meridionale dal 1215 al 1250. Fu
dinastia di Sassonia, quella
incoronato imperatore a Roma da Papa
di Franconia e di Svevia.
Onorio III nel 1220. Egli scelse Palermo
Importante esponente di
quest’ultima fu Federico II
come capitale dell’impero e come sua
che spostò il centro
residenza. Fu un uomo molto colto:
dell’impero nell’Italia
- protesse le arti e le scienze,
meridionale per aver scelto
- fondò la scuola medica a
come sua sede Palermo.)
Salerno,
I vari imperatori
- promosse la scuola poetica
concessero vasti
siciliana,
territori ai signori
- molte iniziative per l’agricoltura e
feudali per averne
il commercio,
l’appoggio politico, ma
fondò l’università a Napoli,
ne concessero molti
- emanò le costituzioni melfitane
altri ai Vescovi per
(un insieme di leggi che miravano
avere su di essi il
a trasformare lo stato feudale in
diretto controllo. Inoltre
una monarchia assoluta,
gli imperatori
attraverso l’assoggettamento di
arbitrariamente si
tutti i sudditi al potere centrale).
arrogarono il diritto di Al Sud, Papa Innocenzo IV, alla morte di
nomina dei Vescovi
Federico II (1250) cominciò a rivendicare
con una cerimonia di come feudo della Chiesa buona parte del
La sconfitta di Lotario determinò un
indebolimento del suo potere e una
conseguente instabilità politica nel
settentrione d’Italia, tanto che, dopo la
morte di Lotario, il territorio italiano
tra l’888 e il 962 divenne teatro di
guerra tra i vari signori che si
contendevano il potere in Italia (il
marchese del Friuli di nome
Berengario, i duchi di Spoleto Guido e
Lamberto, ecc).
investitura, e spesso
interferirono nella
elezione dei Papi.
sud Italia, giacché sosteneva che il suo
predecessore, Nicolò II, l’aveva donata al
Normanno Roberto il Guiscardo, suo
alleato nella liberazione della Puglia e
Lo scontro continuo tra della Calabria dai Bizantini. Manfredi,
Papa e Imperatore per figlio di Federico II, organizzò il partito
la nomina dei vescovi Ghibellino contro la Chiesa. Il papa
causò la lunga lotta
Clemente IV, di origine francese,
per le investiture
succeduto a Innocenzo IV, chiese aiuto al
(1075-1122) che si
fratello del re di Francia Carlo d’Angiò il
conluse nel 1122 con il quale scese in Italia e sconfisse l’esercito
Concordato di Worms. di Manfredi a Benevento nel 1266. Il
Papa offrì allora il Sud Italia a Carlo
Nella metà del 1000, il d’Angiò.
re normanno Roberto il Cominciò così la dominazione
angioina nel nostro meridione.
Guiscardo (l’astuto) e
suo fratello Ruggero,
col consenso del Papa
Nicolò II, scacciarono i
Bizantini dal Sud e gli
Arabi dalla Sicilia dopo
30 anni di guerre
(1061-1091).
Il Papa, come
compenso, concesse
a Roberto il governo,
col titolo di duca, della
Puglia, della Calabria e
della Sicilia, così lo
avrebbe avuto, come
suo alleato contro le
ingerenze
dell’imperatore
germanico.
1266-1302
(Il Sud è sotto la
dominazione degli
Angioini)
1302-1442
In Sicilia subentra la
dominazione
Aragonese, nell’Italia
meridionale permane
la dominazione
angioina;
nel centro nord i
comuni si trasformano
in Signorie
Al Sud, rimasero Gli
angioini (eccetto che in
Sicilia) fino alla morte
della regina Giovanna II
(1435). Ella, non avendo
avuto figli, inizialmente
aveva lasciato il suo
regno all’erede Alfonso
d’Aragona, re d’Aragona
e di Sicilia, ma poi,
essendosi inimicata con
lui per il suo contegno
dispotico, fece una
seconda designazione a
Renato d’Angiò,
anch’egli suo parente.
Alla morte di Giovanna
II, i due pretendenti
entrarono in conflitto. La
contesa durò diversi
anni e alla fine vinse
Alfonso d’Aragona che
estese il suo dominio
anche nel resto
dell’Italia meridionale
(1442). Cominciò così la
dominazione aragonese
in tutto il sud Italia.
Il governo Francese
degli Angioini fu molto
duro, oppressivo e
fiscale, determinando un
grande malcontento tra
la popolazione.
Nel Marzo del 1282, in
occasione dei vespri
(funzioni religiose
pasquali), una giovane
siciliana fu gravemente
oltraggiata da un soldato
angioino, la popolazione
insorse e chiamò in aiuto
Pietro III d’Aragona che,
avendo sposato una
nipote di Federico II di
Svevia (sovrano
dell’isola per più di 30
anni), poteva vantare
diritti sul regno di Sicilia.
Pietro III, sbarcato
nell’isola, sconfisse gli
Angioni che dovettero
abbandonarla.
Seguì nel 1302 la pace
di Caltabellotta: Pietro III
D’Aragona ebbe la
Sicilia, nell’Italia
meridionale rimasero gli Nel nord Italia, nel
Angioni fino al 1442.
corso del 1400, i comuni
si trasformarono in
Signorie. Ciò accadde
perché, all’interno d’ogni
comune, un casato,
grazie al suo prestigio,
era riuscito ad imporre
un suo esponente come
signore e governatore
della città, con una corte
e un proprio esercito, a
danno delle vecchie
istituzioni comunali che
così si estinsero.
Età MODERNA
1494-1559
1559 – 1748
Quasi tutta l’Italia cade
Dominazione spagnola.
sotto il dominio
(Nel 1748 nel centro nord
spagnolo a causa delle subentra la dominazione
guerre tra Francia e
austriaca, nel sud rimane
Spagna
la dominazione borbonica)
I francesi entrarono in
guerra con la Spagna
per contrastarle il suo
dominio nel sud dell’Italia
e cercarono anch’essi di
conquistare territori
italiani. La guerra si
concluse nel 1559 con la
pace di CateauCambresis. Gli spagnoli
vinsero grazie all’aiuto di
Emanuele Filiberto, duca
di Savoia, che sbaragliò i
francesi nella battaglia di
San Quintino. Cominciò
cosi la dominazione
spagnola, con la dinastia
borbonica, in quasi tutta
l’Italia.
Ad Emanuele Filiberto
fu dato il Piemonte come
compenso di guerra. La
politica di questo duca e
dei successori fu di
sviluppo e di autonomia
per lunghi secoli, tanto
che nelle guerre
d’indipendenza italiana
del 1800, il Piemonte fu
lo Stato guida.
Rimasero fuori dal
dominio borbonico, oltre
al regno di Savoia, lo
Stato della Chiesa e la
Repubblica di San
Marino. Le Repubbliche
di Venezia e di Genova
con la Corsica, pur
autonome, erano sotto
l’influenza spagnola.
Anche il granducato di
Toscana, sotto la
famiglia dei Medici,
gravitava nell’orbita della
Spagna.
L’Italia fra 1600 e il 1700
attraversò una lunga crisi
determinata principalmente
dal malgoverno della
Spagna a cui era in
grandissima parte
assoggettata, ma causata
anche dai progressi delle
forti potenze marittime e
militari occidentali
(Inghilterra, Prussia, Francia
) che fecero concorrenza
alle nostre città marinare. Vi
fu inoltre una grave crisi in
tutte le attività economiche.
Il 1700 fu un secolo di
lunghe guerre. I conflitti
nascevano quando uno
Stato tentava di occupare un
territorio oltre i propri confini,
o quando moriva un re e si
doveva scegliere un
successore se egli non
aveva un erede diretto
(guerre di successione), o
quando una forte alleanza
tra due stati poteva
minacciare un altro. Ecco
allora che scattavano
alleanze e si dichiarava la
guerra.
Si verificarono tre guerre di
successione nel 1700:
-
quella spagnola
(1700 – 1714),
-
quella polacca
(1733 – 1738),
-
quella austriaca
(1740 – 1748).
Quest’ultima si concluse con
la pace di Aquisgrana
(1668).
Questa pace diede all’Italia
un assetto politico che
rimase per buona parte
invariato fino al 1860:
-
Milano e la
Lombardia
passarono sotto il
diretto dominio
dell’impero
d’Austria;
-
la Toscana fu
assegnata alla
famiglia AsburgoLorena imparentata
con l’Austria;
-
il regno di Napoli e
di Sicilia, il Ducato di
Parma e Piacenza
furono assegnati a
principi di casa
Borbone;
-
rimasero autonomi il
regno Sabaudo con
la Sardegna, la
repubblica di
Genova, la
repubblica di
Venezia, di San
Marino, lo Stato
della Chiesa.