"La gestione dell'Ambulatorio di Medicina generale" – Sede FIMMG Palermo 02/12/2015
LA VACCINAZIONE
ANTINFUENZALE E
ANTIPNEUMOCOCCICA
2015/2016
Dr. Francesco Cirrito - Consigliere FIMMG CA Palermo
1
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
INFLUENZA
UN SERIO PROBLEMA PER LA SANITA’ PUBBLICA
 E’ rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l’attuazione delle misure
di controllo, la gestione dei casi e delle complicanze
 E’ tra le poche malattie infettive che si sperimenta più volte nel corso
della vita indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui
vive.
 Si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale.
 Casi severi e complicanze sono più frequenti nei soggetti sopra i 65
anni di età e con condizioni di rischio, come malattie croniche quali
diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche.
 Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia
grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte, ma casi gravi di
influenza si possono verificare anche in persone sane.
2
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
INFLUENZA: ELEVATA MORBOSITA’ E MORTALITA’
Centro Europeo per il
controllo delle Malattie
(ECDC)
40.000
decessi/anno
Percentuale decessi
Sindromi simil influenzali
(Influenza-like-illness, ILI)
Rilevate attraverso la rete di medici
sentinella, Influnet attiva dal 1999, stima
che le ILI interessano ogni anno tra il 4
ed il 12% della popolazione italiana, a
seconda delle caratteristiche del virus
influenzale circolante.
3
10%
90%
Decessi > 65
anni
Decessi < 65
anni
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA 2014-15
È coordinata dal CNESP Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e
Promozione della Salute dell’ISS in collaborazione con:
1. Il Centro Interuniversitario per la Ricerca sull’Influenza (CIRI) di Genova
2. Il contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta
3. I referenti presso le Asl e gli Assessorati delle Regioni.
4. I laboratori universitari di riferimento
Tutti questi costituiscono la cosidetta rete INFLUNET
Ha rilevato dai darti che il picco epidemico si è avuto in IV settimana del 2015
con incidenza di 10,9 casi per 1.000 assistiti, e il periodo epidemico
(incidenza > a 2 casi per 1.000 assistiti) ha avuto una durata di 14 settimane
L’incidenza cumulativa è stata di 108 casi per 1.000 assistiti (medio/alta)
considerati i 99 casi per 1.000 assistiti nella stagione 2009-2010 e nelle due
fasce di età pediatrica è stata di 260 casi per 1.000 assistiti nella fascia di età
0-4 anni e 178 casi nella fascia di età 5-14 anni.
Ha mostrato una diminuzione all’aumentare dell’età, e ha raggiunto il valore
minimo negli anziani (99 casi per 1.000 assistiti tra gli individui di età tra 15 e
64 anni, e 47 casi tra quelli di età pari o4 superiore a 65 anni).
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA 2014-15
Dalla stagione 2009/10 è attivo in Italia il monitoraggio delle forme gravi e
complicate (introdotto con Circolare 19/11/2009 del MDS) secondo il quale
le Regioni e Province autonome sono tenute a segnalare al Ministero e
all’ISS i casi gravi e complicati di influenza, le cui condizioni prevedano il
ricovero in UTI e/o, il ricorso alla terapia in ECMO.
Stagione pandemica 2009/10: 592 casi gravi e 204 decessi
Stagione pandemica 2010/11: 421 casi e 162 decessi
Stagione pandemica 2014/15: 485 casi gravi e 160 decessi
Nella stagione 2014/15 il 78% dei casi gravi ed il 91% dei decessi segnalati
al sistema presentava almeno una patologia cronica preesistente per la
quale la vaccinazione antinfluenzale viene raccomandata ma solo il 7,6%
dei casi gravi segnalati al sistema era vaccinato.
Undici donne erano in gravidanza al momento della segnalazione, una di
queste è deceduta, nessuna si era vaccinata.
5
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
È coordinata dal NIC - Centro Nazionale OMS per l’Influenza
dell’Istituto Superiore di Sanità (Dipartimento di Malattie Infettive) e
viene svolta in collaborazione con:
 Una rete di 14 laboratori di riferimento regionale,
 la Rete Influnet (il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica
e virologica dell’influenza)
Tutti i dati vengono periodicamente validati dal NIC attraverso lo
svolgimento di controlli di qualità (QCA).
In periodo interpandemico, le attività di monitoraggio virologico sono
prioritariamente finalizzate alla caratterizzazione dei virus circolanti nel
periodo invernale e alla valutazione del grado di omologia antigenica tra
ceppi epidemici e vaccinali, e questi studi permettono l’aggiornamento
annuale della composizione vaccinale.
In situazione di emergenza pandemica, la rete Influnet può avvalersi
della collaborazione di 7 ulteriori laboratori, coinvolti prevalentemente
nella gestione delle forme gravi e/o6pandemiche.
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
Nel corso della stagione 2014/15 il primo virus influenzale della stagione
è stato identificato nella settimana 41/2014.
Il virus di tipo A - sottotipo H1N1pdm09, è stato isolato presso
l’Università degli studi di Palermo, da un campione clinico prelevato da
paziente ricoverato, non vaccinato, che mostrava sintomi influenzali.
Successivamente, la circolazione dei virus influenzali ha subito un
graduale incremento, raggiungendo il picco più elevato tra la 3a e la 6a
settimana del 2015 in corrispondenza del periodo di massima incidenza
e il picco più elevato (50%) nella 4a settimana.
Anche quest’anno si è avuta la contemporanea circolazione di ceppi di
tipo A e di tipo B, sebbene i virus di tipo A siano risultati dominanti
(84%) rispetto ai virus di tipo B (16%).
Nell’ambito del tipo A, sono stati prevalentemente isolati e/o identificati
virus appartenenti al sottotipo H1N1pdm09 (52%) rispetto ai ceppi H3N2
(41%). Il restante 7% dei ceppi di tipo A non è stato sottotipizzato.
7
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
Obiettivi della campagna
vaccinale stagionale contro l’influenza
Riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte
Riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità
L’OMS e il Piano nazionale prevenzione vaccinale (PNPV) 2012-2014
riportano, tra gli obiettivi di copertura per la vaccinazione antinfluenzale:
-- il 75% come obiettivo minimo perseguibile
-- il 95% come obiettivo ottimale negli ultrasessantacinquenni e nei gruppi a
rischio ovvero le persone di tutte le età con alcune patologie di base che
aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza.
8
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
RACCOMANDAZIONI IMPIEGO VACCINI
ANTINFLUENZALI 2015/16
Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare
la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni
In accordo con gli obiettivi del PSN e con il perseguimento degli obiettivi
specifici del programma di immunizzazione contro l'influenza,
viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro
condizioni personali corrano un maggior rischio di andare incontro a
complicanze nel caso contraggano l'influenza.
Periodo di vaccinazione antinfluenzale: autunnale, quet’anno a partire dai
primi di novembre e fino a fine dicembre; per i MMG e i PLS è previsto che il
vaccino venga distribuito dapprima presso i Centri vaccinali della Provincia,
e da qui ritirati dai MMG o consegnati a domicilio presso lo studio del MMG,
per chi ne avesse fatto richiesta
9
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
RACCOMANDAZIONI IMPIEGO VACCINI
ANTINFLUENZALI 2015/16
La vaccinazione dei bambini sani di età tra 6 mesi e 24 mesi (o fino a 5
anni) contro l’influenza stagionale è un argomento oggetto di discussione
per la mancanza di studi clinici controllati di efficacia, inoltre i dati disponibili
da nazioni nelle quali è praticata non permettono di valutare l’impatto di tale
intervento, e ulteriori studi sono necessari.
Pertanto oggi non si ritiene necessario vaccinare gratuitamente per
l’influenza stagionale i bambini che non hanno fattori individuali di rischio.
Per tutti i soggetti della popolazione generale che decidano di vaccinarsi
contro l’influenza stagionale, per varie motivazioni (timore della malattia,
viaggi, lavoro, etc.), il vaccino stagionale è disponibile presso le farmacie.
ATTENZIONE: la protezione indotta dal vaccino comincia due settimane
dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi, poi tende a
declinare, e per tale motivo, e perché possono cambiare i ceppi in
circolazione, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio
di ogni nuova stagione influenzale.
10
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
CATEGORIE RACCOMANDATE PER VACCINAZIONI
ANTINFLUENZALI 2015/16
11
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
VACCINI ANTINFLUENZALI DISPONIBILI
Attualmente in Italia sono disponibili:
-- Vaccini antinfluenzali trivalenti (TIV) che contengono 2 virus di tipo A
(H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B
-- Un vaccino quadrivalente che contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e
2 virus di tipo B.
L’efficacia del vaccino dipende soprattutto dal match esistente fra i virus in
esso contenuti e quelli circolanti e per tale motivo l’OMS indica ogni anno la
composizione del vaccino basandosi sulle informazioni sui ceppi virali
circolanti e sull’andamento delle ILI raccolti dal Global Influenza Surveillance
Network dell'OMS, con la collaborazione dei National Influenza Centres (NIC),
afferenti alla rete internazionale dell’OMS composta da oltre 140 laboratori.
L’OMS ha indicato che la composizione del vaccino per l'emisfero
settentrionale nella stagione 2015/2016 sia la seguente:
- antigene analogo ceppo A/California/7/2009 (H1N1)pdm09;
- antigene analogo ceppo A/Switzerland/9715293/2013 (H3N2) (NEW)
- antigene analogo ceppo B/Phuket/3073/2013 (lineaggioB/Yamagata) (NEW)
12
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
TIPI DI VACCINI ANTINFLUENZALI DISPONIBILI
Vaccini disponibili per la campagna vaccinale antinfluenzale dell’adulto:
1 - Vaccino adiuvato con MF59 autorizzato per l’immunizzazione dei soggetti di età
≥64 anni - raccomandato per età >75 anni secondo evidenze - (gli adiuvanti
potenziano la risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo trovano
particolare indicazione per l’immunizzazione dei soggetti anziani e di quelli
poco rispondenti), nome commerciale FLUAD
2 - Vaccino split intradermico 15 μg da adoperare ≥60 anni (sfrutta particolari
meccanismi immunitari che si attivano nel derma e potenziano la risposta
immunitaria nei pauci-rispondenti a somministrazione intramuscolare),nome
commerciale INTANZA15
3 - Vaccino split (meno reattogeni indicati per l’immunizzazione della popolazione
fino a 18 anni e di adulti con anamnesi positiva a episodi reattivi a precedenti
vaccinazioni), nome commerciale VAXIGRIP (sostituisce INTANZA9)
4 - Vaccino split tetravalente (in genere meno reattogeno, quadrivalente indicato
per l’immunizzazione adulti e bambini dai 3 anni di età, per la prevenzione della
influenza causata dai 2 sottotipi di virus A e 2 di tipo B),nome commerciale
FLUARIX
5 -Vaccino a sub unità (contenente virus influenzali frammentati), nome
commerciale INFLUVAC S
13
LA VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA
VACCINI ANTIPNEUMOCOCCICI DISPONIBILI
Attualmente sono a disposizione due tipologie di vaccino:
- Polisaccaridico (PNEUMOVAX , PNEUMO 23)
- Coniugato
(PREVENAR 13)
Il vaccino polisaccaridico PNEUMO 23 valente, contiene 23 sierotipi,
non dà memoria immunologica, stimola unicamente la differenzizazione
dei Linfociti B in plasmacellule con produzione di anticorpi, che col tempo
tendono a perdere di efficacia, rendendo necessaria la rivaccinazione,
non effetto “booster”.
(ipotesi di rivaccinazione a 10 anni non raccomandato di routine - in pazienti con asplenia chirurgica o
funzionale o nefropatia cronica consigliata a 5 anni - il CDC raccomanda tale rivaccinazione di richiamo
per gli ultrasessantacinquenni che alla prima somministrazione avevano meno di 65 anni, e nei
soggetti ad altissimo rischio – sindrome nefrosica – richiami raccomandati con frequenza anche
maggiore. Pubblicazione CDC www.cdc.gov/nip/publications/long-term-care.pdf)
Il vaccino coniugato PREVENAR contiene 13 sierotipi (gli Antigeni
sono coniugatiall’anatossina difterica), stimola i linfociti T e B, con
produzione di Anticorpi ed “ effetto memoria”, con effetto “Booster” legato
alla vaccinazione. Non richiede richiamo, si pratica una sola dose.
14
LA VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA
STRATEGIE DI VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA
La Regione Sicilia ha proposto di vaccinare a partire dalla coorte dei nati nel 1950 con
una strategia combinata nell’uso dei due vaccini in 3 punti:
1. Soggetti mai vaccinati per vaccinazione antipneumococcica (Soggetti Naive):
Somministrare prima il vaccino coniugato PREVENAR 13, e dopo almeno 3 mesi, meglio 6 per
< reazioni locali in sede inoculo, somministrare una dose di vaccino polisaccaridico
PNEUMOVAX o PNEUMO23 che deve essere intramuscolare nel deltoide; essendo una
vaccinazione che può essere praticata in ogni periodo dell’anno i pazienti vaccinati con
Prevenar 13 potranno essere inviati presso i Centri di Vaccinazione della ASP per praticare,
con richiesta del MMG riportante la data di vaccinazione col Prevenar 13, la vaccinazione con
lo PNEUMOVAX e completare la serie vaccinale, infatti non sarà più necessario infatti
praticare successivamente altre dosi di vaccino antipneumococcico .
2. Soggetti che abbiano già praticato l’anno precedente vaccinazione con vaccino
coniugato PREVENAR 13 : Ma non ancora vaccinati nel corso dell’anno con vaccino
polisaccaridico PNEUMOVAX, e che comunque non abbiano mai praticato il vaccino
polisaccaridico in passato, potranno praticare una sola dose di PNEUMOVAX, concludendo in
tal modo il ciclo vaccinale perl’antipneumococcico.
3. Soggetti che già in passato avevano praticato almeno una dose di vaccino
polisaccaridico PNEUMO23 O PNEUMOVAX: Praticare una sola dose di vaccino
Coniugato PREVENAR 13, ed anche in questo caso dovremo ritenere conclusa la
vaccinazione antipneumococcica, non essendo
15 necessari in futuro altri richiami.
LA VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA
VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA: CHI VACCINARE
A. Assistiti 65enni tutti, sani e a rischio
(coorte del 1950).
B. Soggetti affetti da patologie a rischio
con età > 18 anni, come indicato
nella tabella 1 riportata nella Nota
Circolare Assessoriale 35858 del 30
Aprile 2014 (diapositiva a lato)
Se vi sono pazienti delle coorti precedenti
(1949, 1948 ecc) affetti da patologie a
rischio che per motivi vari non sono ancora
vaccinati, sono vaccinabili, eventualmente,
in caso di carenza di vaccino, avviandoli
successivamente ai Centri di Vaccinazione
delle ASP.
16
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
DOSAGGIO E MODALITÀ SOMMINISTRAZIONE
17
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
DOSAGGIO E MODALITÀ SOMMINISTRAZIONE
Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di
tutte le età, con esclusione dell’età infantile: per i bambini al di sotto dei 9
anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di
vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno
quattro settimane.
Il vaccino antinfluenzale, con l’eccezione del trivalente intradermico, va
somministrato per via intramuscolare ed è raccomandata l’inoculazione nel
muscolo deltoide per tutti i soggetti di età superiore a 2 anni; nei bambini
fino ai 2 anni e nei lattanti la sede raccomandata è la faccia antero-laterale
della coscia.
Il vaccino influenzale trivalente intradermico INTANZA 15 è
preconfezionato in siringa speciale per inoculazione intradermica, il sito di
somministrazione raccomandato è sempre la regione del deltoide ed è
indicato nella profilassi dell’influenza negli adulti ≥60
18
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
CONTROINDICAZIONI E PRECAUZIONI
Il vaccino antinfluenzale NON deve essere somministrato a
A. Lattanti < 6 mesi (per mancanza di studi clinici controllati che
dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età).
B. Soggetti che abbiano manifestato reazione allergica dopo la
somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica
grave (anafilassi) a un componente del vaccino.
C. Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre,
costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va
rimandata a guarigione avvenuta.
D. Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta entro
6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di
vaccino antinfluenzale è controindicazione alla vaccinazione, mentre
una sindrome di Guillain Barré non correlata a vaccinazione
antinfluenzale e insorta da più di un anno è motivo di precauzione.
I vantaggi della vaccinazione antinfluenzale giustificano la
somministrazione del vaccino annuale nei soggetti ad alto rischio di
complicanze gravi dalla malattia 19
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
FALSE CONTROINDICAZIONI SOMMINISTRAZIONE
Allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche.
Malattie acute di lieve entità e Allattamento
Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite:
L'immunodepressione non è controindicazione al vaccino ma potrebbe
non evocare adeguata risposta immune, e una seconda dose non
migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale.
SOMMINISTRAZIONE SIMULTANEA DI PIÙ VACCINI
Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri
vaccini inattivati o vivi attenuati e i soggetti che ne necessitano possono
ricevere, se necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente
ad altri vaccini, in sedi corporee e con siringhe diverse.
CONSERVAZIONE DEI VACCINI
Il vaccino antinfluenzale deve essere conservato a temperature
comprese tra +2°C e + 8°C, non deve essere congelato, va mantenuta
la catena del freddo nel trasporto
I vaccini inattivati contro l’influenza, se conservati a una temperatura
corretta, tra 2 e 8°C, rimangono stabili
20 per almeno un anno.
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
REAZIONI INDESIDERATE AL VACCINO
Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale
consistono in:
1. Reazioni locali: dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione.
2. Reazioni sistemiche comuni: includono malessere generale, febbre,
mialgie, con esordio da 6 a 12 ore da somministrazione vaccino e durata
di 1 o 2 giorni.
Sono stati riferiti, in correlazione temporale con la vaccinazione
antinfluenzale, eventi rari quali: trombocitopenia, nevralgie, parestesie,
disordini neurologici e reazioni allergiche gravi, ma la correlazione causale
tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi avversi non è
stata dimostrata.
In particolare, non è stata dimostrata l’associazione tra vaccinazione e
sindrome di Guillain Barrè, mentre allo stato attuale ci sono evidenze di
una correlazione tra sindrome di Guillain Barrè e diverse malattie infettive,
inclusa l’influenza.
La identificazione di eventi avversi osservati in soggetti vaccinati è da
segnalare nell’ambito del corrente sistema
di farmacovigilanza
21
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
LE REAZIONI ANAFILATTICHE SONO RARISSIME
Per chi vaccina, è bene che si doti di quei presidi utili in caso di reazioni
avverse, rarissime e che non vanno al contrario ingigantite.
Secondo uno studio, promosso dai CDC degli Stati Uniti, ribattuto dal
notiziario «AIFA Pillole dal Mondo n. 868» del 21/10/2015, la
vaccinazione scatena molto raramente l’anafilassi, una reazione allergica
potenzialmente molto grave.
Sono stati identificati 33 casi confermati di anafilassi innescata dalla
vaccinazione, che si sono verificati a seguito della somministrazione di
25.173.965 dosi di vaccino, non si sono verificati decessi e solo 1 dei
pazienti in cui si è verificata l’anafilassi (corrispondente a circa il 3% dei
casi confermati) è stato ricoverato in ospedale: il tasso di anafilassi è
stato pari a 1.31 (95% CI, 0,90-1,84) casi per milione di dosi.
I presidi restano indicati principalmente per tutelarsi da un punto di vista
medico-legale: Pallone Ambu, Adrenalina, Cortisone, Antistaminici e
quant’altro possa essere necessario
22
UN’ULTIMA NOVITA’
LA VACCINAZIONE HERPES ZOSTER
23
LA VACCINAZIONE HERPES ZOSTER
La Regione Siciliana a Giugno 2015 ha rinnovato il Calendario Vaccinale
per la vita aggiungendo l’offerta gratuita della vaccinazione anti Herpes
Zoster con un vaccino vivo e attenuato (Zostavax).
per
24
LA VACCINAZIONE HERPES ZOSTER
La Vaccinazione è indicata per i soggetti a rischio sopra i 50 anni di età e per
TUTTI i soggetti appartenenti alla decade 60-75 anni di età.
Sono considerate ad elevato rischio e di conseguenza si raccomanda
l’adeguata immunizzazione dei soggetti suscettibili over 50 aa che
presentano:
 Leucemia linfatica acuta in remissione, a distanza di almeno 3 mesi
dall’ultimo ciclo di chemioterapia e con parametri immunologici compatibili
 Insufficienza renale cronica
 Soggetti in attesa di trapianto d’organo
 Infezione da HIV senza segni di immunodeficienza e con una proporzione
di CD4 ≥ 200/mL
 Diabete Mellito
 Malattie polmonari croniche
 Alcoolismo cronico
 Asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia
 Epatopatie croniche
 Soggetti riceventi fattori della coagulazione concentrati
 Soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate
25
LA VACCINAZIONE HERPES ZOSTER
Meccanismo d'azione, efficacia e uso del vaccino
Il vaccino contiene una forma attenuata del virus della varicella-zoster che
contribuisce a controllare la riattivazione e la replicazione del virus dentro
l’organismo, permettendo così di prevenire lo sviluppo dell’herpes zoster e
della Nevralgia Post Erpetica (PHN).
Nei diversi studi clinici condotti, ha mostrato:
 Efficacia protettiva contro l’HZ compresa fra il 51% ed il 70%.
 Efficacia protettiva contro la PHN è stata del 67%.
 Riduzione nel rischio di sviluppare successivamente la PHN.
Può essere usato anche in persone che non hanno anticorpi anti-VZV, che
hanno anamnesi negativa per varicella e in coloro che hanno già avuto HZ.
Viene somministrato per via S.C. in singola dose da 0,65 ml, preferibilmente
nella regione deltoidea, e la necessità di una seconda dose non è nota.
Può essere co-somministrato con il vaccino influenzale inattivato, con iniezioni
separate ed in siti diversi di iniezione, ma NON DEVE ESSERE COSOMMINISTRATO CON IL VACCINO ANTIPNEUMOCOCCICO 23VALENTE per possibile riduzione dell’immunogenicità: non disponibili dati
26
relativi alla somministrazione concomitante
con altri vaccini.
LA VACCINAZIONE HERPES ZOSTER
Chi non deve essere vaccinato
Non è indicato per la prevenzione dell’infezione primaria da varicella e non
deve essere usato nei bambini e negli adolescenti.
Non deve ricevere la vaccinazione anti-Zoster chiunque abbia una storia di
ipersensibilità importante a qualsiasi componente del vaccino, principio attivo,
eccipienti o tracce di residui, come ad esempio la neomicina, ma tuttavia,
un’anamnesi di dermatite da contatto dovuta alla neomicina non è una
controindicazione alla vaccinazione con vaccini a virus vivo.
Inoltre è controindicata nelle selle seguenti condizioni:
--- Stati di immunodeficienza primaria ed acquisita da leucemia acuta o cronica, linfoma
o altra patologia che coinvolge il midollo osseo o il sistema linfatico,
immunosoppressione dovuta ad HIV/AIDS, immunodeficienza cellulare.
--- Terapia immunosoppressiva in corso (inclusi corticosteroidi ad alto dosaggio), mentre
non è controindicato negli individui in trattamento corticosteroidi per uso
topico/inalatorio o corticosteroidi sistemici a basso dosaggio, o in pazienti che stiano
ricevendo corticosteroidi come terapia sostitutiva, ad es. per insufficienza surrenalica.
--- Tubercolosi attiva non trattata.
--- Gravidanza: Non vi sono studi nelle donne in gravidanza, pertanto al momento non è
possibile valutare il profilo di sicurezza in queste donne. Non è noto, infatti, se questo
vaccino possa provocare danno fetale o se
possa influenzare la capacità riproduttiva
27
FINE
Grazie della vostra attenzione
28