Sistema Finanziario e Sistema Reale

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IL SISTEMA FINANZIARIO E IL SISTEMA REALE
Il sistema economico è un insieme di soggetti, strumenti, attività e regole strettamente interrelati tra loro.
All’interno di questo sistema vengono scambiati beni , servizi e forza lavoro, dando luogo al CIRCUITO
REALE e in contropartita viene trasferita la moneta, altri mezzi di pagamento o strumenti finanziari la cui
complessiva gestione da luogo al CIRCUITO FINANZIARIO.
Circuito reale e finanziario sono legati tra loro da un rapporto di interdipendenza in quanto i rispettivi
movimenti si influenzano reciprocamente. Il loro contemporaneo equilibrio consente di raggiungerne
quello generale.
Il processo di trasferimento delle risorse è necessario in quanto nel sistema economico si registra la
contemporanea presenza di soggetti con caratteristiche diverse:
-
-
I soggetti in avanzo finanziario (surplus) che sono disposti a scambiare potere d’acquisto attuale
contro quello futuro solo in presenza di un vantaggio economico coerente con un accettabile livello
di rischio;
I soggetti in disavanzo finanziario (deficit) che presentano un gap di potere d’acquisto da colmare
attraverso il reperimento di risorse esterne purchè il loro costo sia inferiore al rendimento atteso
degli investimenti.
Il sistema finanziario influenza in termini quantitativi e qualitativi:
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
Le decisioni di distribuzione del reddito fra consumo e risparmio;
Le decisioni di investimento delle unità con saldo finanziario positivo;
Le decisioni di finanziamento delle unità con saldo finanziario negativo.
I soggetti in surplus e quelli in deficit devono essere messi in condizione di trasferire risorse all’interno del
sistema economico in modo che ciascuno consegua una posizione di equilibrio. Affinché tale trasferimento
avvenga è necessario che vi sia un certo grado di finanziarizzazione dell’economia.
I cicli rappresentano una caratteristica ineliniminabile dei sistemi economici e trovano fondamento logico
nella dinamicità di tali sistemi. I cicli economici rappresentano una fluttuazione che caratterizza l’intero
sistema. Sotto il profilo teorico evidenzia:
-
Una tendenza di fondo (trend) che coglie l’andamento di lungo periodo;
Una componente ciclica (congiuntura) caratterizzata da frequenti oscillazioni dovute al
susseguirsi di periodi di crescita e di flessione, il cui andamento è influenzato dal trend.
Una componente stagionale che trae origine dall’applicazione sistematica di strumenti di
misurazione grezzi.
Una componente accidentale che individua movimenti imprevedibili che influenzano tutte le
componenti.
Le fasi del ciclo:
 Recessione vi sono almeno 2 trimestri consecutivi di
crescita negativa;
 Ripresa breve fase in cui dopo un rallentamento
dell’economia o una recessione, fa registrare un inversione
del segno anche se con risultati ancora negativi;
 Espansione fase di crescita;
 Rallentamento fase in cui la crescita della
produzione decelera.
Studiandone il fattore tempo bisogna considerare
l’ampiezza (differenza di livello tra due punti di svolta
successivi) la durata e l’alternanza (differenza tra due punti di massimo estremi), la diffusione
generalizzata (analizzare settori contemporaneamente coinvolti), ricorrenza delle alternanze e profilo
(pendenza, ritmo di accelerazione/decelerazione).
Bilancia dei pagamenti registra le transazioni economiche intervenute in un dato periodo e sistema, tra i
residenti e non residenti.
Bilancia commerciale registra importazioni e esportazioni.
La Politica Economica è l’insieme delle scelte che riguardano PIL, Bilancia dei pagamenti, Tasso di
inflazione e Tasso di disoccupazione della forza lavoro. Si contrappone alla politica creditizia e monetaria
delle Banche centrali sui tassi di interesse e sul credito totale interno*.
*credito totale interno volume complessivo del credito erogato all’interno a vantaggio sia della sfera
pubblica che di quella privata.
-
Ripresa: politica economica espansiva, incentivi fiscali e riduzione dei tassi di interesse.
Espansione iniziale: politica molto espansiva, aumento degli investimenti e delle vendite, si alza il
tasso di indebitamento, diminuisce il tasso di disoccupazione e il tasso di inflazione.
Forte espansione: politica economica restrittiva a causa del surriscaldamento inflazionistico dei
prezzi.
Rallentamento: politica economica sempre più restrittiva, aumento dei tassi di interesse a breve
termine.
Recessione: politica economica espansiva di segno inverso riducendo i tassi. Percezione della crisi
economica.
GLI INTERVENTI DI POLITICA MONETARIA le aree e gli strumenti di intervallo della politica monetaria
incidono in modo significativo sul sistema finanziario con particolare riferimento allo svolgimento delle
funzioni monetarie e creditizie. Al sistema finanziario viene assegnata la funzione di trasmissione della
politica monetaria proprio perché esso rappresenta il veicolo attraverso il quale gli strumenti adottati
esplicano i loro effetti e di conseguenza si perseguono gli obiettivi.
Funzione monetaria: creazione e circolazione dei mezzi di pagamento, gestione del sistema dei
pagamenti, gestione e regolazione della liquidità.
Funzione creditizia: trasferimento di risorse da unità in surplus ad unità in deficit.
XENOMERCATI ogni mercato monetario o finanziario in cui vengono negoziati prestiti in valuta
convertibile non domestiche negoziate perciò in paesi diversi dal paese emittente. Nascono negli anni ’60
per la negoziazione degli Eurodollari (crediti e debiti in dollari negoziati fuori USA).
Valuta convertibile in oro o in altre monete equiparate.
XENOVALUTA quando una valuta viene detenuta al di fuori del Paese in cui è stata emessa.
L’EQUILIBRIO DEL SISTEMA suggerisce l’esigenza dell’equilibrio tra Economia Reale ed Economia
Finanziaria.
PQ=MV
 Prezzi * Quantità = Quantità di Moneta * Velocità di Circolazione
 Complesso di beni e servizi erogati = Quantità di moneta dotata di una certa velocità di circolazione.
Le autorità in questo senso possono operare su ciascuna delle quattro variabili per riportare il sistema alla
condizione di uguaglianza.
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Aumento dei P si può agire:



o Diminuendo Q
o Aumentando V o M
Variazione di Q:
o Variando inversamente P
o Variando direttamente M e/o V
Variazione di M:
o Inversione di V (difficile nei paesi industrializzati)
o Variando parallelamente Q (difficile nei paesi industrializzati)
o Parallelamente su P (generalmente attivata)
Variazione di V:
o Riduzione di M (più efficace)
o Agire parallelamente su P o Q (forte inefficienza dei sistemi finanziari).
RUOLO DEL SISTEMA BANCARIO NELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Esso rappresenta la
componente preponderante del sistema finanziario sia quantitativamente che qualitativamente. Il suo ruolo
è quello di relazionare operatori che hanno esperienze diverse sia temporalmente che qualitativamente. Gli
operatori oggetto del raggruppamento sono le famiglie (generalmente in avanzo finanziario e con risorse
da investire), imprese (in disavanzo), pubblica amministrazione (in disavanzo) e estero (saldo della
bilancia dei pagamenti).
Esiste un intermediazione pesante qualora le banche acquistino il risparmio garantendone sia la
restituzione a richiesta sia la remunerazione contrattualmente stabilita.
Si parla di intermediazione leggera quando la banca governa, indirizza e amministra il risparmio
indirizzando verso strumenti di debito emessi dai soggetti in disavanzo.
CAPITOLO 2
I SALDI FINANZIARI SETTORIALI E L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA
Il sistema finanziario ha come obiettivo quello di contribuire al migliore e più efficiente trasferimento delle
risorse tra gli operatori economici. La loro finalità è infatti quella di rispondere alle esigenze della loro
variegata e contrapposta clientela. L’obiettivo strategico di lungo periodo diviene perciò quello di ricercare
una corretta composizione della clientela.
Cenni macroeconomici:
Domanda aggregata = Offerta aggregata  Y = PIL
Domanda aggregata: dom. di beni e servizi formulata dal sistema economico in un certo intervallo di
tempo.
Offerta aggregata: capacità produttiva di un sistema economico in un determinato intervallo.
Y (d.a.) reddito utilizzabile per consumi di beni e servizi (C) o per accumulare risparmio (S)
PIL destinabile a consumi (C) o investimenti (I)
C+S=C+I

S=I
Y, C, S, I sono variabili realiu che misurano grandezze di un sistema economico.
Il saldo finanziario è la differenza tra risparmio e investimenti S – I, in conseguenza di un saldo
diverso da 0 è necessario un trasferimento di potere d’acquisto tramite uno strumento finanziario
 S + ∆PF = I + ∆AF attraverso questa formula riscontriamo la forte relazione che vi è tra il sistema
economico e quello finanziario.
Le quattro grandezze (C, I, S, Y) sono influenzate:
-
Dal modello di distribuzione dei redditi (salari, rendite e profitti);
Dalla politica di finanza pubblica e di imposizione fiscale;
Dall’andamento del ciclo economico e dai suoi effetti sulla politica economica e monetaria;
Dalla struttura del sistema previdenziale pubblico e privato, dai tassi e dalle aspettative.
In questo contesto macroeconomico gli intermediari devono raccordarne i flussi.
Il trasferimento delle risorse può avvenire:
-
nello SPAZIO dando origine alla moneta quale mezzo di pagamento;
nel TEMPO, dando origine alle operazioni di credito in uscita e in entrata;
tra UNITA’ appartenenti allo STESSO SETTORE (credito mercantile e di fornitura);
tra UNITA’ appartenenti a SETTORI DIVERSI (emissioni di titoli di debito, titoli di credito anche
attraverso intermediari).
Le operazioni fondamentali dell’intermediazione sono:
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Finanziare le imprese incrementandone la produzione e la crescita economica utilizzando il
risparmio dei soggetti con professionalità;
Colmare l’asimmetria informativa che i risparmiatori hanno rispetto al mercato;
Supportare l’onere di un ritardo dello sviluppo del sistema economico;
Finanziare i cambiamenti dell’economia reale allocando le risorse finanziarie verso i settori
all’avanguardia;
Promuovere la standardizzazione degli impieghi considerando la varietà delle scadenze, degli
obiettivi e delle propensioni al rischio di ciascun risparmiatore.
Il trasferimento delle risorse può avvenire in 2 circuiti:
-
Quello DIRETTO senza intermediazioni che richiede l’esistenza di luoghi di incontro della domanda
e dell’offerta quali i mercati o la borsa;
Quello INDIRETTO che richiede l’esistenza di soggetti in grado di soddisfare sia le preferenze delle
unità in deficit sia delle unità in surplus attraverso intermediari e banche.
LE SCELTE DI INVESTIMENTO DELLE FAMIGLIE ha subito negli anni cambiamenti sostanziali e
cadenzati da ritmi di preferenze spesso condizionati dal fattore moda.
ANNI 50
ANNI 60
ANNI 70
ANNI 80
ANNI 90
ANNI 2000
Elevata preferenza dell’investimento azionario
Chiusura di un ciclo favorevole. Il risparmiatore si avventura nel mercato obbligazionario
di lungo periodo a tassi fissi con la convinzione di avere capitale stabile correttamente
remunerato.
La crisi petrolifera genera un rialzo dei tassi di interesse generando contraccolpi sul
valore delle obbligazioni a tasso fisso. Il risparmiatore accelera le vendite delle
obbligazioni e viene attratto dal deposito bancario.
Le banche non ritengono conveniente inseguire il risparmio con alti tassi e propongono
perciò alla clientela di sottoscrivere titoli come forme di investimento (BOT, CCT, BTP).
La maggior parte dei risparmiatori convoglia sui titoli di stato a discapito dei flussi verso
le imprese e verso la raccolta bancaria.
La banca rileva un’eccessiva frequenza di spostamenti e propone perciò fondi comuni di
investimenti che modificheranno l’investimento stesso.
Il risparmiatore perde il controllo della sua situazione patrimoniale essendosi
avventurato in investimenti rischiosi e polizze assicurative.
I SALDI FINANZIARI DEGLI ALTRI SETTORI
In termini finanziari, le imprese italiane presentano una strutturale situazione di disavanzo, colmabile
soltanto nelle fasi di elevata propensione all’investimento azionario da parte delle famiglie, oppure in una
fase di imposizione di tendenza verso fondi comuni di investimento.
Per quanto concerne la Pubblica Amministrazione in Italia la crescente spesa pubblica ha determinato un
aumento del debito pubblico favorito anche dalla decisione di permettere la diretta sottoscrizione di Titoli
in emissione da parte delle famiglie.
In un ottica temporale a lungo termine il sistema finanziario italiano è caratterizzato:
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Borsa con scarso spessore (poco presente e incisiva nella vita dell’impresa);
Capitalismo familiare (condiziona la realtà produttiva nelle PMI);
Assenza di Hausbank (banca di fiducia);
Specializzazione creditizia;
Crescita del mercato dei titoli pubblici;
Nascita di altre forme di investimento.
INVESTIMENTO IN LIQUIDITA’ la gestione dei servizi a pagamento rappresenta l’area critica dell’aziendabanca, per la quale la riserva di legge costituisce l’elemento attorno al quale sviluppare vantaggio
competitivo in tutte le funzioni proprie e improprie. I sistemi finanziari sono progrediti con la creazione di
strumenti sempre più adeguati per consentirne la regolazione degli scambi in modo più idoneo (banconote).
Nel 1926 la banca centrale era soltanto una, scandendo definitivamente la differenza tra moneta legale e
moneta bancaria. Ulteriori sviluppi sono dovuti alla nascita dell’EURO. Le note di banco riconosciute in
tutto il mondo sono l’Euro, il Dollaro, lo Yen, la Sterlina e il Franco Svizzero.
CAPITOLO 3
LA STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO
Il sistema finanziario ha principalmente 3 funzioni:
1) Monetaria legata all’emissione e circolazione dei mezzi di pagamento nonché alla gestione del
sistema di pagamenti;
2) Creditizia e di mobilizzazione del risparmio legate al trasferimento delle risorse dalle unità in
surplus alle unità in deficit.
3) Trasmissione della politica monetaria, poiché il sistema finanziario è il veicolo attraverso il
quale si perseguono gli obiettivi della politica monetaria.
Riguardo il soddisfacimento delle esigenze degli operatori, si può affermare che il sistema finanziario
agevola:
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Il regolamento degli scambi mediante l’offerta di strumenti di pagamento;
Il trasferimento di risorse connesse a forme di dissociazione tra il risparmio accumulato e
l’investimento che necessita di opportuni finanziamenti;
La gestione dei rischi e la loro copertura mediante l’operatività sui mercati a termine e lo
svolgimento dell’attività assicurativa.
In definitiva gli elementi costitutivi del sistema finanziario sono:
-
STRUMENTI il mutevole insieme di contratti aventi per oggetti diritti e prestazioni di natura
finanziaria;
MERCATI insieme di scambi finanziari;
INTERMEDIARI istituzioni specializzate nella produzione e negoziazione di strumenti finanziari e
nell’offerta di servizi;
ORDINAMENTO insieme delle norme che, disciplinando gli strumenti, i mercati e gli intermediari,
devono assicurare lo svolgimento delle funzioni assegnate al sistema finanziario in modo efficace ed
efficiente.
Gli strumenti finanziari hanno lo scopo di soddisfare le esigenze di scambio delle risorse monetarie e di
allocazione delle risorse finanziarie attraverso circuiti diretti (mercati) e circuiti indiretti (intermediari).
Lo strumento finanziario è un contratto che prevede uno sfasamento temporale tra la prestazione del datore
di fondi e la controprestazione del prenditore, generando l’iscrizione di un’attività finanziaria nell’attivo
patrimoniale dell’investitore e di una passività finanziaria nel passivo dell’emittente.
In termini economici, la classificazione degli strumenti si rifà a questi elementi:
- NATURA DEI DIRITTI derivanti dal contratto che crea l’attività finanziaria:

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Contratti di partecipazione comportano la rinuncia ad un rendimento certo in termini sia di
remunerazione periodica sia di rimborso del capitale a fronte del diritto alla distribuzione eventuale
dei dividendi e alla restituzione del capitale residuale rispetto al soddisfacimento di tutti gli altri
portatori di interesse;
Contratti di indebitamento sanciscono il diritto alla remunerazione e, sulla base delle risorse
esistenti, alla restituzione del capitale a scadenza o al momento della liquidazione;
Contratti di assicurazione consentono al contraente, dietro pagamento di un premio, di tutelarso
contro l’eventuale manifestazione di un evento avverso attinente alla vita unmana o ad altri danni, al
cui verificarsi matura il diritto a incassare indennizzo;
Strumenti derivati che incorporano diritti ed obblighi che insistono su elementi tipici di altri
strumenti finanziari ai quali si riferiscono per effetto del manifestarsi di eventi contingenti. I derivati
possono essere contratti a termine e opzioni.
Strumenti composti che nascono per soddisfare le esigenze dei datori e prenditori di fondi.
-SCADENZA E DURATA CONTRATTUALE:



Strumenti a scadenza indeterminata se le condizioni del rimborso si verificano in conseguenza di un
evento successivo alla sottoscrizione;
Strumenti a scadenza determinata se prevedono la definizione del momento di rimborso e incasso
del montante, in sede di sottoscrizione;
Strumenti a scadenza condizionata la cui data di rimborso può subire modifiche nel corso del tempo
per la presenza di facoltà a favore del datore di fondi (o prenditore).
-REMUNERAZIONE E RIMBORSO DEL CAPITALE contribuiscono a determinare il livello e le
caratteristiche del rendimento/costo, che può essere nullo (nessuna remunerazione) o di mercato (con
remunerazione). In quest’ultimo caso possiamo distinguere le componenti di rendimento certo dove il
rischio legato alla remunerazione è nullo, rendimento incerto e rendimento aleatorio dove la
remunerazione è incerta anche nel suo eventuale manifestarsi.
-RESTITUZIONE DEL CAPITALE può avvenire in un'unica soluzione alla scadenza o mediante piani di
rimborso che si differenziano dsia per la frequenza, sia per la struttura temporale, sia per gli importi.
-NATURA DEL SOGGETTO EMITTENTE consente di classificare gli strumenti in funzione del livello atteso
del rischio di credito. Il rischio di insolvenzadell’emittente viene stimato mediante rating la cui
assegnazione si basa su algoritmi predefiniti che tengono conto di tutte le caratteristiche del settore,
dell’emittente e del titolo.
-TRATTAMENTO FISCALE che concorre a determinare la misura del rendimento netto mediante
imposizione indiretta, quando l’imponibile è legato al controvalore della transazione (plusvalenza), è
diretta quando vengono colpiti direttamente i redditi, perciò interessi e dividendi generati per effetto della
detenzione dello strumento.
-TRASFERIBILITA’ ossia le modalità mediante le quali i titoli possono circolare tra soggetti indipendenti.
Si distinguono in titoli al portatore trasferibili mediante la semplice consegna del titolo, e titoli
nominativi la cui intestazione deve risultare dal titolo e da un registro tenuto dalla società emittente e per
il cui trasferimento è necessario il mutamento della doppia intestazione sul titolo e sul libro dei soci.
-LIQUIDABILITA’ intesa come grado di scambi abilità tra le attività finanziarie (negoziabilità) e si distingue
in mezzi di pagamento, o strumenti negoziabili a vista o con preavviso e strumenti negoziabili sul
mercato.
-NEGOZIABILITA’ sulla quale incifono positivamente la standardizzazione che consente accessibilità
alle informazioni incorporate nel titolo, e la divisibilità per valore unitario e quantità minima negoziabile,
che abbassa la soglia minima di investimento.
Secondo un nuovo orientamento gli strumenti finanziari sono classificabili per:
-
Criteri etici che possono essere negativi quando i titoli di società sono impegnati in business quali
pornografia, giocod’azzardo etc., o positivi quando i titoli sono impeganti in business “puliti”.
Natura dei bisogni soddisfatti che possono essere distinti in:
o Bisogno di investimento che nasce dall’esigenza di impiegare somme non necessarie
all’acquisizione di beni o servizi;
o Bisogno di finanziamento che nasce dalla volontà di reperire le risorse monetarie per
l’acquisto di beni o servizi in eccesso rispetto alle proprie capacità di spesa;
o Bisogno di copertura dei rischi finanziari che nasce dalla possibilità che gli operatoroi si
trovino a detenere posizioni aperte (squilibrio tra crediti e debiti) esposte alle
conseguenze dell’andamento dei prezzi, dei tassi e dei cambi;
o Bisogno di copertura dei rischi assicurativi nasce dalla necessità di tutelarsi contro gli effetti
negativi di un evento dannoso (sinistro);
o Bisogno di gestione dei pagamenti legato alle molteplici esigenze di sicurezza nel ricevere
durante lo scambio moneta riutilizzabile.
Le due fonti normative principali sono rappresentate dal TUF (testo unico finanziario) che regola gli
strumenti finanziari e dal codice civile a seguito della recente riforma del diritto societario.
Per valori mobiliari si intendono categorie di valori che possono essere negoziati nel mercato dei capitali:
-
Azioni di società e altri titoli equivalenti ad azioni di società;
Obbligazioni e altri titoli di debito;
Qualsiasi titolo che permette di acquisire o vendere valori mobiliari.
Per strumenti finanziari si intendono:
-
Valori mobiliari;
Strumenti del mercato monetario;
Quote di un organismo di investimento collettivo del risparmio;
Molteplici tipologie di strumenti che potremmo definite derivati sintetici (contratti di opzione,
contratti finanziari a termine standardizzati).
Le 3 macroclassi per distinguere gli strumenti finanziari sono: azioni, obbligazioni e altri strumenti
finanziari definibili speciali in quanto presentano profili tipici dell’una e dell’altra categoria.
Sotto il profilo contabile lo strumento finanziario è definito come qualsiasi contratto che dia origine a
un’attività finanziaria per un’entità e a una passività finanziario (o uno strumento rappresentativo del
capitale) per l’altra. E’ derivato lo strumento finanziario:
-
Il cui valore cambia in relazione ai cambiamenti che si verificano in un prestabilito tasso di interesse
e prezzo di un titolo (o merce);
Per il quale non vi sia alcun investimento netto iniziale o un minimo;
Che sarà regolato in data futura.
ATTIVITA’ FIN. sono:
 Disponibilità liquide;
 Diritti a ricevere disponibilità liquide (crediti);
 Diritti a scambiare attività e passività a condizioni favorevoli;
 Strumenti rappresentativi del patrimonio netto (azioni e obbligazioni).
PASSIVITA’ FIN. sono:
 Obbligazioni contrattuali che consegnano disponibilità liquide;
 Obbligazione contrattuale che scambia strumenti finanziari a condizioni sfavorevoli;
Gli strumenti vengono quindi classificati in 4 categorie in relazione alla finalità della loro detenzione:
-
Strumenti negoziabili, acquistati o venduti per conseguire utili nel breve periodo;
Strumenti acquisiti per essere detenuti fino a scadenza;
Crediti e presti, cioè finanziamenti ottenuti e crediti concessi;
Attività disponibili per la vendita.
LA CLASSIFICAZIONE DEI MERCATI
I mercati costituiscono l’insieme delle operazioni di evasione e scambio dei contratti nei quali la presenza di
strutture organizzative e di operatori specializzati agevola l’incontro tra domanda e offerta, ordini di
acquisto e di vendita. Possono essere distinti in:
-
ASSICURATIVO nel quale gli operatori si coprono dai rischi puri mediante la stipula di appositi
contratti;
CREDITIZIO nel quale gli intermediari ricorrendo a operazioni di raccolta ed erogazione dei prestiti
riescono a soddisfare, attraverso il proprio bilancio, le divergenti esigenze degli scambisti;
MOBILIARE nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto titoli destinati a
circolare tra gli operatori. In questo frangente gli intermediari hanno il compito di agevolare
l’emissione e la successiva negoziazione di strumenti finanziari.
I mercati mobiliari hanno la funzione di finanziamento attraverso emissione e collocamento dei
titoli, pricing degli strumenti negoziati e riduzione di costi di transazione.
I principali parametri di valutazione sono:
 LIQUIDITA’ attitudine a favorire la trasformazione degli strumenti negoziati in moneta,
minimizzando i costi transazionali;
 IMMEDIATEZZA tempestività nell’eseguire l’ordine;
 TRASPARENZA tempo necessario a diffondere le informazioni;
 AMPIEZZA volume di ordini elevato ad un prezzo prestabilito;
 SPESSORE esistenza di ordini di acquisto e vendita basati su prezzi inferiori e superiori a
quelli di mercato;
 ELASTICITA’ come capacità di far affluire nuovi ordini in risposta ad uno squilibrio tra
domanda e offerta;
 EQUITA’ capacità di garantire parità di condizioni a tutti i partecipanti.
I mercati mobiliari si dividono in:
-
-
Mercato monetario nel quale si compiono transazioni aventi a oggetto titoli di mercato monetario,
ossia con scadenza inferiore a 12 mesi. I requisiti di funzionalità sono: breve scadenza nominale dei
titoli, elevata negoziabilità. (BOT)
Mercato obbligazionario dove le transazioni hanno per oggetto titoli di debito emessi da imprese
(corporate bond), intermediari finanziari ed emittenti sovrani (titoli di stato)
Mercato azionario dove le transazioni hanno per oggetto azioni ed altri strumenti rappresentativi
di partecipazione al capitale d’impresa.
Mercato degli strumenti derivati dove le transazioni hanno per oggetto le differenti tipologie di
strumenti derivati (contratti a termine, swap).
Il mercato primario individua il complesso di operazioni attraverso le quali i risparmiatori
sottoscrivono strumenti finanziari di nuova emissione, mentre il mercato secondario rappresenta
l’insieme degli scambi aventi ad oggetti titoli già in circolazione.
In relazione alla struttura organizzativa e alla determinazione dei prezzi l’elemento fondamentale è
rappresentato dai sistemi di esecuzione degli ordini, ossia le procedure che definiscono le modalità di
incontro delle proposte di negoziazione. In tale ottica i mercati possono essere:
 Mercati a ricerca autonoma dove compratori e venditori si cercano e stipulano un accordo
diretto sulle condizioni dello scambio;
 Mercati di broker dove l’intermediario svolge il compito di mettere in contatto i due soggetti
senza assumere nessuna posizione sui titoli negoziati, percependo commissioni da ambo le parti;
 Mercati di dealer dove l’intermediario svolge il compito di ricerca della controparte
acquistando titoli e rivendendoli. Il suo profitto è dato dalla differenza tra prezzo di acqusito e
prezzo di vendita.
 Mercati con market maker dove il dealer diviene specialista rendendo pubbliche le condizioni
di prezzo alle quali è disposto ad acquistare e vendere un determinato titolo senza mettersi in
contatto con il compratore;
 Mercati d’asta dove la negoziazione avviene direttamente tra i trader (commercianti) che non
possono scegliere la controparte poiché i flussi di ordini di acquisto e vendita vengono ordinati
sulla base di priorità di prezzo e tempo. La negoziazione può avvenire alle grida (asta a
chiamata) quando gli intermediari trasmettono a voce gli ordini dei clienti e la conclusione del
contratto è verbale, o telematica (asta continua) dove l’incrocio degli ordini e la conclusione
dei contratti avvengono attraverso una rete di computer.
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