secondarie di primo grado - Solares Fondazione delle Arti

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SECONDARIE DI PRIMO GRADO
17 novembre ore 11
Teatro delle Briciole
SHERLOCK HOLMES
Cantiere “NUOVI SGUARDI PER UN PUBBLICO GIOVANE” 2° capitolo
regia affidata a Francesca Pennini e Angelo Pedroni | CollettivO CineticO
con Giulio Santolini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno
Scrive Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock
Holmes, che «il mondo è pieno di cose ovvie
che nessuno si prende mai la cura di
osservare». L’idea che guida le parole e le
azioni di questo spettacolo, affidato
all’interno del progetto del Teatro delle
Briciole Cantiere nuovi sguardi per un pubblico
giovane alla compagnia CollettivO CineticO,
gruppo di spicco della danza contemporanea,
è la volontà assoluta, liberissima, giocosa, di
rovesciare quella verità e osservare con
divertita ostinazione il mondo. Sherlock
Holmes e il suo celebre metodo fondato sul binomio osservazione e deduzione, si reincarnano
sulla scena in un anomalo terzetto di investigatori contemporanei, animati da una inesauribile
voglia di andare oltre il volto ingannevole della realtà, di analizzare i dettagli e ipotizzare possibili
soluzioni. Nella sua sorprendente somiglianza con i meccanismi profondi della curiosità infantile,
l’applicazione rigorosa e nello stesso tempo umoristica del metodo deduttivo è lo strumento di un
viaggio di scoperta e investigazione di quel vero e proprio microcosmo che è il teatro. Quella che si
viene compiendo sulla scena, “teatro del crimine” in una inedita accezione, è dunque una vera e
propria anatomia in presa diretta, uno sguardo telescopico che si irradia sull’intero spettro del
visibile e del sensibile. La pluralità delle ipotesi ricostruttive dei movimenti coreografici di uno
spettacolo, a partire dagli indizi lasciati sulla “scena del delitto”, si traduce in un vertiginoso
atlante concentrato della danza, dal minimal alla contact improvisation, dalla metal al musical,
perché il linguaggio del corpo ha estensione infinita, come infinito e aperto è il catalogo delle
ipotesi sul mondo, se si parte dalla sua osservazione analitica. Così, l’occhio di una telecamera,
moderno erede della lente di Sherlock Holmes, scruta, rielabora tutti i recessi dello spazio-mondo:
persone e oggetti, spettatori e proiettori, costumi e note di regia, e non si preoccupa di superare le
pareti del teatro per puntare sulla vita là fuori che continua a scorrere, o di farsi strada dietro le
quinte.
“Secondo lo spirito del personaggio di Conan Doyle si tratta di una divertente ammiccante investigazione
deduttiva. Gli addetti della compagnia di pulizie Watson Srl devono rimuovere le tracce dello spettacolo
della sera precedente, e per farlo devono prima ricostruirle in modo “scientifico”. Il pretesto narrativo
conduce a un viaggio in diversi stili di danza e possibilità coreografiche, per mostrare come solo lo scatto
nell’immaginazione possa definire i modi che l’arte ha per trasfigurare la realtà. I giovani spettatori sono
coinvolti in un gioco che chiede continuamente di guardare oltre le apparenze, per estrarre inedite visioni
dal flusso della vita quotidiana.” Left. Massimo Marino.
29-30 novembre ore 10
Teatro delle Briciole
ACROSS THE UNIVERSE
Cantiere “CUSTODE NUOVI TALENTI”* | Novità
di Daniele Bonaiuti e Chiara Renzi
con Daniele Bonaiuti, Chiara Renzi e Riccardo Reina
classi II e III
Across the universe, il nuovo spettacolo del Teatro delle Briciole diretto e interpretato da Daniele
Bonaiuti e Chiara Renzi, nasce dalla intuizione che tra l’universo e l’uomo, tra i fenomeni del
cosmo e la nostra vita interiore, esista una relazione forte, che può essere indagata e raccontata
con gli strumenti dell’immaginazione e dell’arte teatrale.
Un’attrice e un attore danno vita a una serrata varietà di personaggi che in una galleria di quadri
scenici, legati tra loro da libere associazioni di idee, esplorano il rapporto tra uomo e universo in
una dimensione sospesa tra comicità e riflessione, tra ironia e poesia. Così, il concetto di infinità
del tempo e dello spazio acquista concretezza misurandosi con la fragilità e la finitezza dell’uomo.
La grandiosità dell’universo genera le paure legate agli obblighi di essere sempre all’altezza che il
presente ci impone.
Il più semplice degli oggetti quotidiani può dar vita a una misurazione dello spazio che diventa
descrizione in presa diretta dalle galassie. E se lo spazio è immensità, esso può alimentare il
desiderio del raccoglimento e della meditazione. Il cosmo è anche suprema bellezza che consola e
che cura, così in uno dei quadri scenici dello spettacolo la luna accompagna la capacità di
abbandono dell’uomo alla fusione tra universo e amore.
Across the universe attraversa la vastità del cosmo, dei buchi neri e delle galassie con gli strumenti
umani, concreti e metaforici, della finzione teatrale. Con l’urgenza quotidiana del vissuto, delle
passioni e della imperfezione umana. E traduce con leggerezza i massimi sistemi in una trama di
dialoghi in cui quotidiano e universo si intrecciano, anche ironicamente, dentro un catalogo di
desideri e di paure contemporanei, in una galleria di attrazioni, di fantasmi, di insicurezze, di
desideri.
Daniele Bonaiuti e Chiara Renzi
ll Teatro delle Briciole incontra Daniele Bonaiuti e Chiara Renzi nel 2011 in occasione di La Repubblica dei
Bambini, un progetto affidata al Teatro Sotterraneo di cui Daniele Bonaiuti e Chiara Renzi sono attori. La
collaborazione prosegue nel 2013 con la realizzazione di un progetto ad hoc per la prima edizione di Schiusi,
Viaggio teatrale nei negozi “chiusi per crisi” dal titolo All you can wish. Daniele Bonaiuti è anche attore,
selezionato da Collettivo Cinetico, di Sherlock Holmes.
*Custodi Nuovi Talenti è il cantiere produttivo ideato dal Teatro delle Briciole con il fine di sostenere
giovani artisti cresciuti nella sua officina, per accelerare e favorire la nascita di nuove produzioni, da loro
ideate e dirette, rivolte al pubblico giovane. Dopo Il viaggio ovvero una storia di due vecchi, di Beatrice
Baruffini e Agnese Scotti, la seconda produzione concepita nell’ambito di Custodi Nuovi Talenti è appunto
Across the Universe, di Daniele Bonaiuti e Chiara Renzi.
18 gennaio ore 10
Teatro dell’Argine
GLI EQUILIBRISTI
testi di Giulia D’Amico, Pietro Floridia,
Valentina Kastlunger, Andrea Paolucci
regia Andrea Paolucci
con Caterina Bartoletti, Lorenzo Cimmino, Giovanni Malaguti, Ida Strizzi
Una pedana 4x3, una parete inclinata, quattro attori. Un turbinio di situazioni e di gag sulla scuola
di ieri e su quella di oggi, quella dei secchioni e dei bocciati, quella delle merendine flosce e delle
prof vampiro. Uno spettacolo che racconta, dal punto di vista di quattro adolescenti, un universo
fatto di emozioni vissute all’eccesso, fino in fondo, un mondo dove “o tutto o niente”. Senza
mezze misure. Sempre sul filo. Perché a quell’età si vive così… in equilibrio. Lo spettacolo è stato
elaborato in tre momenti, tre tappe di un unico percorso. A una prima fase di studio con gli
adolescenti incontrati durante i laboratori di teatro nelle scuole, è seguito il lavoro degli autori che
hanno sviluppato i frammenti raccolti in proposte drammaturgiche che, a loro volta, sono state
modificate e plasmate durante la messa in scena vera e propria, sul palco, insieme agli attori.
Laddove le parole non potevano restituire la forza delle emozioni racchiuse nei materiali originali,
sono state tradotte in partiture fisiche, musiche, atmosfere. Una drammaturgia fatta soprattutto
di visioni, un mosaico di codici teatrali diversi, alla ricerca di un linguaggio capace di rendere il
paradosso tra la leggerezza e l’intensità, l’inconsapevolezza e la problematicità con cui vengono
vissuti i piccoli drammi quotidiani che segnano il percorso di una crescita. Lo spettacolo è stato
impostato, fin dalla fase iniziale, per parlare direttamente ai ragazzi e alle ragazze. Il linguaggio, le
immagini, le scene e le partiture fisiche vogliono essere un modo per far riconoscere agli
adolescenti il loro quotidiano, per immergerli direttamente nel loro mondo, nelle loro riflessioni e
nei loro pensieri. Allo stesso tempo lo spettacolo riesce ad essere riconoscibile anche a un
pubblico adulto: i professori, ex-adolescenti ormai adulti, ricollegano alcune parole ed immagini a
quello che è il presente per i loro alunni e ad un passato da ricordare con affetto. Si parla un
linguaggio universale, comprensibile a tutti. Ed è questo il vero scopo e obiettivo dello spettacolo:
cercare di far rivivere certe solitudini, certi pensieri e certe sensazioni di un periodo che nessuno
mai vuole o riesce a dimenticare.
Gli interpreti dello spettacolo (…) portano in scena in modo assolutamente credibile situazioni in cui il
pubblico si ritrova perfettamente. E' un caleidoscopio di tipi e di situazioni a volte paradossali, tra il serio ed
il faceto, espresso con intensa leggerezza, mai banale, che racconta gioie e dolori quotidiani che fanno
parte della vita di ciascuno di noi, ma che in quegli anni assumono toni particolari, dove nulla è concesso
alla mediazione Da far vedere! Mario Bianchi Eolo
Ho visto questo spettacolo 3 volte da quando è nato, 10 anni fa. E anche quest’anno sono tornato a
vederlo. Perché? Perché questo è uno degli spettacoli più belli che io abbia mai visto in questi anni. (…) Le
superiori, e quindi l’adolescenza, sono raccontate in modo perfetto, ma soprattutto fresco e divertente..
Carlo Magistretti Bolognateatro.it
Dopo lo spettacolo, su prenotazione, seguirà in teatro un incontro/laboratorio con la compagnia
della durata di un’ora.
25 gennaio ore 11
Teatro delle Briciole
JOHN TAMMET fa sentire le persone molto così :-?
uno spettacolo di Davide Giordano
scritto e diretto da Davide Giordano e Federico Brugnone
collaborazione artistica Daniele Muratore
con Davide Giordano e Riccardo Reina
spettacolo vincitore del Premio Scenario infanzia 2012
«Il tuo modo di fare fa sentire le persone molto così :- ?», cioè molto perplesse, dice un adulto a
John Tammet, un ragazzo che fa calcoli complicatissimi a mente ma non riesce a stare con gli altri,
e sogna quindi di diventare astronauta e di andare sullo spazio, dove si può stare da soli e
guardare i pianeti e le galassie. Autoritratto di un adolescente difficile, «Jonn Tammet fa sentire le
persone molto così :-?» è uno spettacolo costruito intrecciando i suoi sogni di fuga da una realtà
indecifrabile, i dialoghi e i contatti amorevoli con l’amico immaginario, l’interazione diretta con gli
spettatori, occasione di una presa di coscienza e, attraverso uno schietto confronto emotivo, di
una scoperta più vera della dimensione complessa della diversità. Ma nello stesso tempo lo
spettacolo travalica i confini dell’indagine su una patologia, per diventare strumento di
esplorazione del tessuto profondo delle relazioni tra le persone e dell’ambiguità che le governa.
Pensando in modo «non conforme», egli disvela la natura doppia delle parole, la loro capacità di
essere usate in modo ingannevole.
John Tammet fa sentire le persone molto così :-? è nato nel 2012 da un’idea dell’Organizzazione, un gruppo
che si è occupato di ricerca e sviluppo di idee nell’ambito dell’arte contemporanea, composto da Davide
Giordano, Federico Brugnone e Daniele Muratore. Nel 2013, lo spettacolo è entrato a far parte delle
produzioni del Teatro delle Briciole.
PREMIO SCENARIO INFANZIA 2012 Motivazione della Giuria
Un personaggio caratterizzato da una patologia, la sindrome di Asperger, si rivela portatore di risorse di
autenticità, profondità, spunti di riflessione sulla condizione umana. La costruzione del testo
drammaturgico diviene al contempo scrittura scientificamente fondata ed esteticamente sapiente,
offrendo ai giovani spettatori, attraverso il paradosso della figura del protagonista e del suo amico
immaginario, occasione di rispecchiamento e riflessione sulla loro stessa costruzione identitaria ed
esistenziale. L’interazione con il pubblico arricchisce l’esperienza teatrale di vivacità, invenzione e
interessanti spunti di consapevolezza.
22 febbraio ore 10
Fontemaggiore
ENRICO E QUINTO
drammaturgia Massimiliano Burini
regia Massimiliano Civica
con Stefano Cipiciani
Enrico e Quinto è uno spettacolo che, prendendo le mosse da Shakespeare, racconta il teatro
attraverso la vita dell’attore in scena e viceversa..
Questa originale versione dell’Enrico V vede in scena Stefano Cipiciani, figura di spicco del teatro
ragazzi, diretto da Massimiliano Civica. La passione per il tiro con l’arco, gli inizi in teatro come
macchinista, le passeggiate lungo la spiaggia per raccogliere pezzi di legno da intagliare, l’
“obbligo” alla povertà, al sacrificio e al ricorso alla fantasia per chiunque voglia fare della propria
passione un lavoro: Stefano Cipiciani gioca con la sua vita in uno spettacolo che racconta il dovere
di essere felici.
La storia prende spunto dalle vicende di ENRICO V, re inglese che diventò famoso per aver
conquistato la Francia con la famosa battaglia di Azincourt.
Nello spettacolo a raccontare la storia è un arciere del re: un fatto storico raccontato dal "basso",
da un uomo, uno dei tanti, che si trova ad esserne attore suo malgrado.
La storia di Quinto l'arciere che, con le sue paure e la sua ingenua schiettezza, combatte a fianco
del suo re si interseca con la storia dell'attore, Stefano, che ci racconta il suo lavoro in teatro fatto
di cantinelle, chiodi, sudore e passione.
Shakespeare nel prologo di ENRICO V fa esplicitare al coro il mistero della finzione teatrale:
"supplite, signori, con la vostra immaginazione alle nostre imperfezioni.....può questa ristretta
pedana contenere la sterminata campagna di Francia? dovrete ora equipaggiare i nostri re, e
condensare le imprese di molti anni nel volgere di una clessidra..."
E' quello che presenta lo spettacolo, proposto con i mezzi del teatro popolare, che stuzzicando la
nostra immaginazione ci riporta nel tempo e nello spazio del racconto.
Nello spettacolo, per la regia di Massimiliano Civica, PREMIO UBU del 2015 per l'ALCESTI,
ritroviamo anche il discorso di San Crispino reso famoso da Kenneth Branagh nel suo Enrico V.
Ecco dunque intrecciarsi sopra "questo O di legno", le narrazioni di vita di persone e personaggi
che con il loro cuore compongono la trama e ci invitano a giocare con le loro storie.
17 marzo ore 11
Teatro Sotterraneo
IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI
storygame tra Jules Verne e Sotterraneo
concept e regia Sotterraneo
in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Mattia Tuliozi
coproduzione Sotterraneo/Associazione Teatrale Pistoiese
classi II e III
Nell’incontro con Verne e il suo immaginario, Sotterraneo inizia un ciclo di studi e progetti legati al
racconto di genere e alla narrazione popolare. Punto di partenza è uno dei più famosi romanzi
d’avventura di tutti i tempi, Il Giro del mondo in 80 giorni, storia di un gentleman ottocentesco che
per scommessa compie un viaggio intorno al pianeta, un’avventurosa corsa contro il tempo che è
anche riorganizzazione simbolica del sapere dell’epoca. Verne porta i suoi personaggi da Londra a
Londra passando per Egitto, India, estremo Oriente e Stati Uniti, attraverso incidenti, trovate e
continui colpi di scena dal sapore tanto anticipatore quanto vintage.
Con due narratori, un tabellone in forma di planisfero e un dj che sonorizza l’intero spettacolo,
Sotterraneo allestisce uno storygame teatrale: il romanzo diventa un gioco interattivo col pubblico
in cui quiz e test scandiscono la narrazione, trasformando il testo di Verne in un ipertesto fatto di
rimandi, collegamenti e aperture di senso che ricollocano il giro del mondo ai giorni nostri - un
tempo presente che appare sempre più come il risultato globalizzato e ipertecnologico di quei
processi descritti e in qualche modo anticipati da Verne. L’obiettivo è quello di coniugare il
carattere affabulatorio del romanzo con la sua natura enciclopedica, ponendo lo spettatore nel
ruolo di giocatore attivo che ascolta un racconto e partecipa attivamente al suo sviluppo.
Senza alcun intento pedagogico ma con una grazia rara e una freschezza disarmanti, gli spettatori si
trovano catapultati nell’avventura della circumnavigazione del globo. A ogni tappa, sorgono i famosi
imprevisti del Monopoli e si possono giocare dei Jolly (uno solo a puntata); il pubblico è invitato a rispondere
a domande in stile Trivial Pursuit e gli attori sono chiamati a superare delle prove, come recitare un testo
con convinzione (…). Nel frattempo, il viaggio si materializza di fronte ai nostri occhi grazie all’uso di un
cartellone che rimanda sia agli espositori dei cantastorie di epoca medievale sia alle carte geografiche che
affollano la filmografia di genere giallo – coperte di puntine, fili di spago multicolori e fotografie di possibili
colpevoli. L’attenzione per l’immaginario pop rifugge però il cliché e si integra perfettamente con questa
costruzione agile, che diverte interessando e fa pensare mentre ironizza, con classe, sulle idiosincrasie di un
mondo – quello Occidentale – che, a distanza di un secolo e mezzo, continua a liquidare tutto ciò che è
diverso da sé come barbaro o rieducabile. Luciano Ugge e Simona Maria Frigerio, www.persinsala.it
20 marzo ore 10 anteprima
21-22-23-24 marzo ore 10
Teatro delle Briciole | novità
RADIO LONDRA
di e con Paola Crecchi
Dopo “Cirano” e “Diluvio Rock” Paola Crecchi, nel terzo capitolo di un “teatro da camera” per
attrice e oggetti, porta in scena il nuovo spettacolo “Radio Londra”.
E’ la storia delle fantasie visionarie di una bambina durante la seconda guerra mondiale. Nei rifugi
ascolta le letture del Faust di Marlowe fatte dal babbo Mendis , ma anche le filastrocche, le fiabe e
le ricette della mamma Iolanda, mentre sopra di lei incombe il rumore del bimotore di ricognizione
“Pippo”, l’aereo più amato dai bambini durante la seconda guerra mondiale!
Confondendo i personaggi del Dottor Faust con quelli dei protagonisti della seconda guerra
mondiale, Linda riscriverà ed interpreterà la storia a modo suo: Mussolini diventa una sorta di
Dottor Faust che, in cambio di potere e grandezza su questa terra, ha venduto l’anima al Diavolo
(Hitler), stringendo con lui un patto che lo renderà schiavo per l’eternità; gli americani e partigiani
invece saranno gli angeli buoni che cercheranno inutilmente di salvarlo e farlo desistere dai suoi
intenti per poi mettere fine alle scelleratezze del Dottor Faust.
L’aereo Pippo, con le sue bombe piccole che assomigliano alle caramelle, sarà per la bambina una
sorta di angelo dispettoso che un po’ aiuta e un po’ castiga.
28 marzo ore 10
Le nuvole nere
BUNKER
con Clement Delperier, Timothee Francois, Nolwenn Peterschmitt, David Terrier
regia Martina Raccanelli
testo di Jean Marie Clairambault e Maddalena Caliumi
musiche Collettivo "Nottenebbia" (Thibault Chaumeil, Gabriel Durif, Sylvestre
Nonique - Desvergnes e Marceau Beyer)
classi II e III
Come nel romanzo di William Golding un gruppo di persone, cellula minima della società, si ritrova
abbandonato in un luogo lontano da tutto, immagine della solitudine dell’umano nel mondo di
oggi. Bretella, Miccia, Brina e Perchè Sì sono quattro ragazzi soli. Per anni e anni, anni che
potrebbero dirsi eterni, sono cresciuti lontani da tutto, lontani dalla società, circondati giusto da
pochi oggetti arrugginiti. Giorno dopo giorno hanno reinventato il loro quotidiano e in questa
libertà creano un gruppo solidale, orizzontale, in cui i legami tra di loro sono il centro
dell’esistenza. A poco a poco dimenticano come si parla, come si sta in società, dimenticano i
doveri, la paura, le banche e le gerarchie. Ma, un giorno di tempesta, trovano una radio. Il mondo
che avevano dimenticato ritorna a farsi sentire, portando con sé le presenze del mondo di
oggi. L'idillio si rompe e le frontiere tra la microsocietà dei ragazzi e gli schemi d'organizzazione del
mondo moderno si confondono facendo di loro degli adulti e in qualche modo dei mostri
contemporanei.
Il lavoro scaturisce dall’urgenza di sondare alcune delle contraddizioni che nascono
dall’osservazione dello spazio e del valore che il sistema sociale attuale attribuisce all’uomo. Un
gruppo di giovani abbandonati dalla società si deve reinventare per salvarsi dalla forza
programmata che spinge i giovani a quella solitudine che finisce per ammalare le persone di un
sentimento di impotenza. Il Signore delle Mosche sarà la porta di entrata per riflettere sulla
situazione attuale di abbandono delle istituzioni e della Politica (con la P maiuscola) della gente.
Cosa succede quando la società a cui abbiamo affidato la tutela di grandi valori, non li incarna più?
Quando la politica non protegge più le persone? Quali nuove forme di solidarietà e di relazione si
instaurano se si è soli? L’umano ha la forza di cercare delle soluzioni veramente alternative?
L’assunto del romanzo è che l’uomo, senza strutture di controllo, è destinato a ripiombare nella
sopraffazione, incapace di inventare il bene, tanto meno quello collettivo. Golding punta il dito
amaramente in direzione della natura umana. Cercheremo di capire, in un viaggio di andata e
ritorno dalla società attuale alle ipotesi di cambiamento, se è possibile fare qualcosa.
Circondati dal rumore di fondo della “propaganda economica” cercheranno di fare silenzio, di
spostare il punto di vista, di guardare la luna e non il dito, nell’idea che fare delle ipotesi è già
rivoluzione.
27 aprile ore 10
Teatro delle Briciole
W (PROVA DI RESISTENZA)
di e con Beatrice Baruffini
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2013
“I laterizi (o mattoni) di qualsiasi tipo e forma, debbono nella massa essere scevri da sassolini e da altre impurità;
avere facce lisce e spigoli regolari; presentare alla frattura (non vetrosa) grana fine ed uniforme; dare al colpo di
martello suono chiaro; assorbire acqua per immersione; asciugarsi all’aria con sufficiente rapidità; non sfaldarsi e non
sfiorire sotto l’influenza degli agenti atmosferici e di soluzioni saline; non screpolarsi al fuoco ed inoltre avere
resistenza adeguata agli sforzi ai quali dovranno essere assoggettati in relazione all’uso.”
(art. 3 R.D. 16 novembre 1939 n° 2233)
La prova di resistenza è una prova caratteristica del mattone forato. Viene fatta applicando un
carico di peso sempre maggiore su tutti e tre i lati del mattone, fino a raggiungere il carico di
rottura e stabilire così il grado di resistenza del mattone forato. “W” è il grido di vittoria di chi
supera quella prova senza morire. Parma 1922: prova di resistenza. Nei quartieri popolari
dell’Oltretorrente e del Naviglio, gli abitanti resistettero, innalzando le barricate, all’aggressione
dei fascisti guidati da Italo Balbo. Furono cinque giorni di scontri in cui quasi tutta la città si schierò
unita contro un comune nemico. Donne, uomini, bambini, ragazzi, ognuno come poteva,
parteciparono a una lotta collettiva che portò Parma a essere l’unica città in grado di respingere il
fascismo, prima della marcia su Roma. Questa è una storia di povertà e di vendetta. Di buoni e
cattivi. Di rossi e neri. E’ un racconto dove le passioni nascono in strada, fuori dalla finestra, perché
in casa si sta stretti. E in strada, in fila per il bagno, davanti all’unica fontana che pompa acqua,
sugli scalini a giocare a carte, sulla porta delle osterie, si vive. Si fa l’appello dei figli per vedere
quanti sono. Si fischietta Verdi, ci si prende a pugni, ci si allena alla lotta. Si sceglie la guerra. Si
alzano marciapiedi. Muri. Barricate. E’ una storia di ribellione e di resistenza. Di mattoni forati e di
donne e uomini tutti d’un pezzo.
Motivazione della Giuria. Con vena poetica e semplicità Beatrice Baruffini rievoca la “prova di resistenza”
degli abitanti dei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio di Parma che nel 1922 resistono
all’aggressione dei fascisti, capitanati da Italo Balbo. È in un certo senso la stessa barricata, rappresentata
da una serie di mattoni posati sulla scena, a dar vita all’intero racconto secondo la miglior tradizione del
teatro di oggetti. Baruffini, recuperando le importanti esperienze di Claudia Dias e di Gyula Molnar, con
originalità e senza retoriche commuove per la capacità di trasfigurazione e per la sensibilità nel recupero
della memoria.
INFORMAZIONI
PRENOTAZIONI> Le prenotazioni si svolgeranno con le seguenti modalità:
Schede di prenotazione> prima dell’inizio di ciascun incontro di presentazione, a partire dalle ore
17, potrete ritirare le SCHEDE numerate su cui sarà possibile esprimere le vostre scelte. Le
SCHEDE, nel caso in cui non possiate partecipare agli incontri di presentazione, si potranno
comunque ritirare a teatro, entro venerdì 7 ottobre, nei seguenti orari: dalle ore 11 alle 14.30 –
escluso sabato 1 e domenica 2 ottobre. Il numero sulla scheda indicherà e garantirà la vostra
posizione e priorità nelle prenotazioni che, comunque, non verranno inserite prima del 7 ottobre
(ad esempio: la scheda n. 3 rimarrà sempre in terza posizione anche se fosse consegnata l’ultimo
giorno disponibile). Avrete quindi, come sempre, l’occasione di consultarvi e di decidere con calma
quali scelte indicare. Come nostra consolidata abitudine, garantiremo ad ogni insegnante la
possibilità di rappresentare eventualmente la propria scuola, ritirando le schede anche per le
colleghe. Ogni classe o sezione avrà, di conseguenza, una propria scheda su cui indicare le
prenotazioni. Vi invitiamo a specificare chiaramente i vostri recapiti sulla scheda per permetterci di
contattarvi nel caso non ci fossero posti disponibili per uno spettacolo da voi scelto e cambiare,
eventualmente, la prenotazione.
Prenotazioni fino al 7 ottobre> le schede compilate possono essere consegnate mantenendo la
priorità acquisita:
-al termine dell’incontro di presentazione
-entro venerdì 7 ottobre in teatro dalle ore 11 alle 17
-entro venerdì 7 ottobre via
[email protected]).
e-mail
([email protected]
oppure
a
Prenotazioni dal 19 ottobre ad aprile 2017> non sarà più necessario prenotare tramite la scheda,
ma come di consueto, presso gli uffici negli orari di biglietteria: dal martedì al venerdì dalle ore 11
alle 14.30, giovedì dalle 11 alle 17 o telefonicamente al numero 0521/989430 992044.
BIGLIETTI
5€ scuole dell’infanzia e primarie
6€ scuole secondarie di primo e secondo grado
3€ anteprime
PROMOZIONI
Le classi che prenoteranno più di due spettacoli, avranno una riduzione pari ad 1€ sul prezzo del
biglietto di ciascun spettacolo.
Scuole dell’infanzia e primarie: 12€ x 3 spettacoli (anziché 15€)
Scuole secondarie di primo e secondo grado 15€ x 3 spettacoli (anzichè 18€)
MODALITA’ DI PAGAMENTO
Vi chiediamo gentilmente di provvedere al pagamento del 50% della quota totale dei biglietti
entro e non oltre 20 giorni dalla rappresentazione prescelta. Il giorno dello spettacolo si
provvederà al saldo.
Le eventuali disdette dovranno pervenire entro 20 giorni dalla data dello spettacolo. Oltre tale
termine la Direzione del Teatro tratterrà la somma versata dei biglietti.
I pagamenti si potranno effettuare presso gli uffici del Teatro al Parco, tramite bonifico bancario
sul conto corrente presso Cariparma Crédit Agricole, sede di Parma, intestato a Solares Fondazione
delle Arti c/prevendite, specificando obbligatoriamente quanto segue:
CODICE IBAN IT18A0623012700000036542912
NOME DELLA SCUOLA E CLASSE
TITOLO E DATA DELLO SPETTACOLO (per esigenze della banca siete pregati di indicare in modo
abbreviato, ma comprensibile, il titolo dello spettacolo prenotato)
COME SI ACCEDE A TEATRO
Si ricorda che l’ingresso al Parco Ducale non è consentito ai pullman e che gli ingressi pedonali più
vicini sono: Via Pasini e V.le Piacenza (retro Star Hotel du Parc).
Per favorire un corretto approccio al teatro, si invitano le classi ad arrivare almeno 20 minuti prima
dell’inizio dello spettacolo.
Le classi che arriveranno a spettacolo iniziato non potranno accedere alla rappresentazione. In
questo caso la Direzione del Teatro tratterrà la somma versata dei biglietti.
MATERIALE INFORMATIVO
Presso gli uffici del Teatro al Parco è disponibile il materiale informativo sugli spettacoli: testo,
rassegna stampa, schede per insegnanti. Il programma della rassegna è consultabile sul sito
www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.
Teatro delle Briciole
Parco Ducale, 1 43125 Parma
Biglietteria>dal martedì al venerdì dalle ore 11 alle 14.30, giovedì dalle 11 alle 17 0521/989430
992044
www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole
[email protected] / [email protected]
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