Azioni, intenzioni ed emozioni: Le basi neurali della comprensione del comportamento degli altri Pomaia, 13.06.2009 Fausto Caruana Dip. di Neuroscienze, Sezione di Fisiologia Università di Parma • “In Principio era l’Azione”: cosa sappiamo sul cervello motorio • Comprendere le Azioni: - i neuroni mirror e le scoperte sulla scimmia - il sistema mirror nell’uomo • Alla ricerca di altri specchi: le emozioni e le sensazioni “… in principio era l’azione” Il Sistema Motorio e lo Scopo delle Azioni Il Mosaico delle Aree Motorie Il Sistema Motorio è costituito da una molteplicità di aree La distinzione tra aree è ricavata da studi anatomici e funzionali Ogni area Premotoria è implicata in una rete funzionale parallela con aree della Corteccia Parietale (Matelli et al.,. ’85, ’91; Rizzolatti et al., ’98) L’idea classica è che il Sistema Motorio ha un controllo esecutivo; Secondo tale idea, in particolare, il Sistema Motorio codifica e controlla movimenti Suddivisione funzionale classica PERCEZIONE AREE SENSORIALI COGNIZIONE AREE ASSOCIATIVE AZIONE AREE MOTORIE La suddivisione funzionale classica del cervello e’ stata fortemente influenzata dall’idea ingenua di ciò che pensiamo faccia “la mente” [ 1 ] attività percettiva e immagazzinamento di informazioni --- Aree sensoriali [ 2 ] elaborazione cognitiva --- Aree associative [ 3 ] uscita motoria --- Aree motorie Proiezioni Corticali Discendenti Central sulcus Cingulate sulcus Central sulcus Intraparietal sulcus Corpus callosum Lunate sulcus Superior temporal sulcus Principal sulcus Arcuate sulcus Dorsal lip Insula Ventral lip Corticospinal Corticoreticular Corticospinal and corticoreticular Quando l’ICMS viene combinata con la registrazione EMG, persino la più piccola corrente capace di provocare una risposta apprezzabile dà luogo all’attivazione di diversi muscoli (e alla simultanea inibizione di altri) suggerendo che ciò che sono rappresentati nella mappa sono movimenti organizzati, e non invece attivazioni di singoli muscoli Graziano et a., 2004 QUALE RUOLO PER LA CORTECCIA MOTORIA? Rizzolatti et al., 1988: Nella corteccia premotoria ci sono neuroni che si attivano ogni volta che la scimmia afferra un oggetto, indipendentemente dal tipo di effettore usato: la mano destra, la mano sinistra, la bocca. Hp: In F5 esistono neuroni che codificano lo scopo dell’azione – afferrare, tirare, strappare, etc. – e non il movimento necessario per raggiungerlo. A Afferramento con la bocca B Afferramento con la mano destra C Afferramento con la mano destra (Rizzolatti et al. 1988) Cosa succede se l’azione viene dissociata dal movimento richiesto per compierla? Studio delle proprieta’ dei neuroni motori durante atti motori dotati dello stesso scopo finale (afferrare il cibo) ma ottenuti mediante movimenti opposti della mano. • PINZE NORMALI: Congruenza tra i movimenti della mano e la fase dell’azione; • PINZE INVERTITE: Apertura della pinza chiusura della mano; Chiusura della pinza apertura della mano; Neurone registrato in F5 Il picco di attività avviene durante la chiusura delle pinze Raster dei neuroni Istogramma Potenziometro MOTRICE PRIMARIA (F1) • L’Area Motrice Primaria (F1) è considerata più prossima all’uscita motoria • F1 è una regione corticospinale • Costituisce 1/3 del tratto CorticoSpinale Registrazione nell’Area Motrice Primaria (F1) Due distinte categorie di neuroni sono state trovate nell’area motrice primaria F1: 1° - Neuroni che scaricano in relazione allo scopo dell’azione dell’atto motorio (F5-like) 2° - Neuroni che scaricano in relazione ai movimenti della mano (F1m) Neurone registrato in F1 Il picco di attività avviene durante la chiusura della mano indipendentemente dalla fase dell’azione … LE PINZE DIVENTANO DITA … • Se dissociamo lo scopo dell’azione dal movimento richiesto per compierla, F5 e parte della Motoria Primaria codificano l’azione dell’effettore finale, piuttosto che il movimento della mano biologica. • Il sistema motorio e’ organizzato intorno allo scopo, al proposito dei nostri movimenti, e non intorno ai movimenti stessi Un altro argomento a favore dell’organizzazione ecologica, o intenzionale, del Sistema Motorio proviene da particolari studi di microstimolazione intracorticale Organizzazione “intenzionale” del repertorio motorio Stimolazione Intracorticale Tempi di Stimolazione Scala Temporale Comportamentale Organizzazione “intenzionale” del repertorio motorio Graziano 2006 Il Sistema Motorio ha un’organizzazione centrata sullo scopo dell’atto motorio, e non invece sulla mappa muscolare Una variabile importante per il sistema motorio è il “che cosa fare” (“what”) più che il “come fare” IL “MODELLO DELLE CATENE” E IL CASO DELLE AZIONI COMPLESSE Modello delle Catene & Lobulo Parietale Inferiore Il Modello delle Catene è stato scoperto nel Lobulo Parietale Inferiore e, successivamente, nella Corteccia Premotoria Ventrale La corteccia parietale posteriore (PPC) • Classicamente la corteccia parietale posteriore (PPC) è stata considerata una larga area associativa, in cui afferenze da differenti modalità sensoriali vengono integrate per fornire la base per processi percettivi (percezione dello spazio, percezione del proprio corpo) • Questi processi percettivi erano considerati indipendenti dalle funzioni motorie • 2005: i neuroni motori del Lobo Parietale Inferiore che codificano un atto motorio specifico (afferrare un oggetto o cibo) mostrano differenti attivazioni a seconda dell’azione globale nella quale è incorporato quell’atto motorio • Nell’esperimento, l’afferramento è incorporato in due azioni: (1) afferrare per portare alla bocca (2) afferrare per portare al contenitore (Fogassi et al. 2005) Neurone prendere per mangiare Neurone prendere per piazzare Neurone prendere Analisi di Popolazione 165 neuroni studiati: risposta durante l’afferramento 2/3 dipendenti dall’azione seguente 1/3 indipendente dall’azione seguente Dati recenti hanno dimostrato con lo stesso compito sperimentale che la stessa organizzazione presente nel lobulo parietale inferiore esiste nella corteccia premotoria ventrale Il Modello delle Catene Gli atti motori non sono correlati l’uno con l’altro indipendentemente dallo scopo finale dell’azione, ma sembrano appartenere ad una catena intenzionale precostituita, nella quale ogni atto motorio è facilitato dal precedente I NEURONI ‘MIRROR’ Neuroni Mirror in F5 durante l’afferramento di cibo (Gallese et al. 1996) Neuroni Mirror per la Manipolazione (A) Lo sperimentatore muove un pezzo di cibo (B) Lo sperimentatore mima l‘azione senza la presenza del cibo (C) Lo sperimentatore muove un pezzo di cibo con uno strumento Neuroni Mirror, Azioni Ingestive e Comunicative (A) Lo sperimentatore/ la scimmia afferrano il cibo (B) Lo sperimentatore/ la scimmia succhiano il liquido dalla siringa (C) Lo sperimentatore/ la scimmia producono gesti comunicativi L’importanza dei ‘neuroni mirror’ di per le azioni di bocca La presenza di neuroni mirror di bocca può essere un punto di partenza particolare per spiegare il fenomeno di imitazione neonatale Imitazione Neonatale nei bambini Meltzoff & Moore 1977 • Bambini tra 12 / 21 giorni • Imitazione di gesti facciali e manuali “ Questa imitazione implica che i neonati possono eguagliare il loro comportamento (mai visto) con gesti che vedono eseguiti da altri ” Meltzoff & Moore, 1977 “Like me” hypothesis 1. Imitazione Innata: connessione supramodale tra la produzione dei gesti e l’osservazione degli stessi 2. Associazione tra la produzione dei gesti e gli stati mentali ad essi associati 3. Proiezione degli stati mentali a terzi Imitazione Neonatale nei Macachi Apertura della bocca Protrusione della lingua Ferrari et al., 2006 Un’ipotesi è che: • i neonati possiedano già alla nascita un sistema di neuroni specchio che rende possibile l’imitazione • il sistema inibitore dell’imitazione (lobo prefrontale) è ancora debole e di modesta funzionalità (scarsa mielinizzazione) • Il sistema dei neuroni specchio potrebbe dunque essere: (1) innato (2) basato su uno schema corporeo multimodale (poiché i neonati non hanno mai visto la propria bocca) Che cosa viene mappato sul Sistema Mirror? Movimenti? Azioni? • I Neuroni Mirror sono modulati dall’osservazione della fase di chiusura dell’effettore e dal raggiungimento dello scopo finale…e non dall’osservazione del movimento biologico che compone l’azione • Il Sistema Mirror (nella scimmia) non mappa i movimenti corporei Ruolo dell’Esperienza Motoria ‘Tool-responding mirror neurons’ I neuroni mirror della premotoria ventrale sono stati nuovamente testati durante l’osservazione di: • Afferramento manuale; • Afferramento con uno strumento che la scimmia sa utilizzare (pinze invertite); • Afferramento con uno strumento che la scimmia non sa utilizzare (bastone con punta); BASELINE APERTURA EFFETTORE PRESA DEL CIBO • L’attivazione causata dall’azione di mano è anticipata • L’attivazione causata dall’azione con la pinza (strumento appreso) è allineata con il raggiungimento dell’azione • L’attivazione causata dall’osservazione della presa con bastone (strumento non appreso) è ritardata La capacità di attivarsi e quindi di anticipare lo scopo dell’azione osservata è dipendente dal grado di familiarità del sistema motorio con l’azione stessa Comprendiamo prima (e anticipiamo prima) le azioni che sappiamo eseguire • Sappiamo che alcuni neuroni dell’area F5 partecipano all’azione con una codifica astratta dello scopo • L’osservazione dell’azione eseguita da un conspecifico attiva nel cervello la stessa rete di neuroni motori usualmente attivata per eseguire quella particolare azione • La percezione dell’azione NON E’ puramente pittorica, ma implica invece un’attivazione inconscia e automatica del Sistema Motorio La percezione dell’azione come attività costruttiva Oggetto visibile Azione mimata visibile Oggetto non visibile Azione mimata non visibile (Umiltà et al. 2001) I Neuroni Mirror modulati dall’osservazione di un’azione scaricano anche quando la parte finale della stessa non è visibile A – Afferramento in condizioni di piena visione B – Afferramento in condizioni di visione oscurata C – Azione mimata in condizioni di piena visione D – Azione mimata in condizioni di visione oscurata (Umiltà et al. 2001) Perché ‘percezione’? • Nelle Scienze Cognitive la percezione non è implicata con l’idea empirista di una “impressione” passiva sulla mente, ma è considerata come un’attività costruttiva • Secondo la Psicologia della Gestalt “l’elemento minimo della percezione è la forma” • Nella condizione oscurata cogliamo l’intenzione motoria dell’agente reclutando quella parte del proprio sistema motorio usualmente coinvolta nella stessa azione • Il salto che si pone tra “ciò che vede” e “ciò che percepisce” viene riempito dal reclutamento del sistema motorio • La percezione dell’azione è dunque un processo costruttivo, in cui il sistema motorio risulta essere direttamente coinvolto “L’appareil sensoriel, tel que la physiologie moderne se le représente, n’est plus propre au rôle de trasmetteur que la science classique lui faisait jouer. […] Le fonctionnement normal doit être compris comme un processus d’intégration où le texte du monde extérieur est non pas recopié, mais constitué” M. Merleau-Ponty, Phenomenologie de la Perception “A mere visual perception, without involvement of the motor system would only provide a description of the visible aspects of the movements of the agent, but it would not give precise information about the intrisic components of the observed action which are critical for understanding what the action is about, what is its goal, and how to reproduce it” M. Jeannerod , Action from within …se la percezione dell’azione è un processo costruttivo, allora le cose dovrebbero valere anche per la percezione uditiva di un’azione! I neuroni Mirror audio-motori Cosa fanno i Neuroni Mirror mentre … … vediamo e ascoltiamo una azione … vediamo una azione … ascoltiamo una azione ← Condizione visiva e audio ← Condizione solo audio ← Suono di controllo 1 ← Suono di controllo 2 (Kohler et al., Science 2002) Il Sistema Mirror ci aiuta a predire le azioni? Il Sistema Mirror e la comprensione delle intenzioni Il Modello delle Catene: what & why E’ stata scoperta una nuova classe di neuroni mirror parietali CONDIZIONE MOTORIA CONDIZIONE VISIVA Il Modello delle Catene MOTORIO Gli atti motori non sono correlati l’uno con l’altro indipendentemente dallo scopo finale dell’azione, ma sembrano appartenere ad una catena intenzionale precostituita, nella quale ogni atto motorio è facilitato dal precedente VISIVO Durante l’osservazione, l’atto motorio osservato recluta un’intera e specifica catena intenzionale. A seconda del tipo di catena motoria attivata, l’osservatore avrà una spontanea previsione del perché (“why”) l’agente osservato fa quello che vediamo (per mangiare / per posare). What & Why What: i Neuroni Mirror indicano il “cosa” fa l’altro (prende, morde, strappa, etc) Why: le Catene Motorie mettono a disposizione del Sistema Mirror il “perché” l’altro fa qualcosa (prende per mangiare, prende per posare) scarica corollaria? IL SISTEMA MIRROR NELL’UOMO ESISTE UNA OMOLOGIA TRA SCIMMA & UOMO ← Scimmia ← Uomo Rizzolatti, Fogassi and Gallese 2002 Diversi studi eseguiti con l’impiego di tecniche differenti (TMS, fMRI, EEG, …) hanno confermato che anche l’uomo è dotato di un Sistema Mirror che viene reclutato durante l’osservazione e l’esecuzione di azioni. Durante l’osservazione di azioni vi è una forte attivazione delle aree premotorie e parietali ritenute omologhe delle aree del cervello della scimmia in cui sono stati descritti i Neuroni Mirror BA 6 PPC: Posterior parietal cortex; BA6: the dorsal part of ventral premotor cortex; BA44: pars opercularis of the IFG STS: superior temporal sulcus. Somatotopia dell’Osservazione di Azioni Somatotopia dell’Osservazione di Azioni Foot Action Hand Action Mouth Action AZIONI DI BOCCA COMUNICATIVE UOMO CHE PARLA LIP SMACKING DELLA SCIMMIA ABBAIARE DEL CANE Buccino et al., 2004. Buccino et al., J. Cogn. Neurosci. 2004 UOMO: pars opercularis del giro frontale inferiore, un settore dell’area di Broca SCIMMIA: porzione minore della stessa regione CANE: esclusivamente le aree visive exstrastriate • Esistono dunque differenti modi di comprendere un’azione comunicativa, a seconda del soggetto che stiamo osservando • In particolare, se l’azione appartiene al repertorio motorio dell’osservatore - o è simile ad un’azione che appartiene al repertorio motorio dell’osservatore - allora questa viene mappata anche nel sistema motorio • Altrimenti, come nel caso dell’abbaiare, la comprensione dell’azione viene affidata principalmente ai sistemi implicati nell’analisi visiva Fino a che punto è rilevante che un’azione appartenga al repertorio motorio dell’osservatore? Fino a che punto questa congruenza modula l’attivazione del Sistema Mirror? Abbiamo visto dal modello animale che i neuroni mirror rispondono all’osservazione di azioni con tempistiche diverse a seconda del grado di familiarità motoria Le abilità motorie umane apprese offrono una via preferenziale per testare la funzione del Sistema Mirror, poiché le persone differiscono reciprocamente nel repertorio di azioni conosciute Soggetti sperimentali: 1. Ballerini di Classica (n°10) 2. Ballerini di Capoeira (n°9) 3. Non Esperti - controllo (n°10) 12 Videoclip Durata 3’’ 1. Corteccia premotoria ventrale 2. Corteccia premotoria dorsale 3. Solco intraparietale 4. STS posteriore 1. Lobulo parietale superiore 2. Solco intraparietale 1. Attivazione del Sistema Mirror nei 3 gruppi 2. Maggiore attivazione durante la condizione congruente 3. Insensibilità al tipo di stimolo nei soggetti Non Esperti • Il confronto dimostra la nell’osservazione dell’azione rilevanza dell’esperienza motoria • “Our results show that this ‘mirror system’ integrates observed actions of others with an individual’s personal motor repertoire, and suggest that the human brain understands actions by motor simulation” • Gli autori evidenziano che i movimenti, e quindi i gruppi muscolari implicati nelle due discipline, sono sostanzialmente gli stessi. • Conseguentemente, la differenza tra i due gruppi dimostra che il sistema mirror non mappa i movimenti, ma le abilità motorie IL SISTEMA MIRROR & LA MOTOR IMAGERY In almeno tre occasioni la nostra corteccia motoria è attivata Durante l’esecuzione di atti motori Durante l’osservazione di atti motori Durante l’immaginazione di atti motori Motor imagery Studi apparsi negli ultimi 20 anni hanno dimostrato che l’immaginazione di una azione richiede le stesse caratteristiche temporali corrispondenti alla reale esecuzione. Camminare verso punti diversi di una stanza, richiede gli stessi tempi, sia che il compito sia eseguito fisicamente o mentalmente. Motor imagery Anche nelle operazioni ‘non coscienti’ si verifica questa analogia: immaginare di afferrare un oggetto piazzato in differenti orientamenti, richiede tempi diversi a seconda dell’orientamento. Questo Suggerisce che il soggetto debba mentalmente ruotare il braccio nella posizione appropriata, con tempi corrispondenti alla reale esecuzione Negli esperimenti di Motor Imagery sono stati rilevate variazioni dei parametri del SNA Decety et al., 1991: Il grado di aumento di frequenza cardiaca e ventilazione polmonare di un soggetto che corre mentalmente a 12km/h è paragonabile a quello di un soggetto che corre realmente a 5km/h Non può essere spiegato come un aumento della domanda metabolica periferica Il Sistema Mirror è un ‘sottoprodotto’ della Motor Imagery? • Sistema Mirror Attivazione Esogena • Motor Imagery • Esecuzione Attivazione Endogena Che cosa viene mappato dai due sistemi? Movimenti? Azioni? 1. Sistema Mirror • Abbiamo detto che nella Scimmia, sia durante l’esecuzione motoria che durante l’osservazione, la dissociazione tra movimento e scopo dell’azione dimostra che i Neuroni Mirror della corteccia premotoria F5 sono modulati dallo scopo, indipendentemente dalla strategia muscolare Abbiamo dissociato lo scopo (prendere) dal movimento (aprire / chiudere) impiegando Pinze Normali & Pinze Inverse, ognuna in 2 condizioni Osservare movimenti senza scopo Pinze normali No scopo Facilitazione durante l’osservazione della chiusura della mano Facilitazione durante l’osservazione della chiusura della mano Pinze invertite No scopo (mentre la pinza si apre) Osservare movimenti con uno scopo Pinze normali Scopo Facilitazione durante l’osservazione della chiusura della mano (e della pinza) Facilitazione durante l’osservazione della chiusura della pinza!!! Pinze invertite Scopo (e non della mano!!!) Se NON è presente uno scopo, il sistema mirror mappa il movimento biologico della mano osservata Se è presente uno scopo, il sistema mirror mappa lo scopo e quindi l’effettore finale Per il nostro Sistema Mirror, le uniche dita da considerare sono le “dita” della pinza! 2. Motor imagery Cosa succede se invece di osservare queste azioni, le immaginiamo ad occhi chiusi? • Abbiamo eseguito lo stesso esperimento, ma anziché osservare le 4 condizioni, i soggetti dovevano immaginarle … E RISULTATI In ogni condizione la facilitazione è maggiore durante l’immaginazione della fase di chiusura della mano, indipendentemente dalla presenza dello scopo e dalla pinza utilizzata Anche se è presente uno scopo, l’immaginazione mappa il movimento Le due attivazioni ‘silenti’ della corteccia motoria mostrano un comportamento diverso se testate in un compito simile. • Quando immaginiamo di eseguire un’azione, il nostro sistema motorio simula l’esecuzione dell’atto (parametri di basso livello) • Quando osserviamo un’azione, il nostro sistema motorio ha un comportamento diverso a seconda che l’azione sia finalizzata o meno: (a) se non-finalizzata, il sistema motorio replica i singoli movimenti che costituiscono l’azione osservata; (b) se finalizzata, il sistema motorio è modulato dallo scopo finale dell’azione; ALTRI SPECCHI? Il contagio del disgusto La fisiologia del disgusto: afferenze viscerali Buried in the depth of the lateral fissure lies the enigmatic island of Reil, whose functions and affinities are totally unknown. Von Bonin G. & Bailey P., 1947 La notion d’épilepsie insulaire, restée dans un certain anonymat après les travaux de Penfield, a bénéficié d’un regain d’intérêt au cours des dix dernières années (…). Cependant, aucune étude systématique de l’épilepsie insulaire n’a été conduite et la sémiologie clinique des crises insulaires demeure inconnue. Isnard J. & Mauguière F., 2005 Midinsula dg (AP 11-20) SII/PV Stimolazione tattile Campi recettivi ampi Organizzazione somatotopica rozza - Krubitzer 1995 Stimolazione barorecettori e nocicettiva (77%) Campi recettivi grandi Destra = 62% / Sinistra = 14% - Zang et al., 1998 Insula Granulare Stimolazione tattile (69%) Campi recettivi bilaterali ampi Organizzazione somatotopica rozza Prevalentemente unimodale - Schneider et al., 1993 Insula Anteriore e FO Risposte gustative e a stimoli intraorali - Yaxley et al., 1990 (2%) - Verhagen et al., 2004 (5,5%) Dal gusto al disgusto: La stimolazione dell’insula evoca risposte di disgusto e sensazioni viscerali Parestesie, Sensazioni termiche, Sensazioni dolorifiche Sensazioni spiacevoli zona laringofaringeale, dolorifiche Sensazione di strangolamento, pesantezza addominale Allucinazioni Uditive Sensazioni Olfatto-gustative Deficit Linguistici, Disartria L’epilessia dell’insula anteriore evoca sensazioni di disgusto (1) L’attacco epilettico inizia con una scarica nei nuclei del’amigdala (an) seguito da una propagazione all’ippocampo (hp) (3a) 60’’ dopo: attività rapida, a basso voltaggio, nell’insula anteriore sx (e, t) – associata ad una intensificazione della Nausea e all’ipersalivazione (video 3a). (3b) 30’’ dopo: propagazione all’intero lobo dell’insula sx (e, t, p, n, h) e destro (t’) – clinicamente associata a vomito (video 3b) Risposte sulla Frequenza Cardiaca Istantanea La microstimolazione dell’Insula Anteriore evoca – in concomitanza con le risposte comportamentali di disgusto risposte bradicardiche, indizio di un nesso funzionale con il sistema parasimpatico L’effetto sulla frequenza istantanea è visibile nella prima coppia di qRs dopo l’inizio della stimolazione L’insula è dunque implicata in risposte non solo sensoriali (gustative) ma anche viscero-motorie L’attivazione dell’insula viene percepita dal soggetto in termini di sensazione di disgusto, ma al contempo un pattern viscero-motorio viene attivato modulando i parametri vegetativi L’insula sembra un candidato adatto per un ‘meccanismo mirror’ per il disgusto Risposte al Disgusto nell’Insula Ventrale Anteriore dell’Uomo Stimolazione 2 pazienti riportano sensazioni spiacevoli che dalla gola si diffondono fino alla bocca, labbra e naso Osservazione Risposte durante l’osservazione di volti disgustati in 4 pazienti (Krolak-Salmon et al. 2003) • Stimoli: immagini statiche della serie di Ekman (espressioni emotive) • Durata: 400ms / intervalli 2’’ • 6 blocchi x 40 stimoli • richiesta attenzione all’emozione espressa • registrazione dei potenziali evocati, mediante 3 contatti posti nell’Insula ant. ERPs in risposta ad espressioni emotive: disgusto, gioia, paura + controllo; ** = differenza significativa tra disgusto ed altre emozioni; Risposta al disgusto tra 250 – 500ms Risposte su 3 soggetti sperimentali DISGUSTO OLFATTIVO: “BOTH OF US DISGUSTED IN MY INSULA” 1. Un odore disgustoso o piacevole viene soffiato all’interno della maschera del soggetto nella fMRI 2. Scopo: mappare le aree corticali reclutate durante l’odore disgustoso 3. Visione di video in cui gli attori mostrano un’espressione di disgusto, di piacere, o neutra (Wicker et al. 2003) DISGUSTO OLFATTIVO: “BOTH OF US DISGUSTED IN MY INSULA” CONDIZIONE OLFATTIVA: Tra le aree attivate, due sono di particolare interesse: - Amigdala: odori piacevoli e disgustosi - Insula Anteriore: odori disgustosi CONDIZIONE VISIVA: - Insula Anteriore sinistra: odori disgustosi DISGUSTO GUSTATIVO: Anche il “disgusto gustativo” recluta l’insula durante l’osservazione e l’esperienza in prima persona Somministrazione di stimoli video: - Gustativi & Visivi Positivi / negativi / neutri Attivazione di: - Insula Anteriore - Opercolo Frontale Sia durante l’esperienza in prima persona che durante l’osservazione. In particolare per i volti disgustati. Correlazione diretta tra l’attivazione in osservazione (disgusto / gusto) ed il punteggio ottenuto con scale di valutazione dell’Empatia (IRI) Il Sistema Mirror per le azioni ha mostrato una parziale sovrapposizione con il substrato corticale del Motor Imagery. Così come per il caso delle azioni, anche esperire / osservare / immaginare il disgusto mostra una parziale sovrapposizione corticale LESIONI DELL’INSULA PAZIENTE N.K. PAZIENTE B. • • • • • Incapacità a riconoscere le espressioni facciali di disgusto Deficit Polimodale (Visivo – Uditivo) Normale capacità di riconoscimento di altre emozioni Diminuzione dell’intensità di percezione del disgusto in prima persona • • • • Incapacità a riconoscere le espressioni facciali di disgusto Incapacità a riconoscere come disgustosi stimoli disgustosi Incapacità a percepire il disgusto in prima persona Alimentazione indiscriminata Ingestione di cose immangiabili Le informazioni provenienti dalle aree visive che descrivono i volti arrivano all’insula L’insula è la regione in cui sono rappresentati gli stati interni del corpo. Un centro di integrazione viscero-motoria la cui attivazione provoca la trasformazione degli input sensoriali in reazioni viscerali “Questo meccanismo implica una simulazione interna che consiste nella rapida modificazione delle mappe dello stato corrente del corpo” (Antonio Damasio) IL DOLORE DEGLI ALTRI La capacità di esperire il dolore degli altri è forse il tratto più caratteristico dell’Empatia Il dolore degli altri può essere letto: - dall’espressione facciale prodotta; dall’immagine di una parte del corpo colpita; Entrambi i casi sono compatibili in linea di principio con l’eventualità di un meccanismo mirror per il riconoscimento del dolore altrui Empathy for Pain Involves the Affective but not Sensory Components of Pain Insula Anteriore – ACC – Cervelletto attivati in entrambe le condizioni (dell’effetto mirror) Insula Posteriore Sinistra - SII: componente sensoriale del dolore Insula Posteriore ed SII ricevono afferenze nocicettive dal talamo VPI, ritrasmesse dalla Lamina I. L’Insula Posteriore ha proiezioni efferenti dirette all’Insula Anteriore, che proietta ai centri emozionali-autonomici (ipotalamo / amigdala) • ‘Self’ condition • ‘Other’ condition Risultati principali • L’osservazione del dolore altrui recluta circuiti normalmente reclutati durante l’esperienza del dolore (‘meccanismo mirror’) • Non tutta la matrice neurale implicata nel senso del dolore viene attivata (non viene reclutata la parte “sensoriale”) • Le differenze nell’attivazione neurale co-variano con le differenze di punteggio ottenuto ai test di valutazione dell’empatia (in ACC e AI sinistra) Cosa succede quando soffre il cattivo? • (a) (b) • (a) (b) (c) I soggetti giocano ad un gioco economico in cui gli altri giocatori si comportano in maniera leale sleale In una seconda fase, il soggetto nello scanner assiste al rilascio di stimolazioni dolorose a: Se stessi Giocatore leale Giocatore sleale Risultati principali • Esistono differenze significative tra uomo / donna (attivazione di ACC significativa nelle donne, e non significativa negli uomini) – con il giocatore sleale • L’osservazione del dolore del giocatore leale recluta circuiti normalmente reclutati durante l’esperienza del dolore (‘meccanismo mirror’), sia negli uomini che nelle donne. • L’osservazione del dolore del giocatore sleale, nell’uomo, recluta in maniera significativamente minore l’Insula Anteriore Differenze uomo / donna nell’attivazione dell’Insula Anteriore durante la osservazione della somministrazione di stimoli dolorifici a giocatori leali e sleali AI sinistra Soggetti donne Nei soggetti uomini non si ha significativa attivazione di AI durante il dolore del soggetto sleale Soggetti uomini AI destra COSA SUCCEDE QUANDO SOFFRE IL CATTIVO? • L’osservazione della stimolazione dolorosa sul giocatore sleale mostra – negli uomini – una attivazione del Nucleus Accumbens. • Il Nucleus Accumbens (Striato Ventrale) è coinvolto in circuiti di ricompensa • L’attivazione correla con la scala di valutazione sul sentimento di vendetta I neuroni correlati al dolore nella Corteccia Cingolata dell’Uomo sono gli unici “Neuroni Mirror” registrati sull’uomo • Esperienza di dolore • Osservazione di stimoli dolorosi applicati sul chirurgo (Hutchison et al. 1999) LE SENSAZIONI TATTILI E LE AREE SOMATICHE PARIETALI ANCHE LE SENSAZIONI PROVATE DAGLI ALTRI VENGONO COMPRESE MEDIANTE UN ‘MECCANISMO MIRROR’? Area SII/PV Sovrapposizione senza contatto Contatto tra oggetti Contatto con il corpo ---------------------------- Esperienza tattile in Prima Persona Neuroni Mirror dello Spazio Corporeo 1. 2. 3. I neuroni del solco intraparietale ventrale e del lobo parietale inferiore rispondono quando: La scimmia viene toccata in una parte del corpo La scimmia vede uno stimolo in avvicinamento verso quella parte del corpo Uno stimolo avvicina/tocca la stessa parte del corpo dello sperimentatore Neuroni Mirror dello Spazio Corporeo 1. 2. 3. I neuroni del solco intraparietale ventrale e del lobo parietale inferiore rispondono quando: La scimmia viene toccata in una parte del corpo La scimmia vede uno stimolo in avvicinamento verso quella parte del corpo Uno stimolo avvicina/tocca la stessa parte del corpo dello sperimentatore QUANTI SISTEMI MIRROR? • • • • • • • Azioni Intenzioni Linguaggio Disgusto Dolore Sensazione […] FINE