Bilancio energetico riferito ad un volume di controllo L’applicazione della conservazione dell’energia, diretta conseguenza del I Principio della Termodinamica, richiede in primo luogo l’identificazione di un volume di controllo delimitato da una superficie di controllo attraverso la quale si attuano gli scambi di energia (calore e lavoro meccanico nell’impostazione classica) e di massa. La conservazione dell’energia deve essere verificata sia in ogni istante di tempo e, in tal caso gli addendi energetici sono espressi come potenze, sia con riferimento ad un intervallo di tempo finito e, in tal caso i termini del bilancio sono riferiti a grandezze energetiche integrate in tale intervallo. dE E in E g E out st E st dt Con riferimento all’unità di tempo la conservazione dell’energia afferma che la potenza entrante E in più quella che eventualmente viene generata E g all’interno del sistema (per esempio una dissipazione jouleiana) meno quella uscente E out è uguale alla variazione nell’unità di tempo dell’energia immagazzinata nel sistema E st . Per un sistema chiuso (assenza di scambi di massa) e in quiete (assenza di energia cinetica, potenziale) E st coincide con la variazione dell’energia interna del sistema U . Con riferimento invece ad un intervallo di tempo finito t si avrà: Ein E g Eout E st Si noti come le energie entranti e uscenti interessano la superficie di controllo, mentre le energie generata ed immagazzinata interessano il volume di controllo. 1 Esempio 1 Un conduttore cilindrico infinitamente lungo, di resistenza elettrica per unità di lunghezza R’, diametro D è in equlibrio termico con l’ambiente circostante . Il passaggio di una corrente I perturba questo equilibrio. Si determini un’equazione che consenta di valutare la variazione della temperatura del conduttore durante il passaggio di corrente. Soluzione Dati: Sono noti la temperatura iniziale, il diametro, la resistenza per unità di lunghezza e la corrente elettrica che l’attraversa Obiettivo: Trovare l’equazione che descrive l’andamento della temperatura del conduttore al variare del tempo. Schema: Ipotesi: La temperatura del conduttore è uniforme in ogni istante Proprietà termofisiche costanti () 2 Gli scambi per irraggiamento sono quelli tra una superficie modesta rispetto alle dimensioni dell’ambiente Analisi: Il bilancio riferito in un generico istante fornisce: E g E out E st Esplicitando i termini del bilancio: E g I 2 Re' L 4 E out h D L T T D L T 4 Tsur dU d E st c V T dt dt sostituendo: D 2 dT 4 L I 2 Re' L h D L T T D L T 4 Tsur c 4 dt da cui: 4 dT I 2 Re' h D T T D T 4 Tsur dt D2 c 4 Commenti: L’equazione differenziale si risolve numericamente. Tuttavia, volendo ricavare il valore raggiunto in condizioni stazionarie, è sufficiente esprimere la condizione che tutta la potenza generata dovrà essere smaltita all’esterno: 3 4 E g E out I 2 Re' D h T T D T 4 Tsur L’equazione può utilmente essere graficata in funzione della corrente I. Assumendo i seguenti valori: D=1mm, =0.8, R’e=0.4 /m, h = 100 W/m2K, Tsur = T = 300 K si ottiene: 150 125 T (°C) 100 75 50 25 0 0 2 4 6 8 10 I (Ampere) Se la massima temperatura ammissibile è per esempio di 60°C, la corrente non dovrà superare 5.2 A. Volendo aumentare quest’ultimo valore sarà necessario aumentare il coefficiente di convezione mediante ventilazione forzata; ad esempio per h=250 W/m2K, Imax = 8.1 A. Esempio 2 Una massa M di ghiaccio viene introdotta alla temperatura di fusione Tf in un involucro cubico di lato W. Siano L lo spessore delle pareti e k la conducibilità. Se la temperatura T1 dell’involucro è maggiore di Tf, si trovi una relazione che permetta di calcolare il tempo necessario ad ottenere la completa fusione del ghiaccio. 4 Soluzione Dati: Si conoscono la massa di ghiaccio, le dimensioni, la conducibilità e la temperatura dell’involucro. Obiettivo: La relazione che permette di calcolare il tempo occorrente per fondere la massa di ghiaccio Schema: Ipotesi semplificative La temperatura interna delle pareti dell’involucro è sempre uguale a Tf Proprietà termofisiche costanti Condizioni stazionarie e flusso conduttivo monodimensionale L’area conduttiva di ciascuna faccia è W2 in quanto L<< W Analisi: Si riferisca il bilancio energetico al tempo t = tm richiesto per la fusione del ghiaccio: Ein E st U lat 5 dove la variazione di energia interna dipende esclusivamente dal cambiamento di stato che avviene a temperatura costante.Tf: L’energia entrante proviene dalla conduzione attraverso le pareti dell’involucro tra e cui facce esiste la differenza di temperatura (T1–Tf ): Ein k 6W 2 T 1 Tf L tm Detto hf il calore latente di fusione del ghiaccio, l’energia richiesta per il cambiamento di stato è data da. U lat M h f Sostituendo le ultime due relazioni nell’equazione di bilancio e risolvendo rispetto a t m si ottiene: tm M h f L 6W 2 k T1 T f Commenti: Più complessa sarebbe stata la soluzione del problema ove il ghiaccio fosse stato introdotto ad una temperatura inferiore a quella di fusione. In questo caso si sarebbe dovuto considerare anche la variazione di energia interna dovuta al calore cosiddetto sensibile. Durante questo processo non stazionario all’interno della massa di ghiaccio si svilupperebbero dei gradienti di temperatura non trascurabili. Il bilancio energetico di una superficie S’incontra spesso nella pratica l’esigenza di dover eseguire un bilancio energetico relativamente ad una superficie di un mezzo prescindendo dalla massa o dal volume (v. figura). 6 L’equazione di bilancio in assenza dei termini E g e E st assume la forma semplice: E in E out 0 Questa relazione è valida anche se nel mezzo vi fosse generazione di calore perché il bilancio è riferito alla sola superficie di controllo ed è valido sia in regime stazionario sia in regime variabile. Esplicitando il bilancio in termini di " potenze, che sono il flusso conduttivo qcond k (T1 T2 ) in ingresso e i flussi L " " 4 in h T2 T e lo scambio netto radiante q rad T24 Tsur convettivo qconv uscita, si ha: " " " qcond qconv q rad 0 Esempio 3 I prodotti della combustione di una fornace sono separati dall’aria ambiente e dai corpi circostanti, che sono mantenuti a 25°C, da una parete di mattoni refrattari di 15 cm. La conducibilità e l’emissività della parete sono k=1.2 W/mK ed = 0.8. La temperatura superficiale è stata rilevata sperimentalmente in 7 condizioni stazionarie ed è risultata pari a 100 °C. Il coefficiente di convezione naturale è stimato in h=20W/m2K. Quanto vale la temperatura interna T1? Soluzione Dati: La temperatura superficiale esterna, le proprietà termofisiche della parete di mattoni, le condizioni dell’ambiente esterno. Obiettivo: Calcolare la temperatura della faccia interna della parete. Schema: Ipotesi semplificative Condizioni stazionarie Flusso conduttivo monodimensionale Scambio radiativo tra una piccola superficie ed un ambiente di grandi dimensioni Analisi: La temperatura interna della parete si ricava dall’equazione di bilancio esplicitata nei suoi addendi: k T1 T2 4 h T2 T T24 Tsur 0 L 8 Risolvendo rispetto a T1, dopo aver sostituito i valori numerici, si ottiene: T1 373(K) 0.15 m x 20 W/m 2 K 373 298 K 0.8x5.67x 3.73 4 2.98 4 625 K 1.2 W/mK Commenti: 1. Si osservi dai calcoli come il contributo radiativo sia prevalente rispetto a quello convettivo sia per l’elevata temperatura T2 sia per il modesto valore del coefficiente di convezione h. 2. E’ buona regola quando ci sono scambi radianti esprimere tutte le temperature in K non solo per questi, ma anche per tutti gli altri addendi del bilancio energetico. 9