Ruxolitinib-Jakavi_EPAR

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EMA/99179/2015
EMEA/H/C/0002464
Riassunto destinato al pubblico
Jakavi
ruxolitinib
Questo è il riassunto della relazione pubblica europea di valutazione (EPAR) per Jakavi. Illustra il modo
in cui il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha valutato il medicinale ed è giunto a
formulare un parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio nonché le
raccomandazioni sulle condizioni d’uso di Jakavi.
Che cosa è Jakavi?
Jakavi è un farmaco che contiene il principio attivo ruxolitinib. È disponibile in compresse (5, 10, 15 e
20 mg).
Per che cosa si usa Jakavi
È usato per il trattamento delle seguenti affezioni:
•
Jakavi è indicato per il trattamento di adulti con mielofibrosi che hanno splenomegalia
(ingrossamento della milza) o sintomi correlati come febbre, sudorazione notturna, dolore alle
ossa e perdita di peso. La mielofibrosi è una malattia in cui il midollo osseo diventa molto
denso e rigido e produce cellule ematiche anomale, immature. mielofibrosi primaria (nota
anche come mielofibrosi idiopatica cronica laddove la causa sia sconosciuta), mielofibrosi postpolicitemia vera o mielofibrosi post-trombocitemia essenziale (laddove la malattia è collegata a
superproduzione di globuli rossi) e mielofibrosi post-trombocitemia essenziale (laddove la
malattia è collegata a superproduzione di piastrine, componenti che aiutano il sangue a
coagularsi).
•
Policitemia vera negli adulti che sono resistenti o intolleranti al trattamento al medicianle
idrossiurea. Polycythaemia vera è una malattia che essenzialmente provoca la produzione di
troppi globuli rossi, che possono causare la diminuzione del flusso di sangue neglo organi a
causa di un "ispessimento" del sangue ed eventualmente la formazione di coaguli di sangue.
Il medicinale può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica.
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Come si usa Jakavi?
Il trattamento con Jakavi deve essere instaurato solo da un medico esperto nel trattamento dei
pazienti con farmaci per la cura del cancro. Prima di iniziare il trattamento si deve effettuare una conta
completa delle cellule ematiche del paziente con monitoraggio durante il trattamento.
Nella mielofibrosi, la dose iniziale raccomandata è sino a 20 mg due volte al giorno in funzione della
conrta delle piastrine. Nella policitemia vera, la dose iniziale raccomandata è di 10 mg due volte al
giorno.
Se il trattamento non è ritenuto abbastanza efficace, la dose può essere aumentata da 5 mg a 20 mg
due volte al giorno.
Una dose inferiore deve essere usata in taluni casi, compresi i pazienti con funzioni epatiche ridotte o
con funzioni renali gravemente ridotte e in pazienti che assumono certe altre medicine. Il trattamento
deve essere interrotto se i livelli di piastrine o neutrofili (un tipo di globuli bianchi) nel sangue del
paziente scende sotto certe soglie o se non c’è stato alcun miglioramento nelle dimensioni della milza o
nei sintomi dopo sei mesi. Nella policitemia vera il trattamento deve essere interrotto quando i livelli di
emoglobina sono molto bassi.
Come agisce Jakavi?
Il principio attivo di Jakavi, ruxolitinib agisce bloccando un gruppo di enzimi noti come Janus chinasi
(Janus kinases, JAKs) che hanno un ruolo nella produzione e nella crescita delle cellule ematiche. Nella
mielofibrosi e nella policitemia vera, vi è eccessiva attività JAK, il che comporta un'anormale
produzione di cellule ematiche. Queste cellule ematiche migrano verso gli organi, tra cui la milza,
facendo sì che si ingrossino. In caso di JAK bloccanti, Jakavi riduce la produzione anomala di cellule
ematiche, riducendo in tale modo i sintomi delle malattie.
Quali studi sono stati effettuati su Jakavi?
Nella mielofibrosi, Jakavi è stato oggetto d’indagine in due studi principali che hanno coinvolto 528
pazienti. Il primo studio ha messo a confronto Jakavi con placebo (un trattamento fittizio). Il secondo
studio ha messo a confronto Jakavi con il miglior trattamento disponibile che comprendeva diversi tipi
di medicinali come agenti antitumorali, ormoni e immunosoppressori. La misura principale dell’efficacia
era la percentuale di pazienti la cui milza si era ridotta nelle dimensioni di almeno il 35%, misurata
dopo sei mesi nel primo studio e dopo un anno nel secondo.
Nella policitemia vera, Jakavi è stato esaminato in uno studio cui hanno partecipato 222 pazienti
resistenti o intolleranti al trattamento con idrossiurea. Questo studio, che ha comparato Jakavi con il
miglior trattamento disponibile, ha esaminato la percentuale di pazienti che rivelavano un
miglioramento della loro condizione, misurato come non richiedenti o non richiedenti più di una
flebotomia (procedura per eliminare l'eccesso di sangue dall'organismo) e la cui milza era ridotta di
almeno il 35% del volume, dopo 8 mesi di trattamento.
Quali benefici ha mostrato Jakavi nel corso degli studi?
Nella mielofibrosi Jakavi era più efficace del placebo e del miglior trattamento possibile nel ridurre le
dimensioni della milza. Nel primo studio, la riduzione target delle dimensioni della milza fu raggiunta
nel 42% dei pazienti trattati con Jakavi (65 su 155) in confronto a meno dell’1% di pazienti a cui fu
somministrato placebo (1 su 153) . Nel secondo studio, la riduzione target delle dimensioni della milza
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fu raggiunta nel 29% dei pazienti trattati con Jakavi (41 su 144) in confronto a meno dello 0% di
pazienti a cui fu somministrato placebo (0 su 72).
Nella policitemia vera, il 21% (23 su 110) dei pazienti che assumevano Jakavi hanno mostrato un
miglioramento dopo 8 mesi di trattamento, rispetto all'1% (1 su 112) dei pazienti cui veniva
somministrato il miglior trattamento possibile.
Qual è il rischio associato a Jakavi?
Nella mielofibrosi, gli effetti indesiderati più comuni con Jakavi (osservati in più di 1 paziente su 10)
sono trombocitopenia (basse conte piastriniche), anemia (basse conte dei globuli rossi), neutropenia
(bassi livelli di neutrofili), infezioni del tratto urinario (infezioni delle strutture che trasportano le urine),
sanguinamento, lividi, aumento di peso, ipercolesterolemia (alti livelli di colesterolo nel sangue),
capogiri, mal di testa e aumento dei livelli degli enzimi epatici.
Nella policitemia vera, gli effetti indesiderati più comuni con Jakavi (osservati in più di un paziente su
10) sono trombocitopenia (basse conte piastriniche), anemia (bassa conta dei globuli rossi),
sanguinamento, lividi, ipercolesterolemia (alti livelli di colesterolo nel sangue), ipertrigliceridemia (alti
livelli di grasso nel sangue), capogiri, aumento del livello di enzimi epatici e pressione del sangue
elevata.
Jakavi non deve essere usato nelle donne durante la gravidanza o l’allattamento. Per l’elenco completo
degli effetti indesiderati e delle limitazioni rilevati con Jakavi, vedere il foglio illustrativo.
Perché è stato approvato Jakavi?
Il CHMP ha deciso che i benefici di Jakavi sono superiori ai rischi e ha raccomandato il rilascio
dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il medicinale. Nella mielofibrosi, il CHMP ha ritenuto
che la riduzione delle dimensioni della milza e dei sintomi rilevati nei pazienti che assumono Jakavi è
clinicamente importante. Il comitato ha notato che la qualità della vita dei pazienti trattati con Jakavi
era migliorata ma che gli effetti del medicinale dovevano ancora essere valutati in termini di
allungamento della vita dei pazienti o di ritardo nella progressione della malattia o dell’insorgere della
leucemia. Per quanto riguarda la sicurezza, il comitato ha considerato che il rischio d’infezioni è
accettabile ma deve essere ulteriormente monitorato mentre altri rischi, come sanguinamento o
riduzione delle conte delle cellule ematiche, possono essere gestiti in modo appropriato.
Nella policitemia vera, il CHMP ha ritenuto che Jakavi sia benefico nei pazienti che non rispondono o
sono intolleranti al trattamento con idrossiurea, mentre il profilo di sicurezza è accettabile. Tuttavia, gli
effetti a lungo termine del medicinale devono essere ulteriormente esaminati.
Quali sono le misure prese per garantire l’uso sicuro ed efficace di Jakavi?
È stato elaborato un piano di gestione dei rischi per garantire che Jakavi sia usato nel modo più sicuro
possibile. In base a tale piano, al riassunto delle caratteristiche del prodotto e al foglio illustrativo di
Jakavi sono state aggiunte le informazioni relative alla sicurezza, ivi comprese le opportune precauzioni
che gli operatori sanitari e i pazienti devono prendere.
Ogni anno la ditta che fabbrica Jakavi fornirà ulteriori dati derivati dai principali studi sulla mielofibrosi
e fornirà dati annuali sugli effetti di Jakavi in termini di durata di vita dei pazienti e di tempo durante il
quale essi vivono senza che la malattia peggiori o si sviluppi la leucemia. Nella policitemia vera, la ditta
estenderà lo studio principale per fornire dati a lungo termine sulla sicurezza e l'efficacia di Jakavi.
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Altre informazioni su Jakavi
Il 23 agosto 2012 la Commissione europea ha rilasciato un’autorizzazione all’immissione in commercio
per Jakavi, valida in tutta l’Unione europea.
Per la versione completa dell’EPAR di Jakavi consultare il sito web dell’Agenzia: ema.europa.eu/Find
medicine/Human medicines/European public assessment reports. Per maggiori informazioni sulla
terapia con Jakavi, leggere il foglio illustrativo (accluso all’EPAR) oppure consultare il medico o il
farmacista.
Ultimo aggiornamento di questo riassunto: 03-2015.
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