LA MILZA E’ un organo linfoide secondario non fondamentale per la sopravvivenza. È situata nella cavità addominale nella loggia renale, compresa tra la parete posteriore del corpo dello stomaco e la faccia anteriore del rene sinistro, appena sotto il diaframma. Essa è di colore rosso scuro e la sua forma si può paragonare a quella di un ovoide schiacciato in senso trasversale, con diametro maggiore orientato dall'alto verso il basso, dal di dietro in avanti e latero-medialmente. La milza in un paziente sano non è palpabile, in quanto rimane contenuta nella gabbia toracica, essa può essere invece ben apprezzata in condizioni patologiche.I diametri anteroposteriore e trasversale misurano in media rispettivamente 8 e 3 cm. Il suo peso medio è di circa 200 g La milza ha consistenza molto lassa, quasi semifluida, tanto da essere facilmente soggetta, in seguito a traumi addominali, a rottura. Non è indispensabile per la vita, perché in sua assenza altri organi si fanno carico delle sue mansioni. Le funzioni più importanti della milza sono il filtraggio meccanico, che rimuove i globuli rossi senescenti, detta di emocataresi, e il controllo delle infezioni. Produce anche opsonine, properdina e tuftsina. Fino al quinto mese di gestazione, quando il midollo osseo inizia a funzionare, la milza ha importanti funzioni emopoietiche. Aumenti di volume anche significativi della milza (splenomegalie) si hanno nelle malattie del fegato, soprattutto la cirrosi epatica, che causano difficoltà di flusso nel sistema della vena porta (sindrome di ipertensione portale), del quale la vena lienale è tributaria. Splenalgia è il nome con cui viene chiamato il dolore, di qualsiasi origine e natura, localizzato alla milza od alla sede da essa occupata nell'interno del cavo addominale (parte superiore sinistra, sotto le ultime costole: ipocondrio sinistro). Se si accusa una fitta proveniente dalla sinistra dell’addome, localizzata in profondità, mentre si sta compiendo uno sforzo, si è abituati a dire che fa male la milza. La diagnosi è generalmente corretta, dal momento che il dolore è legato a una particolare funzione della milza che viene messa in atto solo in situazioni di necessità. Una persona non allenata, per esempio, mettendosi a correre può trovarsi ad avere bisogno di un maggiore apporto di ossigeno: in questo caso l’organismo reagisce con una contrazione nervosa della milza (il riflesso che provoca il dolore) che serve a immettere nei vasi sanguigni nuovi globuli rossi in grado di trasportare ossigeno (anche più di un decilitro di sangue alla volta, contenuto nell’organo). La milza è un organo molto vascolarizzato che, in situazione di normalità, mantiene l’equilibrio nella composizione e nella quantità di sangue circolante: produce infatti linfociti, distrugge i globuli rossi che hanno esaurito la loro funzione e “filtra” i batteri.