Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] Sistema duale tedesco: di cosa parliamo? Cos’è? Il sistema duale tedesco è una delle due componenti del sistema di istruzione tecnica e professionale tedesca assieme all’Alternanza formativa. Il sistema duale si struttura principalmente in due luoghi: la scuola e l’azienda. Il ruolo preponderante spetta all’azienda in quanto in Germania la Legge sulla formazione professionale prevede che alla programmazione di questi percorsi non prendano parte solamente le scuola ma anche imprese e Camere del Lavoro (che in Germania non sono i sindacati ma le unioni di imprese) e sindacati. L’obiettivo che si pone questa formazione è quello di fornire un’ampia preparazione professionale di base e le conoscenze e le abilità tecniche necessarie per svolgere un’attività professionale qualificata tralasciando quasi totalmente quelle che sono le competenze trasversali e le conoscenze di base quali l’apprendimento della lingua madre e delle lingue straniere se non strettamente connesse con le esigenze lavorative. Il sistema duale offre circa 350 qualifiche riconosciute. Come funziona? Al sistema duale vi si accede dopo aver completato la scuola dell’obbligo che va dai 15 ai 16 anni in Germania e non sono previsti requisiti di accesso. I corsi hanno durata biennale o triennale a seconda della professione a cui si indirizzano. Risulta particolarmente interessante vedere come si struttura la settimana tipo di uno studente che frequenta questi corsi: i ragazzi passano 3-4 giorni all’interno dell’azienda e solamente due giorni a scuola. Il monte ore trascorso in classe settimanalmente è quindi di 12 ore di cui 8 ore sono dedicate all’apprendimento di materie specifiche alla mansione che si deve apprendere e solamente 4 sono dedicate all’insegnamento di materie generali non finalizzate. Il contenuto minimo dei corsi viene stabilito a livello nazionale da comitati composti da organizzazioni autonome regionali e settoriali, rappresentanti dei vari settori dell'industria e del commercio, Camere di commercio e dell'industria, Camera dell'artigianato, Camera dell'agricoltura etc. Mentre i finanziamenti sono divisi tra lo stato e le aziende, il primo paga le ore passate a scuola le seconde pagano le ore di formazione trascorse in azienda. Altro elemento da analizzare per comprendere il funzionamento di questo sistema è come vengono valutati gli studenti: la valutazione si divide principalmente in due prove, la prima al termine del secondo anno di studio/lavoro e la seconda al termine del corso di studi. Il primo esame si articola in due prove, una prova scritta che valuta le conoscenze teoriche apprese e una Campagna sull'istruzione tecnica e professionale #mettiamociallavoro a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.it [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] prova pratica che si basa sul lavoro svolto in azienda. L’esame conclusivo si basa sempre su due prove sempre una pratica e una teorica che hanno come solo fine la valutazione dell’apprendimento della mansione. Le qualifiche che si ottengono con questi corsi di studi sono tre: lavoratore specializzato, assistente commerciale o artigiano qualificato. Cosa non va? Il modello duale tedesco spesso viene riproposto all’interno dei dibattiti sull’istruzione tecnica professionale in Italia, ne è un esempio chiaro la buona scuola che parla di “via italiana al sistema duale tedesco”, come modello da seguire e su cui basare le future riforme di questo segmento di istruzione. Analizzando quella che è la strutturazione di questi corsi però è lampante l’impostazione ideologica che gli è stata data: all’interno del sistema duale non si imparano competenze trasversali e saperi critici ma solamente apprendimenti di una mansione tecnica da svolgere per tutta la vita. Esemplificativo di questo indirizzo è l’orario settimanale che prevede 4 giorni passati in azienda a svolgere quello che a tutti gli effetti è un lavoro part time e solamente 2 giorni a scuola, che tra l’altro non vengono dedicati a l’apprendimento di materie generali, ad esempio lingua madre, matematica, lingue straniere, educazione civica ma solamente ad apprendimenti teorici strumentali alla mansione che si andrà a svolgere. Infatti anche le due prove di esame che prevede questo percorso sono basate sulla verifica delle competenze meramente tecniche acquisite e non su un percorso ampio di verifica di competenze e conoscenza trasversali anche perché non ne è previsto l’apprendimento. Sarà forse per questo che gli studenti tedeschi si posizionano solo al diciottesimo e al ventesimo posto per competenze in lettura e matematica? E’ chiaro quindi che importare un sistema del genere in Italia, tenendo conto delle differenze abissali tra il nostro sistema economico e quello tedesco, significherebbe avviare l’ennesimo percorso precanalizzante e precarizzante che non porterebbe dei reali benefici in termini di qualità dell’istruzione e di accesso del lavoro ma andrebbe ancora di più ad acuire la distinzione tra percorsi formativi di serie a e di serie b, tra percorsi che prevedono l’alta formazione e la bassa formazione. Campagna sull'istruzione tecnica e professionale #mettiamociallavoro a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.it [email protected] - Tel. 06/69770332