Definizione e cenni di fisiopatologia dello shock emorragico dott. M. Amoruso U.O. Anestesia Rianimazione nuovo ospedale di Sassuolo 15 / X / 2016 SHOCK: Definizione Sindrome da insufficienza circolatoria acuta con perfusione tissutale inadeguata rispetto ai fabbisogni metabolici Tra il 25-35% delle perdite ematiche, lo shock è moderato, tra il 3550% è severo. Se la causa dello shock è rapidamente trattata, le modifcazioni osservate a livell delle membrane cell e dei mitocondri sono reversibili. dallo stato emodinamico preesistente (ipovolemia precedente, anemia cronica, insufficienza cardiaca latente, sepsi grave...). Delle fasi iniziali dello shock si conoscono molti particolari a differenza di ciò che si verifica nello stadio tardivo, infatti questi dati provengono in alcuni casi da risultati contradditori da lavori sperimentali (in particolare nel cane e nella scimmia) In un soggetto giovane e sano, uno stato di shock emorragico è provocato da una perdita del volume ematico circolante del 40-50% . Hinshaw in uno studio sperimentale nel cane, osservava per: a) una perdita ematica 10%, = del 21% della gittata cardiaca e solo 7% della PA b) perdita del 20% = 45% della gittata cardiaca e del 15% della PA Epidemiologia Emorragia post partum in Italia: morti materne da emorragia ostetrica (progetto ISS -regioni) risultava essere responsabile del 43,5% dei decessi materni per gli anni 20062012; la sorveglianza attiva dal 2013 al 2015 ha rilevato il 26,2% dei decessi materni. Emorragia post partum a livello internazionale: Oltre la metà dei casi presentavano un'assistenza al di sotto dello standard. OMS afferma che l'emorragia postpartum è la prima causa di mortalità e grave morbosità materna. La condizione è responsabile di circa un quarto delle morti che avvengono in gravidanza, al parto o durante il puerperio (WHO 2012) In Canada l'emorragia postpartum è resposabile di circa il 50% del totale dei casi (Joseph 2007) Emorragia digestiva I) nel pz con ipertensione portale è causata: - nel 65-70% dei casi da varici esofagee - dal 10-15% da quelle gastriche La mortalità resta elevata, nonostante in riduzione negli ultimi 10 aa, 15-20% II) Emorragia del tratto digestivo inferiore (colon ed ileo terminale): - 20% degli episodi di emorragia gastrointestinale acuta, con una mortalità del 2-4%, incidenza che aumenta con l'età. Un po' di fisiologia prima... Shock Concetti emodinamici fondamentali • Perfusione sistemica • Perfusione periferica • Trasporto e utilizzazione dell’ossigeno a livello sistemico • Trasporto e utilizzazione dell’ossigeno a livello distrettuale Le arteriole sono le ultime diramazioni del sistema arterioso e funzionano come sistema di controllo valvolare attraverso cui Il sangue viene immesso nei capillari. Nel loro tratto iniziale la pressione cade a circa 85 mmHg; La funzione dei capillari è di attuare gli scambi di liquido e di materiale nutritivo tra il sangue e gli spazi interstiziali. La pressione èdi circa 30 mmHg; Le venule raccolgono il sangue dai capillari e gradualmente confluiscono in vene di calibro maggiore. La pressione all'estremo Venulare è circa 10 mmHg. Le vene hanno la funzione di riportare il sangue dai tessuti al cuore. La pressione scende a 0 mmHg a livello dell'atrio dx. La quantità di sangue è contenuta maggiormente nelle vene sistemiche, solo il 5% nei capillari, 15% nelle arterie. Perfusione sistemica: fattori emodinamici in causa Portata cardiaca quantità di sangue eiettata dal ventr sn nell'unità di tempo -Frequenza cardiaca x gittata sistolica La gittata sistolica dipende da precarico, contrattilità miocardica e postcarico (impedenza al flusso) Resistenze periferiche il calibro dei vasi periferici che può essere aumentato o ridotto tramite costrizione o dilatazione - Compliance dei vasi La loro distensibilità - Viscosità ematica - Diametro dei vasi -volemia:volume liquido complessivo presente nel sistema circolatorio; -Pressione riempimento del cuore dx (volume e pressione telediastolica ventr dx): esprime il grado di riempimento dell'intero letto circolatorio. Il flusso nei vasi sanguigni è realizzato da due fattori: -la differenza di pressione che da la spinta al sangue lungo i vasi -ostacolo che i vasi oppongono al flusso del sangue e che viene definito come resistenza Il controllo del sistema cardiocircolatorio avviene principalmente in 4 siti precisi: -cuore PA indica un'energia potenziale che viene via via convertita nel lavoro emodinamico necessario per far fluire il sangue verso i vasi periferici che irrorano i tessuti. -arteriole -venule postcapillari -vene La PA è un parametro fisiologico molto variabile, intervengono: - meccanismi compensatori di origine neuroendocrini a cui si aggiungono - fenomeni di regolazione del flusso locale 1) risposta miogenica 2) risposta umorale I lavori di Guyton et al hanno stabilito chiaramente che il primum movens delle conseguenze emodinamiche di una riduzione del volume ematico è una riduzione del ritorno venoso o precarico. Fenomeni di regolazione del flusso locale 2 meccanismi assicurano questa autoregolazione: -risposta miogenica: legata alla sensibilità delle arteriole precapillari alla pressione intravascolare, questa risposta si ha dopo una latenza di pochissimi secondi 2-3''; -la risposta umorale, alcuni metaboliti influenzeranno la vasomotricità degli sfinteri precapillari. Tra questi mediatori, ricordiamo: -adenosina, fosfati,5-nucleotidasi sono vasodilatatori coronarici, -così come la pCO2 e concentrazione di bicarbonati influenzano la vascolarizzazione cerebrale; N.B. l'ipossia è in genere l'elemento determinante di questa risposta. La perdita dell'autoregolazione si osserva nella fase tardiva dello shock !! Il flusso ematico ai tessuti regolazione nervosa e locale Ogni distretto tessutale regola il proprio flusso ematico in rapporto alle esigenze locali, sembra accertato che sia O2 il principale fattore nella maggior parte degli organi. Gli sfinteri precapillari si aprono e si chiudono ciclicamente varie volte al minuto in modo proporzionale alle esigenze metaboliche del tessuto. (vasomotilità). Apparato circolatorio dispone di un complesso sistema per il controllo del flusso ematico nei diversi distretti corporei. Si hanno 3 principali tipi di controllo: 1.controllo locale grazie al quale ogni singolo tessuto controlla da se il flusso di sangue a seconda delle proprie esigenze metaboliche. Negli organi vitali il controllo locale predomina. 2.controllo nervoso che spesso influenza il flusso ematico di ampi settori del grande circolo 3.controllo umorale in cui ormoni o altre sostanze chimiche inducono modificazioni del flusso ematico localmente o in modo diffuso. La muscolatura liscia vasale richiede O2 per mantenere la contrazione,di conseguenza quando la concentrazione di O2 nel tessuto si dovesse elevare oltre un certo livello, lo sfintere precapillare si chiude e rimarrebbe chiuso fino a quando le cell del tessuto non abbiano consumato l'eccesso di O2. Appena la concentrazione di O2 cade ad un valore basso, lo sfintere si apre di nuovo per iniziare un nuovo ciclo. Altra teoria : tanto maggiore è l'entità dei processi metabolici o tanto minore è la disponibilità di materiale nutritizio, tanto più rapidamente si formerebbero sostanze vasodilatatrici. Queste dovrebbero diffondere in modo retrogrado verso gli sfinteri precapillari ed indurre dilatazione. Le sostanze in causa sono: CO2, acido lattico, adenosina, istamina, H+, K+. Il flusso ematico ai tessuti regolazione nervosa e locale Quando la PA < molto, Quando la PA > molto, il diminuito apporto di materiali nutritivi al tessuto, l'eccesso di flusso induce sia un maggiore apporto di materiali nutritivi, o la liberazione di fattori vasodilatatori in risposta all'ischemia, sia una più rapida rimozione di ogni sostanza vasodilatrice, determinano vasodilatazione che riporta il flusso alla quasi normalità malgrado la riduzione della PA. effetti che entrambi determinano vasocostrizione. Il flusso ematico ai tessuti I meccanismi compensatori si oppongono agli effetti circolatori dell'ipovolemia a preservare la perfusione degli organi nobili. La redistribuzione del flusso ematico regionale si effettua alle spese del rene, cute e letto splancnico, gli organi nobili (cuore, cervello surreni) restano protetti grazie alla prevalenza dei meccanismoi di autoregolazione regionale sulla reazione simpatica generale Cervello: il flusso è correlato con il suo metabolismo, in particolare: CO2, H+ ed O2. Un aumento della CO2 e H+ o una < di O2 fanno aumentare il flusso. Fegato: la stimolazione del simpatico provoca vasocostrizione delle grosse vene. la < del flusso epatico è proporzionale alla caduta della gittata cardiaca; se la gittata si < del 50% il flusso portale si < del 70% con un > del flusso dell'arteria epatica del 35% consentendo di mantenere una perfusione del fegato relativa. Rene: > concentrazione ematica del Na+ e prodotti terminali del metabolismo proteico (un >di queste concentrazioni fa aumentare il flusso renale). con una PAM > 80 mmHg l'autoregolazione renale permette di conservare la filtrazione glomerulare con aumento del flusso corticale. Con PAM < 80 mmHg l'autoregolazione è superata e prevale la risposta alfa vasocostrittrice alle catecolamine ed il flusso corticale si < rapidamente privilegiando la midollare renale. L'autoregolazione renale persiste nel rene trapiantato. Intestino: flusso regolato mediante meccanismo locali di regolazione in genere, inoltre il parasimpatico aumenta il flusso locale, il simpatico iinduce costrizione. . Il flusso ematico ai tessuti L'anestesia modifica di molto la vasomotricità nei differenti territori e può perturbare la risposta vascolare. Coronarie: quasi interamente correlato alle esigenze nutritive della muscolatura cardiaca,in particolare il deficit di O2 fa dilatare le arteriole forse per il rilascio di sostanze dilatatrici (adeonosina) ovvero la carenza di O2 induce una riduzione del tono dei vasi coronarici e conseguente vasodilatazione. Muscolo: il flusso ematico viene controllato dall'O2, la cui diminuzione durante la contrazione induce vasodilatazione, inoltre vengono liberati altre sostanze vasodilatatrici come: acetilcolina, K+, acdio lattico, CO2. Possiedono anche un'innervazione vasomotrice simpatica. Circolazione surrenalica: si osserva un'autoregolazione diversa tra la corticale e la midollare: la perfusione corticale < quando la PAM è < 70 mmHg ed il flusso ematico midollare aumenta. Circolazione polm: nella fase iniziale dello shock, si rileva un'ipotensione arteriosa polm ed il sangue si distribuisce nelle regioni declivi; vi è dunque una tendenza ad una < dello shunt intrapolm ed un > dello spazio morto. Se il quadro si prolunga, le resistenze vascolari polm aumentano ed il flusso tende a distribuirsi verso le regioni superiori. In questo stadio si nota un aumento della P polm ed un > dello shunt. Il flusso ematico ai tessuti regolazione nervosa e locale Il letto capillare: è a questo livello che avvengono gli scambi gas, sostanze nutritizie e quanto contenuto dalla corrente ematica,tramite: -sistema di filtrazione riassorbimento, (quando il passaggio è diretto verso l'esterno dei capillari si parla di filtrazione, quando è diretta verso l'interno si parla di assorbimento. La regolazione di questo flusso dipende da: 1. P idrostatica (estremità arteriosa del capillare circa 35 mmHg, quella dell'estremità venosa è circa la metà. 2. P oncotica (dipende dalla ocncentrazione di proteine) o colloidoosmotica; 3. permeabilità della parete capillare -diffusione (tipica dei gas)movimento delle molecole dal punto di magiore concentrazione verso quello a concentrazione minnore, tale flusso continua fino a quando le molecole sono distribuite uniformemente in ogni parte dello spazio disponibile. Il plasma fa parte dei liquidi extracell dell'organismo; è pressocchè identico al liquido interstiziale che si trova negli spazi intercell ma con una differenza:il plasma contiene circa 7 grammi % di proteine, mentre il liquido interstiziale ne contiene in media 2 gr%. Questa differenza è dovuta alla lenta filtrazione di proteine plasmatiche dai pori dei capillari negli spazi intercell. La principale funzione dell'albumina è quella di sviluppare una pressione osmotica a livello della parete capillare (pressione colloido-osmotica,) ostacola la fuoriuscita del liquido plasmatico dai capillari negli spazi intercellulari. Numerosi dati clnici e sperimentali mostrano che il sistema neurovegetativo gioca un ruolo chiaro nell'omeostasi durante uno shock. I centri neurovegetativi integrano con la mediazione di recettori periferici, le diverse informazioni concernenti -la volemia, -la PA, . pressione venosa, - pH, - l'ipossia. Questa rispota simpatica diviene significativa per perdite ematiche > 10-15%. I) Ha una latenza breve II) proporzionale al volume della perdita ematica III) alla velocità con cui si manifesta. Come confermati nei primati, il tasso di adrenalina circolante è nettamente > a quella della noradrenalina. il tasso di adrenalina circolante è multiplicata x 6, quella della noradrenalina aumenta solo del 55% circa. La secrezione di adrenalina avviene dalla stimolazione surrenalica. Le catecolamine per i loro effetti vasoostrittori mantengono la tensione arteriosa sistemica durante la prima fase, detta compensata. Questa azione si verifica in genere nei territori ricchi in recettori alfa. Nella fase di scompenso, si osserva una vasodilatazione arteriolare e venulare in particolare nel territorio muscolare. Nella ricostruzione del volume plasmatico intervengono dei fattori ormonali: La caduta della PA provocata dall'emorragia scatena potenti riflessi simpatici che attivano il sistema vasocostrittore simpatico in tutti i distretti corporei: -arteriole si costringono facendo aumentare fortemente la resistenza periferica totale; -le vene ed i depositi venosi si costringono favorendo un adeguato ritorno venoso, malgrado la riduzione del volume di sangue; -attività del cuore aumenta (attività cronotropa intropa e batmotropa positiva). I riflessi simpatici raggiungono la mssima attivazione nel giro di 30''. Il raggiungimento del volume del sangue per assorbimento di liquido dagli spazi interstiziali e dall'intestino può richiedere da 1 a 48 h. Meccanismi compensatori nella fase precoce i meccanismi compensatori hanno lo scopo di mantenere un apporto di O2 adeguato agli organi vitali ed assicurare la sopravvivenza degli altri organi. I meccanismi compensatori sono essenzialmente: -risposta simpaticomimetica -autoregolazione Nella fase più tardiva l'alterazione della microcircolazione e delle cell provoca la liberazione di metaboliti vasoattivi. Questi metaboliti: - alterano la permeabilità capillare, -dilatano le arteriole -e promuovono la coagulazione intravascolare. - Il liquido intravascolare fugge nel settore interstiziale provocando un edema tissutale. - Nella fase tardiva, scompensata, l'ipovolemia, i metaboliti tossici alterano la gittata cardiaca. - La morte sopraggiunge per ipovolemia, insuff cardiaca, sepsi, ipossia. - L'ischemia intestinale provoca un passaggio di flora intestinale nella circolazione generale. Endotossina: fattore tossico liberato dai corpi di batteri intestinali gram – morti. Il ridotto flusso ematico nell'intestino vi esalta l'assorbimento di materiale tossico che provoca vasodilatazione e depressione miocardica Meccanismi compensatori 1) Controllo breve termine Caratterizzati da : -una latenza di azione di secondi o al max minuti: -sono meccanismi regolatori di natura nervosa -hanno azione rapida -vanno incontro ad adattamento (la risposta si attenua con il tempo, resetting recettoriale) Riflessi barocettivi: inviano segnali afferenti al bulbo da cui partono segnali inibitori, Riflessi volocettivi: le vie nervose sono le stesse dei riflessi barocettivi, ma esplicano sui neuroni del centro cardiovascolare effetti opposti, con il risultato di un > della ferquenza cardiaca ed un aumento della filtrazione glomerulare e riduzione della volemia. Riflessi chemocettivi:localizzati nelle biforcazioni delle carotidi comuni e sotto l'arco dell'aorta. Sono sensibil alla concentrazione dell'O2 e della CO2 e al pH. Qualora si presenti una < di O2 (ipossia)un accumulo di CO2 (ipercapnia)o una < del pH ematico, i chemocettori attivano i neuroni che per via simpatica stimolano l'attività cardiaca per aumento della frequenza ed il tono arteriolare, con conseguente aumento della pressione arteriosa. > PA = > scarica barocettiva > inibizione area VC= vasodilatazione e < RPT (resistenze periferiche totali) > inibizione centro cardioacceleratore > attivazione centro cardioinibitore= < GC Barocettori, terminazioni nervose libere site nella parete delle grosse arterie specie arco aortico e seni carotidei. Sono stimolati dallo stiramento della parete vasale causato dalla pressione transmurale. Un aumentata stimolazione induce una vasodilatazione periferica con aumento della P capillare e quindi della filtrazione; la riduzione della stimolazione comporta risposte opposte. Volocettori:localizzati negli atri e vasi polm che risentono del grado di pienezza del sistema circolatorio, rilevando le variazioni di volemia. La variazione della loro frequenza di scarica modifica l'attività simpatica e la liberazione di ADH. Maggiore volemia: minore attività simpatica e minore secrezione di ADH Minore volemia: attivtà opposta Chemocettori ( glomi aortici e carotidei): riflesso che interviene quando la PA < 80 mmHg, Per valori < coopera con quello barocettivo nel controllo della PA Meccanismi compensatori Controllo lungo termine Molti ormoni possono esplicare un'azione sulla funzionalità cardiocircolatoria, in particolare alcuni sono implicati nella regolazione del circolo sistemico: -vasopressina:stimola il riassorbimento idrico nei tubuli renali e quindi ridurre l'eliminazione di acqua con l'urina, conseguente aumento della volemia e delle pressioni endovasali; i segnali che attivano la neuroipofisi a secernere vasopressina originano dai volocettori. -aldosterone:secreto dallacorteccia surrenalica, nonagisce direttamente sui vasi e cuore, bensì stimola il riassorbimento di Na e contemporanea secrezione di K+ nei tubuli renali, in questo modo per effetto osmotico si verifica l'aumento dei volumi idrici extracell ed innalzamento delle pressioni endovasali del circolo sistemico. -angiotensina II :si forma nel sangue per scissione di un precursore inattivo, angiotensinogeno per opera della renina secreta dall'apparato glomerulare di reni. Il rene secerne la renina in seguito alla riduzione della perfusione renale, alla stimolazione simpatica ed alle concentrazioni del Na. La renina agisce sull'angiotensinogen formando l'angiotensina I ed in seguito questa si converte in angiotensina II dall'enzima ACE e questa a sua volta in angiotensina III dalle ghiandole surrenali. Angiotensina II ha questi effetti: stimola il rilascio di aldosterone dal surrene, azione sodio ritentiva, risultati che inducono aumento della volemia. Meccanismi compensatori Controllo lungo termine - chinine e PG: chinine costituiscono un gruppo i potenti vasodilatatori formati attraverso l'azione di enzimi, le callicreine su substrati proteici detti chininogeni. Hanno un'azione regolatoria specie locale e vengono disattivate rapidamente da due chinasi; sono rappresentate dalle PGE2 PGI2 inducono vasodilatazione, le PGF agiscono come vasoostrittori specie a livello venoso. -NO ossido nitrico: contribuisce alla dilatazione vasale antagonizzando angiotensina II e delle catecolamine. -endoteline: proprietà vasocostritttrici prodotte dall'endotelio, agiscono sulla muscolatura liscia non solo vasale ma anche tracheale, uterina, intestinale. -peptidi natriuretici atriale: < PA, > filtrazione glomerulare, inibizione secrezione aldosterone, renina vasopressina. Controllo lungo Mediatori termine Si attribuisce al sistema arginina vasopressina un ruolo nella vasocostrizione splacnica. La loro attivazione sarà in relazione all'attività dei barocettori seno-aortici e volocettori atriali, possibile implicazione di recettori centrali simpatci alfa 2 e beta. Una liberazione di enkefaline ed endorfine è ststa messa in evidenza, l'origine della beta endorfine è verosimilmente ipofisaria; le enkefaline saranno secrete con le catecolamine; l'importanza di questa secrezione sarà proporzionale alla gravità dell'emorragia. MDF:la fase irreversibile dello shock sembra favorita dal rilascio di sostanze di origine splacnica di cui il più conosciuto è il MDF; questo peptide sembra secreto in modo specifico dal pancreas ischemico a partire da un substrato proteico sotto l'influenza di enzimi lisomiali. Esso esercita degli effeti inotropi negativi marcati sul cuore ed effetti vasocostrittori sulle arterie splancniche. Inoltre altera la motilità intestinale. Altri mediatori possono essere trasformati in metaboliti attivi dagli enzimi lisosomiali; è il caso del kininogeno convertito in kinina le cui proprietà vasodilatatrici sono note e sarà in parte responsabile dell'aumentata permeabilità capillare nella fase tardiva. Inoltre i radicali superossido, le proteasi di origine leucocitaria ed i prodotti di degradazione della fibrina. Non tutte le cell dell'organismo si danneggiano in modo uguale nello shock per il fatto che alcuni tessuti sono meno irrorati di altri. Lo scarso apporto di O2 ai tessuti comporta una < del metabolismo ossidativo, le cell in gravi carenze nutritive, ricavano l'energia necessaria dai processi di glicolisi anaerobia con produzione di acido lattico. I motoneuroni midollari cessano di funzionare dopo circa 3' di metabolismo anaerobio, il muscolo scheletrico dopo circa 30', le cell epatiche dopo alcune ore. Parametri del trasporto ed utilizzazione dell’O2 PaO2: pressione parziale O2 nel – sangue arterioso SaO2: saturazione in O2 del sangue arterioso CaO2: contenuto di O2 del sangue arterioso DO2: trasporto di O2 ai – tessuti periferici (disponibilità) VO2: consumo di O2 1. Discrepanza tra disponibilità sistemica di O2 (parametri di trasporto sistemici) e 2. Disponibilità di ossigeno a livello del singolo tessuto o cellula I gas si muovono da un punto all'altro grazie ad una differenza di pressione. - O2 diffonde dagli alveoli all'interno dei capillari polm per una differenza di pressione (la P.parziale di O2 Po2 negli alveoli è > a quella del sangue polm.). - A livello dei tessuti periferici la Po2 è < nelle cell che nel sangue arterioso che giunge ai capillari, pertanto O2 diffonde fuori negli spazi interstiziali e da qui all'interno delle cell. - Al contrario quando O2 è utilizzato nelle cell per le reazioni nutritive e si forma CO2, la P. di questa, (Pco2), raggiunge nelle cell un alto livello per cui diffonde verso i capillari tessutali. Nel sangue è trasportata ai capillari arteriosi polm e diffonde dal sangue agli alveoli poiché la Pco2 è < negli alveoli. ...ed ora la fisiopatologia Situazione metabolica e cellulare I meccanismi di compenso cardiocircolatori sono ancora in grado di mantenere un certo grado di omeostasi circolatoria I meccanismi di regolazione della pressione arteriosa non sono più sufficienti a mantenere l’omeostasi In uno stadio tardivo dello shock, i meccanismi compensatori simpatici tenderanno a scomparire lasciando il posto a delle reazioni vasodilatatrici locali indotte dall'anossia e dai disordini metabolici tissutali. 1) Per una perdita del 15-20% del volume ematico si osserva un aumento del volume plasmatico di 30-40 ml/h. Secondo Starling questo fenomeno risulta dovuto al passaggio di acqua dall'interstizio verso il settore vascolare in funzione delle variazioni della pressione oncotica e della pressione idrostatica (infatti la < della PVC si accompagna forse alla riduzione della pressione all'estremità venosa del letto capillare, dove una diminuzione della pressione idrostatica capillare consente il passaggio di acqua transcapillare. 2) La riduzione dell'ematocrito testimonia questo processo di diluizione. 3) Nello stesso momento la componenete elettrolitica del plasma non varia e la < dell'albumina plasmatica è meno importante di quella dell'HCT, inoltre studi con radio-isotopi confermano un aumento della sua produzione ed una < del suo catabolismo, inoltre si noterà un apporto maggiore di albumina linfatica. 4) Tutti questi meccanismi permettono di normalizzare rapidamente la pressione oncotica. sono presenti segni di insufficienza d’organo non reversibili in tempi brevi o a volte irreversibili Conseguenze dello shock Alterata produzione trasporto ed utilizzazione di energia Alterato funzionamento pompe di membrana Alterato metabolismo cellulare Edema e acidosi intracellulare Disfunzione di organi e tessuti Danno e morte cellulare Morte del paziente Mechanisms of Vasodilatory Shock. Septic shock and states of prolonged shock causing tissue hypoxia with lactic acidosis increase nitric oxide synthesis, activate ATP-sensitive and calcium-regulated potassium channels (KATP and KCa, respectively) in vascular smooth muscle, and lead to depletion of vasopressin. The abbreviation cGMP denotes cyclic guanosine monophosphate. Regulation of Vascular Smooth-Muscle Tone. The steps involved in vasoconstriction are shown in blue, and the steps involved in vasodilatation are shown in red. The phosphorylation (P) of myosin is the critical step in the contraction of vascular smooth muscle. By way of second messengers, vasoconstrictors such as angiotensin II and norepinephrine induce an increase in the cytosolic calcium concentration, which activates myosin kinase. Vasodilators such as atrial natriuretic peptide and nitric oxide activate myosin phosphatase and, by dephosphorylating myosin, cause vasorelaxation. The plasma membrane is shown at a resting potential (plus signs). The abbreviation cGMP denotes cyclic guanosine monophosphate. Sofferenza cellulare Il metabolismo anaerobio appare L'ipossia cell secondaria all'ipoperfusione provoca numerose alterazioni cell responsabili nei casi più gravi della morte cell. cronologicamente nei territori non vitali come il tubo digerente, i muscoli scheletrici, la cute, in seguito interesserà gli organi nobili vitali come i reni, fegato, polm, cuore ed encefalo. L'ipoperfusione comporterà un accumulo interstiziale di lattati ed ioni H+ che non riescono più ad essere epurati. Le conseguenze dell'ipossia sono: -alterazione del metabolismo energetico con netta riduzione dell'ATP Una delle immediate conseguenze della riduzione della pressione arteriosa e di O2 tissutale, è la < del contenuto cell di ATP; quando la P.parziale di O2 a livello mitocondriale scende al disotto di un punto critico, si produce un blocco del trasporto di elettroni. -una perturbazione della pompa del Na con entrata dello stesso nella cell ed uscita del K+ a livello extracell Ne risulta che la produzione di ATP cessa progressivamente. -alterazione delle membrane lisosomiali, mitocondriali e cell. In carenza di questo substrato energetico essenziale per la pompa del Na, si osserverà un'edema cell. -il metabolismo diviene di tipo anaerobio La differenza di potenziale transmembrana diminuisce e la composizione intracell si altera con un aumento della quota di acqua, Na e Ca e riduzione della ocncentrazione del K+ e Mg++. Sofferenza cellulare L'edema cell che ne risulterà altera la funzione die mitocondri (rigonfiamento) e dei lisosomi con rottura della membrana cell interna. In un secondo tempo se la concentrazione di ATP continua a ridursi in modo severo si assisterà ad altri fenomeni: -acidosi lattica inibisce il canale del Ca++ ed agisce in modo deprimente su altri sistemi enzimatici. -alterazione del flusso Ca++ intracell. La persistenza di concentrazione ioni Ca++ troppo elevata in sede intracell altera in modo significativo l'attività eccitazione-contrazione ed il rilassamento muscolare. A livello miocardico ciò induce un'insuff cardiaca ed asistolia in diastole. Movimenti di liquidi La < della presisone idrostatica al disotto di quella oncotica nei capillari, comporta il passaggio iniziale del liquido interstiziale verso il settore vascolare ad una velocità circa 100-1000 ml/h. Inoltre il passaggio aumentato dell'albumina dal canale toracico nella circolazione favorita dalla riduzione della pressione venosa, aumenta la pressione oncotica ed accelera anche il movimento dell'acqua interstiziale verso il settore vascolare. Questi fenomeni, molto rapidi, spiegano l'emodiluizione iniziale. Nelle emorragie severe, si osserverà un altro fenomeno: - l'entrata di acqua nella cell per aumento dell'osmolalità cell. Correlato ad un'alterazione dell'attività della pompa del Na a livello delle membrane cell. -legata ad un aumento del Na intracell Infine l'aumento della permeabilità capillare nella fase tardiva spiega la perdita plasmatica verso il settore interstiziale. La deplezione intravascolare si accentua a tal punto che apparità come un sequestro extravascolare proporzionale alla gravità dell'emorragia. Complicanze -respiratorie: sono frequenti, circa il 50%; da un punto di vista anatomico delle lesioni tipiche della congestione polm. , poi in seguito aspetti di pneumopatia interstiziale ad evoluzione fibrotica. -renali: si osserva una riduzione del flusso ematico specie a livello corticale con riduzione severa fino all'arresto della filtrazione glomerulare con oligoanuria. inoltre si rilevano alterazioni della meccanica resp. (riduzione della compliance polm ed aumento delle resistenze delle vie aeree). Nella genesi intervengono numerosi fattori: -modificazioni delle resistenze arteriolari pre e postglomerulari: I mecanismi fsiopatologici sono diverse: - una chiusura di settori più o meno estesi della microciricolazione per eventi trombotici locali -uno squilibrio crescente del rapporto ventilazione/perfusione -riduzione della stabilità alveolare per alterazione del surfactante -aumento della permeabilità alveolo-capillare indotto dalla liberazione dei mediatori vasoattivi e coseguente EPA -vasocostrizione isolata dell'arteria afferente sotto l'azione dell'ipercatecolaminemia e dell'attivazione del sistema renina angiotensina, -vasodilatazione dell'arteriola efferente legata a dei metaboliti locali liberati dall'ischemia cell. Complicanze -cuore: insufficienza cardiaca il cui meccanismo è poco conosciuto e forse molto complesso: l'anossia e l'acidosi metabolica eventualmente aggravata da un'ipoventilazione, si notano nelle fasi precoci dello shock emorragico. Queste condizioni sono capaci di deprimere la funzione miocardica: lo stimolo simpatico può condurre ad esauerimento della cell miocardica per la fine delle riserve intracell di ATP; la riduzione della perfusione coronarica malgrado un'autoregolazione aumentata può comportare una sofferenza ischemica diffusa; la liberazione di endotossine batteriche a partenza intestinale o fattori inotropi negativi di origine splancnica. Conclusioni “mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme...un successo”. Henry Ford Grazie per la tolleranza...