www.brandsurf.it Promosso da Azienda di Servizi alla Persona di Pavia Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Patrocinato da PROVINCIA DI PAVIA COMUNE DI PAVIA Università degli Studi di Pavia Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Pavia Con il contributo di Progetto editoriale e direzione creativa Prof.ssa Mariangela Rondanelli, Dott. Riccardo Caccialanza Progetto grafico e impaginazione BrandSurf s.n.c. - Comunicazione e Allestimento di Micol Magnelli e Alessandra Ferrari Editing Si ringraziano per la collaborazione Annalisa Opizzi e Milena Faliva Con la collaborazione di MED’s Congressi e Servizi s.r.l. Pragma Congressi s.r.l. Stampa Supplemento gratuito a "La Provincia Pavese" L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano L’ Prefazione Azienda di Servizi alla Persona di Pavia con le sue strutture (IDR “Santa Margherita”, RSA “F. Pertusati", RSD “G. Emiliani") e le professionalità maturate all’interno, rappresenta un’unità di offerta d’eccellenza nei settori della geriatria, della disabilità e della riabilitazione. La presa in carico del soggetto anziano che avviene presso le strutture dell’Azienda di Servizi alla Persona di Pavia, è sempre attenta a tutte le esigenze del medesimo e fra queste, sicuramente, l’aspetto nutrizionale rappresenta una priorità importantissima. La malnutrizione per difetto è infatti una patologia vera e propria che si presenta con un’elevata frequenza nei soggetti definiti “fragili”, quali sono gli anziani e tutti i soggetti affetti da patologie croniche. Presso l’Azienda di Servizi alla Persona è quindi presente un Servizio che si occupa attivamente della gestione clinica delle problematiche nutrizionali del soggetto anziano, offrendo un percorso assistenziale medicospecialistico che va dalla diagnosi alla terapia ed al monitoraggio, perché un'adeguata presa in carico del soggetto anziano deve necessariamente passare attraverso la gestione clinica dello stato di nutrizione del medesimo. Ed i consigli nutrizionali che vengono forniti al soggetto anziano in questo opuscolo sono parte integrante della adeguata presa in carica del soggetto anziano: sono infatti consigli utili, da mettere in pratica nel quotidiano, un aiuto per mantenere o recuperare un corretto benessere sia fisico, che psichico, che cognitivo e la qualità della vita del soggetto anziano è una priorità importante che l’azienda di Servizi alla Persona di Pavia si prefigge nel suo operare quotidiano al servizio del cittadino anziano. Sergio Contrini Presidente dell’Azienda di Servizi alla Persona 3 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano S Prefazione in dai primi anni novanta, le strutture allora amministrate dalle II.PP.A e B. raggruppate nelle Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia si sono poste nell’ottica di individuare le grandi linee direttrici per assicurare efficacia ed appropriatezza nelle cure agli utenti che presentavano patologie anche gravi e che in ogni caso avevano diritto alla migliore assistenza e, fin quando possibile, ad una riabilitazione intesa in senso lato e coinvolgente ognuna delle principali funzioni dell’organismo umano. Tra queste strategicità si era con immediatezza individuata anche la buona nutrizione: certamente da garantire in modo diverso per le diverse esigenze che ciascuno può rappresentare; in ogni caso essenziale anche come momento educativo per la prevenzione e per la più adeguata combinazione con le cure farmacologiche o di altro tipo prettamente sanitario. Sono passati diversi anni da quell’avvio e al momento possiamo giustamente ritenere di avere acquisito una capacità di intervento ed una professionalità a garanzia degli interessi e del giusto diritto di ciascuna persona a vedersi considerata nel complesso delle sue esigenze riscontrando le stesse con un sistema di analisi e risposta quanto più completo. Ancora potremmo dire che, in un momento in cui anche il versante dei costi deve essere giustamente esaminato, un approccio multidisciplinare porta certamente ad incrementare l’efficienza e l’economicità migliorando la qualità e l’efficacia dell’intervento. All’interno di questo approccio multidisciplinare, l’Azienda di Servizi alla Persona di Pavia ha quindi da anni riconosciuto un ruolo primario alla corretta gestione nutrizionale del paziente anziano. Una adeguata nutrizione è infatti uno strumento terapeutico insostituibile, in quanto, consentendo la prevenzione ed il trattamento della malnutrizione, determina importanti aspetti positivi: si riduce la mortalità e la morbilità, migliora il decorso clinico e la prognosi di numerose patologie e si riducono i tempi di degenza ospedaliera. Per tutti questi motivi, è da tempo attivo, presso l’Azienda di Servizi alla Persona di Pavia, un Servizio che fornisce prestazioni specialistiche in merito alla nutrizione clinica sia per i degenti ricoverati presso le strutture dell’ASP sia per soggetti esterni che ne abbiano necessità, i quali possono afferire all’ambulatorio di dietologia ed endocrinologia posto presso l’Istituto di riabilitazione “Santa Margherita”. 5 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Questo Servizio offre un percorso assistenziale medico specialistico completo, articolato dalla diagnosi alla terapia ed al monitoraggio nel tempo della malnutrizione per difetto e per eccesso, avvalendosi di analisi strumentali d’avanguardia e non invasive. Fra questi strumenti, sicuramente d’eccellenza è la presenza dell'apparecchiatura che, mediante tecnica DEXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia), permette la valutazione della composizione corporea (massa magra, massa grassa, distribuzione del grasso corporeo con risultati sia complessivi per il corpo in toto, sia riguardanti le singole regioni) e della densità ossea. Grazie a queste risorse d’eccellenza, sia strumentali che umane, l’Azienda di Servizi alla Persona è anche attivamente impegnata sul fronte della ricerca scientifica in ambito nutrizionale. Il fine è lo stesso obiettivo dell’inizio, il miglioramento della qualità di vita dell’uomo ed in particolare dell’ anziano. Avv. Maurizio Niutta Direttore Generale dell’Azienda di Servizi alla Persona 6 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano C Introduzione ari lettori, questo opuscolo vuole essere un aiuto, speriamo prezioso, per tutte quelle persone, in particolare anziane, che presentano problemi concernenti l’alimentazione. Mangiare è un atto che appartiene al nostro quotidiano, un atto piacevole e conviviale; ma per molti, a causa di patologie diverse, diventa un momento critico, di difficoltà che può portare ad una perdita di peso involontaria. Spesso chi ha questi problemi non sa come comportarsi: in questo opuscolo potrà trovare delle risposte e, se queste risposte non saranno sufficienti, troverà indicazioni per rivolgersi ad un centro medico specialistico ospedaliero che si occupa della diagnosi e della terapia di questi problemi di nutrizione clinica. La nutrizione non deve essere banalizzata: chi presenta problemi di malnutrizione (per difetto: perdita di peso, o per eccesso: sovrappeso ed obesità) deve essere seguito adeguatamente presso un centro medico specialistico ospedaliero, in quanto la malnutrizione è una patologia vera e propria che si presenta con un’elevata frequenza nella popolazione. In particolare sono i soggetti definiti “fragili” ad esserne interessati, ad esempio gli anziani e tutti i soggetti affetti da patologie croniche (paziente oncologico, paziente con ictus o affetto da altra patologia neurologica, quale Morbo di Parkinson, Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica). Inoltre, malnutriti non sono solo i soggetti con perdita di peso dovuta ad insufficiente apporto alimentare, ma anche coloro i quali presentano carenze di microelementi (vitamine o minerali) dovute ad una alimentazione squilibrata, in quanto ripetitiva e monotona. Purtroppo la malnutrizione è una patologia che è molto spesso misconosciuta, in quanto non diagnosticata e, conseguentemente, non curata. Ancora oggi gli aspetti nutrizionali delle cure sembrano avere una scarsa priorità negli interessi di molti operatori sanitari, sia a livello ospedaliero che territoriale. Invece, una adeguata nutrizione, condotta mediante specifiche diete, associate eventualmente all’uso di integratori alimentari, oppure condotta mediante nutrizione artificiale (enterale o parenterale) nei casi che lo richiedano, risulta uno strumento terapeutico insostituibile. 7 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Questi interventi nutrizionali terapeutici, consentendo la prevenzione ed il trattamento della malnutrizione, determinano importanti aspetti positivi: si riduce la mortalità e la morbilità, migliora il decorso clinico e la prognosi di numerose patologie e si riducono i tempi di degenza ospedaliera. L’ambulatorio di endocrinologia e dietologia del Servizio EndocrinoNutrizionale dell’Azienda di Servizi alla Persona, Università degli Studi di Pavia, di cui sono responsabile, è a disposizione per esserVi d’aiuto. Questo ambulatorio per esterni, convenzionato con il sistema sanitario nazionale, posto presso l’Istituto di riabilitazione “Santa Margherita” (via Emilia n. 12), offre un percorso assistenziale medico specialistico completo, articolato dalla diagnosi alla terapia ed al monitoraggio nel tempo della malnutrizione per difetto e per eccesso, avvalendosi di analisi strumentali d’avanguardia e non invasive, quali: - valutazione della composizione corporea (massa magra, massa grassa, distribuzione del grasso corporeo con risultati sia complessivi per il corpo in toto, sia riguardanti le singole regioni, quali tronco, braccia, gambe, pelvi, regione andro-ginoide) e della densità ossea (mineralometria ossea, MOC) mediante tecnica DEXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia) - calorimetria indiretta a riposo per la determinazione del consumo energetico e dei macronutrienti; - bioimpedenziometria per la determinazione dei distretti idrici dell'organismo; - dinamometria per la valutazione della forza muscolare; Presso l’ambulatorio opera personale sanitario altamente specializzato: medici specialisti in scienza dell’alimentazione e dietisti che da anni si occupano delle problematiche nutrizionali cliniche, in particolare di quelle del soggetto anziano. L’ambulatorio si occupa anche di fornire prestazioni specialistiche in merito ad altre problematiche inerenti la nutrizione clinica (sovrappeso, obesità, dietoterapia delle ipercolesterolemie, della patologia diabetica, dell’insufficienza renale cronica, dell’osteoporosi e di altre patologie endocrine, quali ad esempio le patologie tiroidee). Inoltre, essendo a disposizione l’apparecchiatura che effettua la Mineraolometria Ossea Computerizzata (MOC), l’ambulatorio, in collaborazione con il centro di fisiatria, si occupa della prevenzione e terapia dell’osteoporosi e dell’osteopenia, oltre che della diagnosi e terapia della sarcopenia, una patologia frequente nell’anziano rappresentata da 8 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano perdita di massa muscolare con conseguente perdita di forza che può determinare un significativo deterioramento delle funzioni fisiche e quindi dell’autosufficienza. Le medesime prestazioni specialistiche di nutrizione clinica offerte dall’ambulatorio sono a disposizione dei degenti ricoverati presso le strutture dell’Azienda di Servizi alla Persona di Pavia (Istituto di Riabilitazione “Santa Margherita”, Residenza Sanitaria Assistenziale “F. Pertusati”, Centro “G. Emiliani”). Infine, permettetemi un ringraziamento di cuore a chi ha permesso la realizzazione di questo opuscolo ed ai miei collaboratori, che quotidianamente condividono con me l’impegno nella cura della malnutrizione. Un cordiale saluto ed un sentito grazie per la Vostra attenzione. Prof.ssa Mariangela Rondanelli Professore Associato in Scienze e Tecniche Dietetiche Applicate, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate, Sezione di Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Umana Responsabile Servizio Endocrino-Nutrizionale ed Ambulatorio di Endocrinologia e Dietologia Azienda di Servizi alla Persona di Pavia Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio Specialista in Scienza dell’Alimentazione Specialista in Igiene e Medicina Preventiva 9 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Ecco quindi alcune informazioni pratiche: per accedere alla prima visita specialistica dietologica ed endocrinologica è necessario essere in possesso dell’impegnativa preparata dal proprio medico di medicina generale riportante la seguente dicitura: “prima visita dietologica” insieme al quesito diagnostico; per le successive visite di controllo l’impegnativa sarà preparata direttamente dal nostro ambulatorio di dietologia ed endocrinologia che potrà anche prescrivere gli esami necessari, mediante il ricettario unico regionale. Per prenotare la visita è necessario telefonare al seguente numero 0382-381759 del centro unico di prenotazione dell’Istituto “Santa Margherita” dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 15, oppure allo 0382-381723 nei giorni di attività dell’ambulatorio che sono il martedì ed il giovedì dalle ore 9 alle ore 18. Per eventuali ulteriori informazioni potete chiamare i seguenti numeri: 0382-381739, 0382-381749. CHI PUÒ TROVARE AIUTO PRESSO L’AMBULATORIO DI ENDOCRINOLOGIA E DIETOLOGIA DELL’ISTITUTO “SANTA MARGHERITA”? - pazienti con perdita di peso involontaria - pazienti con carenze nutrizionali subcliniche di microelementi (vitamine e minerali) - pazienti sovrappeso o obesi - pazienti affetti da osteopenia o osteoporosi - pazienti con problemi nutrizionali correlati alla menopausa - pazienti affetti da dislipidemie - pazienti affetti da diabete o ridotta tolleranza ai carboidrati - pazienti con problemi neurologici (alterazioni della deglutizione da esiti di ictus, pazienti affetti da morbo di Parkinson, demenza, sclerosi laterale amiotrofica) 10 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Indice Capitoli CORRETTA ALIMENTAZIONE E PIRAMIDE ALIMENTARE SPECIFICA PER L'ANZIANO 12 2 COME VALUTARE LO STATO DI NUTRIZIONE NEL SOGGETTO ANZIANO? 16 3 LA MALNUTRIZIONE E L'ANZIANO 19 4 GLI INTEGRATORI 21 5 LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DI MALNUTRIZIONE NELL'ANZIANO: disfagia, edentulia ed alterazioni del gusto 1 e dell’olfatto 6 PATOLOGIE CRONICHE PIÙ FREQUENTI NELL'ANZIANO CHE POSSONO MIGLIORARE GRAZIE AD UN'ADEGUATA NUTRIZIONE: il diabete mellito, l’osteoporosi, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e la stipsi. 22 27 11 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano P remessa Un'alimentazione corretta e bilanciata è un ingrediente essenziale per conservare un buono stato di salute fisica, psichica e cognitiva e per prevenire l'insorgenza di numerose patologie. Questa regola vale per tutte le età, ma diventa estremamente importante continuare a rispettarla nell’età anziana. È necessario che il soggetto anziano mantenga una condizione di buona salute grazie ad un adeguato stile di vita (corretta alimentazione ed attività fisica) e che vengano invece scoraggiate le cattive abitudini alimentari che possono portare ad uno stato di malnutrizione, sia per eccesso (sovrappeso e obesità) che per difetto (eccessiva magrezza), la quale incide negativamente sulla durata e sulla qualità della vita dell'anziano. 1 Corretta alimentazione e piramide alimentare specifica per l'anziano Una alimentazione corretta nel soggetto anziano deve tener conto di alcune peculiarità, che sono ben riassunte nella piramide alimentare specifica per la popolazione anziana. (Russel RM, Rasmussen H, Lichtenstein AH. Modified food guide pyramid for people over seventy years age. J Nutr. 1999;129:751-3.) 12 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano La piramide alimentare per il soggetto anziano privilegia per ciascuna categoria di alimenti quelli con un più alto rapporto quantitativo tra nutrienti e calorie; viene incoraggiato l’uso di alimenti a maggiore densità nutritiva, l’apporto di fibra e raccomanda moderazione nell’assunzione di grassi, dolci, sale e alcolici. La bandierina al vertice della piramide evidenzia la necessità di integrazione di particolari micronutrienti come il calcio e la vitamina D, utili per avere ossa sane, e la vitamina B12. Alla base della piramide troviamo l'acqua, perchè nelle persone anziane frequentemente viene meno la sensazione di sete. È quindi importante introdurne una sufficiente quantità, pari a 1,5- 2 litri, anche se non se ne sente il bisogno, per evitare di andare incontro a stati di disidratazione. Inoltre, nel soggetto anziano si manifesta una diminuzione dell'acqua corporea totale e questa situazione aumenta il rischio di andare incontro a disidratazione in caso di febbre, vomito, diarrea e sudorazione profusa. 13 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 1 >Consigli Utili Il modo corretto di alimentarsi prevede quindi che tutti i macronutrienti (proteine, glucidi e lipidi) siano presenti nelle giuste quantità: LE PROTEINE sono nutrienti fondamentali perchè una delle loro funzioni è quella di prevenire o rallentare la perdita di massa magra che si osserva con l'avanzare dell'età; per questo motivo almeno uno dei pasti principali deve essere costituito da una porzione di carne o di pesce mentre nell’altro pasto dovranno essere inseriti altri alimenti ricchi di proteine, sia di origine animale come formaggi e uova, sia di origine vegetale come i legumi (piselli,fagioli,ceci..). I LIPIDI sono importanti perchè apportano sostanze che l’organismo non è in grado di sintetizzare, cioè gli acidi grassi essenziali, i quali sono fondamentali per evitare i fenomeni trombotici ed hanno un effetto protettivo nei confronti dell'aterosclerosi in quanto riducono i valori di colesterolo totale. I lipidi di origine vegetale (olio extravergine di oliva) sono i migliori da assumere, preferibilmente a crudo, mentre è sconsigliato eccedere con i lipidi di origine animale (burro, panna, strutto) che contengono acidi grassi saturi che favoriscono l'insorgenza della patologia aterosclerotica. I lipidi sono inoltre utili anche per poter assorbire le vitamine liposolubili: la A, la D, la E e la K. I CARBOIDRATI sono la fonte energetica primaria in quanto vengono metabolizzati velocemente. È necessario assumere almeno 3 porzioni al giorno di carboidrati (pane, pasta, riso, patate), meglio se integrali (pane integrale, pasta e riso integrali). Nonostante negli anziani si assista ad una riduzione generale della sensibilità gustativa, il “dolce” mantiene la sua importanza perché è una situazione piacevole e gratificante; per questo motivo è bene fare attenzione alla quantità di zuccheri che si introducono cercando di non esagerare perchè nella persona anziana aumenta il rischio di sviluppare il diabete. È bene dunque consumare un piatto di pasta o di riso tutti i giorni, meglio se integrali, facendo attenzione a non consumare dolci in quantità eccessiva. 14 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Anche LA FIBRA è molto importante perchè aiuta a prevenire o curare il fenomeno della stipsi che è spesso frequente nell'anziano. È necessario quindi consumare due abbondanti porzioni di verdura e tre frutti al giorno e preferire gli alimenti integrali (pasta, pane, riso integrali). IDRATAZIONE L'assunzione di una adeguata quantità di liquidi è fondamentale per un soggetto anziano, come mostrato nella piramide alimentare a pagina 13. Ogni giorno è necessario bere 1,5-2 litri di acqua, in quanto l'acqua costituisce un elemento essenziale per il mantenimento della vita nell'organismo umano. Si consiglia quindi di bere frequentemente, anche se non si avverte lo stimolo della sete (che negli anziani è ridotto) durante e al di fuori dei pasti, con lentezza ed in piccole quantità, evitando le bevande fredde e scegliendo i liquidi a temperatura ambiente oppure tiepidi. In determinate condizioni patologiche che provocano una maggiore perdita di acqua, come gli stati febbrili o ripetuti episodi di diarrea, l’acqua perduta deve essere reintegrata adeguatamente e tempestivamente. Ma, oltre alla quantità, è importante anche la qualità dell'acqua che si assume. È quindi importante imparare a leggere le etichette delle acque che contengono un concentrato di informazioni frutto di accurate analisi. A seconda della situazione fisiologica o della patologia presente può infatti essere utile assumere un'acqua con caratteristiche specifiche (ad esempio in caso di diagnosi di osteoporosi è utile assumere acque ricche in calcio). Se si utilizza acqua del rubinetto è necessario informarsi del contenuto delle medesime, in modo da valutare se quell'acqua è adeguata alle esige nutrizionali. Le acque infatti non sono tutte uguali, nè per il contenuto in minerali, nè per la provenienza (le acque in bottiglia provengono dalla folda profonda e quindi vengono bevute come sgorgano dalla sorgente, in quanto sono già batteriologiacamente pure), mentre le acque del rubinetto provengono da falde superficiali e quindi devono essere trattate con procedimenti di disinfezione per essere rese batteriologicamente pure. 15 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 2 Come valutare lo stato di nutrizione nel soggetto anziano Per poter verificare se lo stato di nutrizione del soggetto anziano è corretto si possono effettuare numerosi test; il metodo più valido per lo screening nutrizionale è risultato essere il Mini Nutritional Assessment (MNA), un test semplice e rapido che consente di identificare i soggetti malnutriti o a rischio di malnutrizione. È destinato alla valutazione nutrizionale dei soggetti “fragili”, cioè coloro che presentano alterazioni funzionali e cognitive, che vivono soli o in case di riposo e per tutti coloro che hanno più di 65 anni. Il punteggio totale del MNA si ottiene sommando i punteggi assegnati ai responsi di ciascuno dei 18 item. Il punteggio massimo ottenibile è 30 e corrisponde alla condizione nutrizionale migliore. I soggetti, sulla base del punteggio ottenuto al MNA, sono classificati in tre categorie nutrizionali: - MNA ≥ 24 = stato di nutrizione normale; lo stato di nutrizione può essere considerato buono, tuttavia è utile ripetere il test a distanza di sei mesi. - MNA da 17 a 23,5 = a rischio di malnutrizione per difetto; in questo caso è opportuno analizzare il test punto per punto ed impostare un intervento nutrizionale personalizzato. Il test deve essere ripetuto a distanza di tre mesi per valutare lo stato nutrizionale. -MNA < 17 = stato di malnutrizione per difetto, di tipo proteicocalorica; il paziente che rientra in questa categoria solitamente è sottopeso e presenta indici bioumorali di malnutrizione caloricoproteica; l’intervento nutrizionale è d’obbligo. 16 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Mini Nutritional Assessment (MNA) I - ASSESSMENT ANTROPOMETRICO • BMI (peso/altezza2, in kg/m2) 0 = BMI < 19 1 = 19 ≤ BMI < 21 2 = 21 ≤ BMI < 23 3 = BMI ≥ 23 • Circonferenza muscolare del braccio (MAC, in cm) 0 = MAC < 21 0,5 = 21 ≤ MAC < 22 1 = MAC ≥ 22 • Circonferenza del polpaccio (CC, in cm) 0= CC < 31 1 = CC ≥ 31 • Perdita di peso negli ultimi 3 mesi 0 = perdita di peso > 3 Kg 1 = non sa 2 = perdita di peso tra 1 e 3 Kg 3 = nessuna perdita di peso , II - ASSESSMENT GLOBALE • Il paziente dipende dai servizi di una casa protetta o di una RSA? 0 = sì 1 = no • Assume più di 3 farmaci al giorno? 0 = sì 1 = no • Negli ultimi 3 mesi ha sofferto di stress psicologici o malattie acute? 0 = sì 2 = no • Mobilità 0 = costretto a letto o su una sedia 1 = si alza dal letto/sedia ma non esce di casa 2 = esce di casa • Problemi neuropsicologici 0 = demenza grave o depressione 1 = demenza lieve 2 = nessun problema psicologico • Ulcere da decubito 0 = sì 1 = no 17 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 2 III - ASSESSMENT DIETETICO • Numeri di pasti al giorno 0 = 1 pasto 1 = 2 pasti 2 = 3 pasti • Consuma: - almeno una volta al giorno prodotti caseari (latte, formaggio, yogurt)? - 2 o più volte la settimana legumi o uova? - carne, pesce o pollo ogni giorno? 0 = se 0 o 1 sì 0,5 = se 2 sì 1 = se 3 sì • Consuma 2 o più volte al giorno frutta o verdura? 0 = no 1 = sì • Negli ultimi 3 mesi ha assunto meno cibo per perdita di appetito, difficoltà di digestione, masticazione o deglutizione? 0 = perdita marcata di appetito 1 = perdita moderata di appetito 2 = nessuna perdita di appetito • Quanti bicchieri/tazze di bevande assume al giorno (acqua, succo di frutta, caffè, tè, latte, vino, birra,…)? 0 = meno di 3 bicchieri 0,5 = da 3 a 5 bicchieri 1 = più di 5 bicchieri • Modo di mangiare 0 = ha bisogno di assistenza 1 = mangia da solo con qualche difficoltà 2 = mangia da solo senza problemi , , IV - ASSESSMENT SOGGETTIVO • Pensa di avere problemi di nutrizione? 0 = malnutrizione grave 1 = non sa o moderata malnutrizione 2 = nessun problema di nutrizione • Rispetto ad altre persone della stessa età, come considera il suo stato di salute? 0 = peggiore 0,5 = non sa 1 = uguale 2 = migliore 18 , L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 3 La malnutrizione e l’anziano La malnutrizione è una alterazione della struttura e della funzione dell'organismo, causata da uno squilibrio tra quello che introduciamo attraverso l'alimentazione e ciò di cui il nostro corpo ha bisogno per mantenersi in salute. Il nostro corpo quindi soffre della mancanza di uno o più componenti essenziali che dovrebbero essere assunti attraverso l'alimentazione ma che spesso, con l'avanzare dell'età, non vengono introdotti in quantità sufficiente. Esistono varie tipologie di malnutrizione, tra le quali le più frequenti sono: la malnutrizione per eccesso che si configura con l'obesità e la malnutrizione per difetto che può essere di tipo minerale-vitaminica o proteico-calorica; queste possono tutte manifestarsi nel soggetto anziano, ma la malnutrizione con rilevanza maggiore è la malnutrizione proteico-calorica, la cui frequenza tende ad aumentare in funzione dell'età in entrambi i sessi. La malnutrizione proteico-calorica consiste in un inadeguato introito di energia e di proteine, che può portare a : - perdita di peso; - riduzione delle proteine nel sangue con gravi conseguenze, quali diminuzione della risposta immunitaria; - diminuzione della massa muscolare con successiva perdita di autosufficienza globale che favorisce lo sviluppo della condizione di “fragilità” geriatrica. È necessario quindi continuare ad alimentarsi in modo corretto e costantemente, effettuando i 5 pasti al giorno (colazione, pranzo, cena e 2 spuntini), nonostante si possano verificare modificazioni dell’atteggiamento nei confronti del cibo: la diminuzione dell'appetito è da ritenersi normale nell'anziano anche a causa di un minor consumo di energia. 19 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 3 Bisogna far attenzione tuttavia a non perdere peso in modo eccessivo e si consiglia quindi di tener controllato il proprio peso corporeo pesandosi almeno una volta al mese; ci sono 2 semplici formule le quali sono in grado di aiutare i pazienti a capire se c'è il rischio di scivolare in una situazione di malnutrizione che deve essere corretta il prima possibile. La prima formula permette di calcolare l'Indice di Massa Corporea (ICM o BMI) attraverso il rapporto tra peso e altezza, e quindi segnalare stati di eccessiva magrezza: ICM = peso Kg / altezza2 (il peso è in Kg e l’altezza è in metri); se ICM è minore di 16 si parla di malnutrizione grave; se ICM è compreso tra 16 e 16,9 si parla di malnutrizione moderata; se ICM è compreso tra 17 e 18,4 si parla di malnutrizione lieve; se ICM è compreso tra 18,5 e 24,9 si parla di normopeso; se ICM è compreso tra 25 e 29,9 si parla di sovrappeso; se ICM è compreso tra 30 e 34,9 si parla di obesità di I grado; se ICM è compreso tra 35 e 39,9 si parla di obesità di II grado; se ICM è maggiore di 40 si parla di obesità di III grado; anche nel caso in cui l' ICM si trovi nella fascia del normopeso, e quindi in apparenza si può pensare di non trovarsi in uno stato di malnutrizione, è bene effettuare una indagine più approfondita per poter individuare quelle forme di malnutrizione meno evidenti e dovute ad una perdita di peso eccessiva in poco tempo. La formula che permette di calcolare la percentuale della perdita di peso è la seguente: [(Peso abituale – peso attuale) / peso abituale] x 100 Si può parlare di malnutrizione in presenza di un CALO DI PESO INVOLONTARIO (espresso in percentuale): - se maggiore al 10 % in 6 mesi - se maggiore al 5 % in 1 mese Se ci si accorge di far parte di uno di questi casi è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia che, se lo riterrà necessario, saprà indicare un centro ospedaliero che si occupa di nutrizione clinica a cui rivolgersi. 20 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 4 Gli integratori Nel soggetto anziano l’utilizzo di integratori orali può risultare estremamente vantaggioso per sopperire a quanto, sia sotto l’aspetto calorico che di macro e micronutrienti, non viene introdotto mediante l’alimentazione in quantità soddisfacenti. Gli integratori orali possono infatti essere utilizzati sia per arricchire la dieta in calorie e nutrienti (formule isocaloriche o ipercaloriche equilibrate nella suddivisione dei macro e micronutrienti) che anche per personalizzarla sulla base di specifiche esigenze personali (ad esempio formule arricchite in proteine oppure in fibre oppure in nutrienti specifici, come ad esempio gli acidi grassi essenziali della serie omega 3). Gli integratori orali rappresentano un enorme potenziale che oggi abbiamo a disposizione per poter intervenire adeguatamente sia nella prevenzione che nella terapia della malnutrizione anche subclinica, del soggetto anziano. Gli integratori orali in commercio hanno formulazioni diverse per far fronte alle numerose esigenze: esistono bevande monodose già pronte all’uso oppure budini monoporzione adatti per i soggetti disfagici, entrambi disponibili in molteplici gusti (cacao, vaniglia, caffè, frutti di bosco,..); sono disponibili anche polveri da aggiungere ai liquidi (latte, acqua, brodo,..); queste polveri possono essere aromatizzate ottenendo sapori dolci (vaniglia, cacao, fragola,..) o anche sapori salati (creme di verdure, frittate,..) oppure possono avere gusto neutro ed essere quindi aggiunte a pastina, semolino, passati di verdura o altre preparazioni. La possibilità di avere a disposizione vari tipi di confezionamento e di gusti permette di ottenere un’ottima adesione alla prescrizione dietetica, che deve comunque essere sempre personalizzata e predisposta dal medico specialista in nutrizione clinica. 21 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 5 Le cause più frequenti di malnutrizione nell’anziano: disfagia, edentulia ed alterazioni del gusto e dell'olfatto La disfagia Premessa La disfagia è un disturbo della deglutizione che rende difficoltoso o impossibile il transito dei liquidi o del cibo dalla bocca allo stomaco. La disfagia nell'anziano ha due origini: la disfagia fisiologica e la disfagia secondaria. La disfagia fisiologica nasce dal presupposto che ci troviamo davanti ad un prolungamento della vita e quindi della durata della vecchiaia; questo fa sì che spesso l’invecchiamento si accompagni ad una riduzione della capacità funzionale della muscolatura e dei legamenti che porta a modificazioni che progrediscono fino a sfociare in vere e proprie condizioni di patologia della deglutizione. I disturbi della deglutizione sono quindi un problema destinato a crescere parallelamente all’età media della popolazione. La disfagia secondaria può essere meccanica o neurologica. La disfagia meccanica è attribuibile a resezione chirurgica o ad alterazione di uno o più organi della deglutizione dovuta a trauma, ostruzioni, cancro o altre malattie. La disfagia neurologica deriva da una lesione della corteccia cerebrale o dei nervi cranici del tronco cerebrale e può essere la conseguenza di ictus, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, demenze post-infartuali o di altre patologie come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). L'accidente cerebro-vascolare o ictus è in assoluto la causa più frequente di insorgenza della disfagia. Il paziente disfagico è quindi un soggetto che deve prestare molta attenzione durante l’alimentazione, per evitare il rischio di aspirazione, cioè di passaggio di liquidi/alimenti nelle vie aeree, con conseguente rischio di “polmonite ab ingestis”, una patologia grave che può anche essere fatale. 22 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Generalmente le prime manifestazioni si hanno sempre con i liquidi ed i primi segni o sintomi che fanno pensare alla disfagia sono elencati di seguito: - perdita di liquidi oppure cibi semisolidi oppure cibi solidi ai lati della bocca durante il pasto; - aumento della salivazione; - lungo tempo di permanenza del cibo o del liquido in bocca; - fuoriuscita di liquidi/cibi dal naso; - presenza di tosse in seguito alla somministrazione di cibi solidi o liquidi; - presenza di voce gorgogliante in seguito alla somministrazione di cibi solidi o liquidi. >Consigli Utili La dieta per il paziente disfagico è caratterizzata da liquidi densi e solidi morbidi, chiamati omogeneizzati, che vanno assunti in piccoli bocconi e piccoli sorsi, evitando i liquidi ed i solidi asciutti; molto spesso è necessario addensare i liquidi con prodotti specifici chiamati addensanti, che conferiscono alla bevanda una consistenza sufficientemente solida, ma al contempo morbida. Sono sempre esclusi gli alimenti che presentano una fase liquida e una solida (minestra in brodo), il riso, le mele, il pane secco e la carne dura da masticare. È necessaria un’attenta osservazione di segni e sintomi, per riconoscere la patologia il più precocemente possibile e quindi rivolgersi tempestivamente ad uno specialista che saprà indicare come alimentarsi correttamente, evitando un'alimentazione troppo monotona che potrebbe indurre l'anziano ad alimentarsi in modo insufficiente. Con un omogeneizzatore tutti i cibi possono essere preparati con una consistenza reologica adeguata anche al soggetto disfagico: anche le lasagne al forno, il brasato o gli spinaci possono essere omogeneizzati. In questo modo anche il soggetto disfagico può mangiare come i suoi familiari, evitando in questo modo una dieta monotona sia dal punto di vista nutrizionale che organolettico. Inoltre, può essere utile l’assunzione di integratori orali di consistenza adeguata, quali ad esempio budini. 23 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 5 L'edentulia Premessa Per edentulia si intende la perdita della dentizione ed è un evento al quale si va normalmente incontro nel corso dell'invecchiamento. L'edentulia e l’uso non corretto delle protesi dentali possono avere un impatto critico determinante sull’assunzione del cibo. L’edentulismo è infatti considerato uno dei più frequenti fattori di rischio di denutrizione. Il soggetto edentulo tende ad eliminare spontaneamente tutti gli alimenti che non è capace di assumere senza preparazione, privilegiando alimenti come minestre o latticini ed eliminando di conseguenza carne, pesce, frutta e verdura che sono fonti preziose di proteine, vitamine e fibre, ovvero ciò di cui il soggetto anziano ha maggiormente bisogno. Anche in questo caso si tratta di imparare trucchi per rendere il cibo maggiormente morbido e comunque appetibile, adatto quindi alle persone che si trovano di fronte a questo grosso problema. >Consigli Utili - alimenti come carne, prosciutto cotto, tonno, uova... possono essere omogeneizzati mediante l'uso di un omogeneizzatore, in modo da rendere gli alimenti della consistenza adeguata variandone anche la scelta (vedi consigli utili in caso di disfagia); - alcune verdure come per esempio carote, zucchine, zucca, cavolfiori e patate possono essere cucinate tramite la lessatura, che rende queste verdure morbide e adatte per una purea; - la frutta può essere grattugiata o cotta; - la pasta di semola può essere cotta per un tempo maggiore da quello indicato sulle confezioni, in modo da rendere più facile la “masticazione”. In commercio sono disponibili varie tipologie di omogeneizzati che consentono di variare l'alimentazione; in alternativa è possibile anche acquistare un omogeneizzatore in modo da poter rendere morbidi tutti gli alimenti graditi, evitando la monotonia del pasto a base di omogeneizzati già pronti. Inoltre, può essere utile l’assunzione di integratori orali liquidi per integrare la dieta. 24 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Le alterazioni del gusto e dell'olfatto Premessa Molti studi hanno evidenziato che nei soggetti anziani la soglia del gusto è notevolmente più alta rispetto ai giovani ed agli adulti, quindi, perché l’anziano percepisca un gusto, è necessario che un alimento abbia un sapore molto più forte rispetto a quello che sarebbe necessario per un soggetto più giovane. La perdita della sensazione di gusto e olfatto è fisiologica nell’anziano soprattutto perché le papille gustative diminuiscono in numero; questo comporta variazioni a carico del sistema sensoriale che porta ad alcune importanti conseguenze: - una riduzione dell’attrazione verso gli alimenti e del piacere che il cibo stesso può dare; - un minor riconoscimento di possibili pericoli provenienti dal cibo quali, in particolare, il calore eccessivo ed i generi alimentari avariati; - una perdita della sensibilità ai sapori, specialmente per il gusto salato e per il gusto dolce, che comporta un'eccessiva introduzione di zuccheri. Le alterazioni delle sensazioni piacevoli che danno gusto e olfatto hanno serie implicazioni nel mantenimento della salute orale e sistemica, con drammatici effetti sulla qualità della vita. Inoltre bisogna specificare che la riduzione del gusto è meno frequente della riduzione dell'olfatto e quindi una diminuita percezione dei sapori potrebbe solo essere la conseguenza di una più probabile ridotta percezione degli odori, essendo i due sensi strettamente legati. Le alterazioni del gusto e dell'olfatto però possono avere altre cause, a prescindere dall'età: traumi (bruciore, lacerazioni, reflusso..), farmaci eliminati con la saliva, infezioni, condizioni vescicolo-bollose, protesi rimovibili, restauri metallici e disfunzioni salivari. 25 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 5 >Consigli Utili È importante rendere il cibo piacevole e saporito senza però utilizzare ingredienti che possono essere nocivi per la salute. Alcuni suggerimenti possono essere i seguenti: - aumentare l’utilizzo di spezie o erbe aromatiche per insaporire i piatti, evitando l’utilizzo di sale e dadi; - utilizzare l’olio extra-vergine di oliva al posto dell’olio di semi perchè è più saporito e contiene vitamine ed acidi grassi essenziali per il nostro corpo; - utilizzare i semi, quali ad esempio i semi di lino, di zucca, di sesamo e di papavero. Il vino Per quanto riguarda l'assunzione di VINO, questa può essere una scelta adeguata per il soggetto anziano, ovviamente se non vi sono controindicazoni legate alla presenza di specifiche patologie o all'assunzione di alcuni farmaci. Due bicchieri al giorno di vino per l'uomo e un bicchiere per la donna rappresentano una scelta vantaggiosa per la salute in termini di prevenzione delle patologie cardiovascolari in quanto il vino, in particolare il rosso, contiene numerose molecole (antociani, tannini,..) che hanno un'attività positiva sulla salute. 26 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 6 Patologie croniche più frequenti nella persona anziana che possono migliorare grazie ad una corretta alimentazione: diabete mellito, osteoporosi, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e stipsi. Spesso nel soggetto anziano si sviluppano alcune patologie croniche come diabete, osteoporosi, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e stipsi. Una corretta alimentazione in questi casi gioca un ruolo fondamentale sia come prevenzione che come cura, associata ad appropriati farmaci e/o integratori. Il diabete Premessa Il diabete mellito è una patologia cronica caratterizzata da valori costantemente elevati di glucosio nel sangue (iperglicemia) associati a diminuita o assente produzione di insulina, che è l'ormone prodotto dal pancreas che permette al glucosio di passare dal sangue alle cellule. Il diabete mellito può essere di tipo 1, con insorgenza in età giovanile, o di tipo 2 che rappresenta la forma più comune nell'anziano: si stima infatti che più del 10% dei soggetti con età superiore ai 65 anni sia diabetico. L'età avanzata, insieme all'obesità, è un fattore di rischio per l'insorgenza del diabete mellito di tipo 2, in quanto con l'invecchiamento c'è da una parte una minor capacità da parte del pancreas di produrre l'insulina e, dall'altra una minor capacità da parte delle cellule dell'organismo di riconoscere l'insulina: il risultato è un'eccessiva presenza di glucosio nel sangue. Anche le modificazioni delle abitudini alimentari possono essere una causa: 27 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 6 infatti come abbiamo accennato precedentemente (vedi: alterazioni del gusto e dell'olfatto), l'anziano tende ad avere una preferenza per il gusto dolce e, conseguentemente, ad introdurre nell'organismo una quantità elevata di cibi dolci, quindi di glucosio; questo comporta che il pancreas deve lavorare maggiormente per produrre più insulina fino a quando non riesce più a soddisfare le richieste. Frequentemente il diabete di tipo 2 non viene diagnosticato per molti anni, in quanto l'iperglicemia si sviluppa gradualmente e all'inizio non è di grado così severo da determinare i classici sintomi; solitamente quindi la diagnosi avviene casualmente. Nel caso in cui venisse diagnosticata questa patologia sarà necessario impostare una terapia corretta, in modo da mantenere i livelli di glucosio nel sangue nella norma ed evitare o quanto meno rallentare l'insorgenza di complicanze a carico soprattutto del sistema cardiovascolare, dei reni, del sistema nervoso e degli occhi. La terapia consiste nell'assunzione di ipoglicemizzanti orali o nella somministrazione di insulina nel caso in cui non si riesca a controllare la glicemia con la terapia per bocca. Di grande rilevanza è la dieta che questi pazienti devono imparare a seguire per tutta la loro vita; non si tratta di sottoporre la persona anziana a forti restrizioni dietetiche che non sarebbero di aiuto, ma di fornire una educazione alimentare necessaria per il controllo della glicemia. >Consigli Utili Di seguito sono elencati alcuni consigli nutrizionali che devono essere seguiti per mantenere i livelli di glicemia vicina alla norma: - utilizzare un dolcificante al posto dello zucchero per tè e caffè; limitare l'assunzione di miele e marmellate (comprese quelle senza zuccheri aggiunti); - evitare il consumo di bibite gasate e dolci, quali ad esempio: tè, CocaCola, Fanta, Sprite, Gazzosa, compresi i succhi di frutta (anche quelli senza zucchero), perchè apportano zuccheri semplici che aumentano rapidamente la glicemia; - i dolci devono essere consumati con moderazione e preferibilmente ai pasti (pranzo e cena). Mai come spuntino a metà mattina o pomeriggio e non 28 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano devono mai essere consumati da soli; - limitare il consumo di banane, cachi, fichi, uva e mandarini a non più di 2 volte alla settimana e moderare il consumo di frutta secca (noci, nocciole, mandorle, arachidi, ecc…) a non più di una volta alla settimana; - la frutta deve essere consumata due volte al giorno al termine di un pasto completo, oppure come spuntino se accompagnata da fette biscottate, pane o crackers, meglio se integrali: è preferibile non consumarla mai da sola; - non limitare eccessivamente il consumo di pane, pasta, riso.., che spesso vengono considerati come la causa di una elevata glicemia; sono consigliati alimenti integrali (pane integrale, pasta integrale, riso integrale..): apportano una quantità maggiore di fibra con lo scopo di rallentare l'assorbimento di glucosio e quindi evitare picchi iperglicemici. Inoltre, la fibra può essere utile per combattere la stitichezza che può associarsi al diabete. Nel caso di diagnosi di diabete o di intolleranza ai carboidrati è consigliabile rivolgersi ad un medico specialista, che saprà indicare un percorso nutrizionale adatto alle esigenze personali. Osteoporosi Premessa L’osteoporosi è una patologia caratterizzata dalla diminuzione quantitativa della massa ossea; l’osso non riesce più a garantire la sua funzione di supporto e quindi traumi, anche di piccola entità, bastano a provocare le fratture. Questo è dovuto al fatto che non esiste più un equilibrio tra le cellule che formano la matrice ossea (gli osteoblasti), e le cellule che riassorbono il calcio dall’osso per immetterlo nel sangue (gli osteoclasti): nella persona anziana si assiste ad una riduzione dell’attività degli osteoblasti con la conseguente perdita di massa ossea. Inoltre con l’avanzare dell’età, a livello renale si assiste ad una minor attivazione della vitamina D, che è la vitamina che permette l’assorbimento del calcio a livello intestinale; questo comporta un minor assorbimento di calcio e quindi una minor presenza di calcio nel sangue. 29 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 6 Un altro ormone, il paratormone prodotto dalle paratiroidi, percepisce questa diminuzione e “ordina” agli osteoclasti di riassorbire il calcio dall’osso per mantenerne costanti i livelli nel sangue. Il risultato è una diminuzione del tessuto osseo che diventa più fragile e può andare più facilmente incontro a rottura. >Consigli Utili Per combattere l'osteoporosi ed evitare le complicanze è necessario introdurre un quantitativo sufficiente di calcio attraverso gli alimenti. Durante l'arco della giornata è bene consumare una tazza di latte parzialmente scremato (circa 200 ml) e un vasetto di yogurt , per poter garantire l'apporto minimo di calcio. Da non sottovalutare è l'apporto di calcio che può derivare dall'acqua: si consiglia infatti di assumere un'acqua ricca in calcio (oltre 300 mg/L), che costituisce una fonte di calcio facilmente assimilabile. L'acqua può apportare anche buone quantità di silicio, un altro minerale utile per mantenere una corretta massa ossea; è quindi utile scegliere acque ricche sia in calcio che in silicio. Anche i formaggi apportano elevate quantità di calcio ma è meglio limitarne il consumo ad una volta alla settimana a causa dell'elevato contenuto di acidi grassi saturi e sodio, entrambi dannosi per la salute. È importante anche assumere alimenti ricchi di vitamina D, come carne, pesce e uova oppure scegliere gli alimenti fortificati con vitamina D. Inoltre è bene ricordare che anche l'esercizio fisico rallenta la perdita di tessuto osseo e si consiglia quindi di effettuare lunghe passeggiate giornaliere. 30 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Ipertensione arteriosa Premessa La prevalenza dell’Ipertensione Arteriosa è età dipendente e quindi aumenta con l’avanzare dell’età. È una patologia frequentemente asintomatica infatti i sintomi che generalmente le vengono attribuiti, quali cefalea e vertigini, non sono specifici e di solito viene scoperta casualmente ad un controllo della pressione. Nella maggior parte dei casi si parla di ipertensione primitiva o essenziale che quindi non dipende da altre patologie, ma in alcuni casi si può parlare di ipertensione secondaria e quindi può essere la conseguenza di alcune malattie già presenti come per esempio ipertiroidismo, malattie renali, insufficienza dei vasi sanguigni oppure può essere dovuta a scorrette abitudini alimentari come una eccessiva assunzione di bevande alcoliche o di sale. L’ipertensione arteriosa, come accennato sopra, è molto comune nelle persone anziane soprattutto dei Paesi occidentali dove arriva ad interessare oltre il 60% degli ultrasessantacinquenni e il 70% e più dei soggetti di età superiore a 85 anni. Questa situazione di ipertensione è un rischio per l’insorgenza di patologie cardio e cerebrovascolari come ictus cerebrali e scompenso cardiaco: questo rischio, che è due-tre volte maggiore negli ipertesi rispetto ai normotesi, è ancora più elevato nei soggetti anziani. In ogni caso l’ipertensione arteriosa è un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, ma è un fattore di rischio modificabile, al quale quindi si può porre rimedio attuando una modificazione dello stile di vita. >Consigli Utili Il primo punto da prendere in considerazione è sicuramente l’alimentazione ricca di sale che si è abituati a consumare: basta quindi evitare l’aggiunta di sale agli alimenti che già ne contengono naturalmente per abbassare i livelli di pressione arteriosa, ricordando che il nostro palato si abituerà in breve tempo alla “non aggiunta” di sale! È quindi utile seguire alcuni consigli: - evitare l’aggiunta di sale agli alimenti, o almeno scegliere i sali iposodici 31 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 6 (è comunque bene chiedere al proprio medico prima di utilizzare i sali iposodici poichè non vanno utilizzati se si hanno patologie renali); - evitare l’utilizzo di dadi da cucina, ma preferire spezie ed erbe aromatiche che conferiscono un buon sapore; - evitare di utilizzare alimenti inscatolati come carne in scatola, verdure in scatola, alimenti conservati sotto sale, salse per il condimento (maionese, ketchup, salsa di soia…), snack salati (patatine in busta, noccioline…); preferire il pane azimo che è un pane senza aggiunta di sale nella preparazione; - preferire crackers o grissini senza sale aggiunto; - limitare il consumo di frutta secca o essiccata; - limitare il consumo di salumi ad una volta alla settimana preferendo il prosciutto cotto; - limitare il consumo di formaggi stagionati preferendo quelli freschi. Un altro punto fondamentale è sicuramente l’esercizio fisico: infatti uno stile di vita attivo aiuta a regolare la pressione arteriosa ed inoltre aiuta a perdere eventuali chili in eccesso migliorando ulteriormente i livelli pressori. Anche il consumo di bevande alcoliche influisce sull’aumento della pressione arteriosa: è quindi bene consumare un bicchiere di vino ai pasti se lo si desidera, evitando però di eccedere. Inoltre anche la scelta di acqua è importante e si consiglia di bere un'acqua povera in sodio (valore di sodio inferiore a 20 mg/litro). In conclusione, possiamo affermare che l’ipertensione arteriosa è una patologia che si può curare, anche partendo da una alimentazione corretta e uno stile di vita sano. 32 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Ipercolesterolemia Il colesterolo è noto perchè un suo eccesso nel sangue può essere responsabile dell’insorgenza di alcune patologie come l’ictus o l’infarto, ma il colesterolo è anche molto utile al nostro organismo in quanto svolge alcune importanti funzioni come la formazione degli ormoni sessuali e della vitamina D che, come detto in precedenza (vedi: osteoporosi), permette l’assorbimento del calcio che introduciamo con l’alimentazione. Il colesterolo è dunque necessario per il nostro organismo, ma è indispensabile che rimanga entro determinati livelli plasmatici: il problema nasce quando questi livelli vengono superati per un tempo prolungato, trasformando una sostanza utile in un potenziale pericolo per la salute. È necessario però fare una distinzione tra colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”. Il colesterolo cattivo è identificato nel colesterolo totale e nel colesterolo LDL: le LDL sono delle proteine che portano il colesterolo dal fegato alle cellule che lo utilizzeranno per costruire la membrana cellulare che serve loro come difesa; questa è un'azione positiva ma succede che, nel trasporto, una parte del colesterolo si deposita sulle pareti interne dei vasi sanguigni formando delle placche che ostacolano il passaggio di sangue. Il colesterolo buono, conosciuto come colesterolo HDL, è utile per rimediare a questo problema: infatti le HDL sono delle proteine che rimuovono l’eccesso di colesterolo dalla parete dei vasi sanguigni e lo riportano al fegato; per questo motivo il colesterolo buono viene definito “lo spazzino delle arterie” e più elevato è questo valore meglio è per l’organismo. Paradossalmente si possono avere livelli di colesterolo totale sempre sopra il limite di 200 mg/dl a patto che anche i livelli di HDL siano elevati; l’unico modo per poter aumentare i livelli di HDL è effettuare attività fisica. Le HDL sono anche utili, insieme al valore di colesterolo totale, per poter calcolare un altro importantissimo parametro definito INDICE DI RISCHIO, che rappresenta un valido strumento per calcolare il rischio cardiovascolare, cioè il rischio di andare incontro a patologie come ictus o infarto. 33 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 6 L’INDICE DI RISCHIO viene calcolato facendo il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL: perchè non ci sia rischio questo valore deve essere < 5 nell’uomo e < 4,5 nella donna. Il colesterolo presente nel sangue deriva per il 20% dal colesterolo che proviene dall'alimentazione, mentre l'80% è di origine endogena (cioè creato dall'organismo). Elevati valori di colesterolo possono quindi essere dovuti sia ad una alimentazione scorretta sia ad una elevata produzione di colesterolo da parte del nostro organismo, fermo restando che un’alimentazione corretta rappresenta sempre e comunque un intervento terapeutico insostituibile. >Consigli Utili Gli alimenti che contengono elevati livelli di colesterolo e che quindi è meglio assumere occasionalmente (1-2 volte al mese) sono: organi di animali (cervello, fegato…), burro, tuorlo d’uovo, salumi grassi e formaggi grassi. Altri alimenti invece, come il pesce azzurro, l’olio di oliva extravergine e gli alimenti integrali (pane, pasta, riso integrali), rappresentano alcuni dei migliori alleati contro il colesterolo, senza dimenticare la pratica di una regolare attività fisica, che costituisce uno dei migliori metodi per aumentare i valori della frazione HDL. 34 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano Stipsi Premessa Con l’invecchiamento si verificano una serie di modificazioni a carico dell’apparato gastrointestinale che possono predisporre alla comparsa di stipsi. Si può parlare di stipsi se sono presenti queste condizioni: 1) Almeno 2 o più delle seguenti caratteristiche in almeno il 25% delle scariche: - sforzo nella defecazione; - feci dure; - sensazione di evacuazione incompleta; - sensazione di occlusione; - meno di 3 scariche alla settimana; - necessità di manovre manuali per poter evacuare 2) Evacuazioni rare senza ricorrere a lassativi 3) Esclusione dalla diagnosi di Sindrome dell'Intestino Irritabile Altri sintomi come presenza di gonfiore o tensione addominale possono essere presenti, ma non sono elementi sintomatologici fondamentali. Tra le cause di stipsi nell'anziano si possono considerare: - diminuzione del movimento; - insufficiente idratazione; - alimentazione povera di fibra la quale è contenuta in frutta, verdura, cereali, legumi (fagioli, piselli..); - assunzione di alcuni farmaci (per esempio analgesici e oppioidi come la morfina, anestetici, antiacidi, antidepressivi, antibiotici, antiparkinsoniani, antiepilettici); - malattie croniche come il diabete mellito, l'ipotiroidismo, malattia di Parkinson, la sindrome del colon irritabile e la malattia diverticolare. 35 L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano 6 >Consigli Utili È bene quindi prevedere i seguenti accorgimenti nutrizionali utili a combattere la stipsi: - bere in abbondanza, almeno 1 litro e 1/2 di acqua al giorno, per mantenere la motilità intestinale ed evitare la disidratazione; - mangiare fibra in abbondanza (almeno 2 frutti, 2 porzioni di verdura e 3 porzioni di cereali integrali, al giorno); - mantenersi in movimento (per esempio effettuare delle passeggiate quotidiane di 20-30 minuti); - se si è affetti da una delle patologie croniche sopra elencate sarà necessario tenerla sotto controllo in modo anche da migliorare la sintomatologia della stipsi. 36