L`alimentazione corretta: consigli per l`anziano

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alla Persona di Pavia
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DI PAVIA
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di Pavia
Ordine provinciale
dei medici chirurghi
e degli odontoiatri di Pavia
Con il contributo di
Progetto editoriale e direzione creativa
Prof.ssa Mariangela Rondanelli, Dott. Riccardo Caccialanza
Progetto grafico e impaginazione
BrandSurf s.n.c. - Comunicazione e Allestimento
di Micol Magnelli e Alessandra Ferrari
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Si ringraziano per la collaborazione Annalisa Opizzi e Milena Faliva
Con la collaborazione di
MED’s Congressi e Servizi s.r.l.
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Supplemento gratuito a "La Provincia Pavese"
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
L’
Prefazione
Azienda di Servizi alla Persona di Pavia con le
sue strutture (IDR “Santa Margherita”, RSA “F.
Pertusati", RSD “G. Emiliani") e le professionalità
maturate all’interno, rappresenta un’unità di offerta
d’eccellenza nei settori della geriatria, della disabilità
e della riabilitazione.
La presa in carico del soggetto anziano che avviene
presso le strutture dell’Azienda di Servizi alla
Persona di Pavia, è sempre attenta a tutte le esigenze
del medesimo e fra queste, sicuramente, l’aspetto
nutrizionale rappresenta una priorità importantissima.
La malnutrizione per difetto è infatti una patologia vera e propria che si
presenta con un’elevata frequenza nei soggetti definiti “fragili”, quali sono
gli anziani e tutti i soggetti affetti da patologie croniche.
Presso l’Azienda di Servizi alla Persona è quindi presente un Servizio che si
occupa attivamente della gestione clinica delle problematiche nutrizionali
del soggetto anziano, offrendo un percorso assistenziale medicospecialistico che va dalla diagnosi alla terapia ed al monitoraggio, perché
un'adeguata presa in carico del soggetto anziano deve necessariamente
passare attraverso la gestione clinica dello stato di nutrizione del medesimo.
Ed i consigli nutrizionali che vengono forniti al soggetto anziano in questo
opuscolo sono parte integrante della adeguata presa in carica del soggetto
anziano: sono infatti consigli utili, da mettere in pratica nel quotidiano,
un aiuto per mantenere o recuperare un corretto benessere sia fisico, che
psichico, che cognitivo e la qualità della vita del soggetto anziano è una
priorità importante che l’azienda di Servizi alla Persona di Pavia si prefigge
nel suo operare quotidiano al servizio del cittadino anziano.
Sergio Contrini
Presidente dell’Azienda di Servizi alla Persona
3
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
S
Prefazione
in dai primi anni novanta, le strutture allora
amministrate dalle II.PP.A e B. raggruppate nelle
Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia si sono poste
nell’ottica di individuare le grandi linee direttrici per
assicurare efficacia ed appropriatezza nelle cure agli
utenti che presentavano patologie anche gravi e che
in ogni caso avevano diritto alla migliore assistenza
e, fin quando possibile, ad una riabilitazione intesa
in senso lato e coinvolgente ognuna delle principali
funzioni dell’organismo umano.
Tra queste strategicità si era con immediatezza individuata anche la buona
nutrizione: certamente da garantire in modo diverso per le diverse esigenze
che ciascuno può rappresentare; in ogni caso essenziale anche come momento
educativo per la prevenzione e per la più adeguata combinazione con le cure
farmacologiche o di altro tipo prettamente sanitario. Sono passati diversi
anni da quell’avvio e al momento possiamo giustamente ritenere di avere
acquisito una capacità di intervento ed una professionalità a garanzia degli
interessi e del giusto diritto di ciascuna persona a vedersi considerata nel
complesso delle sue esigenze riscontrando le stesse con un sistema di analisi
e risposta quanto più completo. Ancora potremmo dire che, in un momento
in cui anche il versante dei costi deve essere giustamente esaminato, un
approccio multidisciplinare porta certamente ad incrementare l’efficienza e
l’economicità migliorando la qualità e l’efficacia dell’intervento.
All’interno di questo approccio multidisciplinare, l’Azienda di Servizi alla
Persona di Pavia ha quindi da anni riconosciuto un ruolo primario alla
corretta gestione nutrizionale del paziente anziano. Una adeguata nutrizione
è infatti uno strumento terapeutico insostituibile, in quanto, consentendo
la prevenzione ed il trattamento della malnutrizione, determina importanti
aspetti positivi: si riduce la mortalità e la morbilità, migliora il decorso
clinico e la prognosi di numerose patologie e si riducono i tempi di degenza
ospedaliera.
Per tutti questi motivi, è da tempo attivo, presso l’Azienda di Servizi alla
Persona di Pavia, un Servizio che fornisce prestazioni specialistiche in merito
alla nutrizione clinica sia per i degenti ricoverati presso le strutture dell’ASP
sia per soggetti esterni che ne abbiano necessità, i quali possono afferire
all’ambulatorio di dietologia ed endocrinologia posto presso l’Istituto di
riabilitazione “Santa Margherita”.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Questo Servizio offre un percorso assistenziale medico specialistico
completo, articolato dalla diagnosi alla terapia ed al monitoraggio nel
tempo della malnutrizione per difetto e per eccesso, avvalendosi di analisi
strumentali d’avanguardia e non invasive. Fra questi strumenti, sicuramente
d’eccellenza è la presenza dell'apparecchiatura che, mediante tecnica
DEXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia), permette la valutazione
della composizione corporea (massa magra, massa grassa, distribuzione
del grasso corporeo con risultati sia complessivi per il corpo in toto, sia
riguardanti le singole regioni) e della densità ossea.
Grazie a queste risorse d’eccellenza, sia strumentali che umane, l’Azienda di
Servizi alla Persona è anche attivamente impegnata sul fronte della ricerca
scientifica in ambito nutrizionale. Il fine è lo stesso obiettivo dell’inizio, il
miglioramento della qualità di vita dell’uomo ed in particolare dell’ anziano.
Avv. Maurizio Niutta
Direttore Generale dell’Azienda di Servizi alla Persona
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
C
Introduzione
ari lettori,
questo opuscolo vuole essere un aiuto, speriamo
prezioso, per tutte quelle persone, in particolare
anziane, che presentano problemi concernenti
l’alimentazione.
Mangiare è un atto che appartiene al nostro
quotidiano, un atto piacevole e conviviale; ma
per molti, a causa di patologie diverse, diventa un
momento critico, di difficoltà che può portare ad una
perdita di peso involontaria.
Spesso chi ha questi problemi non sa come comportarsi: in questo opuscolo
potrà trovare delle risposte e, se queste risposte non saranno sufficienti,
troverà indicazioni per rivolgersi ad un centro medico specialistico
ospedaliero che si occupa della diagnosi e della terapia di questi problemi di
nutrizione clinica.
La nutrizione non deve essere banalizzata: chi presenta problemi di
malnutrizione (per difetto: perdita di peso, o per eccesso: sovrappeso
ed obesità) deve essere seguito adeguatamente presso un centro medico
specialistico ospedaliero, in quanto la malnutrizione è una patologia vera e
propria che si presenta con un’elevata frequenza nella popolazione.
In particolare sono i soggetti definiti “fragili” ad esserne interessati, ad
esempio gli anziani e tutti i soggetti affetti da patologie croniche (paziente
oncologico, paziente con ictus o affetto da altra patologia neurologica, quale
Morbo di Parkinson, Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica).
Inoltre, malnutriti non sono solo i soggetti con perdita di peso dovuta
ad insufficiente apporto alimentare, ma anche coloro i quali presentano
carenze di microelementi (vitamine o minerali) dovute ad una alimentazione
squilibrata, in quanto ripetitiva e monotona.
Purtroppo la malnutrizione è una patologia che è molto spesso misconosciuta,
in quanto non diagnosticata e, conseguentemente, non curata.
Ancora oggi gli aspetti nutrizionali delle cure sembrano avere una scarsa
priorità negli interessi di molti operatori sanitari, sia a livello ospedaliero
che territoriale.
Invece, una adeguata nutrizione, condotta mediante specifiche diete,
associate eventualmente all’uso di integratori alimentari, oppure condotta
mediante nutrizione artificiale (enterale o parenterale) nei casi che lo
richiedano, risulta uno strumento terapeutico insostituibile.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Questi interventi nutrizionali terapeutici, consentendo la prevenzione ed il
trattamento della malnutrizione, determinano importanti aspetti positivi:
si riduce la mortalità e la morbilità, migliora il decorso clinico e la prognosi
di numerose patologie e si riducono i tempi di degenza ospedaliera.
L’ambulatorio di endocrinologia e dietologia del Servizio EndocrinoNutrizionale dell’Azienda di Servizi alla Persona, Università degli Studi di
Pavia, di cui sono responsabile, è a disposizione per esserVi d’aiuto.
Questo ambulatorio per esterni, convenzionato con il sistema sanitario
nazionale, posto presso l’Istituto di riabilitazione “Santa Margherita” (via
Emilia n. 12), offre un percorso assistenziale medico specialistico completo,
articolato dalla diagnosi alla terapia ed al monitoraggio nel tempo della
malnutrizione per difetto e per eccesso, avvalendosi di analisi strumentali
d’avanguardia e non invasive, quali:
- valutazione della composizione corporea (massa magra, massa
grassa, distribuzione del grasso corporeo con risultati sia complessivi
per il corpo in toto, sia riguardanti le singole regioni, quali tronco,
braccia, gambe, pelvi, regione andro-ginoide) e della densità ossea
(mineralometria ossea, MOC) mediante tecnica DEXA (assorbimetria a
raggi X a doppia energia)
- calorimetria indiretta a riposo per la determinazione del consumo
energetico e dei macronutrienti;
- bioimpedenziometria per la determinazione dei distretti idrici
dell'organismo;
- dinamometria per la valutazione della forza muscolare;
Presso l’ambulatorio opera personale sanitario altamente specializzato:
medici specialisti in scienza dell’alimentazione e dietisti che da anni si
occupano delle problematiche nutrizionali cliniche, in particolare di quelle
del soggetto anziano.
L’ambulatorio si occupa anche di fornire prestazioni specialistiche in
merito ad altre problematiche inerenti la nutrizione clinica (sovrappeso,
obesità, dietoterapia delle ipercolesterolemie, della patologia diabetica,
dell’insufficienza renale cronica, dell’osteoporosi e di altre patologie
endocrine, quali ad esempio le patologie tiroidee).
Inoltre, essendo a disposizione l’apparecchiatura che effettua la
Mineraolometria Ossea Computerizzata (MOC), l’ambulatorio, in
collaborazione con il centro di fisiatria, si occupa della prevenzione e
terapia dell’osteoporosi e dell’osteopenia, oltre che della diagnosi e terapia
della sarcopenia, una patologia frequente nell’anziano rappresentata da
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
perdita di massa muscolare con conseguente perdita di forza che può
determinare un significativo deterioramento delle funzioni fisiche e quindi
dell’autosufficienza.
Le medesime prestazioni specialistiche di nutrizione clinica offerte
dall’ambulatorio sono a disposizione dei degenti ricoverati presso le strutture
dell’Azienda di Servizi alla Persona di Pavia (Istituto di Riabilitazione “Santa
Margherita”, Residenza Sanitaria Assistenziale “F. Pertusati”, Centro “G.
Emiliani”).
Infine, permettetemi un ringraziamento di cuore a chi ha permesso
la realizzazione di questo opuscolo ed ai miei collaboratori, che
quotidianamente condividono con me l’impegno nella cura della
malnutrizione.
Un cordiale saluto ed un sentito grazie per la Vostra attenzione.
Prof.ssa Mariangela Rondanelli
Professore Associato in Scienze e Tecniche Dietetiche Applicate,
Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Pavia,
Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate, Sezione di Scienza
dell’Alimentazione e Nutrizione Umana
Responsabile Servizio Endocrino-Nutrizionale ed Ambulatorio
di Endocrinologia e Dietologia
Azienda di Servizi alla Persona di Pavia
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Specialista in Igiene e Medicina Preventiva
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Ecco quindi alcune informazioni pratiche: per accedere alla prima visita
specialistica dietologica ed endocrinologica è necessario essere in possesso
dell’impegnativa preparata dal proprio medico di medicina generale
riportante la seguente dicitura: “prima visita dietologica” insieme al quesito
diagnostico; per le successive visite di controllo l’impegnativa sarà preparata
direttamente dal nostro ambulatorio di dietologia ed endocrinologia che
potrà anche prescrivere gli esami necessari, mediante il ricettario unico
regionale.
Per prenotare la visita è necessario telefonare al seguente numero
0382-381759 del centro unico di prenotazione dell’Istituto “Santa
Margherita” dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 15, oppure allo
0382-381723 nei giorni di attività dell’ambulatorio che sono il martedì
ed il giovedì dalle ore 9 alle ore 18.
Per eventuali ulteriori informazioni potete chiamare i seguenti
numeri: 0382-381739, 0382-381749.
CHI PUÒ TROVARE AIUTO PRESSO L’AMBULATORIO
DI ENDOCRINOLOGIA E DIETOLOGIA DELL’ISTITUTO
“SANTA MARGHERITA”?
- pazienti con perdita di peso involontaria
- pazienti con carenze nutrizionali subcliniche di microelementi
(vitamine e minerali)
- pazienti sovrappeso o obesi
- pazienti affetti da osteopenia o osteoporosi
- pazienti con problemi nutrizionali correlati alla menopausa
- pazienti affetti da dislipidemie
- pazienti affetti da diabete o ridotta tolleranza ai carboidrati
- pazienti con problemi neurologici (alterazioni della deglutizione
da esiti di ictus, pazienti affetti da morbo di Parkinson, demenza,
sclerosi laterale amiotrofica)
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Indice Capitoli
CORRETTA ALIMENTAZIONE E PIRAMIDE ALIMENTARE
SPECIFICA PER L'ANZIANO
12
2
COME VALUTARE LO STATO DI NUTRIZIONE NEL SOGGETTO
ANZIANO?
16
3
LA MALNUTRIZIONE E L'ANZIANO
19
4
GLI INTEGRATORI
21
5
LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DI MALNUTRIZIONE
NELL'ANZIANO: disfagia, edentulia ed alterazioni del gusto
1
e dell’olfatto
6
PATOLOGIE CRONICHE PIÙ FREQUENTI NELL'ANZIANO
CHE POSSONO MIGLIORARE GRAZIE AD UN'ADEGUATA
NUTRIZIONE: il diabete mellito, l’osteoporosi, l’ipertensione
arteriosa, l’ipercolesterolemia e la stipsi.
22
27
11
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
P
remessa
Un'alimentazione corretta e bilanciata è un ingrediente essenziale per
conservare un buono stato di salute fisica, psichica e cognitiva e per prevenire
l'insorgenza di numerose patologie.
Questa regola vale per tutte le età, ma diventa estremamente importante
continuare a rispettarla nell’età anziana.
È necessario che il soggetto anziano mantenga una condizione di buona
salute grazie ad un adeguato stile di vita (corretta alimentazione ed attività
fisica) e che vengano invece scoraggiate le cattive abitudini alimentari che
possono portare ad uno stato di malnutrizione, sia per eccesso (sovrappeso e
obesità) che per difetto (eccessiva magrezza), la quale incide negativamente
sulla durata e sulla qualità della vita dell'anziano.
1
Corretta
alimentazione e
piramide alimentare
specifica per l'anziano
Una alimentazione corretta nel soggetto anziano deve tener
conto di alcune peculiarità, che sono ben riassunte nella
piramide alimentare specifica per la popolazione anziana.
(Russel RM, Rasmussen H, Lichtenstein AH. Modified food guide pyramid
for people over seventy years age. J Nutr. 1999;129:751-3.)
12
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
La piramide alimentare per il soggetto anziano privilegia per ciascuna
categoria di alimenti quelli con un più alto rapporto quantitativo tra
nutrienti e calorie; viene incoraggiato l’uso di alimenti a maggiore
densità nutritiva, l’apporto di fibra e raccomanda moderazione
nell’assunzione di grassi, dolci, sale e alcolici.
La bandierina al vertice della piramide evidenzia la necessità di
integrazione di particolari micronutrienti come il calcio e la vitamina
D, utili per avere ossa sane, e la vitamina B12.
Alla base della piramide troviamo l'acqua, perchè nelle persone anziane
frequentemente viene meno la sensazione di sete.
È quindi importante introdurne una sufficiente quantità, pari a 1,5- 2
litri, anche se non se ne sente il bisogno, per evitare di andare incontro
a stati di disidratazione. Inoltre, nel soggetto anziano si manifesta una
diminuzione dell'acqua corporea totale e questa situazione aumenta il
rischio di andare incontro a disidratazione in caso di febbre, vomito,
diarrea e sudorazione profusa.
13
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
1 >Consigli Utili
Il modo corretto di alimentarsi prevede quindi che
tutti i macronutrienti (proteine, glucidi e lipidi)
siano presenti nelle giuste quantità:
LE PROTEINE sono nutrienti fondamentali perchè una delle loro
funzioni è quella di prevenire o rallentare la perdita di massa magra
che si osserva con l'avanzare dell'età; per questo motivo almeno uno
dei pasti principali deve essere costituito da una porzione di carne o
di pesce mentre nell’altro pasto dovranno essere inseriti altri alimenti
ricchi di proteine, sia di origine animale come formaggi e uova, sia di
origine vegetale come i legumi (piselli,fagioli,ceci..).
I LIPIDI sono importanti perchè apportano sostanze che l’organismo
non è in grado di sintetizzare, cioè gli acidi grassi essenziali, i quali
sono fondamentali per evitare i fenomeni trombotici ed hanno un
effetto protettivo nei confronti dell'aterosclerosi in quanto riducono
i valori di colesterolo totale. I lipidi di origine vegetale (olio extravergine di oliva) sono i migliori da assumere, preferibilmente a crudo,
mentre è sconsigliato eccedere con i lipidi di origine animale (burro,
panna, strutto) che contengono acidi grassi saturi che favoriscono
l'insorgenza della patologia aterosclerotica.
I lipidi sono inoltre utili anche per poter assorbire le vitamine
liposolubili: la A, la D, la E e la K.
I CARBOIDRATI sono la fonte energetica primaria in quanto vengono
metabolizzati velocemente. È necessario assumere almeno 3 porzioni
al giorno di carboidrati (pane, pasta, riso, patate), meglio se integrali
(pane integrale, pasta e riso integrali). Nonostante negli anziani si
assista ad una riduzione generale della sensibilità gustativa, il “dolce”
mantiene la sua importanza perché è una situazione piacevole e
gratificante; per questo motivo è bene fare attenzione alla quantità di
zuccheri che si introducono cercando di non esagerare perchè nella
persona anziana aumenta il rischio di sviluppare il diabete. È bene
dunque consumare un piatto di pasta o di riso tutti i giorni, meglio
se integrali, facendo attenzione a non consumare dolci in quantità
eccessiva.
14
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Anche LA FIBRA è molto importante perchè aiuta a prevenire o
curare il fenomeno della stipsi che è spesso frequente nell'anziano.
È necessario quindi consumare due abbondanti porzioni di verdura e
tre frutti al giorno e preferire gli alimenti integrali (pasta, pane, riso
integrali).
IDRATAZIONE
L'assunzione di una adeguata quantità di liquidi
è fondamentale per un soggetto anziano, come
mostrato nella piramide alimentare a pagina 13. Ogni
giorno è necessario bere 1,5-2 litri di acqua, in quanto
l'acqua costituisce un elemento essenziale per il
mantenimento della vita nell'organismo umano.
Si consiglia quindi di bere frequentemente, anche se
non si avverte lo stimolo della sete (che negli anziani è ridotto) durante
e al di fuori dei pasti, con lentezza ed in piccole quantità, evitando le
bevande fredde e scegliendo i liquidi a temperatura ambiente oppure
tiepidi. In determinate condizioni patologiche che provocano una
maggiore perdita di acqua, come gli stati febbrili o ripetuti episodi
di diarrea, l’acqua perduta deve essere reintegrata adeguatamente
e tempestivamente. Ma, oltre alla quantità, è importante anche la
qualità dell'acqua che si assume. È quindi importante imparare a
leggere le etichette delle acque che contengono un concentrato di
informazioni frutto di accurate analisi. A seconda della situazione
fisiologica o della patologia presente può infatti essere utile assumere
un'acqua con caratteristiche specifiche (ad esempio in caso di
diagnosi di osteoporosi è utile assumere acque ricche in calcio). Se
si utilizza acqua del rubinetto è necessario informarsi del contenuto
delle medesime, in modo da valutare se quell'acqua è adeguata alle
esige nutrizionali. Le acque infatti non sono tutte uguali, nè per il
contenuto in minerali, nè per la provenienza (le acque in bottiglia
provengono dalla folda profonda e quindi vengono bevute come
sgorgano dalla sorgente, in quanto sono già batteriologiacamente
pure), mentre le acque del rubinetto provengono da falde superficiali
e quindi devono essere trattate con procedimenti di disinfezione per
essere rese batteriologicamente pure.
15
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
2
Come valutare lo stato
di nutrizione nel soggetto
anziano
Per poter verificare se lo stato di nutrizione del soggetto
anziano è corretto si possono effettuare numerosi test;
il metodo più valido per lo screening nutrizionale è
risultato essere il Mini Nutritional Assessment (MNA),
un test semplice e rapido che consente di identificare i
soggetti malnutriti o a rischio di malnutrizione.
È destinato alla valutazione nutrizionale dei soggetti
“fragili”, cioè coloro che presentano alterazioni
funzionali e cognitive, che vivono soli o in case di
riposo e per tutti coloro che hanno più di 65 anni.
Il punteggio totale del MNA si ottiene sommando i punteggi assegnati
ai responsi di ciascuno dei 18 item. Il punteggio massimo ottenibile è 30 e
corrisponde alla condizione nutrizionale migliore.
I soggetti, sulla base del punteggio ottenuto al MNA, sono classificati
in tre categorie nutrizionali:
- MNA ≥ 24 = stato di nutrizione normale; lo stato di nutrizione può
essere considerato buono, tuttavia è utile ripetere il test a distanza di
sei mesi.
- MNA da 17 a 23,5 = a rischio di malnutrizione per difetto; in questo
caso è opportuno analizzare il test punto per punto ed impostare un
intervento nutrizionale personalizzato. Il test deve essere ripetuto a
distanza di tre mesi per valutare lo stato nutrizionale.
-MNA < 17 = stato di malnutrizione per difetto, di tipo proteicocalorica; il paziente che rientra in questa categoria solitamente è
sottopeso e presenta indici bioumorali di malnutrizione caloricoproteica; l’intervento nutrizionale è d’obbligo.
16
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Mini Nutritional Assessment (MNA)
I - ASSESSMENT ANTROPOMETRICO
• BMI (peso/altezza2, in kg/m2)
0 = BMI < 19
1 = 19 ≤ BMI < 21
2 = 21 ≤ BMI < 23
3 = BMI ≥ 23
• Circonferenza muscolare del braccio (MAC, in cm)
0 = MAC < 21
0,5 = 21 ≤ MAC < 22
1 = MAC ≥ 22
• Circonferenza del polpaccio (CC, in cm)
0= CC < 31
1 = CC ≥ 31
• Perdita di peso negli ultimi 3 mesi
0 = perdita di peso > 3 Kg
1 = non sa
2 = perdita di peso tra 1 e 3 Kg
3 = nessuna perdita di peso
,
II - ASSESSMENT GLOBALE
• Il paziente dipende dai servizi di una casa protetta
o di una RSA?
0 = sì
1 = no
• Assume più di 3 farmaci al giorno?
0 = sì
1 = no
• Negli ultimi 3 mesi ha sofferto di stress psicologici
o malattie acute?
0 = sì
2 = no
• Mobilità
0 = costretto a letto o su una sedia
1 = si alza dal letto/sedia ma non esce di casa
2 = esce di casa
• Problemi neuropsicologici
0 = demenza grave o depressione
1 = demenza lieve
2 = nessun problema psicologico
• Ulcere da decubito
0 = sì
1 = no
17
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
2
III - ASSESSMENT DIETETICO
• Numeri di pasti al giorno
0 = 1 pasto
1 = 2 pasti
2 = 3 pasti
• Consuma:
- almeno una volta al giorno prodotti caseari
(latte, formaggio, yogurt)?
- 2 o più volte la settimana legumi o uova?
- carne, pesce o pollo ogni giorno?
0 = se 0 o 1 sì
0,5 = se 2 sì
1 = se 3 sì
• Consuma 2 o più volte al giorno frutta o verdura?
0 = no
1 = sì
• Negli ultimi 3 mesi ha assunto meno cibo per perdita
di appetito, difficoltà di digestione, masticazione
o deglutizione?
0 = perdita marcata di appetito
1 = perdita moderata di appetito 2 = nessuna perdita di appetito
• Quanti bicchieri/tazze di bevande assume al giorno
(acqua, succo di frutta, caffè, tè, latte, vino, birra,…)?
0 = meno di 3 bicchieri
0,5 = da 3 a 5 bicchieri
1 = più di 5 bicchieri
• Modo di mangiare
0 = ha bisogno di assistenza
1 = mangia da solo con qualche difficoltà
2 = mangia da solo senza problemi
,
,
IV - ASSESSMENT SOGGETTIVO
• Pensa di avere problemi di nutrizione?
0 = malnutrizione grave
1 = non sa o moderata malnutrizione
2 = nessun problema di nutrizione
• Rispetto ad altre persone della stessa età, come considera
il suo stato di salute?
0 = peggiore
0,5 = non sa
1 = uguale
2 = migliore
18
,
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
3
La malnutrizione
e l’anziano
La malnutrizione è una alterazione della struttura e della funzione
dell'organismo, causata da uno squilibrio tra quello che introduciamo
attraverso l'alimentazione e ciò di cui il nostro corpo ha bisogno per
mantenersi in salute.
Il nostro corpo quindi soffre della mancanza di uno o più componenti
essenziali che dovrebbero essere assunti attraverso l'alimentazione ma
che spesso, con l'avanzare dell'età, non vengono introdotti in quantità
sufficiente.
Esistono varie tipologie di malnutrizione, tra le quali le più frequenti sono:
la malnutrizione per eccesso che si configura con l'obesità e la malnutrizione
per difetto che può essere di tipo minerale-vitaminica o proteico-calorica;
queste possono tutte manifestarsi nel soggetto anziano, ma la malnutrizione
con rilevanza maggiore è la malnutrizione proteico-calorica, la cui frequenza
tende ad aumentare in funzione dell'età in entrambi i sessi.
La malnutrizione proteico-calorica consiste in un inadeguato introito di
energia e di proteine, che può portare a :
- perdita di peso;
- riduzione delle proteine nel sangue con gravi conseguenze, quali
diminuzione della risposta immunitaria;
- diminuzione della massa muscolare con successiva perdita
di autosufficienza globale che favorisce lo sviluppo della condizione
di “fragilità” geriatrica.
È necessario quindi continuare ad alimentarsi in modo corretto e
costantemente, effettuando i 5 pasti al giorno (colazione, pranzo,
cena e 2 spuntini), nonostante si possano verificare modificazioni
dell’atteggiamento nei confronti del cibo: la diminuzione dell'appetito
è da ritenersi normale nell'anziano anche a causa di un minor consumo
di energia.
19
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
3
Bisogna far attenzione tuttavia a non perdere peso in modo eccessivo e si
consiglia quindi di tener controllato il proprio peso corporeo pesandosi
almeno una volta al mese; ci sono 2 semplici formule le quali sono in grado
di aiutare i pazienti a capire se c'è il rischio di scivolare in una situazione di
malnutrizione che deve essere corretta il prima possibile.
La prima formula permette di calcolare l'Indice di Massa Corporea (ICM
o BMI) attraverso il rapporto tra peso e altezza, e quindi segnalare stati di
eccessiva magrezza:
ICM = peso Kg / altezza2 (il peso è in Kg e l’altezza è in metri);
se ICM è minore di 16 si parla di malnutrizione grave;
se ICM è compreso tra 16 e 16,9 si parla di malnutrizione moderata;
se ICM è compreso tra 17 e 18,4 si parla di malnutrizione lieve;
se ICM è compreso tra 18,5 e 24,9 si parla di normopeso;
se ICM è compreso tra 25 e 29,9 si parla di sovrappeso;
se ICM è compreso tra 30 e 34,9 si parla di obesità di I grado;
se ICM è compreso tra 35 e 39,9 si parla di obesità di II grado;
se ICM è maggiore di 40 si parla di obesità di III grado;
anche nel caso in cui l' ICM si trovi nella fascia del normopeso, e quindi in
apparenza si può pensare di non trovarsi in uno stato di malnutrizione, è
bene effettuare una indagine più approfondita per poter individuare quelle
forme di malnutrizione meno evidenti e dovute ad una perdita di peso
eccessiva in poco tempo.
La formula che permette di calcolare la percentuale della
perdita di peso è la seguente:
[(Peso abituale – peso attuale) / peso abituale] x 100
Si può parlare di malnutrizione in presenza di un
CALO DI PESO INVOLONTARIO (espresso in percentuale):
- se maggiore al 10 % in 6 mesi
- se maggiore al 5 % in 1 mese
Se ci si accorge di far parte di uno di questi casi è bene rivolgersi al
proprio medico di famiglia che, se lo riterrà necessario, saprà indicare
un centro ospedaliero che si occupa di nutrizione clinica a cui rivolgersi.
20
L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
4
Gli integratori
Nel soggetto anziano l’utilizzo di integratori orali può risultare estremamente
vantaggioso per sopperire a quanto, sia sotto l’aspetto calorico che di macro
e micronutrienti, non viene introdotto mediante l’alimentazione in quantità
soddisfacenti. Gli integratori orali possono infatti essere utilizzati sia per
arricchire la dieta in calorie e nutrienti (formule isocaloriche o ipercaloriche
equilibrate nella suddivisione dei macro e micronutrienti) che anche per
personalizzarla sulla base di specifiche esigenze personali (ad esempio
formule arricchite in proteine oppure in fibre oppure in nutrienti specifici,
come ad esempio gli acidi grassi essenziali della serie omega 3).
Gli integratori orali rappresentano un enorme potenziale che oggi abbiamo
a disposizione per poter intervenire adeguatamente sia nella prevenzione
che nella terapia della malnutrizione anche subclinica, del soggetto anziano.
Gli integratori orali in commercio hanno formulazioni diverse per far fronte
alle numerose esigenze: esistono bevande monodose già pronte all’uso
oppure budini monoporzione adatti per i soggetti disfagici, entrambi
disponibili in molteplici gusti (cacao, vaniglia, caffè, frutti di bosco,..); sono
disponibili anche polveri da aggiungere ai liquidi (latte, acqua, brodo,..);
queste polveri possono essere aromatizzate ottenendo sapori dolci (vaniglia,
cacao, fragola,..) o anche sapori salati (creme di verdure, frittate,..) oppure
possono avere gusto neutro ed essere quindi aggiunte a pastina, semolino,
passati di verdura o altre preparazioni. La possibilità di avere a disposizione
vari tipi di confezionamento e di gusti permette di ottenere un’ottima
adesione alla prescrizione dietetica, che deve comunque essere sempre
personalizzata e predisposta dal medico specialista in nutrizione clinica.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
5
Le cause più frequenti di
malnutrizione nell’anziano:
disfagia, edentulia ed alterazioni del gusto e dell'olfatto
La disfagia
Premessa
La disfagia è un disturbo della deglutizione che rende difficoltoso o
impossibile il transito dei liquidi o del cibo dalla bocca allo stomaco.
La disfagia nell'anziano ha due origini: la disfagia fisiologica e la disfagia
secondaria.
La disfagia fisiologica nasce dal presupposto che ci troviamo davanti ad un
prolungamento della vita e quindi della durata della vecchiaia; questo fa sì
che spesso l’invecchiamento si accompagni ad una riduzione della capacità
funzionale della muscolatura e dei legamenti che porta a modificazioni
che progrediscono fino a sfociare in vere e proprie condizioni di patologia
della deglutizione. I disturbi della deglutizione sono quindi un problema
destinato a crescere parallelamente all’età media della popolazione.
La disfagia secondaria può essere meccanica o neurologica.
La disfagia meccanica è attribuibile a resezione chirurgica o ad alterazione
di uno o più organi della deglutizione dovuta a trauma, ostruzioni, cancro o
altre malattie.
La disfagia neurologica deriva da una lesione della corteccia cerebrale o
dei nervi cranici del tronco cerebrale e può essere la conseguenza di ictus,
morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, demenze post-infartuali o di altre
patologie come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
L'accidente cerebro-vascolare o ictus è in assoluto la causa più frequente di
insorgenza della disfagia.
Il paziente disfagico è quindi un soggetto che deve prestare molta attenzione
durante l’alimentazione, per evitare il rischio di aspirazione, cioè di passaggio
di liquidi/alimenti nelle vie aeree, con conseguente rischio di “polmonite ab
ingestis”, una patologia grave che può anche essere fatale.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Generalmente le prime manifestazioni si hanno sempre con i liquidi ed i
primi segni o sintomi che fanno pensare alla disfagia sono elencati di seguito:
- perdita di liquidi oppure cibi semisolidi oppure cibi solidi ai lati
della bocca durante il pasto;
- aumento della salivazione;
- lungo tempo di permanenza del cibo o del liquido in bocca;
- fuoriuscita di liquidi/cibi dal naso;
- presenza di tosse in seguito alla somministrazione di cibi solidi
o liquidi;
- presenza di voce gorgogliante in seguito alla somministrazione di
cibi solidi o liquidi.
>Consigli Utili
La dieta per il paziente disfagico è caratterizzata da liquidi densi e solidi
morbidi, chiamati omogeneizzati, che vanno assunti in piccoli bocconi e
piccoli sorsi, evitando i liquidi ed i solidi asciutti; molto spesso è necessario
addensare i liquidi con prodotti specifici chiamati addensanti, che
conferiscono alla bevanda una consistenza sufficientemente solida, ma al
contempo morbida.
Sono sempre esclusi gli alimenti che presentano una fase liquida e una solida
(minestra in brodo), il riso, le mele, il pane secco e la carne dura da masticare.
È necessaria un’attenta osservazione di segni e sintomi, per riconoscere la
patologia il più precocemente possibile e quindi rivolgersi tempestivamente
ad uno specialista che saprà indicare come alimentarsi correttamente,
evitando un'alimentazione troppo monotona che potrebbe indurre l'anziano
ad alimentarsi in modo insufficiente.
Con un omogeneizzatore tutti i cibi possono essere preparati con una
consistenza reologica adeguata anche al soggetto disfagico: anche le
lasagne al forno, il brasato o gli spinaci possono essere omogeneizzati.
In questo modo anche il soggetto disfagico può mangiare
come i suoi familiari, evitando in questo modo una
dieta monotona sia dal punto di vista nutrizionale che
organolettico.
Inoltre, può essere utile l’assunzione di integratori orali
di consistenza adeguata, quali ad esempio budini.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
5
L'edentulia
Premessa
Per edentulia si intende la perdita della dentizione ed è un evento al quale
si va normalmente incontro nel corso dell'invecchiamento. L'edentulia e
l’uso non corretto delle protesi dentali possono avere un impatto critico
determinante sull’assunzione del cibo.
L’edentulismo è infatti considerato uno dei più frequenti fattori di rischio di
denutrizione.
Il soggetto edentulo tende ad eliminare spontaneamente tutti gli alimenti
che non è capace di assumere senza preparazione, privilegiando alimenti
come minestre o latticini ed eliminando di conseguenza carne, pesce, frutta
e verdura che sono fonti preziose di proteine, vitamine e fibre, ovvero ciò di
cui il soggetto anziano ha maggiormente bisogno.
Anche in questo caso si tratta di imparare trucchi per rendere il cibo
maggiormente morbido e comunque appetibile, adatto quindi alle persone
che si trovano di fronte a questo grosso problema.
>Consigli Utili
- alimenti come carne, prosciutto cotto, tonno, uova... possono essere
omogeneizzati mediante l'uso di un omogeneizzatore, in modo da rendere
gli alimenti della consistenza adeguata variandone anche la scelta
(vedi consigli utili in caso di disfagia);
- alcune verdure come per esempio carote, zucchine, zucca, cavolfiori
e patate possono essere cucinate tramite la lessatura, che rende queste
verdure morbide e adatte per una purea;
- la frutta può essere grattugiata o cotta;
- la pasta di semola può essere cotta per un tempo maggiore da quello
indicato sulle confezioni, in modo da rendere più facile la “masticazione”.
In commercio sono disponibili varie tipologie di omogeneizzati che
consentono di variare l'alimentazione; in alternativa è possibile anche
acquistare un omogeneizzatore in modo da poter rendere morbidi tutti gli
alimenti graditi, evitando la monotonia del pasto a base di omogeneizzati
già pronti. Inoltre, può essere utile l’assunzione di integratori orali liquidi
per integrare la dieta.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Le alterazioni del gusto
e dell'olfatto
Premessa
Molti studi hanno evidenziato che nei soggetti anziani la soglia del gusto
è notevolmente più alta rispetto ai giovani ed agli adulti, quindi, perché
l’anziano percepisca un gusto, è necessario che un alimento abbia un sapore
molto più forte rispetto a quello che sarebbe necessario per un soggetto
più giovane. La perdita della sensazione di gusto e olfatto è fisiologica
nell’anziano soprattutto perché le papille gustative diminuiscono in
numero; questo comporta variazioni a carico del sistema sensoriale che
porta ad alcune importanti conseguenze:
- una riduzione dell’attrazione verso gli alimenti e del piacere che il cibo
stesso può dare;
- un minor riconoscimento di possibili pericoli provenienti dal cibo quali,
in particolare, il calore eccessivo ed i generi alimentari avariati;
- una perdita della sensibilità ai sapori, specialmente per il gusto salato e
per il gusto dolce, che comporta un'eccessiva introduzione di zuccheri.
Le alterazioni delle sensazioni piacevoli che danno gusto e olfatto hanno
serie implicazioni nel mantenimento della salute orale e sistemica, con
drammatici effetti sulla qualità della vita.
Inoltre bisogna specificare che la riduzione del gusto è meno frequente della
riduzione dell'olfatto e quindi una diminuita percezione dei sapori potrebbe
solo essere la conseguenza di una più probabile ridotta percezione degli
odori, essendo i due sensi strettamente legati.
Le alterazioni del gusto e dell'olfatto però possono avere altre cause, a
prescindere dall'età: traumi (bruciore, lacerazioni, reflusso..), farmaci
eliminati con la saliva, infezioni, condizioni vescicolo-bollose, protesi
rimovibili, restauri metallici e disfunzioni salivari.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
5
>Consigli Utili
È importante rendere il cibo piacevole e saporito senza però utilizzare
ingredienti che possono essere nocivi per la salute.
Alcuni suggerimenti possono essere i seguenti:
- aumentare l’utilizzo di spezie o erbe aromatiche per insaporire i piatti,
evitando l’utilizzo di sale e dadi;
- utilizzare l’olio extra-vergine di oliva al posto dell’olio di semi perchè è più
saporito e contiene vitamine ed acidi grassi essenziali per il nostro corpo;
- utilizzare i semi, quali ad esempio i semi di lino, di zucca, di sesamo e di
papavero.
Il vino
Per quanto riguarda l'assunzione di VINO, questa può essere una
scelta adeguata per il soggetto anziano, ovviamente se non vi sono
controindicazoni legate alla presenza di specifiche patologie o
all'assunzione di alcuni farmaci. Due bicchieri al giorno di vino
per l'uomo e un bicchiere per la donna rappresentano una scelta
vantaggiosa per la salute in termini di prevenzione delle patologie
cardiovascolari in quanto il vino, in particolare il rosso, contiene
numerose molecole (antociani, tannini,..) che hanno un'attività
positiva sulla salute.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
6
Patologie croniche
più frequenti nella
persona anziana che
possono migliorare
grazie ad una corretta
alimentazione:
diabete mellito, osteoporosi, ipertensione arteriosa,
ipercolesterolemia e stipsi.
Spesso nel soggetto anziano si sviluppano alcune patologie croniche come
diabete, osteoporosi, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e stipsi.
Una corretta alimentazione in questi casi gioca un ruolo fondamentale
sia come prevenzione che come cura, associata ad appropriati farmaci
e/o integratori.
Il diabete
Premessa
Il diabete mellito è una patologia cronica caratterizzata da valori
costantemente elevati di glucosio nel sangue (iperglicemia) associati a
diminuita o assente produzione di insulina, che è l'ormone prodotto dal
pancreas che permette al glucosio di passare dal sangue alle cellule.
Il diabete mellito può essere di tipo 1, con insorgenza in età giovanile, o di
tipo 2 che rappresenta la forma più comune nell'anziano: si stima infatti che
più del 10% dei soggetti con età superiore ai 65 anni sia diabetico.
L'età avanzata, insieme all'obesità, è un fattore di rischio per l'insorgenza del
diabete mellito di tipo 2, in quanto con l'invecchiamento c'è da una parte una
minor capacità da parte del pancreas di produrre l'insulina e, dall'altra una
minor capacità da parte delle cellule dell'organismo di riconoscere l'insulina:
il risultato è un'eccessiva presenza di glucosio nel sangue.
Anche le modificazioni delle abitudini alimentari possono essere una causa:
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
6
infatti come abbiamo accennato precedentemente (vedi: alterazioni del
gusto e dell'olfatto), l'anziano tende ad avere una preferenza per il gusto
dolce e, conseguentemente, ad introdurre nell'organismo una quantità
elevata di cibi dolci, quindi di glucosio; questo comporta che il pancreas
deve lavorare maggiormente per produrre più insulina fino a quando non
riesce più a soddisfare le richieste.
Frequentemente il diabete di tipo 2 non viene diagnosticato per molti anni,
in quanto l'iperglicemia si sviluppa gradualmente e all'inizio non è di grado
così severo da determinare i classici sintomi; solitamente quindi la diagnosi
avviene casualmente.
Nel caso in cui venisse diagnosticata questa patologia sarà necessario
impostare una terapia corretta, in modo da mantenere i livelli di glucosio
nel sangue nella norma ed evitare o quanto meno rallentare l'insorgenza di
complicanze a carico soprattutto del sistema cardiovascolare, dei reni, del
sistema nervoso e degli occhi.
La terapia consiste nell'assunzione di ipoglicemizzanti orali o nella
somministrazione di insulina nel caso in cui non si riesca a controllare la
glicemia con la terapia per bocca.
Di grande rilevanza è la dieta che questi pazienti devono imparare
a seguire per tutta la loro vita; non si tratta di sottoporre la persona
anziana a forti restrizioni dietetiche che non sarebbero di aiuto, ma
di fornire una educazione alimentare necessaria per il controllo della
glicemia.
>Consigli Utili
Di seguito sono elencati alcuni consigli nutrizionali che devono essere
seguiti per mantenere i livelli di glicemia vicina alla norma:
- utilizzare un dolcificante al posto dello zucchero per tè e caffè; limitare
l'assunzione di miele e marmellate (comprese quelle senza zuccheri aggiunti);
- evitare il consumo di bibite gasate e dolci, quali ad esempio: tè, CocaCola, Fanta, Sprite, Gazzosa, compresi i succhi di frutta (anche quelli senza
zucchero), perchè apportano zuccheri semplici che aumentano rapidamente
la glicemia;
- i dolci devono essere consumati con moderazione e preferibilmente ai pasti
(pranzo e cena). Mai come spuntino a metà mattina o pomeriggio e non
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
devono mai essere consumati da soli;
- limitare il consumo di banane, cachi, fichi, uva e mandarini a non più di 2
volte alla settimana e moderare il consumo di frutta secca (noci, nocciole,
mandorle, arachidi, ecc…) a non più di una volta alla settimana;
- la frutta deve essere consumata due volte al giorno al termine di un pasto
completo, oppure come spuntino se accompagnata da fette biscottate, pane
o crackers, meglio se integrali: è preferibile non consumarla mai da sola;
- non limitare eccessivamente il consumo di pane, pasta, riso.., che spesso
vengono considerati come la causa di una elevata glicemia; sono consigliati
alimenti integrali (pane integrale, pasta integrale, riso integrale..): apportano
una quantità maggiore di fibra con lo scopo di rallentare l'assorbimento di
glucosio e quindi evitare picchi iperglicemici. Inoltre, la fibra può essere
utile per combattere la stitichezza che può associarsi al diabete.
Nel caso di diagnosi di diabete o di intolleranza ai carboidrati è consigliabile
rivolgersi ad un medico specialista, che saprà indicare un percorso
nutrizionale adatto alle esigenze personali.
Osteoporosi
Premessa
L’osteoporosi è una patologia caratterizzata dalla diminuzione quantitativa
della massa ossea; l’osso non riesce più a garantire la sua funzione di supporto
e quindi traumi, anche di piccola entità, bastano a provocare le fratture.
Questo è dovuto al fatto che non esiste più un equilibrio tra le cellule che
formano la matrice ossea (gli osteoblasti), e le cellule che riassorbono il calcio
dall’osso per immetterlo nel sangue (gli osteoclasti): nella persona anziana
si assiste ad una riduzione dell’attività degli osteoblasti con la conseguente
perdita di massa ossea.
Inoltre con l’avanzare dell’età, a livello renale si assiste ad una minor
attivazione della vitamina D, che è la vitamina che permette l’assorbimento
del calcio a livello intestinale; questo comporta un minor assorbimento di
calcio e quindi una minor presenza di calcio nel sangue.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
6
Un altro ormone, il paratormone prodotto dalle paratiroidi, percepisce
questa diminuzione e “ordina” agli osteoclasti di riassorbire il calcio dall’osso
per mantenerne costanti i livelli nel sangue.
Il risultato è una diminuzione del tessuto osseo che diventa più fragile e può
andare più facilmente incontro a rottura.
>Consigli Utili
Per combattere l'osteoporosi ed evitare le complicanze è necessario
introdurre un quantitativo sufficiente di calcio attraverso gli alimenti.
Durante l'arco della giornata è bene consumare una tazza di latte parzialmente
scremato (circa 200 ml) e un vasetto di yogurt , per poter garantire l'apporto
minimo di calcio.
Da non sottovalutare è l'apporto di calcio che può derivare dall'acqua: si
consiglia infatti di assumere un'acqua ricca in calcio (oltre 300 mg/L), che
costituisce una fonte di calcio facilmente assimilabile.
L'acqua può apportare anche buone quantità di silicio, un altro minerale
utile per mantenere una corretta massa ossea; è quindi utile scegliere acque
ricche sia in calcio che in silicio.
Anche i formaggi apportano elevate quantità di calcio ma è meglio limitarne
il consumo ad una volta alla settimana a causa dell'elevato contenuto di acidi
grassi saturi e sodio, entrambi dannosi per la salute.
È importante anche assumere alimenti ricchi di vitamina D, come carne,
pesce e uova oppure scegliere gli alimenti fortificati con vitamina D.
Inoltre è bene ricordare che anche l'esercizio fisico rallenta la perdita
di tessuto osseo e si consiglia quindi di effettuare lunghe passeggiate
giornaliere.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Ipertensione arteriosa
Premessa
La prevalenza dell’Ipertensione Arteriosa è età dipendente e quindi aumenta
con l’avanzare dell’età.
È una patologia frequentemente asintomatica infatti i sintomi che
generalmente le vengono attribuiti, quali cefalea e vertigini, non sono
specifici e di solito viene scoperta casualmente ad un controllo della
pressione.
Nella maggior parte dei casi si parla di ipertensione primitiva o essenziale
che quindi non dipende da altre patologie, ma in alcuni casi si può parlare di
ipertensione secondaria e quindi può essere la conseguenza di alcune malattie
già presenti come per esempio ipertiroidismo, malattie renali, insufficienza
dei vasi sanguigni oppure può essere dovuta a scorrette abitudini alimentari
come una eccessiva assunzione di bevande alcoliche o di sale.
L’ipertensione arteriosa, come accennato sopra, è molto comune nelle
persone anziane soprattutto dei Paesi occidentali dove arriva ad interessare
oltre il 60% degli ultrasessantacinquenni e il 70% e più dei soggetti di età
superiore a 85 anni.
Questa situazione di ipertensione è un rischio per l’insorgenza di patologie
cardio e cerebrovascolari come ictus cerebrali e scompenso cardiaco: questo
rischio, che è due-tre volte maggiore negli ipertesi rispetto ai normotesi, è
ancora più elevato nei soggetti anziani. In ogni caso l’ipertensione arteriosa
è un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, ma è un fattore di
rischio modificabile, al quale quindi si può porre rimedio attuando una
modificazione dello stile di vita.
>Consigli Utili
Il primo punto da prendere in considerazione è sicuramente l’alimentazione
ricca di sale che si è abituati a consumare: basta quindi evitare l’aggiunta di
sale agli alimenti che già ne contengono naturalmente per abbassare i livelli
di pressione arteriosa, ricordando che il nostro palato si abituerà in breve
tempo alla “non aggiunta” di sale!
È quindi utile seguire alcuni consigli:
- evitare l’aggiunta di sale agli alimenti, o almeno scegliere i sali iposodici
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
6
(è comunque bene chiedere al proprio medico prima di utilizzare i sali
iposodici poichè non vanno utilizzati se si hanno patologie renali);
- evitare l’utilizzo di dadi da cucina, ma preferire spezie ed erbe aromatiche
che conferiscono un buon sapore;
- evitare di utilizzare alimenti inscatolati come carne in scatola, verdure in
scatola, alimenti conservati sotto sale, salse per il condimento (maionese,
ketchup, salsa di soia…), snack salati (patatine in busta, noccioline…);
preferire il pane azimo che è un pane senza aggiunta di sale nella preparazione;
- preferire crackers o grissini senza sale aggiunto;
- limitare il consumo di frutta secca o essiccata;
- limitare il consumo di salumi ad una volta alla settimana preferendo il
prosciutto cotto;
- limitare il consumo di formaggi stagionati preferendo quelli freschi.
Un altro punto fondamentale è sicuramente l’esercizio fisico: infatti uno stile
di vita attivo aiuta a regolare la pressione arteriosa ed inoltre aiuta a perdere
eventuali chili in eccesso migliorando ulteriormente i livelli pressori.
Anche il consumo di bevande alcoliche influisce sull’aumento della
pressione arteriosa: è quindi bene consumare un bicchiere di vino ai pasti se
lo si desidera, evitando però di eccedere.
Inoltre anche la scelta di acqua è importante e si consiglia di bere un'acqua
povera in sodio (valore di sodio inferiore a 20 mg/litro).
In conclusione, possiamo affermare che l’ipertensione arteriosa è una
patologia che si può curare, anche partendo da una alimentazione corretta e
uno stile di vita sano.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Ipercolesterolemia
Il colesterolo è noto perchè un suo eccesso nel sangue può essere responsabile
dell’insorgenza di alcune patologie come l’ictus o l’infarto, ma il colesterolo
è anche molto utile al nostro organismo in quanto svolge alcune importanti
funzioni come la formazione degli ormoni sessuali e della vitamina D che,
come detto in precedenza (vedi: osteoporosi), permette l’assorbimento del
calcio che introduciamo con l’alimentazione.
Il colesterolo è dunque necessario per il nostro organismo, ma è
indispensabile che rimanga entro determinati livelli plasmatici: il problema
nasce quando questi livelli vengono superati per un tempo prolungato,
trasformando una sostanza utile in un potenziale pericolo per la salute.
È necessario però fare una distinzione tra colesterolo “buono” e colesterolo
“cattivo”.
Il colesterolo cattivo è identificato nel colesterolo totale e nel colesterolo
LDL: le LDL sono delle proteine che portano il colesterolo dal fegato alle
cellule che lo utilizzeranno per costruire la membrana cellulare che serve
loro come difesa; questa è un'azione positiva ma succede che, nel trasporto,
una parte del colesterolo si deposita sulle pareti interne dei vasi sanguigni
formando delle placche che ostacolano il passaggio di sangue.
Il colesterolo buono, conosciuto come colesterolo HDL, è utile per rimediare
a questo problema: infatti le HDL sono delle proteine che rimuovono l’eccesso
di colesterolo dalla parete dei vasi sanguigni e lo riportano al fegato; per
questo motivo il colesterolo buono viene definito “lo spazzino delle arterie”
e più elevato è questo valore meglio è per l’organismo.
Paradossalmente si possono avere livelli di colesterolo totale sempre sopra
il limite di 200 mg/dl a patto che anche i livelli di HDL siano elevati; l’unico
modo per poter aumentare i livelli di HDL è effettuare attività fisica.
Le HDL sono anche utili, insieme al valore di colesterolo totale, per poter
calcolare un altro importantissimo parametro definito INDICE DI RISCHIO,
che rappresenta un valido strumento per calcolare il rischio cardiovascolare,
cioè il rischio di andare incontro a patologie come ictus o infarto.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
6
L’INDICE DI RISCHIO viene calcolato facendo il rapporto tra
colesterolo totale e colesterolo HDL: perchè non ci sia rischio questo
valore deve essere < 5 nell’uomo e < 4,5 nella donna.
Il colesterolo presente nel sangue deriva per il 20% dal colesterolo che
proviene dall'alimentazione, mentre l'80% è di origine endogena (cioè
creato dall'organismo).
Elevati valori di colesterolo possono quindi essere dovuti sia ad una
alimentazione scorretta sia ad una elevata produzione di colesterolo
da parte del nostro organismo, fermo restando che un’alimentazione
corretta rappresenta sempre e comunque un intervento terapeutico
insostituibile.
>Consigli Utili
Gli alimenti che contengono elevati livelli di colesterolo e che quindi è
meglio assumere occasionalmente (1-2 volte al mese) sono: organi di animali
(cervello, fegato…), burro, tuorlo d’uovo, salumi grassi e formaggi grassi.
Altri alimenti invece, come il pesce azzurro, l’olio di oliva extravergine e
gli alimenti integrali (pane, pasta, riso integrali), rappresentano alcuni
dei migliori alleati contro il colesterolo, senza dimenticare la pratica di
una regolare attività fisica, che costituisce uno dei migliori metodi per
aumentare i valori della frazione HDL.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
Stipsi
Premessa
Con l’invecchiamento si verificano una serie di modificazioni a carico
dell’apparato gastrointestinale che possono predisporre alla comparsa di
stipsi.
Si può parlare di stipsi se sono presenti queste condizioni:
1) Almeno 2 o più delle seguenti caratteristiche in almeno il 25% delle
scariche:
- sforzo nella defecazione;
- feci dure;
- sensazione di evacuazione incompleta;
- sensazione di occlusione;
- meno di 3 scariche alla settimana;
- necessità di manovre manuali per poter evacuare
2) Evacuazioni rare senza ricorrere a lassativi
3) Esclusione dalla diagnosi di Sindrome dell'Intestino Irritabile
Altri sintomi come presenza di gonfiore o tensione addominale possono
essere presenti, ma non sono elementi sintomatologici fondamentali.
Tra le cause di stipsi nell'anziano si possono considerare:
- diminuzione del movimento;
- insufficiente idratazione;
- alimentazione povera di fibra la quale è contenuta in frutta, verdura,
cereali, legumi (fagioli, piselli..);
- assunzione di alcuni farmaci (per esempio analgesici e oppioidi
come la morfina, anestetici, antiacidi, antidepressivi, antibiotici,
antiparkinsoniani, antiepilettici);
- malattie croniche come il diabete mellito, l'ipotiroidismo, malattia di
Parkinson, la sindrome del colon irritabile e la malattia diverticolare.
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L'alimentazione corretta: consigli per l'anziano
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>Consigli Utili
È bene quindi prevedere i seguenti accorgimenti nutrizionali utili a
combattere la stipsi:
- bere in abbondanza, almeno 1 litro e 1/2 di acqua al giorno, per mantenere
la motilità intestinale ed evitare la disidratazione;
- mangiare fibra in abbondanza (almeno 2 frutti, 2 porzioni di verdura e 3
porzioni di cereali integrali, al giorno);
- mantenersi in movimento (per esempio effettuare delle passeggiate
quotidiane di 20-30 minuti);
- se si è affetti da una delle patologie croniche sopra elencate sarà necessario
tenerla sotto controllo in modo anche da migliorare la sintomatologia della
stipsi.
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