DIPARTIMENTO DELLA COMUNICAZIONE E PREVENZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA UFFICIO V - MALATTIE INFETTIVE E PROFILASSI INTERNAZIONALE PROT. DGPREV.V/ 19248 /I.4.c.a.9 ROMA, 19 agosto 2005 TELEFAX A \ UFFICI DI SANITA' MARITTIMA E AEREA LORO SEDI UNITA’ DI CRISI ASSESSORATI ALLA SANITA' REGIONI STATUTO ORDINARIO E SPECIALE LORO SEDI MINISTERO ATTIVITA' PRODUTTIVE 00184 ROMA ASSESSORATI ALLA SANITA' PROVINCE AUTONOME TRENTO E BOLZANO LORO SEDI MINISTERO DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE PER I RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA E PER I RAPPORTI INTERNAZIONALI UFFICIO VI C/0 MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 00184 ROMA MINISTERO DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITA’ VETERINARIA E ALIMENTI MINISTERO DIFESA DIREZIONE GENERALE SANITA' MILITARE 00184 ROMA MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 00161 ROMA MINISTERO INTERNO DIPARTIMENTO P.S. DIREZIONE CENTRALE SANITA' 00184 ROMA DIREZIONE GENERALE TURISMO 00184 ROMA ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ 00161 ROMA 00144 ROMA MINISTERO AFFARI ESTERI 00184 ROMA UFFICIO III SEDE OGGETTO: INFLUENZA AVIARIA – AGGIORNAMENTO SITUAZIONE MONDIALE. FACENDO SEGUITO AI PRECEDENTI COMUNICATI RELATIVI ALLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELL’INFLUENZA AVIARIA, SI FORNISCE L’AGGIORNAMENTO SECONDO QUANTO COMUNICATO DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ IL 18 AGOSTO U.S. VIETNAM IL MINISTERO DELLA SALUTE DEL VIETNAM HA CONFERMATO, IL 5 AGOSTO, UN ULTERIORE CASO UMANO DI INFEZIONE DA VIRUS H5N1 DELL’INFLUENZA AVIARIA. UN CASO È STATO RIPORTATO DALLA PROVINCIA DI HA TAY, UNO DALLA PROVINCIA DI TRA VINH E UNO DALLA CITTÀ DI HO CHI MINH, QUESTI ULTIMI CUE CASI SONO DECEDUTI. I CASI UMANI CONFERMATI IN VIETNAM DA DICEMBRE 2004 SONO 63, DEI QUALI 20 DECEDUTI. PER QUANTO RIGUARDA L’EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE DELL’INFLUENZA AVIARIA IN ESTREMO ORIENTE, SECONDO QUANTO RIPORTATO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ I CASI UMANI DA H5N1 CONFERMATI, VERIFICATISI DAL DICEMBRE 2003 ALL’AGOSTO 2005, SONO STATI IN TOTALE 112, DI CUI 90 VERIFICATISI IN VIETNAM, 17 IN THAILANDIA, 4 IN CAMBOGIA, 1 IN INDONESIA; I DECESSI SONO STATI 57. I CASI UMANI SONO STATI ATTRIBUITI A STRETTO CONTATTO CON ANIMALI MALATI O MORTI PER INFLUENZA AVIARIA O AL CONSUMO DI CARNI O ALTRI PRODOTTI AVICOLI, INCLUSO IL SANGUE, CRUDI O POCO COTTI; AD OGGI, NON CI SONO PROVE DI UNA EFFICIENTE TRASMISSIONE DEL VIRUS DELL’INFLUENZA H5N1 DA PERSONA A PERSONA. FOCOLAI DI INFEZIONE ANIMALE SONO STATI RISCONTRATI, OLTRE CHE NEI PAESI SOPRA CITATI, ANCHE IN ALTRI PAESI DEL SUD-EST ASIATICO, TRA CUI LA CINA, IL GIAPPONE E LA COREA. SITUAZIONE MONDIALE A PARTIRE DALLA FINE DEL MESE DI LUGLIO 2005, I RAPPORTI UFFICIALI ALL’OIE DA PARTE DI AUTORITÀ GOVERNATIVE INDICANO CHE IL VIRUS H5N1 HA ESTESO LA SUA DIFFUSIONE GEOGRAFICA. SIA LA RUSSIA CHE IL KAZAKHSTAN HANNO SEGNALATO CASI DI INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME ALLA FINE DI LUGLIO E HANNO CONFERMATO L’H5N1 QUALE AGENTE CAUSALE AI PRIMI DI AGOSTO. E’ STATA UGUALMENTE SEGNALATA MORTALITÀ IN UCCELLI MIGRATORI, INFETTATI DAL VIRUS. FOCOLAI EPIDEMICI (IN ANIMALI) IN ENTRAMBE I PAESI SONO STATI ATTRIBUITI AL CONTATTO TRA VOLATILI E UCCELLI SELVATICI ATTRAVERSO LA CONDIVISIONE DI FONTI IDRICHE. QUESTI SONO I PRIMI FOCOLAI EPIDEMICI DI VIRUS INFLUENZALE AVIARIO H5N1 AD ALTA PATOGENICITÀ REGISTRATI NEI DUE PAESI, ENTRAMBI CONSIDERATI PRECEDENTEMENTE LIBERI DAL VIRUS. A PARTIRE DALLE SEGNALAZIONI INIZIALI, L’EPIDEMIA RUSSA DA H5N1 NEL POLLAME, CHE ERA RIMASTA CONFINATA ALLA SIBERIA, SI È DIFFUSA PROGRESSIVAMENTE VERSO OCCIDENTE COLPENDO 6 REGIONI AMMINISTRATIVE. IN KAZAKHSTAN MOLTI VILLAGGI, AI CONFINI DEL SITO INIZIALE DELL’EPIDEMIA IN SIBERIA, SONO STATI ADESSO COLPITI DALLA MEDESIMA EPIDEMIA. ALLA DATA DEL 18 AGOSTO I FOCOLAI EPIDEMICI NEI DUE PAESI HANNO COINVOLTO ALCUNE GRANDI FATTORIE COSÌ COME PICCOLI POLLAI DOMESTICI, CON CIRCA 120.000 UCCELLI MORTI O ABBATTUTI IN RUSSIA E PIÙ DI 9.000 COLPITI IN KAZAKHSTAN. AI PRIMI DI AGOSTO, LA MONGOLIA HA INVIATO UNA SEGNALAZIONE DI EMERGENZA, IN SEGUITO ALLA MORTE DI 89 UCCELLI MIGRATORI IN DUE LAGHI DELLA PARTE SETTENTRIONALE DEL PAESE. LA CAUSA È STATA IDENTIFICATA NEL VIRUS INFLUENZALE DI TIPO A, MA IL CEPPO VIRALE NON È STATO ANCORA DETERMINATO. I CAMPIONI SONO STATI CONDIVISI CON LABORATORI DI RIFERIMENTO DELL’OMS E LE INDAGINI SONO IN CORSO. SEMPRE AI PRIMI DI AGOSTO UN FOCOLAIO DA VIRUS H5N1 NEL POLLAME È STATO INDIVIDUATO NEL TIBET, CINA. IN TUTTI QUESTI RECENTI FOCOLAI EPIDEMICI LE AUTORITÀ HANNO ANNUNCIATO MISURE DI CONTROLLO IN LINEA CON LE RACCOMANDAZIONI FAO ED OIE PER L’INFLUENZA AVIARIA AD ALTA PATOGENICITÀ. AD OGGI NON SONO STATI INDIVIDUATI CASI NELL’UOMO, LA VIGILANZA È ELEVATA E ANCHE EVENTUALI “VOCI” IN MERITO VENGONO COMUNQUE INVESTIGATE DALLE AUTORITÀ LOCALI. LE EPIDEMIE IN RUSSIA E KAZAKHSTAN DIMOSTRANO CHE I VIRUS H5N1 SI SONO DIFFUSI AL DI LÀ DEL FOCOLAIO INIZIALE NEI PAESI DEL SUD-EST ASIATICO, IN CUI È ORA NOTO CHE LE EPIDEMIE SONO INIZIATE A METÀ DEL 2003. NONOSTANTE I GRANDI SFORZI PER CONTROLLARLI, LA FAO HA SEGNALATO CHE IL VIRUS DELL’INFLUENZA AVIARIA H5N1 CONTINUA AD ESSERE RISCONTRATO IN MOLTE PARTI DEL VIETNAM E INDONESIA E IN ALCUNE PARTI DI CAMBOGIA, CINA, TAILANDIA E, FORSE, ANCHE DEL LAOS. LE EPIDEMIE DEL SUD-EST ASIATICO, CHE HANNO PROVOCATO LA MORTE O L’ABBATTIMENTO DI PIÙ DI 150 MILIONI DI UCCELLI, HANNO AVUTO GRAVI CONSEGUENZE PER L’AGRICOLTURA E, PARTICOLARMENTE, PER MOLTI ALLEVATORI CHE DIPENDONO DA PICCOLI ALLEVAMENTI PER IL REDDITO E IL CIBO. SI RIBADISCE CHE I CASI UMANI, LA MAGGIOR PARTE DEI QUALI È STATA COLLEGATA AL CONTATTO DIRETTO CON POLLAME MALATO O MORTO NELLE AREE RURALI, SONO STATI CONFERMATI IN 4 PAESI: VIETNAM, TAILANDIA, CAMBOGIA E INDONESIA. SONO STATI REGISTRATI SOLO POCHISSIMI ESEMPI DI LIMITATA TRASMISSIONE DA PERSONA A PERSONA. LE EPIDEMIE DI INFLUENZA AVIARIA DA H5N1 NEL POLLAME SONO STATE CONTROLLATE CON SUCCESSO IN GIAPPONE, MALESIA E REPUBBLICA DI COREA. L’OMS CONCORDA PIENAMENTE CON FAO ED OIE SUL FATTO CHE IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE INFLUENZALE AVIARIA NELLE POPOLAZIONI DI UCCELLI SELVATICI NON È FATTIBILE E NON DOVREBBE ESSERE TENTATA. GLI UCCELLI ACQUATICI SELVATICI ERANO NOTI PER ESSERE IL SERBATOIO NATURALE DI TUTTI I VIRUS INFLUENZALI A. GLI UCCELLI MIGRATORI POSSONO TRASPORTARE QUESTI VIRUS, NELLA LORO FORMA A BASSA PATOGENICITÀ, A LUNGA DISTANZA MA, GENERALMENTE, NON MANIFESTANO SEGNI DI MALATTIA, E SOLO RARAMENTE MUOIONO DI QUESTA MALATTIA. I CASI IN CUI VIRUS INFLUENZALI AVIARI AD ALTA PATOGENICITÀ SONO STATI INDIVIDUATI IN UCCELLI MIGRATORI SONO UGUALMENTE RARI, E IL RUOLO DI QUESTI VOLATILI NELLA DIFFUSIONE DI INFLUENZA AVIARIA AD ALTA PATOGENICITÀ RIMANE POCO CHIARO. ESTESE MORIE DI UCCELLI MIGRATORI A CAUSA DELL’INFLUENZA AVIARIA, QUALE QUELLA INDIVIDUATA ALLA FINE DI APRILE NEL LAGO QINGHAI NELLA CINA CENTRALE, IN CUI PIÙ DI 6.000 UCCELLI MORIRONO, SONO CONSIDERATE INUSUALI. UNA RICERCA PUBBLICATA A LUGLIO INDICA CHE I VIRUS H5N1 DI QUESTO FOCOLAIO SONO SIMILI AI VIRUS CHE HANNO CIRCOLATO NEL SUD-EST ASIATICO NEGLI ULTIMI DUE ANNI. LE ANALISI DEI VIRUS DEL FOCOLAIO RUSSO, RECENTEMENTE PUBBLICATE NEL SITO WEB DELL’OIE, MOSTRANO APPARENTI SOMIGLIANZE CON I VIRUS ISOLATI DAGLI UCCELLI MIGRATORI NELL’EPIDEMIA DEL LAGO QINGHAI. CAMPIONI PROVENIENTI DALL’EPIDEMIA DELLA MONGOLIA NEGLI UCCELLI MIGRATORI DOVREBBERO UGUALMENTE ESSERE UTILI NEL FARE LUCE SU QUESTI RECENTI SVILUPPI. IL MONITORAGGIO DELLA DIFFUSIONE ED EVOLUZIONE DEI VIRUS H5N1 NEGLI UCCELLI ED IL RAPIDO CONFRONTO DI QUESTI RISULTATI CON I VIRUS H5N1 CARATTERIZZATI IN PRECEDENZA È UN’ATTIVITÀ ESSENZIALE PER VALUTARE IL RISCHIO DI INFLUENZA PANDEMIA. IMPLICAZIONI PER LA SALUTE UMANA L’EPIDEMIE NEL POLLAME DI RUSSIA E KAZAKHSTAN SONO CAUSATE DA UN VIRUS CHE HA DIMOSTRATO RIPETUTAMENTE LE SUE CAPACITÀ, NELLE EPIDEMIE DI HONG KONG DEL 1997, DEL 2003 E DEL SUD-EST ASIATICO FIN DAI PRIMI DEL 2004, DI ATTRAVERSARE LA BARRIERA DI SPECIE ED INFETTARE L’UOMO CAUSANDO UNA GRAVE MALATTIA CON ALTA LETALITÀ. UN RISCHIO SIMILE DI CASI UMANI ESISTE NELLE AREE ORA AFFETTE DALLA MALATTIA DA VIRUS H5N1 NEL POLLAME. L’ESPERIENZA DEL SUD-EST ASIATICO INDICA CHE I CASI DI INFEZIONE NELL’UOMO SONO RARI E CHE IL VIRUS NON SI TRASMETTE FACILMENTE DAL POLLAME ALL’UOMO. AD OGGI LA MAGGIORANZA DEI CASI SI È VERIFICATA IN AREE RURALI. LA MAGGIOR PARTE, MA NON TUTTI I CASI UMANI, SONO STATI COLLEGATI AD UNA ESPOSIZIONE DIRETTA AD ANIMALI MORTI O AMMALATI, PRINCIPALMENTE DURANTE LA MACELLAZIONE, LO SPENNAMENTO E LA PREPARAZIONE DEL CIBO. NON SONO STATI CONFERMATI CASI IN ADDETTI AGLI ALLEVAMENTI O ALLE OPERAZIONI DI ABBATTIMENTO. NON CI SONO STATI CASI COLLEGATI AL CONSUMO DI CARNE DI POLLO O UOVA ADEGUATAMENTE COTTE. FATTORI COLLEGATI ALLA DENSITÀ DEL POLLAME O AI SISTEMI DI ALLEVAMENTO OSSERVATI NEI DIVERSI PAESI POSSONO INFLUIRE SUL RISCHIO DI CASI UMANI. NEL CORSO DI UN’EPIDEMIA DI VIRUS INFLUENZALE ALTAMENTE PATOGENICO NEL 2003 CAUSATA DAL CEPPO H7N7 IN OLANDA NEL 2003, VENNERO OSSERVATI PIÙ DI 80 CASI DI CONGIUNTIVITE IN ADDETTI AGLI ALLEVAMENTI, ABBATTITORI ED I LORO CONTATTI RAVVICINATI E UN VETERINARIO MORÌ. QUELL’EVENTO, CONTROLLATO CON LA DISTRUZIONE DI CIRCA 30 MILIONI DI VOLATILI, SOTTOLINEA LA NECESSITÀ DI SEGUIRE LE PRECAUZIONI RACCOMANDATE DA FAO, OIE, OMS QUANDO SI METTONO IN ATTO LE MISURE DI CONTROLLO NEGLI ALLEVAMENTI COLPITI IN AREE DI NUOVA INFEZIONE. VALUTAZIONE DEL RISCHIO PANDEMICO LA POSSIBILE DIFFUSIONE DEL VIRUS INFLUENZALE AVIARIO H5N1 IN ULTERIORI PAESI NON PUÒ ESSERE ESCLUSA. L’OMS RACCOMANDA UNA ACCRESCIUTA SORVEGLIANZA SULLE EPIDEMIE NEL POLLAME E LE MORIE DI UCCELLI MIGRATORI E LA RAPIDA INTRODUZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO RACCOMANDATE DA FAO E OIE. UNA AUMENTATA SORVEGLIANZA PER CASI DI MALATTIE RESPIRATORIE IN PERSONE CON STORIA DI ESPOSIZIONE A POLLAME INFETTO È UGUALMENTE RACCOMANDATA NEI PAESI IN CUI SONO NOTE EPIDEMIE DEL POLLAME. L’INVIO DI CAMPIONI CLINICI E DI VIRUS, SIA UMANI CHE ANIMALI, PERMETTE STUDI CHE CONTRIBUISCONO ALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PANDEMICO E AIUTANO AD ASSICURARE CHE IL LAVORO VERSO LO SVILUPPO DI UN VACCINO PROSEGUA. L’ESPANSIONE GEOGRAFICA DEL VIRUS PREOCCUPA E CREA COMUNQUE ULTERIORI OPPORTUNITÀ PER LE ESPOSIZIONI UMANE, ANCHE PERCHÉ OGNI ULTERIORE CASO UMANO AUMENTA LE OPPORTUNITÀ PER IL VIRUS DI MIGLIORARE LA SUA TRASMISSIBILITÀ, ATTRAVERSO MUTAZIONI ADATTATIVE O IL RIASSORTIMENTO. L’EMERGENZA DI UN CEPPO H5N1 CHE SI TRASMETTE RAPIDAMENTE NELL’UOMO INDICHEREBBE L’INIZIO DI UNA PANDEMIA. MISURE DI PREVENZIONE NEL NOSTRO PAESE NON SONO IMPORTATI POLLAME E DERIVATI DA AREE GEOGRAFICHE COLPITE DA INFLUENZA AVIARIA. È ATTIVA, IN TAL SENSO, UNA RETE SORVEGLIANZA PER IL CONTROLLO DI TALE INFEZIONE NEGLI ANIMALI, ATTRAVERSO I SERVIZI DI SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, GLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI, I POSTI DI ISPEZIONE FRONTALIERA (PIF) E GLI USMAF. E’ STATO BEN STABILITO, INOLTRE, CHE I VIRUS DELL’INFLUENZA SONO UCCISI DA TEMPERATURE INTORNO AI 70°C E SIA L’OIE (ORGANIZZAZIONE MONDIALE PER LA SANITÀ ANIMALE) CHE L’OMS SOTTOLINEANO L’IMPORTANZA, PER LA GESTIONE DI QUESTE SITUAZIONI, DELL’INTENSIFICAZIONE DEL RISPETTO DELLE PRATICHE IGIENICHE NELLA MANIPOLAZIONE, PREPARAZIONE, SOMMINISTRAZIONE E CONSUMO DI POLLAME, CON PARTICOLARE RIGUARDO AGLI ACCURATI LAVAGGIO DELLE MANI E COTTURA DELLE CARNI E DELLE UOVA. AI SOGGETTI CHE SI RECANO NELLE AREE GEOGRAFICHE AFFETTE, SI RACCOMANDA: IL RISPETTO DELLE SUCCITATE REGOLE IGIENICO-ALIMENTARI E DI EVITARE IN GENERALE CONTATTI CON ANIMALI VIVI E CON LORO CARCASSE, NONCHÉ LA FREQUENZA DI MERCATI E FIERE DOVE VI SIA COMMERCIO/ESPOSIZIONE DI ANIMALI. IL DIRETTORE DELL’UFFICIO V