L’ontologia tecnologica della Modernità e il futuro dell’uomo
Corso Visiting Professors
Pontificio Istituto Giovanni Paolo II
Febbraio 2010
Prof. Stephan Kampowski
Domande per guidare lo studio
1. In che modo siamo giustificati a parlare di una “rivoluzione scientifica/tecnologica” che aveva luogo agli
albori della modernità e che in qualche modo ancora sta accadendo?
2. Quali erano i presupposti teoretici della rivoluzione tecnologica? Quale era il ruolo dell’astronomia e
quali implicazioni avevano le scoperte cosmologiche?
3. Le scoperte cosmologiche necessitavano una nuova fisica ed una nuova metafisica. Quali sono gli
attributi principali di questa nuova scienza? In che modo si può parlare di una rivoluzione concettuale?
4. Che cosa dice la nuova scienza dei miracoli? Come si può criticare questo atteggiamento?
5. Che cosa implica la nuova scienza per i concetti di natura e finalità?
6. In che modo la modernità ha collegato ed unito la scienza e la tecnologia? Che cosa vuol dire
l’affermazione che solo un factum è un verum? Dove sta il problema con l’utilità e la produzione come
fine in sé?
7. Dal punto di vista della bioetica, dove sta il pericolo quando la nuova scienza si fa passare come
un’ontologia, cioè, come un’affermazione sull’essere come tale, cioè, quando diventa pan-meccanismo?
Il pan-meccanismo ancora riesce a vedere la vita? Che cosa non può vedere?
8. Come l’evoluzionismo cerca a spiegare gli esseri viventi in termini di cose inanimate, introducendo il
meccanismo della nuova cosmologia nel regno della vita?
9. Quali sono le quattro tesi di Ernst Haeckel sul monismo materialistico?
10. Come nella teoria di Darwin la selezione naturale prende il posto della teleologia naturale (di processi
naturali mirati verso uno scopo)? Dove sta il problema principale per la teoria di evoluzione quando
cerca di fare a meno di Dio?
11. Come si può rispondere, insieme all’allora Cardinal Ratzinger, ad un interlocutore che dice che la
scienza e la ragione siano con l’evoluzionismo (teoria di evoluzione diventata filosofia, negando
l’esistenza di Dio ed avendo l’ambizione di spiegare tutta la realtà), mentre il cristianesimo sia
irragionevole? È vero che la ragione sta sulla parte dell’evoluzionismo e il cristianesimo sulla parte
opposta?
12. Per Spaemann e Löw, quali sono le quattro emergenze del nuovo con cui la teoria dell’evoluzione deve
confrontarsi? In che modo si può dire che almeno alcuni di loro superano ciò che la scienza naturale è in
grado di spiegare con il suo metodo?
13. Cosa ci può dire la domanda dell’ethos riguardo all’alternativa tra cristianesimo e evoluzionismo?
14. Per il Cardinal Ratzinger, in che modo la fede è razionale e infatti alla base della ragione, inteso, non
come facoltà calcolante ma come facoltà che cerca il senso?
15. Perché il senso non può essere prodotto da noi? Perché deve essere e può essere soltanto ricevuto? Come
la fede ci permette di entrare in contatto con il senso?
16. Dove si colloca il cristianesimo riguardo alla presunta alternativa tra materialismo e idealismo?
17. Che cosa intende il Cardinal Ratzinger quando, proponendo un’ontologia cristiana, dice che il principio
supremo del mondo non è la necessità cosmica ma la libertà?
18. Quale è per il cristianesimo il rapporto tra universale e particolare e tra pensiero e amore?