La gravità (secondo Tullio Regge) La gravità non è una forza come le altre: Einstein interpreta gli effetti gravitazionali osservati -tra corpi dotati di massacome indotti dalla curvatura di un continuum quadridimensionale, lo spazio-tempo Annalisa Marzuoli Dipartimento di Matematica Università di Pavia Grugliasco,7 aprile 2017 Nella Relatività Speciale (Einstein 1905) erano stati già ‘unificati’ spazio e tempo nello spazio-tempo di Minkowski, la cui curvatura è nulla 1 I successi della teoria: • modelli cosmologici,big bang • precessione del perielio di Mercurio • deviazione dei raggi luminosi • buchi neri (astrofisici e galattici) • prima rivelazione diretta di onde gravitazionali (2016) I problemi aperti sono essenzialmente connessi alle difficoltà di conciliare la teoria classica di Einstein con la fisica quantistica (supergravità, II parte della conferenza → ) 2 Equazioni di Einstein della Relatività Generale: curvatura contenuto di massa-energia [formalismo tensoriale, covarianza generale, principi variazionali, geometrie riemanniane (non euclidee)…] 3 I molteplici tipi di sorgenti del campo gravitazionale che si possono studiare entrano nelle equazioni di Einstein tramite il tensore energia-impulso Tik Deep Sky map (Hubble telescope) Termini di curvatura nelle equazioni di Einstein Rik – ½ R gik (da ora in avanti) 4 La curvatura è percepibile attraverso l’ immersione di una superficie generica S nello spazio fisico a 3 dimensioni. Guardando regioni diverse emergono tre tipologie di ‘geometrie modello’, distinguibili per il segno della curvatura di Gauss La superficie di una ‘sella’ (curvatura di Gauss negativa) La superficie di una sfera (curvatura di Gauss positiva) Il piano euclideo è piatto, cioè ha curvatura nulla 5 Curvatura di Gauss & theorema egregium Definizione: in ogni punto p della superficie S la curvatura di Gauss è il prodotto delle due ‘curvature principali’ (ciascuna uguale all’inverso del raggio del cerchio osculatore) (*) K (p) = K1 (p) K2 (p) = (1/R1) (1/R2) (p) Teorema: la curvatura gaussiana di una superficie S dipende solo da una quantità intrinseca, la prima forma fondamentale o tensore metrico g di S, e dalle sue derivate prime e seconde. La curvatura di Gauss totale per una superficie S è una quantità adimensionale. Per una sfera di raggio r vale Area / r ² = 4π , non dipende dal raggio ed è positiva. (*) (Materiale di approfondimento su 6 questa parte: in fondo alle trasparenze) Geometrie di Riemann (‘non euclidee’) Il messaggio contenuto nel teorema di Gauss, cioé le grandezze geometriche (lunghezze, aree, curvatura) sono definibili e calcolabili senza ricorrere all’ uso di ‘arene esterne’ è la base delle generalizzazioni a spazi (e spazi-tempo) di dimensione n > 2 Le varietà riemanniane n-dimensionali sono spazi dotati di una metrica intrinseca (tensore metrico) g la cui conoscenza permette di calcolare: • le distanze tra punti lungo curve geodetiche (cioè di minima lunghezza) • la curvatura in ogni punto e la curvatura totale. Controparte della curvatura gaussiana K per le varietà riemanniane: curvature sezionali, a loro volta derivabili dal tensore di Riemann. Da quest’ ultimo, e dal tensore metrico g, si costruisce il termine geometrico delle equazioni di Einstein ( Rik – ½ R gik ) I ‘gradi di libertà’ del campo gravitazionale sono contenuti nel tensore metrico g di uno spazio-tempo 4-dimensionale (pseudo-riemanniano, con segnatura lorentziana) 7 Queste curvature gaussiane e di Riemann sono così complicate da definire e da calcolare in pratica… C’ è un modo di visualizzare e calcolare la curvatura che sia al contempo semplice e ‘intrinseco’? Strada promettente: rinunciare alla descrizione di geometrie ‘lisce’ (continue) per passare a oggetti che ne costituiscano discretizzazioni o ‘approssimazioni’, ma senza perdere informazioni essenziali Tullio Regge 8 La Relatività Generale senza Coordinate Il Nuovo Cimento Vol XIX (1961) pp 558-571 D. Hilbert & S. Cohn-Vossen Anschauliche Geometrie 1932 Traduzione inglese Amer. Math.Soc. Geometry and the Imagination 1952 (→ 1999) I edizione italiana Geometria Intuitiva 1972, con appendice di Aleksandrov I primi fondamenti della topologia (Ristampato nel 2016) 9 Il Regge Calculus [così è intitolato il capitolo scritto da J A Wheeler, coautore del volume “Gravitation” (1973) ] A. E’ una procedura di discretizzazione degli spazi (o anche degli spazi-tempo): una varietà riemanniana n-dimensionale viene rimpiazzata da una collezione di blocchi n-dimensionali, all’ interno dei quali la geometria è quella euclidea, cioè la metrica è piatta B. La geometria di un tale ‘scheletro’ deve essere completamente caratterizzata, in modo intrinseco, assegnando: o la collezione delle lunghezze (euclidee) dei lati dei blocchi o le regole di incollamento dei blocchi tra di loro C. La curvatura risulta essere concentrata in sotto-blocchi di dimensione (n-2) chiamati cardini (o ‘ossa’ dello scheletro) 10 Negli spazi (o reticoli) di Regge i blocchi costitutivi sono di forma triangolare (simplessi) O-simplessi (vertici) 1-simplessi (lati) 2-simplessi (triangoli) 3-simplessi (tetraedri solidi) (4-simplessi, ecc.) al fine di ottenere dissezioni rigide, non deformabili (punto B.) vedi → blocchi 3D a confronto: tetraedro e cubo. Di conseguenza la geometria dei reticoli di Regge è determinata dalla collezione delle lunghezze dei suoi lati, senza dover specificare indipendentemente degli angoli 11 12 Nei reticoli di Regge i blocchi simpliciali non sono in generale equilateri: si adattano a modellare geometrie complicate NB. La collezione delle lunghezze dei lati gioca il ruolo del tensore metrico g che contiene (nel caso lorentziano) i gradi di libertà del campo gravitazionale → si può quindi parlare di RETICOLI ‘DINAMICI’ 13 Il Regge Calculus non fornisce direttamente l’ analogo delle equazioni di Einstein • La quantità fondamentale è l’ azione di Regge IR, che in sostanza rappresenta la curvatura totale del reticolo espressa in termini delle lunghezze dei lati e di angoli: questi ultimi sono calcolati a partire dalle lunghezze stesse con formule della geometria euclidea ricordando il punto A. • Vediamo come si costruisce l’ azione di Regge, e di conseguenza cosa significa l’ affermazione precedente: C. La curvatura risulta essere concentrata in sotto-blocchi di dimensione (n-2), i cardini 14 Azione di Regge per reticoli 2D BLOCCHI: triangoli (2-simplessi euclidei) CARDINI: vertici (0-simplessi) : v IR (v) = ε (v) = 2 π – Σtri αtri IR (reticolo 2D) = Σv ε (v) ε (v): angolo di deficit del vertice v; α è l’ angolo formato dai due lati del triangolo ‘tri’ che si incontrano nel vertice v (calcolo di geometria piana) Il simbolo Σ indica la sommatoria 15 Es.) calcolo della azione di Regge per la superficie del tetraedro regolare (bordo del tetraedro solido) In ogni vertice v concorrono 3 triangoli equilateri IR (v) = ε (v) = 2 π – Σtri αtri = 2π – 3 (π/3) = π IR (tetraedro) = Σv ε (v) = 4π (valore della curvatura gaussiana della superficie della sfera) 16 Azione di Regge per reticoli 2D (continua) IR (v) = ε (v) = 2 π – Σtri αtri ε (v), l’ angolo di deficit del vertice v, può essere positivo (esempio precedente), nullo o negativo Nel vertice centrale i triangoli si affollano: la somma dei loro angoli al vertice è > 2 π e quindi ε (v) < 0 Porzione di piano tessellata con triangoli equilateri: ε (v) = 0 17 (Cupole semisferiche triangolate): la curvatura di Regge dei vertici è positiva oppure nulla 18 Nella superficie triangolata (lati di lunghezze diverse) i vertici hanno curvatura di Regge differenziata, e di segno positivo, (nullo) e negativo. È quindi una rappresentazione di un reticolo bidimensionale “generico”, così come era “generica” la superficie usata per illustrare la geometria secondo Gauss 19 Azione di Regge per reticoli 3D BLOCCHI: tetraedri solidi (3-simplessi euclidei) CARDINI: lati (1-simplessi) : ɩ ε (ɩ) = 2 π – Σtetra βtetra IR (reticolo 3D) = Σɩ ε (ɩ) |ɩ| In 3D l’ azione di Regge è dunque la somma degli angoli di deficit, attribuiti ai lati, ‘pesati’ con la rispettiva lunghezza. |ɩ| è la lunghezza del lato ɩ ε (ɩ) è l’ angolo di deficit del lato ɩ ; β è l’ angolo diedrale racchiuso dai due triangoli nel tetraedro ‘tetra’ che si incontrano nel lato ɩ (calcolo di geometria solida) 20 Un esempio: non si può dissezionare lo spazio 3D in tetraedri (solidi) regolari senza lasciare ‘vuoti’ Il lato centrale, in secondo piano, è condiviso da 4 tetraedri; un quinto tetraedro potrebbe essere aggiunto, ma non arriverebbe a ‘chiudere’ la configurazione (lato grigio). Ogni lato condiviso da 5 tetraedri regolari ha deficit ε>0 21 Azione di Regge per reticoli 4D BLOCCHI: 4-simplessi euclidei CARDINI: triangoli (2-simplessi) : T ε (T) = 2 π – Σ4sim θ4sim IR (reticolo 4D) = ΣT ε (T) Area( T ) In 4D l’ azione di Regge è la somma degli angoli di deficit, attribuiti ai triangoli T, ‘pesati’ con l’ area del rispettivo triangolo, Area(T) (esprimibile in termini dei quadrati dei suoi lati, cfr. la formula di Erone) ε (T) è l’ angolo di deficit del triangolo T; θ è l’ angolo (iperdiedrale) formato dai due tetraedri del 4-simplesso ‘4sim’ che si incontrano nel triangolo T 22 Cos’è un quadrisimplesso Politopo in 4 dimensioni, analogo del tetraedro in 3D ← ← Dal suo grafo si riconoscono: 5 vertici (0-simplessi) 10 lati (1-simplessi) 10 facce triangolari (2-simplessi) 5 tetraedri (3-simplessi) Realizzazione geometrica: prendere un tetraedro, aggiungere un vertice ‘nella quarta dimensione’, congiungere il quinto vertice con quelli originari generando così gli altri 4 tetraedri 23 Domande frequenti sul Regge Calculus • • • Perché usare triangoli, tetraedri, ecc. e non altri tipi di blocchi elementari? (a questo spero di aver già risposto) E’ possibile formalizzare il ‘passaggio’ da reticoli di Regge a varietà riemanniane (lisce), cioè qualche sorta di limite continuo? Sì (sotto certe condizioni): l’azione di Regge 4D quando le lunghezze diventano sempre più piccole- diventa l’ azione di Hilbert-Einstein della Relatività Generale Esistono le equazioni di Regge, l’ analogo delle equazioni di Einstein? Sì, ricavate nel lavoro del 1961 con un procedimento variazionale a partire dalla azione di Regge. Grazie per l’ attenzione. Ci sono altre domande? 24 25 Materiale supplementare: geometria delle superficie e cenni di geometria riemanniana 26 Curvature principali: definite per mezzo delle proprietà ‘estrinseche’ della superficie, cioè dal modo in cui questa appare (ri)piegata nello spazio ambiente euclideo Costruzione: in ogni punto si introduce il piano tangente e il vettore normale alla superficie in quel punto. I piani normali, intersecati con la superficie, individuano delle linee curve. Utilizzando la nozione di cerchio osculatore si misura la curvatura di tali curve. Casi: • > 0 e uguale a 1/r • < 0 e uguale a -1/r • =0 r: raggio del cerchio osculatore 27 (Teorema) ci sono 2 direzioni principali distinte e ortogonali tra loro in ogni punto di una superficie immersa nello spazio, oppure tutte le direzioni sono principali Curvature principali (in modulo) Superficie della sella: Curvature principali di segno diverso K1 = + 1/r1 K2 = - 1/r2 K1 = 1/r1 K2 = 1/r2 (r1, r2 : raggi dei cerchi osculatori) Piano: caso limite della sfera per r → ∞ (K1 = K2 = 0) Sfera di raggio r: K1 = K2 = 1/r > 0 Curvature principali uguali tra loro e pari a 1/r in ogni punto 28 Curvatura di Gauss & theorema egregium Definizione: in ogni punto p della superficie S la curvatura di Gauss è il prodotto delle curvature principali in quel punto: K (p) = K1 (p) K2 (p) [dimensioni: 1/area] Teorema: la curvatura gaussiana di una superficie S dipende solo da una quantità intrinseca, la prima forma fondamentale o metrica di S, e dalle sue derivate prime e seconde. La curvatura gaussiana totale della superficie S (compatta) è data dall’ integrale esteso a S della curvatura K(p) K (S) = ∫ K(p) dσ dσ è l’ elemento infinitesimo di area espresso, e.g., in opportune coordinate parametriche (u,v), e inoltre K(p)=K(u,v) dipende in modo regolare dal posto 29 Esercizio: calcolo della curvatura gaussiana totale di una sfera S di raggio r • • • Non serve ricordare cos’ è una sfera (luogo dei punti nello spazio euclideo tridimensionale (x,y,z) tali che il quadrato della loro distanza dall’ origine sia pari al quadrato del raggio) La sfera ha due (qualsiasi) curvature principali uguali tra loro ( = 1/r ) La curvatura gaussiana è il prodotto di due curvature principali K (p) = (1/r ) (1/r ) in ogni p che giace su S Nella formula generale K (S) = ∫ K(p) dσ : o K(p) esce dall’ integrale poiché è costante: K (S) = K ∫ dσ o l’ area della sfera, ∫ dσ, vale: 4π x (quadrato del raggio r) Segue che K (S) = 4π (non dipende da r) 30 Conseguenze per lo studio della geometria delle superficie e prospettiva sulle geometrie di Riemann • L’ integrale della curvatura gaussiana è un invariante topologico per le superficie (connesse, compatte, orientabili), cioè è indipendente da dettagli quali lunghezza, estensione ecc. • Quindi, per la sfera, non dipende dal raggio r. Questo si formalizza attraverso la formula di Gauss-Bonnet (la sfera S non ha buchi) Curvatura gaussiana totale = 2π [2 – 2 (numero di buchi) ] • Il messaggio contenuto nel teorema ‘egregio’ di Gauss è alla base delle generalizzazioni a spazi (o spazi-tempo) di dimensione > 2 . Le varietà riemanniane n-dimensionali sono spazi dotati di una metrica intrinseca (tensore metrico) la cui conoscenza permette di calcolare, punto per punto, tutte le quantità legate alla curvatura senza ricorrere all’ uso di ‘arene esterne’ in cui ‘immergere’ questi oggetti geometrici. • Controparte di K per le varietà riemanniane: curvature sezionali, a loro volta derivabili dal tensore di Riemann. Da quest’ ultimo si costruisce il termine geometrico delle equazioni di Einstein ( Rik – ½ R gik ) 31