Osservatorio Processi Comunicativi

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Osservatorio Processi Comunicativi
Associazione Culturale Scientifica
Sede Legale: via Pietro Mascagni n.20 - 95131 Catania (Italy)
Particolare stilizzato raffigurazioni
parietali Grotte dell’Addaura (Palermo).
M@GM@
ISSN 1721-9809
Rivista internazionale di Scienze Umane e Sociali
www.magma.analisiqualitativa.com
LO SPORT NELLE SCIENZE SOCIALI: DA CHIMERA A REALTÀ
Numero monografico a cura di
Marco Pasini
CALL FOR PAPERS
Lo sport nelle scienze sociali: da chimera a realtà
Il fatto sociale sport come pratica valoriale, comunitaria, integrativa nelle dinamiche quotidiane e negli eventi
pubblici
Così la Carta Europea dello Sport definisce lo sport (Consiglio d’Europa, 1992, art. 2): «Qualsiasi forma di attività
fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento
della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali…»
Lo sport per la sua trama profonda, le implicazioni che cristallizza, le emozioni che condensa, è fonte di interpretazione
e osservatorio straordinariamente ricco per la ricerca sociale. Un aspetto innovativo che può rientrare a pieno titolo nelle
tematiche trattate dalle scienze sociali.
Un fatto sociale che permette uno sviluppo affettivo, cognitivo, relazionale e una maggiore comprensione/costruzione
della propria personalità. Il gioco esalta l’armonia e le dinamiche di cooperazione; è un rito comunitario che rinforza la
coesione anche per le sue valenze etico-pedagogiche. Dunque lo sport come strumento principe per l’inclusione sociale
e la trasmissione di valori educativi. Capace di suscitare ed evocare emozioni e dinamiche di identificazione e
appartenenza comunitaria; di sviluppare trame narrative autonome e produrre simboli arcaici insieme a suggestioni
post-moderne.
Lo stesso Libro Bianco sullo Sport indica che lo sport può servire a promuovere «un senso condiviso di appartenenza e
partecipazione» e raccomanda che vengano predisposti spazi nei quali praticare attività sportiva.
Il ruolo dello sport è quello di essere veicolo, di particolare interesse, per il dialogo culturale. Con la crescente
importanza che assume, l’esplorazione delle sue funzioni socio-culturali, socio-politiche e socio-economiche, diventa
un compito sempre più fondamentale per gli studiosi delle dinamiche sociali. È importante che essi indaghino la nascita
e la diffusione dello sport nel tempo e in diverse società, con l’obiettivo di riferirsi a tutte le sue varie forme per creare o
migliorare le condizioni soco-culturali.
Lo pratica sportiva privilegiata nelle politiche urbane; in risposta alla crisi dei legami sociali, è spesso presentata come
un modello di integrazione per i giovani. Lo sport diventa sociale e sembra essere l’unica forza capace di mobilitare
tutti. Alla luce della recente trasformazione strutturale della società contemporanea e l’emergere di nuove fratture
sociali, lo sport è stato ampiamente chiamato a combattere le nuove forme di vulnerabilità che interessano gli
emarginati. In questo senso, lo sport diviene un modello di integrazione per le diverse fasce escluse e costituisce uno
strumento al servizio delle politiche locali e nazionali per la coesione sociale e del vivere insieme.
La realtà sociale non sempre corrisponde ai principi e alle intenzioni. Il presente call for papers impone la
comprensione, attraverso il confronto di esperienze diverse, delle differenti iniziative per valutare l’effettivo e reale
contributo delle pratiche sportive.
Obiettivo di questo numero della rivista è affrontare la questione fondamentale della coesione sociale attraverso lo sport
e investigare i modi in cui i discorsi su identità, alterità, appartenenza, rientrino e si sviluppino nell’ambito del sistema
culturale sport, creando differenti percorsi di senso. Attraverso ricerche, arricchite da dati empirici, la pratica quotidiana
delle istituzioni sportive e dello sport devono essere analizzate per comprendere la capacità dello sport nel creare o
ricreare i legami sociali che sono generalmente considerati da generare. Come può la pratica dello sport contribuire alla
partecipazione attiva di ogni uomo e donna come cittadina a pieno titolo? Come possiamo “vivere insieme”, con le
nostre differenze attraverso la pratica dello sport? Come si può praticare lo sport creando solidarietà?
Sulla base di queste considerazioni essenziali per quanto riguarda la comprensione delle sfide dello sport, gli ambiti e le
tematiche specifiche verso le quali orientare i contributi sono molteplici e possono essere trattati secondo alcuni temi
principali:
Le politiche di competenza. Quali sono le iniziative sociali e politiche che sono state messe in atto per
sviluppare le funzioni sociali dello sport? Come si sono formate? Quali presupposti stanno sulla base?
A fronte di un contesto in cui l’aspettativa di vita è prolungata e le malattie della vita moderna (obesità,
diabete, rischi cardiovascolari) hanno accelerato l’attività fisica, lo sport è spesso invocato in progetti volti a
promuovere la salute, il benessere, l’autostima. Il contributo della pratica sportiva per migliorare la qualità della vita, in
particolare per disabili, anziani, malati cronici o soggetti socialmente “inadeguati” deve essere analizzato con
attenzione. Quale è la realtà dello sport legato alle situazioni vissute dalle popolazioni vulnerabili? Cosa può fare il
ruolo delle attività fisiche e sportive per preservare la salute mentale e il tessuto sociale? Come possono essere
organizzati gli open sport, i passatempi ludici e il turismo nei confronti di queste particolari porzioni di popolazione?
La pratica dello sport e la partecipazione sociale delle categorie vulnerabili. Le iniziative per lo sviluppo della
coesione sociale attraverso lo sport riguardano principalmente alcuni gruppi sociali: portatori di handicap, anziani,
giovani in situazioni precarie, disoccupati, minoranze etniche (o popolazioni di origine immigrata). Come possono
queste persone partecipare alla vita sociale attraverso lo sport? Quali sono gli sport che li fanno partecipare veramente e
in che modo? Che significati socio-culturali si attribuiscono alle loro attività fisiche?
Lo sviluppo della coesione sociale attraverso l’educazione fisica e lo sport a scuola. Gli istituti scolastici si
mostrano sensibili ad educare il futuro cittadino responsabile e indipendente anche attraverso la promozione dello sport
e dei suoi codici comuni che agevolano le interazioni sociali diventando un vero e proprio strumento per
l’apprendimento. A questo proposito, ci si può chiedere se le attività sportive e fisiche hanno delle virtù socializzanti e
se sì quali? Possono l’educazione fisica e lo sport contribuire, ad esempio, ad offrire diverse opportunità di
socializzazione?
I media costruiscono il discorso mitico sullo e dello sport, a volte influenzando incisivamente le diverse
narrazioni, ma anche le istituzioni che effettivamente regolano le attività sportive. Dalle società, ai club e in primis allo
Stato, che di volta in volta sceglie i propri eroi nazionali, trasformandoli nella personificazione dei principali valori
politici e culturali del Paese. Lo Sport, quindi, nel suo aver a che fare con l’etica, la politica, l’economia, l’estetica, la
moda, nel suo organizzare vere e proprie assiologie, come entra nel gioco complesso e affascinante della costruzione di
identità?
Il numero si prefigge quindi di analizzare il poliedrico tema della coesione, dell’identità, dell’appartenenza nello sport
attraverso casi-studio significativi compresi nei seguenti macro argomenti:
Sport e giovani
Sport, nazionalismo e identità
Sport, politica e movimento sociale
Sport, rischio e violenza
Sport ed emozione
Sport e sesso
Sport e media
Sport e migrazione
Sport e religione / spiritualità
Sviluppo e sport
Riflessioni metodologiche sulla ricerca sportiva
In linea con la natura transdisciplinare della rivista, il call for papers si rivolge a tutti i Docenti Universitari, i
Ricercatori e gli Studiosi interessati a scandagliare in profondità tale assunto. Saranno graditi anche i contributi
provenienti da altre discipline, quali la storia, la sociologia, la geografia, i cultural studies, l’architettura.
Curatori numero monografico
Marco Pasini
Socio Collaboratore Osservatorio dei Processi Comunicativi, membro del Comitato di Redazione della rivista
m@gm@; Laurea in Sociologia (indirizzo Territorio e Ambiente) all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza";
Diploma di Master in “Teoria e Analisi Qualitativa. Storie di vita, biografie e focus group per la ricerca sociale, il
lavoro e la memoria” presso il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione, Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Borsista al Corso di Alta Formazione “Ideazione e management di progetti/eventi sportivi locali ed europei”
promosso dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Ricercatore per
lo studio “Le borgate di Roma come luoghi significativi della memoria urbana, come risorse umane e premessa per il
superamento della dicotomia centro-periferia” commissionato dall’Assessore alla cultura del Comune di Roma e
coordinato dal professore emerito di Sociologia nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” F. Ferrarotti;
Catalogatore nel progetto di biblioteca digitale “Album di Roma. Fotografie private del novecento” presso l’istituzione
“Biblioteche di Roma” con la sezione Microstorie; Relatore al 14th Erasmus/Socrates Intensive Course: Sport and
Loisire at Local Level in a Globalising Society - Faculdade de Ciencias do Desporto e Educacao Fisica de Coimbra,
Facoltà di Scienze Motorie di Cassino.
Modalità di partecipazione
Presentazione abstracts
Le persone interessate a presentare dei contributi dovranno inviare un abstract all’indirizzo di posta elettronica
[email protected] entro il 15 novembre 2012.
L’abstract dovrà avere una lunghezza tra le 3.500 e le 4.000 battute, spazi inclusi, e dovrà specificare: il titolo del
paper, una breve presentazione dell’autore, cinque parole chiave.
Nell’abstract saranno indicati e descritti: il contesto d’analisi, la metodologia utilizzata, le considerazioni
conclusive a cui si giunge nel paper.
Selezione abstracts
I criteri della valutazione:
1. pertinenza del paper con la problematica del numero monografico;
2. chiarezza e coerenza della proposta;
3. rilevanza e originalità del contributo;
4. rigore metodologico (in particolare nel caso di lavori empirici).
Invio articoli selezionati
I papers selezionati dovranno essere inviati entro e non oltre il 30 gennaio 2012.
Tempistica
- 15 ottobre 2012: lancio della call
- 15 novembre 2012: scadenza per la presentazione degli abstracts
- 30 novembre 2012: esito della selezione degli abstracts
- 30 gennaio 2012: scadenza per l’invio dei papers.
Procedure d’invio e contatti
Gli abstracts e i papers dovranno essere inviati in formato .rtf all’indirizzo di posta elettronica
[email protected] specificando nell’oggetto “Lo sport nelle scienze sociali”. Al medesimo indirizzo di
posta elettronica possono essere inviate e-mail per richiedere informazioni e chiarimenti sul call for papers.
M@GM@
ISSN 1721-9809
Rivista internazionale di Scienze Umane e Sociali
Direzione scientifica
Orazio Maria Valastro
Comitato Scientifico
Georges Bertin, Augusto Debernardi, Cecilia Edelstein, Hervé Fischer, Mabel Franzone, Philippe Lejeune, Maria
Immacolata Macioti, Michel Maffesoli, Ana Maria Peçanha, Alejandro Ruidrejo
Comitato Editoriale
Cecilia Edelstein, Marina Brancato, Roberta Cavicchioli, Donatella D’Addante, Guendalina Graffigna, Fabio Olivieri,
Marco Pasini, Andrea Pietrantoni
Segreteria
Osservatorio Processi Comunicativi
Associazione Culturale Scientifica
via Pietro Mascagni n.20
95131 Catania (Italy)
Telephone-Fax: +39 095 531729
e-mail: [email protected]
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