” o B i l i lo t n r e a g “C r CORSO DIPieGENETICA o n i o b t r r U e i b d o TEORIA CROMOSOMICA R tà i DELL’EREDITARIETÀ s r e v i n U Sviluppo storico della ” teoria cromosomica o i B l i o t l n Dopo l’enunciazione delle leggi di Mendel (e prima della loro r e a g identificare riscoperta) furono fatti degli studirper la sede del C “ e cellula. materiale ereditario all’interno idella P ino o b t Si cominciò ad ipotizzare che il nucleo potesse contenere il r r U materiale ereditario.be i d o R tà i Nel nucleo sono presenti i cromosomi il cui numero è una s r caratteristica di ciascuna specie e rimane costante dopo e vcellulare. ciascuna divisione i n U Che relazione c’è tra cromosomi e materiale ereditario? Le cellule possono dividersi ” o per mitosi o per imeiosi il B t rlo n e a g C r “ e o che avviene nelle i La mitosi è la divisione nucleare P in cellule somatiche e nell’uovo degli organismi o fecondato b t r r diploidi, e in tutti gli organismi aploidi. U e i b d nucleare che avviene nelle o La meiosi è laR divisione à t i cellule germinali degli organismi diploidi. s r e v i n U Cicli vitali ” o B (Quasi) tutti gli organismi diploidi hanno un’alternanza di generazione, ovvero passano parte della propria vita come aploidi e parte come diploidi. La generazione diploide viene detta sporofito, e produce per meiosi spore aploidi che possono generare un organismo intero dividendosi solo per mitosi. La generazione aploide viene detta gametofito e produce gameti aploidi che possono fondersi a coppie per rigenerare una cellula diploide. Le due generazioni possono avere la stessa importanza, oppure una può prevalere sull’altra. i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U Il caso di S. cerevisiae i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B Gli organismi superiori Contrariamente a quanto avviene per il lievito, nelle piante superiori e negli animali la generazione sporofitica è molto più evidente di quella gametofitica. i l i lo t n r e a g u “C r e o i P ino o rb m t r o U e i b d o R tà i s d r e o v i n n U n a ” o B Aploidi e diploidi i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B C ed n ” o B i l i lo t n r di una cellula, e C indica la quantità di DNA contenuta all’interno a g C r n indica la quantità di informazione nella stessa cellula. Una “ e i no cromosoma conterrà cellula con 10 copie identichePdello stesso i o 1n di informazione. quindi 10C di DNA, ma solo b t r r U e i b Gli organismi aploidi si dividono solo per mitosi perché questo d o R latàcostanza di n durante le generazioni processo garantisce i cellulari (cioè le due cellule figlie sono del tutto simili alla s r in quelle che fanno la meiosi n varia. cellula madre), mentre e v i n U Il ciclo cellulare i l i lo t n r e a g “C r e o i P n i La fase G può o rb t r diventare G . U e i b d o R tà i s r e v i n U 1 0 ” o B Ciclo mitotico ” o i B l i telofase t rlo interfase profase metafase anafase n e a g C r “ 2n e o i P in o rb t r 2C 4C U 4C e 4C 2+2C i b d o replicazione R tà segregazione i s r e La mitosi mantiene costante la quantità di materiale v i genetico n attraverso le generazioni; durante la mitosi n U resta costante, mentre C oscilla tra 2 e 4. Cellule figlie 2n 2C 2n Ciclo meiotico ” o B n i l i lo t 2n n n r e a g C r “ n e o i P in n o rb t r U e i b d questo ultimo fatto spiega perché da La mieosi riduce n a 1oed C a 1; R à t UNA cellula madre ottengo QUATTRO cellule figlie. Ciò avviene i s meiotiche NON avviene una fase di sintesi, perché tra le DUE divisioni r e cioè duplicazione del materiale genetico. v i La profase I è n suddivisa in 5 fasi (Leptotene, Zigotene, Pachitene, U Diplotene e Diacinesi) in cui si osserva la progressiva condensazione e replicazione appaiamento Segregazione (degli OMOLOGHI) l’appaiamento dei cromosomi omologhi. segregazione Mitosi e meiosi a confronto ” o B i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o meiosi I R tà (riduzionale) meiosi II i (equazionale) s r e v i n U Sembra incredibile, ma… ” o i B …tutto ciò che è stato detto sui meccanismi cellulari di l i tprimarche lo si sapesse n mitosi e meiosi era in gran parte noto e a g C che i geni stanno sui (o meglio, nei ) cromosomi! r “ e i o Nel 1902 Walter S. Sutton P e n i o b Theodor Boveri osservarono t r r U che c’era un curiosobe parallei d o lismo tra il comportamento R tà i dei caratteri scoperti da s r Mendel ed il comportamento e v i dei cromosominalla meiosi. U Parallelismo tra geni e cromosomi alla meiosio” i B l i t rlo ¸ I geni sono in coppie (come i cromosomi); n e a g C r ¸ i due membri di ciascuna coppia di geni segregano in “ e i modo bilanciato nei gametiP(comeini o membri di ciascuna o rb coppia di omologhi); rt U e i b ¸ coppie diverse di geni segregano in modo d o R indipendente (comeità coppie diverse di cromosomi s r omologhi). e v i n Conclusioni:Uil comportamento dei cromosomi segue le leggi di Mendel! La segregazione indipendente ” Appaiamento di due coppie di omologhi in metafaseo I. i B l i Ci sono due allineamenti ugualmente frequenti: o t l n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b Telofase 1: un membro di una coppia di omologhi può ritrovarsi d o R tàa uno dei membri dell’altra coppia! associato indifferentemente i s r e v i n U Teoria cromosomica ” o dell’ereditarietà i B il t rlo n e a g I cromosomi C r “ e i o contengoni i geni e P n i o b sono responsabili rt r U e i b della trasmissione d o R tà dell’informazione i s r genetica (Suttone v Boveri). ni U Naturalmente, tutto questo andava dimostrato. Gli ” esperimenti o i B l i t rlo n di Thomas H. e a g C r “ e i Morgan P ino o rb t (1909) ber i U d o R tà i s r e v i n U In a pedigree culture of Drosophila which had been running for nearly one year through a considerable number of generations, a male apperared with white eyes. The normal flies have brilliant red eyes. Thomas H. Morgan, 1910 Il ciclo vitale di D. melanogaster i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B Maschi e femmine ” o B i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U cariotipo femmina maschio i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B Trasmissione cromosomica ” del sesso ili o Bo Gameti maschili t rl n e a g C Gameti femminili r “ e o i PX in X o rb t r U e X XX XX i b d o R tà XY XY i Y s r e v i n U In Drosophila (come nell’uomo) il maschio è il sesso eterogametico. Una breve digressione… ” o i Non tutte le specie animali hanno una determinazione cromosomica B l i o del sesso: in alcuni casi l’ambiente (innt senso lato) può essere l r e determinante. a g “C r In alcuni rettili la temperatura delle uova è e di incubazione i o nasce solo un sesso, al n determinante: al di sotto di un P certo valore i o b t l’altro.r di sopra di un altro valore, solo r U e dal Nelle cernie il sesso b dipende peso, a sua volta correlato con i d o l’età: alla nascita tutte le cernie R tà sono femmine; individui anziani, se superano un certo peso,idiventano maschi. s r In alcune meduse e la fase pelagica ha solo un sesso o nessuno; v fase bentonica, se ci sono altre meduse vicino i quando passano alla n diventano maschi, U altrimenti diventano (o restano) femmine. Il processo è controllato da ormoni secreti dalle meduse stesse. Coccodrilli e tartarughe ” o B i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U diverse di rettili possono risentire diversamente Notare che specie Specie Alligator mississipiensis Testudo grœca Testudo hermanni Gopherus polyphemus Temperatura di incubazione Rapporto sessi ≤ 30°C ≥ 98% femmine 31°C-34°C 80% femmine ≥ 35°C ≥ 98% maschi ≤ 30°C ≥ 98% maschi 30,5°C 50% maschi ≥ 31°C ≥ 98% femmine ≤ 30°C ≥ 98% maschi 31,5°C 50% maschi ≥ 33°C ≥ 98% femmine ≤ 26°C ≥ 98% maschi 30,5°C 50% maschi ≥ 32°C ≥ 98% femmine Alligator mississipiensis Testudo hermanni della temperatura, ma tendono ad essere simili se le specie sono vicine. La determinazione del sesso i l i lo t n r e a Geni della g C Ambientale r “ e determinazione i o D1 (alcuni rettili) P n del sesso i o rb t D2 r Cromosomica U e b S1>S2i>S3>Sn D3 d o (rapporto X:A R à t D4 Ÿ Drosophila) i s r Genica e D5 v (geni del ni cromosoma U Y ” o B Geni del differenziamento sessuale nei mammiferi) elaborazione del fenotipo La determinazione del sesso in altre specie animali i l i lo t n r e a g “C r euccelli o i P in o rb t r U e i b d o R tmammiferi à i s r e v i n api U cavallette questo è uno sporofito! questo è un gametofito! ” o B Prima di Morgan ” o B i l i lo t n r e a g C r Risultati ottenuti da altri ricercatori avevano suggerito che “ e i o l’eredità di alcuni geni fossePlegata alnsesso. i o b t ilrcolore delle ali della falena Doncaster e Raynor studiando r U e Abraxas, e Bateson studiando il colore delle penne dei polli, i b d o avevano osservato che gli incroci reciproci non davano gli R à t stessi risultati! i s r e Notare che in questi casi, il sesso eterogametico è quello v femminile! ni U Gli esperimenti di Morgan ” o i B l i t rlo n Morgan osservò che ilge carattere colore a C r “ e seguiva dell’occhio di Drosophila lo stesso i o P in o rbdel cromosoma X. meccanismo di trasmissione t r U e i b Pertanto ipotizzò che il gene white, che d o R à controlla questo itcarattere e che dà occhio s r bianco quandoe è mutato, fosse localizzato sul v i cromosomanX. U Morgan trovò un maschio con occhi bianchi ” o B i l i lo t n r e a g “C r e o i P in femmina occhi rossi occhi bianchi o x maschio b t r r U e i b d o R tà i F1 socchi rossi tutti con r e v i n U Ÿ il rosso è dominante sul bianco. maschi F1 (rossi) x femmine F1 (rossi) ” o B F2 i l i lo t n r e a g “C r e o i P: 1in 3 o rb t r U e Ma i moscerini con l’occhio bianco erano tutti MASCHI! i b d o R tà Andando avanti con le generazioni, 1/2 femmine rossisi fu possibile isolare una linea pura r e 1/4 maschi rossi v per l’occhio bianco. Da questa linea i n pura Morgan passò alla seconda 1/4 maschi Ubianchi fase del suo esperimento. Reciproco del primo incrocio ” o i B l i femmine occhio bianco x maschi occhio rosso o t l n r e a g “C r e o F1 i P in o rb t r U e femmine occhio rosso + maschi occhio bianco i b d o R tà 1 : 1 i s r e • L’incrocio reciproco non dà lo stesso risultato; v i n • si osserva U eredità crociata: i maschi come la madre e le femmine come il padre. ” o i l maschio bianco F1 x femmina irossa F1 B t rlo n e a g C r “ e o i P in o rb t r e 50% F2 50% erossi bianchi U i b d o R tà i s r e Equamente ripartiti tra maschi e femmine. v i n U L’ipotesi di Morgan i l i lo t n r e a g “C r e o Gli alleli per il i P n i colore dell’occhio o rb t sono localizzati er U i sul cromosoma Xoeb d R non sono invece ità presenti sulrs e v cromosoma Y. i n U ” o B i l i lo t Quindi n r e a g “C r e o l’incrocio i P in o rb t reciprocoer U i b d o R tà diventa… i s r e v i n U ” o B La scoperta di Bridges i l i lo t n r e a g “C r e o i P in Un allievo di Morgan (Calvin o rb t r U Bridges) trovò delle e eccezioni i b questo nella progenie odi d R tà incrocio che gli consentirono i s teoria di dimostrare rla e v cromosomica. i n U ” o B XwXw x (bianco) Xw+Y (rosso) 1/2000 individui della progenie F1 era o una femmina con occhi bianchi e fertile, o un maschio con occhi rossi e sterile ” o B i l i lo t n r e a g “C F1 r e o bianco i Xw Xw+ XwY Rosso sterile P n i (rosso) (bianco) o rb t r U e i Progenie eccezionale I Progenie normale ob d R tà (primaria) i s r e Bridges ipotizzò che la progenie eccezionale primaria derivasse da v i n un evento di non-disgiunzione meiotica dei cromosomi X della U femmina. La nondisgiunzione meiotica i l i lo t n r e a g “C A causa di un errore durante r e o la meiosi è possibile che due i P in omologhi segreghino in una o b t delle due cellule figlie, r r U e mentre nell’altra cellula non i b d o va alcuna copia diRQUELLA à coppia di omologhi. itNe s discendono due gameti r e v complementari, uno con un i n cromosoma in più ed uno con U un cromosoma in meno rispetto al normale. ” o B Non-disgiunzione I e II i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B XwXw x (bianco) Xw+Y (rosso) ” o B i l i lo t n r w+Y e F1 X a g C w w+ w r “ X X X Y bianco Rosso sterile x (rosso) e i (rosso) (bianco) P ino o rb t Prog. eccezionale I r U e Progenie normale i b d o R tà i s r (rosso) e bianco (bianco) Rosso fertile v i n U 96% regolare 4% progenie eccezionale (risultato atteso) II (secondaria) Progenie attesa dall’ incrocio (bianco) (rosso) i l i o t X Y l n r e a g “Gameti C maschili r e o i P in Xw+ o rb Y t r U e i b w X Xw Xw+ XwY d o R tà (rosso) (bianco) i s r wYY w+ XwY w e X X X Y v i (rosso) (bianco) n U w Gameti feminili Y Xw+Y ” o B Xw Appaiamento X-X XwXwY x Gameti formati da una femmina XwXwY gameti Xw Xw ” o B i l i lo Appaiamento X-X t n r e a w g wY X X C Y r “ e i P ino o rb t wX w r X U e w i b X d o R tà Y i Appaiamento X-Y s r e w X v w Y i X n U XwY XWXWY x XW+Y Spermi XW+ (50%) Y (50%) ” o BXX i Y l i t rlo n Y Xe Y YY a g C r “ e X Xo i X X Y P in o Uova b t X r Y r X X Y XYY U e i b X Y d o X X Y X YY R tà i X X X X Y s r e v i n In rosa è evidenziata la progenie eccezionale secondaria trovata da U Bridges; notare che le altre caselle sono uguali a coppie (indistinguibili XW XW (4%) XWXWXW+ (letale) (2%) W W (occhio bianco) (2%) W+ Appaiamento X-Y (16%) (4%) W (4%) W (4%) W Appaiamento X-X (84%) (42%) W (42%) (occhio rosso; fertile) (2%) W+ W (occhio rosso) (2%) W W+ (occhio rosso) (21%) W W (occhio bianco) (2%) W+ (occhio rosso) (2%) W (letale) (2%) W+ (occhio rosso) (21%) (occhio bianco) (2%) W (occhio bianco) (21%) W (occhio bianco) (21%) fenotipicamente) anche se derivano da eventi meiotici differenti! ” o Bridges riuscì a verificare i B l i t rlo n le sue ipotesigemediante a C r “ e o i P in l’analisio citologica e b t r r U e pertanto dimostrò la i b d o R tà teoria cromosomica i s r e v i dell’ereditarietà. n U La mitosi La meiosi i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B Riconoscere i geni legati all’X ” o i B l i t rlo A questo punto diventa possibile riconoscere n efenotipicoa tramite incroci se un certo carattere g Cè r “ è legato al sesso oppure no. eInfatti, se i o solo associato al cromosoma Y siPmanifesterà n i o b nei maschi, mentre se è associato all’X t r r U segregherà in maniera crociata: la madre lo e i b trasmette al figlioo maschio,dil padre alla figlia R tà daranno quindi femmina. Incroci reciproci i s Inoltre geni recessivi risultati discordanti. r e legati all’X si manifesteranno prevalentemente v i sono emizigoti per quasi tutti i nei maschi, che n U al sesso. geni associati Malattie recessive legate oall’X ” i B l i t rlo n e a g C • Fenotipo più frequente nei r “ e maschi i o che nelle femmine; P •innessun figlio o figlia di o b t r maschi affetta è malato, ma r U e i tutte le femmine sono b d o portatrici; metà dei figli R tà i maschi di queste portatrici s r saranno affetti. e v i n U Malattie dominanti legate oall’X ” i B l i o le loro t ra ltutte • I maschi affetti trasmettono la condizione n e a figlie, ma a nessuno dei figli maschi; g C r “ e che osi sposano con maschi i • le femmine affette eterozigoti P in a metà dei propri figli non affetti trasmettono la condizione o rb t sia maschi che femmine r U e i b d o R tà i s r e v i n U La famiglia reale inglese i l i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb …e i loro parenti! t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o B