Biologia Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2011 – he McGraw-Hill Companies srl Capitolo 33 Spunti di discussione Figura 33.2 Le spugne non costituiscono una fonte alimentare sfruttata da altri organismi perché producono sostanze tossiche e contengono spicole silicee aghiformi, difficili da digerire. Figura 33.4 Stadio vitale dominante delle meduse: medusa; dell’anemone di mare: polipo; della caravella portoghese: polipo (in un’ampia colonia galleggiante). Figura 33.7 Essendo sprovvisti di sistemi respiratorio o circolatorio specializzati, i platelminti traggono l’ossigeno per diffusione. Una forma appiattita del corpo garantisce che nessuna cellula sia situata a eccessiva distanza dalla superficie corporea. Figura 33.11 (1) Un apparato ciliare deputato all’alimentazione e (2) un apparato respiratorio sono le due principali funzioni svolte dal lofoforo. Figura 33.12 Tecnicamente, la maggior parte dei molluschi pompa emolinfa all’interno di vasi e, da lì, ai tessuti. L’emolinfa si raccoglie in cavità aperte, piene di liquido, chiamate seni, si dirige verso le branchie e refluisce al cuore. È questo il sistema circolatorio aperto. Solo i sistemi circolatori chiusi pompano sangue, come si osserva nei cefalopodi. Figura 33.17 Alcuni vantaggi derivanti dalla metameria sono rappresentati dalla duplicazione degli organi, dalla minimizzazione delle distorsioni corporee durante il movimento e dalla specializzazione di alcuni segmenti. Figura 33.20 Altri nematodi parassiti dell’uomo sono i vermi circolari, Ascaris lumbricoides; i vermi a uncino, Necator americanus; e gli ossiuri, Enterobius vermicularis. Figura 33.25 Il corpo di tutti gli aracnidi è suddiviso in due tagmi: cefalotorace e addome. Gli insetti possiedono tre tagmi: capo, torace e addome. Figura 33.27 Due adattamenti essenziali riscontrati negli insetti sono rappresentati dallo sviluppo di ali e di un esoscheletro, che ridusse la dispersione idrica e favorì la colonizzazione delle terre emerse. Figura 33.33 Nel corso dello sviluppo embrionale, i deuterostomi sono caratterizzati da segmentazione di tipo radiale non determinativa e dalla formazione dell’ano a partire dal blastoporo. (Nei protostomi, la segmentazione è di tipo spirale e determinativa e il blastoporo genera la bocca.) Figura 33.34 I due caratteri esclusivi posseduti da un echinoderma sono rappresentati da uno scheletro interno di piastre calcificate e da un sistema vascolare acquifero. Test di autovalutazione 1. b 2. d 3. d 4. d 5. b 6. c 7. b 8. a 9. c 10. a Biologia Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2011 – he McGraw-Hill Companies srl Quesiti teorici 1. I cinque principali meccanismi alimentari sfruttati dagli animali sono (1) la nutrizione per sospensione, (2) la decomposizione, (3) la fitofagia, (4) la predazione e (5) il parassitismo. La nutrizione per sospensione viene praticata, in genere, filtrando le particelle alimentari sospese nella colonna d’acqua. Sono numerosi i phyla di organismi sospensivori, comprendenti spugne, rotiferi, lofoforati, alcuni molluschi, echinodermi e tunicati. I decompositori si nutrono, in genere, di materiale inerte, per esempio di carcasse di animali e foglie morte. Molte larve di mosche e di coleotteri, per esempio, sono organismi decompositori; i lombrichi si nutrono delle foglie morte, sparse sulle superfici delle terre emerse. Lombrichi e granchi, inoltre, setacciano il suolo o il fango, ingerendo il substrato e digerendo i batteri terricoli, protisti e materia organica inerte. I fitofagi si nutrono di piante o alghe e sono particolarmente diffusi tra gli artropodi. Falene e farfalle adulte, inoltre, si nutrono di nettare. Anche le chiocciole sono comuni organismi fitofagi. I predatori si nutrono a spese di altri animali, uccidendo le prede: possono cacciare attivamente o attendere il sopraggiungere della preda. Molti scorpioni e ragni inseguono attivamente le prede, mentre i ragni tessitori tendono agguati alle prede tessendo ragnatele. Anche i parassiti si nutrono a spese di altri animali ma, in genere, non uccidono il proprio ospite. Gli endoparassiti vivono all’interno del corpo dell’ospite e sono rappresentati da distomi, tenie e nematodi. Gli ectoparassiti vivono all’esterno del corpo dell’ospite e comprendono zecche e pidocchi. 2. La nematocisti è una potente capsula contenente un filamento ritorto e ornato di spinette, che funziona immobilizzando prede di ridotte dimensioni, affinché possano essere trascinate all’interno della bocca, dove vengono ingerite. Rappresenta una caratteristica unica ed esclusiva degli cnidari. 3. La metamorfosi completa prevede quattro stadi: uovo, larva, pupa e adulto. Lo stadio larvale viene spesso condotto in un habitat completamente diverso rispetto a quello dell’adulto e gli stadi larvale e adulto ricorrono a differenti fonti alimentari. La metamorfosi incompleta coinvolge solo tre stadi: uovo, ninfa e adulto. Gli insetti giovanili, detti ninfe, sembrano adulti in miniatura quando schiudono dalle uova. Quesiti sperimentali 1. I ricercatori verificarono l’ipotesi secondo cui un polpo è in grado di apprendere dall’osservazione del comportamento di un suo simile. 2. Sulla base dei risultati ottenuti fu dimostrato che il polpo osservatore era in grado di apprendere guardando l’addestramento ricevuto dall’altro polpo. Era molto più probabile che l’osservatore scegliesse la pallina dello stesso colore che il polpo dimostratore era stato addestrato ad attaccare. Questi risultati sembrano sostenere l’ipotesi secondo cui i polpi sono in grado di apprendere dall’osservazione del comportamento di altri. Biologia Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2011 – he McGraw-Hill Companies srl 3. I polpi non addestrati non venivano esposti a precedenti dimostrazioni. I risultati ottenuti indicavano che con molta probabilità questi polpi attaccano la pallina bianca anziché la pallina rossa. Non è stata riportata alcuna preferenza di colore. I polpi non addestrati erano utilizzati come controllo. Questo elemento rappresenta un fattore di notevole importanza per garantire che i risultati di simili esperimenti, che si basano sull’utilizzo di osservatori, rappresentino la risposta all’apprendimento e non una preferenza a un determinato colore.