Comune di CAVAGLIETTO (NO) DESCRIZIONE DELLO STEMMA COMUNALE: Descrizione araldica dello Stemma: Di rosso, al cavallo inalberato, d'argento, con l'arto posteriore destro poggiato sulla pianura diminuita, d'oro; al capo d'oro, caricato dalla lettera maiuscola C, e da due gigli, uno a destra, l'altro a sinistra, di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune Simboli: Cavallo, Giglio. Colori: Argento, Azzurro, Oro, Rosso Concessione con Decreto Presidente Repubblica del 8-6-2007. IMMAGINE stemma: ORIGINE DEL NOME DEL COMUNE: E’ molto accreditata la possibilità di derivazione dall’aggettivo CAVUS o dal sostantivo CAVA il cui significato sarebbe quello di canale scavato per deviare il fiume. STORIA: I numerosi ritrovamenti archeologici e le lapidi ritrovate nel territorio tra Agogna e colline documentano la presenza di antichi insediamenti in epoca romana. Presso il castello, poi monastero cluniacense, (oggi cascina Monastero), sorse presumibilmente l'abitato di "Cavalium medianum", abbandonato alla fine del XII secolo. L'interesse economico del monastero da quel momento si spostò su Cavaglietto ("Villa nova Cavalii Inferioris"), dove acquistò gran parte del territorio. La preminenza della chiesa di San Pietro è ancora testimoniata in epoca moderna dalla processione, con croce e stendardo, che le comunità di Cavaglio e Cavaglietto effettuavano nel giorno della festa del Santo al monastero, dove veniva distribuito un piccolo pane benedetto. La chiesa Parrocchiale di San Vittore di Cavaglio Inferiore, come era allora denominato Cavaglietto, è invece documentata nel XII secolo. Le guerre che funestarono la prima metà del seicento colpirono anche Cavaglietto: nel 1636, in occasione dell'assedio del castello di Fontaneto, ed ancora nel 1645 vi furono violenze e saccheggi da parte di soldati francesi. Il parroco fu costretto a consegnare il necessario per la celebrazione della messa ad un frate francescano al seguito delle truppe, ma riuscì almeno a salvare gli altri arredi ritirati nella sagrestia. Nonostante questi avvenimenti ed il perdurare delle epidemie di peste, come quella del 1630 - 1631, la comunità di Cavaglietto crebbe e nel 1649 si dotò di propri "Statuti", cioè di un complesso di norme e disposizioni, da osservarsi in perpetuo, che regolavano la vita civile del borgo. Dodici consiglieri eletti dall'assemblea dei capi famiglia governavano il paese per un triennio, nominando due consoli, che rimanevano in carica sei mesi, ai quali era demandata l'amministrazione ordinaria. Nel 1798, dopo l'arrivo delle truppe francesi, il Comune di Cavaglietto fu aggregato a quello di Fontaneto e un albero della libertà fu eretto nella piazza davanti alla chiesa. Dopo pochi mesi le armate austro - russe ristabilirono l'antico ordinamento. I francesi, al comando di Napoleone Bonaparte, scesero nuovamente in Italia e Cavaglietto entrò a far parte del Dipartimento dell'Agogna. Una nuova soppressione nel 1811 unì Cavaglietto a Barengo ma con la Restaurazione fu stabilita una autonoma amministrazione comunale. La seconda metà dell'ottocento vide protagonista monsignor Luigi Maggiotti ed il fratello Vittore, che fu per molti anni sindaco del borgo. Al prelato si devono le più importanti opere a favore della comunità: i restauri alle chiese, la realizzazione dell'Asilo Infantile, il miglioramento delle vie interne, la cappella del cimitero, ecc. EPOCA DI FONDAZIONE: Anno 1000 D.C. ISTITUZIONE DEL COMUNE: Primi nuclei abitativi di cui si ha notizia sono datati 1649. ABITANTI A INIZIO 1900 : 849 ABITANTI ATTUALI ( AL 31-12-2008 ): 426 SUPERFICIE TERRITORIALE IN Kmq e ALTITUDINE s.l.m. : Sup. Kmq= 6,57; Altitudine Min 227, Max 282 s.l.m. FRAZIONI DEL COMUNE: -----------------SEDE PALAZZO MUNICIPALE con recapiti: Piazza Maggiotti n.1, c.a.p. 28010 - CAVAGLIETTO (NO) Tel.0322-806101; Fax 0322-806438 e-mail: [email protected] sito internet: www.comune.cavaglietto.no.it BIBLIOTECHE E MUSEI con indirizzi: BIBLIOTECA CIVICA CAVAGLIETTO Piazza della Chiesa n.4, 28010 CAVAGLIETTO (NO) DESCRIZIONE DEGLI AVVENIMENTI STORICI PIU’ SIGNIFICATIVI E DELLA STORIA DELLA COMUNITA’ DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI :( Vedere “STORIA” sopra) PERSONAGGI ILLUSTRI : Monsignor Luigi Maggiotti , nacque nel 1817 dall'ingegner Francesco Maria, distinto matematico, e fu avviato al sacerdozio. Studiò col giureconsulto Giacomo Giovannetti, celebrò la prima messa nel 1840, ed ottenne quattro anni dopo la laurea in diritto civile ed ecclesiastico all'Università di Torino. Avvocato fiscale e difensore dei matrimoni presso il Tribunale Vescovile di Novara divenne cancelliere vescovile e protonotaio apostolico, accompagnò il vescovo durante le visite pastorali e lo rappresentò in varie occasioni, anche presso la Curia romana. Fu socio di numerose accademie italiane e pubblicò nel 1886 le "Notizie di Cavaglietto e de' paesi circonvicini", testo ancor oggi letto ed utilizzato. Nel 1888 fu proclamato dal consiglio comunale di Cavaglietto "benemerito del Comune e Padre del Paese". Si spense a Cavaglietto il 26 agosto 1898 e fu sepolto nella cappella funeraria che egli stesso aveva fatto costruire presso il cimitero. EDIFICI, MONUMENTI STORICO – ARTISTICI E OPERE D’ARTE SIGNIFICATIVI con relative foto: PALAZZO MUNICIPALE GIA’ “ASILO INFANTILE MAGGIOTTI” Per volontà del Monsignor Luigi Maggiotti fu eretto in Cavaglietto, l'Asilo Infantile. La cerimonia d'inaugurazione ebbe luogo il 10 giugno 1886. Era diretto dalle suore della Divina Provvidenza di San Vincenzo De Paoli di Torino (Cottolengo), che si occupavano dell'insegnamento. Per precisa disposizione del fondatore ai bimbi veniva data a mezzodì la minestra. Alla morte del Maggiotti l'Asilo fu eretto in ente morale. L'elegante edificio, si presenta ricco di decorazioni in cotto e di una lapide di marmo recante lo stemma del Maggiotti e l'iscrizione "Asilo Infantile Maggiotti". Tre statue animano il fronte raffigurante due putti, uno che legge e l'altro che scrive, e, in una nicchia, Maria Santissima. All'antica campanella, ancor oggi esistente, è stato sostituito un orologio. Nell'atrio una grande statua di marmo raffigura il Maggiotti. Completamente restaurato il palazzo dell'Asilo ospita oggi la sede del municipio di Cavaglietto. Al suo interno è conservata un'ara romana in serizzo con iscrizione dedicata a giove, alle Matrone Indulgenti e a Mercurio, recuperata dal Maggiotti a Cavallirio e qui collocata nel 1886. CHIESA PARROCCHIALE DI SAN VITTORE (sec. XV) Sebbene la prima testimonianza dell'esistenza di una chiesa dedicata a San Vittore, di Cavaglio inferiore o Cavaglietto, risalga al 22 dicembre 1204, l'immagine che oggi l'edificio trasmette è prevalentemente legata agli interventi effettuati a partire dal secolo XVII. Nel 1223 è noto anche il nome del parroco, Pietro de Cantonacio fu Giovanni. L'attuale chiesa Parrocchiale fu costruita intorno al 1590, ad unica navata. E' dedicata a San Vittore martire e fu consacrata dal Bascapè il 29 giugno 1606. In quel momento era parroco don Giovanni Battista Borioli, singolare figura di letterato ed erudito, autore del volume intitolato "Delicioso giardino del Divoto Cristiano", stampato a milano nel 1629. Sulla facciata, decorata da semplici lesene, un tempo abbellita da un elegante portichetto, si intrevedono alcuni affreschi realizzati ad opera di monsignor Luigi Maggiotti nel 1876, che raffigurano Episodi della vita di San Vittore, San Luigi Gonzaga e Santa Aurelia, patroni del borgo. La piazza acciottolata innanzi la chiesa è impreziosita da una colonna votiva sormontata da una croce a ricordo della peste del 1576 - 1577. Pietro Marchese e Giovanni Giudice, marmorini di Viggiù, furono incaricati nel 1697 della costruzione di un nuovo altare maggiore in marmo e nel 1703 Francesco Pozzo e figlio provvidero ad un tabernacolo ricco di marmi pregiati con due statue di stucco ed un bassorilievo del Santissimo Sacramento. Qualche anno più tardi Bernardo Giudice ed il figlio Pietro Giuseppe costruirono la balaustra di marmo. L'altare fu oggetto di un intervento di sistemazione nel 1830 ad opera di Francesco Piodi, marmorino di Viggiù, che provvide "a gionte di varii pezzetti di marmo e colori". Un nuovo intervento du adottato da Angelo Zara nel 1902. Nel 1709 la chiesa fu oggetto di un intervento di "modernizzazione" con la sopraelevazione del tetto, la creazione di una cornice interna decorata da cherubini di stucco, la sistemazione delle finestre, ad opera di mastro Giacomo del Bianco di Cuasso al Piano. Il campanile, restaurato nel 1996, presenta una cuspide piramidale costruita nel 1675. L'organo risale al 1886 ed è opera di Alessandro Mentasti, mentre la cassa è di inizio settecento. Il primo settembre dell'anno 1652 si tenne il solenne trasporto dell'urna contenente le reliquie di Santa Aurelia Vergine e Martire, donate alla chiesa parrocchiale dal canonico Carlo Giuseppe Rozzati. ORATORIO SAN LUIGI GONZAGA Vicino al cimitero, creato nel 1858, il Maggiotti fece edificare nel 188, su disegno di don Ercole Marietti, un piccolo oratorio di forma ottagonale. Solennemente benedetto il 28 luglio 1889, fu dedicato a San Luigi Gonzaga. Esternamente vi sono due ingressi, uno verso la strada, preceduto da un piccolo giardino, cinto da muro e cancellata in ferro, ed un altro verso il cimitero. L'edificio, illuminato da finestre con vetri colorati, accoglie l'arca funebre marmorea di monsignor Maggiotti con il suo stemma ed il suo busto. Una cappella con altare ed ancora di marmo, e con la statua del Santo titolare, serve alla celebrazione della messa. La piccola sagrestia è sovrastata da un campanile. CHIESA DI MARIA SANTISSIMA ANNUNCIATA (Sec. XVII) All'ingresso del paese, verso Novara, si trovava un'antica cappella, aperta sul davanti e con un piccolo altare, dedicata a Santa Maria. Fu demolita nel 1705 e nel 1714 fu completata l'attuale chiesa, dedicata all'Assunzione di Maria Vergine. Particolarmente legata a questo sacro edificio fu la famiglia Cacciapiatti, che vi fondò un beneficio di cinque messe settimanali. A Monsignor Maggiotti si deve il restauro generale operato nel 1896 - 97: la sistemazione dell'altare con le statue marmoree della Vergine, dell'Angelo annunciante e della colomba dello Spirito Santo, entro l'antica ancona lignea barocca, intagliata e dorata; la statua marmorea della Vergine Immacolata in una nicchia; un nuovo pavimento ed una nuova decorazione ad affresco; l'elegante Via Crucis. MONASTERO DI SAN PIETRO (Sec. X) L'attuale cascina Monastero era in origine un castello, poi divenne un monastero cluniacense femminile dedicato a San Pietro, fondato nel 1094 ("Monasterium S. Petri de Castellacio"). La chiesa, tenuta da un gruppo famigliare longobardo, è documentata già il 10 luglio 1093: si trovava entro un antico castello ("de castro uno quod nominatur Cavalgni mediano vetere"), vale a dire un castello che si chiama di Cavaglio mediano vecchio. La chiesa fu ceduta con i diritti signorili al monastero di San Pietro di Cluny ("com tolimine fosato circundato et com edificio muri"), cioè con recinzione, fossato e con edificio murato), che vi eresse un priorato femminile. Il castello, compreso il fossato, aveva una superficie di circa 2650 metri quadrati. Nel 1119 il monastero ebbe in dono tutti i diritti sulla chiesa di San Giacomo di Morghengo e nel 1189 possedeva beni anche a Sizzano; si ha notizia, oltre alle monache, della presenza di conversi e chierici. Nel 1253 il monastero fu riformato ed assegnato alle monache francescane di Santa chiara, che già l'anno seguente iniziarono alcuni lavori di sistemazione e restauro alla chiesa: rialzamento dell'edificio, costruzione di arconi trasversali, rifacimento della copertura. In considerazione della distanza da Novara e della difficoltà di reperire in luogo il necessario per la sussistenza delle monache, nel 1256 fu assegnata loro la chiesa di San Nazzaro della Costa nel sobborgo di Sant'Agabio a Novara. Alcune religiose vi andarono a risiedere e nel 1262 tutte le monache furono obbligate a trasferirsi in città nel convento di San Domenico. Il trasferimento provocò una divisione interna e la badessa, con sei monache, tornò a Cavaglietto. Nonostante l'ordine di ritornare a Novara le monache non vollero lasciare l'antica sede, rifiutando persino di ricevere i delegati francescani, cui fecero pervenire le corde del loro abito, intendendo così vivere secondo la regola cluniacense. Per intervento papale le monache furono riportate a Novara. Il convento, unito poi a quello di Sant'Agnese, fu soppresso in epoca napoleonica e venduto a privati. La chiesa da quel momento fu adibita a magazzino. CHIESA DI SAN GRATO La chiesa fu edificata tra il 1645 e il 1648 trasformando un preesistente oratorio. In origine era dedicata anche ai Santi Teodolo, Francesco Saverio e Rocco, ai quali la popolazione di Cavaglietto era particolarmente devota. Qui nel 1806 fu trasportata la miracolosa effigie di Maria Vergine delle Grazie, già esistente nella chiesa di San Pietro al Monastero. Attualmente ospita il Museo permanente dei Presepi. ORATORIO DI SAN NICOLAO (Sec. XVII) Sul colle denominato "Castellazzo" fu edificato nel 1744 un oratorio dedicato a San Nicolao, vescovo di Mira, trasformando una piccola cappella. Per la sua costruzione fu utilizzato materiale di spoglio dei ruderi della torre ivi esistente. Un nuovo intervento si ebbe già nel 1750. Ad opera di monsignor Maggiotti fu restaurato ed abbellito. La chiesa è elegante pur nella sua semplice struttura. BIBLIOGRAFICA INERENTE IL COMUNE: - “Notizie di Cavaglietto e de’ paesi circonvicini”, pubblicato nel 1886 da Monsignor Luigi Maggiotti. - Ristampa anastatica di “Notizie di Cavaglietto e de’ paesi circonvicini” del 1997. - “Percorsi, Storia e documenti artistici del Novarese, le terre bagnate dall’Agogna” – vol. 27 edito dalla Provincia di Novara nel 2005. - “RIVISTA di Storia Araldica” - Pagnini Editore del 2008.