IMAGING LESIONI MUSCOLARI Dott. G.Pasta _ Studio Radiologico Dr.Pasta B.go della posta, 12 PARMA [email protected] [email protected] CONSULENZA DIAGNOSTICA UFFICIALE PARMA CALCIO Sintesi dell’intervento del Dottor Pasta, realizzata da Fabrizio Borri Quale impatto ha attualmente l’infortunio muscolare nel calcio professionistico in Italia? La Gazzetta dello Sport (fine settembre 2014) evidenzia che dopo 4 giornate di campionato ci sono stati 64 infortuni, di cui la maggior parte di origine muscolare. A tal proposito Ekstrand e Hagglund sottolineano che in una squadra professionistica di 25 persone ci si devono aspettare in media 15 infortuni muscolari/stagione vs 0,4 lesioni lCA/stagione. Questo è vero nella più rosea delle previsioni perché, come riporta la slide, non sempre vale la regola di 15 infortuni muscolari/stagione: l’immagine con Gervinho ci dice che già dopo 2/3 di stagione c’erano già 26 infortuni muscolari. Ekstrand e Hagglund evidenziano anche un’assenza media di circa 2 settimane/infortunio, con 37 partite saltate/stagione e 148 allenamenti saltati/stagione. Quindi, è possibile dire che gli infortuni muscolari hanno un impatto molto importante nel mondo calcistico come sottolineato da Ekstrand (Responsabile medico UEFA): 31% di tutti gli infortuni 28% dl tempo perso per infortunio Incidenza 6 volte maggiore durante il match (rispetto all’ allenamento) Incidenza aumentata con età, negli ultimi 15 minuti di ogni tempo, nei match in trasferta e in quelli più importanti Incidenza simile sui campi sintetici – campi erba naturale 1 FIFA e UEFA stanno cercando di ridurre il numero di infortuni riportato nella slide precedente anche attraverso una classificazione comune delle lesioni muscolari. In bibliografia le classificazioni che si possono utilizzare sono tantissime. NB: Il Dottor Pasta continua ad usare quella del Dottor Nanni (Isokinetic, 2000) che non è scientifica ma è molto pratica/schematica/funzionale per il nostro lavoro. A fine 2012 il mondo scientifico ha proposto due nuove classificazioni che hanno cambiato il panorama delle classificazioni esistenti. La 1a è di Maffulli-Chan: (classificazione estremamente anatomica); definisce con estrema precisione la sede anatomica della lesione portando dei vantaggi nella prognosi e nel tempo di guarigione. NB: Una lesione degli hamstring non ha la stessa prognosi e lo stesso tempo di ritorno allo sport a seconda che interessi (per esempio) la porzione distale o prossimale degli hamstring. La 2a è di Mueller-Wohlfahrt, detta Munich 2012: è una classificazione molto più clinica e meno anatomica. Permette di suddividere le varie lesioni muscolari in numerosi sottogruppi. L’ISMULT, nel 2013, ha cercato di integrare queste due classificazioni cercando di arrivare ad una nuova classificazione che possa essere in futuro riconosciuta universalmente per fare in modo che: Si possa ridurre il tempo di assenza dell’atleta Si possa ridurre l’incidenza delle complicanze Si possa ridurre l’incidenza delle recidive (20-25% nel gioco del calcio). 2 Classificazione ISMULT 2013 Questa nuova classificazione suddivide le lesioni muscolari in indirette e dirette (estrinseche). Le dirette sono dovute ad una forza esterna contro il muscolo e colpiscono solitamente i muscoli della coscia (specialmente retto femorale e vasto intermedio). Attraverso l’imaging si nota un ematoma anecogeno (quindi nero) all’ecografia di varie dimensioni con intorno un edema diffuso. (WE Garrett WE Jr, MSSE, 1990) ISMULT Classification 2013 Lesioni muscolari indirette Lesioni muscolari dirette Alterazioni muscolari funzionali NON STRUTTURALI Alterazioni muscolari STRUTTURALI 1_da Sovraccarico 1a_alterazione muscolare da fatica 1b_DOMS 2_Neuromuscolari 2a_correlate a spina vertebrale 2b_correlate al muscolo 3_lesione parziale 3a_minore 3b_moderata 4_lesione completa Completa e subtotale Avulsione tendinea Contusioni Lacerazioni Le lesioni muscolari dirette vengono poi suddivise in: Contusione: - molto comune negli atleti - da forze compressive esterne dirette sul muscolo. Lacerazione: - rara negli atleti - da trauma contusivo diretto, da taglio che coinvolge epimisio e muscolo sottostante 3 Esempio di un infortunio contusione vasto intermedio di un giocatore del Parma Calcio (2012) che si infortuna al 3° minuto di una partita serale; ecografia il giorno dopo: si evidenzia ematoma anecogeno nero a livello del vasto intermedio. Dopo 4gg si presenta nuovamente per un controllo e si nota un peggioramento disastroso della situazione dovuto al fatto che l’atleta, approfittando della giornata libera, si è fatto trattare dal suo massaggiatore di fiducia, che non solo l’ha massaggiato, ma gli ha dato delle aspirine che hanno aumentato l’ematoma. Quindi lo staff sanitario del Club riprende le cure: il quadro clinico migliora fino ad arrivare ad una guarigione dell’ematoma che ha lasciato però delle miositi ossificanti a livello del vasto intermedio. un altro esempio: giocatore amatoriale che si procura una lacerazione del vasto mediale finendo contro un corpo contundente a bordocampo. È stato sottoposto ad intervento di riparazione: a distanza di 6 anni la RMN mostra l’ispessimento fibrotico a carico del vasto mediale rispetto al controlaterale. Le lesioni muscolari indirette sono dovute ad una forza intrinseca generata da un’improvvisa energica contrazione di un muscolo. Solitamente colpisce i muscoli biarticolari e a maggior contenuto di fibre II ad alta velocità di contrazione (WE Garrett WE Jr, MSSE, 1990). 4 Dalla tabella sottostante si nota come i muscoli più interessati sono gli Hamstring e il Retto Femorale. Nanni et Isokinetic 2000 Ekstrand BrJSportsMed Parma FC Studio Pasta 2010 - 2014 2013-2014 42% 18% 19% 18% 3% 41% 27% 20% 10% 2% 2012 Hamstring Retto Femorale Calf Adduttori Altri 39% 28% 15% 13% 5% 37% 19% 13% 23% 8% Il punto focale della nuova classificazione è la divisione in alterazioni muscolari funzionali e strutturali. ISMULT Classification 2013 Lesioni muscolari indirette Alterazioni muscolari funzionali NON STRUTTURALI Alterazioni muscolari STRUTTURALI 1_da Sovraccarico 1a_alterazione muscolare da fatica 1b_DOMS 2_Neuromuscolari 2a_correlate a spina vertebrale 2B_correlate al muscolo 3_lesione parziale 3a_minore 3b_moderata 4_lesione completa Completa e subtotale Avulsione tendinea Le alterazioni muscolari funzionali … Questo tipo di alterazioni non provocano dolore durante la partita perché non determinano una lesione strutturale (non si verifica lesione alle fibre), l’atleta riesce a portare a termine la gara. NB: Eco/RMN sono solitamente negative ma sono alterazioni molto importanti perché il 70% degli infortuni muscolari; sono senza segni di lesione strutturale, causano più del 50% dei giorni di assenza di un atleta dall’attività e, soprattutto, predispongono a infortuni muscolari strutturali. In questo caso, l’esame gold standard non è più l’ecografia ma la risonanza magnetica perché permette di vedere edemi molto lievi, non visibili all’ECO. Si passa da una sensibilità ecografica del 72% ad una sensibilità del 92%. Quindi, quando l’ECO è negativa ma la clinica è positiva, il consiglio è di fare sempre la RMN (con le sequenze appropriate). 5 Le alterazioni muscolari funzionali non strutturali vengono suddivise in: Alterazioni muscolari da sovraccarico Alterazioni muscolari neuromuscolari ISMULT Classification 2013 Lesioni muscolari indirette Alterazioni muscolari funzionali NON STRUTTURALI Alterazioni muscolari STRUTTURALI 1_da Sovraccarico 1a_alterazione muscolare da fatica 1b_DOMS 2_Neuromuscolari 2a_correlate a spina vertebrale 2b_correlate al muscolo 3_lesione parziale 3a_minore 3b_moderata 4_lesione completa Completa e subtotale Avulsione tendinea 6 1.ALTERAZIONI FUNZIONALI DA SOVRACCARICO (… nella vecchia classificazione corrispondono a contrattura – elongazione – DOMS) Classificazione Definizione Sintomi Segni clinici Localizzazione Ultrasuoni/MRI 1a_Sofferenza muscolare da fatica Aumento circoscritto doloroso tono muscolare da sovraccarico Contrattura muscolare dolorosa che aumenta con l’attività; dolore a riposo, durante e dopo l’attività. Aumento circoscritto del tono muscolare; “muscolo duro”. Area muscolare focale e circoscritta. Negativi/Lieve edema. 1b_DOMS Aumento doloroso tono muscolare più generalizzato dopo ripetuti movimenti di decelerazioni eccentriche. Dolore acuto, anche a riposo, che si ha dopo diverse ore dall’attività. Muscolo “rigido”, ROM limitato. Contrazione isometrica dolorosa; lo stretching dà sollievo. Area muscolare più ampia; intero gruppo muscolare. Negativi/Lieve edema. 2.ALTERAZIONI MUSCOLARI NEUROMUSCOLARI Classificazione 2a_Alterazione muscolare neuromuscolare correlata alla spina vertebrale 2a_Alterazione muscolare neuromuscolare correlata al muscolo Definizione Aumento circoscritto longitudinale tono muscolare da disordini lombari funzionali o strutturali. Aumento circoscritto focale tono muscolare da alterazione nei controlli neuromuscolari. Sintomi Segni clinici Localizzazione Ultrasuoni/MRI Rigidità dolorosa muscolare che aumenta con l’attività; NO dolore a riposo. Aumento circoscritto longitudinale tono muscolare con dolore alla pressione. Gruppi muscolari ampi lungo tutta la loro lunghezza. Negativi/Lieve edema. Rigidità dolorosa muscolare tipo crampo. Aumento circoscritto focale tono muscolare con dolore alla pressione. Gruppi muscolari ampi lungo tutta la loro lunghezza. Negativi/Lieve edema. 7 La patologia lombare, sia acuta che cronica, è molto frequente negli atleti. Esempio di un giocatore professionista: il 4 marzo 2013 riferisce fastidio lombare –RMN – piccola ernia paramediana sinistra. Dopo una decina di giorni ha dolore nella regione posteriore della coscia: fastidio che non gli permette di allenarsi con costanza - viene fatta ecografia (13/3) con esito negativo: però non è possibile basarsi solo sull’ECO perché dopo 3gg ha una partita importante. Quindi viene eseguita RMN con esito negativo. Viene quindi trattata la regione lombare e dopo 3gg (17/3) gioca senza problemi la partita di campionato. L’anno successivo continuano i problemi lombari e viene operato alla schiena. 8 ISMULT Classification 2013 Lesioni muscolari indirette Alterazioni muscolari funzionali NON STRUTTURALI Alterazioni muscolari STRUTTURALI 1_da Sovraccarico 1a_alterazione muscolare da fatica 1b_DOMS 2_Neuromuscolari 2a_correlate a spina vertebrale 2b_correlate al muscolo 3_lesione parziale 3a_minore 3b_moderata 4_lesione completa Completa e subtotale Avulsione tendinea 3.LESIONE PARZIALE (… nella vecchia classificazione Lesioni di 1° - 2° grado). Classificazione 3a_Lesione parziale minore (lesione di 1°) 3b_Lesione parziale moderata (lesione di 2°) Definizione Sintomi Lesione con diametro < diametro fascio muscolare (2-5mm). Dolore localizzato, preciso e puntorio al momento dell’infortunio. Lesione con diametro > diametro fascio muscolare (2-5mm). Dolore localizzato, preciso e puntorio al momento dell’infortunio. Possibile caduta dell’atleta. Segni clinici Dolore definito, ben localizzato. Difetto palpabile lungo il muscolo; stretching il dolore. Dolore definito, ben localizzato. Difetto palpabile lungo il muscolo; stretching il dolore. Spesso presente ematoma. Localizzazione Ultrasuoni/MRI Solitamente giunzione miotendinea. Interruzione fibre con ematoma intramuscolare (visibile sia in Eco che in RMI). Solitamente giunzione miotendinea. Interruzione maggiore fibre con retrazione ed ematoma intraintermuscolare. Attenzione però: le lesioni parziali minori dipendono, nella classificazione, dal diametro del GAP di lesione, a seconda che sia maggiore o minore di un fascicolo muscolare (cioè intorno 5mm). Mueller-Wohlfahrt sottolinea che è molto difficile attualmente arrivare a questa classificazione perché né l’Eco né la RMN sono così precise nel determinare il danno strutturale; per cui la cosa importante è descrivere la lesione e parlare al vostro referente medico-sportivo. 9 Lesione strutturale 1_ PROXIMAL MTJ 2_ MUSCLE 3_ DISTAL MTJ A_Proximal B_Middle C_ Distal Importante: per ogni lesione strutturale sia di classificazione 3 che di classificazione 4 bisogna descrivere in modo anatomico preciso dov’è la lesione …. … Giunzione miotendinea prossimale? A livello muscolare (prossimale, centrale, distale)? Giunzione miotendinea distale? … perché questo cambia la prognosi. Differenze tra 2 giocatori con lesione del bicipite femorale: uno con problematica legata al ventre muscolare (sinistra), l’altro alla giunzione miotendinea prossimale (destra). Il giocatore di destra aveva una prognosi peggiore non soltanto perché la lesione è più lunga (e con un’area d’interessamento maggiore) ma è anche più craniale. Quindi è molto importante descrivere la sede anatomica di lesione. 4.LESIONE COMPLETA (… nella vecchia classificazione Lesioni di 3° grado). Classificazione 4_Lesione muscolare completa e subtotale e/o avulsione tendinea (lesione di 3°) Definizione Lesione che coinvolge muscolo o tendine in modo completosubtotale. Sintomi Segni clinici Dolore elevato al momento dell’infortunio. GAP evidente visivamente; spesso caduta dell’atleta. Largo difetto muscolare con GAP palpabile, ematoma, retrazione muscolare. Dolore e perdita di funzione al movimento. 10 Localizzazione Ultrasuoni/MRI Solitamente giunzione miotendinea o osteotendinea. Completa o subtotale discontinuità muscolare o tendinea. Possibile retrazione tendinea con aspetto ondulato. Imaging & Terapia Conservativa Classica Conservativa Alternativa Terapia Infiltrativa Chirurgica L’IMAGING non è importante soltanto per valutare le lesioni muscolari ma anche per valutarne l’evoluzione. Esistono oggi diversi tipi di terapie. Nella slide qui a fianco, l’evoluzione di una cicatrice con una terapia conservativa classica seguita in ecografia. Tra le nuove terapie … innanzitutto c’è l’ARP. Attenzione: mentre una persona fa ARP per guarire da una lesione, potrebbero esserci alterazioni muscolari da fatica nei muscoli vicini. Quindi non preoccupatevi/spaventatevi: non è una “recidiva”. Ci sono anche guaritori/guaritrici. Vedere l’esempio nella slide. 11 Ognuno usa le proprie armi ed i propri dosaggi. Può sicuramente essere utile per guarire meglio dalla lesione muscolare. Esiste poi l’imaging che può seguire queste alterazioni trattate con terapia infiltrativa con actovegin (portata all’attenzione di tutti dal medico della nazionale tedesca). Attenzione: questa facilita veramente la guarigione. I tempi di recupero sembrano migliorare veramente. Il problema è che, solo in Italia, non è possibile utilizzarla. I giocatori vanno all’estero per curarsi. L’imaging può seguire anche il percorso terapeutico post-chirurgia. Fabrizio Borri 12