L'ANISAKIOSI L'anisakiosi ittica è una zoonosi (malattia trasmissibile dagli animali all'uomo) causata da parassiti nematodi allo stadio larvale (3° stadio); questi entrano nell’organismo umano, accidentalmente, con il consumo di pesci e cefalopodi marini crudi, o poco cotti. L'uomo è un ospite in cui le larve, una volta ingerite, possono penetrare attivamente nella mucosa gastrica, o intestinale e determinare la formazione di granulomi eosinofilici e/o reazioni flemmonose con conseguenze anche gravi. CICLO BIOLOGICO DELL’ANISAKIS à Eliminazione delle mammifero marino, à maturazione delle uova nell’acqua del mare e schiusa delle larve di secondo stadio, ingestione delle larve da parte di una componente del krill (piccoli crostacei che fungono da primi ospiti intermedi e sono alla base della catena alimentare marina, assieme al plancton). à - uova dall’ospite definitivo generalmente un Il krill, parassitato dalle larve, viene ingerito a sua volta da pesci, o da molluschi cefalopodi, (secondi ospiti intermedi); le larve penetrano, attraverso l'intestino, nella cavità peritoneale - più raramente nel muscolo - dove si accrescono fino a 2-3 cm. e divengono infestanti per altri pesci predatori, per l'uomo (ospite non idoneo accidentale) e per i mammiferi marini nei quali il ciclo si perpetua (ospiti definitivi idonei). AUSL Rimini - Dipartimento di Sanità Pubblica – Area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria Unità Operativa Igiene Alimenti di origine Animale - Via Coriano, 38 – 47900 Rimini – tel. n° 0541/707556/7550 Sportello per la Prevenzione “Spre” – e-mail:[email protected] Pesci in cui le larve anisakidi si localizzano soprattutto nella cavità peritoneale e nei visceri: ARINGA SURO SGOMBRO. - In questi pesci esiste, però, la possibilità che la larva sia presente, a livello muscolare, nella fase post-mortem del pesce (quindi dopo la cattura). Pesci in cui le larve anisakidi si localizzano a livello muscolare anche intra vitam (pesce vivo): NASELLO MERLANO SCORFANO TRIGLIDI. - Le specie ittiche interessate a tale parassitosi sono molte e comprendono anche specie pregiate dal punto di vista culinario come, ad esempio, il pesce San.Pietro, la ricciola, la coda di rospo, il salmone selvatico, il pagello, la triglia, il pagro e altri. ANISAKIOSI UMANA IN ITALIA Ö Il primo caso accertato risale al 1996; attualmente sono stati descritti ufficialmente 25 casi umani d’infestazione da larve di Anisakis sp., provenienti quasi tutti dall’Italia centro-meridionale. In 20 soggetti si è riscontrata la presenza di parti di larve mentre, negli gli altri, solo la positività sierologica. Molti altri casi non sono descritti “ufficialmente” ma vengono comunicati sui giornali locali o nei convegni medici. Ö Dall’anamnesi di tutti i soggetti risulta che questi hanno consumato pesce crudo, o poco cotto, pochi giorni prima il manifestarsi dei sintomi, o che sono abituali consumatori di prodotti ittici. Ö Sono stati descritti anche alcuni casi di sindromi allergiche da Anisakis in seguito ad ingestione o inalazione. AUSL Rimini - Dipartimento di Sanità Pubblica – Area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria Unità Operativa Igiene Alimenti di origine Animale - Via Coriano, 38 – 47900 Rimini – tel. n° 0541/707556/7550 Sportello per la Prevenzione “Spre” – e-mail:[email protected] PREVENZIONE E CONTROLLO DELL’ANISAKIS à EDUCAZIONE ALIMENTARE - Una misura di prevenzione consiste nell’evitare l'assunzione di pesci o cefalopodi crudi, o poco cotti, oppure non eviscerati immediatamente, subito dopo la pesca, per evitare la migrazione delle larve nel muscolo. à CONTROLLO mercati ittici. à TRATTAMENTI DEL PRODOTTO ITTICO ISPETTIVO (D.L.531/92): obbligatorio negli stabilimenti e nei PER DEVITALIZZARE LE LARVE (Tab.1): MODALITÀ (TAB.1) ALTE TEMPERATURE TEMPO D’ESPOSIZIONE 70°C 50°C 45°C (1”) (15’) (78’) BASSE TEMPERATURE TEMPO D’ESPOSIZIONE -35°C -20°C -10°C AFFUMICATURA 28°C 40°C 60°C (15 ore) (24-48 ore) (oltre 7 giorni) RISULTATO (87,5% sopravvivenza) (14,4% sopravvivenza) (devitalizzazione totale) MARINATURA RISULTATO 4% ac. Acetico (aceto) + 6% NaCl (sale da cucina) (sopravvivenza per 26 giorni) SALAGIONE RISULTATO 20° baumè (densità salina) (devitalizzazione (devitalizzazione (devitalizzazione (devitalizzazione Aceto Mostarda dolce Salsa di soya totale in 14 giorni) in 14 giorni) in 4-7 giorni) in 21 giorni) N.B. I trattamenti di bonifica efficaci si ottengono solo: con il calore a + 78°C (cottura completa), con il congelamento a – 35°C, con l’affumicatura a caldo, a 60°C. AUSL Rimini - Dipartimento di Sanità Pubblica – Area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria Unità Operativa Igiene Alimenti di origine Animale - Via Coriano, 38 – 47900 Rimini – tel. n° 0541/707556/7550 Sportello per la Prevenzione “Spre” – e-mail:[email protected]