Unità di apprendimento
Titolo: Il bosco
Dati identificativi
Anno Scolastico: 2014 - 2015
Periodo: Intero anno scolastico
Destinatari: Alunni classe terza/quarta
Materie coinvolte: italiano, storia, geografia, scienze, arte e immagine,
convivenza civile.
Articolazione dell’unità di apprendimento
Bisogni formativi
1. Conoscere e prendere coscienza dei differenti ambienti naturali.
2. Osservare la realtà, per riconoscervi relazioni, regolarità, differenze,
continuità e modificazioni nel tempo e nello spazio.
3. Porsi in modo attivo di fronte ad informazioni e sollecitazioni che
provengono dall’ambiente, per riconoscerle, decifrarle.
4. Prendere maggior consapevolezza e sicurezza nelle proprie capacità.
5. Conoscere ed interagire in modo positivo con i coetanei e con gli adulti
6. Aprirsi con curiosità alla realtà usando metodologie e strumenti culturali adeguati.
7. Conoscere, indagare in maniera consapevole i fenomeni presenti nella
realtà circostante.
Obiettivi Formativi
1. Saper comunicare esperienze utilizzando diverse forme di linguaggio
(verbali, iconiche, simboliche, musicali)..
2. Sviluppare un atteggiamento di curiosità e di ricerca per l’ambiente
naturale.
3. Sviluppare capacità di osservazione e descrizione della realtà circostante.
4. Saper formulare semplici ipotesi relative agli argomenti trattati.
5. Sensibilizzare i bambini alle problematiche di tutele dei beni naturali.
6. Adottare comportamenti corretti e responsabili nei confronti della
natura e di ogni essere vivente.
Articolazione dell’unità di apprendimento
Contenuti
Attività
Il bosco cos’è?
Nella prima fase dell’attività
verrà invitata in classe una biologa
e, attraverso una libera
conversazione, gli alunni
scopriranno il bosco e i suoi
abitanti.
L’ecosistema bosco.
La presentazione e l’osservazione
di un plastico, di cartelloni
illustrativi e la realizzazione di
alcuni esperimenti scientifici
forniranno l’occasione per scoprire
l’ecosistema del bosco, come si
evolve e come si sviluppa.
Il bosco e l’uomo
Schede e conversazioni aiuteranno
gli alunni a comprendere
l’importanza che il bosco riveste
nella vita dell’uomo.
Un bosco senza alberi non è un Attraverso libretti scientifici e
bosco.
schede gli alunni potranno scoprire
quali alberi e quali piante è
possibile trovare in un bosco.
Gli “abitanti” del bosco.
Attraverso libretti scientifici e
schede gli alunni potranno scoprire
quali animali popolano il bosco.
L’importanza dei parchi.
Si inviteranno i bambini a
individuare la presenza di Parchi e
Riserve Naturali sul territorio e ad
comprenderne l’importanza per la
tutela della biodiversità.
Idee artistiche
Si proporranno attività in cui gli
elementi del bosco potranno essere
utilizzati per creare disegni e
rappresentazioni artistiche.
A passeggio nel bosco.
Una passeggiata nel bosco degli
“Orimini”, sito in agro di
Martina Franca, permetterà di
osservare e sperimentare
l’ecosistema del bosco. Durante la
passeggiata gli alunni verranno
invitati a effettuare ricercare e
documentare (con foto, disegni,
appunti o, dove possibile, raccolta
di materiale) tutti gli elementi del
bosco.
Nota:
Scopo dell’unità didattica è far conoscere ai bambini un ambiente naturale
ricco e prezioso qual’è il bosco.
A questo scopo si proporranno agli alunni libretti scientifici inerenti i dif-
ferenti aspetti della vita del bosco e li si inviterà ad eseguire esperimenti scientifici e lavori di arte che li coinvolgano e stimolino la loro curiosità.
Si allegano di seguito schede esplicative che mostrano come il percorso verrà affrontato e quali lavori saranno svolti.
Il bosco
L’ecosistema bosco
Non esiste un solo tipo di bosco, ma tanti quanti possono essere le differenti
condizioni ambientali (temperatura, altitudine, pendenza del terreno, tipo
di suolo, ecc.) e le combinazioni di specie in una determinata zona.
L’uomo, a seconda delle caratteristiche che vuole mettere in evidenza, usa
nomi diversi per distinguere i vari tipi di bosco.
1. Secondo il tipo di piante presenti:
• bosco di latifoglie: la maggior parte
degli alberi presenti ha foglie larghe
ed appiattite e si dicono decidui per-
ché perdono le foglie in autunno e
rimettono le nuove in primavera.
Poiché gli alberi non possono assorbire acqua attraverso le radici nei mesi
freddi dell’inverno, le foglie cadono in modo da non far perdere loro
tutta l’acqua attraverso la traspirazione. Questo tipo di bosco ospita un
elevato numero di animali perché offre un cibo invitante caratterizzato
da foglie morbide e sottili e frutti carnosi; inoltre le diverse specie vegetali
contribuiscono a diversificare la qualità e la tipologia di cibo messo a disposizione;
• bosco di conifere: gli alberi presenti
hanno il portamento (il suo aspetto
generale, la sua forma) che ricorda
un cono, le foglie sono aghiformi, pun-
genti e dure e i frutti (pigne) sono
legnosi. Questi alberi si dicono sempreverdi perché sostituiscono le foglie
gradualmente nel corso dell’anno (come succede ai tuoi capelli); non
hanno problemi di traspirazione d’inverno perché le foglie ad ago, essendo strette, impediscono un’eccessiva
dispersione dell’acqua
• bosco misto: composto da alberi di entrambe le tipologie.
2. Secondo come si riformano dopo un taglio o dopo un evento catastrofico
(per es. un incendio):
• bosco ceduo: il bosco si riforma prevalentemente grazie ai polloni (nuovi
getti che crescono da un ceppo di un
albero tagliato) che si sviluppano dalla
base del fusto quando l’albero si spezza
e cade o quando viene tagliato;
• fustaia: il bosco si rinnova esclusivamente attraverso i semi
• bosco ceduo sotto fustaia: il bosco sfrutta in tempi diversi entrambi i sistemi di
rinnovazione.
3. Si può inoltre fare riferimento alla specie arborea prevalente:
Querceto a rovere, con Rovere, Castagno, Tiglio e Ciliegio;
Querceto a roverella, con Roverella, Carpino nero, Frassino, aceri…
Nelle aree collinari l’uomo è intervenuto pesantemente sulla formazione
dei boschi e ha favorito la diffusione del Castagno e della Robinia (specie
introdotta in Piemonte nel 1700).
Le foglie degli alberi possono essere utilizzate per…
idee artistiche
• Pittura a foglie: scegli
qualche foglia con venature o
nervature molto evidenti.
Dipingine la parte inferiore
con uno strato sottile di tempera, poi premi con delicatezza
la foglia su un foglio di carta
bianca. Dopo qualche secondo solleva la foglia: vedrai che la sua forma è
rimasta dipinta sulla carta. Prova con foglie diverse.
• Foglie a ricalco: scegli foglie con venature e nervature grandi.
Disponile con il lato inferiore verso l’alto su un foglio di carta. Metti so-
pra un altro foglio di carta e tieni fermo il tutto con una mano. Con un
pastello a cera, che userai di lato e non con la punta, passa varie volte
uniformemente sul secondo foglio. Pian piano si delineerà la forma della
foglia.
La stessa cosa puoi farla con le cortecce: appoggia un foglio di carta a un
tronco. Poi passaci sopra un pastello a cera di piatto. Le scaglie saranno
colorate, le rughe bianche. In questo modo puoi classificare le piante secondo i calchi delle loro foglie e cortecce.
• Ombre di foglia: tieni ferma
una foglia su un pezzo di carta
bianca. Intingi il pennello nel col-
ore (usa gli acquerelli) e stendilo
sulla carta a partire dal centro del-
la foglia. Quando avrai dipinto tutto intorno, togli la foglia: ne rimar-
rà un’ombra bianca. Realizza di-
verse ombre di foglia sullo stesso
foglio di carta e confrontale, puoi farne anche un collage.
Come si evolve un bosco?
In natura le superfici spoglie sono gradualmente colonizzate dalle specie
pioniere (le specie che per prime riescono a svilupparsi in un territorio) che
sono in grado di vivere in questi ambienti ostili. Esse possiedono radici
lunghe e robuste, necessitano di molta luce e
sono resistenti agli sbalzi di temperatura e
umidità.
A poco a poco le piante pioniere formano
un microclima (clima che si crea in una
zona geograficamente ristretta per le particolari caratteristiche ambientali) che crea
le condizioni ideali per lo sviluppo di specie
più esigenti: il bosco di transizione. Le pi-
ante pioniere sono gradualmente sostituite
da quelle che formeranno la foresta tipica
di quell’ambiente. L’intera evoluzione si
compie in tempi molto lunghi, da alcune
centinaia di anni ad oltre un millennio.
Come si sviluppa un bosco?
Nel corso dello sviluppo di un bosco gli alberi e gli arbusti crescendo occupano tutto lo spazio a disposizione.
Lo sai che, come tra gli animali, anche tra le piante si instaura la competizione per lo spazio, la luce, l’acqua? Si riduce così il numero degli alberi
e solo pochi esemplari, i più forti, raggiungono la vecchiaia.
La vita nel bosco si sviluppa a più livelli di altezza:
- lettiera: è l’insieme di foglie, rametti e altri resti vegetali o animali che si
accumulano sul terreno
- humus: sono i resti della lettiera trasformati in terriccio da parte di milioni di microrganismi (funghi o batteri)
- livello erbaceo: sono le piante che arrivano fino a 1 metro di altezza:
fiori, erbe, felci, muschi
- livello arbustivo: sono le piante che arrivano fino a 5 metri di altezza:
cespugli, arbusti, piccole piante legnose, giovani alberi
- livello arboreo: sono le piante che arrivano fino a 50 metri di altezza, a
questo livello appartengono le chiome.
Dalle foglie all’humus
Raccogli da terra, in un bosco o in un parco cittadino, qualche foglia secca
e un po’ di terreno appena sotto. Metti il materiale raccolto in alcuni sacchetti per trasportarlo.
A casa, o a scuola, prendi un colino e sistemaci sotto un imbuto inserito in
un barattolo di vetro. In fondo al barattolo bisogna mettere della carta a sor-
bente o del cotone inumiditi. Deposita il
materiale raccolto nel colino. Colloca
infine una lampadina da 25W (non
di più, altrimenti scotta troppo!) a circa
20 cm dal colino e lasciala accesa al-
cune ore. Il calore riscalderà il terreno,
e costringerà eventuali abitanti ad allon-
tanarsi dal calore e a cadere nel barat-
tolo. A questo punto chiudi il barattolo
con un coperchio bucherellato (per farli respirare) e osserva il fondo con
l’aiuto di una lente di ingrandimento: ecco a voi una popolazione ricchissima di piccoli amici!
Attenzione! Dopo averli osservati ricordati di liberare i piccoli abitanti del
suolo.
Il bosco è utile per il territorio e per l’uomo
• Difende il suolo dall’azione della pioggia
• Rallenta lo scorrimento dell’acqua lungo i versanti limitando l’erosione e l’intensità dei fenomeni di piena
• Mitiga il clima e l’intensità del vento
• In alta montagna previene la formazione di valanghe
• Migliora la salubrità dell’aria aumentandone l’umidità, arricchen-
dola di ossigeno e consumando anidride carbonica (prodotta dal riscaldamento, dalle automobili, ecc.)
• Protegge facendo barriera e trattenendo il terreno con le radici da
frane, valanghe e caduta massi
Ma come viene utilizzato dall’uomo?
La scienza e la pratica attraverso cui l’uomo interagisce con il bosco per
trarne benefici e conservarne o migliorarne nel tempo i valori ecologici,
economici, culturali e paesaggistici prende il nome di selvicoltura.
Con la selvicoltura l’uomo interviene direttamente sul bosco “governan-
dolo”, cioè tagliando le piante e pulendo il sottobosco secondo leggi precise.
Per es. diverse latifoglie, come il Castagno e la Robinia, vengono tagliate
quasi alla base del fusto per stimolare la caratteristica naturale di queste
piante di formare dei polloni, così da avere più tronchi, anche se sottili, da
un fusto solo. I boschi di conifere non vengono mai tagliati perché non
hanno la capacità di emettere polloni.
L’uomo in passato è intervenuto pesantemente sulla composizione dei
boschi, riducendo il numero di specie presenti o addirittura sostituendo
specie spontanee con altre provenienti da ambienti simili di altri paesi, per-
ché meglio utilizzabili. I casi più evidenti in Piemonte sono l’estensione del
Castagno (specie originariamente sporadica) a scapito della Rovere e la
diffusione della Robinia (specie nord - americana) a scapito dei querceti
a Farnia.
Costruiamo un fogliario
Puoi collezionare foglie facendo un fogliario Ricorda di raccogliere solo
foglie che trovi a terra: non staccarle dall’albero !!!
Ogni esemplare va steso in mezzo ad un foglio di giornale. Fai una pila
con i fogli e schiacciali tutti con dei libri grossi e pesanti: cambia i fogli ogni
2 giorni finché le foglie non saranno completamente secche.
Conserva le foglie su dei fogli di carta, a cui verranno attaccati con dei
piccoli pezzi di scotch trasparente. Accanto ad ogni foglia scrivi:
• il nome della pianta;
• la data di raccolta;
• la località di raccolta;
• le principali caratteristiche am-
bientali del luogo di raccolta (es.
prato soleggiato, bosco ombroso,
ecc.);
• chi la ha raccolta;
I fogli li puoi ordinare in un
quaderno ad anelli.
Gli animali del bosco
Il bosco è una grande comunità vivente. In essa trovano posto tutti gli esseri viventi che in qualche modo sono utili alla comunità stessa.
Durante l’escursione in un bosco è molto facile incontrare i segni della
presenza degli animali.
Le tracce lasciate dagli animali possono essere distinte in tre categorie:
1. Impronte: lasciate quando gli animali camminano sulla neve, sulla
sabbia, sul fango, ecc.
2. Resti animali e vegetali: avanzi di cibo, escrementi, animali morti.
3. Dimore: tane, nidi
Ma perché tante specie differenti? Immagina una città in cui la maggior
parte degli abitanti faccia lo stesso mestiere: difficilmente la città potrebbe
funzionare.
Una comunità naturale è in equilibrio, quindi può funzionare, se i propri
componenti sono numericamente in equilibrio.
Ogni specie presente ha un suo “mestiere” e la sua presenza è strettamente
legata ad altre specie.
Se in un bosco vi è molto cibo può abitare una volpe; se lo stesso bosco è an-
che molto ampio possono abitarvi 5, 10, 20 volpi. Ma le volpi devono
mangiare altri animali (uccelli, topi, conigli, lucertole) i quali a loro volta devono mangiare o altri animali (insetti) o frutti, foglie e radici. In altre parole ci si trova sempre di fronte ad una catena nella quale ogni
anello è rappresentato da una specie; ogni specie in qualche modo mangia
un’altra specie
(o più specie),
ma nello stesso
tempo è mangiata: questa
catena si chia-
ma catena al-
imentare.
1. Se nella catena alimentare venisse a mancare il coniglio, che cosa succederebbe agli altri elementi della catena?
2. Se invece venisse a mancare lo sparviero, succederebbe la stessa cosa?
Perché?
3. E se venissero a mancare le piante?
4. Quali sarebbero le condizioni in cui la popolazione di topi potrebbe
crescere in misura rilevante?
5. Se per qualche motivo aumentasse a dismisura la popolazione dagli insetti, quali sarebbero le conseguenze?
Penserai che se in una comunità vi sono molti organismi che si mangiano
l’un l’altro, ad un certo momento rimanga un solo individuo, il più forte,
ma destinato a morire di fame.
Eppure non è così: anzi, proprio in un bosco si può constatare che i componenti di una comunità naturale sono numericamente costanti.
Questo cosa significa?
Che esistono organismi che non mangiano altri organismi e che funzionano solo da produttori di cibo e non da consumatori.
Questo organismi sono le piante.
Una comunità naturale è quindi costituita da tre principali componenti:
•Produttori: tutte le piante verdi che introducono nella comunità nuovo
cibo
•Consumatori: animali erbivori e carnivori, cioè tutti quegli organismi che
a vari livelli si nutrono di altri organismi
•Detritivori: ogni foglia, ramo, animale morto, escremento che cade a
terra, in un tempo più o meno lungo, scompare o come si dice “diventa
terra”. In altre parole, esistono nel terreno milioni di microscopici or-
ganismi (funghi, batteri) che mangiano queste sostanze morte o di scarto
degli altri organismi: si tratta degli spazzini della comunità naturale. Se
provi a smuovere un poco la terra, senti il caratteristico odore dovuto alle
sostanze morte che i detritivori stanno demolendo e che trasformano in
humus.
La mancanza di questi organismi in un bosco rende il terreno sterile, con
grave danno per le piante e quindi per tutta la comunità.
Le piante sono in realtà gli organismi che determinano tutta la vita della
comunità. Se vi sono molte piante potranno vivere anche molti organismi
che si nutrono di vegetali: e non pensare solo al bruco che mangia le foglie
o al capriolo che bruca l’erba, ma anche agli uccelli che mangiano i semi o
ad insetti le cui larve si nutrono di radici.
Anche gli animali che mangiano gli erbivori dipendono dalle piante:
1000 piante nutriranno 10 erbivori e questi a loro volta 1 carnivoro.
Quindi non stupirti se nel bosco, tra tante piante, vedi pochi uccelli.
L’azione dell’uomo può provocare delle variazioni considerevoli sulle dimensioni delle popolazioni di alcune specie.
La storia del cervo e del lupo.
Disegna in ogni vignetta le scene indicate dalle didascalie e
ricostruisci
Quattro cervi pascolano in una
Alcuni cacciatori uccidono
Dieci cervi pascolano nella stessa
Un branco di lupi uccidono un
radura di montagna.
radura.
tutti i lupi.
cervo per cibarsene.
Rifletti e rispondi
1. Se l’uomo avesse ucciso tutti i cervi, cosa sarebbe successo alla popolazione dei lupi?
2. Senza l’intervento dell’uomo, come pensi che varierebbero la popolazione dei cervi e quella dei lupi?
3. Le piante e l’erba dell’ambiente rappresentato potrebbero avere un ruolo nel determinare la densità della popolazione dei cervi?
La vegetazione: le mille facce del bosco
Esistono tanti tipi diversi di bosco, a seconda delle diverse combinazioni di
alberi che lo popolano, e quindi a seconda delle condizioni ambientali: tipo
di suolo, temperatura e condizioni climatiche, quota, composizione del terreno, pendenza del terreno, ecc.
Parliamo di bosco di lati-
foglie se gli alberi hanno
foglie larghe e appiattite,
che generalmente in au-
tunno diventano gialle e
poi cadono; parliamo in-
vece di bosco di conifere se
gli alberi hanno le foglie a
forma di ago, che spesso sono sempreverdi e in autunno non cadono, e i
frutti legnosi (pigne).
In natura i boschi popolati da una sola specie (boschi puri) sono piuttosto
rari, mentre sono più frequenti i casi in cui è l’uomo a favorire la crescita
delle specie che più gli sono utili, ad esempio per utilizzarne il legname.
Infatti spesso l’uomo interviene direttamente sul bosco secondo i criteri precisi della selvicoltura, tagliando le piante in vari modi e pulendo il sotto-
bosco, cioè l’insieme di tutte le piante che crescono al di sotto degli alberi. Il
bosco si sviluppa infatti in più “livelli di altezza” in cui le piante ricevono
più o meno luce e acqua a seconda dello strato in cui vivono. Riconosci-
amo lo strato arboreo (cioè degli alberi), lo strato arbustivo (formato da
cespugli, arbusti e giovani
alberi) , lo strato erbaceo
(formato da fiori, erba,
felci e muschi) e la lettiera
( formato da foglie, ram-
etti e altri resti vegetali che
si accumulano sul suolo).
Ogni strato, con le sue
caratteristiche, offrirà dimore, tane e nascondigli e agli animali del bosco.
Prima che il bosco sviluppi completamente tutti gli strati ci vuole molto tem-
po: diventa quindi molto importante preservare e difendere questo prezioso
ecosistema!
Foglie..... d’arte!
Raccogli nel bosco alcune foglie, magari di forme e dimensioni diverse,
possibilmente intere e con nervature ben evidenti. Se dipingi la pagina in-
feriore della foglia con un sottile strato di tempera colorata e poi la premi
delicatamente su un foglio di carta bianca per qualche secondo, vedrai che
sulla carta rimarrà dipinta l’impronta della tua foglia! Puoi sbizzarrirti
con mille colori e creare dei bellissimi quadri da appendere in casa e in
classe o da regalare!
E poi... se fai le impronte su cartoncini e associ ad ognuna un altro car-
toncino con il nome dell’albero a cui la foglia appartiene, puoi costruire
un divertente gioco memory da fare in classe con i tuoi compagni!
GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE PROVINCIA
Chi abita nel condominio?
Abbiamo visto che il bosco si sviluppa su diversi strati. Possiamo immag-
inare questi strati come i diversi “piani” di un condominio.
Osserva attentamente gli animali nelle caselle: secondo te, a quale piano
abiteranno?
Chi vive in “mansarda” e chi al “piano terra”? Prova a collegare con
una freccia ogni animale al suo piano.
La vegetazione: i prodotti del sottobosco
Il sottobosco è l’insieme di arbusti, cespugli e vegetazione spontanea di erbe
e muschi che crescono al di sotto dello strato degli alberi nel bosco. Le piante che lo popolano sono quelle che producono le bacche e frutti come i
mirtilli, le fragoline, i lamponi; inoltre, nella stagione giusta, sul terreno
ricco del bosco crescono spontaneamente i fiori e i funghi.
Tutti questi “prodotti del sottobosco” sollet-
icano sicuramente la golosità e la fantasia
di tutti noi, ma forse non ci siamo mai
fermati a pensare che se la natura li ha
messi lì dove sono… un motivo ci sarà!
Infatti i frutti di bosco sono una importan-
tissima fonte di cibo per moltissimi uccelli e mammiferi che, mangiandoli,
contribuiscono a spargerne i semi che rimangono nei loro escrementi: da
questi semi nasceranno nuove piante.
Allo stesso modo i funghi sono il nutrimento di molti insetti e lumache, ma non
solo. Essi hanno un ruolo importantissimo:
sono decompositori, cioè “gli spazzini del
bosco”, in quanto distruggono gli organismi morti, sia vegetali che animali, e li us-
ano per dare al terreno molte sostanze utili alla vita dell’ecosistema del
bosco. Senza la loro presenza, dunque, il sottobosco sarebbe coperto di detri-
ti: non vi sembra importante lasciarli dove sono? Per evitare che il sotto-
bosco venga danneggiato, bisogna rispettare alcune regole sulla raccolta
dei suoi prodotti; queste regole stabiliscono dei limiti alla quantità di frutti e
fiori e funghi che possiamo raccogliere, e indicano anche alcune specie rare
o particolarmente importanti che è bene non raccogliere affatto. Rispettando queste regole anche tu puoi aiutare il bosco e i suoi abitanti a sopravvivere!
L’inventastorie
Leggendo la scheda hai imparato che non solo gli animali hanno bisogno
di mangiare i frutti di bosco per nutrirsi, ma che anche i frutti di bosco
hanno bisogno di essere mangiati dagli animali (più che dall’uomo!) perché essi li aiutano a spargere i loro semi per far nascere nuove piante.
Prova a scrivere sul tuo quaderno la storia di una fragolina di bosco che,
un giorno, viene mangiata da un goloso topo selvatico. Leggi poi la tua
storia in classe e confrontala con quella dei tuoi compagni.
Facciamo un esperimento
I segreti del sottobosco:
la decomposizione naturale e l’humus.
Vi siete mai chiesti dove vanno a finire tutte le foglie morte che cadono
dagli alberi, i tronchi morti, i resti degli animali? Scompaiono magica-
mente nel sottobosco? Nessuna magia... semplicemente si decompongono,
proprio grazie all’azione di organismi come i funghi, che restituiscono le
sostanze in essi contenuti al ciclo naturale trasformandole in cibo per molti
organismi viventi. Ciò che resta da questa trasformazione va a formare
l’humus, prezioso per la crescita di altri vegetali. L’humus può essere con-
siderato una vera e propria riserva di nutrimento per le piante, grazie alla
capacità di liberare lentamente ma costantemente gli elementi nutritivi
rendendo fertile il terreno.
Ma tutti i materiali si decompongono? Rileggete con attenzione la scheda
sui rifiuti e poi provate a fare questo esperimento:
Occorrente:
– una manciata di foglie
– una mela
– un pezzo di legno
– un sacchetto di plastica
– un fazzoletto di carta
– un vasetto di vetro
Scavate nel giardino della scuola sei buche e mettete in ogni buca uno degli
oggetti.
Poi ricoprite di terra e mettete sopra un cartellino per ricordarvi cosa e
dove avete sotterrato. Fate passare un mese, poi tornate a cercare le cose
che avevate seppellito: cosa trovate? Cosa significa? Scrivi le tue considerazioni.
Sotto sotto... c’è il sottobosco!
Hai capito la grande importanza di tutelare il sottobosco e i suoi prodotti?
Vediamo un po’ se rispondi correttamente a queste domande:
I funghi sono utili soprattutto perché sia gli
animali che gli uomini se ne nutrono.
❏ Vero ❏ Falso
I rovi sono piante infestanti, quindi dannose per
il bosco: è meglio che l’uomo ne regoli la crescita
e ne raccolga i frutti per evitare che si
❏ Vero ❏ Falso
diffondano troppo.
Quando raccogli i funghi mettili in un sacchetto
di plastica.
❏ Vero ❏ Falso
I rovi sono un ottimo rifugio per piccoli animali.
❏ Vero ❏ Falso
È possibile raccogliere 10 kg al giorno di mirtilli
e 5 kg di muschio.
❏ Vero ❏ Falso
Andando a funghi, rompi e butta via quelli
velenosi perché sono pericolosi anche per gli
animali del bosco.
❏ Vero ❏ Falso
L’animale fantastico
Il bosco è popolato da tantissimi animali selvatici, cioè animali che vivono
liberamente in natura. Anche se non è facile incontrarli, spesso troviamo
le loro tracce: impronte, penne o ciuffi di pelo, escrementi, avanzi di cibo,
tane e nidi.
Gli animali del bosco sono strettamente legati alle piante perché esse for-
niscono loro il nutrimento e spesso anche una “casa” o un nascondiglio.
Pensiamo ai rami e ai tronchi degli alberi, che ospitano una moltitudine di
nidi di uccelli come il picchio o l’allocco, oppure le tane degli scoiattoli; an-
che la ricca vegetazione del sottobosco offre mille ripari che permettono ad
animali come ghiri e topolini selvatici di nascondersi, cacciare e nutrirsi.
Se proviamo a pensare agli animali che popolano i nostri boschi ci vengono
subito in mente la volpe, il cervo, la lepre e il capriolo, oppure gli uccelli
come le cince e gli usignoli. In realtà però esiste un’infinità di piccoli animali, alcuni visibili ed altri invisibili, che sono importantissimi per la vita
del bosco: come i lombrichi, le chiocciole, i ragni, rettili come la vipera e la
lucertola e moltissimi insetti come ad esempio le formiche rufe. Proprio
queste sono particolarmente preziose perché mangiano i bruchi della far-
falla processionaria, che purtroppo divorano gli aghi dei pini e fanno i loro
nidi su questi alberi facendoli morire.
Spesso quindi animali che per noi sono insignificanti sono in realtà importantissimi per la vita del bosco! Per questo, tra i compiti delle GEV, c’è
anche quello di far rispettare alcune importanti regole sulla tutela e la
raccolta di specie come appunto la formica rufa e le chiocciole. Ogni ani-
male, dal più grande al più piccolo, ha un suo ruolo specifico all’interno
dell’ecosistema bosco ed è indispensabile per il suo equilibrio.
La catena alimentare del bosco... a scuola!
Rileggi attentamente la scheda che parla della catena alimentare, poi osserva questo disegno.
Nel disegno è rappresentata la catena alimentare di un bosco come quelli
che possiamo vedere nella nostra regione.
Adesso basandoci su questo disegno giochiamo con la catena alimentare:
1. Ogni componente della classe sceglie di essere un elemento della cate-
na alimentare che vedete raffigurata: una pianta, un animale, un
fungo...quello che più vi piace, l’importante è che tutti gli elementi
siano rappresentati (produttori, consumatori primari e secondari, decompositori).
2. Ciascuno disegna su un foglio di carta l’elemento che ha scelto e si attacca il disegno sulla maglietta.
3. Ora prendete un gomitolo di lana e mettetevi in cerchio.
4. A partire da un elemento produttore che tiene in mano il gomitolo,
provate a ricostruire i collegamenti della catena alimentare passando
il filo a tutti gli altri componenti del gruppo.
5. Ora provate a togliere dalla catena che avete creato con il filo un el-
emento a caso (ad esempio il coniglio o un albero): il componente del
gruppo che impersona l’elemento tolto deve lasciar cadere il filo. Cosa
succede alla vostra catena? Funziona ancora?
Riflettete con l’aiuto dell’insegnante sul ruolo di tutti gli elementi e sulle
relazioni che li legano.
Non solo erba
Dentro a quella che per noi è semplice “erba” o “soltanto un bosco” in
realtà si nasconde un piccolo mondo ricco di tantissime forme di vita animali e vegetali, visibili e invisibili. Esse sono tutte importanti perché l’ecosi-
stema in cui sono inserite possa esistere e svilupparsi: perciò è necessario che
rispettiamo questi ambienti!
Proviamo a fare un piccolo esame di coscienza: ci è mai capitato di andare
a fare una gita in montagna e di fermarci in un bel prato per giocare a
pallone o andare in bicicletta?
Probabilmente sì. Ma queste attività al prato non fanno bene... anzi! La
cotica erbosa si rovina con una serie di conseguenze negative per tutti gli
organismi viventi che ad essa sono legati, per non parlare dell’aumento
del rischio di frane; infatti sono proprio le radici delle piante (alberi e pi-
ante erbacee) che rendono il terreno stabile, in grado di resistere all’ero-
sione operata dall’acqua. Inoltre si danneggia l’attività di sfalcio dei prati:
i montanari non riescono a tagliare l’erba con i macchinari perché questa
risulta schiacciata o distrutta e non avranno quindi il foraggio per nutrire
gli animali.
Comunque non disperiamo: ci sono luoghi appositi per giocare a pallone e
anche in montagna ci sono sentieri che si possono percorrere con la bici-
cletta. Lo stesso vale per la moto e per il fuoristrada, che arrecano anche
molto disturbo alla fauna per il rumore che fanno.
Quel mazzolin di fiori…
Tutti abbiamo raccolto dei fiori da portare a casa o da regalare a qualcuno, ma in realtà questo gesto, unito a quello di tante altre persone, può
danneggiare l’ecosistema, vediamo come: una volta raccolti i fiori non vi
saranno più i semi che avrebbero originato altre piantine; ciò comporterà
una diminuzione di polline e nettare, preziose sostanze utilizzate da numerosi insetti, le cui popolazioni così si ridurranno di numero. Gli animali
che si nutrono di questi insetti avranno poco cibo e quindi diminuiranno. Di
passo in passo nella catena alimentare, si avranno conseguenze sfavorevoli su molti organismi: alla diminuzione di alcuni può seguire invece
l’aumento di altri, magari dannosi o indesiderati (es. topi e zanzare), che
alterano l’equilibrio dell’ambiente.
Inoltre molte specie di fiori sono \ e quindi vanno protette, altrimenti si
rischia di farle scomparire per sempre…
Insomma esistono un sacco di buoni motivi per salvaguardare i prati: prova a realizzare un cartello che metteresti in un parco, per spiegare alle
persone com’è meglio comportarsi per rispettare anche questi piccoli ecosistemi.
Il cruciterra
Se hai letto la scheda con attenzione e se hai imparato qualcosa sul bosco e i
suoi abitanti, risolverai facilmente questo cruciverba!
Orizzontali:
4. Un frutto di bosco di colore blu
5. È un prezioso vegetale del sottobosco che forma morbidi cuscinetti…
8 . È ghiotta di funghi
9. Organismi decompositori che vivono nel bosco
13. Lo sono gli organismi come i funghi
1 5 . Offrono riparo ai piccoli mammiferi e sono spinosi
1 6 . L’uomo abbatte gli alberi per utilizzarlo
Verticali:
1 . Insieme ai cespugli e all’erba, formano il sottobosco
2 . Uccello che con il suo becco fa dei buchi nella corteccia degli alberi,
alla ricerca di larve da mangiare
3 . È formata dai petali
6 . Gli animali del bosco, mangiando i frutti, contribuiscono a spargerli
nell’ambiente
7. Si forma dai resti di organismi morti e rende fertile il suolo
10. Aiutano le persone a far capire e rispettare le regole sulla protezione
dell’ambiente (sigla)
1 1. Mammiferi con grandi corna ramificate
12. Il prefisso davanti a “diversità” intesa come varietà di forme di vita
1 4 . I frutti dei rovi
GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE PROVINCIA
DI TORINO ELEMENTO T E R R A scheda 5
IL GALATEO