Untitled - Circolo Didattico di Caluso

L’Egitto è uno stato che si trova nell’Africa del nord ed
esiste ancora oggi. È occupato dal deserto tranne nella
striscia del fiume Nilo, che sfocia nel Mar Mediterraneo con
una foce a delta.
Gli antichi Egizi chiamavano
la zona del delta Basso
Egitto il resto Alto Egitto.
Lungo le sponde del
Nilo costruirono le loro città
e i villaggi: si sviluppò la
civiltà egizia. Circa 5000
anni fa gli Egizi furono attirati
dalla presenza dell’acqua e
iniziarono a coltivare.
Cronologia della civiltà egizia (a.C.):
dal 3000 al 2700 periodo arcaico
dal 2700 al 2200 antico regno
dal 2200 al 2000 1° periodo intermedio
dal 2000 al 1800 medio regno
dal 1800 al 1550 2° periodo intermedio
dal 1550 al 1100 nuovo regno
dal 1100 al 662 3° periodo intermedio
dal 622 al 332 periodo tardo.
Secondo gli storici nel 3000 a.C., all’inizio dell’ANTICO
REGNO, l’Alto e il Basso Egitto furono uniti e Menfi divenne
la capitale. Nel corso del MEDIO e NUOVO Regno,
iniziarono scambi commerciali con altri popoli. L’Egitto subì
alcune invasioni e riuscì a rimanere uno stato sino al 1070
a.C., quando fu conquistato e perse la sua indipendenza.
In seguito, nel periodo tardo, l’Egitto diventò una provincia
dell’ impero romano.
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La vita media degli egizi antichi era di circa 30 anni, essi
nutrivano una grande fede in una vita ultraterrena.
Gli Egizi avevano un concetto molto chiaro dell’aldilà e
perciò preparavano i morti per la nuova vita.
Per mummificare i corpi, estraevano il cervello dalle narici
con un ferro ricurvo, facevano un taglio laterale nel ventre
per togliere gli intestini, i polmoni, il fegato e lo stomaco,
che venivano imbalsamati (lavati con vino di palma e
cosparsi di aromi tritati). Il cuore veniva lasciato nella salma
perché gli Egizi pensavano che venisse giudicato
nell’aldilà. Il corpo era ricoperto di natron, un sale che
essiccava e conservava la mummia. Dopo circa 35 - 40
giorni, era completamente essiccata e veniva imbottita
con lino intriso di oli e resina per ridarle il suo aspetto
normale e la ferita veniva ricucita. Passati 70 giorni la
lavano e la avviluppano con bende di bisso. Tra le bende
venivano posti gioielli e amuleti per proteggere il defunto
nell’aldilà. Infine, sulla faccia della mummia veniva posta
una maschera. Con il tempo, gli oli e le resine della
bendatura si indurivano come il bitume. Il termine utilizzato
per questa sostanza era mumiyya a cui deriva la parola
mummia.
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Accanto alla mummia c’erano quattro vasi canopi. Il
tappo di ciascun vaso aveva il busto di uno dei quattro figli
di Horus :
Nel 1° il babbuino Hapy proteggeva i polmoni.
Nel 2° il falco Qebehsenuef proteggeva gli intestini.
Nel 3° lo sciacallo Duamutef proteggeva lo stomaco.
Nel 4° l’ uomo Imsety proteggeva il fegato .
2
Le bare e le tombe che accoglievano le mummie erano
importanti quanto l’imbalsamazione. Le decorazioni e le
iscrizioni davano al defunto il necessario per il viaggio
nell’oltretomba.
Nel Medio Regno si cominciò a dare alle bare la forma
della figura umana del ritratto idealizzato dal defunto. I
membri della famiglia reale e i nobili avevano una serie di
casse contenute una sopra l’altra collocate in una grande
bara esterna di pietra detta sarcofago. Di solito le bare
erano rettangolari.
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: Gli antichi Egizi furono un
popolo molto religioso. Erano politeisti, adoravano molte
divinità, circa 200. Le case degli dèi erano i templi, custoditi
dai sacerdoti.
Quando il faraone saliva al trono veniva considerato come
un dio in terra. Alcune divinità erano rappresentate con il
corpo umano e la testa di animale.
Ecco alcune delle divinità più importanti:
†
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†
†
†
†
†
Ptah, dio creatore.
Amon, padre di tutti gli dèi.
Osiride, giudice e re del mondo dei morti.
Iside, dea della maternità e moglie di Osiride.
Hathor, dea madre.
Thot, protettore degli scribi e delle scienze.
Rà, dio del sole, dal quale i faraoni dicevano di
discendere.
†
†
†
†
†
Seth, dio del male e fratello di Osiride.
Anubi, dio dei morti.
Horus, dio del sole e figlio di Osiride e Iside.
Sobek, dio dell’acqua, temuto per la sua ferocità.
Khnum, vasaio che creava le persone con il suo tornio.
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Ptah
Hator
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Anubi
Amon
Osiride
Iside
Thot
Rà
Seth
Horus
Sobek
Khnum
Nell’antico Egitto i gatti erano sacri,
esisteva una divinità, Bastet, era la
dea della gioia, proteggeva la casa
e i bambini.
Bastet
Per gli antichi Egizi il culto dei morti era molto importante.
Basta pensare che i loro monumenti più famosi sono le
piramidi, cioè le tombe di alcuni faraoni vissuti durante
l’Antico e Medio Regno. In Egitto si sono conservate 80
piramidi, e hanno struttura e dimensioni diverse. Furono
edificate sulla riva occidentale del Nilo, in zone
sopraelevate, al riparo dalle inondazioni, ma vicine al fiume
perché quasi tutto il materiale veniva trasportato dalle
navi. Non si sa con quali tecniche furono erette, poiché
non sono stati ritrovati i progetti di costruzione. Gli studiosi
hanno scoperto che per trasportare più in alto i blocchi di
pietra, venivano realizzate delle rampe di terra, su cui
venivano trascinati, uno alla volta. Delle piramidi sono state
esplorate all’interno e ha permesso, in alcuni casi, di
ammirare anche le camere più nascoste.
Gli Egizi credevano che dopo la morte iniziasse un nuova
vita serena e felice, nell’aldilà. Per potervi accedere,
occorrevano 2 cose:
 il corpo del defunto, conservato;
 l’anima, doveva presentarsi al giudizio degli dei e
dimostrare la sua bontà.
Il defunto implora i 42 giudici divini seduti in silenzio per
ascoltare il giudizio.
Il defunto si presenta al giudizio accompagnato da Anubi.
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Anubi pesa sul piatto di una bilancia il cuore del defunto,
ponendo sull’ altro piatto una piuma. Se i piatti sono in
equilibrio, il defunto è accolto nell’aldilà; se il peso dei
peccati fa pendere il piatto dalla parte del cuore, il
defunto è mangiato da un mostro.
Il dio Thot registra i risultati della pesatura. Il defunto va ad
ascoltare il giudizio accompagnato da Horus.
Il dio Osiride pronuncia il suo giudizio.
Non ho commesso ingiustizie
Non ho rubato esercitando violenza
Non ho commesso atti violenti
Non ho rubato
Non ho ucciso né uomo né donna
Non ho agito in modo ingannevole
Non ho rubato oggetti di proprietà divina
Non ho pronunciato il falso
Non ho pronunciato malvagità
Non ho attaccato altri
Non ho violato la donna d'altri
Non ho commesso peccato contro la purezza
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Non ho intimorito altri
Non ho vissuto nella rabbia
Non ho finto sordità alle parole giuste e veritiere
Non ho incoraggiato
conflitti
Non ho abusato d'altri
Non ho espresso giudizi
affrettati
Non ho contaminato le
acque
Non stato insolente
Non ho perseguito
alcuna distinzione…
Secondo una leggenda , in origine esisteva solo il caos. Dal
caos si generò il dio sole Ra, il quale creò innanzitutto Shu
(l’aria) e Tefnut (il vapore),
dalla cui unione
nacquero Geb (la terra)
e Nut (il cielo). Geb e
Nut ebbero quattro figli:
Osiride, Iside, Seth e Nefti.
Dall’unione di Osiride e
Iside nacque Horus, il dio
falco, mentre il figlio di
Nefti e Osiride era Anubi, il dio della mummificazione con
testa di sciacallo. La sposa di Horus era Hathor, la dea
dell’amore, della felicità e del parto. Ogni giorno, Ra
solcava il solcava il cielo sulla sua barca e ogni notte il dio
del sole navigava nell’oltretomba dove doveva
sconfiggere il dio mostruoso dell’oscurità, Apep, per poter
riemergere all’alba.
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A capo dell’Egitto c’era il faraone, molto adorato.
Il faraone era il capo che comandava su tutto e su tutti e
veniva visto come un Dio assoluto.
Era proprietario di tutte le terre, stabiliva le tasse, le leggi,
comandava l’esercito e faceva costruire i monumenti.
Il visir veniva subito dopo il faraone. Era come il primo
ministro, governava tutto l’Egitto e faceva applicare le
decisioni del faraone.
I sacerdoti custodivano i templi e organizzavano le
cerimonie religiose. Nell'antico Egitto il primo sacerdote era
il faraone anche se i riti religiosi li celebrava l'alto clero, ma
sempre su delega del Faraone. Tutti i sacerdoti
dipendevano solo ed esclusivamente da lui.
I governatori erano nobili che governavano le regioni per
conto del faraone.
I funzionari governavano per conto del faraone. Gli scribi
controllavano che i contadini versassero i tributi,
trascrivevano gli ordini del faraone e altri documenti.
I militari difendevano il Paese e seguivano il faraone nelle
guerre di conquista.
Il popolo era composto soprattutto da contadini e servi, ma
anche da artigiani e commercianti.
Gli schiavi, spesso, erano prigionieri di guerra o persone che
non riuscivano a pagare i debiti.
Gli Egizi credevano che il loro mondo fosse organizzato
secondo il buon esempio fornito nei tempi più antichi,
quando gli dei governavano la terra. Se le persone si
trattavano reciprocamente con il rispetto che meritavano,
la vita di tutti sarebbe stata armoniosa e felice e uomini e
donne dovevano godere insieme la vita loro concessa!
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Faraone
Visir
Governatori
Sacerdoti
Nobili
Militari
Scribi
Contadini Servi
Artigiani
Commercianti
Schiavi
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La tomba di Tutankamon si trova
nella valle dei re.
Venne ritrovata nel 1922, è l’ unica
rimasta intatta, a differenza delle
altre sepolture rinvenute in Egitto,
che sono state più volte
saccheggiate e depredate nei
secoli. Autore dell’eccezionale
scoperta fu l’archeologo inglese
Howard Carter.
Tutankamon salì al trono all’età di 9
anni,nel 1334 a. C. e morì a 18 anni.
Fu sepolto con una quantità di oggetti preziosi: animali
d’oro, statue, gioielli, armi, un letto con poggiatesta, un
carro, tavoli da gioco, oggetti di uso quotidiano che
dovevano garantire una vita piacevole anche dopo la
morte. Il suo corpo mummificato era deposto in un
sarcofago d’oro massiccio e il volto era ricoperto da una
bellissima maschera d’oro e pietre preziose.
La più grande piramide
costruita è quella del faraone
Cheope.
Si trova al Cairo. E’ alta 147
metri e si calcola che per
edificarla ci siano voluti circa
20 anni e 2300000 blocchi di pietra. Si pensa che sia stata
costruita da 1000000 di uomini, 4000 dei quali erano
artigiani specializzati nel taglio della pietra.
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Gli Egizi vivevano
soprattutto di agricoltura,
coltivavano lungo il corso
del fiume Nilo; da Luglio a
Ottobre, straripava e
inondava completamente i
terreni vicini e vi depositava
il limo, un fango scuro che
rendeva la terra molto
fertile. Dopo il ritiro delle
acque i contadini
seminavano per ottenere
un ricco raccolto,costruivano:canali, dighe e bacini per
irrigare i terreni; quando la piena raggiungeva il culmine si
celebravano cerimonie di ringraziamento.
Gli Egizi allevavano animali utili per il trasporto, per i lavori
agricoli e per l’alimentazione.
Il fiume forniva pesce in abbondanza e nelle zone del delta
si poteva andare a caccia di animali acquatici e di uccelli.
Gli artigiani sapevano produrre tutti gli oggetti di uso
quotidiano come :i vasi, i cesti, le stoviglie, le stoffe, gli
indumenti e le calzature. Realizzavano i gioielli e
costruivano : i letti, le sedie, i bauli e le poltrone.
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Il Nilo era come una grande strada che attraversava il
Paese da un capo all’ altro.
La gente non viaggiava molto e si limitava ad attraversare
il fiume o a coprire brevi distanze.
Il tipo di barca realizzato, fin dai primi tempi, con fasci di
canne continuò ad essere usato per pescare e navigare.
A partire
dall’Antico
Regno,
però, tutte le
imbarcazioni
di una certa
grandezza
(come i
traghetti per i passeggeri) vennero costruite in legno .
Navigare verso il nord sul fiume era facile perché è in
quella direzione che il Nilo scorre . Fortunatamente, il vento
generalmente soffia da nord e ciò consente di navigare
controcorrente a sud con una barca a vela.
Dai rilievi e dalle pitture si capisce la direzione delle navi
egiziane a seconda che abbiano la vela alzata o
abbassata.
Il Nilo era usato moltissimo per gli spostamenti ma anche
per rilassarsi e divertirsi.
Uno dei passatempi preferiti dei nobili era andare in barca .
Queste imbarcazioni da diporto spesso avevano una
cabina con una tettoia che riparava i passeggeri del Sole.
Anche la caccia a uccelli, coccodrilli e ippopotami era
uno sport molto popolare in Egitto. In oltre gli antichi Egizi
amavano giocare e sguazzare nelle acque del fiume.
Spesso si tenevano delle gare in cui due squadre a bordo
di imbarcazioni cercavano di buttare in acqua gli
avversari.
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Gli Egiziani trasportavano le merci sul fiume e a questo
scopo erano necessarie barche robuste e di grosse
dimensioni per grandi carichi. I carichi più pesanti di tutti
erano i blocchi di pietra utilizzati nelle costruzioni. In questi
casi venivano impiegate chiatte enormi che a volte
dovevano essere
trainate da 27 barche più piccole.
dai commerci con altri popoli, gli Egizi ricavavano
legname, pietre dure per decorare gioielli, argento, spezie
e anche schiavi.
Davano in cambio grano, gioielli, amuleti, profumi, stoffe e
vasi, arredi intarsiati, pelli di animali selvatici, armi e carta di
papiro.
Gli alimenti principali degli Egizi erano:
Pane fatto con orzo, farro e frumento. Poteva essere
consumato al naturale o arricchito con grasso e uova
oppure addolcito con miele e frutta.
Focacce sulle quali si poteva spalmare il miele o
marmellata di datteri
Cipolle, porri, lattuga, ravanelli, fave, lenticchie,
piselli, meloni, fichi, uva, datteri, cetrioli, cocomeri, birra
ricavata dall’orzo, pesce, anatre, oche, piccioni, quaglie,
carne suina e ovina, …
Gli Egizi a tavola non usavano né coltello che però
esisteva, né forchetta che invece non c’era: si portava il
cibo alla bocca con le mani. Presso re e cortigiani il servizio
da tavola poteva essere anche d’oro o d’argento.
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Le abitazioni
hanno un tetto
piatto che serve
da terrazzo . E il
posto preferito
quando viene la
sera ,tutti vi si
ritrovano per
godere il fresco e
ammirare la
bellezza del cielo
stellato. Gli Egizi più ricchi hanno un giardino e le mura
delle loro abitazioni sono ornate di pitture che
rappresentano spesso dei fiori.
Per fare i mattoni si mescolano fango e pezzetti di paglia, il
materiale pigiato negli stampi viene fatto cuocere al sole.
Le case possono richiedere ben presto riparazioni,
soprattutto se l’ acqua delle inondazioni raggiunge le
fondamenta.
I mobili: letto con spalliera, tavolino da parete, sedia da
gabinetto da porre sopra un vaso, contenitore da toeletta
con scomparti per i vasetti di cosmetici e uno specchietto,
credenza.
Alcuni strumenti: squadra, mazzuolo, stampo per i mattoni,
filo a piombo per controllare le superfici orizzontali e un
altro filo per quelle verticali.
Le famiglie erano piuttosto numerose : questo soprattutto
perché la società egizia si era basata sulla possibilità per
gli uomini di sposare più donne. Ogni moglie dava al
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proprio marito circa 6 o 7 figli,future braccia per
l’agricoltura e garanzia di prosperità per il Paese.
Gli Egizi si sposavano molto giovani. Le famiglie erano
molto numerose e i bambini erano amati dai genitori.
Le donne spesso assumevano la direzione di grandi
proprietà mentre i mariti erano lontani, in città.
Il matrimonio era spesso combinato, nel senso che erano i
genitori a scegliere il coniuge per i loro figli. In ogni caso la
famiglia era un ambiente sereno dove i figli venivano
cresciuti con tenerezza ed estrema cura. Famiglie simili in
tutto e per tutto alle nostre, in cui spesso non mancava
anche un gatto…l’animaletto domestico preferito dagli
Egizi. Le donne, inoltre potevano svolgere anche lavori non
necessariamente legati alla casa: amministrare le
proprietà, diventare scribi e sacerdotesse, e spesso
lavoravano come serve nelle famiglie dei ricchi o come
danzatrici, suonatrici e acrobate. In altri casi ancora furono
tessitrici, giardiniere, profumerie. Tra i tanti mestieri delle
donne egiziane c’è ne uno che è davvero buffo: esse
spesso lavorano come prefiche, venivano cioè assunte per
piangere e disperarsi ai funerali.
Per imparare a leggere e a scrivere i segni geroglifici
occorrevano molti anni di studio. A scuola il maestro
dettava i geroglifici per ore e ore e gli alunni si
esercitavano a scrivere su pietre o tavolette di legno,
usando cannucce di giunco o pennelli intinti nell’ inchiostro
nero o rosso. Gli scolari, tutti i maschi, erano solitamente figli
di persone ricche; Era raro che i bambini poveri andassero
a scuola, perché iniziavano presto ad aiutare i padri a
lavoro. Le bambine non sapevano quasi mai né leggere né
scrivere: Aiutavano la madre in casa e imparavano a
cucinare e a cucire.
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Nel 3100 a. c. gli antichi Egizi avevano già inventato un
sistema di segni scritti chiamati scrittura geroglifica, ”lettere
sacre incise”.
I geroglifici sono piccoli disegni che rappresentano
persone, oggetti, animali, piante o parti del corpo umano.
I geroglifici sono circa 700 e si leggono dall’alto verso il
basso, da destra a sinistra, e viceversa.
Si trovano scolpiti o dipinti a colori vivaci sui muri dei
monumenti e delle tombe e sulle statue. Per le cose di tutti
i giorni, gli scribi usavano una specie di scrittura geroglifica
corsiva chiamata ieratica.
Gli antichi Egizi scrivevano anche su cocci di terracotta,
pietre, cuoio, avorio, tela, legno e metallo.
Per diventare scriba bisognava studiare parecchi anni. Si
iniziava a 7 e si finiva verso i 12: si imparava a leggere
scrivere e a far conto . Gli scolari ripetevano a memoria la
lezione,copiavano testi scritti in geroglifici su pezzi di
terracotta o legno. Solo quando erano diventati abili
potevano cominciare a scrivere sui fogli di papiro.
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Poi bisognava frequentare una scuola ”superiore” che
durava altri 4 o 5 anni, per diventare scribi e funzionari di
professione . Si studiavano la storia, la geografia , la
matematica e geometria e si imparavano alcune lingue
straniere.
Nell’ antico Egitto c’erano molte paludi di
papiro e boschetti, che oggi sono
scomparsi. E
cresceva lungo le
sponde del Nilo, e
era importante
per gli Egizi. La
lavorazione del
papiro permetteva di fare corde,
abiti, barche, sandali e canestri. Con la lavorazione della
carta ci fu una vera e propria rivoluzione per quanto
riguarda la
comunicazione
perché allora si
basava sulla
lavorazione orale e
incisa sulla pietra e
tavolette d’argilla.
I
documenti
importanti erano
redatti sul papiro, il
primo tipo di carta
utilizzato. Era molto
costoso.
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:
ancora oggi il Nilo
continua ad avere i periodi di piena, ma non straripa più ;
perché è stata costruita una diga.
l’argento era
considerato più prezioso dell’oro perché non c’erano
miniere d’argento e dovevano essere acquistato da altri
popoli.
tutte le città furono
costruite sulla sponda orientale del Nilo perché l’Ovest
rappresentava il regno dei defunti.
durante i mesi
dell’inondazione i lavori agricoli erano sospesi, i contadini
andavano a lavorare alla costruzione dei grandi
monumenti in cambio di vitto, alloggio e vestiario.
la pena di morte era molto rara. Uno dei
pochi delitti che la prevedevano era il saccheggio delle
tombe dei faraoni. Gli archeologi hanno trovato papiri sui
quali sono stati riportati gli atti dei processi e le condanne
contro i profanatori di tombe.
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in una valle chiamata Valle delle Regine, sono state
sepolte delle regine vissute durante il Nuovo Regno. In
un’altra valle la Valle dei Nobili, furono sepolti dei principi
reali e numerosi nobili.
dalle fonti ritrovate risulta che tre donne regnavano come
faraone: la più importante fu Hatshepsut.
Poiché non era usuale che una donna diventasse faraone,
si vestiva come un uomo e indossava anche la barba.
il faraone era considerato il figlio di Dio Sole, le sue decisioni
erano sacre e nessuno poteva opporsi. Tutto gli
apparteneva: campi, bestiame, ricchezze e persone;
aveva potere di vita e di morte sui suoi sudditi.
il faraone poteva indossare cinque corone diverse:
il NEMES, copricapo fatto di stoffa a righe blu e gialle
indossato da tutti i faraoni; la CORONA BIANCA (simbolo
dell’Alto Egitto) ; la CORONA ROSSA(simbolo del Basso
Egitto) ; la CORONA DOPPIA (simbolo delle due terre
unificate) e la CORONA AZZURRA (usata da alcune dinastie
specialmente in guerra).
Gli Egizi furono maestri nell’erigere obelischi (alte colonne
ben squadrate e incise, spesso ricavate da un solo masso
di pietra) e nello scolpire statue di pietra, talvolta di
notevoli dimensioni. La loro costruzione era particolarmente
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difficoltosa: venivano tagliati ed estratti nelle cave già
delle dimensioni stabilite. Nella cava di Assuan si trova un
obelisco incompiuto di circa 32 metri. Numerosi obelischi
furono trasportati in Europa e negli Stati Uniti in diverse
epoche. A Roma se ne contano almeno 13. In Egitto ne
sono rimasti attualmente pochi: due a Karnak, uno a
Eliopoli, uno a Luxor e uno al Cairo.
Gli Egizi amavano la musica. Canti e danze non
accompagnavano soltanto i momenti di festa, ma molte
occupazioni quotidiane.
Il sistro era uno strumento ritmico usato per il culto della
dea Hathor , simile ad un sonaglio era di bronzo o rame.
Gli antichi egizi progettarono la prima clessidra ad acqua
basandosi sul principio di quella a sabbia, per poter
calcolare, con estrema precisione,lo scorrere del tempo.
Oltre alle meridiane fisse, fu introdotto anche un orologio
solare portatile.
Gli Egiziani sono stati i primi ad aver inventato un
calendario solare e razionale.
Il loro anno era composto di 365 giorni e suddiviso in 12
mesi di 30 giorni ciascuno, i mesi erano raggruppati in tre
quadrimestri (stagioni):
la stagione dell'inondazione akhet
la stagione della germinazione pert
la stagione della calura shemu.
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Il verde ed il turchese, che richiamavano la vegetazione e
l'acqua, rappresentavano giovinezza e rigenerazione.
Il rosso era il deserto e perciò il caos; ad esso si
contrapponeva il nero della terra fecondata dal limo che
simboleggiava l'eterno rinascere della natura.
Il giallo, il colore dell'oro, era associato alle membra degli
dei.
Il bianco ovverosia l'argento, corrispondeva alle ossa degli
dei.
Il blu dei lapislazzuli simboleggiava i capelli degli dei.
Il legante per i colori non è stato ancora identificato con
sicurezza. Forse venivano utilizzati cera d'api e bianco
d'uovo.
Mitica pianta che dava l'oblio a chi se ne cibava
I Faraoni non facevano mai vedere in pubblico i loro
capelli. Oltre a nascondere i capelli dei faraoni questi
caratteristici copricapi simboleggiavano la natura divina
del sovrano.
Il suo governo fu il più lungo della storia dell'Antico Egitto
(forse più di 90 di regno) Inoltre il faraone per evitare di
essere infastidito dalle mosche, si circondava di schiavi
ricoperti di miele.
Nell'antico Egitto truccarsi era un abitudine quotidiana sia
per le donne ma anche per gli uomini. Usavano trucchi,
parrucche e tinture per i capelli. Truccarsi gli occhi era un
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modo per proteggerli dalla luce abbagliante e dalle
infezioni. Erano convinti che il trucco avesse poteri di
guarigione.
Gli archeologi hanno scoperto che 5.000 anni fa, gli antichi
Egizi usavano il “pane ammuffito“ contro le infezioni il
quale risultava efficace per la sua azione antibiotica.
Gli Egizi credevano che la Terra fosse piatta, con il fiume
Nilo che la attraversava al centro e la delimitava ai quattro
estremi da terre ignote e inesplorate che rappresentavano
una specie di anticamera prima del Duat, l'oltretomba.
La sfinge, dal corpo leonino
e dalla testa di re, si trova
davanti alla piramide di
Chefren a Giza. Gli storici
ritengono che la sfinge sia
stata costruita nel periodo in
cui fu eretta la piramide e sia
un ritratto di Chefren. La
Sfinge ha sempre fatto sognare: alcuni pensano abbia
poteri misteriosi o che l’interno nasconda celle segrete. Le
ricerche compiute fino ad oggi non hanno confermato
queste teorie. La sfinge è rivolta verso il sole che sorge. Le
zampe anteriori sono state restaurate recentemente.
Resta ancora irrisolto il mistero sull'autore della distruzione
del naso della Sfinge, che non fu distrutto in epoca
Napoleonica, ma molto prima, nel 1378, opera di un
religioso islamico.
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Nell’antico Egitto lo scarabeo era simbolo della
resurrezione. Gli egizi credevano infatti che lo scarabeo
della specie “stercorario” potesse rigenerarsi dalla palla di
sterco che l’insetto fa rotolare davanti a sé. Inoltre, la palla
veniva collegata con il disco solare che “rinasce” dopo la
notte. Gli amuleti a forma di scarabeo venivano posti sulle
mummie (“scarabei del cuore”, sulla cui faccia inferiore
venivano scritte preghiere e formule augurali) per
simboleggiare la rinascita del defunto, ma venivano anche
indossati come monili. L’uso dello scarabeo si allargò poi
tra fenici, cartaginesi, greci, etruschi e, tra i primi cristiani,
ancora come simbolo della resurrezione.
Il Senet è un antico gioco egizio, di cui sono state ritrovate
diverse scacchiere e pedine, ma non le regole. In effetti
“SENET” significa “passaggio”
cioè il passare ad un’ altra vita. Si
gioca in due con sette pedine
ciascuno che si dispongono nelle
quattordici caselle che
precedono il simbolo ANKH,(il
primo giocatore occupa le caselle dispari e il secondo
giocatore quelle pari).
Ancora oggi, quando si vuole indicare
una situazione particolarmente disastrosa dell'ecosistema in
cui viviamo,
si suole far riferimento alle "piaghe d'Egitto",
E in effetti è davvero truculento lo scenario dipinto nel libro
biblico dell'Esodo,
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una delle parti fondamentali dell'Antico Testamento.
Raccontano le Sacre Scritture che dieci terribili eventi si
susseguirono lungo le sponde del Nilo:
l'acqua del fiume trasformata in sangue,
l'invasione delle rane,
la polvere della terra tramutata in pidocchi (o zanzare),
l'assalto dei mosconi,
la peste che colpisce il bestiame,
le ulcere su animali e uomini,
la grandine,
le cavallette,
le tenebre
e la più tremenda di tutte la morte dei figli primogeniti.
Tutto questo sarebbe accaduto nel Tredicesimo secolo
avanti Cristo,
sotto il regno di Ramesse II e di suo figlio Merenptah,
Cleopatra, una delle più famose regine d’Egitto, era di
origine greca, nonostante questo, fece di tutto per non far
perdere l’indipendenza al suo paese.
Divenne regina nel 51 a.C. quando sposò suo fratello
Tolomeo XIII. Cleopatra non era d’accordo con
quell’unione, si scontrò con i consiglieri del re e ne nacque
una guerra civile che richiese l’intervento del generale
Giulio Cesare; Cleopatra ottenne il favore da Cesare
diventandone l’amante. Tolomeo fu assassinato, Cleopatra
divenne l’unica sovrana e alla morte di Cesare si alleò con
Marco Antonio, successore di Giulio Cesare. Per evitare
ulteriori umiliazioni, Cleopatra si avvelenò facendosi
mordere da un aspide (serpente molto velenoso) e Marco
Antonio si uccise con una spada. L’Egitto divenne allora
parte dell’Impero romano.
26
attraverso la rielaborazione delle seguenti fonti :
Libri:
Le monografie Storia 4° ed. La Spiga
Newton , n° 1 – 2002
Sapresti vivere come un antico egizio? ed De
Agostini Ragazzi
L’Egitto raccontato ai ragazzi, ed. junior
L’ippocampo
Nascita delle prime civiltà 2 , ed. San Paolo
Antico Egitto, ed. Enciclopedia Usborne
I capolavori del museo Egizio di Torino , ed.
Fondazione museo dell’antichità egizie di Torino
Voyager cl.4°, I percorsi di Elmedi
L’Egitto e la Grecia Antica 3, ed. San Paolo
Video
ANTICO EGITTO, Piero Angela, Corriere della Sera
X
Il mistero dei geroglifici
XI
Il segreto delle Piramidi
XII
Lo sguardo della sfinge
XIII
Le tombe nascoste dei faraoni
XIV Dei e sacerdoti
X
Cleopatra.
Siti internet
http://ilmondodiaura.altervista.org/EGIZI/CURIOSITAEGIZI.htm
http://www.midisegni.it/
http://terradeifaraoni.blogspot.it
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gli alunni della classe 4° della Scuola Primaria di
Arè: Alessandro, Assunta, Avdo, Cecilia, Christian,
Davide, Filippo, Francesca, Francesco, Giulia,
Maria Vittoria, Morena, Nicole, Paola, Rebecca,
Samuel, Sara, Simone, Stefania e Stefano,
coordinati e supportati dalle insegnanti
Conto Anna e Gili Ausilia.
hanno realizzato il presente libretto, grazie ad un
meticoloso lavoro a gruppi e alla preziosa
collaborazione di ognuno.
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-Gita al Museo
21 marzo 2014
Egizio-
Torino
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La maschera dorata di
Tutankhamon
MATERIALE
Abbiamo usato: cartellone blu,
matita bianca, matita arancione,
foglia d’oro, colla a missione ad
acqua, cuscino di pelle di daino,
pennelli e
coltello della
doratura,
vaselina,
righello e squadrette.
PROGETTAZIONE DISEGNO
1. Procurare un cartellone blu con la misura di 70 x 100.
2. Dividere il cartellone a metà, facendo una riga con la
matita bianca.
3. Prendere le misure con la matita da un (piccolo)
disegno di Tutankhamon, disegnarlo più grande sul
cartellone.
4. Disegnare la faccia di 27 x 19 cm, disegnare la barba
lunga 23, 5 cm.
5. Disegnare sulla maschera delle righe di 3 cm l’ una, 30
dorate e 30 blu.
6. Disegnare (in mezzo) sopra la faccia una specie di
“botticino”.
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REALIZZAZIONE DORATURA
Con Patrizia abbiamo
messo una colla speciale
(Missione ad Acqua) su
alcuni punti del
cartellone, poi Patrizia
ha preso un cuscinetto
di pelle di daino, su cui
ha appoggiato le foglie
d’oro sottilissime. Con
un coltello apposta ha
tagliato le foglie d’oro di
tante forme. Patrizia, ho
preso un pennello piatto con molte setole, sulle setole
Patrizia ha messo un puntino di vasellina per renderla
elettrostatica e così abbiamo
attaccato alcuni pezzi sul
cartellone e tolto la parte in
eccesso.
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Progetto realizzato grazie
alla consulenza
e alla
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collaborazione della
restauratrice
dott.ssa Gili Patrizia