COMUNICATO STAMPA EMEA Antiepilettici: rischio di ideazione e comportamento suicidari Una revisione dei farmaci antiepilettici condotta a livello europeo ha concluso che ognuno dei medicinali appartenenti a questa classe può essere associato ad un lieve rischio di ideazione o comportamento suicidari. Questa revisione ha valutato i dati degli studi clinici, le segnalazioni spontanee di reazioni avverse riportate dopo la commercializzazione e le segnalazioni presenti in letteratura, relative al rischio di ideazione o comportamento suicidari associati con i seguenti principi attivi: carbamazepina, divalproex, felbamato, gabapentina, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, pregabalin, tiagabina, topiramato, vigabatrina e zonisamide. Sulla base delle prove disponibili non è possibile affermare che il rischio di ideazione o comportamento suicidari sia differente tra i diversi farmaci antiepilettici. Inoltre, il meccanismo tramite il quale gli antiepilettici possono aumentare il rischio che un paziente presenti ideazione e comportamenti suicidari non è conosciuto, e non è possibile identificare quali farmaci possano non essere associati ad un aumento del rischio. Anche la Food e Drug Administration ha studiato il rischio di ideazione o comportamenti suicidari con gli antiepilettici e i risultati della loro valutazione sono in accordo con quelli europei (vedi http://www.fda.gov/ohrms/dockets/ac/08/briefing/2008-4372b1-01-FDA.pdf). Gli stampati dei medicinali antiepilettici verranno aggiornati in modo da evidenziate le attuali conoscenze sul potenziale rischio di ideazione o comportamento suicidari. Informazioni chiave: • La terapia antiepilettica è associata ad un lieve rischio di ideazione o comportamenti suicidari. I dati disponibili suggeriscono che l’aumentato rischio riguarda tutti i farmaci antiepilettici e che tale rischio possa manifestarsi appena dopo la prima settimana di trattamento. • Non è necessario interrompere o modificare la terapia antiepilettica in corso sulla base di queste nuove informazioni. I pazienti che sono preoccupati in merito alla loro terapia devono parlare con il loro medico curante. • Nel corso della terapia i pazienti dovrebbero essere monitorati per segni di depressione o ideazione o comportamento suicidari e dovrebbero essere indirizzati a trattamenti specifici. • I pazienti e coloro che li seguono dovrebbero essere avvertiti affinché, nel corso del trattamento, prestino attenzione a modifiche dell’umore, all’insorgenza di pensieri negativi o ideazioni suicidarie, o di autolesionismo. I pazienti dovrebbero essere altresì invitati a richiedere aiuto da parte di un medico se sviluppano questo tipo di pensieri. Domande e Risposte Quando si usano i farmaci antiepilettici ? I farmaci antiepilettici si usano per trattare l’epilessia. Alcuni sono anche utilizzati per la terapia di altre patologie come la schizofrenia, i disordini bipolari, gli stati d’ansia e il dolore neuropatico. Per quale motivo è stata avviata una revisione dei farmaci antiepilettici in relazione all’ideazione e comportamento suicidari? Negli ultimi anni, una revisione dei dati disponibili ha evidenziato un aumento del rischio di pensieri e comportamento suicidari in soggetti in terapia con antiepilettici. Questi farmaci erano: topiramato, levetiracetam, vigabatrina e zonisamide. Per questi medicinali sia il riassunto delle caratteristiche del prodotto, strumento di informazione per il medico, così come il foglio illustrativo, strumento di informazione per i pazienti, sono stati aggiornati per riportare i dati sopra citati. Sono state incluse ulteriori informazioni sul rischio di insorgenza di disturbi dell’umore o di uno stato depressivo nei fogli illustrativi per alcuni antiepilettici quali: carbamazepina, gabapentina, leviracetam, oxcarbazepina, pregabalin, tiagabina, topiramato, vigabatrina e zonisamide. Tuttavia, i dati a disposizione non sono stati valutati per tutti i farmaci antiepilettici. A livello europeo è stata condotta una revisione dei dati e negli Stati Uniti anche la Food and Drug Administration ha esaminato il rischio potenziale di ideazione e comportamento suicidari associati alla terapia con antiepilettici. Che tipo di analisi è stata condotta e da chi? Allo scopo di analizzare la potenziale associazione tra questi medicinali e il rischio di insorgenza di ideazione o comportamento suicidari, le Autorità regolatorie dell’ Unione Europea hanno analizzato le informazioni provenienti dagli studi clinici dalla letteratura scientifica e dai dati delle segnalazioni spontanee di reazioni avverse presenti nei data base, relative ai soggetti in terapia con farmaci antiepilettici. Quali farmaci sono stati valutati? Sono stati esaminati i seguenti farmaci antiepilettici: carbamazepina divalproex felbamato gabapentina lamotrigina leviracetam oxcarbazepina pregabalin tiagabina topiramato vigabatrina zonisamide. Quali sono gli elementi evidenziati più importanti? I risultati dell’analisi suggeriscono che il trattamento con antiepilettici è associato con un lieve rischio di ideazione o comportamento suicidari, ma che questo non supera i benefici di questi medicinali nelle loro indicazioni autorizzate. Il rischio è associato a tutti i medicinali antiepilettici e può insorgere appena una settimana dopo l’inizio della terapia. Che cosa accadrà in seguito ai risultati delle valutazioni effettuate? Gli stampati di questi medicinali, riassunto delle caratteristiche (per i medici) del prodotto e il foglio illustrativo (per i pazienti) saranno aggiornati, Le nuove informazioni rifletteranno quanto attualmente noto sul potenziale rischio di ideazione e comportamento suicidari, evidenziando che nel corso della terapia i pazienti devono essere monitorati per segni di ideazione suicidaria o comportamenti suicidari. In che modo i farmaci antiepilettici aumentano il rischio di ideazione o comportamento suicidari? Il meccanismo tramite il quale gli antiepilettici possono aumentare il rischio che un paziente presenti ideazione e comportamento suicidari non è conosciuto. Non è possibile identificare quali farmaci possano non essere associati ad un aumento del rischio. Se attualmente sono in terapia con un farmaco antiepilettico cosa devo fare? Non è necessario interrompere o modificare la terapia antiepilettica in corso sulla base di queste informazioni. I pazienti che sono preoccupati in merito alla loro terapia devono parlare con il loro medico curante e presentarsi alle regolari visite di controllo. Nel corso del trattamento i pazienti o, quando appropriato coloro che li seguono, dovrebbero contattare il medico curante se notano modifiche dell’umore, insorgenza di pensieri negativi, o volontà di suicidarsi o pensieri autolesionistici. Si deve sostituire l’antiepilettico che si utilizza con un altro antiepilettico? Non è necessario cambiare il farmaco antiepilettico finora utilizzato solo sulla base di queste nuove informazioni. Gli elementi attualmente disponibili non mostrano chiaramente se il rischio di ideazione o comportamento suicidari differiscono tra un antiepilettico e l’altro. Inoltre, non è possibile affermare con certezza che un dato farmaco antiepilettico non sia associato con un aumento del rischio di ideazione o comportamento suicidari. È molto importante non interrompere o cambiare la terapia antiepilettica che si sta seguendo fino a che tale eventualità non sia stata attentamente discussa con il proprio medico.