Rilanciare l’etica della professionalità docente
Cremona 10 aprile 2015 Sonia Claris
Siamo alle solite
•
Non bisogna solo conoscere la rotta,
ma saper navigare anche con il
vento contrario….
•
Siamo di fronte ad un negoziato
etico continuo e latente (la questione
morale si pone tutte le volte che un essere umano
si confronta con altri esseri umani)
DOCENTI AL BIVIO
•
Gli insegnanti nel loro lavoro quotidiano sono
chiamati a confrontarsi con le convinzioni etiche di
altri soggetti che fanno parte integrante del CAMPO
PEDAGOGICO in cui si trovano ad operare
contesto educativo
relazione educativa
con gli alunni
•
contesto
professionale
relazioni con i colleghi
e l’amministrazione
GRANDI ATTESE (inflazione) vs
DELEGITTIMAZIONE SOCIALE
contesto sociale
relazioni con le
famiglie e il pubblico
scolastico in generale
La ricerca di intese impossibili
•
Molti docenti esprimono il loro pessimismo di
essere custodi di valori in una società disorientata.
•
Il docente di routine cura il benessere emotivo
dell’allievo-figlio.
•
PARADOSSO…….quello della ricerca di INTESE
IMPOSSIBILI
ETICA
INSIEME DI VALORI ANCORATI A
PRINCIPI CREDENZE CAPACI DI ISPIRARE
MODI DI FARE E DI ESSERE
INSEGNAMENTO ETICO
•
Ricomporre le CREDENZE con il potere,
attraverso il negoziato e la cooperazione, è
un’impresa a carattere morale, quale è
l’INSEGNAMENTO.
Quale etica
•
L’etica deontologica che prevede il rispetto rigoroso
di principi a priori e procedure regolamentari (Kant)
porta a dilemmi educativi non risolvibili.
•
L’etica conseguenzialistica è più idonea, ma
presuppone il solo pensiero della probabilità.
•
ETICA NORMATIVA o delle ESEMPLARITA'
•
La scelta cade sull’etica della responsabilità di
H.Jonas, più adeguata all’insegnamento, sia per
struttura che per congiuntura storico-sociale
(incertezza, prudenza, centratura sul Soggetto,
individualismo).
•
INSEGNAMENTO COME
AZIONE
MEDIAZIONE
NEGOZIATO CONTINUO E LATENTE
Etica e ragion pratica
•
Sapere legato ai contesti, pratico, ispirato a
prudenza, contestualizzato e non universale (Così,
ma anche altrimenti). Viene legittimato mediante
forme di argomentazione mirate ad esplicitare i
riferimenti ai quali ispirarsi in termini ‘di massima’.
•
Richiede agenti morali, autonomi
Etica e saperi
•
L’etica è incorporata nei saperi che si insegnano
sotto forma di tirocinio di codici e procedure
intellettuali.
•
INCORPORARE I VALORI NEI SAPERI
(assiologizzazione del Develay): PLURALISMO
(lotta tra antropologie) LAICITA’(autonomia della
scienza).
Competenza etica
•
Saper ‘discorrere’ dei valori che supportano le proprie scelte
professionali.
•
Serve fare esperienza significativa di prove d’appartenenza
ad una comunità di pratici in azione.
•
Essere abili a formulare un giudizio professionale ed ad
argomentarlo in quanto deliberazione etica. Trovare la
soluzione migliore possibile, in base alle circostanze; la più
ragionevole.
•
Dilemma etico: ognuno è figlio della sua cultura, ma ne è
fuori nel momento in cui riflette sopra i propri assunti. Con il
dialogo si perviene ad una soluzione ‘universabilizzabile’.
Il lavoro del docente è un
lavoro moralmente
sofisticato
•
a) esemplarità etica del
comportamento
•
b) insegnamento specifico
•
c) animazione etica
dell’istituto
•
Retorica delle virtù
•
Platone fa dire a Socrate che
la virtù non è insegnabile
(Menone)
La MORALITA’ DIFFUSA nell’insegnamento
•
Casi di episodi professionali caratterizzanti (per
definire le situazioni professionali)
•
Incidenti critici selezionati (per trovare le soluzioni)
In positivo
•
CORTESIA E RISPETTO
•
LEALTA’
•
CORRETTEZZA nell’affermare le proprie credenze
•
GIUSTIZIA
In negativo
•
Spaventare e punire (compiti)
•
Comminare punizioni collettive indiscriminate
Usare i voti come lusinghe o favori
•
•
Denigrare
•
Consentire eccezioni e privilegi
Approccio riflessivo di E. Campbell
•
5 passaggi finalizzati alla decisione etica:1)
identificazione del problema morale
2)specificazione delle alternative praticabili per
risolvere il problema 3)previsione delle buone e
cattive conseguenze di ciascuna di esse 4)uso di
risorse etiche (autonomia, male minore, giustizia,
appropriatezza al contesto, modelli di moralità…
per individuare i fattori eticamente significativi di
ogni alternativa) 5) ponderazione delle alternative,
considerate in vista della presa di decisione.
Deliberazione etica di George Legault
•
1) Prendere coscienza della situazione.
•
2) Chiarificare i valori in conflitto nella situazione.
•
3) Prendere una decisione etica per la risoluzione
del conflitto.
•
4) Instaurare un dialogo effettivo con le persone
coinvolte.
•
Repertorio di casi: azione didattica, la religione a
scuola, multiculturalismo e aspetti controversi.
Esempi
•
Costruire o no il presepio a
scuola?
•
Bisogna mantenere rapporti
confidenziali ed informali con
i genitori degli alunni?
•
Chi non paga la refezione
scolastica, non mangia?
•
Consentiamo le assenze per
motivi religiosi?
Cosa si è realizzato nel 2014 2015
•
Percorsi di formazione al dialogo tra docenti ‘I
dialoghi pedagogici’ come condizione
propedeutica allo sviluppo di competenze etiche
nell’insegnamento.
•
Raccolta di alcune situazioni/casi al fine di creare
un repertorio ragionato.
1.Bambini simpatici e bambini poco interessanti:
come mi rapporto?
Il bambino dai boccoli
E Q U I T A ’ / d’oro (Romina)
PREDILEZIONE
2.Occorre o no considerare lo status, la condizione Dietro ad ognuno una
familiare nel giudicare? OBIETTIVITA’/ storia (Romina)
PREGIUDIZIO
3.Come mi comporto di fronte ad un bambino Il graffiatore (Romina)
aggressivo, ingestibile? AUTORITA’/LIBERTA’
4.Cosa è bene, cosa è male raccontare, Castigo ad oltranza (Chiara)
comunicare al genitore? Se glielo dico, il
bambino ne beneficerà? Meglio che io agisca e A me va bene così (Silene)
dopo comunichi? RIVELARE/OMETTEREFILTRARE
5.Seguire le aspettative dei genitori o i bisogni
formativi dei bambini?
I must learn english and computer
(Chiara e Romina)
PRODOTTO-MODELLO/PROCESSO
6.E’ bene riprendere e far vedere spezzoni di Monitor in diretta (Chiara)
attività didattica ai genitori, con un monitor?
TRASPARENZA/RISERVATEZZA
7.Attenersi a quanto stabilito in gruppo o
Il lavoretto di tuo figlio è più bello
procedere individualmente?
di quello del mio (Chiara)
COLLEGIALITA’/LIBERTA’ DI
INSEGNAMENTO
8.Cosa e quanto raccontare del proprio Al supermercato (Silene)
lavoro fuori dalla scuola?
LIBERTA’ DI ESPRESSIONE/
SEGRETO PROFESSIONALE
9.Di fronte ad un comportamento La maestra con il cellulare (Silene)
inadeguato o ad un errore educativo di
un collega, come mi atteggio?
DENUNCIA/ OMISSIONE
CORPORATIVA
•
Per fare pratica
Ogni ‘dilemma’ si ‘concretizza’ così in una storia, tratta da situazioni di reale
vita scolastica, per uscire dalla genericità, dall’astrattezza e dai rischi di moralismo
retorico, sempre possibili.
FORMAT delle storie: titolo /descrizione del contesto / episodio / riflessioni
o domande (da privilegiare).
Si impiegherà uno stile narrativo chiaro, semplice, immediato, facendo ricorso
ai dialoghi diretti.
Dimensione etica dell’insegnamento: cosa è bene, cosa è male nell’insegnare?
Il pensiero degli insegnanti
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Dove hanno appreso ciò che sanno?
•
Come è cambiato ciò che sanno?
•
Cosa e come sanno?
•
Credenze sulle discipline e su che tipo di sapere
è: su come quel sapere si produce e
sull’impegno che richiede il suo apprendimento.
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Colori emozionali intorno alla disciplina. Spesso
non saperi appresi all’università, ma saperi di
quando si stava ‘dalla parte del banco’.
L’influenza di ‘mentori’ che si ripresentano
puntualmente nei momenti ‘topici’ della
professione (decisioni importanti, incidenti critici).
•
Cosa hanno fatto
questi insegnanti per
accreditarsi così
profondamente ed in
modo persistente nella
biografia dei loro
alunni?
•
Come si diventa figure
di riferimento?
Novizio-esperto
Insegnare è molto efficace per imparare la materia che si
insegna.
Differenza ‘pedagogica’ (Shulman): tra la conoscenza astratta
della disciplina e quella che emerge progressivamente a
seguito dell’esperienza di aula.
L’insegnante frequentemente trasforma la conoscenza in
‘storie’, in idee organizzatrici di stampo narrativo: ciò facilita la
memorizzazione sia per il docente che per gli alunni.
Il docente competente collega gli argomenti in una mappa più
ampia, coesa e unitaria; una conoscenza più profondo sul
piano epistemologico.
La conoscenza pedagogica della disciplina richiede:
- padronanza dei fondamenti epistemologici della disciplina
. sguardo storico sulla loro evoluzione
- incrocio della disciplina con gli altri ambiti disciplinari
- rapporti tra la disciplina e la cultura comune, le teorie
ingenue
- comprensione del valore formativo della disciplina rispetto ai
compiti di sviluppo degli alunni.
Modello ideale e insegnante reale
..
•
Griglia di lettura
MODELLO DI ‘BUON’
INSEGNANTE
Principali caratteri o
CRITERI per valutare un
buon insegnante
PUNTUALITA’- ASSIDUITA’
ATTIVITA’ -EFFICACIA
AUTORITA’- INFLUENZA
RITRATTO IDEALE
dominio del référent
Realtà osservabile
INSEGNANTE REALE
Aspetti del comportamento
dell’insegnante reale o
INDICATORI che
testimoniano la presenza dei
caratteri ricercati
Ritardi? Assenze non giustificate?
Produzione di documenti didattici?
Riuscita degli allievi? Pubblicazioni?
Partecipazione a seminari? Influenza
sui colleghi?
INDIVIDUO CONCRETO
COLTO ATTRAVERSO
ALCUNI SEGNI
dominio del référé
Professionalizzazione
Miglioramento delle competenze
professionali.
Differenziazione/specializzazione
della professione.
Bibliografia di riferimento
E.Damiano, L’insegnante. Identificazione di una professione, La Scuola, Brescia,
2004.
E. Damiano, L’insegnante etico. Saggio sull’insegnamento come professione
morale, Cittadella Editrice, Assisi 2007.
A. Bobbio-C.Scurati (a cura di), Ricerca pedagogica e innovazione educativa.
Strutture, linguaggi, esperienze, Armando editore, Roma 2008.