Valutazione del processo con cui bambini affetti da condizione di spettro autistico ad alto funzionamento cognitivo elaborano le proprie esperienze della vita quotidiana e delle modalità con cui queste vengono comunicate nella relazione. Lo studio ha preso in esame due bambine di 5 anni affette da condizione di DSA “high functioning”, e con buone competenze linguistiche. Tutte e due le bambine sono seguite dal Servizio UONPIA della ASL di Grosseto, effettuano trattamento logopedico ed usufruiscono di insegnante di sostegno in ambito scolastico. Coinvolgimento delle famiglie nel progetto: convocazione, spiegazione degli obiettivi, indicazioni su procedure da effettuare a casa (es. apparecchiare, partecipare a cucinare semplici piatti, scegliere vestiti, pettinarsi, mettersi lo smalto sulle unghie ecc.). Osservazione dei casi Tempo 0: gioco libero, interazione, disegno. Richiesta ai genitori di preparazione di un piatto da cucinare con la bambina; Jasmine: (dolcetti di crema) biscotti bianchi e neri; Beatrice: spaghetti verdi agli spinaci) Dopo 3 mesi: colloquio con traccia grafica (disegno dell’esperienza) effettuata dalle bambine; Dopo 4 mesi: interazione con costruzione di icone (che rappresentano gli oggetti ed i luoghi dell’esperienza) con l’operatore; le icone sono poste in supporto plastificato mobile; Osservazione ai 6 mesi: interazione, agito sul rappresentato con l’operatore Tutte le osservazioni sono state videoregistrate Applicazione metodologia c.m.i.® di ML Gava Individuazione di condizioni “start” motivazionali tratti dall'esperienza quotidiana; Strutturazione di punti di riferimento; programmazione delle procedure in collaborazione con i genitori; Rielaborazione delle stesse mediante la traccia grafica e secondo il processo di Ridescrizione Rappresentazionale di A. Karmiloff- Smith e infine agito sul rappresentato (l’azione dell’esperienza riprodotta mediante oggetti simbolici mobili). E' stata ingaggiata una collaborazione con il CNR di Pisa (Ing. Unbg, Billeci e Ing. Tonacci) presso cui sono stati effettuati due momenti di registrazione di parametri significativi per fornire informazioni sulla regolazione del sistema nervoso autonomico (SNA). Traccia grafica 1) Bambina seduta con fogli e pennarelli: accoglienza in stanza; disegno libero: nessuna interazione diretta; l’operatore sta in silenzio; 2) Bambina e operatore di fronte con caregiver accanto; davanti alla bambina 2 immagini standard: cameretta, cucina Proposta: guarda queste due immagini: ti piacciono? Aanche tu hai una cameretta o una cucina? Me la disegni? 3) La bambina comincia a disegnare L’operatore sta in silenzio; accoglie le verbalizzazioni della bambina restando in contatto con lei. Può verbalizzare: ho capito, bello, fammi vedere ancora qualcosa, fai qualche cosa con mamma? La madre sta vicino alla bambina in silenzio. Può verbalizzare: siediti, fai vedere al dottore la tua camera, fai vedere cosa facciamo insieme, ti ricordi?, quello che ti piace tanto. Contesto rilassato non valutativo! Agito su rappresentato Materiale: Icone; Spazio libero 1) Bambina e operatore di fronte con caregiver accanto; davanti alla bambina icone raccolte ed spazio libero: cucina 2) Proposta: ti ricordi quelle cose che abbiamo disegnato insieme? Mi fai vedere quello che ti ricordi di cosa fai a casa con la mamma? 3) La bambina comincia ad agire le icone sullo spazio cucina L’operatore sta in silenzio; accoglie le verbalizzazioni della bambina restando in contatto con lei. Può verbalizzare: ho capito, bello, fammi vedere ancora qualcosa, fai qualche cosa con mamma? La madre sta vicino alla bambina in silenzio. Può verbalizzare: siediti, fai vedere al dottore, fai vedere cosa facciamo insieme, ti ricordi?, quello che ti piace tanto. Risposta ECG Sensore realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica in collaborazione con la Shimmer Research montato su una fascia toracica provvista di due elettrodi a secco (Figura 1). Il dispositivo, leggero e di ridotte dimensioni, fornisce un segnale digitale campionato a 200 Hz con una risoluzione di 12 bit ed è dotato di un sistema di memorizzazione su SD card e di un modulo di trasmissione Bluetooth. Risposta Elettrodermica (EDR) o Skin Conductance Response (SCR). Questo segnale, rilevabile con opportuni sensori posti sul palmo o sulle dita delle mani, si origina dalla variazione di ammettenza cutanea, legata alla quantità di sudore prodotto dalle ghiandole sudoripare. Poiché la sudorazione cutanea rappresenta un indicatore attendibile di possibili stati di stress mentale ed emozionale del soggetto in esame, la registrazione della risposta elettrodermica viene utilizzata per monitorare eventuali risposte e reazioni psicologiche, indotte o spontanee, negli individui. Nel nostro lavoro, il segnale è stato acquisito mediante un sensore Bluetooth commerciale della ditta Shimmer Research, lo Shimmer3GSR (in Figura 2), ed analizzato mediante l’uso di un pacchetto di MATLAB®, Ledalab, appositamente implementato per l’analisi della conduttanza cutanea. Traccia grafica Si sono valutati le sequenze relative a: Verbalizzazioni con contatto oculare (VCO) Verbalizzazioni senza contatto oculare (V) Risposta assente Clinicamente: Disegno aderente alla realtà vissuta: incremento dei CO associati a verbalizzazione Disegno stereotipato: incremento della verbalizzazione senza CO, oppure condizione di iporegolazione ed evitamento relazionale (assenza di risposta); Nella fase di task: Incremento della componente simpatica ad indicare un impegno ed un certo grado di stress; Rapporto Simpatico/parasimpatic o: diminuisce nella fase di verbalizzazione con aggancio oculare (l'interazione positiva con il terapista genera meno stress nella bambina). Il maggior livello di componente parasimpatica durante la fase di verbalizzazione con contatto oculare indica una maggiore risposta empatica. Traccia grafica Valutazione delle verbalizzazioni con traccia grafica oppure verbalizzazioni senza traccia grafica A riposo iperattivazione simpatica (stress), mentre nella fase di verbalizzazione aumenta la componente parasimpatica. Il rapporto simpatico/parasimpatico è opposto a quello di Jasmine: Jasmine ha al basale un’attività simpatica bassa che aumenta con il task e diminuisce nel recovery, mentre Beatrice ha al basale un’attività simpatica elevata che diminuisce nel task e riaumenta nel recovery. In Jasmine l'osservazione clinica ed i parametri elettrofisiologici mostrano come la bambina se lasciata sola tenda ad una condizione di iporegolazione e di sostanziale chiusura relazionale. In questa fase ella disegna per conto suo in maniera stereotipata. Nella fase in cui le è chiesto di disegnare le proprie esperienze mette in atto buone capacità comunicative, un contatto oculare ed una verbalizzazione aderente al contenuto rappresentato; in questa fase ella risulta maggiormente attivata nei parametri elettrocardiografici e della risposta elettrodermica, aspetti che ci permettono di affermare che la bambina è presente col “proprio corpo” nella relazione con l'esaminatore. In sostanza, la narrazione ed il disegno delle proprie esperienze reclutano in Jasmine il bisogno di comunicare, cosa che nel disegno stereotipato, per quanto ben eseguito, non si è verificata. In Beatrice -bambina dal profilo neurosensoriale ipererregolato anche nel baseline-, si ottiene tramite la riorganizzazione cognitiva (traccia grafica, agito sul rappresentato) e la narrazione delle proprie esperienze un una progressiva regolazione emozionale, aggancio emozionale e quindi di buona omeostasi e regolazione emotiva. Colpisce che ella rimanga calma nel recovery dopo avere eseguito il disegno e l'agito sul rappresentato, come se tramite questa esperienza di riorganizzazione ella giunga ad una regolazione delle proprie componenti emozionali che di prassi in lei tendono invece ad essere disregolate, impulsive e destabilizzanti. Nei soggetti autistici high functioning assume un ruolo importante il contatto con il genitore nella sua dimensione quotidiana, naturale, fatta di luoghi, di sapori, cibi, esperienze costituitive del Sé e realmente rispecchianti. I presupposti del lavoro, effettuato dai genitori a domicilio su suggerimento degli operatori sono stati la valorizzazione degli aspetti motivazionali e la strutturazione di semplici procedure costruite con il bambino. L'alvo in cui si costruisce l'apprendimento della realtà non è il contesto ambulatoriale “sensu strictu” con i relativi metodi comportamentisti, ma la realtà di vita stessa del soggetto. Il genitore in quest'ottica non ha obiettivi da espletare, ma deve solamente focalizzare l'attenzione sul favorire la costruzione e sistematizzazione delle procedure condivise tra sé e il figlio; In una sorta di gioco di reciproco rispecchiamento, si giunge ad una co-attivazione dei neuroni specchio del bambino e del caregiver, seppure con modalità e processi differenti: il bambino riconosce le azioni del genitore come guida, ed impara a rendersi disponibile all'orientamento, il genitore osserva attentamente e riprende le azioni intenzionali del bambino e ne amplifica il risultato partecipando con lui al piacere condiviso di condividere e costruire insieme ogni giorno un pezzetto di mondo. La traccia grafica e l’agito sul rappresentato possono costituire valide modalità di engagement riabilitativo del bambino con ASD, sia con la finalità di ricostruire il suo ambiente di vita fissandone a livello cognitivo e narrativo i punti di riferimento, che come contesti di terapia e ristrutturazione della loro regolazione emotiva e comportamentale.