Una favola tradizionale e godibile, sulla natura e

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Una favola tradizionale e godibile, sulla natura e la sua
contemplazione
La favola dell'amicizia tra una volpe e una bambina, sullo sfondo di una natura maestosa.
Una bambina dai capelli rossi, nelle sue passeggiate nel bosco incontra una volpe, impara a
conoscerla e amarla. La volpe e la bambina è una storia sull'amicizia, tra uomo e animale e sui
limiti
di
un
rapporto
che
spesso
sfocia
nella
possessione.
Dopo aver mostrato l'umanità dei pinguini in una marcia da Oscar (La marcia dei pinguini, 2005)
Luc Jacquet racconta una favola in maniera tradizionale, ispirandosi in parte al "Piccolo principe",
pur senza quel fondo di malinconia che marca l'opera di Saint Exupery, e molto a Walt Disney.
Impossibile restare indifferenti ai paesaggi maestosi di boschi e montagne. Certo, il messaggio di
Jacquet è fin troppo esplicito e pedagogico. La voce fuori campo sembra ridondante anche per i
bambini (di cui sottovalutare l'acume è senza dubbio un passo falso) e la pedanteria con cui la
narrazione rende ogni passo moralistico, oltre che inutile, disturba la percezione del film.
Ma l'interesse de La volpe e la bambina, al di là dell'amore per la natura che trasmette, è per il
modo in cui la presenta. Dando giustamente per scontato il valore del messaggio, il film suggerisce
la contemplazione, lenta e posata, dei ritmi della foresta e della vita degli animali. Jacquet prende il
suo tempo per filmare i paesaggi che ama, lascia sprofondare gli occhi nei boschi e abituarli
all'oscurità delle grotte. Il raccoglimento solitario della bimba nella natura, alla scoperta di una vita
sconosciuta
anche
se
vicina,
ha
un
qualcosa
di
sorprendentemente
inattuale.
Nella frenesia e frammentarietà del mondo dell'immagine contemporaneo, la concentrazione che
richiede La volpe e la bambina, soprattutto per i più piccoli, non può che far piacere.
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