Riflessioni del Centro Studi dell`Azione Cattolica sul tema del “Gender”

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AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Diocesi di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia
piazza Strambi 4 – 62100 – Macerata
P res i den za
Di o cesa na
Riflessioni del Centro Studi dell’Azione
Cattolica sul tema del “Gender”
Il Centro Studi è il coordinamento delle realtà dell’Azione Cattolica Italiana impegnate più
direttamente sul versante culturale:
 l’Istituto "Paolo VI" studia la storia dell’Azione Cattolica e del Movimento cattolico in
Italia;
 l’Istituto "Vittorio Bachelet" affronta lo studio delle questioni sociali e politiche, con
particolare riferimento all’Italia;
 l’Istituto " Giuseppe Toniolo" approfondisce il contributo del diritto internazionale in
riferimento a temi e situazioni rilevanti per la pace;
 la rivista "Dialoghi" si propone come luogo di elaborazione culturale cristianamente
ispirata;
 il "Gruppo di ricerca antropologica" si interroga sulla realtà della persona umana alla
luce dell'esperienza cristiana e con riferimento all'attuale contesto culturale;
 il "Gruppo di ricerca socio-politica" approfondisce i temi legati alla cittadinanza e alla
partecipazione.
Il Centro Studi approfondisce lo studio della realtà contemporanea alla luce della Dottrina Sociale
della Chiesa, ed offre così all’Azione Cattolica Italiana e ai suoi Movimenti spunti per la riflessione
e il discernimento.
ACI - Centro Studi
c/o Azione Cattolica Italiana - Presidenza nazionale
via Aurelia 481 - 00165 Roma
tel. 06.66.13.21 (centralino)
tel. 06.66.13.23.15 (segreteria: martedì-sabato ore 8-14; giovedì e venerdì ore 8-17:30)
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http://azionecattolica.it/istituti/centro-studi
Raccogliere alcune domande della “questione gender “ con lo spirito di chi desidera “iniziare processi”
In una stagione densa di provocazioni culturali ma anche di contraddizioni è innanzitutto necessario
scegliere uno stile. L’indicazione del Pontefice che invita a dare priorità al tempo iniziando
processi più che possedere spazi” (EG 223)risulta particolarmente illuminante di fronte a sfide forti
e complesse come è la questione “gender” in questo momento. La Presidenza Nazionale, anche
grazie all’ascolto della sua capillare rete di responsabili nonchè delle tante sollecitazioni provenienti
dal contesto ecclesiale e socio-culturale ritiene che sia fondamentale impegnare risorse per attivare
un processo. Il Centro Studi ha pertanto sviluppato questo tema di riflessione, certamente non
l’unico a cui ridurre la più ampia riflessione intrasinodale sulla famiglia 1. Da qui è partito un primo
processo fatto di ascolto, letture, confronti tra esperti di diverse discipline, a conferma che il tema è
assai complesso e afferente a diverse aree della questione antropologica. Un primo elemento di
quadro sul quale si è convenuto per poi dare forma e ordine alle altre questioni è stato quello
relativo al valore delle differenze la cui cancellazione, afferma il pontefice, è il problema, non la
soluzione. Questo punto ha dato il titolo a tutto il contributo: Per la convivialità delle differenze –un
contributo alla riflessione sul gender. In questa cornice si collocano alcuni convincimenti
fondamentali:
•
•
•
la decisività della cura dello stile con il quale procedere nel dialogo su questi temi, nei quali
vengono toccate le dimensioni più delicate del nostro essere persone, desiderose di
riconoscimento, impaurite dall’esperienza della solitudine, animate dall’anelito di vita e di
pienezza…
La promozione della famiglia come unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio,
aperti alla vita.
Il rifiuto metodologico di posizioni acriticamente ideologiche.
I convincimenti di merito e di metodo derivanti dalla fede non precludono al dialogo , ma come
scrive il Papa nell’enciclica Laudato Sì(64), possono “offrire ai cristiani, e in parte anche ad altri
credenti, motivazioni alte per prendersi cura della natura e dei fratelli e sorelle più fragili” e
dunque spingerci ad accogliere quelle domande e tematiche che nel dibattito pubblico si è ormai
soliti raccogliere sotto l’etichetta“questione gender”. Il contributo del Centro Studi individua
cinque questioni che possono essere ricondotte a due decisive: la relazione con il corpo proprio e la
relazione di reciprocità uomo – donna. Per poterle trattare però sono necessarie alcune condizioni
che vengono riassunte in alcuni Sì /NO da pronunciare, grazie ai quali si può aprire una via di
confronto non banale.
Il testo è volutamente sintetico perché non intende essere l’oggetto di cui si discute, ma lo
strumento per interrogarsi sul tema, sapendo di essere in un contesto ecclesiale e culturale che ha
bisogno come l’aria di confronti profondi e seri in grado di divenire un aiuto per donne e uomini
coinvolti nell’avventura imprevedibile della vita.
Al termine dunque non si tirano le somme, ma si invita a attivare o riattivare processi capaci di
accompagnare e alimentare una profonda e diffusa mobilitazione culturale nei diversi territori, negli
ambiti che si ritengono più urgenti e bisognosi di rinnovate energie morali e intellettuali: i percorsi
educativi, la formazione degli adulti, l’educazione all’affettività e tanti altri temi .
Il Centro Studi si impegna a rilanciare idee e a sostenere, soprattutto in questo tempo di Chiesa, un
discernimento serio sul mistero di essere uomini e donne. Valentina Soncini
Il contributo è a disposizione presso il Centro Studi [email protected]
1
Si veda in tal senso il fatto del giorno http://azionecattolica.it/essere-e-fare-ac-una-chiesa-che-profuma-di-famiglia
PER LA CONVIVIALITÀ DELLE DIFFERENZE
Un contributo alla riflessione sul gender
Una breve premessa che traccia l’orizzonte
“Convivialità delle differenze” e “accoglienza dell'altro, qualsiasi altro” sono frasi di don
Tonino Bello che invitano a ricercare il dialogo con tutti, riconoscendo nella differenza un valore
prezioso da custodire e tutelare. Qualunque sia l’identità o la condizione di una persona – uomo o
donna, bambino o anziano, sano o malato, bianco o nero, credente o meno, ricco o povero, etero o
omosessuale – la sua singolarità richiede il rispetto della differenza e la sua tutela promuove pace e
bene comune.
Nel contesto attuale l’accoglienza delle differenze sembra nuovamente a rischio, minacciata
da una prepotente tendenza all’omologazione, persino tra uomo e donna. Lo stesso Papa Francesco
ci invita a non rimuovere le differenze, oggi messe in discussione da alcuni sviluppi degli “studi di
genere” comunemente indicati come “teoria del gender”1.
Più volte sollecitata nei contesti locali a prendere parte al dibattito sulla “questione gender”,
l’Azione Cattolica Italiana ha partecipato in forme diverse a tavoli di confronto, scegliendo sempre
la via dell’ascolto e l’approfondimento critico, secondo lo stile che gli è proprio e che privilegia
l’attenzione alla vita delle persone come punto di partenza imprescindibile nell’annuncio del
Vangelo. Il primato della vita, della misteriosa azione di Dio in essa, indicato con forza da Papa
Francesco, è per noi infatti ulteriore declinazione di quella scelta religiosa che ci caratterizza e che è
scelta dell’essenziale nella via dell’annuncio e della testimonianza. È questo primato che ci
impedisce di assumere uno stile di contrapposizione e di ideologica chiusura al dialogo, e ci rende
attenti alle ragioni dell’altro.
Raccogliendo perciò quanto emerso in diverse occasioni di confronto e invitati dalla
Presidenza Nazionale a offrire un ulteriore supporto all’approfondimento di quanto già avviato a più
livelli, abbiamo approntato sul tema del gender questo contributo al fine di stimolare ulteriormente
la riflessione e di indicare un metodo per procedere e alcuni criteri che ci sembrano irrinunciabili.
1. Lo stile del dibattito è già un contenuto
Senza nessun timore rileviamo anzitutto un senso di disorientamento, ritenendolo un primo
punto cruciale della presente nota. Provoca non poco il fatto di trovarsi, da uomini e donne di
questo tempo, a vedere in discussione categorie che si pensavano assodate, che in nessun tempo
storico fino ad ora sono state oggetto di dibattito così radicale. Il riconoscimento di una differenza
tra il maschile e il femminile, infatti, non ha mai richiesto in passato la produzione di
argomentazioni valide per sostenerla.
Certo i toni duri e aggressivi con i quali spesso questo dibattito viene condotto, da
qualunque parte provengano, non aiutano a fare chiarezza in una materia in sé molto complessa.
Pronunciare la parola “gender” significa infatti alludere ad un grappolo di temi tutti importanti: la
differenza sessuale, l’identità di genere, lo statuto della famiglia, i diritti delle persone omosessuali,
1
È importante precisare il significato di “gender” a seconda che ci si riferisca all’ideologia gender o ai classici studi di
genere. Nel suo testo dedicato alla “questione del gender” il teologo A. Fumagalli afferma la differenza tra l’“ideologia
di genere” entro cui il gender viene inteso come parte di un sistema chiuso con il quale non c’è modo di ragionare, e
gender inteso come espressione in uso comune nelle ricerche scientifiche di genere che hanno anche aiutato a intendere
in modo più ampio il significato dell’identità sessuale. Tale differenza aiuta a orientarsi in una questione dall’autore
definita già “nebulosa”, distinguendo bene l’area problematica da quella di un’impostazione di studi di genere di uso
comune (per questo e per altri aspetti sostanziali rimandiamo al suo testo: A. Fumagalli, La questione gender, una sfida
antropologica, Queriniana 2015. In specifico per quanto indicato cfr. ibidem pp. 62-64).
Per la convivialità delle differenze
il disagio di quanti non si riconoscono nella propria identità sessuale, la questione femminile, la
genitorialità, il presunto “diritto al figlio”, la fecondazione assistita.
In questo grappolo di questioni sono in gioco aspetti delicatissimi e cruciali dell’umano
come il desiderio universale di essere voluto bene, di non rimanere solo, di essere riconosciuto
come persona in relazione. Ma anche snodi antropologici di grande rilievo come l’identità profonda
della persona e la potenza del desiderio di generare.
Lo stile con cui entrare in un dibattito così urgente e delicato è di fondamentale importanza,
per certi versi esso è già un contenuto e può essere ispirato dall’apostolo Pietro che scriveva alle
comunità dell’Asia minore. A quei primi cristiani che si trovano a vivere “come stranieri e dispersi”
(1Pt 1,1), in un tempo disorientante in cui il culto all'imperatore sembrava sostituire la fede in Dio,
Pietro raccomandava: “adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a
chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e
rispetto” (1Pt 3,15). Proprio perché i cristiani sono “custoditi dalla potenza di Dio mediante la
fede” (1Pt 1,5) sono liberati dalla paura di essere affannati difensori del credere. Se ne deduce che è
la fede che difende l’essere umano e non viceversa, generando in lui quel “sensus fidei” che lo
abilita in quanto credente a percepire “all'interno dei nuovi contesti storici e culturali quali possono
essere i mezzi più adatti a rendere una testimonianza autentica alla verità di Gesù Cristo e di
conformarvi le proprie azioni”2 con «dolcezza e rispetto» anche nei frangenti più delicati.
2. Convincimenti chiari e domande aperte
Alcuni convincimenti chiari di merito e di metodo rappresentano la base a partire dalla quale
sviluppare ulteriori riflessioni:
 la dignità indiscutibile di ogni persona,
 l’affermazione della famiglia da intendersi come “unione stabile dell’uomo e della donna nel
matrimonio – che – nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal
riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi
possono unirsi in una sola carne (cfr Gen 2,24) e sono capaci di generare una nuova vita”3 ,
 il rifiuto metodologico di ogni posizione che risulti acriticamente ideologica.
Questi convincimenti oggi non possono non confrontarsi con questioni inedite e urgenti che
pongono nuove domande da raccogliere e approfondire. Ne indichiamo alcune:
 Come intendere oggi la relazione tra natura e cultura? Tra corpo e identità? E come
comprendere in modo non equivoco il problematico rapporto tra natura e artificialità?
 Cosa dicono le ultime acquisizioni delle scienze umane e delle neuroscienze su maschio e
femmina? Come procedere oltre le consuetudini per dare parola a dimensioni più profonde e
sfumate che riguardano il maschile e il femminile?
 Cosa significa che “uomini e donne si diventa”? Quali sono le sfide educative? Quale cammino
formativo favorisce una vera integrazione tra aspetti diversi dell’identità personale?
 È possibile sfidare quella cultura omologante che cancella ogni differenza?
 Come lo studio dell’antropologia cristiana – che si radica nella contemplazione di un Dio Uno e
Trino, Altro dall’uomo ma anche vero Uomo – può dare nuovo impulso alla ricerca
antropologica? Come far scaturire da queste verità di fede nuove vie di ricerca e confronto con
tutti?
2
3
Cfr. Commissione Teologica Internazionale, Il sensus fidei nella vita della Chiesa, n°65, 2014.
Cfr. Francesco, Lumen Fidei, lettera enciclica, 2013, n°52.
2
Per la convivialità delle differenze
3. Due rilevanti questioni antropologiche
Le domande poste mettono in luce due questioni complesse che è opportuno accennare, se
pure in forma molto sintetica e sulle quali la riflessione va ulteriormente approfondita:

La relazione con il corpo. C’è una ricca riflessione sulla consapevolezza di essere-avere un
corpo. Poiché incontriamo e amiamo attraverso lo sguardo e il contatto con l'altro, la nostra
dimensione fisica non può essere svilita, esasperata o cancellata, essa è parte integrante del
nostro essere al mondo. Non solo il corpo ci permette di comunicare con l’altro, ma rivela noi a
noi stessi nella nostra fragilità e in una storia di libertà.

La relazione di reciprocità uomo-donna. L’indebolimento dei legami a favore di unioni fluide e
temporanee e la cancellazione delle differenze a favore di identità frammentate e mutevoli
sembrano oggi tendenze pressanti che negano l’idea di famiglia come relazione coniugale e
aperta al dono dei figli. Ciò che per molti secoli è risultato scontato oggi va di nuovo interrogato
per scoprirne forza e bellezza.
4. Alcune indicazioni per proseguire il cammino
Porsi in ascolto delle questioni e aprirsi al dialogo è necessario, così come è importante
ricercare spazi di confronto, liberi da pregiudizi e da stili prevaricanti, adeguati ad allenare a tenere
insieme l’ideale (normativo) e le inevitabili fragilità di tutti noi in uno sforzo che non mortifichi
l’ideale e non ne persegua una realizzazione astorica4.
Questo spazio di confronto da salvaguardare ci pare possa essere definito da alcuni SÌ e
alcuni NO:
SÌ all’ascolto attento della vita delle persone, soprattutto di chi fino ad oggi è stato meno
accolto, come le persone omosessuali o coloro che vivono il disagio di non riconoscersi nella
propria identità sessuale. Tutti sono soggetti di diritti e della stessa aspirazione alla felicità.
NO all'imbarbarimento del linguaggio e alla mancanza di rispetto sia verso le persone che
sostengono le “teorie del gender”, sia verso coloro che, rifacendosi ad altre prospettive
antropologiche, riaffermano la differenza irriducibile tra uomo e donna.
SÌ a una visione dell'umano che riconosce la complessità, la differenza, la molteplicità delle
componenti della persona: corpo, psiche, libertà, relazionalità, storicità dinamica.
L’essere umano nasce sempre maschio o femmina ma ha poi da compiere un cammino di
maturazione per diventare pienamente uomo o donna, e lo diventa secondo processi complessi non
determinabili in partenza e in maniera univoca.
NO a concezioni riduttive della persona che affermano come unico fattore dell'essere uomini
o donne il solo dato biologico corporeo o il solo elemento culturale o il solo elemento psichico.
SÌ all'accoglienza serena e non ingenua delle sfide che questo tempo ci pone. Gli “studi di
genere” ci stimolano a fare ulteriori passi per comprendere e valorizzare la relazione tra l'uomo e la
donna, superando cattivi stereotipi e mentalità in cui si radicano ancora soprusi e prevaricazioni
soprattutto nei confronti delle donne.
NO agli sviluppi degli “studi di genere” che mirano alla cancellazione delle differenze, che
4
Luoghi di confronto importanti sono già stati proposti come per esempio la recente XVII Settimana Nazionale di
studi sulla spiritualità coniugale e familiare dal titolo "Maschio e femmina li creò". In questo contesto ha tenuto una
relazione anche la filosofa Susy Zanardo che ha riflettuto a lungo sul tema e prodotto diversi testi tra cui Gender e
differenza sessuale. Un dibattito in corso, in “Aggiornamenti sociali” (maggio 2014) pp. 379-391.
3
Per la convivialità delle differenze
negano la radice fisiologica dell'identità sessuale, che non riconoscono il valore della
complementarietà uomo-donna nell'essere genitori (ad esempio nominando sui documenti il padre e
la madre come genitore 1 e genitore 2).
SÌ all’esercizio trasparente della ricerca della verità e alla schiettezza del confronto volto ad
intercettare anime culturali diverse, che possano dialogare per offrire percorsi significativi di
formazione delle nuove generazioni con particolare attenzione alle proposte educative nelle scuole,
e che possono confrontarsi per giungere a proposte legislative attente alle diverse situazioni di vita.
NO ai sotterfugi e ai “colpi bassi” con i quali a) si rischia di introdurre ogni tipo di
prospettiva nelle scuole negando confronto, dibattito e possibilità di vedere con chiarezza le diverse
impostazioni e b) si riducono questi delicati temi a prove di forza tra opposti schieramenti
ideologici e partitici.
5. Un invito a lavorare in modo costruttivo
L’Azione Cattolica nel Paese ha un compito educativo che non può disattendere. Le
questioni relative al gender possono essere affrontate se vengono circoscritte e approfondite in un
clima sereno, sia con l'aiuto di esperti che con l'ascolto di esperienze.
Alla luce della complessità dei temi indicati in questo breve documento, tutti sono invitati a
compiere propri passi di ricerca adeguati ai propri contesti. Può essere utile ricordare che in
questione c'è l'avventura storica mai scontata di diventare uomini e donne e i desideri più profondi
che attraversano la nostra vita. Nell'esercizio del compito educativo è essenziale, anche attraverso la
dimensione narrativa, aiutare a saper leggere e interpretare la propria storia per riuscire ad assumere
consapevolmente le ferite e le intermittenze del divenire persone. Imparare a lavorare su se stessi e
con la propria vita è un dono da accogliere nell'esperienza formativa che l'associazione consente di
vivere, ed è un dono da condividere come una delle più grandi forme di carità richieste da questo
nostro tempo. Ci pare sia questo il modo in cui primariamente rileggere oggi la definizione
conciliare di Chiesa “esperta in umanità”.
La tradizione educativa dell’Azione Cattolica può offrire in tal senso contributi significativi,
in particolare in alcuni ambiti:
● nel sostegno alla famiglia e all'impegno di essere genitori,
● nell’educazione dei ragazzi e dei giovani alla sessualità, al rispetto della corporeità,
● nel favorire condivisione di esperienze e sostegno reciproco in una formazione costante e
curata,
● nel sollecitare lo studio critico delle questioni e l'approfondimento culturale,
● nel dialogo con i politici e le istituzioni della società civile,
● nell’ascolto di quanti vivono situazioni travagliate e cercano di interloquire o di misurarsi con le
esigenze della sequela di Cristo.
Il Centro Studi si impegna a continuare la riflessione per affrontare i tanti temi indicati e
offrire il giusto supporto ai responsabili che, in prima fila, si spendono per la formazione delle
persone. Questo impegno condiviso di riflessione e di servizio educativo svolto con fiducia e con
umiltà, ma anche con l’obiettivo di acquisire sempre maggiore competenza su questioni quanto mai
delicate desidera farsi contributo concreto al discernimento che la Chiesa universale sta compiendo
sul tema della famiglia e che la Chiesa italiana ha assunto nella riflessione su un nuovo umanesimo
con il prossimo Convegno ecclesiale di Firenze.
Roma, 18 Giugno 2015
4
Per la convivialità delle differenze un contributo alla riflessione sul gender SUGGERIMENTI E STRUMENTI PER COMPIERE ULTERIORI PASSI INDICAZIONI E SUGGERIMENTI PER ATTIVARE PROCESSI Il testo prodotto del Centro Studi intende sostenere un’azione culturale locale aperta al dialogo e significativa. Ciascuna realtà potrà avere una maggiore attenzione ad alcune domande rispetto ad altri e su questi temi ha forse già un lavoro in atto. Tutto va valorizzato e messo a servizio come e dove si può. Passi da compiere molto utili sono quelli di un ascolto tra persone esperte di diverse aree del tema gender (discorso delle coppie, discorso educativo, discorso culturale su questioni antropologiche..), così come è molto utile raccogliere chi ha competenze diverse e costituire un gruppo di persone che condividono il metodo di lavoro e alcuni convincimenti chiave per poter far fronte a richieste di interventi, discussioni, confronti a vario livello. Uscendo dalla pressione dell’urgenza è bene attivare una riflessione e perseguirla con metodo. Il Centro Studi indica qui di seguito una scelta di articoli o di libri che aiutino nella direzione tracciata dal testo pubblicato. Il percorso può avere vari sbocchi: un testo rivolto a operatori pastorali, un confronto interno all’associazione o tra i responsabili di AC e i rappresentanti di altre associazioni e movimenti. In questo momento delicato è importante richiamarsi a uno stile di ascolto e di comunione ecclesiale . Come già si è fatto per altri temi forti e si sta facendo anche per questo si tratta di sostenere una vasta mobilitazione culturale che valorizzi i cammini ordinari di formazione che già ci sono in modo capillare e li aprano alle nuove domande. INDICAZIONI BIBLIOGAFICHE ED EMEROGRAFICHE Il gruppo di lavoro del Centro Studi intende favorire passi di approfondimento indicando tra i tanti contributi in circolazione alcuni testi utili per continuare la ricerca rispetto ai punti sollevati dal documento già elaborato. Proprio in questo sono indicati cinque questioni  Come intendere oggi la relazione tra natura e cultura? Tra corpo e identità? E come comprendere in modo non equivoco il problematico rapporto tra natura e artificialità?  Cosa dicono le ultime acquisizioni delle scienze umane e delle neuroscienze su maschio e femmina? Come procedere oltre le consuetudini per dare parola a dimensioni più profonde e sfumate che riguardano il maschile e il femminile?  Cosa significa che “uomini e donne si diventa”? Quali sono le sfide educative? Quale cammino formativo favorisce una vera integrazione tra aspetti diversi dell’identità personale?  È possibile sfidare quella cultura omologante che cancella ogni differenza?  Come lo studio dell’antropologia cristiana – che si radica nella contemplazione di un Dio Uno e Trino, Altro dall’uomo ma anche vero Uomo – può dare nuovo impulso alla ricerca antropologica? Come far scaturire da queste verità di fede nuove vie di ricerca e confronto con tutti? Queste sono alcune delle tante tematiche racchiuse nella “questione gender” che in ultimo pone problemi legati alla relazione con il proprio corpo e alla relazione di reciprocità uomo‐donna. Avvalendoci della Biblioteca Emeroteca dell’Azione Cattolica Italiana e della competenza di chi vi lavora, indichiamo due tipi di testi per approfondire:  libri  articoli scelti per la loro adeguatezza al tema e secondo due criteri: la reperibilità, la varietà di produzione nell’area italiana per indicare la vivacità di una ricerca che corre tra nord e sud. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE I testi che seguono sono ordinati per affrontare la questione gender nelle sue dimensioni fondamentali (1), il nodo del maschile/femminile (2), aspetti legati all’educazione (3), implicazioni psicologiche e in collegamento con la ricerca delle neuroscienze (4), una breve rilevanza sociologica (5) e infine alcuni testi del magistero (6). I testi teologici sono indicati non a parte ma già all’interno dei diversi blocchi. Ovviamente la suddivisione in queste voci è funzionale a orientare, alcuni testi contengono elementi che racchiudono più punti. Ogni voce inoltre potrebbe comprendere molti più testi, frutto di ricerche in atto. Senza voler escludere molti testi meritevoli o indicare questi in modo esclusivo, si vuole solo aiutare a focalizzare alcuni punti e aiutare una ricerca che ciascuno deve proseguire secondo l’esigenza di approfondimento che ha. 1) La questione gender Aliotta M., Reciprocità di genere, Cittadella Editore, 2012 Casula L. e Ancona G. (a cura di), L’identità e i suoi luoghi. L’esperienza cristiana nel farsi dell’umano, (Forum dell’Associazione Teologica Italiana) Glossa, Milano 2008, pp. 239 Fumagalli A., La questione gender. Una sfida antropologica, Queriniana, Brescia 2015, pp. 112 Galeotti G., Gender Genere. Chi vuole negare la differenza maschio‐femmina? L´alleanza tra femminismo e Chiesa cattolica, Vivere In, Roma 2010, pp. 104 Palazzani L., Identità di genere? Dalla differenza all’in‐differenza sessuale nel diritto, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2008, pp. 76 o più recente della stessa autrice Sex/Gender. Gli equivoci dell’uguaglianza, Giappichelli Torino 2011, pp. IX‐205. 2) Maschile/femminile tra natura e cultura, bibbia, teologia e filosofia Angelini G., Borgonovo G., Chiodi M., Maschio e femmina li creò, Glossa, Milano 2008, pp. 296 Facchini F. (a cura di), Natura e cultura nella questione di genere, Dehoniane, Bologna 2015, pp. 192 Paglia V., Sciortino A., Maschio e femmina li creò, in Idem, La famiglia. Vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2015, pp. 297 Zanardo S., Fanciullacci R. (a cura di), Donne, uomini. Il significato della differenza, Vita e Pensiero, Milano 2010, pp. 416 Zorzi B., Al di là del “genio femminile”. Donne e genere nella storia della teologia cristiana, Carocci, Roma 2014, rist. 2015, pp. 264 3)Educazione Cantelmi T., Scicchitano M., Educare al femminile e al maschile, Paoline, Milano 2013, pp. 192 Mari G. ( a cura di), Comportamento e apprendimento di maschi e femmine a scuola, Vita e Pensiero, Milano 2012, pp. 158 Torti R., Mamma perché Dio è maschio? Educazione e differenza di genere, Effatà, Roma 2013, pp. 224 4)Psicologia e neuroscienze Brizendine L., Il cervello dei maschi, Rizzoli, Milano 2010, pp. 280 Brizendine L., Il cervello delle donne. Capire la mente femminile attraverso la scienza, BUR, Milano 2013, pp. 320 Caltagirone C., Militello C., L’identità di genere. Pensare la differenza tra scienze, teologia, filosofia, Dehoniane, Bologna 2015, pp. 152 5)Società Argentieri S., L’ambiguità, Einaudi, Torino 2008, pp. 123 ‐ breve saggio riguardo alcuni aspetti sociologici che interessano il tema in senso lato 6) Documenti ecclesiali Pontificio Consiglio per la Famiglia, Lexicon. Termini ambigui, e discussi su famiglia, vita e questioni etiche, Dehoniane, Bologna 2006, pp. 1160 Congregazione per la Dottrina della fede, Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella chiesa e nel mondo, 31 maggio 2004 Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 29 giugno 1994 Sinodo dei Vescovi, Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, Relatio Synodi, 18 ottobre 2014 Sinodo dei Vescovi, La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, Instrumentum laboris, 23 giugno 2015 IV Conferenza mondiale sulla donna, Dichiarazione riguardante l’interpretazione del termine “genere” della delegazione della S. Sede, Pechino 15 settembre 1995 http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/archivio/documents/rc_seg‐st_19950915_conferenza‐
pechino‐genero_sp.html [in spagnolo] INDICAZIONI EMEROGRAFICHE I contributi indicati sono di recente produzione o scaricabili facilmente. Si è voluto fare una scelta essenziale di contributi che in vario modo toccano le tematiche poste dal documento. Alcuni autori sono i medesimi di testi sopra citati e dunque si può comprendere l’area di competenza e intervento. 
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Autori vari, Apprezzare la differenza sessuale «Maschio e femmina Dio li creò », in Famiglia Oggi 1(2015), p.6‐ Autori vari, Educare alla differenza di genere nella scuola italiana, in Studia Patavina 1(2015), p.15‐ Autori vari, Gender: confronto tra umanesimi, in Rivista di Scienze dell’Educazione 1(2015), p.23‐ Fumagalli A., L’uomo e la donna. Linee di antropologia sessuale, in La Scuola Cattolica 1(2015), p.35‐ Paltrinieri Casella A, Se le culture non esauriscono l’umano, in Missione Oggi 3(2015), p.26‐ Zanardo S., «Lgbt, quelle sofferenze da non banalizzare mai», in Noi Genitori & Figli 196(2015), p.15‐ Articoli scaricabili  Autori vari, Identità e generi, in I Quaderni di Scienza & Vita 2(2007), p.3‐, numero monografico  Bianchi E., La tentazione della “buona risposta”, in Jesus 5(2015), p.71  Di Pietro M. L., Dalla sessualità al genere: una rivoluzione antropologica e semantica, in Rivista di Scienze dell'Educazione 1(2015), p. 40‐  Fumagalli A., Genere e generazione. Rivendicazioni e implicazioni dell’odierna cultura sessuale, in La Rivista del Clero Italiano 2(2014), p.133‐  Gerl‐Falkovitz H.‐B., La teoria del «gender»: una sfida per il cristianesimo, in Vita e Pensiero 1(2008), p.40‐  Imperatori M., Sfide filosofico‐teologiche del corpo sessuato, in La Civiltà Cattolica 9(2014), p.236‐  Moscato M. T., Educare al maschile e al femminile, in Docete 1(2015), p.52‐  Palazzani L. (intervista a), Stoppa A. (a cura di), Sottomarino gender, in Tracce 5(2015), p.34‐  Pessina A., La creazione del neutro e l'identità genitoriale, in Medicina e Morale 1(2015), p.9‐  Simonelli C., Teologia, differenza e gender: un dibattito aperto, in Studia Patavina 1(2015), p.73‐  Vanzan P., “Gender”e rapporto uomo‐donna, in La Civiltà Cattolica 6(2009), p.550‐  Zanardo S., Gender e differenza sessuale. Un dibattito in corso, in Aggiornamenti Sociali 5(2014), p.379‐ 
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