Mons.Augusto Bertazzoni, nato a Polesine di Pecognaga (Mantova) il 10 gennaio 1876, ordinato sacerdote il 25 febbraio 1899, nominato arciprete-parroco di S.Benedetto Po il 30 aprile 1904, eletto vescovo di Potenza e Marsico il 30 giugno del 1930, fece il suo ingresso in diocesi il 29 ottobre 1930, ove rimase per ben 36 anni, fino al 30 novembre 1966, data delle sue dimissioni. Fu uno dei vescovi settentrionali posti, in quella fase, alla guida di diocesi del Mezzogiorno. Quella assegnatagli era una diocesi considerata “piccola ma importante”, alle prese con una perdurante situazione di difficoltà di governo pastorale, accentuata da cinque anni di sede vacante seguiti alla fase travagliata che si era aperta subito dopo la scomparsa di Mons.Ignazio Monterisi, un grande vescovo che aveva guidato la diocesi per tredici anni (1900-1913) con mano sicura. Mons.Bertazzoni cominciò ad avviare un interessante quanto originale tentativo di sintesi tra la sua formazione, che aveva risentito anche dell’influenza dei salesiani, le esperienze maturate in un ambiente socio-culturale e religioso non solo geograficamente molto distante e quella realtà del mezzogiorno appenninico alla quale era stato preposto come pastore. La sua fu una lunga ed infaticabile opera in favore delle popolazioni affidate alle sue cure, caratterizzata da una grande attenzione per le necessità di formazione dei nuovi sacerdoti - che incoraggiava a frequentare il Seminario maggiore di Salerno, ove , negli stessi anni, operava il grande vescovo Nicola Monterisi, fratello di Ignazio- così come per l’orientamento e la preparazione delle giovani generazioni, attraverso la strutturazione dell’Azione Cattolica, maschile e femminile, già nel periodo fascista. Alla ripresa della vita democratica intorno al giovanissimo Emilio Colombo emerse tutta una nuova leva di laici pronti all’impegno politico, sociale ed ecclesiale..E’ rimasta nella leggenda l’azione generosa profusa, in stretto raccordo con la S..Sede, in favore degli ebrei e dei confinati politici che erano in Basilicata, alcuni dei quali frequentavano la sede del Seminario minore o la chiesa della SS..Trinità. Dette voce al disagio ed alle sofferenze provocate dalla guerra, che privava le famiglie dell’ affetto e del sostegno di mariti figli e padri, impiegati nelle operazioni in svolgimento in terre lontane, ove in molti incontrarono la morte o periodi di dura prigionia. .Per dare assistenza a vedove ed orfani favorì in particolare l’iniziativa dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, promossa, subito dopo la prima guerra mondiale, da padre Semeria e padre Minozzi .Fu in prima linea nella ricostruzione materiale e morale della diocesi e della Basilicata intera, che stava per essere investita da un processo di trasformazione che, accanto a nuove speranze, suscitava nuovi interrogativi e nuovi timori. Mentre anche la Chiesa lucana usciva faticosamente dalle rovine materiali e morali della guerra e riprendeva il suo cammino, con una predilezione per le opere sociali e le attività formative, all’orizzonte si preannunciava il Concilio Vaticano II. che, tra i padri conciliari, vide la sua assidua partecipazione. Ormai prossimo ai novant’anni, Mons Bertazzoni, che era nato e si era formato negli ultimi decenni dell’Ottocento, ma aveva saputo affrontare le nuove sfide col coraggio e la speranza di un “uomo nuovo”, volle sedere con ammirevole assiduità fra i padri conciliari arrivati da ogni parte del mondo. Il Servo di Dio Augusto Bertazzoni rappresenta una figura di vescovo per molti aspetti paradigmatica, che può offrire l’occasione di una riflessione a tutto campo, lungo un arco temporale che attraversa tutta intera la prima metà del XX secolo, fin sulla soglia degli anni settanta, rendendo possibile un confronto tra le due realtà di chiesa e di vita di pietà incontrate nella sua lunga esistenza, con aspetti e problematiche convergenti e distanze a volte incolmabili che caratterizzavano i diversi contesti sociali,economici,culturali,politici del mantovano e del potentino tra XIX e XX secolo. ASSOCIAZIONE PER LA STORIA SOCIALE DEL MEZZOGIORNO E DELL'AREA MEDITERRANEA ARCIDIOCESI DI POTENZA MURO LUCANO MARSICO NUOVO Convegno di Studi Chiesa del Nord e Chiesa del Sud a confronto Le Diocesi di Mantova e Potenza e il Vescovo Augusto Bertazzoni (1930-1966) Potenza, 13-14 maggio 2011 Segreteria Sig.ra Lucia RESTAINO, Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea Tel. 0971.668555-6; fax 0971.668508 e-mail: [email protected] Don. Gerardo Messina, Archivio Storico Diocesano Tel. 0971.26426 e-mail [email protected] Fotografie : in fronte Monte del Crocifisso di Brienza, anni ’30, Retro : Mons. A.Bertazzoni, fonte : Archivio Storico Diocesano Arcidiocesi di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo Comune di Potenza Provincia di Potenza Regione Basilicata VENERDI 13 MAGGIO 2011 ORE 16.00 MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO “DINU ADAMESTEANU SALA DEL CORTILE, PALAZZO LOFFREDO APERTURA DEI LAVORI Mons. Agostino SUPERBO Arcivescovo di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo Prof. Bruno PELLEGRINO, Presidente Associazione per la Storia Sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea Saluti Vito Santarsiero, Sindaco di Potenza Piero Lacorazza, Presidente delle Provincia di Potenza I Sessione Chiesa del Nord – Chiesa del Sud tra fine Ottocento ed avvento del Fascismo. Vittorio DE MARCO, Università del Salento La Chiesa italiana tra fine Ottocento ed avvento del fascismo Roberto VIOLI, Università di Cassino I vescovi di Pio XI Angelo SINDONI, Università di Messina Vescovi nel Mezzogiorno prima e dopo il Concordato Gerardo MESSINA , Archivio Storico Diocesano di Potenza La spiritualità di Mons. Bertazzoni Mario CASELLA,Università del Salento Documenti romani su mons. Augusto Bertazzoni Adriana DI LEO,Università di Salerno Gli strumenti di comunicazione nell’azione pastorale da Mons. Ignazio Monterisi a Mons. Augusto Bertazzoni SABATO 14 MAGGIO 2011 ORE 9.00 TEATRO FRANCESCO STABILE, PIAZZA MARIO PAGANO Saluto Vito De Filippo, Presidenze della Regione Basilicata II Sessione L’esperienza di Chiesa degli anni ‘30 Donato VERRASTRO, Università di Salerno La Basilicata del primo Novecento Stefano SILIBERTI, Curia Vescovile Mantova Augusto Bertazzoni, un vescovo venuto dal Nord con lo stile di un parroco Ernesto PREZIOSI, Università Cattolica del sacro Cuore L’esperienza di Chiesa lombarda e l’impegno sociale Pia DI GIORGIO, Università della Basilicata La Chiesa lucana durante il fascismo Raffaello MECCA, Progetti e propositi di ristrutturazione delle diocesi lucane Maria A .RINALDI, Università della Basilicata Il magistero pastorale di Mons. Bertazzoni Carmela BISCAGLIA, Deputazione Storia Patria I servi di Dio Mons. A. Bertazzoni e Mons. R. Delle Nocche Giuseppe M.VISCARDI, Università di Salerno De Luca, D’Elia e Bertazzoni Maria DE CRISTOFARO, Università della Basilicata Nelle biblioteche ecclesiastiche Elena VIGILANTE, Deputazione di Storia Patria Il tessuto associativo non inquadrato Ezio M. LAVORANO, ASSMAM Aspetti e momenti di vita religiosa e associativa negli anni ’30, nelle Diocesi di Melfi, Rapolla e Venosa Antonio PROPATO, Dirigente scolastico Augusto Bertazzoni e l’Azione Cattolica SABATO 14 MAGGIO 2011ORE 16.00 TEATRO FRANCESCO STABILE, PIAZZA MARIO PAGANO III Sessione Dal “Nuovo Ordine” al Vaticano II Francesco MALGERI, Università “La Sapienza” Roma La Chiesa italiana tra guerra e dopoguerra Francesco SPORTELLI, Università della Basilicata L’episcopato italiano tra il dopoguerra e il “Vaticano II” Emanuele. BOCHICCHIO, Ministro provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Mons. Bertazzoni ed il clero regolare Valeria VERRASTRO, Direttore Archivio di Stato di Potenza Le iniziative in favore degli ebrei Giampaolo D’ANDREA, Università della Basilicata La preparazione del ‘Nuovo Ordine’. L’Azione Cattolica e la nascita della DC in Basilicata Domenico SACCO, Università del Salento L’antifascismo liberale tra crisi del regime e rinascita democratica Salvatore LARDINO, Deputazione di Storia Patria I fermenti delle campagne e l’attenzione della Chiesa Franca ASSANTE, Università “Federico II” Napoli Le prospettive economiche della Basilicata Testimonianza del Senatore a vita Emilio Colombo Conclusioni