JUBILMUSIC: UN’ESPRESSIONE DI AUTENTICITÀ + Alberto Maria Careggio Se non rischiassi di apparire troppo presuntuoso, direi che il divertimento, la buona musica, la spiritualità e la fede trovano nel Jubilmusic, il Festival internazionale di musica cristiana, un’espressione di autenticità. Attraverso questa rassegna musicale, organizzata dalla diocesi di Ventimiglia-Sanremo con il patrocinio della CEI, si vuole offrire, a tutti i giovani d’Italia e di altri Paesi, prospettive concrete, valori forti, perché, attraverso il divertimento e la musica, possano dare un significato profondo alla loro vita, ispirandola ai valori cristiani. La Christian Music è ancora poco sviluppata in Italia, in confronto ad altri Paesi, come gli Stati Uniti, ma sta entrando anche da noi attraverso artisti di fama internazionale che non si vergognano di manifestare, con le loro composizioni, la fede in Gesù Cristo o, se di altre confessioni religiose, i valori universali della solidarietà, della pace, della tolleranza, del rispetto reciproco nell’incontro di culture diverse. Senza voler mettere un Festival contro l’altro, Jubilmusic porta senza dubbio alla città di Sanremo una ventata di giovinezza che ben si coniuga con la “Città dei Fiori”. È un evento che, nato nel 1999 sulla scia dell’esperienza straordinaria della Giornata Mondiale della Gioventù, è ormai consolidato e ogni anno tutti l’aspettano, attratti dal fascino che esercita questo“Festival d’eccezione”, straordinario senza dubbio, perché fatto di canzoni vere, dal “volto pulito”. Mi permetto di dire che i giovani, più genuini di quanto appaiano, sono ancora disposti a credere in quei testimoni che cantano con la vita ancor prima che con la musica. In tal senso la testimonianza non ha confini. Non è facile dire che cosa sia esattamente Jubilmusic. Non è soltanto uno spettacolo, non è assolutamente una passerella di attori e neppure un Controfestival. È più vero dire che si tratta di un “evento”, di un fatto al quale ormai ci siamo abituati e sarebbe un grande vuoto ed una sconfitta se non si potesse più fare per altre scelte meno impegnative o per mancanza del supporto economico che richiede ogni spettacolo di livello. Fatte queste precisazioni, la definizione più autentica, andata consolandosi e perfezionandosi nel tempo, è soprattutto questa: una testimonianza di fede e di amore verso Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. È un appuntamento che tutti ormai conoscono e aspettano; uno straordinario incontro di giovani che vogliono cantare e dire la loro storia, misteriosa e affascinante: storie infinite, dunque, come le stelle del cielo, se di prima o di seconda grandezza non importa. Non mi risultata esserci stato uno specifico messaggio messo a tema nelle prime due edizioni. Dal 2001 i titoli si sono articolati con uno sviluppo via via coinvolgente: Sentinelle di un mondo che cambia (2001); Luce del mondo, sale della terra (2002); Giovani comunicatori del Vangelo della Speranza (2003); Incontro di Stelle nel cielo d’Europa (2004); Note di luce per un cammino (2005); Cantare la speranza (2006); Testimoni no limits (2007); Finis terrae (2008); Musiche e Parola (2009); Affinché la nostra gioia sia piena (2010). 1 L’evento ha finora coinvolto centinaia di cantanti, artisti e testimoni di diverse confessioni cristiane, provenienti da molti Paesi del mondo, nel solo desiderio di cantare e testimoniare la loro fede in Gesù, attraverso una musica di elevata qualità, dal genere pop al rock, etno, rap o hip-hop. A Jubilmusic, dunque, ogni tipo di musica può concorre per far conoscere il vero volto di Dio. Le migliaia di giovani da tutt’Italia, la sala dell’Ariston, sempre gremitissima di ragazzi adolescenti, ondeggianti ai ritmi e ai giochi, pronti ad assorbire i messaggi proposti, sono la risposta più bella e gratificante che possano aver mai avuto gli organizzatori di questa “kermesse”, ossia la Diocesi di Ventimiglia – San Remo, l’Associazione Sanremo Soul Music e Hope Music School con il suo direttore artistico Dott. Marco Brusati, direttore generale nonché progettista e direttore di iniziative del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI. Rievocare le edizioni passate per progettare le future è l’impegno costante dei numerosi organizzatori e animatori i cui nomi sono troppi per essere elencati questa sera. Delle personalità ecclesiastiche che vi hanno creduto, devo menzionare i Vescovi della Liguria che hanno appoggiato l’iniziativa caldeggiata al suo nascere tanto dal Vescovo Mons. Giacomo Barabino, quanto dall’attuale vescovo di Palestrina Mons. Domenico Sigalini, allora Direttore della pastorale giovanile della CEI, da Mons. Vittorio Lupi, ora Vescovo di Savona. Il testimone è attualmente nelle mani del giovane direttore, don Aessandro Ghersi, che ha dato prova nelle due ultime edizione di Jubilmusic di essere all’altezza del suo compito. Cari amici, siamo tutti concordi nel pensare che non è riempiendosi la bocca con tante parole o con tanti suoni che si costruisce una sana società. Non è col dire o cantare all’infinito ad una persona “Ti voglio bene”, che realmente la si ami. Non è col gridare ripetutamente “pace e giustizia” che si realizzi il progresso civile e sociale di una Nazione. Non bastano gli slogans per costruire una civiltà. Non sono neppure le banalità di certe canzoni osannate dalle masse o le penose “gabbie dell’umana finzione”, prodotte dai media, fatte squallido spettacolo, a costruire una società sana e a dare ai nostri giovani il senso vero e pieno della vita. Avanza sempre più la dittatura dell’effimero, una “tirannide scellerata” che, nel moderno mercato delle vanità, delle incensazioni e delle mistificazioni, è supinamente accettata dalle masse. Mi domando spesso se sia ancora possibile, attraverso la dimensione comunicativo-linguistica di oggi, interagire con gli altri, in modo tale che, insieme, si possa ottenere un comune accesso a quanto di vero, di bello e di grande esiste dentro e fuori di noi. Questo lo credono sempre più i giovani della nostra Diocesi che, guidati ed organizzati da Claudio, seminarista e convinto sostenitore della bontà di coraggiose iniziative, come quella delle “Sentinelle del mattino”, stanno ottenendo un successo di incontri per le strade de Sanremo, durante la notte. A Sanremo quindi non ci sono solo le canzoni del Festival, ma vi è molto di più: giovani ed entusiasti missionari tra coloro che cercano Dio. Evocare Jubilmusic questa sera per me è stata una bella emozione, mai tanto grande quanto quella che provo nella Messa che ogni anno lo conclude, il momento gioioso in cui le parole cantate, le vite raccontate, le speranze gridate dalle migliaia di giovani, si fanno 2 fervida preghiera, canto di lode e sincero ringraziamento al Signore per i doni che elargisce a tutti a piene mani. 3