linkMonitoraggio della Qualità nell`Offerta Radio - 2014

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Rai Qualitel Radio:
qualità dell’offerta radiofonica RadioRai
Report - 2014
Qualitel Radio: Qualità dell’offerta radiofonica RadioRai – Dicembre 2014
©TNS 2013
1
Indice
2.5
1
Background, obiettivi, campione
2
Risultati di ricerca
2.1
La qualità dell’offerta radiofonica
2.2
03
Radio3
06
La qualità nell’infoviabilità
07
Conclusioni e direttrici di sviluppo
RadioRai: immagine e posizionamento
20
Radio 1
20
2.3
2.4
Radio2
2.6
3
42
51
62
32
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2
1
Background, obiettivi,
campione
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3
Background e obiettivi
La presente indagine riflette l’esigenza di Rai di:
 monitorare la qualità dell’offerta radiofonica in
generale e relativamente ai canali Rai in particolare:
Radio1, Radio2, Radio3, Isoradio
 verificare l’immagine dei quattro canali principali
Radio1; Radio2; Radio3, Isoradio, valutandone:
- l’efficacia nel rispondere alle attese di qualità
- l’offerta e la coerenza con il posizionamento
editoriale
- i cambiamenti rispetto alla passata indagine
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Nel corso del mese di novembre 2014 sono stati effettuati i
seguenti focus group della durata di 3 ore ciascuno per ognuna
delle emittenti oggetto di analisi
Grande
centro al
Nord
(Mi)
1 FG 35-45 anni
1 FG 30-40 anni
1 FG 35-45 anni
1 FG 35-45 anni
1 FG 50-60 anni
1 FG 45-55 anni
1 FG 50-60/65 anni
1 FG 50-60 anni
Grande
centro al
Centro
(Rm)
1 FG 35-45 anni
1 FG 30-40 anni
1 FG 35-45 anni
1 FG 35-45 anni
1 FG 50-60 anni
1 FG 45-55 anni
1 FG 50-60/65 anni
1 FG 50-60 anni
Città di
provincia
Centro
Sud
(Sa)
1 FG 35-45 anni
1 FG 30-40 anni
1 FG 35-45 anni
1 FG 35-45 anni
1 FG 50-60 anni
1 FG 45-55 anni
1 FG 50-60/65 anni
1 FG 50-60 anni
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2
Risultati di ricerca
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2.1
La qualità nell’offerta
radiofonica
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7
I criteri di definizione della qualità non cambiano rispetto al 2013
 la qualità è la risultanza dell’interazione di 3 elementi:
contenuto, bisogno fruitivo e linguaggio
C’È QUALITÀ QUANDO …
l’offerta di CONTENUTI da
EMITTENTE
parte dell’Emittente
incontra i BISOGNI FRUITIVI
DESTINATARIO che
del Destinatario
possono essere molteplici e
differenti nei momenti della
giornata
Attraverso la mediazione del LINGUAGGIO
Il linguaggio, infatti, svolge un ruolo sempre più centrale non solo
nel traghettare i contenuti, ma nel creare ponti emozionali fra
contenuti e destinatario, favorendone l’accesso e il godimento
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Criteri di definizione
 la qualità lungi dall’essere un concetto astratto, si
realizza quando vi è interazione fra Emittente e Destinatario
La qualità risulta oggi indissolubilmente connessa alla centralizzazione e
valorizzazione del ruolo del fruitore nel processo comunicativo  un
riconoscimento che è il frutto di una sempre maggior consapevolezza dell’ascoltatore
del proprio ruolo determinato anche dall’evoluzione del contesto dell’offerta mediale
in generale
Ne consegue, che la qualità non può essere decisa a priori dall’Emittenza ed
erogata dall’alto, ma negoziata con l’interlocutore attraverso la chiarezza del patto
di fruizione offerto dall’emittente/dal singolo programma
Ciò non significa per l’Emittente abdicare al proprio ruolo – sempre più necessario
come bussola d’orientamento nell’ipertrofia degli stimoli – e/o demandare al
pubblico la definizione della qualità dell’offerta, ma inserendo il proprio ‘mandato
alla qualità’ all’interno di un processo dinamico che consideri come centrale la
dimensione dell’ascolto
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I criteri della qualità radiofonica: si confermano le tante
dimensioni interrelate, con nuove evidenze su alcune di esse, e
l’aggiunta di ulteriori 2 dimensioni
EMITTENTE
Autorevolezza del
brand
Pluralità
Rispetto del patto
fruitivo
Linguaggio/stile
riconoscibile
Equilibrio
Organizzazione
del palinsesto
Programmazione
musicale
DESTINATARIO
Capacità di innovare
sperimentare
Dimensione
esperienziale
Conduzione
Capacità di leggere la
contemporaneità
Ricezione del segnale/
Pubblicità
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Interattività
agìta e social
Intermedialità
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La pluralità è primaria, ma solo se controbilanciata da
linguaggio/stile riconoscibile e dal rispetto del patto fruitivo
Pluralità
 Radio di qualità significa
innanzi
tutto
eclettismo,
varietà, alternanza
 Pluralità di:
 voci: conduttori, ospiti,
esperti, pubblico (tramite
telefonate,
sms,
email,
social network)
 generi, contenuti
 ritmi, registri
 declinazioni e punti di
vista differenti
 La pluralità è stimolante 
apre
all’inaspettato,
al
curioso, alla sorpresa, e
‘svela’ facendo uscire il vero
Linguaggio/ stile
riconoscibile
Rispetto del patto
fruitivo
 La radio di qualità deve
avere un fil-rouge linguistico
riconoscibile,
una
coerenza/contiguità di stile tra
i programmi, all’interno del
palinsesto,
nei
personaggi
della rete
 Il patto fruitivo è quel
meccanismo che consente
una
relazione
chiara,
trasparente fra l’emittente
e il proprio destinatario
 La coerenza interna alla
singola stazione radio consente
un
immediato
riconoscimento
da
parte
dell’ascoltatore
e,
di
conseguenza,
genera
un
vissuto
di
adesione
e
appartenenza
all’universo
valoriale e semantico proposto
dalla rete
 Il patto fruitivo fa sì che un
canale risponda in maniera
coerente e riconoscibile
alle aspettative del fruitore:
«quando ascolto una radio faccio
una scelta, perché so quello che mi
aspetto: la radio di qualità non
tradisce le mie attese in tal senso»
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L’equilibrio come fattore includente; l’organizzazione
del palinsesto come elemento facilitante
Equilibrio
 Tra i tre generi radiofonici fondamentali:
musica, intrattenimento, informazione
 Tra parola e musica
 All’interno del programma e lungo l’arco
della giornata: in percentuali di musicaintrattenimento-informazione
via
via
differenti a secondo dei bisogni fruitivi che
si succedono lungo la giornata
 Nei toni: in radio si dialoga (rispetto alla
TV percepita come ‘luogo del conflitto’)
Organizzazione del
palinsesto
 La programmazione deve garantire:
 L’ascolto agile dei programmi ritenuti
interessanti
 La coerenza con i differenti bisogni della
giornata
 E’ dunque importante una collocazione
oraria congruente con i bisogni di
fruizione (cfr. Appendice)  es. la fascia
serale è quella meno fruita, la musica
classica al mattina può risultare inadatta
ecc.
 E’ altresì importante l’alternanza/varietà
della programmazione all’interno di una
certa fascia oraria evitando ad esempio
la
concentrazione/il
susseguirsi
di
programmi similari
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La musica ha un valore fondamentale nel definire la
qualità dell’offerta
Programmazione
musicale
 Un criterio sempre centrale, ma in evoluzione rispetto
alla passata stagione
 Emerge il bisogno di una narrazione, che chiuda
‘cornici’ di significato intorno al flusso musicale
Vs. 2013
La presenza della musica
ha un profondo valore
emotivo ed affettivo per
il radioascoltatore, è
ancora oggi motivo
principale di
ingaggio/ascolto o di
distanziamento/zapping
 La parola in questo caso è messa al servizio della
musica
 Acquista valore l’aneddoto, la storia, gli eventi, le
curiosità che riguardano ciascun brano musicale  un
approccio che:
 veicolando conoscenze e storie
 arricchisce l’esperienza di ascolto
 Qualità è anche varietà con un fil-rouge, selezione
ragionata, non casuale, dei brani musicali, anche
quando pezzi interni al singolo programma
L’offerta musicale di un programma/di un canale, oltre a garantire
pluralità di contenuti svago e intrattenimento, deve anche stimolare
la curiosità, favorire il rispecchiamento e l’adesione emotiva
Qualitel Radio: Qualità dell’offerta radiofonica RadioRai – Dicembre 2014
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La voglia di partecipazione, esperienza diretta e
interattiva
Dimensione
esperienziale
 Un valore in crescita, strettamente connesso al tema
della interattività e della partecipazione mediante i
nuovi strumenti
 La radio di qualità sa rapportare i suoi contenuti e le
tematiche affrontate all’esperienza concreta della vita
del radioascoltatore
Vs. 2013
Interattività
agìta e social
 Qualità della radio sta anche nella capacità di generare
esperienze d’ascolto più dirette e meno ‘mediate’
 La partecipazione è una cifra importante della radio e aspetto
caratterizzante della radio  c’è desiderio di contribuire attivamente alla
costruzione del programma (con propri contributi, esperienze, opinioni ecc.)
 Il bisogno di essere riconosciuti e di avere spazi di relazione, vera, agita
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La qualità sempre più passa dallo ‘sganciamento’ dei
contenuti dai device e l’innovazione è un importante
fattore di qualità
Intermedialità
 La capacità del mezzo radiofonico di aprirsi agli altri canali
 Oggi la radio, come tutti i media, vive in un ambiente che è
sempre meno legato al mezzo/apparecchio e sempre più sistema
intermediale
 La vera sfida del futuro per la radio sarà la capacità di sfruttare al
massimo gli apporti degli altri media, il web in primis in un’ottica di
sinergia
Capacità di innovare/
di sperimentare
 Il fattore che più di altri ha decretato la rinascita e il successo della
radio negli ultimi anni
 Rappresenta un aspetto cruciale nel manifestare la connessione e la
‘tensione’ dell’Emittente verso il Radioascoltatore  un importante
fattore di valorizzazione percepito come qualificazione dell’offerta
 In tal senso grande aspettativa verso format nuovi, originali
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La conduzione è un valore sempre più centrale …
Conduzione
Un conduttore di qualità
bardo della
contemporaneità
è un
 Oltre alla personalità, competenza e sapere (che è anche
saper fare/saper comunicare), un conduttore di qualità
deve:
 Saper declinare in modo accessibile e accattivante
competenza e sapere, per portare all’ascolto e guidare i
fruitori attraverso il programma
 Saper gestire l’interattività/l’orizzontalità  porsi in
relazione stimolante col pubblico/ospite e con gli ascoltatori,
essere capaci di dialogare autenticamente
 Saper comunicare le proprie passioni  trovare un
terreno emozionale condiviso con l’ascoltatore, amplificando il
rispecchiamento e l’adesione
Vs. 2013
 Saper essere anche equilibrato, pacato, senza iperbole,
eccessi, soprattutto senza autoreferenzialità  il riferimento a
sé è accettato solo se a servizio della crescita
(cognitiva/emotiva) del radioascoltatore
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… in correlazione con la richiesta e il bisogno che la
radio si faccia interprete e fornisca chiavi di lettura
della contemporaneità
Capacità di leggere la
contemporaneità
 La qualità sta nella capacità della radio di essere sempre
aggiornata, calata nella contemporaneità, finestra aperta
a seguire – ciascuna emittente con le proprie specificità - il
flusso degli accadimenti e rispondervi in tempo reale
 Uno strumento flessibile e vicino alla quotidianità che
riguarda tutti, un mezzo ‘vero’ e autentico soprattutto vs. la
TV
Vs. 2013
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Ancora indice di qualità di una emittente radio
l’autorevolezza del brand, la ricezione del segnale e
una pubblicità ‘contenuta’
Autorevolezza del
brand
 Una emittente riconoscibile,
con una
storia,
appare
affidabile
soprattutto
nell’informazione la cui qualità sta nella:
 Da questo punto di vista i canali RadioRai
hanno ancora una posizione preminente
 Ma anche una radio di più recente
costituzione può assurgere a radio di
qualità, con un attento lavoro sulla
propria offerta/patto fruitivo  es. Radio
DeeJay, Radio 24, Radio Capital
Ricezione del segnale/
Pubblicità
 Due aspetti ‘tecnici’ che hanno però un
elevato impatto sulla soddisfazione del
radioascoltatore,
in
quanto
possono
rendere
difficile
o
addirittura
pregiudicare la fruizione radiofonica
 Un segnale sempre attendibile e di
elevata qualità tecnica è motivo di
permanenza sulle frequenze di un canale
 Frequenza e ripetitività dei messaggi
pubblicitari
sono
spesso
causa
di
zapping/allontanamento dal canale
«si sente la differenza con altri canali che hanno un sound
‘sporco’, quello di Radio 1 è un segnale pulitissimo e
cristallino … è un piacere ascoltare musica con elevata
qualità del suono»
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Un criterio di qualità che emerge quando si parla in
generale dell’offerta Rai, riguarda il ‘servizio pubblico’
Servizio pubblico
 In generale, un concetto che per molti intervistati
racchiude tante voci connesse con l’idea di qualità:

pluralità di
informazione
espressione,
autorevolezza
voci, trasparenza e veridicità, obiettività,
completa e non condizionata, libertà di
equidistanza
da
ogni
posizione
‘politica’,
degli esperti
 Nello specifico, è trasversalmente inteso come un
‘dovere’ dei canali istituzionali Rai, demandato
soprattutto a Radio1, mentre è declinato per Isoradio
con un ruolo più definito (l’infoviabilità )
 Sul piano concreto, per servizio pubblico gli intervistati
si riferiscono a macro-temi quali: la programmazione di
eventi di interesse nazionale (es.: elezioni, crisi
economica,
emergenze
climatiche),
la
missione
all’inclusione
sociale
(es.: religione,
integrazione,
emergenze sociali), la crescita culturale
Vs. 2013
Oggi non più solo appannaggio esclusivo di Rai, ma ascritto (almeno
in parte) anche ad altre stazioni dall’immagine seria/autorevole,
che affrontano tematiche di interesse collettivo (meteo, traffico,
news locali e utilità di ogni tipo)  Radio 24, RTL, Capital, RDS
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2.2
RadioRai: immagine e posizionamento
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L’offerta radiofonica Rai si presenta in maniera
piuttosto articolata
In termini di
contenuto
In termini di
servizio
 I canali Rai sono complessivamente
efficaci nel dare conto della pluralità
dell’offerta
 Si riconosce e si sottolinea la
missione specifica delle reti RAI e
la loro vocazione di servizio pubblico
 Se ne comprendono le macrocaratteristiche differenziali di
contenuto: informazione (Radio1),
intrattenimento (Radio2), cultura
(Radio3), infoviabilità (Isoradio)
 Elemento qualificante rispetto a gran
parte della radiofonia privata
 Esprimono posizionamenti ben distinti,
presidiando bisogni differenti: Radio1
la rassicurazione; Radio2 l’evasione
intelligente; Radio3 la distinzione;
Isoradio, il controllo e la rassicurazione
 Il ruolo di servizio pubblico non si
costituisce tuttavia come elemento
distintivo di una singola rete
(sebbene sia incarnato soprattutto da
Radio1) ma rappresenta piuttosto uno
specifico trasversale a tutte le reti
RAI
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Il radioascoltatore, pur comprendendo le
differenze nei contenuti, identifica comunque
una matrice comune dell’offerta RadioRai
 Istituzionalità
 Valenza di servizio pubblico
 Qualità dei contenuti
 Professionalità nella fattura dei programmi e nelle conduzioni
Oggi Radio Rai
è un ambiente con alcune caratteristiche generali e trasversali,
in cui sono molto precise le identità delle singole reti
Tuttavia, non viene ancora riconosciuto come brand
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2.3
Radio1:
immagine di rete e approfondimento sui programmi
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Si confermano i tratti fondativi della rete:
istituzionalità e mission informativa
Rete storica di
RadioRai
Completezza
dell’informazione a
360°
 Seria, istituzionale, incarna i valori di servizio
pubblico, storicità e successo nella radiofonia; il
suo GR rimane emblema della rete
 News, attualità ed approfondimento, sport,
con uno spazio dedicato anche
all’intrattenimento, con positiva funzione di
alleggerimento e stacco
 Copertura di tutti i temi, dai più ‘alti’ e particolari
(come le fedi religiose), a quelli più ‘basici’ e
popolari come lo sport
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Si conferma anche il suo valore di ‘principio ordinatore’,
di rassicurante/affidabile guida alla comprensione del
reale
Radio1 crea un
ambiente accogliente e
ordinato
 Si pone come fonte credibile e accreditata di
sapere e/o di intrattenimento
 Offre una cornice interpretativa  il brand
prevale sul programma e sul personaggio
 Si propone come un canale di riscrittura della
realtà, garantendone la piena comprensibilità
Il suo tono è
autorevole e pacato
 L’informazione è proposta sempre con
competenza, garbo, professionalità
 Linguaggio e stile mai sopra le righe
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Elementi che caratterizzano il percepito
di qualità di Radio1
Rispetto del patto
fruitivo
Vs. 2013
Autorevolezza del
brand
 Offre una programmazione in cui l’ascoltatore può
rispecchiarsi e riconoscersi
 Il tono di voce
dell’istituzione
e
dell’ascoltatore
pacato rispetta i
corrisponde
alle
canoni
attese
 Il rinnovamento del palinsesto si è mosso in rispetto al
patto
fruitivo
del
canale,
valorizzando
il
posizionamento e superando gli aspetti di eccessivo
conservatorismo emersi l’anno scorso
 Un criterio di qualità sempre vero per Radio1  qualità
che per il suo pubblico risiede soprattutto nella sua
storia e nell’autorevolezza dell’informazione che
fornisce
 E’ la cornice entro la quale Radio1 può svolgere la sua
funzione ordinatrice in modo credibile
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Elementi che caratterizzano il percepito di
qualità di Radio1
Equilibrio
 Uno dei fattori della qualità per Radio1, che deve essere
mantenuto: sta nel tono pacato, ‘equidistante’, nel rispetto
per il radioascoltatore
 Con l’introduzione di una programmazione più variegata,
con nuovi conduttori, con stili di trattamento leggeri e al
Vs. 2013
contempo qualificati, Radio1 rende ancor più fattivo e vero
questo aspetto della qualità  una radio che diventa meno
‘sbilanciata’ sulla ‘seriosità’, più equilibrata nella pluralità
anche dei toni
 Indubbiamente Radio1 è IL canale per eccellenza
investito di questo compito per la cifra ecumenica e
Servizio pubblico
inclusiva della propria missione  l’introduzione di
nuovi programmi/tone of voice ha indubbiamente
risposto ad un’esigenza connessa alla qualità del
Vs. 2013
servizio pubblico
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Elementi che caratterizzano il percepito di
qualità di Radio1
Capacità di leggere la
contemporaneità
Vs. 2013
 E’ riconosciuta a Radio1 un’ottima capacità di stare
nella contemporaneità  che sta nell’affrontare con
programmi seri, approfonditi, tutta l’attualità più
contemporanea,
ed
in
tempo
reale
(i
suoi
numerosissimi GR danno la sensazione di cavalcare
sempre l’onda dell’evoluzione/del flusso delle notizie)
 Un’area di ottimizzazione si trova nell’apertura verso le
news/argomenti internazionali  un aspetto sempre
più importante in un mondo che sta allargando i propri
confini
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Aree di sviluppo
 Un lavoro significativo è stato svolto in direzione di
maggior alternanza/eclettismo (di temi, di prospettive e
punti di vista)
Pluralità
Vs. 2013
 Con programmi nuovi e di alleggerimento (nei toni,
nei contenuti)  Fiorello, King Kong, Life
 Con ritmi e registri più tensivi e ‘tonici’  Italia sotto
inchiesta; Bianco e Nero
Anche se di fondo si percepisce una certa ripetitività dello
schema/format che a volte porta ad un vissuto di confusività
dei programmi fra loro
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Aree di sviluppo
Vs. 2013
Programmazione
musicale
Vs. 2013
Capacità di
innovare/sperimentare
Vs. 2013
Intermedialità
 Buoni i progressi fatti
 Buoni i progressi fatti con i  Buoni i progressi fatti  da
nuovi programmi
stimolare la conoscenza
 Tuttavia risulta forte
presso un target non
l’aspettativa di una cifra
 Si avverte l’esigenza di
propriamente avvezzo alle
comune dell’offerta musicale
format nuovi e innovativi
nuove tecnologie
Radio1 riconoscibile (nel
nella forma e nei contenuti
ruolo di punteggiatura) e
 lifestyle, vita vera …
 Positiva in tal senso la
autonoma (programmi
recente campagna promo
dedicati
dell’App RadioRai
 King Kong ha lavorato bene
sia nei contenuti che nel
generare ingaggio e
riconoscibilità, ma Brasil –
programma spesso citato –
ha un collocamenti in
palinsesto che lo rende
invisibile
 Interessante segnalare che
alcuni soggetti (donne al
Nord) riportano l’interesse per
la pagina FB piace l’idea di
avere una relazione con
l’emittente e ricevere
notifiche che stimolano alla
scoperta dei contenuti
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Aree di sviluppo
Vs. 2013
Interattività
agìta e social
 Anche per i target fedeli di Radio1 è necessario avviare un
intenso scambio per costruire una relazione più partecipata e
interattiva e in un certo senso più ludica/facile
 Interessante segnalare che alcuni soggetti (donne al Nord)
riportano l’interesse per la pagina FB  piace l’idea di ricevere
notifiche che stimolano alla scoperta dei nuovi contenuti
Dimensione
esperienziale
Vs. 2013
 Un certo desiderio di esperienzialità sembra
emergere anche presso il target Radio1 a
conferma che il contesto in evoluzione influenza
aspettative e atteggiamenti anche di questo
target
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2.4
Radio2:
immagine di rete e approfondimento sui programmi
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Si confermano la mission d’intrattenimento e il
linguaggio brillante ma non superficiale, come tratti
identitari della rete
Lo spirito partecipativo
ed empatico
 Tanti personaggi-conduttori dalla spiccata personalità
e simpatia, tanti ospiti, dirette, telefoni aperti (es.
Ruggito, Caterpillar)
Una radio eclettica e
varia
 Risponde al bisogno fruitivo di evasione intelligente
proponendo programmi di satira, approfondimento e
varietà
La cifra del canale è
l’ironia e la
sdrammatizzazione
 Offre una lettura in chiave ludica e ironica della realtà
attraverso la peculiarità del suo linguaggio (leggero,
brillante ma non superficiale)  il linguaggio diventa un
forte elemento identitario
Si percepisce
un fil-rouge stilistico
tra i programmi
 I programmi di Radio2 condividono stili e linguaggi in
una sorta di flusso continuo (senza cesure tra un
programma e l’altro) all’interno di un palinsesto compatto
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Radio2 anche in questa stagione ribadisce la
sua strategia comunicativa, fondata sull’offerta
di intrattenimento intelligente e stimolante
Radio2 propone un
punto di vista
dichiaratamente
soggettivo sul mondo
 Sdrammatizza la realtà attraverso l’ironia, il sarcasmo,
la satira
Ingaggia l’ascoltatore
e lo coinvolge
 Parla a un ascoltatore che vuole sentirsi protagonista
attivo, essere stimolato, divertirsi, sorprendersi
 Offre un intrattenimento divertente ma qualificato
 Grazie a personaggi simpatici e brillanti, capaci di
sostenere il mood di rete e animare programmi cult
 Attraverso la partecipazione del pubblico, che diventa
parte rilevante del dispositivo comunicativo: le telefonate
in diretta, la presenza in studio resa tangibile dagli
applausi e dalle risate
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Elementi che caratterizzano il percepito di qualità
di Radio2
Linguaggio/ stile
riconoscibile
Conduzione
 La cifra della leggerezza, acuta, perspicace
accomuna i vari programmi in palinsesto
 Radio2 instaura un solido patto fruitivo con
l’ascoltatore fedele, rispettato lungo tutto il palinsesto
 Conduttori-personaggi capaci di interpretare la
cifra stilistica del canale
 I nuovi conduttori (es. Dandini, Pif ecc.) sembrano
essersi perfettamente integrati nel linguaggio e
nello stile della rete
Intermedialità
 Indubbiamente un’ottima performance del canale,
soprattutto in relazione all’universo RadioRai  molti
programmi si fondano su tale interattività intermediale
 Ne è riprova ad esempio il fatto che moltissimi tra i
fruitori di Radio2 utilizzano l’App di RadioRai
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Elementi che caratterizzano il percepito di
qualità di Radio2
Innovazione/
Sperimentazione
 Radio2 ha introdotto col tempo forti novità stilistiche
nel mood di RadioRai, ha costruito negli anni un
format vincente, dove il programma radio diventa
evento e mini-show (es. #staiSerena)
 Radio2
riesce
a
mantenere
un’immagine
di
contemporaneità e giovanilismo che si ritrova nei
linguaggi, nel mood complessivo della rete
 Si riconoscono alcune novità nella programmazione
che sono apprezzate ma che non vengono
necessariamente interpretate come innovazione e/o
sperimentazione (senza che ciò, tuttavia, infici il
gradimento!)
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Elementi che caratterizzano il percepito di qualità di
Radio2
 Si conferma la capacità di creare un’esperienza/di
entrare in contatto con la radio e sentirsi accolti
Dimensione
esperienziale
 Sempre molto ricca – e apprezzata – la possibilità di
partecipazione del pubblico
Autorevolezza del
brand
Rispetto del patto
fruitivo
L’intrattenimento
intelligente
Vs. 2013
 Un aspetto riconosciuto e valutato positivamente
 Un miglioramento rispetto al passato
 Un patto di fruizione che appare molto chiaro a
tutti i fruitori, anche quelli meno affezionati
 Solo una minoranza di maturi sembra a volte non
riuscire a ritrovarsi in alcuni momenti della
programmazione (intrattenimento più leggero)
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Elementi che caratterizzano il percepito di qualità
di Radio2
Capacità di leggere la
contemporaneità
 La capacità di informare e persino di approfondire
alcune tematiche, sempre di attualità  un elemento
di definizione della qualità di Radio2, più che in
passato  «sono sempre comunque sul pezzo, sempre informati
… anche le notizie le trovo fatte bene»
Interattività
agìta e social
 Tratto
fondativo
di
Radio2
è
la
qualità
dell’interazione con il pubblico, che in qualche
modo è divenuta la mission percepita del canale
 In tal senso Radio2 è l’emittente-pioniera  oggi
molta della programmazione si nutre dell’apporto degli
utenti, ed il livello di partecipazione in molti casi è
elevato, ad ogni livello e per ogni modalità mediale
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Aree di sviluppo
Pluralità
 Continua ad essere un po’ carente, soprattutto dal
punto di vista della pluralità di generi proposti
 Qualcuno (minoranza) sottolinea una certa faziosità
nell’informazione
Equilibrio
 L’offerta di Radio2 è percepita di qualità in qualche
modo inferiore da chi trova, alla lunga
 il palinsesto un po’ monocorde, il registro
troppo omogeneo
 il format dei vari programmi piuttosto simile
(soprattutto fruitori light)
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Aree di sviluppo
Programmazione
musicale
 E’
ancora
debole
in
palinsesto
una
programmazione
musicale
con
identità
autonoma 
 Manca per Radio2 un progetto editoriale chiaro sul
ruolo che la musica debba avere all’interno del
palinsesto
Organizzazione del
palinsesto
 Nel caso specifico della musica, anche in questa
stagione i programmi musicali sono collocati in aree
del palinsesto poco visitate dai radioascoltatori 
luoghi non ottimali per rispondere ad un’esigenza
piuttosto centrale e sentita
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Migliora nel percepito la funzione di servizio
pubblico per Radio2  anche grazie alla
istituzionalità del brand
Servizio pubblico
 Il valore in questo ambito è attribuito soprattutto alla
competenza e professionalità dei giornalisti e
conduttori che si occupano dei programmi di
approfondimento e delle notizie
 Non manca però la funzione di servizio pubblico
in tutti quei programmi che dichiarano l’intento di
fornire al pubblico una chiave intelligente e umoristica
per leggere la realtà, per non restarne ‘sopraffatti’ 
«Radio2 mi dà gli strumenti giusti per affrontare la giornata»
 Anche per questa stagione si intravedono ancora
potenzialità per la sperimentazione di programmi
innovativi da svilupparsi anche sul web
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2.5
Radio3:
immagine di rete e approfondimento sui programmi
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Si conferma come radio dai contenuti qualificati
volta a soddisfare una domanda ‘elettiva’ e
‘selettiva’
Dedizione alle
tematiche culturali e
l’approfondimento
informativo
Si propone come
stimolo alla riflessione
Autorevolezza e
professionalità
 Il mondo della cultura e dell’informazione nelle
sue più diverse espressioni
 Dalla letteratura, al teatro, alla scienza  spicca
in particolare l’offerta musicale: originale,
completa (dalla classica alla lirica al jazz alle
musiche dal mondo), mai banale
 E’ un canale che viene scelto per l’accrescimento
culturale: «Per dare ossigeno alla mente … per trovare il
significato delle cose»
 Conduttori/giornalisti molto preparati,
redazioni di alto livello, ospiti/esperti qualificati
 Capacità di selezionare i temi, di approfondirli,
di esporli in tono pacato e aperto al confronto
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Ribadisce la sua strategia comunicativa: porsi come
modello esemplare di intrattenimento ‘alto’
Funzione di stimolo
alla crescita personale
 Ingaggia soggetti desiderosi di accrescere o di
approfondire le proprie conoscenze: «per me
Radio 3 è cibo per l’anima … è il coraggio di nutrirsi di cultura»
 Attiva una fruizione appassionata che richiede
però anche impegno e dedizione (ascoltare
Radio3 significa attivare la mente e concentrarsi su
quanto viene detto/raccontato)
Gratifica il fruitore
facendolo sentire unico
 E’ ‘radio culturale’, che propone esperienze di
ascolto esclusive, ricercate, raffinate
 Soddisfa il bisogno di distinzione  una radio
che l’ascoltatore riconosce simile a sé per
approccio culturale e visione del mondo «è l’unica radio
in cui mi riconosco … l’ascolto di Radio3 è un momento che dedico a me
stessa!»
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Elementi che caratterizzano il percepito di
qualità di Radio3
Rispetto del patto
fruitivo
Audacia della cultura
 Radio3 parla alle passioni del suo target di
riferimento  nel panorama RadioRai è forse quella
che meglio riesce a farlo
 Tutta la programmazione è improntata alla coerenza,
anche al ‘coraggio’, per rispondere alle
aspettative del proprio pubblico
 Il patto fruitivo è facilmente comprensibile anche ai
non-fruitori, che identificano subito Radio3 come
‘radio culturale’
Pluralità
 Varietà/polivalenza di temi culturali proposti e
trattati
 Respiro internazionale delle informazioni, affronta
anche temi ‘dimenticati’ (Radio3 Mondo)  «E’ l’unica
voce Rai che tratta di temi internazionali»
 Molteplici voci di ospiti ed esperti (italiani e non)
Linguaggio/
stile riconoscibile
 Una forte riconoscibilità dello stile, alto e ricercato,
 i più giovani ne colgono anche un intento più
divulgativo/inclusivo
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Elementi che caratterizzano il percepito di qualità di
Radio3
Programmazione
musicale
Conduzione
Equilibrio
 Radio3 è l’unico canale RadioRai ad avere fatto una
precisa scelta editoriale in proposito  la musica
(non solo classica!) è emblematica del canale
 Competenza professionale e correttezza linguistica
 Un certo coraggio nel trattare temi di cui si parla
poco
 Anche se sarebbe gradita una conduzione più
vivace, meno compassata
 Nel tono di voce dell’emittente: calmo, gentile,
pacato, rispettoso
 Nei temi trattati: ponderati,
cercando facili sensazionalismi
approfonditi,
non
 Nello stile di conduzione
Autorevolezza del
brand
 Un aspetto riconosciuto e valutato positivamente
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Aree di sviluppo
Capacità di leggere
la contemporaneità
 Tra le RadioRai è quella che mostra maggior audacia in
questa direzione  in termini di contenuti e informazione
Radio3 rivela ai radioascoltatori maggior eclettismo  una
vocazione che le viene dalla sua mission (universalità
della cultura)
 Una radio cosmopolita, internazionale, che ha
vitalizzato un settore informativo e culturale dedicato a
punti di vista ‘altri’ sui fatti del mondo  in tal senso
programmi come Radio3 Mondo, A3 il formato dell’Arte,
sono molto apprezzati
 Tuttavia a livello di tono e linguaggi Radio3 deve
continuare a lavorare  mediante l’introduzione di voci
diverse, variegate, mediante una punteggiatura musicale
che dia colore e voce alla contemporaneità
 Nello specifico, si sente la mancanza di una trattazione
delle tematiche legate al mondo giovanile (dal lavoro
alla cultura, alla vita nelle diverse realtà urbane), e agli
specifici linguaggi che lo caratterizzano
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Aree di sviluppo
Dimensione
esperienziale
 La radio intellettuale può diventare distanziante per
chi non si sente culturalmente all’altezza
 Il patto fruitivo elitario può allontanare chi richiede un
apprendimento orizzontale ed esperienziale, in cui il
soggetto è attivo e partecipe
 Buoni espedienti appaiono le letture/racconti non
mediati (Ad alta voce; il cinema alla radio)
Interattività
agìta e social
 Un’area su cui Radio3 ha il dovere, perché l’unica
Emittente con le effettive capacità, di intervenire per
socializzare la cultura
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Aree di sviluppo
Intermedialità
 Una grande potenzialità soprattutto per i contenuti
culturali  si percepisce da parte della radio
un’attenzione ancora agli inizi
Innovazione/
sperimentazione
 La sperimentazione di nuove forme di linguaggio e
contenuti potrebbe portare ad una maggior apertura ed
inclusione
Un territorio su Radio3 può fare molto, per la sua ‘innata’ vocazione
ad affrontare la pluralità
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Aree di sviluppo
Servizio pubblico
 Radio3 benché orientata all’accrescimento culturale
quindi in potenza un buon agente di servizio pubblico
ad oggi rimane un po’ carente per il percepito di
selettività
 Le aspettative verso programmi più esperienziali,
meno mediati, capaci di ibridare alto e basso
potrebbero positivamente lavorare anche nel senso
della qualificazione del ruolo di servizio pubblico del
canale
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2.6
La qualità nell’infoviabilità radiofonica
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Gli indicatori di qualità per l’infoviabilità confermano la centralità
dell’informazione ma includono oggi una forte istanza di
multicanalità interattiva
EMITTENTE
Autorevolezza
della fonte
Monitoraggio
Ricezione costante
e garantita
Copertura capillare
del territorio
Tempestività
dell’informazione
DESTINATARIO
Regolarità
dell’informazione
Ricchezza
dell’informazione
Multicanalità
interattiva
Tono di voce sobrio e
tranquillizzante
Pubblicità
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La qualità nell’infoviabilità: gli indicatori di base per
l’emittente
Autorevolezza della
fonte/delle fonti
Tempestività
dell’informazione
 Garantisce l’affidabilità dell’informazione
 Notizie fornite da soggetti istituzionalmente
delegati al controllo del traffico (es. Polizia stradale,
ANAS, Società Autostrade)
 Il criterio fondamentale dato il tipo di servizio.
 La verifica della qualità del servizio avviene
ovviamente soprattutto in caso di eventi critici:
code, incidenti, blocchi del traffico, allerta meteo
 Significa avvisare per tempo dell’evento ma anche
della sua risoluzione
Regolarità
dell’informazione
 Notiziari di aggiornamento a intervalli regolari,
che
fungano
da
appuntamento
certo
per
l’ascoltatore
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La qualità nell’infoviabilità: gli indicatori di base per
l’emittente
Copertura capillare del
territorio
 Informazioni
che
coprano
l’intero
territorio
nazionale, dalle arterie di maggior traffico a quelle
periferiche e provinciali
Ricezione costante e
garantita
 Buona qualità del segnale su tutto il territorio e
anche nei punti critici (ad esempio nelle gallerie)
 Isofrequenza
Inoltre contribuiscono alla percezione di qualità:
 Pubblicità  discreta, non soverchiante, e funzionale alle info sul mondo
auto/trasporto/traffico/meteo
 Tono di voce sobrio e tranquillizzante  che aiuti il cittadino a tenere un
comportamento il più possibile efficace per affrontare eventuali difficoltà
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La qualità nell’infoviabilità: gli indicatori ‘interattivi’ che includono
il destinatario come parte del processo
Ricchezza
dell’informazione

Monitoraggio

Dettagliata e precisa sull’evento
critico  un tema correlato con la
capillarità e tempestività delle info:
«ho bisogno di avere un quadro
dettagliato e preciso di quello che
avviene, con i percorsi alternativi»
La notizia/situazione
“critica” va seguita nella
sua evoluzione  «Non basta
dire che c’è una coda di 10 km,
voglio sapere come si sviluppa, se
si riassorbe o no»
Lo sviluppo di una piattaforma multimediale integrata
radio è uno dei canali e che offra l’opportunità al fruitore:
Multicanalità
interattiva
per l’infoviabilità,
in cui la

di essere parte attiva nel processo informativo: come ‘informatore’ eventi critici, e
come ‘consulente’ circa l’offerta radiofonica del canale

in chiave prospettica, di essere
destinatario di info ad hoc, su preventiva
richiesta (es. programmazione di un viaggio) e/o geolocalizzate  un servizio ‘più
personalizzato’ che dovrebbe avvalersi della multicanalità  «se sono in Sardegna mi interessa il
traffico di quella regione e non tanto quello nazionale»
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2.7
Isoradio:
immagine di rete
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Considerata ‘ancora una radio’, a tutti gli effetti,
dai suoi ascoltatori
Specialista
 La sua mission è chiaramente improntata
all’informazione sulla viabilità (traffico e meteo)
 «La prima e unica nel suo genere»
Istituzione
affidabile
 Assolve un ruolo di servizio per chi viaggia in
auto: è utile, attendibile, tempestiva, chiara
 E’ fonte autorevole, competente, “potente”: la
matrice RAI, la collaborazione con Polizia Stradale,
Società Autostrade, ANAS, Polizia Municipale,
CCISS, Aeronautica (per il meteo)
Radio
discreta
 Pacata, non strillata, non invadente (poca
pubblicità), poco parlata
 Tono di voce rilassante (adeguato per rivolgersi ad
un radioascoltatore bisognoso di rassicurazioni)
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Nel tempo si è aperta ad ulteriori contenuti
editoriali che hanno reso più vario il palinsesto
 ancora in questa fase conosciuti e seguiti
prevalentemente dai fruitori abituali
Offerta
musicale
 Integrata nell’info-viabilità
 Rappresenta un piacevole riempitivo tra le notizie
 Rafforza per Isoradio l’idea di flusso
Prestiti da altre
stazioni
 GR1, partite di calcio in contemporanea con Radio1
 Percepiti dalla larga maggioranza degli
ascoltatori, anche dagli occasionali
 Apprezzati e comodi: si evita di abbandonare il
canale della info-viabilità per ascoltare le notizie o
seguire la partita
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Elementi che caratterizzano il percepito di
qualità di Isoradio
Autorevolezza della
fonte
 Rai e le Istituzioni che collaborano con la rete sono
garanti di informazioni attendibili
Tempestività
dell’informazione
 Grazie ai partner coinvolti (Società autostrade, forze
del’ordine ecc) e alle segnalazioni degli utenti
Ricchezza
dell’informazione
 Esposizione chiara e semplice da capire
Regolarità
dell’informazione
 Il canale “dedicato” assicura un monitoraggio
costante della situazione
Pubblicità
 L’assenza di pubblicità e il tono di voce favoriscono una
fruizione di flusso
Tono di voce sobrio e
tranquillizzante
 Non vi sono però preclusioni verso una pubblicità
che possa essere utile, ‘di servizio’, sul mondo
traffico, auto, meteo
 Informazioni precise, essenziali, complete
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Aree di sviluppo
Copertura capillare del
territorio
Monitoraggio
Ricezione costante e
garantita
 Se è vero che Isoradio dà informazioni esaustive e
complete a livello nazionale, per molti questo è
diventato un limite  molto spesso (marc. al Sud)
la preminenza delle info nazionali è a discapito
dell’informazione locale, più capillare e
specifica, vitale per gestire la quotidianità del
traffico cittadino
 Non sempre esaustivo il monitoraggio delle
criticità  strettamente correlato con l’assenza
percepita di un sistema più integrato per le
informazioni sulla viabilità
 L’isofrequenza in sé è una comodità
 Tuttavia,
per
la
larga
maggioranza
l’Isofrequenza di Isoradio non copre tutto il
territorio italiano, ci sono zone d’ombra, si
avvertono problemi di ricezione durante gli
spostamenti «sulla Salerno-Reggio Calabria il segnale
sparisce! … non c’è verso di sentire Isoradio»
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Aree di sviluppo
Multicanalità
interattiva

La interattività diventa sempre più un requisito, ancor più
per una radio ‘di servizio’ come Isoradio, ove la possibilità di
scambi tempestivi di informazioni con la comunità dei fruitori
può essere vitale

L’interattività implica anche la possibilità per il fruitori di
Isoradio di vedere ‘personalizzato’ il ‘pacchetto’ di servizi
informativi importanti  «sarebbe bello che la mia Isoradio si
sposti con me, mi localizzi e fornisca info ad hoc, utili per quel
territorio»

La comunicazione mediante sms è solo il punto di
partenza per lo sviluppo di una piattaforma multimediale
che comprenda:

il web come parte fondante

le applicazioni come strumento di principe di accesso a
un sistema incentrato sul mobile e di contatto
immediato con l’emittente
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3
Conclusioni e direttrici di sviluppo
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Key learning sulla qualità dell’offerta RadioRai: una
complessiva conferma rispetto alla passata stagione per
Radio2 e Radio3, un netto miglioramento di Radio1
 Nel complesso si conferma l’identità chiara e riconoscibile delle singole
RadioRai
 Tutte le emittenti Radio Rai hanno un buon valore di qualità percepita,
entrando nel merito delle singole dimensioni ci sono specifiche aree di
miglioramento sulle singole emittenti
 L’autorevolezza del brand è indubbiamente un aspetto di qualità riconosciuto a
tutte le emittenti RadioRai: si tratta di un valore da continuare a difendere per
rimanere competitivi sul mercato
 E’ buona anche la soddisfazione complessiva dei loro fruitori: le radio sanno
coinvolgere il proprio target e le debolezze evidenziate sono essenzialmente
potenzialità di sviluppo e non barriere davvero critiche
 Fra i canali approfonditi Radio 1 è quello che ha lavorato in maniera più
efficace sulle criticità segnalate nella precedente ricerca
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Tavola sinottica  i driver di qualità e la performance
dell’offerta dei canali RadioRai
criteri QUALITA’
PLURALITA’
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
LINGUAGGIO/
STILE RICONOSCIBILE
Criterio meno rilevante
 l’attenzione è più sui
contenuti
RISPETTO DEL PATTO
FRUTIVO
INTERMEDIALITA’
SERVIZIO PUBBLICO
I semafori rossi/arancio rappresentano le aree da implementare/ottimizzare
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Tavola sinottica  i driver di qualità e la performance
dell’offerta del canale Isoradio
criteri QUALITA’
COPERTURA CAPILLARE DEL TERRITORIO
RICEZIONE COSTANTE E GARANTITA
Vs. 2013
Vs. 2013
PUBBLICITA’
Vs. 2013
TONO DI VOCE SOBRIO E
TRANQUILLIZZANTE
MULTICANALITA’ INTERATTIVA
Vs. 2013
Nuovo
criterio
I semafori rossi/arancio rappresentano le aree da implementare/ottimizzare
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Tavola sinottica  i driver di qualità e la performance
dell’offerta dei canali RadioRai
criteri QUALITA’
EQUILIBRIO
CONDUZIONE
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
Criterio meno rilevante
 l’attenzione è più sui
contenuti
PROGRAMMAZIONE
MUSICALE
INNOVAZIONE/
SPERIMENTAZIONE
DIMENSIONE
ESPERIENZIALE
Criterio
oggi
rilevante
I semafori rossi/arancio rappresentano le aree da implementare/ottimizzare
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Tavola sinottica  i driver di qualità e la performance
dell’offerta dei canali RadioRai
criteri QUALITA’
LEGGERE LA
CONTEMPORANEITA’
Nuovo
criterio
Nuovo
criterio
Nuovo
criterio
INTERATTIVITA’
AGITA E SOCIAL
Nuovo
criterio
Nuovo
criterio
Nuovo
criterio
Vs. 2013
Vs. 2013
AUTOREVOLEZZA DEL
BRAND
ORGANIZZAZIONE DEL
PALINSESTO
RICEZIONE DEL
SEGNALE E PUBBLICITA’
Criterio meno rilevante 
una maggior “dipendenza”
dall’Emittente
Vs. 2013
Criterio meno rilevante
 una maggior
“dipendenza”
dall’Emittente
Un “dovuto”
Sono criteri secondari, dati per certi
I semafori rossi/arancio rappresentano le aree da implementare/ottimizzare
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Tavola sinottica  i driver di qualità e la performance
dell’offerta del canale Isoradio
criteri QUALITA’
TEMPESTIVITA’ DELL’INFORMAZIONE
REGOLARITA’ DELL’INFORMAZIONE
RICCHEZZA DELLL’INFORMAZIONE
Vs. 2013
Vs. 2013
Vs. 2013
AUTOREVOLEZZA DELLA FONTE
Vs. 2013
MONITORAGGIO
Vs. 2013
I semafori rossi/arancio rappresentano le aree da implementare/ottimizzare
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