Omero ed Esiodo Invocazione alle Muse (dall’Iliade, I, vv. 1-7, e dalla Teogonia, vv. 22-34) La tesi I poeti, che con i loro versi allietano il pubblico nel corso delle feste comuni o di banchetti presso le case aristocratiche, si dicono ispirati da esseri divini, in particolare dalle Muse. Gli argomenti a favore Il richiamo alle figlie di Mnemosine è l’atto con cui il poeta sancisce l’autenticità e la veridicità di ciò che narra. Essendo la sua fonte di ispirazione di natura superiore, il poeta può garantire la rispondenza al vero delle sue parole, che ricostruiscono le storie suggestive del mondo divino e di quello umano. I materiali tramandati dalla memoria sono veri proprio perché il narratore che li trasmette è assistito nel suo lavoro dalle Muse. Canta, o dea, l’ira d’Achille Pelide1, rovinosa, che infiniti dolori inflisse agli Achei, gettò in preda all’Ade2 molte vite gagliarde d’eroi, ne fece il bottino dei cani, di tutti gli uccelli – consiglio3 di Zeus si compiva – da quando prima si divisero contendendo l’Atride4 signore d’eroi e Achille glorioso5. [Omero, Iliade, trad. di R. Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino 1990, p. 3] Le Muse una volta a Esiodo insegnarono un canto bello, mentre pasceva gli armenti sotto il divino Elicona6; questo discorso, per primo, a me rivolsero le dee, le Muse d’Olimpo, figlie dell’egioco7 Zeus: “O pastori, cui la campagna è casa, mala genia, solo ventre8; noi sappiamo dire molte menzogne simili al vero, ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare”. Così dissero le figlie del grande Zeus, abili nel parlare, e come scettro mi diedero un ramo d’alloro fiorito, dopo averlo staccato, meraviglioso; e m’ispirarono il canto divino, perché cantassi ciò che sarà e ciò che è, e mi ordinarono di cantare la stirpe dei beati, sempre viventi; ma esse per prime, e alla fine, sempre9. [Esiodo, Teogonia, a c. di G. Arrighetti, Rizzoli, Milano 1984, p. 65] 1 Figlio di Peleo. 2 Nella mitologia greca, il regno dei morti. 3 Decisione. 4 Agamennone, figlio di Atreo. 5 All’inizio del poema, Omero invoca la dea, perché racconti a lui le vicende da cui prende inizio il poema: l’ira di Achille nei confronti di Agamennone, il capo delle armate greche che assediano la città di Troia, e il suo ritiro dai com- battimenti, con conseguenze rovinose per i greci. 6 Monte della Beozia (Grecia centrale) ritenuto sede delle Muse. 7 Fornito di egida (scudo); così è spesso indicato Zeus nell’Iliade, perché scende in battaglia armato di egida. 8 Gente rozza (mala genia = cattiva stirpe), che pensa solo a mangiare (“solo ventre”). 9 Esiodo sottolinea lo stretto rapporto tra ispira- Competenze Individuare e comprendere 1 Indica la richiesta che il poeta rivolge alla Musa nel testo di Omero. 2 Per quale motivo le Muse ispirano il poeta? 1 zione divina e veridicità del racconto. Rivolgendosi al poeta, le Muse affermano di poter raccontare anche cose false, sebbene a prima vista verosimili; ciò significa che la poesia non è di per sé portatrice di messaggi veri, ma che solo la dichiarazione di veridicità delle Muse può apporre il sigillo del vero alle parole del poeta.