“GIOCHI MATEMAGICI” Laboratorio di didattica della matematica rivolto a tutti coloro che accettano le sfide e si divertono sentendosi liberi Lidia Abate COSA FAREMO DURANTE I NOSTRI INCONTRI… •oggi presentazione del gioco e del suo valore in matematica seguito da dibattito; •5 incontri di gruppi di lavoro – attività laboratoriale per la costruzione di giochi matemagici; •1 incontro per l’allestimento del laboratorio: “giochi matemagici”; •festa finale dove partecipano tutti: bambini, genitori, parenti e insegnanti per giocare insieme. •ALCUNE RIFLESSIONI …. • L’insegnamento non determina l’apprendimento • L’insegnamento non è addestramento • L’insegnamento è un’attività sociale, che coinvolge “altri” • L’apprendimento è un’attività privata, avviene nella mente delle persone Una persona apprende quando si coinvolge… La stella nascosta di Samuel Loyd dei più grandi maestri dei giochi matematici. In questa immagine c'è una stella nascosta. Siete capaci di vederla? Soluzione Nel disegno si trova una stella a cinque punte. La stella in realtà non è nascosta, è sotto i vostri occhi. Concentratevi sulla figura ed osservatela con la mente libera e ricettiva. Alcune persone impiegano pochi minuti, altri alcune ore, per altri ancora è necessario qualche giorno, ma alla fine tutti trovano la stella. Di solito è un'illuminazione improvvisa dopo un periodo più o meno lungo di ricerche senza successo. Da quel momento in poi la stella sarà vostra e nessuno potrà più togliervela. Ogni volta che guarderete questo disegno la vedrete subito, con estrema chiarezza, per sempre. (1841-1911), uno Questo è il segreto della matematica: un problema che all'inizio sembra difficile e forse impossibile, dopo aver ricevuto l'illuminazione, diventa facilissimo si ricorda per tutta la vita. Ma è importante non scoraggiarsi mai, non irritarsi e soprattutto arrivarci da soli. Perciò quando avrete trovato la stella non ripassatela a penna, così potrete proporre questo gioco ai vostri amici. E, mi raccomando, resistete alla tentazione di rivelare loro la soluzione. IL GIOCO UNA RISORSA PEDAGOGICO DIDATTICA Il gioco, uno strumento per crescere La frase: ”giocando s’impara” non è, quindi, solo un modo di dire, ma va intesa con un significato più ampio in quanto tiene conto del coinvolgimento di vari aspetti mentali e cognitivi nell’attività ludica. Il gioco è, infatti, uno strumento per raggiungere importanti obiettivi cognitivi, sociali, affettivi, psicomotori… “…Imparare a giocare, stabilendo e rispettando regole oneste crea l’abitudine ad una convivenza civile molto più che non lunghe prediche di educazione civica… I giochi sono anche un mezzo non facilmente sostituibile per il recupero dello stare insieme gioioso tra grandi e piccoli, tra genitori e figli, tra maestri e allievi. Giocare bene significa avere gusto per la precisione… …significa acquisire insieme intuizione e razionalità, abitudine alla lealtà e alla collaborazione… e l’elogio del gioco potrebbe continuare…“ (Lucio Lombardo Radice) Il gioco è il più alto grado dello sviluppo dell’essere umano in questa età, poiché è la libera, spontanea espressione dell’interno per la necessità e il bisogno dell’interno stesso. Esso genera gioia, libertà, contentezza, tranquillità in sé e fuori di sé, pace con l’universo. Il gioco non è una perdita di tempo, esso ha una grande serietà e un profondo significato. Tu, o madre, procura di curarlo e di alimentarlo, Tu, o padre, procura di proteggerlo e di difenderlo Froebel (1782-1852) da “I diritti del fanciullo” IL GIOCO È “SERIO” E INTELLETTUALMENTE STIMOLANTE Il gioco, almeno per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria rimane il catalizzatore dell’attività didattica Il gioco, proprio come la matematica, è un’attività intellettuale, disinteressata senza un utile immediato, fine a se stessa IL VIDEOGIOCO STIMOLA I RIFLESSI, NON AIUTA A RIFLETTERE Quando ci divertiamo, a tutte le età, il cervello si pone in un assetto di “libertà”, attivando l’emisfero destro deputato alla creatività e all’elaborazione delle emozioni. Ecco perché spesso si arriva ad una soluzione di un problema più facilmente in uno stato di massimo relax che in uno di elevata concentrazione IL GIOCO MATEMATICO – richiede molta attività di ragionamento – richiede calma, concentrazione, riflessione “Quando ci si diletta con un gioco matematico, si è subito costretti a produrre prestazioni cognitive superiori, anche di livello divergente” Il gioco matematico lancia una sfida alla mente del bambino che la raccoglie proprio perché nel gioco il coinvolgimento della dimensione emozionale è forte •Il gioco matematico lancia una sfida alla mente dell’adulto che abbia ancora voglia di “mettersi in gioco”, di sviluppare l’immaginazione, l’intuizione…. COSA SI INTENDE PER GIOCO MATEMATICO? Un buon gioco matematico deve godere di tre caratteristiche: •Deve essere accessibile al maggior numero di persone (non deve richiedere la conoscenza di teorie …); •Il suo enunciato, formulato nel linguaggio corrente, deve intrigare, sorprendere, porre una sfida al lettore, suscitando curiosità e voglia di fermarsi a pensare; •La sua risoluzione deve divertire, piacere, dare soddisfazione a colui che la raggiunge, stupire per la sua semplicità ed eleganza. Quanto e come si prestano i giochi all’apprendimento della matematica? C’è apprendimento profondo quando l’allievo è condotto dalla situazione stessa a costruire da solo il sapere matematico Il gioco come “cornice “ che connota l’azione può favorire il giocare ad imparare mentre si impara a giocare e può: Motivare l’allievo che ha delle convinzioni perdenti sulla matematica, considerandola disciplina noiosa e troppo impegnativa… Offrire opportunità all’insegnante per rilevare le strategie, i ragionamenti, i percorsi mentali degli alunni… … “sono convinta che fare matematica sia divertente! E penso che i miei alunni abbiano il diritto di essere partecipi di questo piacere”… maestra Lidia http://www.piccoli matematici.it E’ un sito di matematica ricreativa, che offre un modo nuovo di vedere la disciplina cioè quello divertente e giocoso. www.ragiocando.net Laboratorio di didattica della Matematica Nucleo di Ricerca Didattica - Università di Pavia Relazione finale progetto per un laboratorio di didattica della matematica: A. S. 2013 – 2014 “GIOCHI MATEMAGICI” Il laboratorio di didattica della matematica è stato rivolto a tutti coloro che hanno accettato le sfide e si sono divertiti sentendosi liberi. Durante il secondo quadrimestre nel plesso Foppette, l’insegnante Abate con un gruppo di genitori della classe I B, hanno svolto diverse attività di laboratorio per realizzare artigianalmente, con materiale comprato o di recupero, “giochi matematici” inventati dal Nucleo di Ricerca alla Didattica Matematica - Università di Pavia – sezione Rozzano, di cui l’insegnante ne fa parte da molti anni. A giugno c’è stata la festa di fine anno dove hanno partecipato tutti: bambini, genitori, parenti e insegnanti per giocare insieme con i giochi costruiti. ISTITUTO COMPRENSIVO VIA MOISE' LORIA SCUOLA PRIMARIA STATALE "G. OBERDAN - C.A. PORZI" VIA DELLE FOPPETTE Giugno 2014 Il gioco è un’attività naturale e spontanea comune ai bambini, agli adulti e persino ai cuccioli di animale. Nella vita del bambino, esso assume il ruolo di attività centrale, che permette la conoscenza del corpo e del mondo esterno. Inoltre, le modalità di gioco messe in atto dal bambino possono aiutare l’adulto a comprendere la sua personalità, sin dai primi anni di vita. Al gioco si riconosce sia la valenza pedagogica sia la sua necessità per la crescita armoniosa e lo sviluppo affettivo e cognitivo del bambino. Il gioco, infatti: - dal punto di vista motorio offre al bambino la possibilità di verificare le proprie competenze nel movimento, nella prensione, nella motricità fine; - dal punto di vista cognitivo, affina le capacità logiche e il pensiero astratto e simbolico; - sotto l’aspetto affettivo ed emotivo, invece, mette i bambini in condizione di interagire su un piano paritetico, facendo apprendere il rispetto delle regole (che come nella vita, sono diverse da gioco a gioco) e dei ruoli, come introduzione ai principi del vivere sociale. Visto quale espressione della personalità del bambino, dei suoi desideri, delle sue aspirazioni, il gioco può trasformarsi in un forte catalizzatore di energie per la formazione dell’Io. L’insegnante è convinta che fare matematica sia divertente! E pensa che i suoi alunni abbiano il diritto di essere resi partecipi di questo piacere. Una persona apprende quando è coinvolta: il gioco è uno strumento per crescere. Quando una persona si diverte il suo cervello si pone in un assetto di “libertà”. Durante le diverse attività di laboratorio è stato fondamentale che i genitori, nel progettare e proporre giochi, avessero chiaro lo scopo e in quale forma questi dovevano essere presentati affinché i bambini potessero giocare davvero. Per la maggior parte dei genitori la matematica era considerata come una disciplina arida, noiosa, zeppa di regole e di formule da mandare a memoria. I genitori, per poter costruire i giochi e successivamente per giocare con i loro bambini hanno dovuto innescare una serie di atteggiamenti e comportamenti tipici del ricercatore e hanno dovuto mettere in campo tutta la loro immaginazione e fantasia. Durante la festa finale i genitori che hanno partecipato al laboratorio hanno trasmesso agli altri con grande entusiasmo la gioia che hanno vissuto nel “ritornare” a scuola e nel praticare le diverse esperienze in continua collaborazione, auspicando che l’attività possa continuare anche l’anno prossimo. Tutti hanno giocato con gioia e grande partecipazione, esprimendo il loro apprezzamento per le diverse valenze dei giochi. L’insegnante è soddisfatta del percorso, e sottolinea la valenza formativa di questa attività e la sua ricaduta positiva sul clima del gruppo classe, sull’autostima e sul coinvolgimento attivo di tutti. •OGNUNO DI NOI È ORGOGLIOSO DI ESSERE HOMO SAPIENS •LA VITA CI COSTRINGE AD ESSERE HOMO FABER •L’ATTUALITÀ CI FA ESSERE HOMO VIDENS •PER VIVERE IN MODO UMANO OCCORRE ESSERE HOMO LUDENS •E la matematica ci dà una mano Insegnante LIDIA ABATE