Cultura 11 il Giornale del Piemonte • Mercoledì 16 gennaio 2008 COMPAGNIA DELLA RANCIA STAGIONE LIRICA Sono ben quattordici le recite in cartellone al Teatro Regio di Torino per il «Rigoletto» di Giancarlo Cobelli, con la direzione di Renato Palumbo. Un nuovo allestimento che viene proposto al pubblico torinese, grazie al sostegno della Fondazione Crt, a otto anni dall’ultima rappresentazione sotto la Mole. A presentare la rilettura di Cobelli, ripresa per l’occasione da Ivo Guerra, del capolavoro verdiano su libretto di Francesco Maria Piave, sarà Angelo Foletto nel corso del tradizionale «Incontro con l’Opera» nel Foyer del Toro, in programma per oggi alle 17. La prima dello spettacolo, andato in scena nel 1981 in apertura della famosa «trilogia popolare» di Verdi (completata poi da «La Traviata» e «Il Trovatore»), è invece in agenda per venerdì. In scena ci sarà un cast d’eccezione, nel quale spicca Roberto Frontali, baritono di recente elogiato dal Financial Times come uno dei più espressivi della propria generazione, al quale è affidato il ruolo del titolo. Con lui saliranno sul palcoscenico l’affascinante Inva Mula, soprano di origini albanesi che arriva a Torino nei panni di Gilda. Il duca di Mantova sarà invece il tenore Roberto Saccà, che torna al Regio dopo il successo de «Il ratto dal serraglio» nel 2006. Completano il cast Riccardo Zanellato, Rossana Rinaldi, Sandra Pacheco Quinterno, Andrea Patucelli, Roberto Accurso, Antonio Feltracco e Francesco Musinu. Nei ruoli principali, fino a domenica 3 febbraio, si alterneranno Ivan Inverardi (Rigoletto), Annamaria Dell’Oste (Gilda), Francesco De Muru (il duca di Mantova) e Riccardo Ferrari (Sparafucile). Le scene e i costumi che rievocano gli sfarzi Venerdì la prima dell’opera di Verdi Sul podio sale Renato Palumbo Quattordici volte Rigoletto Al Regio l’opera di Cobelli «Chorus Line» sul palco dell’Alfieri È uno dei più grandi successi del musical di tutti i tempi. Prodotta dalla Compagnia della Rancia e da Giacaranda, arriva domani al Teatro Alfieri di Torino la nuova versione di «Chorus Line», spettacolo diretto da Baayork Lee e Saverio Marconi. La storia è famosissima. Tutto ha inizio nella penombra di un teatro, su un palcoscenico con una lunga linea bianca, dove si sta svolgendo l’audizione per un nuovo musical di Broadway. Dopo una lunga selezione sono rimasti in lizza solo diciassette ballerini. Lavorare nello show è ciò che vogliono più di ogni altra cosa, un punto d’arrivo per cui hanno sudato, con ore e ore di allenamento, ogni giorno della loro vita. Ma, prima della scelta finale, il regista Zach chiede a ciascuno di parlare un po’ di se stesso. Sul palco si susseguono così diciassette storie bellissime, alcune divertenti, altre che spezzano il cuore, tutte straordinariamente emozionanti. Il musical rimarrà in cartellone fino a domenica. Il sipario si apre alle 20,45. AL COLOSSEO Commedia brillante per Cornacchione FINO AL 3 FEBBRAIO La stagione del Teatro Regio prosegue con il nuovo allestimento del Rigoletto firmato da Giancarlo Cobelli. Protagonista il baritono Roberto Frontali di casa Gonzaga sono firmati da Paolo Tommasi. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino salirà il maestro Renato Palumbo, grande specialista del repertorio melodrammatico italiano. Il Coro sarà invece diretto, come di consueto, dal maestro Claudio Marino Moretti. TEATRO STABILE Nicoletta Braschi e il sadismo del Metodo Grönholm È Nicoletta Braschi la protagonista de «Il Metodo Grönholm», lo spettacolo di Jordi Galceran con la regia di Cristina Pezzoli in scena da oggi al Teatro Gobetti di Torino. Prodotta da Nuovo Teatro, la pièce è inserita nella Stagione in abbonamento della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e sarà replicato sul palcoscenico torinese fino a domenica. Lo spettacolo porta in scena un’indagine sui metodi di selezione del personale aziendale vissuti come moderni strumenti di tortura psicologica. Su un palco claustrofobico e asettico disegnato dallo scenografo Giacomo Andrico il pubblico fa la conoscenza di quattro candidati a un posto di dirigenza in una multinazionale, sottoposti a una serie di test psicoattitudinali che sconfinano nel sadismo. Con Nicoletta Braschi salgono sul palcoscenico Tony Laudadio ed Enrico Ianniello, oltre che attore anche traduttore del testo di Jordi Galceran. I costumi sono di Cri- IN CARRIERA Nicoletta Braschi in scena Lo spettacolo va scena al Gobetti. E alle Fonderie arriva «Canti dall’Inferno» stina Da Rold e le luci di Cesare Accetta. È invece diretto e interpretato da Davide Livermore, su musiche di Andrea Chenna, lo spettacolo «Canti dall’inferno - il mare dentro il dolore», che andrà in scena a partire da domani alle Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri, sempre per la stagione del Teatro Stabile di Torino. Tratto da testi di Ramón Sampedro («Lettere dall’inferno») e Beatríz de Dia, Luigi Chiarella e Roberta Cortese, lo spettacolo va in scena in apertura della stagione dell’Associazione Baretti ed è prodotto con il sostegno della Fondazione Teatro Regio, in collaborazione con Fondazione e Scuola del Teatro Stabile di Torino. In scena con Livermore ci saranno Roberta Cortese, il mezzosoprano Manuela Custer, Christine Angele e alcuni attori della Scuola del Tst. Le scene e i costumi sono dello stesso Livermore, la direzione tecnica e le luci di Alberto Giolitti e la fonica di Marcello Succo. Sono previste recite fino a mercoledì prossimo. Al Teatro Colosseo di Torino arriva Antonio Cornacchione con il suo ultimo, divertente spettacolo dal titolo «Non svegliate Cecile, è innamorata». La storia si svolge all’interno di un appartamento e questa volta Cornacchione non è solo. Abbandonato l’indimenticabile tormentone del «Povero Silvio», l’attore sale ora sul palco con diversi altri personaggi: c’è Françoise e l’amica Monique. E ci sono anche Alain e Roland, completamente ubriachi. E poi ancora, un vicino di casa molto curioso che approfitterà di una parete molto sottile per origliare e per creare scompiglio. Inizia così la commedia in due atti brillante e allo stesso tempo ironica sull’amore e l’amicizia, uscita dalla penna del vignettista francese Gerard Lauzier e diretta da Elio De Capitani, regista della Compagnia dell’Elfo di Milano e attore protagonista de «Il Caimano» di Nanni Moretti. Lo spettacolo resterà in cartellone sul palco di via Madama Cristina nelle serate di venerdì e sabato, con inizio dello spettacolo alle 21. GARYBALDI SETTIMO Balasso alle prese con lo storione È affidata a Natalino Balasso l’apertura della nuova stagione del Teatro Garybaldi di Settimo Torinese. Curato da Santibriganti Teatro, il cartellone della storica sala che è stata per anni dimora di una delle più interessanti esperienze teatrali italiane, il Laboratorio Teatro Settimo, sarà inaugurato nella serata di venerdì da «La Tosa e lo Storione», ultima produzione della compagnia modenese Teatria. Un monologo tragicomico scritto e interpretato da Natalino Balasso, attore che ha raggiunto il successo grazie alla partecipazione alle passate edizioni di «Zelig», trasmissione televisiva delle reti Mediaset. Sul palcoscenico Balasso è un pescatore che racconta al pubblico la più incredibile storia vissuta nel delta del Po. Era l’epoca della pesca allo storione, verso primavera i pescatori si trasferivano sugli scani, preparavano le reti e mettevano a posto le baracche fatte con legno e paglia, aspettando lo storione. Pescarlo poteva voler dire ripianare i debiti di tutto l’anno. E tra i pescatori ci sono anche Italo e suo padre. Il sipario si aprirà alle 21. LE STANZE DELL’ARTE ALLIANCE FRANÇAISE a cura di Manuela Vico Il Terzo Occhio e una certa Francia Vento in poppa in terra di Francia per i torinesi impegnati in campo artistico, dalla conterranea Carla Bruni lanciata alla conquista dell’Eliseo al gruppo di fotografi che si è associato sotto il nome di «Il Terzo Occhio Photography», con obiettivo calato sulla vicina Francia. Con la loro mostra «Une certaine idée de la France» si aprirà infatti il nuovo anno del Centro Incontri delle Provincia di Cuneo, valicando così, almeno virtualmente, le Alpi. Il gruppo fondato da Valerio Bianco, Franco Bussolino, Marco Corongi, Emilio Ingenito, Giorgio Veronesi e Pier Paolo Viola nel 1995, persegue progetti fotografici comuni, all’interno dei quali ogni autore apporta le proprie esperienze professionali, tecniche, culturali e personali. L’itinerario artistico del gruppo inizia esattamente con questo battesimo francese, un viaggio personalissimo all’interno della terra di Francia, scoperta da ognuno in modo differente secondo la propria personale sensibilità. Ai Servizi culturali della Provincia di Cuneo il merito di avviare un nuovo corso di apertura a tematiche internazionali che ben si confanno a una ProvinUn’opera di Marco Corongi cia che, malgrado il tradizionale attaccamento ad atteggiamenti di naturale riservatezza, procede decisamente verso nuovi orizzonti con spirito pionieristico. Fra i promotori dell’iniziativa, l’Alliance Française di Cuneo che, insieme ai servizi culturali dell’Ambasciata di Francia, persegue una incessante attività di intermediazione fra le due culture confinanti. Da qui lo spazio accordato dal Centro Incontri della Provincia a questa «Certa idea della Francia”» portata avanti dal Terzo Occhio Photography. Un’idea della Francia fatta di sentimenti, di piccole botteghe in tranquille cittadine di provincia, ma anche di quella grandeur che si manifesta nelle nuove architetture urbane, oggi tra le più innovative in Europa. Un paesaggio umano e geografico, all’apparenza calmo, ma che in realtà nasconde le tensioni rivoluzionarie di un popolo in continuo fermento sociale e culturale. La mostra sarà inaugurazione il 24 gennaio alle ore 17,30 al Centro Incontri della Provincia, in corso Dante e proseguirà fino al 3 febbraio con il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle12 e dalle 16 alle 19. Per informazioni è possibile contattare la biblioteca dell’Alliance Française, in via Silvio Pellico 11 a Cuneo oppure l’indirizzo email [email protected]. Tre modi per dire erotismo GIORGIO BARBERIS L’eros, interpretato nella sua prima accezione, in mostra a Torino: Crosa, Agosta e Papagna riprendono allegoricamente il mito alla Marena Rooms Gallery. «Una volta per tutte: l’erotismo non è pornografia! La pornografia è più esplicita e generalmente esaspera la sessualità fisica, non quella emotiva; laddove la pornografia opera empiricamente attraverso atti sessuali, l’erotismo evoca semplicemente, ammicca. È difficile stabilire tuttavia una distinzione netta tra pornografia ed erotismo poiché le definizioni si basano su un giudizio soggettivo che dipende dal contesto in cui viene espresso». Così si presenta «L’insostenibile leggerezza dell’Eros» in cui tre bravi artisti si propongono, fino al 26 gennaio, in un allestimento ben «spalmato» dalla curatela di Monica Trigona che tende a dare un’idea più naturale dell’erotismo ispirandosi, nel titolo, al noto capolavoro di Milan Kundera («L’insostenibile leggerezza dell’essere», Adelphi, 1999). Perché «Eros», in greco, significa amore, e da questa radice deriva il sostantivo erotismo. L’erotismo, che racchiude in sé la serie d’impulsi e manifestazioni sessuali dell’individuo, è dunque una manifestazione dell’amore? Storicamente è una delle sue rivelazioni, non l’unica. L’erotismo può prescindere dal sentimento ed essere unicamente sfogo fisico volto alla pura soddisfazione carnale. Ma l’amore rappresenta la nostra libertà di poter scegliere, mentre il sesso non è altro che un meccanismo inevitabile che complica non poco l’esistenza umana e lo fa sempre più nell’odierna società, apparentemente così «evoluta», che non ha ancora capito se, oltre a rimuovere i rifiuti napoletani per «regalarli» alla nostra ed altre regioni, debba, per pudore o addirittura paura, ghettizzarlo o meno nei meandri oscuri del vizio. Lasciando a marcire per strada distributori e distributrici di piacere mercenario pericoloso come le esalazioni di discariche a cielo aperto e più infamante, per una società cosiddetta civile, in ordine al rispetto della persona: sia essa quella che si vende o sia quella che, di giorno, sbraita contro l’in- fame mestiere e, di notte, lo foraggia. Merito quindi di questa mostra il proposito di offrire tre differenti visioni dell’erotismo da parte di artisti che, appartenenti a generazioni e latitudini diverse, ne colgono di volta in volta il lato più strettamente ironico e popolare, quello più notturno e dionisiaco e quello più seducente e raffinato. Filiberto Crosa crea installazioni pittoriche utilizzando i personaggi di Ken e di Barbie, appartenen- BLOCK NOTES Tra writing e preistoria Alessandria - TÉ CHNE - La Cittadella di Palazzo Melchionni (fino al 19 febbraio) Rassegna di opere pittoriche di due giovani artisti bergamaschi, provenienti dalla medesima matrice culturale del writing. Info: 3331053479; Piossasco (TO) - GIUSEPPE TARANTINO. GEOGRAFIA DI UNA PRIGIONE - Libreria 55 (fino al 31 gennaio) Tarantino è un artista emergente che affida al concetto spaziale l’idea di una sculto-pittura fuori dagli schemi con porte murate e finestre aperte, assi a spirali di spago, telai a diagonali di nastro, tessuti a squarci di balconi, antine, persiane. Info: 0119066326; Pinerolo (TO) - IL TEMPO ED IL SOLE - Museo Civico (fino al 10 febbraio) La mostra documentaria presenta l’arte e l’architettura di cui si avvalsero gli addetti per individuare le regole usate per elevare le chiese più antiche del Marchesato di Saluzzo partendo da indagini su monumenti preistorici che fungevano da osservatori del Cosmo. Info: 0121 794382; Verbania - ANTONIO CALDERARA. L’OPERA ASTRATTA - Museo del Paesaggio (fino al 10 febbraio) In mostra oli su tavola e acquarelli, unitamente a un nutrito gruppo di edizioni grafiche nate dalla collaborazione del pittore con poeti, musicisti e letterati. Info: 032355662 pire i particolari della carne nuda che ora fugge ora si mostra all’obbiettivo, ma sempre in modo dimesso, timido, in un gioco di chiaroscuri che vede i colori della passione, il rosso, e della morte, il nero, alternasi felicemente in un gioco sinistro e misterioso. Le sue fotografie svelano particolari del corpo femminile suscitando una spontanea curiosità: donne vittime della loro condizione femminile o sicure del loro potenziale seduttivo? Nel mettersi in posa da femme fatale, esprimono il loro narcisismo o il loro desiderio di rivalsa sul sesso maschile? L’erotismo, quindi, quello vero, quello ti all’immaginario ludico ed infantile delle bambine di tutto il mondo, per creare esilaranti teatrini privati dai titoli tanto spiritosi quanto ingenuamente ammiccanti. Sono opere tridimensionali, rielaborazioni artistiche dell’immaginario consumistico «made in Usa»: due miti dell’infanzia, nudi, rappresentano quadretti narrativi dai toni volutamente eccessivi e kitch. Li si vede alle prese con profilattici, corde, orge, posizioni mutuate dal Kamasutra che vorrebbero interpretare situazioni di alta eroicità. Ma l’ironia dell’artista stempera queste scene di ordinaria vita-follia erotica come per dirci che l’erotismo, per quanto cosa seria, può essere divertente. Giovanni Agosta con le sue grandi pitture simboliche, dalla materia ricca e opulenta, crea scenari dove la componente vitalistica della sessualità umana si scontra violentemente con le dif- IN MOSTRA Un’opera esposta alla Marena Rooms Gallery ferenze innate nell’essere maschile da una parte e nel- dei filosofi e dei pensatori, ispira l’essere femminile dall’altra. L’ar- ancora una volta la creatività, tista gioca con linguaggi disparati com’è successo dalla società egie crea con i neon la sua personale zia in poi; e la creatività ispirerà visione della vita erotica umana. nuovamente questo erotismo? Nell’installazione «Regal chain», il Non si può che sperare in un bel sogno amoroso si realizza grazie sì. Perché lo scorrere attuale della all’unione tra i due sessi in un vita, in cui la trasgressione, esibicuore centrale. Poi i quadri dove ta con facilità, contribuisce a bala donna si fa topo e gatto alterna- nalizzare o mercificare, come già tivamente, ora preda ora predato- detto, la sessualità e il suo desidere, depistando, prima un gatto poi rio, richiede nuove e più umane un cane increduli, e contempora- variazioni a fronte di condimenti neamente lo spettatore. La pas- sempre più piccanti e socialmensionalità è espressa dall’uomo- te pericolosi. Il tutto in una sorta neon che si stringe con ardore al- di sfida rivolta non solo al linla donna-neon nell’atto sessuale. guaggio artistico, ma anche al Monica Papagna, invece, utiliz- quotidiano. [email protected] za il medium fotografico per car-