Corso di “Farmacologia” FARMACODINAMICA 1 Le interazioni tra un farmaco e i sistemi viventi Recettore Indica la molecola la cui funzionalità è modificata dall’interazione con un farmaco. Il concetto di recettore si rifà al principio “corpora non agunt nisi fixata”. può essere tradotta alla luce delle conoscenze attuali con la proposizione “i farmaci non agiscono se non hanno un recettore”, che definisce un cardine dell’intera farmacologia attuale. 2 International Union of Pharmacology (IUPHAR) Il termine recettore è riservato a quelle <macromolecole o insieme di macromolecole cellulari (proteine) direttamente e specificatamente deputate alla trasmissione di un segnale chimico dall’esterno all’interno delle cellule. L’interazione fra sostanze chimiche (neurotrasmettitori, ormoni, farmaci o messaggeri intracellulari) e i loro recettori è responsabile di un cambiamento delle funzioni cellulari>. 3 BERSAGLI MOLECOLARI dei FARMACI RECETTORI ENZIMI CANALI IONICI ACIDI NUCLEICI PROTEINE STRUTTURALI NEUROTRASPORTATORI POMPE e TRASPORTATORI 4 FARMACI di CATEGORIA DIVERSA POSSONO INTERAGIRE CON RECETTORI SITUATI SU UNA MEDESIMA MACROMOLECOLA o COMPLESSO MACROMOLECOLARE 5 6 NON TUTTI I FARMACI INTERAGISCONO CON UN RECETTORE Esempi: Disinfettanti Antiacidi Lassativi 7 MECCANISMI SPECIFICI Dall’interazione molecolare all’effetto farmacologico 8 Presupponendo una interazione reversibile e stechiometrica di una molecola di farmaco con una molecola di recettore (modalità più diffusa per le sostanze endogene) e ipotizzando che su ciascuna molecola di recettore esista un unico sito di interazione con il farmaco (sito di legame) l’interazione farmaco-recettore può essere così schematizzata: R + X RX 9 L’interazione farmaco-recettore scatena la serie di eventi che porteranno alla risposta finale RX (RX*) ------- (evento biochimico cellulare) ------- effetto finale 10 L’interazione tra farmaco e recettore è generalmente mediata da legami chimici deboli (a bassa energia). Legami ionici Ponti idrogeno Attrazioni di van der Waals Interazioni idrofobiche 11 12 Affinchè il contatto tra un farmaco ed il suo recettore persista per un tempo significativo e sufficiente a generare l’effetto biologico del farmaco occorre che: <<il numero dei legami a bassa energia sia relativamente elevato>> <<il farmaco e il recettore siano chimicamente complementari>> 13 Esempio. I recettori colinergici ‘riconoscono’ solo l’acetilcolina e non l’adrenalina, serotonina ecc. L’acetilcolina ‘riconosce’ solo i recettori colinergici (e non quelli adrenergici, serotoninergici ecc.). Tuttavia, esistono diversi sottotipi di recettori colinergici, che differiscono per effetti, localizzazione, affinità ecc. Il recettore colinergico ha, oltre al sito di legame per l’acetilcolina, siti allosterici per modulatori quali il Ca++, gli steroidi ecc. 14 Le interazioni farmaco-recettore possono essere: Reversibili: • farmaco e recettore sono tenuti insieme da legami deboli; • l’interazione è limitata nel tempo Irreversibili: • numero di legami deboli è elevato (es: alfabungarotossina e recettore nicotinico); • recettore e farmaco sono tenuti insieme da legami covalenti (es. aloalchilamine e recettore alfa-adrenergico) 15 Affinità E’ la misura della capacità di un farmaco di legarsi al suo recettore. La formazione del complesso farmaco-recettore è una reazione reversibile e, come tale, possiede una costante di equilibrio: Ka = [RX]/[R] [X] Ka è definita costante di associazione o di affinità, indica quanto la reazione è spostata verso la formazione del complesso ed è pertanto correlata alla forza del legame chimico tra il farmaco e il recettore (numero dei legami chimici deboli che si instaurano fra essi) 16 L’affinità è un indice della POTENZA di un farmaco. Operativamente, è –Log della concentrazione necessaria a legare il 50% dei siti di legame presenti. Maggiore é l’affinità, minore è la concentrazione necessaria affinché tale valore venga raggiunto. 17 ATTIVITA’ INTRINSECA (EFFICACIA) E’ definita come la capacità del farmaco di dare inizio alla risposta biologica, una volta che si sia legato al recettore (RX RX*). E’ correlata alla probabilità di indurre un cambiamento di conformazione nel recettore, che renda quest’ultimo capace di generare la risposta. 18 RECETTORI COSTITUTIVAMENTE ATTIVI Secondo la teoria dell’attivazione costitutiva i recettori esistono naturalmente in almeno 2 stati possibili: R inattivo e R* attivo, in equilibrio fra loro. In condizioni basali l’equilibrio è spostato nettamente verso R. Nei recettori mutati l’equilibrio è spostato verso R* e pertanto si osserva un effetto biologico rilevante anche in assenza di ligando. 19 Nell’ambito di questa teoria si definisce AGONISTA un farmaco che mostra maggiore affinità per R*, la formazione del complesso R*X sarebbe favorita AGONISTA INVERSO un farmaco che avendo maggiore affinità per R facilita la formazione del complesso RX e quindi sposta l’equilibrio a favore di R destabilizzando la conformazione biologicamente attiva del recettore. Gli agonisti inversi hanno azione opposta a quella degli agonisti 20 Agonisti e agonisti inversi selezionano lo stato del recettore per il quale hanno affinità e contemporaneamente tendono ad indurlo, a differenza della teoria classica secondo la quale l’agonista induce la formazione dello stato attivo inesistente in assenza del ligando. 21 Gli antagonisti hanno la stessa affinità per R e R* , ma non influenzano l’equilibrio fra le due conformazioni. Sono in grado di inibire l’azione sia degli agonisti che degli agonisti inversi. 22 Agonista Agonista allosterico Un farmaco che legandosi ad un recettore ne modifica la percentuale presente in stato attivo generando una risposta biologica. Un farmaco, anche privo di attività intrinseca, ma che, legandosi ad un recettore su un sito diverso (allosterico) da quello dell’agonista, ne aumenta l’efficacia e/o la potenza. 23 Antagonista Agonista parziale Un farmaco che legandosi ad un recettore impedisce l’interazione con l’agonista riducendone così l’effetto. Un farmaco in grado di attivare solo in parte un recettore. Un antagonismo generato da due farmaci attivi su recettori diversi è definito antagonismo funzionale (ad es. l’effetto di un farmaco attivo sull’ortosimpatico è contrastabile funzionalmente da un altro farmaco attivo sul sistema parasimpatico). Agonista inverso Un farmaco che legando un recettore ne riduce la percentuale presente in stato attivo in assenza del ligando. 24 Competizione Quando due farmaci riconoscono lo stesso sito di legame entrano in competizione tra di loro per il legame. 25 La misura degli effetti Efficacia L’entità dell’effetto generato. Il termine è stato coniato da Stephenson per paragonare agonisti che legandosi con la stessa proporzione ad una popolazione di recettori producevano effetti di diversa entità. Nel valutare l’efficacia di farmaci diversi ci si deve riferire ad uno stesso effetto. Non é da confondere l’efficacia con l’utilità terapeutica. Potenza La dose (o concentrazione) necessaria per produrre un effetto di entità prestabilita (ad es. il 50% dell’effetto massimo, ED50 o EC50). Rispetto ad altre caratteristiche di un farmaco (selettività, innocuità, e efficacia) é la meno importante in quanto si può ovviare alla mancanza di potenza aumentando la dose. 26 Curvedose dose-risposta Curve -risposta (scalasemilogaritmica) semilogaritmica) (scala difarmaci farmacicon con potenza potenzadiversa diversa di 27 Curvedose-risposta dose-rispostaper perun unagonista agonistapieno pieno Curve peragonisti agonistiparziali parziali eeper Esempio:FENOLDOPAM FENOLDOPAM Esempio: 28 29 RECETTORI INTRACELLULARI RECETTORI di MEMBRANA Differiscono per la natura dei ligandi e per il tipo di risposta evocato 30 31 Si differenziano dai recettori di membrana per due caratteristiche: caratteristiche Il meccanismo di attivazione non sempre richiede un ligando specifico L’attività intracellulare non è mediata da secondi messaggeri. Si legano direttamente al DNA per regolare la trascrizione di geni specifici 32 Appartengono ad un’unica famiglia genica che si è evoluta da un unico gene ancestrale. Da un punto di vista molecolare sono state identificate sei sottofamiglie, ma tre sono di interesse farmacologico. 33 CLASSE I Recettori per l’acido retinoico (RAR α, β, γ) Recettori per gli ormoni tiroidei (TR) Recettori per la vitamina D (VDR) Recettori per l’attivazione della proliferazione perossisomale (PPAR α, β, γ) Recettori per gli acidi biliari (FXR, farnesoid X receptor) Recettori per gli ossisteroli (LXR, liver X receptors) Recettori per gli steroidi e xenobiotici (SXR) Recettore costitutivo per l’androstano (CAR, si lega anche il fenobarbital) 34 CLASSE II Recettore per l’acido 9-cis-retinoico (RXR) 35 CLASSE III Recettori per i mineralcorticoidi (MR) Recettori per i glucocorticoidi (GR) Recettori per gli androgeni (AR) Recettori per gli estrogeni (ER) Recettori per il progesterone (PR) Recettori orfani correlati a quelli per gli estrogeni (ERR) 36 Proteine recettoriali per le quali non è stato identificato il ligando selettivo e, pertanto, definite “recettori orfani” 37 MECCANISMO di ATTIVAZIONE LIGANDO-DIPENDENTE Generalmente i recettori intracellulari, una volta terminata la loro sintesi a livello del reticolo endoplasmico, sono veicolati nel compartimento nucleare. nucleare Fanno eccezione i recettori per i glucocorticoidi, per i mineralcorticoidi, per il progesterone e per gli androgeni, che risiedono nel citoplasma e attraversano la membrana nucleare solo se legati al proprio ligando. 38 Indipendentemente dalla loro localizzazione gli aporecettori (recettori in assenza di ligando) non possono attivare la trascrizione genica perché associati a heat shock proteins, proteins proteine inibitorie che permettono al recettore di neosintesi di acquisire la struttura terziaria e nel contempo ne legano i domini deputati alla dimerizzazione e al legame con il DNA. Un’eccezione è rappresentata dal recettore per gli ormoni tiroidei che, in assenza di ligando, si associano al DNA e inibiscono la trascrizione in quanto legati a repressori. 39 Il legame con il ligando porta a modificazioni conformazionali e quindi al rilascio delle proteine inibitorie, il recettore è libero di dimerizzare con molecole recettoriali identiche formando omodimeri o con recettori diversi (eterodimeri). Il recettore interagisce con il DNA a livello di sequenze nucleotidiche caratteristiche e specifiche per ogni recettore denominate “sequenze di risposta all’ormone” (HRE, hormone responsive elements”). 40 Meccanismodidi Meccanismo trasduzionedel delsegnale segnale trasduzione deirecettori recettoriper pergli gli dei ormonisteroidei steroidei ormoni recettoreinattivo inattivo IlIlrecettore associatoalle alle èèassociato “Heatshock shockproteins” proteins” “Heat 41 42 Recettori-canale Recettori-canale Recettori accoppiati accoppiati aa proteine proteine GG Recettori Recettori con con attività attività tirosin-chinasica tirosin-chinasica Recettori Recettori con con attività attività guanilato guanilato ciclasica ciclasica Recettori Recettori per per l’adesione l’adesione cellulare cellulare Recettori Recettori per per le le citochine citochine Recettori Recettori per per Tumor Tumor Necrosis Necrosis Factor Factor Recettori Recettori per per le le lipoproteine lipoproteine Recettori Differiscono per per struttura, struttura, cinetiche cinetiche ee modalità modalità di di Differiscono attivazione. attivazione. 43 Famiglie di recettori di membrana G A:recettori-canale. recettori-canale.B: B:recettori recettoriaccoppiati accoppiatiaaproteine proteineG. G.C: C:recettori recettori A: D:recettori recettoriper perlelecitochine. citochine. Perlalamatrice matriceextracellulare extracellulare(integrine). (integrine).D: Per E:recettori recettoriad adattività attivitàtirosin tirosinchinasica chinasicaintrinseca. intrinseca.F: F:recettori recettoriad ad E: G:recettori recettoriper perlelelipoproteine. lipoproteine. attivitàguanilato guanilatociclasica ciclasicaintrinseca. intrinseca.G: attività H:recettori recettoriper perililTNF. TNF.I:I:recettori recettori“toll-like”. “toll-like”. H: 44 Recettori-canale Sono complessi multimerici che consentono il passaggio di ioni lungo il gradiente elettro-chimico Recettori accoppiati alle proteine G (GPCR) Formati da una singola catena che attraversa sette volte la membrana plasmatica che si organizza a formare spazialmente una particella globulare. Possono formare dimeri sia con recettori dello stesso tipo (omodimeri) che con recettori di tipo diverso (eterodimeri). La loro attivazione induce la formazione di secondi messaggeri. 45 Recettori con attività tirosin-chinasica A questa famiglia appartengono recettori per fattori di crescita e per molte citochine. Sono formati da una singola catena polipeptidica che attraversa una sola volta la membrana plasmatica, sono dotati di attività tirosin chinasica selettiva sui residui di tirosina dello stesso recettore (autofosforilazione) che di altri substrati. L’interazione ligando-recettore avviene a livello della porzione extracellulare del recettore e porta alla dimerizzazione del recettore. FARMACI INIBITORI delle TIROSIN CHINASI hanno aperto vie innovative per la terapia di alcuni tumori, soprattutto del sistema ematopoietico. 46 RECETTORI CON ATTIVITA’ TIROSIN-CHINASICA Molecole di EGF Esterno della cellula +EGF -EGF interno della cellula S S~P ATP ADP 47 Da Farmacologia generale e clinica B.G. KATZUNG V edizione 48 I neurotrasmettitori riconoscono in genere sia recettori-canale che recettori accoppiati a proteine G 49 NEUROTRASMETTITORI CON RECETTORI A TRASDUZIONE DEL SEGNALE VELOCE E LENTA NEUROTRASMETTITORE RISPOSTA VELOCE RISPOSTA LENTA ACETILCOLINA NICOTINICI MUSCARINICI GABA GABAA GABAB GLUTAMMATO IONOTROPI METABOTROPI SEROTONINA 5-HT3 5-HT1,2,4,5 50 Recettori-canale (recettori ionotropici) Sono Sono proteine proteine che che formano formano un un canale canale ionico ionico che che attraversa la la membrana membrana cellulare. cellulare. attraversa Attraverso Attraverso questi questi canali canali possono possono passare passare ioni ioni (Na (Na++,, KK++,, Cl-)-) che che sono sono impermeabili impermeabili alla alla membrana membrana Ca++++,, Cl Ca cellulare. cellulare. LL’attivazione di questi questi recettori recettori da da parte parte di di un un ’attivazione di agonista endogeno endogeno oo esogeno esogeno determina determina ll’apertura agonista ’apertura del canale canale ee un un conseguente conseguente flusso flusso di di ioni. ioni. del 51 52 53 54 RECETTORI-CANALE RECETTORI PERMEABILI A CATIONI RECETTORI PERMEABILI AD ANIONI 55 RECETTORI Permeabili a CATIONI RECETTORI Subunità clonate Recettore nicotinico muscolare e neuronale α1-10 , β1-4, γ, δ, ε Recettori glutammatergici AMPA*, KA, NMDA GluRA-D, GluR5-7, KA1-2, NR1, NR2A-D, NR3A,B Recettore serotoninergico 5-HT3 5-HT3A-C Recettore purinergico P2X (ATP) P2X1-7 Recettori nucleotici ciclici (cAMP e cGMP) CNGA1-4, CNGB1-3 TRP (Transient Receptor Potential Channels) Struttura simile a canali per il potassio (attivati da calcio, IP2, DAG, anandamide, capsaicina) 56 *α-amino-3-idrossi-5-metilossazol-4-propionato RECETTORI permeabili ad ANIONI RECETTORI Subunità clonate GABAA α1-6, β1-3, γ1-3, δ, ε, π, ϑ GABAC ρ1-3 Gly-RA α1-6, β 57 Schemadella dellastruttura strutturadi diun unrecettore recettorecanale canale Schema 58 Il flusso flusso di di ioni ioni causa causa variazioni variazioni del del Il potenziale elettrico elettrico transmembrana transmembrana ee potenziale quindi una una variazione variazione dell dell’eccitabilità quindi ’eccitabilità cellulare. cellulare. recettori-canalesono sonocostituiti costituitida daun unnumero numero IIrecettori-canale variabiledi disubunità. subunità. variabile sitodi dilegame legameper perl’agonista l’agonistasisitrova trovain ingenere genere IlIlsito all’esternodella dellamembrana membranacellulare. cellulare. all’esterno Sono presenti presenti siti siti allosterici allosterici cui cui si si legano legano Sono sostanze in in grado grado di di modulare modulare la la sostanze risposta all all’agonista. risposta ’agonista. Nellaregione regioneintracellulare intracellularevivisono sonositi sitidi di Nella fosforilazioneche cheregolano regolanol’attività l’attività di diquesti questi fosforilazione recettori. 59 recettori. 60 61 La desensitizzazione è una proprietà intrinseca dei recettori-canale Equivale ad una riduzione della capacità di andare incontro al cambio conformazionale necessario per produrre l’apertura del canale ionico transmembranario. E’ un fenomeno completamente e rapidamente reversibile. reversibile 62 IMPLICAZIONI FARMACOLOGICHE La rapidità con cui si instaura la desensitizzazione consente l’uso di agonisti come paralizzanti utili in anestesia. La succinilcolina, curaro depolarizzante, è un agonista nicotinico che stabilizza il recettore nello stato desensitizzato ed è resistente all’attività idrolizzante dell’acetilcolinesterasi. 63 64 Cascatadi dieventi eventibiochimici biochimiciconseguenti conseguenti Cascata all’interazione traun unneurotrasmettitore neurotrasmettitoreee all ’interazione tra Unrecettore recettoreaccoppiato accoppiatoaaproteina proteinaGG Un 65 RECETTORI ACCOPPIATI ACCOPPIATI A A RECETTORI PROTEINE G G PROTEINE 66 CICLO delle delle CICLO PROTEINE G G PROTEINE 67 EFFETTORI PRINCIPALI DELLE SUBUNITA’ α e del COMPLESSO βγ delle PROTEINE G AGONISTA α αs Adenilatociclasi αi β γ αq β α12 Adenilatociclasi Fosfolipasi C Rho GEF Fosfodiesterasi γ Adenilatociclasi Fosfolipasi C PI-3 chinasi Canali al K+ Canali al Ca2+ 68 69 Modulazione delle risposte recettoriali I recettori e i relativi sistemi di trasduzione sono continuamente soggetti ad un fine controllo sia qualitativo che quantitativo della loro attività 70 Il trattamento con farmaci attivi sui recettori per i mediatori endogeni può indurre tolleranza • Si intende la scomparsa dell’efficacia di un farmaco dovuta a fenomeni di adattamento delle risposte recettoriali. recettoriali • La velocità con cui si instaura la tolleranza e l’intensità dello stato di tolleranza dipendono sia dall’intensità del trattamento farmacologico che dal sistema recettoriale interessato e può in alcuni casi non manifestarsi affatto. 71 La tolleranza si instaura per trattamenti prolungati (di giorni o settimane) ed è reversibile con la sospensione della terapia. 72 Conseguenze dirette sull’efficacia della terapia Aumento del dosaggio La stessa dose può non essere più sufficiente a controllare la malattia e occorre aumentarla per ottenere l’efficacia precedente Rimbalzo La sospensione rapida della terapia può accompagnarsi ad un effetto rimbalzo dovuto allo squilibrio recettoriale che si era instaurato durante la terapia 73 Desensitizzazione Si intende la riduzione della risposta recettoriale e quindi dell’effetto dovuta alla persistente esposizione ad un farmaco agonista. E’ detta anche refrattarietà. 74 D. omologa: la perdita di attività dell’agonista è specifica per il recettore attivato. D. eterologa: l’attivazione prolungata di un sistema recettoriale induce desensitizzazione anche di altri recettori che utilizzano la stessa via di trasduzione del segnale o gli stessi effettori. 75 La desensitizzazione può avvenire a qualunque livello • Riduzione dell’affinità • Incapacità di trasdurre il segnale • Riduzione del numero di molecole recettoriali (down regulation) 76 Desensitizzazione dei recettori accoppiati a proteine G Modulata da fosforilazioni PKA e PKC intervengono nella d. eterologa, le chinasi GRK fosforilano esclusivamente il recettore occupato dall’agonista e intervengono nella d. omologa Si attua mediante tre meccanismi: perdita di affinità per l’agonista, riduzione della capacità di attivare la proteina G, riduzione del numero dei recettori. I tre eventi hanno caratteristiche cinetiche diverse (la down regulation è più lenta). 77 La desensitizzazione può avvenire per modulazione dell’attività delle proteine G L’esposizione ad agonisti può portare a riduzione dei livelli delle proteine G per Aumentata degradazione Ridotta espressione di mRNA Il fenomeno è limitato alla proteina G con cui quel recettore interagisce. interagisce 78 Up regulation Si intende l’aumento delle risposte recettoriali indotte da trattamento cronico con antagonisti. Assume caratteristiche rilevanti nelle cellule nervose e nel tessuto muscolare e, in genere, è di notevole intensità solo dopo denervazione o per inibizione del rilascio di neurotrasmettitore. neurotrasmettitore 79