Penne pre-riempite per insulina Raccomandazioni per l’utilizzo delle penne pre-riempite per insulina nelle Unità Operative dei Presidi Ospedalieri AVEN Nell’interno Il gruppo di lavoro AVEN 2 1.0 Premessa e obiettivi del documento 3-4 1.1 Somministrazione dell’insulina in penne pre-riempite 5-6 1.2 Educazione all'uso delle penne pre-riempite prima della dimissione 6 1.3 Approvvigionamento durante il ricovero 7 1.4 7 Formazione degli operatori sanitari Bibliografia 8 1 Gruppo di lavoro Aven Rita Cavani (AUSL di MO) Carlo Coscelli (Az. Osp di PR) - coordinatore Marco Ganassi (ASMN IRCCS di RE) Giovanna Guareschi (AOSP Parma) Enrica Manicardi (ASMN IRCCS di RE) Valeria Manicardi (AUSL di RE) Renata Menozzi (Az. Osp. di MO) Sergio Michele Tardio (Az. Osp di PR) Donatella Zavaroni (AUSL di PC) Ivana Zavaroni (Az. Osp di PR) Il presente documento è stato approvato dalla Commissione del Farmaco AVEN nel febbraio 2015 ABBREVIAZIONI cart: cartuccia UI: Unità Internazionali U.O.: Unità Operativa UU.OO.: Unità Operative 2 1.0 Premessa e obiettivi del documento Le “penne per insulina” sono dispositivi che stanno sostituendo quasi completamente le tradizionali siringhe utilizzate per la somministrazione del farmaco, in quanto sono risultate molto utili nel ridurre gli errori nella preparazione della dose di insulina da somministrare. Da quando infatti nel marzo 2000 è stata adottata anche in Italia la insulina con concentrazione di 100 UI/ml, la riduzione delle dimensioni delle siringhe e della scala graduata ha causato spesso errori nella aspirazione della dose, specialmente in presenza di problemi di visus, frequenti negli anziani ed ancor più negli anziani diabetici. Le attuali penne da insulina sono pre-riempite e quindi non necessitano più dell’inserimento della tubofiala; la conservazione in frigorifero è richiesta solo per le penne di scorta, mentre quella/e in uso possono rimanere a temperatura ambiente grazie alla aggiunta all’ insulina di conservanti ad hoc; la dose selezionabile è scesa ad 1 UI (addirittura in alcuni casi a ½ UI per permetterne l’ uso in età neonatale) facilitando la massima personalizzazione della terapia; le manovre di preparazione alla iniezione sono state ulteriormente semplificate e la scelta della dose da iniettare è ormai facile anche per persone i con problemi di visus o di scarsa manualità. Attualmente praticamente tutti i tipi di insuline possono essere erogate mediante penne pre-riempite con un serbatoio da 3 ml, (pari a 300 UI) e quindi con la possibilità di garantire numerosi giorni di terapia. Sulla base di queste premesse è intuitivo che la penna di insulina è per il paziente diabetico quanto di più “personale” possa essere concepito e quindi difficilmente immaginabile come strumento terapeutico in un ambiente quale quello ospedaliero, ove sono ipotizzabili rischi legati alla custodia, al possibile interscambio tra persone diverse, ecc… In riferimento alla posizione della Commissione Regionale del Farmaci (CRF) - assunta nel gennaio 2009 – che prevedeva la possibilità di disporre nelle U.O. di penne pre-riempite di insulina solo in casi limitati alla continuità terapeutica, nel corso del 2014 la CRF ha deciso di estenderne l’uso a pazienti già in trattamento prima del ricovero e ai nuovi casi per cui si prevede una terapia insulinica definitiva a domicilio. La CRF ha comunque fatto presente che la disponibilità di penne all’interno delle strutture ospedaliere pone alcune criticità in tema di sicurezza (personalizzazione della penna, sua conservazione, tipologia di aghi da impiegare in associazione con la penna per la somministrazione) che dovranno essere affrontate a livello di Area Vasta mediante la definizione di procedure ad hoc che riguardino specificamente la gestione delle penne in pazienti ricoverati. 3 Tale decisione è stata assunta per il concorrere di vari fenomeni: • i diabetici che a domicilio utilizzano le penne per insulina in caso di ricovero ospedaliero chiedono di poter continuare ad utilizzarle anche in ospedale; • sempre più spesso pazienti diabetici di tipo 2 in trattamento con farmaci antidiabetici orali, durante un ricovero per comorbidità vengono trasferiti alla terapia insulinica o alla terapia combinata che proseguiranno a domicilio; • in numerose UU.OO. vengono ugualmente utilizzate penne da insulina fornite sotto forma di campioni dalle industrie produttrici ai fini di indirizzare la prescrizione alla dimissione. In ottemperanza con quanto stabilito dalla CRF, si possono impiegare le penne da insulina nei reparti ospedalieri della Area Vasta Emilia Nord e pertanto occorre omogeneizzare i comportamenti sia per quanto riguarda la sicurezza del loro utilizzo, che i percorsi ospedale-territorio per minimizzare i disagi per i pazienti e gli sprechi di materiale. Le presenti raccomandazioni sono state elaborate e discusse in una serie di incontri con diabetologi e infermieri che, nelle province dell’Area Vasta Emilia Nord, gestiscono aree di degenza e/o hanno la responsabilità dei protocolli di addestramento all’uso delle penne per insulina, e sono largamente basate sulla procedura preparata dalla S.C. Diabetologia Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio Emilia e registrata dalla stessa a livello aziendale nel settembre 2014. Sono state infine presentate alla Commissione del Farmaco AVEN che, nella riunione tenutasi nel febbraio 2015, le ha approvate stabilendo di darne la più ampia diffusione. 4 1.1 Somministrazione dell'insulina in penne pre-riempite L’uso delle penne pre-riempite per la somministrazione d'insulina sottocute deve essere adottata progressivamente come unica forma di somministrazione del farmaco negli ospedali dell’Area Vasta Emilia Nord, salvo in caso di pazienti in trattamento con microinfusori per insulina o in caso di trattamenti insulinici estemporanei e di breve durata in corso di ricovero e per i quali non si prevede la continuazione a domicilio. In tali casi è auspicabile l’utilizzo della siringa standard e dei flaconi di insulina, anche per evidenti motivi di risparmio (la penna utilizzata solo per pochi giorni non può essere usata per altri pazienti e va eliminata). Ogni penna pre-riempita: è da intendersi destinata ad un solo paziente le cui generalità (nome, cognome e data di nascita) dovrebbero essere riportate su un barcode applicato alla penna per ridurre il rischio di errore di somministrazione (errato paziente/errato farmaco); occorre inoltre indicare la data di primo utilizzo avendo le formulazioni di insulina una durata di utilizzo definita a partire dalla data di apertura. Tale durata deve essere verificata direttamente nella scheda tecnica del farmaco; deve essere conservata in idoneo luogo definito per essere facilmente reperibile sia dal personale sanitario sia dal paziente e per facilitarne l'eventuale educazione terapeutica: ogni U.O. dovrà stabilire – in base all’organizzazione del reparto – il luogo più adatto alla conservazione delle penne. La maggioranza degli specialisti interpellati ritiene che il luogo più adatto sia il comodino dedicato al paziente durante il periodo di degenza; deve essere conservata senza ago (ogni ago è infatti da intendersi monouso) e chiusa con apposito tappo e possibilmente riposta all'interno di una busta di plastica o oggetto similare per motivi di igiene; deve essere consegnata al paziente in caso di trasferimento tra diverse Unità Operative e al momento della dimissione (v. oltre). 5 Prima di ogni somministrazione occorre: verificare di aver adottato le procedure aziendali per il lavaggio delle mani, la detersione ed antisepsi della cute integra e l'eventuale gestione dei DPI; procedere all’identificazione del paziente (tramite bracciale identificativo, avvalendosi dei lettori di barcode ottici se disponibili) e della specialità medicinale da somministrare. E’ auspicabile che - a breve - sulle singole penne sia applicato un barcode identificativo del tipo di insulina contenuto (al momento presente solo sulla scatola esterna della confezione da 5 penne) o che vengano confezionate singolarmente; utilizzare un ago di sicurezza da applicare sulla penna e da rimuovere subito dopo l'uso (come da delibera 2010/32/CE «in materia di prevenzione delle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario» recepito dall’ Italia in data 11/5/2013) registrare l'avvenuta somministrazione su supporto cartaceo o elettronico. 1.2 Educazione all'uso delle penne pre-riempite prima della dimissione Una gestione appropriata della terapia insulinica in dimissione prevede l'educazione del paziente all'utilizzo di un dispositivo di auto-somministrazione semplice, quale la penna pre-riempita. Occorrerà pertanto che ogni volta che in un reparto di degenza un paziente deve iniziare terapia insulinica venga attivata la consulenza infermieristica da parte del Servizio di Diabetologia Ospedaliera (ove presente) o dell’ambulatorio diabetologico di riferimento per: • • • educare il paziente alla gestione dell'insulina e all’ uso della penna; L'educazione dovrà svolgersi, a seconda dei bisogni individuati del paziente, in presenza di un care-giver, di un mediatore o di un familiare; garantire che venga predisposta una dimissione protetta e venga attivata la procedura di follow-up con la struttura diabetologica che prenderà in carico il paziente, onde evitare disguidi e lungaggini burocratiche, ecc… curare la consegna del materiale indispensabile per la gestione immediata della terapia al momento del rientro a domicilio. E’ opportuno che nella lettera di dimissione sia contenuta l’indicazione della terapia insulinica con penne pre-riempite. 6 1.3 Approvvigionamento durante il ricovero Le modalità di fornitura delle penne ai reparti da parte del Servizio di Farmacia e al paziente al momento della dimissione dovranno essere concordate a livello delle singole Aziende Sanitarie in base alle procedure localmente adottate. Si ritiene che per il trattamento dei pazienti neo diagnosticati la fornitura possa essere limitata a penne contenenti un analogo rapido e/o un analogo lento. La fornitura di penne contenenti insuline premiscelate (insuline ad azione rapida ed insuline ad azione lenta miscelate in varie proporzioni) dovrebbe avvenire solo su richiesta dello specialista diabetologo e per situazioni particolari (diabetici noti già in trattamento con insuline premiscelate prima del ricovero, diabetici con situazioni di difficile compenso per concomitante terapia steroidea, ecc…). Alle UU.OO. pediatriche deve essere garantita su richiesta la disponibilità di dispositivi che consentono l’erogazione di ½ UI di insulina. 1.4 Formazione degli operatori sanitari La gestione del paziente diabetico ospedalizzato e dei differenti dispositivi di somministrazione dell’insulina prevede che siano definiti a livello aziendale moduli di formazione e sia predisposto materiale informativo destinati a tutti gli operatori sanitari coinvolti (medici, infermieri, dietiste, ecc…). Al momento, il gruppo di lavoro suggerisce che la adozione delle penne da insulina nel trattamento dei pazienti ospedalizzati sia progressiva e sia limitata, almeno inizialmente ai reparti che gestiscono prevalentemente i ricoveri dei pazienti diabetici (diabetologia, endocrinologia e medicina interna) e sia estesa alle altre UU.OO. solo dopo idoneo addestramento del personale sanitario di quelle strutture. 7 Bibliografia Davis EM et al. Patient satisfaction and costs associated with insulin administered by pen device or syring during hospitalization. AJHSP 2008; 15 (65): 1347 – 57; ISMP Canada Institute for Safe Medication Practice Canada_ALERT: Use of One Insulin Pen for Multiple Patient is a High-Risk Practice, ed. 2013 ISMP_Ongoing concern about insulin pen reuse shows hospital need to consider transitioning away from the_, ed. 2013 Determina Commissione Regionale del Farmaco, aggiornamento al PTR Maggio 2014 8