numero 2 luglio 2011 Caro Collega, In questo numero Antibiotici si, ma con cautela La proteina C reattiva (PCR) Perché e quando dosare la PCR in ambulatorio Il Test e i valori di PCR NUOVO QuikRead go® Corsi & Congressi Prossimi corsi Il neonato che non respira Bolzano 19-20 settembre La favola come strumento per aiutare la madre e il bambino (una favola per crescere, una favola per apprendere e capire) Bolzano 10 ottobre Disturbi di attaccamento madre e bambino e possibili soluzioni (massaggio farfallina) Bolzano 24-25 ottobre Responsabile scientifico Dr. Arturo Giustardi in questo numero tratteremo dello sviluppo dell’antibiotico resistenza e di alcuni mezzi per contrastarlo. In ambito neonatale, prima e seconda infanzia, le infezioni sono particolarmente temute e pericolose per cui si tende ad instaurare subito una terapia antibiotica. In molti casi (dal 20 al 66%) è stato rilevato che l'antibiotico non era necessario. A questo eccesso di trattamento si può porre rimedio anche con la determinazione della PCR a livello ambulatoriale. Antibiotici si, ma con cautela la PCR ci puo aiutare? Lo sviluppo dell’antibiotico resistenza in Italia e in tutti i Paesi europei, legato all’incremento e all’uso inappropriato degli antibiotici, costituisce un problema di particolare rilievo per la tutela della salute dei cittadini tanto da spingere istituzioni internazionali come l’Oms a lanciare l’allarme. Il Centro europeo per il controllo delle malattie ha invitato gli stati membri, in coincidenza con la giornata europea per gli antibiotici a realizzare iniziative di comunicazione rivolte alla popolazione generale per contrastare questo fenomeno. In tale ottica l’Agenzia Italiana del Farmaco, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali hanno realizzato la Campagna di comunicazione ad hoc “Antibiotici si, ma con cautela” con l’obiettivo di informare i cittadini dell’importanza di ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e dietro prescrizione del medico che ne accerti l’effettiva utilità e di ! non interrompere mai la terapia prima dei tempi indicati dal medico o, comunque, solo dietro sua indicazione. avanti Se desideri cancellarti dalla newsletter clicca qui numero 2 luglio 2011 La proteina C reattiva (PCR) La proteina C reattiva (PCR) è un’alfa globulina prodotta dal fegato quando il sistema immunitario scatena una reazione difensiva di tipo infiammatorio. In condizioni fisiologiche è riscontrabile nel siero in tracce ma può aumentare significativamente ed in modo repentino in molti processi infiammatori, ragion per cui è considerata una delle “proteine della fase acuta”. PCR è spesso sostituito con l'acronimo di lingua inglese CRP (C Reactive Protein) in quanto PCR è usato anche per indicare Polymerase Chain Reaction. Il suo valore normale è l'assenza o comunque la presenza inferiore a 5-10 mg/L. Il suo aumento testimonia direttamente la flogosi e poiché si normalizza rapidamente al venir meno della flogosi è molto utile nel monitoraggio di una malattia infiammatoria. L’innalzamento dei suoi valori si ha a partire da 612 ore dall’inizio dell’infezione ed è perciò quasi sempre ricercabile nel momento in cui il pediatra esegue la visita. In epoca neonatale, per la massiva risposta dell'organismo alle infezioni batteriche, la PCR si eleva anche prima delle 6-12 ore. Perché e quando dosare la PCR in ambulatorio Può essere utile dosare la PCR in ambulatorio: Nella febbre di natura da determinare, specie nel bambino di età compresa fra 3 e 36 mesi, per escludere una eventuale batteriemia. Per differenziare una infezione respiratoria di origine virale da una di origine batterica. In caso di artralgia: se PCR normale si esclude una artrite settica o quelle artropatie reumatiche in grado di aumentare la PCR In caso di dubbio di appendicite la sua negatività è un elemento in più per rendere meno probabile la diagnosi Nel neonato è importante nella diagnosi precoce di sepsi. indietro - pagina 2 di 4 - avanti num ero 2 luglio 2011 Il Test e i valori di PCR Esistono in commercio test rapidi che si eseguono con 25 microlitri di sangue prelevato con capillare. Il risultato si rende disponibile in 2-3 minuti. < 10 mg/L Concentrazione normale Aumentata, ma da un punto di vista diagnostico poco 10-25 significativa, non esclude una mg/L infezione batterica se l'infezione è cominciata da poco 25-50 C'è qualcosa: batterica o virale? mg/L 50Comune nelle infezioni 100 batteriche, raramente nelle mg/L infezioni virale > 100 Decisamente comune nelle mg/L infezioni batteriche Bibliografia: Diagnostic value of laboratory tests in identifying serious infections in febrile children: systematic review.Van den Bruel A, Thompson MJ, Haj-Hassan T, Stevens R, Moll H, Lakhanpaul M, Mant D. BMJ. 2011 Evaluation of a rapid bedside test for the quantitative determination of C-reactive protein. Esposito S, Tremolati E, Begliatti E, Bosis S, Gualtieri L, Principi N. (2005) C reactive protein and procalcitonin: reference intervals for preterm and term newborns during the early neonatal period Chiesa C, Natale F, Pascone R, Osborn JF, Pacifico L, Bonci E, De Curtis M. (2011) What are the cut-off levels for IL-6 and CRP in neonatal sepsis? Celik İH, Demirel FG, Uras N, Oguz SS, Erdeve O, Biyikli Z, Dilmen U. (2010) Non-infectious conditions and gestational age influence C-reactive protein values in newborns during the first 3 days of life. Hofer N, Müller W, Resch B (2011) Conclusioni Vari e recenti studi hanno dimostrato che l’utilizzo del self help ambulatoriale, cioè di test diagnostici eseguibili direttamente nell’ambulatorio del Pediatra di famiglia, e una maggiore informazione dei genitori può ridurre o evitare il ricorso inadeguato all’antibiotico. Una maggiore accuratezza diagnostica ha ripercussioni positive sul rapporto del Pediatra con i genitori: è dimostrato che le richieste di mamma e papà possono influenzare le scelte del medico nella prescrizione di un antibiotico non necessario. Migliorare la diagnosi in ambulatorio rassicura il genitore e rafforza l'interazione del Pediatra con la famiglia. L’Italia è il secondo Paese europeo dopo la Francia per l’utilizzo di antibiotici. Il Rapporto ARNO 2003 aveva evidenziato un uso irrazionale dei farmaci in circa la metà delle prescrizioni ai minori nel nostro Paese. Le infezioni delle vie respiratorie costituiscono circa la metà di tutte le patologie che colpiscono i bambini sotto i cinque anni e gli antibiotici costituiscono la metà delle prescrizioni per i bambini. L'utilizzo più frequente dei test per la determinazione della PCR permettendo di evidenziare le infezioni virali, le più diffuse nella prima infanzia, potranno certamente ridurre la prescrizione di antibiotici ed evitare l'aggravarsi del rischio di resistenze batteriche. - Dr. A. Giustardi indietro - pagina 3 di 4 - avanti numero 2 luglio 2011 NUOVO QuikRead go® La Proteina C-Reattiva è una proteina della fase acuta normalmente presente a bassa concentrazione nel siero di persone sane. Durante le infezioni batteriche, nelle lesioni tissutali e nei periodi post operatori, le concentrazioni di CRP sono marcatamente elevate. Livelli elevati di CRP possono essere rilevati 6 - 12 ore dopo l’inizio del processo infiammatorio. Il dosaggio della CRP è utile per: -Distinguere le infezioni batteriche da quelle virali -Monitorare il decorso della malattia -Controllare e monitorare le infezioni post operatorie -Verificare l’efficacia della terapia antimicrobica Il QuikRead CRP è un test innovativo, con micrometodo su sangue intero che impiega un semplice ed affidabile strumento capace di produrre in pochi minuti determinazioni quantitative accurate della Proteina C-reattiva. Il dispositivo da incisione “tenderfoot” consente un’incisione delicata a livello della pelle: permette di ottenere un campione di sangue di alta qualità, riducendo significatamente il dolore del trauma. Il QuikRead CRP è particolarmente adatto per piccoli laboratori e soprattutto per un utilizzo nell’ambulatorio del medico, oltre che nei reparti ospedalieri come ad esempio il Pronto Soccorso e la T.I.N. Reliability of two different bedside assays for C-reactive protein in newborn infants. Zecca E, Barone G, Corsello M, Romagnoli C, Tiberi E, Tirone C, Vento G. Clin Chem Lab Med. 2009;47(9):1081-4. La sepsi costituisce una delle principali cause di mortalità e morbilità neonatale in particolar modo nei bambini di peso molto basso (very low birth weight) ricoverati in terapia intensiva con un’incidenza che va dal 15 al 30% dei casi. Una diagnosi precoce è fondamentale per riuscire ad influenzare in maniera efficace il decorso clinico di questa patologia, ragion per cui spesso si inizia una terapia antibiotica empirica sulla base di segni clinici spesso poco specifici. Questa atteggiamento terapeutico comporta un ampio utilizzo della terapia antimicrobica con il rischio di causare attraverso un meccanismo di “pressione selettiva” la comparsa di germi multiresistenti. Diversi indici indiretti (conta dei globuli bianchi, l’IL6, il Tumor Necrosis Factor, la proteina siero amiloide A, la proteina C reattiva (PCR), la procalcitonina) sono stati studiati allo scopo di individuare quello che avesse un maggior potere predittivo per la diagnosi di sepsi. La PCR è caratterizzata da un relativamente rapido incremento (6-12 ore) in risposta alla comparsa di uno stimolo flogistico e da una repentina caduta non appena si instauri una terapia efficace; pertanto misurazioni seriate di questo indice si sono dimostrate uno strumento utile non solo in fase diagnostica ma anche come monitoraggio della terapia o dell’eventuale comparsa di complicanze. Le metodiche di laboratorio tradizionali, utilizzate per dosare la PCR, hanno due importanti limiti: 1) la quota di sangue richiesta (circa 1 mL) 2) il tempo necessario per la misurazione e di conseguenza la scarsa disponibilità in situazioni di urgenza. Diverse metodiche bedside sono state studiate per ovviare a questi limiti, tra queste: Quick-Read CRP che richiede solo 20 microlitri di sangue e fornisce il risultato in 2 minuti circa con un range di misurazione di 8-160 mg/L e NycoCard CRP-Single Test che utilizza invece soli 5 microlitri, con un tempo di misurazione di 3 minuti e un range di valori tra 8 e 200 mg/L. Al fine di valutare l’accuratezza di queste metodiche bedside sono stati studiati 72 campioni prelevati da 43 neonati con diagnosi clinica di sospetta sepsi. Ogni campione di sangue è stato analizzato sia con le 2 metodiche bedside sia con la metodica di laboratorio (CardioPhase hs CRP on BN II System). Considerando positivi solo i campioni che al dosaggio con la metodica di laboratorio risultavano > 10 mg/L, entrambe le metodiche bedside hanno mostrato una buona specificità (Quick-Read 80.5%, NycoCard 83.3%) e una buona sensibilità (Quick-Read 97.2%, NycoCard 94.4%). Se confrontate con il laboratorio le metodiche bedside non mostrano un significativo errore sistematico; l’errore medio è di 5.8 mg/L per QuickRead e di - 5.7 mg/L per NycoCard. L’accuratezza di questi metodi rapidi sembra essere influenzata solo da valori particolarmente elevati di PCR (PCR>100 mg/L), mentre non risente di altre variabili come l’età gestazionale, il peso neonatale, l’ematocrito o i giorni di vita. In conclusione il dosaggio beside della PCR se confrontato con la metodica standard di laboratorio, risulta affidabile per effettuare misurazioni seriate nei neonati ed offre il vantaggio di essere rapidamente disponibili a letto del piccolo paziente con un notevole risparmio di sangue. - Prof. C. Romagnoli - Facile da usare Dispensare il campione di sangue dal capillare alla cuvetta e chiudere con la capsula contenente il reattivo per CRP Selezionare Inserire la Quando la “Misura” cuvetta con il bar misurazione è sul display del code verso di voi. completata, QuikRead go® Il display vi il risultato verrà mostrerà il mostrato sul procedimento display di misura indietro - pagina 4 di 4 Per informazioni: e-mail: [email protected] Cremascoli & Iris S.r.l. Via Clemente Prudenzio, 14 - 20138 Milano (MI) Tel. +39 02 50761 - Fax. +39 02 5076410