Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Commissione Regionale del Farmaco (D.G.R. 1540/2006, 2129/2010 e 490/2011) Documento PTR n. 167 relativo a: DESAMETASONE IMPIANTO INTRAVITREALE Settembre 2012 Assessorato Politiche per la salute – Commissione Regionale del Farmaco DESAMETASONE IMPIANTO INTRAVITREALE Indicazioni registrate Desametasone impianto intravitreale è indicato per il trattamento di pazienti adulti con edema maculare secondario ad occlusione venosa retinica di branca (BRVO) o ad occlusione venosa retinica centrale (CRVO). Desametasone impianto intravitreale è anche indicato per il trattamento di pazienti adulti con infiammazione del segmento posteriore dell’occhio che è causata da uveite non infettiva (tale indicazione non è attualmente rimborsata dal SSN). ATC S01BA01 - Oftalmologici, antinfiammatori, corticosteroidi non associati Regime di fornitura: OSP Classe di rimborsabilità: H Procedura registrazione: centralizzata Prezzo 700 microgrammi - impianto intravitreale in applicatore - uso intravitreale - busta (pellicola) Prezzo ex factory (IVA esclusa): € 942,21 Prezzo al pubblico (IVA inclusa): € 1.555,03* Sconto obbligatorio sul prezzo ex-factory alle strutture pubbliche come da condizioni negoziali. * Da Codifa (accesso: luglio 2012) Trattamento di riferimento disponibile per le patologie elencate L’occlusione venosa retinica (RVO) rappresenta la seconda vasculopatia oculare in grado di compromettere la vista dopo la retinopatia diabetica. L'edema maculare ne rappresenta una delle complicanze. L’alterata permeabilità dei capillari retinici comporta un ispessimento della macula dovuto all’accumulo di fluidi con conseguente riduzione dell’acuità visiva. Il persistere nel tempo dell’edema può comportare la perdita irreversibile della vista.(1; 2) Nella metà circa dei pazienti con RVO l'edema si risolve spontaneamente, con recupero parziale della vista nell'arco di 3-6 mesi. Allo stato attuale, non esistono terapie risolutive capaci di garantire un miglioramento rapido e consistente della acuità visiva.(3) I possibili fattori predisponenti devono essere individuati e corretti, mantenendo uno stretto monitoraggio oculistico per eventuali complicanze, prima fra tutte la neovascolarizzazione. Per trattare l'edema, vengono attualmente utilizzati farmaci che inibiscono il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF): bevacizumab e ranibizumab. Bevacizumab è stato inserito, per il trattamento intravitreale delle maculopatie essudative non correlate all'età (che comprende anche l'edema maculare secondario ad RVO), nell'elenco dei medicinali erogabili a totale carico del SSN ai sensi dell'art 1. Comma 4 del DL 21/10/1996 n. 536 convertito in Legge 23 Dicembre 1996 n. 648, (Determinazione 4 Marzo 2009 GU n. 62 del 16/03/2009 e successive modifiche). I dati disponibili in letteratura sull’efficacia di bevacizumab intravitreale nell’RVO sono limitati e basati su studi effettuati su un numero piccolo di pazienti e, in molti casi, senza braccio di controllo. Pertanto, il profilo di efficacia e sicurezza di bevacizumab non è definito. Le linee guida nazionali inglesi del Royal College of Opthalmologists attribuiscono un livello di evidenza D all’utilizzo di bevacizumab in CRVO, e un livello C in BRVO.(4). Le linee guida nazionali spagnole(3) della Società Spagnola di Oftalmologia attribuiscono, invece, livello di evidenza 4, e grado di raccomandazione di livello D, all’utilizzo di bevacizumab nell’edema maculare secondario a CRVO. Le stesse linee guida, per l’utilizzo di bevacizumab nell’edema maculare secondario a BRVO, attribuiscono livello di evidenza pari a 3 e grado di raccomandazione di livello C. Documento approvato nella seduta della CRF del 13 Settembre 2012 2 Il ranibizumab è un altro anti-VEGF sviluppato appositamente per l’utilizzo intraoculare, ed è approvato per l’utilizzo nella degenerazione maculare correlata all’età (rimborsato in classe H), la maculopatia essudativa diabetica (attualmente in classe C, in attesa di riclassificazione), e l’occlusione venosa retinica (attualmente in classe C, in attesa di riclassificazione). Entrambi i farmaci anti-VEGF, bevacizumab e ranibizumab, necessitano di frequenti ritrattamenti ravvicinati nel tempo per mantenere un effetto terapeutico; i dati in letteratura evidenziano la necessità di circa 8-9 iniezioni in 12 mesi.(5-7) Ripetute Assessorato Politiche per la salute – Commissione Regionale del Farmaco iniezioni intravitreali aumentano il rischio di complicazioni, quali endoftalmite, emorragie del vitreo e distacco della retina,(8) nonchè gli accessi e i costi delle procedure. Tra le terapie non farmacologiche per l’edema maculare di origine vascolare, è possibile il trattamento con laser a griglia, che dimostra una limitata efficacia unicamente nelle occlusioni venose di branca.(9) I corticosteroidi (es. triamcinolone, desametasone) somministrati per via intravitreale rappresentano una ulteriore opzione per il trattamento della RVO. Le linee guida nazionali inglesi del 2010 attribuiscono un livello di evidenza A all’uso della formulazione sterile priva di ® conservanti di triamcinolone acetonide (es. Trivaris , Allergan) e dell’impianto di DEX nel trattamento dell’edema maculare da RVO.(4) Le linee guida spagnole del 2010 attribuiscono un livello di evidenza 1 e un grado di raccomandazione A all’uso di entrambi i prodotti nel trattamento sia di CRVO che di BRVO.(3) Le formulazioni di triamcinolone acetonide attualmente disponibili in Italia sono controindicate per l’uso intravitreale per la presenza di alcool benzilico come conservante che è dotato di tossicità diretta nei confronti dei tessuti oculari. Al contrario, negli USA è disponibile una formulazione ® per uso intravitreale priva di conservanti (Triesence , ® Trivaris ) che è indicata nel trattamento delle patologie infiammatorie dell’occhio che non rispondono ai corticosteroidi topici. Tale formulazione può essere importata seguendo le disposizioni in vigore in materia di importazione di medicinali autorizzati all’estero. La Tabella 1, riportata dopo la Bibliografia, presenta il confronto delle indicazioni autorizzate per la specialità estera di triamcinolone acetonide e desametasone (DEX) impianto intravitreale. DEX impianto intravitreale è attualmente l’unico trattamento farmacologico autorizzato e rimborsato in Italia per pazienti adulti con edema maculare secondario ad occlusione venosa retinica. Il principio attivo è il corticosteroide desametasone, ed è disponibile come impianto per uso intravitreale biodegradabile a lento rilascio (6 mesi) al dosaggio di 700 mcg. Meccanismo d’azione L'occlusione della circolazione venosa della retina è una patologia che causa la perdita visiva e di conseguenza una riduzione della qualità della vita. Esistono due forme di occlusione venosa retinica: l'occlusione di una branca della vena centrale della retina (BRVO) e l'occlusione della vena centrale della retina (CRVO). Solitamente l'occlusione si verifica nel punto in cui una vena si incrocia con una arteria e comporta l'interruzione del drenaggio del sangue che giunge dalla rete capillare retinica. Di conseguenza la Documento approvato nella seduta della CRF del 13 Settembre 2012 pressione all'interno della rete capillare aumenta provocando emorragie e diffusione di liquido e materiale plasmatico nello spessore della retina. La sede dell'occlusione determina la distribuzione e l'estensione delle emorragie. In alcuni casi l’entità dell’ occlusione venosa è tale da portare ad una chiusura più o meno estesa del letto capillare con conseguente ischemia della retina. Per questo motivo le occlusioni venose della retina si distinguono in due forme: ischemiche o edematose. A seguito della RVO solitamente si verifica un calo della vista. Nelle forme ischemiche, le cellule ganglionari della macula sono danneggiate in modo irreversibile dall’ ischemia e di conseguenza saranno poche le possibilità di miglioramento della funzione visiva. Nelle forme edematose, che interessano il 60% dei pazienti con BRVO e l’80% dei pazienti con CRVO, l’andamento della funzione visiva e’ differente. In alcuni casi la funzione visiva è compromessa in modo meno significativo e secondariamente si puo’ verificare un miglioramento spontaneo. L’RVO è un evento acuto. L’edema maculare che può conseguentemente svilupparsi ha una durata circoscritta di breve-medio termine. I dati disponibili nella letteratura sulla durata di edema maculare a seguito dell’occlusione venosa retinica sono limitati, ma è possibile attendersi che, nella maggioranza dei casi, l’occhio affetto si stabilizzi entro 2 o 3 anni dall’evento acuto.(10; 11) Il meccanismo patogenetico dell’edema maculare nelle RVO è complesso, e sembra comprendere una componente infiammatoria mediata da prostaglandine, interleuchine e un danno vascolare, mediato dal VEGF. Il razionale per l’uso dei corticosteroidi nella RVO deriva dalle loro proprietà anti VEGF e antiinfiammatorie.(12) Il desametasone ha un'emivita di 3 ore. La matrice biodegradabile di cui è costituito l'impianto intravitreale permette di ottenere un rilascio prolungato del principio attivo fino a 6 mesi. Secondo quanto riportato in scheda tecnica, trascorso tale periodo, è possibile una seconda somministrazione del farmaco nella RVO se il paziente manifesta una perdita dell'acuità visiva dopo risposta al trattamento (a giudizio del medico). Il trattamento NON deve, invece, essere ripetuto nei pazienti in cui la vista migliora in modo permanente o nei pazienti in cui il trattamento non ha impedito il peggioramento. Non sono disponibili attualmente dati relativi al trattamento ripetuto per più di 2 volte nella occlusione venosa retinica.(13) Evidenze disponibili per il farmaco in oggetto e loro trasferibilità Due studi di fase III denominati GENEVA (Global Evaluation of ImplaNtable DExamethasone in Retinal Vein Occlusion with Macular OedemA), condotti a fini registrativi e pubblicati sotto forma di unico report, 3 Assessorato Politiche per la salute – Commissione Regionale del Farmaco hanno valutato la sicurezza e l’efficacia dell’impianto intravitreale di desametasone (DEX) da 700 mcg e da 350 mcg rispetto alla sham injection (una procedura di simulazione con applicatore senza ago) in un totale di 1.267 pazienti con RVO di branca o centrale.(12) L’esito primario di efficacia era rappresentato dal tempo al raggiungimento di un miglioramento di 15 lettere rispetto all’acuità visiva (BCVA) al baseline in uno dei 2 studi e dalla percentuale di occhi che aveva raggiunto un miglioramento della BCVA di almeno 15 lettere a 180 giorni nell’altro, in ottemperanza a quanto richiesto dalle autorità regolatorie (FDA) ai fini registrativi. Per l’analisi complessiva dei risultati dei due studi combinati l’esito primario scelto è stato il tempo al raggiungimento di un miglioramento di 15 lettere rispetto all’acuità visiva (BCVA) al baseline. Nel report dello studio in realtà viene riportato il tasso cumulativo di risposta a 180 giorni in termini di miglioramento di 15 lettere rispetto all’acuità visiva al baseline. Dai risultati presentati il DEX intravitreale si è associato ad una percentuale di risposta più rapida ed elevata rispetto al gruppo sham (Figura 1); la variazione è risultata evidente sin dal giorno 30 ed è stata osservata per tutto il periodo di trattamento fino a 180 giorni. Complessivamente entrambi i dosaggi di DEX sono risultati significativamente più efficaci della sham injection: il tasso cumulativo di risposta in termini di miglioramento di 15 lettere rispetto all’acuità visiva al baseline a 180 giorni è stato con DEX 700 mcg e 350 mcg, rispettivamente, del 41% e 40%, vs 23% con la sham injection. I dati analizzati separatamente per i 2 studi GENEVA hanno confermato tale risultato. Figura 1. Tempo al raggiungimento di un miglioramento della BCVA di almeno 15 lettere Studio di estensione a 12 mesi I pazienti che avevano risposto ai criteri di ritrattamento, completata la fase in doppio cieco, sono stati arruolati nella fase di estensione in aperto, della durata di ulteriori 6 mesi, che aveva lo scopo principale di valutare la sicurezza a lungo termine dell’uso di DEX 700 mcg.(14) Tutti i pazienti arruolati in questa fase hanno ricevuto al 180° giorno il farmaco attivo (DEX 700 mcg). In particolare, il 34% circa aveva già ricevuto una dose di DEX 700 mcg durante la fase in doppio cieco; il 33% circa era stato in precedenza trattato con DEX 350 mcg, il 32,8% aveva in precedenza ricevuto la sham injection. Per quelli di loro che erano stati inizialmente randomizzati alla sham injection si trattava, quindi, della prima somministrazione di farmaco attivo. I pazienti che hanno ricevuto una seconda somministrazione di DEX durante l’estensione open label hanno ottenuto ulteriori miglioramenti della vista, mentre quelli che hanno ricevuto DEX solo nell’estensione open label non hanno ottenuto vantaggi analoghi. I dati di sicurezza, derivati dall’analisi dei 3 studi, sono presentati nel paragrafo successivo. Per quanto riguarda l’altro esito, non vi sono state, invece, differenze statisticamente significative: la percentuale di pazienti con un miglioramento di almeno 15 lettere della BCVA alla visita del 180° giorno è stata del 22% con DEX 700 mcg vs 18% con la sham injection. Tale differenza è risultata, invece, significativa alle visite eseguite a 30, 60 e 90 giorni. In una analisi non prespecificata in cui i risultati a 180 giorni sono stati valutati escludendo i pazienti in cui l’ultima visita era stata condotta dopo il 180° giorno, la differenza tra DEX 0,7 mg e la sham injection è risultata statisticamente significativa (26,4% vs 17,0%). . Documento approvato nella seduta della CRF del 13 Settembre 2012 4 Assessorato Politiche per la salute – Commissione Regionale del Farmaco Sicurezza Nei due studi GENEVA, DEX ha dimostrato di possedere un profilo di sicurezza accettabile ed è risultato ben tollerato nei pazienti con edema maculare associato ad RVO.(12) Un numero esiguo di pazienti (fino all’1,2%) è stato costretto ad interrompere gli studi a causa dell’insorgenza di eventi avversi. Durante la fase iniziale in doppio cieco, il dolore oculare è stato l’evento avverso più frequentemente segnalato con entrambi i dosaggi (7,4% e 4,1% dei pazienti vs 3,8% con la sham injection). E’ stato, inoltre, significativamente più frequente con entrambi i dosaggi di desametasone rispetto alla sham injection anche l’ipertensione oculare (4% e 3,9% dei pazienti rispettivamente con 700 mcg e 350 mcg vs 0,7% con la sham injection). Gli aumenti della pressione intraoculare (PIO) sono risultati prevedibili, transitori e generalmente non hanno richiesto alcun trattamento o sono stati risolti con successo grazie alla somministrazione di farmaci ipotensivi tradizionali. L’intervento chirurgico si è reso necessario in pochissimi pazienti (< 0,7%). La frequenza di cataratta significativamente diversa. non è Costo della terapia (elaborato con riferimento al prezzo ex factory indicato nella Determinazione AIFA o, in mancanza, al prezzo pubblicato su Farmadati. Tale costo può essere soggetto a riduzioni a seguito dell’espletamento della gara di acquisto). Il costo netto di un impianto DEX a lungo rilascio al SSN (al netto degli sconti e delle riduzioni di legge) si può ragionevolmente ipotizzare di € 869,94 + IVA. Considerando che l’effetto terapeutico di ogni somministrazione di DEX dura fino a 6 mesi, è prevedibile che un paziente affetto da BRVO riceverà, per gestire l’edema maculare e per stabilizzare la visione, in media 2 somministrazioni. Quindi, il costo del farmaco per paziente nella BRVO risulterebbe essere mediamente di €1.740 per la durata del periodo di trattamento (di circa un anno). Il costo di una fiala di triamcinolone acetonide da 4 mg è di 164 euro. Considerando che negli studi che hanno valutato l’efficacia del triamcinolone acetonide nella RVO il numero di somministrazioni è stato variabile da 1 a 3 somministrazioni/12 mesi,(15) il costo del farmaco per paziente è variabile da 164 a 492 euro. risultata Non sono stati riportati casi di endoftalmite sterile o infettiva. Durante la fase di estensione open label, il profilo delle reazioni avverse tra i gruppi ritrattati si è rivelato simile a quello visto nella fase in cieco: gli eventi avversi più frequenti sono stati l’emorragia congiuntivale associata alla applicazione (24,9% nel gruppo DEX 0,7/DEX 0,7, 22,5% con DEX 0,35/DEX 0,7 e 22,3% nel gruppo sham injection/DEX 0,7) e l’aumento della PIO.(14) Gli aumenti della PIO durante la fase di estensione open label sono stati moderati e simili a quelli osservati nella fase di trattamento iniziale. La maggior parte degli aumenti della PIO è stata gestita efficacemente con farmaci ipotonizzanti a uso topico. Nell’arco dei 12 mesi l’incidenza di cataratta è risultata significativamente maggiore nei pazienti che avevano ricevuto due dosi di DEX rispetto a quelli che avevano inizialmente ricevuto la sham injection (29,8% degli occhi fachici con DEX 0,7/DEX 0,7, 19,8% con DEX 0,35/DEX 0,7 vs 10,5% con sham injection/DEX 0,7). Documento approvato nella seduta della CRF del 13 Settembre 2012 5 Assessorato Politiche per la salute – Commissione Regionale del Farmaco CONCLUSIONI Le evidenze a supporto dell’uso intravitreale del desametasone impianto per il trattamento dell’edema maculare secondario ad RVO, di branca o centrale derivano da un unico studio, lo studio GENEVA, di confronto con placebo (sham injection) in cui desametasone inserto per uso intravitreale è risultato significativamente più efficace rispetto alla sham injection in termini di tempo al miglioramento di almeno 15 lettere dell’acuità visiva, ma non di percentuale di pazienti che a 180 giorni presentavano tale miglioramento. DEX ha indotto un aumento della pressione intraoculare moderato, generalmente transitorio nel 4% circa dei pazienti trattati con entrambi i dosaggi utilizzati. Nella maggior parte dei casi questo evento avverso è risultato facilmente controllabile con la sola terapia topica. La frequenza di cataratta durante la fase in doppio cieco degli studi non è risultata significativamente diversa con DEX rispetto alla sham injection; tuttavia, al termine dei 12 mesi la frequenza di cataratta negli occhi fachici ritrattati con desametasone è risultata significativamente maggiore rispetto agli occhi fachici che avevano ricevuto la sham injection + 1 somministrazione dell’impianto. In conclusione, la CRF esprime parere favorevole all’inserimento del desametasone impianto intravitreale nel PTR onde offrire un’opportunità aggiuntiva al trattamento delle patologie oculari per le quali è approvato. Al tempo stesso la CRF prende atto che è possibile il ricorso a triamcinolone acetonide, disponibile all’estero come specialità medicinale per uso intravitreale. Tabella 1: Confronto delle indicazioni terapeutiche autorizzate dei corticosteroidi intravitreali TRIESENCE® ® OZURDEX Indicazioni autorizzate TRIVARIS® (Desametaasone) (Triamcinolone acetonide) Oftalmia simpatica Arterite temporale Uveite Condizioni infiammatorie oculari non responsivi ai corticosteroidi topici Edema maculare secondario ad occlusione venosa retinica Infiammazione del segmento posteriore causata da uveite non infettiva Documento approvato nella seduta della CRF del 13 Settembre 2012 6 Assessorato Politiche per la salute – Commissione Regionale del Farmaco BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. Ozurdex. CHMP Assessment report. 2010. Occlusion veineuse retinienne. Revue Prescrire 2011;31:289-290 Gomez-Ulla F, Abraldes MJ, Basauri E, et al. [SERV clinical practice guidelines: management of retinal vein occlusion. Sociedad Espanola de Retina y Vitreo]. 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