Cancerogenesi Cancerogenicità dell’amianto, suoi meccanismi e la teoria multistadio Bologna 6 marzo 2014 Roberto Calisti e Dario Mirabelli 1 Sommario 1. Definizioni 2. Cancerogenicità dell’amianto 1. 2. Effetti diretti Effetti indiretti (mediati dalla flogosi) 3. Il quadro di riferimento: la teoria multistadio 1. 2. 3. Origine monoclonale dei tumori Cancerogenesi a livello di linee cellulari e concetto di pool di cellule in trasformazione Approfondimenti (caratteristiche biologiche della malignità, eventi cellulari della trasformazione, selezione di forme progressivamente aggressive, ruolo del microambiente circostante il tumore) 4. Conclusioni Definizioni I tempi della cancerogenesi Definizioni Storia naturale del mesotelioma maligno dall’inizio dell’esposizione riflette quella dei tumori solidi dell’adulto in generale: 1 2 3 4 5 |---/----|==|========================|=====----------|---| CANCEROGENESI FASE PRE-CLINICA TEMPO DALL’INIZIO ESPOSIZIONE SOPRAVVIVENZA CRESCITA DEL TUMORE |<---------------------->| latenza |<- propr.detta>| |<-------- latenza comunemente detta --->| |<->| |<----------------->| 1: inizio dell’esposizione all’amianto; 2: inizio del processo di cancerogenesi (inizio dell’“induzione”, evento non osservabile); 3: conclusione del processo di cancerogenesi e insorgenza biologica del mesotelioma (neoplasia non clinicamente rilevabile); 4: manifestazione clinica e diagnosi di mesotelioma (neoplasia clinicamente rilevabile); 5: morte per mesotelioma. Cancerogenicità dell’amianto I meccanismi d’azione Cancerogenicità dell’amianto Cancerogeno di gruppo 1 secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) => relazione causale con tumori umani definitivamente stabilita Organi bersaglio: mesotelioma (pleura, peritoneo, altre membrane sierose), polmoni, la laringe e le ovaie e possibile per il colon-retto [Straif K et al. A review of human carcinogens—Part C: metals, arsenic, dusts, and fibres. Lancet Oncol 2009;10:453-454] Cancerogeno completo: iniziante => trasformazione neoplastica delle cellule bersaglio per mutazioni o altre alterazioni del materiale genetico promovente => moltiplicazione incontrollata delle cellule trasformate e loro sopravvivenza selettiva [Nagai H, Toyokuni S. Biopersistent fiber-induced inflammation and carcinogenesis: lessons learned from asbestos toward safety of fibrous nanomaterials. Arch Biochem Biophys 2010;502:1–7] Cancerogenicità dell’amianto [Nagai H, Toyokuni S. Biopersistent fiber-induced inflammation and carcinogenesis: lessons learned from asbestos toward safety of fibrous nanomaterials. Arch Biochem Biophys 2010;502:1–7] Cancerogenicità dell’amianto Sono essenziali: Sia il danno diretto alla cellula mesoteliale bersaglio, che non è un danno semplice, né acquisibile in breve tempo da una singola cellula Sia quello indiretto, dovuto alla persistente attivazione dei macrofagi (cellule dotate di capacità di fagocitare materiali estranei, detriti cellulari, cellule senescenti e microrganismi) nella reazione infiammatoria cronica La permissività e persino la cooperazione (angiogenesi) di altri tipi di cellule favorite dalla flogosi cronica Ipotesi di effetti (diretti o meno) Generazione di radicali liberi - reazione infiammatoria alle fibre e loro azione catalitica=> specie reattive dell’ossigeno (ROS) => DNA Disordine mitotico - interazione fisica con i cromosomi e interferenza con il fuso mitotico => aberrazioni strutturali e numeriche dei cromosomi Adsorbimento di cancerogeni - l’adesione di varie molecole alla superficie delle fibre di amianto causa l’accumulo di molecole carcinogenetiche e interferisce con le vie di segnalazione intracellulare Infiammazione cronica – attivazione macrofagi => specie reattive dell’ossigeno (ROS) => DNA Effetti diretti Generazione di radicali liberi - reazione infiammatoria alle fibre e loro azione catalitica=> specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto (ROS e RNS) => DNA Disordine mitotico - interazione fisica con i cromosomi e interferenza con il fuso mitotico => aberrazioni strutturali e numeriche dei cromosomi Generazione di segnali intercellulari aberranti => stimolo proliferativo e fuga dall’apoptosi [International Agency for Research on Cancer. IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. A review of Human carcinogens: Metals, arsenic, dusts, and fibres. Vol. 100 Part C, WHO, IARC, Lyon. 2011] Effetti indiretti Infiammazione cronica – attivazione macrofagi => specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto (ROS e RNS) => DNA Infiammazione cronica – generazione di segnali intercellulari aberranti => stimolo proliferativo e fuga dall’apoptosi Infiammazione cronica – creazione di un ambiente tissutale permissivo allo sviluppo tumorale e favorente la selezione di cloni tumorali più aggressivi [International Agency for Research on Cancer. IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. A review of Human carcinogens: Metals, arsenic, dusts, and fibres. Vol. 100 Part C, WHO, IARC, Lyon. 2011] Un quadro di riferimento La teoria multistadio della cancerogenesi Un esperimento Esperimenti di cancerogenesi chimica degli anni ‘40 Origine del modello di cancerogenesi iniziatore/promotore Figure 11.28 part 1 of 2 The Biology of Cancer (© Garland Science 2007) Teoria multistadio • Armitage e Doll (1954): la trasformazione neoplastica è un processo articolato in più stadi • Cellule normali acquisiscono gradualmente una serie di alterazioni irreversibili e ereditabili che si traducono nell’acquisizione di caratteristiche proprie della cellula tumorale • Quando una cellula capostipite ha subito tutte le mutazioni necessarie, la sua trasformazione è completata: una cellula neoplastica vera e propria inizia a replicarsi all’interno dell’organismo e può a dare luogo ad un tumore clinicamente osservabile (ma non è detto che lo faccia) faccia Cancerogenesi multistadio Trasformazione da cellula normale a neoplastica processo complesso. Cellule normali acquisiscono progressivamente modificazioni (soprattutto, ma non solo) del patrimonio genetico e assumono i caratteri morfologici e funzionali delle cellule neoplastiche Al termine: cellula neoplastica progenitrice => replicazione => sviluppo di un tumore clinicamente rilevabile A condizione che tale cellula abbia successo (non sia per altri versi danneggiata) e non sia inibita o soppressa da meccanismi di difesa, come vedremo [Weinberg RA. The biology of cancer. New York: Garland Science, Taylor and Francis Group, 2007] Origine monoclonale Ogni tumore maligno deriva dall’espansione clonale 1 di una cellula trasformata in senso maligno [Nowell PC. The clonal evolution of tumor cell populations. Science 1976;194:23–28] Ciò non implica Né che per dar luogo al tumore sia importante solo l’effetto dell’esposizione su una singola cellula Né che la cellula che per prima raggiunge lo stadio di trasformazione maligna riesca concretamente a dar luogo ad un tumore 1 proliferazione di una cellula che darà cellule figlie identiche ad essa Cancerogenesi e linee cellulari Successive alterazioni colpiscono intere linee cellulari, ognuna costituita da una cellula e dalla sua progenie Le mutazioni già acquisite sono trasmesse alle cellule figlie, che ne accumulano ulteriori fino ad arrivare alla formazione di una cellula trasformata in senso tumorale La cancerogenesi è quindi un processo che coinvolge in parallelo plurime linee cellulari (cloni) appartenenti al tessuto bersaglio, non singole cellule Cancerogenesi e linee cellulari [Axelrod R et al. Evolution of cooperation among tumor cells. PNAS 2006; 103: 13474-13479] Cancerogenesi e linee cellulari [figura 83-1 di Harrison’s Principles of Internal Medicine, accesso in data 12-09-2011 a http://accessmedicine.com/] Cancerogenesi e linee cellulari Sei stadi successivi di accumulazione di alterazioni e di espansione dei cloni cellulari portatori delle alterazioni conducono da una cellula normale (N) ad una cellula progenitrice di tumore (T6). La morte cellulare, per necrosi o per apoptosi, è rappresentata dagli elementi colorati in grigio. Un intero clone (T3) si è estinto per accumulazione di alterazioni letali. [figura 83-1 di Harrison’s Principles of Internal Medicine, accesso in data 12-09-2011 a http://accessmedicine.com/] Un esempio ben noto Pool di cellule in trasformazione Successione di fasi in cui sono acquisite nuove alterazioni le alterazioni sono fissate e diventano ereditabili la linea cellulare portatrice si espande Risultato: formazione nel tessuto bersaglio di un pool di cellule in trasformazione, appartenenti a linee con diverso grado di avanzamento Presupposti Spinta all’acquisizione di alterazioni Ambiente circostante che avvantaggia e seleziona linee cellulari con mutazioni progressivamente più marcate (più “maligne”) Aspetti da approfondire Alterazioni a carico delle linee cellulari 1 In quale direzione devono andare le alterazioni, cioè quali siano le caratteristiche fondamentali delle cellule tumorali maligne 2 Quale tipo di eventi cellulari presieda a queste alterazioni 3 In che cosa consista la spinta alla loro acquisizione Ruolo dell’ambiente circostante 4 Quali meccanismi protettivi e/o competitivi ostacolino lo sviluppo di un tumore 5 Se e come un ambiente “ostile” avvantaggi e, quindi, selezioni cloni cellulari sempre più capaci di replicazione incontrollata 6 Quali elementi dell’ambiente circostante debbano invece “cooperare” con le cellule tumorali per permetterne la crescita 1 Caratteristiche di malignità “The hallmarks of cancer” secondo Hanahan e Weinberg (2000 e 2011): autosufficienza dei segnali di crescita, insensibilità ai segnali di inibizione della crescita, evasione dal programma di morte cellulare (apoptosi), capacità replicativa illimitata, aumentata neoformazione di vasi sanguiferi (angiogenesi), capacità di invadere i tessuti circostanti e di dare metastasi, riprogrammazione del metabolismo energetico, evasione dalla distruzione immunitaria. [Hanahan D, Weinberg RA. The hallmarks of cancer. Cell 2000;100:57–70; Hanahan D, Weinberg RA. The hallmarks of cancer: The next generation. Cell 2011;144:646-674] 1 Caratteristiche di malignità Nel mesotelioma sono presenti quantomeno le prime sei: 6 5 4 1 2 3 [Robinson BWS, Lake RA. Advances in malignant mesothelioma. N Engl J Med 2005;353:1591-1603] 1 Caratteristiche di malignità Possono essere raggiunte in ordine diverso da caso a caso: [Hanahan D, Weinberg RA. The hallmarks of cancer. Cell 2000;100:57–70] 2 Meccanismi cellulari Nel caso dell’amianto sono noti molteplici meccanismi: Mutazioni a carico di proto-oncogeni, geni onco-soppressori e geni di controllo del ciclo cellulare <= mutagenicità dei ROS/RNS generati direttamente dalle fibre di amianto e indirettamente dall’infiammazione cronica Alterazioni del numero di geni e di interi cromosomi (aneuploidia) <= genotossicità delle fibre, sia diretta sia dovuta all’interferenza con il fuso mitotico Alterazioni epigenetiche, con ipermetilazione e inattivazione delle regioni di controllo di oncosoppressori Interferenza con vie di segnalazione del ciclo cellulare [International Agency for Research on Cancer. IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. A review of Human carcinogens: Metals, arsenic, dusts, and fibres. Vol. 100 Part C, WHO, IARC, Lyon. 2011; Heintz NH et al. Asbestos, lung cancer, and mesotheliomas. Am J Respir Cell Mol Biol 2010;42:133-9] 2 Meccanismi cellulari Per l’amianto recente comprensione dell’interferenza con le vie di comunicazione intra/intercellulare: [Heintz NH et al. Asbestos, lung cancer, and mesotheliomas. Am J Respir Cell Mol Biol 2010;42:133-9] 3 La spinta alla mutazione Azione mutagena, genotossica, epimutagena e tossica (interferenza con le vie di comunicazione regolatrici del ciclo cellulare) dovuta a fibre di amianto e flogosi cronica Ambiente tissutale “ostile”: Barriere fisiche: reti di segnali intercellulari => adesione delle cellule normali tra loro ed al tessuto interstiziale di supporto Barriere funzionali: reti di segnali intercellulari => segnali di arresto della replicazione Flogosi cronica dovuta all’amianto Sorveglianza immunitaria Competizione per ossigeno e nutrienti con il tessuto normale e all’interno della massa tumorale in crescita Sviluppo di instabilità genetica e acquisizione di fenotipo mutante => accelerazione del rateo di mutazione 4 Ambiente circostante Ostacoli allo sviluppo neoplastico Barriere fisiche alla migrazione: reti di segnali intercellulari => adesione delle cellule normali tra loro ed al tessuto interstiziale di supporto Barriere funzionali alla replicazione: reti di segnali intercellulari => segnali di arresto della replicazione Sorveglianza immunitaria => soppressione cloni mutanti Flogosi cronica dovuta all’amianto Competizione per ossigeno e nutrienti con il tessuto normale e all’interno della massa tumorale in crescita Limitazione fisica dello spazio per la proliferazione cellulare all’interno della massa neoplastica 4 Ambiente circostante Laallo stessa crescita del focus neoplastico costituisce Ostacoli sviluppo neoplastico paradossalmente il maggior ostacolo al suo=>ulteriore Barriere fisiche alla migrazione: reti di segnali intercellulari adesione sviluppo delle cellule normali tra loro ed al tessuto interstiziale di supporto Barriere funzionali alla replicazione: reti di segnali intercellulari => Ad esempio la massa raggiunge la segnali di arrestoquando della replicazione dimensione di uno=>sferoide di 200 µm la crescita Sorveglianza immunitaria soppressione cloni mutanti tenderebbe a passare da esponenziale a lineare Flogosi cronica dovuta all’amianto [Enderling et al. Migration rules: tumours are conglomerates of self-metastases. Br J Cancer 2009;100:1917-25 Competizione per ossigeno e nutrienti con il tessuto normale e all’interno della massa tumorale in crescita Limitazione fisica dello spazio per la proliferazione cellulare all’interno della massa neoplastica 5 Selezione “Multiple cumulative mutational events are invariably required for the progression of a tumor from normal to fully malignant phenotype. The process can be seen as Darwinian microevolution in which, at each successive step, the mutated cells gain a growth advantage resulting in an increased representation relative to their neighbors” [“Clonal origin and multistep nature of Cancer”, in: Harrison’s Principles of Internal Medicine, accesso in data 12-09-2011 a http://accessmedicine.com/] 6 Cooperazione con il tumore Alterazione dei segnali di comunicazione intercellulare da parte del tumore permette: Superamento delle barriere fisiche (giunzioni intercellulari) all’infiltrazione dei tessuti normali da parte del tumore Induzione di angiogenesi (meccanismo attivato dalle fibre di amianto) Colonizzazione dei vasi sanguigni e linfatici Evasione alla sorveglianza immunitaria Conclusioni Occorrono Numerosi stadi A carico di un pool di cellule in via di trasformazione, la cui dimensione si amplia col tempo prima che compaia una cellula progenitrice del mesotelioma. Occorrono Complesse interazioni con il microambiente circostante il tumore La selezione di cloni con caratteristiche crescenti di malignità prima che il mesotelioma divenga clinicamente evidente. Conclusioni Occorrono L’amianto possiede molteplici meccanismi d’azione in grado di presiedere a molti stadi Numerosi stadi A carico di un pool di cellule in via di trasformazione, la cui dimensione si amplia col tempo prima che compaia una cellula progenitrice del mesotelioma. Occorrono Complesse interazioni con il microambiente circostante il tumore La selezione di cloni con caratteristiche crescenti di malignità prima che il mesotelioma divenga clinicamente evidente. Conclusioni Occorrono Numerosi stadi A carico di un pool di cellule in via di trasformazione, la cui dimensione si amplia col tempo prima che compaia una cellula progenitrice del mesotelioma. Occorrono La sua comparsa si può Complesse interazioni concollocare il microambiente tra 6circostante e 20 anniil tumore prima La selezione di cloni con caratteristiche crescenti di malignità della diagnosi, ma non è prima che il mesoteliomapossibile divenga clinicamente osservarneevidente. il momento esatto Conclusioni Anche in questo caso l’amianto possiede molteplici meccanismi Occorrono d’azione in grado di alterare le Numerosi stadi A carico di un pool di cellule vie in viadidicomunicazione trasformazione, la cui dimensione si amplia col tempo intercellulare prima che compaia una cellula progenitrice del mesotelioma. Occorrono Complesse interazioni con il microambiente circostante il tumore La selezione di cloni con caratteristiche crescenti di malignità prima che il mesotelioma divenga clinicamente evidente. Conclusioni La flogosi cronica indotta Numerosi stadi dall’amianto è un potente fattore A carico di un pool di cellule di in via di trasformazione, la cui dimensione si stress tissutale, determinante amplia col tempo un microambiente competitivo prima che compaia una cellula progenitrice del mesotelioma. Occorrono Occorrono Complesse interazioni con il microambiente circostante il tumore La selezione di cloni con caratteristiche crescenti di malignità prima che il mesotelioma divenga clinicamente evidente. Conclusioni E’ altamente improbabile che sia stata proprio la prima cellula Occorrono trasformata in senso maligno a Numerosi stadi al tumore: eventosi A carico di un pool di cellule dare in via diorigine trasformazione, la cui un dimensione amplia col tempo improbabile di solito non si prima che compaia una cellula progenitrice deltentativo. mesotelioma. realizza al primo Occorrono Complesse interazioni con il microambiente circostante il tumore La selezione di cloni con caratteristiche crescenti di malignità prima che il mesotelioma divenga clinicamente evidente. Conclusioni • Cancerogenesi multistadiale come teoria scientifica in senso stretto: schema coerente • Paradigma della complessità della causazione e dello sviluppo del cancro • Finora ha potuto accogliere ed organizzare tutti i nuovi contributi, ad esempio: – Instabilità genetica – Competizione selettiva tra cloni differenziatisi all’interno dello stesso tumore – Ruolo del microambiente circostante nel favorire o reprimere la proliferazione di un clone