GLI ORTAGGI 188 F IGURA 34 - MUFFIN FNGHI PISELLI E ZAFFERANO PISELLO COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 47 % Sodio 1 mg Acqua 76.1 g Potassio 202 mg Proteine 7.0 g Ferro 1.8 mg Lipidi 0.2 g Calcio 47 mg Glucidi disponibili 12.4 g Fosforo 101 mg Niacina Fibra alimentare 1.01 mg 5.2 g Vitamina C 28 mg Energia 76 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione GLI ORTAGGI P OMODORO – S OL ANUM LYCOPERSICUM - F AMIGLIA : S OLANACEAE Francese: tomate; Inglese: tomato; Spagnolo: tomate; Tedesco: Tomate. Storia Originario del Messico e dei paesi dell'America Centrale, il pomodoro (Lycopersicum esculentum) fu introdotto in Europa nel 1500 dagli Spagnoli, che lo chiamarono tumatl, nome derivato dalla lingua azteca. Gli italiani iniziarono subito a consumarlo senza paura per la novità, mentre in altre parti d'Europa il pomodoro fu accolto con diffidenza e coltivato per molto tempo come semplice pianta ornamentale. Sarà il pomodoro a caratterizzare colori, sapori e profumi della cucina di molti Paesi. Un cambiamento che avvenne non in modo repentino che fece il suo ingresso in Europa sulle navi dei conquistatori spagnoli al seguito di Hernán Cortès (1485-1547) di ritorno dalle Americhe. La pianta del pomodoro era, infatti, originaria del Perù, ove pare si sia diffusa come infestante fra le piante di mais. Già tremila anni prima dell’arrivo degli esploratori spagnoli nel Nuovo Mondo, il pomodoro era un alimento diffuso tra gli Aztechi, e gli abitatori dell’America centrale avevano imparato a coltivarlo, attuando un miglioramento progressivo della resa, tanto che nel Cinquecento i pomodori costituivano, con il mais e la manioca, una parte predominante della dieta degli abitatori dell’area compresa tra il Messico ed il Perù. Le prime notizie sul pomodoro, insieme ad alcune ricette di salse facilmente acquistabili già pronte nel variopinto mercato di Tenochtitlàn, la capitale del regno di Montezuma, sono contenute nell’ “Historia general de las cosas de la Nueva España” del francescano Padre Bernardino de Sahagun (giunto nella “Nuova Spagna” nel 1526 con dodici confratelli con il compito di convertire gli indigeni alla vera fede) che descrisse con autentico interesse le ultime, preziose, testimonianze di una civiltà antica e affascinante, rapidamente 189 GLI ORTAGGI snaturata e spezzata dalle armi e dai pregiudizi di superiorità morale ed economica dei nuovi dominatori. Le donne Nahua – ricorda Bernardino – preparavano le loro salse “in questa seguente maniera: aij (peperoncino), pepitas (semi di zucca), tomatl (pomodoro), chiles verdes (peperoncini verdi piccanti) e altre cose che rendono i sughi molto saporiti”. Nell’uso quotidiano, il pomodoro veniva utilizzato acerbo e servito a fettine sottilissime, oppure, maturo, cotto in casseruola per arricchire i piatti a base di pesce o di pollame. Ma l’opera di Padre Bernardino sarebbe stata pubblicata solo nel 1829 (e per di più in Messico) mentre l’Europa continuava a non conoscere le mille virtù di questo versatile alimento. Si racconta che la repellenza del pomodoro e la sua fama di tossicità potesse essere dovuta alla reazione che la sua acidità causava con il peltro, un lega metallica che conteneva alte percentuali di piombo ed era utilizzata per confezionare piatti e bicchieri. L'acidità del pomodoro provocava il rilascio del piombo nel cibo e di conseguenza intossicazioni anche mortali. Per questo per molto tempo i pomodori furono consumati principalmente dalle classi sociali meno abbienti, che utilizzavano stoviglie di legno e non di peltro. I primi esemplari giunti nel Vecchio Continente a bordo delle famose caravelle spagnole erano di piccole dimensioni e di colore giallo; il botanico-gastronomo Vincenzo Corrado (17341836), nel suo Cuoco galante pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1773, li descriveva come “frutti” color zafferano. 190 GLI ORTAGGI Il nome di “Pomo d’oro” appariva quasi eccessivo, né convinceva la qualifica di “pomo d’amore” per le presunte qualità afrodisiache, preferita da Francesi (Pomme d’amour), Britannici (Love apple), Germani (Liebesapfel) e perfino Siculi (Pumu d’amuri). Sopravviveva il nome originario di “Tomatl” acquisito dalla lingua azteca e molte lingue e linguaggi europei lo adottarono e divenne “Tomato” e simili, fino ai nostri liguri-piemontesi “Tomatiche” e al parmigiano “Tomachi”. Nel Seicento Olivier De Serres (15391619), botanico alla Corte di Francia, cita il pomodoro nel suo Trattato di agricoltura, come una pianta gradevole a livello ornamentale. Qualcuno cercherà di mangiarne le foglie, ma con riscontri negativi e la gente si convinse che quei frutti gialli fossero velenosi o causa di malattie. Lo scetticismo regnò a lungo, tanto che negli Stati Uniti – dove era stato introdotto nel 1781 a Philadelphia da un rifugiato francese proveniente da Santo Domingo e sostenuto da Thomas Jefferson – si dovrà attendere il 1829 per vederlo immesso sul mercato alimentare, dopo che nel 1802 a Salem, nel Massachussets, un pittore di origini italiane aveva faticosamente dimostrato, mangiando in pubblico un pomodoro, che si trattava di un alimento commestibile. Sul suolo italico la conquista delle cucine da parte del pomodoro fu ardua e difficile. La citazione più antica è di Antonio Latini (1642-1696), cavaliere marchigiano, edito a Napoli nel 1694. Latini riporta una sola ricetta, consigliando di cuocere i pomodori con “malignane e cocuzze”, melanzane e zucchine, in un appetitoso e colorato stufato di verdure. 191 GLI ORTAGGI Ricetta pressoché identica si trova, nel 1705, nel Panonto toscano, redatto da Francesco Gaudenzio (1648-1733), cuoco dei Gesuiti, che propone il misto di verdure in tegame, reso inconfondibile dal rosso dei pomodori, pelati, spezzettati e soffritti nell’olio. Ancora soffritti in olio, i pomodori nominati da un testo carnevalesco napoletano del 1743 e, trent’anni più tardi, nel già citato Cuoco galante di Vincenzo Corrado, trattato di cucina in gran parte vegetariana, che presenta dodici ricette a base di pomodoro: stufati, ripieni, fritti e passati in salsa, da servire con carni e pesci. Nessun riferimento, però, alla pasta asciutta, descritta solo nel 1839 da Ippolito Cavalcanti, duca di Bonvicino, (1787-1859) nel suo trattato “ Cucina teorico pratica”, che tratta, per la prima volta, e in dialetto napoletano, “i vermicielli co’ le pommodore”, precisando che la salsa deve essere preparata con moltissimi frutti, eliminando “chelli semi e chella acquiccia”. Durante la rivolta del 1848 in Sicilia si dice che il popolo lanciasse pomodori maturi in segno di disprezzo contro i nobili. L’incontro fra “Maccheroni e Pommarola” è eccellente: parallelamente alla pasta, il pomodoro conquista anche la pizza. Nel 1835 Alexandre Dumas (1802-1870) descriveva vari tipi di pizza, quasi tutti ancora “in bianco”: con olio e aglio, con pesciolini e, variante minore, col pomodoro. Una ventina d’anni più tardi il napoletano Emanuele Rocco conferma questa ricetta, aggiungendo la mozzarella, abbinando prosciutto e pomodoro. Alla Corte di Parma, il cuoco della duchessa Maria Luigia, Vincenzo Agnoletti (1776-1826), scrive: “I pomodori si preparano in diverse maniere. Sono di diverso gusto, purché siano rossi e freschissimi”. Risale al 1840 la famosa ricetta di Niccolò Paganini (1782-1840) dei ravioli alla genovese con salsa di pomodoro. 192 GLI ORTAGGI Nel 1853 il pomodoro diviene famoso anche sulle mense ufficiali francesi, allorché compare in svariati allestimenti e condimenti, in un pranzo di gala offerto dall’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III. La conquista si sparge ovunque, a segnare di rosso quella che nel 1950 verrà definita “Dieta Mediterranea”: la Spagna propone, con il Gazpacho, una zuppa fredda con pomodoro e la Provenza fa delle Tomates un simbolo gastronomico. Attualmente l'import e l’export delle confermano una qualità superiore del prodotto italiano; il 2013 si rivela un'annata di transazione per il pomodoro da mensa; dopo un 2012 in riduzione per superficie e produzione, si interrompeva così un trend altamente positivo e le motivazioni si possono intravedere nell’ andamento climatico, in parte; la localizzazione della coltura è tradizionalmente distribuita nelle aree poste nel sud dell'Italia e nel Nord Italia si registra un incremento del pomodoro da industria. Caratteri botanici Il pomodoro è una pianta erbacea annuale alta da 0,7 a 2 metri, eretta quando è giovane ma che tende a diventare prostrata sotto il peso dei frutti. 193 GLI ORTAGGI Il fusto e le foglie sono pubescenti essendo ricoperti da corti peli ghiandolari che quando sono stropicciati emanano un odore caratteristico. Le piante nate e cresciute in posto sviluppano una forte radice fittonante che ramifica abbondantemente e forma un denso apparato radicale; nel caso di piante trapiantate il fittone perde la sua predominanza; la massima profondità di radicamento varia da 0,7 a 1,5 metri. Le foglie sono grandi, spicciolate, irregolarmente composte da foglioline diseguali a lembo più o meno inciso. Il fusto in certi tipi presenta sviluppo indeterminato, cioè il suo meristema apicale mantiene per tutta la vita della pianta la capacità di formare foglie e infiorescenze all’ascella di queste; in altri tipi lo sviluppo è determinato, cioè la gemma apicale ad un certo momento si trasforma in infiorescenza e nuovi germogli si sviluppano all’ascella delle foglie precedentemente formate sicché la pianta assume portamento cespuglioso e taglia contenuta. Le foglie sono grandi e composte, dentate, di color verde scuro e ricoperte di sottili peli. I fiori, di colore giallo, sono riuniti in infiorescenze alle ascelle fogliari. I fiori sono bisessuati, con ovario supero pluriloculare e pluriovulare, gli stami sono in numero di 5 o più, formati con le antere un manicotto intorno al pistillo, motivo questo per cui la fecondazione è prevalentemente autogamia. Il frutto è una bacca di forma e dimensioni variabilissime (globosa, appiattita, allungata, ombelicata; liscia o costoluta); con numero di logge variabile; di colore generalmente rosso a maturazione per la presenza di 194 GLI ORTAGGI un pigmento carotinoide chiamato licopene. I frutti sono di vari colori (sfumature di rosso a seconda della varietà) contenenti moltissimi semi. Nella polpa contenuta nelle logge delle bacche stanno numerosi semi discoidali, schiacciati che quando sono secchi sono tormentosi e di colore giallo-grigiastro; 1000 semi pesano 3 grammi circa. La formazione di frutti partenocarpici, fecondazione e quindi privi di semi, è possibile, anzi per promuovere lo sviluppo nelle colture forzate in serra, dove le condizioni per la normale fecondazione non sono le più favorevoli, si fanno appositi trattamenti ormonici per stimolare l’accrescimento dell’ovario in mancanza di fecondazione. ossia sviluppatisi senza Il peduncolo che sostiene il frutto normalmente presenta una zona di abscissione che suberificandosi favorisce il distacco dei frutti giunti a maturazione; in certi tipi (jointless) questa zona di distacco manca sicché i frutti restano attaccati a lungo alla pianta. I frutti del pomodoro hanno la seguente costituzione media: polpa e succo 95-96%, buccia 1-2%, semi 2-3%. Varietà piemontesi Pomodoro costoluto di cambiano. A Cambiano negli anni '20 esisteva uno stabilimento conserviero per la trasformazione del pomodoro, rimasto attivo fin verso il 1940 a testimonianza della particolare vocazione del territorio verso tale coltura. Allora il pomodoro veniva lasciato maturare sulla pianta, difficilmente veniva irrigato per mancanza di pozzi nei campi e veniva concimato con prodotti 195 GLI ORTAGGI organici e chimici dell'epoca (verderame). Il raccolto veniva effettuato tre o quattro volte tra i mesi di maggio e ottobre. Il pomodoro veniva posto in cestoni da circa 25 kg e portato direttamente nello stabilimento che lo trasformava in conserva. Alla chiusura, tale stabilimento, che ritirava tutto il prodotto della zona, il pomodoro fu dirottato verso i Mercati Generali di Torino, con un flusso che dura tuttora. Le bacche sono di media pezzatura, di forma appiattita, con lievi costolature nella zona del peduncolo, poco consistenti a maturità, molto gustose se raccolte parzialmente acerbe e La coltivazione richiede una maggior manodopera rispetto alle cultivar standard per eliminare l'elevato numero di germogli laterali emessi dalle piante e per la raccolta dei frutti che risultano nascosti dalle foglie. Il Pomodoro Costoluto di Chivasso è una cultivar diffusa da molto tempo nell'areale di produzione. I frutti appaiono leggermente appiattiti con lievi costolature da cui ne deriva il nome. Sono di pezzatura variabile 300-350 g. Caratteristica della varietà è quella di presentare un fiore apicale denominato "fiorone" che va asportato mediante cimatura per evitare la crescita di un frutto abnorme non commerciabile e, conseguentemente, per non pregiudicare la completa fioritura e la pezzatura dei pomodori. Le bacche sono dolci e molto saporite. ll Pomodoro Piatta di Bernezzo ha un peso medio elevato e superiore alle altre tipologie locali coltivate, la pezzatura varia tra i 250-400 grammi/frutto; la sua forma è tonda,compressa ai poli, con una colletatura poco marcata che evidenzia, a sua volta, una costolaturamediamente marcata con solcatura evidente. La polpa è dolce, profumata e gustosa; di media consistenza mentre la buccia evidenzia uno spessore medio contenuto e significativamente inferiore alle altre tipologie coltivate. 196 GLI ORTAGGI Questa varietà deriva da una selezione della tipologia piatta di Milano e/o piatta di Cambiano particolarmente diffusa negli areali piemontesi e cuneesi agli inizi degli anni Sessanta. Le prime coltivazioni sono state realizzate nella zona di Bernezzo, ove le condizioni ambientali ne hanno esaltato alcuni caratteri tali da favorirne una diffusione nell'intero areale pedemontano del cuneese. Tecnica colturale Nella coltura da pieno campo il pomodoro è una tipica pianta da rinnovo. È sconsigliabile ripeterne la coltura sullo stesso terreno a intervalli troppo brevi: almeno 3-4 anni devono passare se si vuole evitare che la carica patogena di parassiti fungini (Verticillium, Fusarium) e di nematodi cresca troppo; in questo periodo il terreno non può ospitare nemmeno altre solanacee (tabacco, peperone, melanzana, patata) che hanno gli stessi problemi parassitari. Nel caso della coltura in serra è più difficile rispettare la regola della rotazione e spesso per eliminare gli agenti patogeni presenti nel terreno si fa ricorso alla disinfezione con fumiganti e geodisinfestanti. Preparazione del terreno: la preparazione del terreno per accogliere la coltura del pomodoro deve essere molto curata, soprattutto nel caso che l’impianto si faccia con semina in campo. La successione delle operazioni in genere prevede un’aratura profonda (40-50 cm) nell’estate precedente e lavori complementari di affinamento durante l’autunno e l’inverno. Nei terreni argillosi per ottenere il perfetto affinamento richiesto dalle piccole dimensioni dei semi, opportuna risulta la preparazione anticipata del letto di semina con erpicature energiche che guasterebbero il buono stato strutturale del terreno. 197 GLI ORTAGGI Concimazione: al pomodoro deve essere assicurata un’adeguata fornitura degli elementi nutritivi necessari con concimi minerali anche nel caso, sempre meno frequente, che ci sia disponibile letame o qualche altro concime organico. L’entità della concimazione va commisurata alla produttività della coltura e alla dotazione del terreno degli elementi macronutritivi N-P e K. I concimi fosfatici e potassici vanno interrati durante la preparazione del terreno mentre quelli azotati vanno dati in parte al momento della semina o del trapianto (1/2-1/3 del totale, come urea) e in parte in copertura (come urea o nitrato ammonico). La coltivazione del pomodoro è, tra le tante ortive, quella maggiormente diffusa e viene praticata non solo nell’orto ma un po’ ovunque anche in vaso sui balconi, sui terrazzi o davanti al patio di casa piante di pomodori se allevate e curate con le tecniche adeguate sono le piante ortive che in assoluto danno grosse soddisfazioni anche se bisogna tenerle costantemente sotto controllo poiché in determinate condizioni ambientali e a seconda della varietà, sono soggette all’attacco di diversi tipi di malattie e parassiti. Per questi motivi è consigliabile pertanto coltivare varietà di piante di pomodoro adatte al tipo di ambiente scelto. Per assicurarsi che le piante di pomodoro crescano sane è importante effettuare dei controlli sistematici di tutta la parte aerea per intervenire tempestivamente alla comparsa dei primi sintomi delle malattie ed evitare che le stesse si diffondano a quelle vicine e altre piante presenti nell’orto come melanzane, peperoni e patate. 198 GLI ORTAGGI Malattie, parassiti e trattamenti Ecco come riconoscere i sintomi e quali trattamenti praticare sulle piante di pomodoro sofferenti: Ruggine: la cosiddetta ruggine può colpire il fogliame, gli steli e i frutti del pomodoro. Se foglie, steli e i frutti del pomodoro presentano macchie nerastre concentriche è segno che le piante sono state colpite dalla ruggine. La superficie fogliare circostante diventa gialla. Le foglie più giovani possono cadere lasciando i frutti esposti al sole. I pomodori presentano macchie nere e in tal caso prima che il raccolto venga perso bisogna intervenire con trattamenti preventivi, prima che la malattia si diffonda anche ai frutti, trattandole piante a fine maggio con fungicida specifico. Tale trattamento va ripetuto almeno due volte e a distanza di due settimane. Le piante più danneggiate vanno rimosse e bruciate. Se le foglie di pomodoro presentano macchie marrone – grigiastre su entrambe le pagini la causa è la Muffa grigia una malattia molto grave che se si manifesta in ambienti troppo cali ed umidi e che se non curata in tempo provoca il disseccamento delle foglie e il mancato sviluppo dei pomodori. Infatti La parte centrale delle parti colpite si secca, alla fine le foglie cadono, i frutti non si sviluppano. Per evitare la perdita del raccolto à consigliabile rimuovere le piante colpite, favorire l’arieggiamento e praticare trattamenti con prodotti specifici. 199 GLI ORTAGGI Se l’ambiente è eccessivamente umido e le piogge frequenti ed 200 abbondanti, le piante di pomodoro soffrono l’attacco della Peronospora, una malattia fungina, che colpisce rapidamente le foglie formando macchie biancastre e i pomodori acerbi e maturi con macchie scure. Verticillium: le foglie ingialliscono, presentano ingiallimento e necrosi, appassimento. La causa è un fungo del terreno, che può colpire la maggior parte delle piante. La rotazione delle colture e la selezione di varietà resistenti è fondamentale. I sintomi comprendono inoltre: perdita di turgore della chioma nelle ore più calde della giornata e recupero durante la notte, macchie tra le venature delle foglie più vecchie. Questo fungo inibisce la capacità della pianta di assorbire l’acqua e le sostanze nutritive. Cosa fare: Rimuovere le piante colpite e bruciarle, scegliere varietà resistenti, ruotare spesso le colture Nottua gialla del pomodoro: si tratta di un lepidottero che attacca gli organi aerei della pianta, provocando erosioni su foglie, steli, fiori e frutti. La lotta contro questo insetto va imposta su precisi criteri di lotta integrata. GLI ORTAGGI Tripide del pomodoro: parassita arrivato dalla California che provoca decolorazioni fogliari e sviluppo irregolare dei fiori e dei frutti. Sono stati utilizzati diversi tipi di insetticidi. Principi attivi: il pomodoro è un ortaggio ricco di sostanze nutraceutiche quali vitamina C, vitamina E, flavonoidi, beta-carotene e licopene. La pianta è inoltre caratterizzata dalla presenza di glicoalcaloidi steroidei, prevalentemente a struttura spirosolanica come l’alfa-tomatina e suoi derivati. Nelle radici, invece, sono stati identificati due steroidi del pregnano: il licopersiconolide e il licopersiconolo. Proprietà: vitaminizzanti, antiossidanti, antitumorali, rinfrescanti, diuretiche, digestive, lassative, antiuricemiche, antiemorroidarie. È un ortaggio dolce, succoso e romantico, costituisce un Insieme concentrato di molti principi nutritivi. Il licopene è un precursore della vitamina A che svolge importanti funzioni protettive nei confronti del nostro organismo. Contiene antiossidanti e anche una buona percentuale di vitamina C. , nonché potassio, fosforo e calcio. Utilizzo: è un ottimo coadiuvante per problemi di diuresi, stitichezza abituale, emorroidi Ricetta Pomodori ripieni di riso Ingredienti: 4 pomodori tondi 100gr di riso 150gr di provola 2 cucchiai di parmigiano 2 cucchiai di olio e.v.o. 201 GLI ORTAGGI basilico sale pepe Lavate e asciugate i pomodori, tagliate loro le calotte e mettetele da parte. Tagliate il perimetro interno del pomodoro con un coltellino e con l’aiuto di un cucchiaino, scavate ed eliminate tutto il contenuto dei pomodori che metterete da parte in una ciotola. Salate l’interno dei pomodori, capovolgeteli e metteteli a sgocciolare su una gratella. Nel frattempo lessate il riso in abbondante acqua salata, scolatelo al dente e versatelo dentro ad una ciotola dove aggiungete il succo di pomodoro filtrato, il parmigiano, la provola tagliata a cubetti, 2 cucchiai. Mescolate per bene il tutto quindi riempite ogni pomodoro con il riso. Coprite i pomodori con le calotte che avevate messo da parte, cospargete con un filo d’ olio evo e posizionateli su una teglia da forno ricoperta da un filo d’olio. Infornate i pomodori ripieni di riso in forno già caldo a 180° e cuocete per 30 minuti. Lasciar intiepidire e servire. F IGURA 35 - POMODORI RIPIENI DI RISO 202 GLI ORTAGGI POMODORO DA SALSA COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 100 % Sodio 6 mg Acqua 94.0 g Potassio 297 mg Proteine 1.0 g Ferro 0.3 mg Lipidi 0.2 g Calcio 9 mg Glucidi disponibili 3.5 g Fosforo 25 mg Niacina Fibra alimentare 0.8 mg 0.9 g Vitamina C 25 mg Energia 19 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione 203 GLI ORTAGGI POMODORO DA INSALATA COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 100 % Sodio 3 mg Acqua 94.2 g Potassio 290 mg Proteine 1.2 g Ferro 0.4 mg Lipidi 0.2 g Calcio 11 mg Glucidi disponibili 2.8 g Fosforo 26 mg Niacina Fibra alimentare 0.7 mg 1.1 g Vitamina C 21 mg Energia 71 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione POMODORO Famiglia Solanaceae Epoca di consumo maggio – settembre Caratteristiche Coltura da rinnovo. Può, dunque, aprire la rotazione. Valori nutritivi 100 grammi di pomodoro crudo al giorno coprono il 22% del fabbisogno in vitamina C 204 GLI ORTAGGI R ADICCHIO - C ICHORIUM INTYBUS L. - FAMIGLIA DELLE A STERACEE Storia: Si trova ovunque nei luoghi erbosi e incolti, dall’Eurasia sino ai confini dell’Afghanistan e del Belucistan. Geograficamente poteva esistere anche nel giardino dell’Eden, per questo si narra che la cicoria sia stata scoperta da Adamo nel Paradiso Terrestre. L’utilizzazione da parte dell’uomo della specie spontanea si può far risalire a tempi molto indietro nella storia dell'umanità. Plinio il Vecchio (23-79 a. C.), nella “ Naturalis Historia” , faceva menzione della lattuga veneta sottolineando le sue qualità depurative. Secondo la tradizione veniva usato come medicamento, specialmente per curare l’insonnia. Plinio accenna anche a tecniche quasi moderne di imbianchimento di lattughe e cicorie, consistenti soprattutto nel taglio dei germogli a una certa altezza. Columella, che per la lattuga cita numerose varietà (Ceciliana, di Cappadocia, Betica, di Cipro), per la cicoria si limita ad indicare alcune note colturali, che comunque indicano come essa fosse un comune ospite degli orti familiari. Nel Medioevo, con l'avvento del monachesimo più severo impose un grande impulso al consumo di cicoria, nonostante l'uso culinario rimanesse sostanzialmente circoscritto alle classi 205 GLI ORTAGGI povere o addirittura agli animali allevati. Era considerato un cibo rustico e sano, da contrapporre alle corrotte mollezze dei cibi raffinati che erano consumati nelle corti reali o nobiliari. Pier Andrea Mattioli, nel 1568, individua una cicoria selvatica (picra) e una coltivata, che suddivide ulteriormente in due varietà, l'una simile alla lattuga, l'altra a foglie più strette e amare. Pochi anni prima, nel 1561, il Prefetto dell'Orto Botanico di Padova Luigi Squalermo detto l'Anguillara (Semplici dell'eccellente...) cita una cicoria invernale coltivata nel Veneto, anch'essa da imbianchire. Anche Giovan Battista Barpo, canonico bellunese (Le delizie dell'Agricoltura e della Villa. Venezia, 1634), ne fa menzione. La cicoria venne coltivata per secoli anche per utilizzarne la radice che, torrefatta, poteva fornire un decente surrogato del caffè. Questa proprietà fu descritta per la prima volta da Prospero Alpini (16° sec.), noto proprio per aver importato il caffè dall'Africa, e venne dallo stesso proposta anche per scopi medicinali. La coltura di cicoria da radice si diffuse soprattutto durante i periodi di crisi del commercio del caffè, come ad esempio i blocchi commerciali napoleonici o il periodo intercorso tra le due guerre mondiali , come molti anziani ancora ricordano. commercializzata. Nel 1862, in un articolo (L'Agricolo, Almanacco pel 1862 con indicazioni sull'andamento dei bachi e solforazione delle viti. Anno I, Treviso) in cui si parlò dell'imbianchimento del radicchio. Già nel 1870 la varietà era nota in tutta Italia e veniva diffusamente 206 GLI ORTAGGI Quale ne sia l'origine, nel 1900 il radicchio rosso era l'ortaggio più importante del Trevigiano. Solo a Dosson ne venivano prodotti oltre 400 quintali l'anno, per lo stratosferico valore di circa 10.000 lire dell'epoca; molte famiglie ne traevano redditi di 3400 lire l'anno, giungendo a 1500-2000 lire nelle annate eccezionali. I prezzi variavano da 15 a 30 lire al quintale per la merce comune, fino a 80 lire e più per la migliore. Allo scoppio della seconda guerra mondiale i produttori si erano ridotti a soli 55, per una produzione complessiva inferiore a 2700 quintali. Dopo la guerra, tuttavia, la produzione riprese, in coincidenza con l'aumento del reddito pro capite medio, fino all'attuale produzione di più di 40.000 q l'anno su una superficie di 550 ha in continua crescita I caratteri della specie primitiva si modificarono nei secoli a causa dell’ adattamento ambientale, per ibridazioni naturali e per selezioni, sino a giungere al prodotto perfetto che è oggi il radicchio rosso della Marca Trevigiana. Solo in questa terra esistono le condizioni ideali per la sua produzione, infatti, la coltivazione del radicchio rosso è stata tentata, diverse volte, senza successo, già dal secolo scorso, in varie parti d’Italia e d’ Europa. La prima Mostra annuale del radicchio rosso trevigiano, che si tiene ancora oggi nella Loggia del Palazzo dei Trecento, risale al 19/12/1899. Da questa data, l’ Associazione Agraria Trevigiana iniziava una serie di mercati annuali a premio, verso la metà del mese di dicembre, allo scopo di pubblicizzare le tecniche di imbiancamento 207 GLI ORTAGGI Caratteri botanici Dal punto di vista botanico, il radicchio è classificabile come un gruppo di verdure appartenenti alla Famiglia delle Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Genere Cichorium; si tratta dunque di una cicoria. Comprende almeno 8 specie di piante erbacee, a ciclo annuale, biennale o perenne, dotate di fusti ramosi e fogliosi. Le foglie sono sempre alterne, dentate o partite; i fiori formano capolini in numero elevato, con le squame involucrali ordinate in due serie e ricettacolo nudo. I fiori sono azzurri, tutti ligulati ed ermafroditi, con antere acute alla base, stimmi filiformi e pelosi sul lato inferiore. I frutti sono rappresentati da acheni conici, muniti di un pappo, cioè di una appendice che si trova all'apice del frutto, per la disseminazione anemofila, formato da una coroncina di dentelli brevissimi. Il radicchio è un ortaggio da foglia, compreso nel gruppo delle cicorie, a prevalente consumo invernale. Il radicchio è un vegetale tra i più apprezzati e rinomati per le ottime caratteristiche organolettiche. L'origine degli attuali radicchi coltivati si può attribuire ad un complesso di azioni, quali le ibridazioni spontanee e la selezione (sia quella naturale, sia quella effettuata dagli orticoltori) che hanno portato a differenziazioni morfologiche, talora rilevanti. Col termine generico "radicchio" si è soliti indicare un alimento di origine vegetale color rosso, verde o variegato, caratterizzato dalla forma a cespo (aperta o chiusa, affusolata o a palla) e da un sapore tipicamente amaro. Come si legge nel sito dedicato “il radicchio di Treviso è l'estremo dono della terra, che, quando l'autunno si assopisce nell'inverno, dall'umiltà verdognola del campo, sommerso negli stessi umori della stagione in dissolvimento, si gonfia di linfe trionfali che gli danno un colore ed una consistenza 208 GLI ORTAGGI impareggiabili . Il colore predominante il rosso che risplende contro se posto agli steli di alabastro quasi a cantare una vita che sfida i rigori dell'inverno. Molte varietà di radicchio, rosse e non, hanno acquisito la certificazione di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Varietà 209 nome di "radicchio": "Radicchio" è quindi un termine semplificativo e volgare che indica varie "insalate amare" e che nulla ha a che vedere con la suddivisione scientifica delle piante in oggetto (poiché, rispettando quest'ultimo criterio, dovrebbero essere chiamate "cicoria"). Proviamo quindi ad elencare i più noti ortaggi che possono acquisire il Radicchio rosso: per radicchio rosso si intende una verdura pigmentata di color rubino o violaceo, appartenente a molte varietà, anche parecchio differenti per forma e provenienza ma tutte appartenenti al Genere Cichorium, Specie intybus. Tra i radicchi rossi più noti ricordiamo: Radicchio rosso di Treviso, precoce e tardivo (forma allungata, con foglie strette e cespo semi-chiuso) Radicchio Rosso di Chioggia (forma sferica e cespo chiuso) Radicchio rosso di Verona (forma allungata, con foglie larghe e cespo chiuso). Radicchio variegato: per radicchio variegato si intende un ortaggio di color verde-giallognolo puntinato in rosso-violaceo avente il cespo aperto; quello più noto e riconosciuto è di Castelfranco. Il radicchio variegato di Castelfranco è ottenuto dall'incrocio tra il rosso di Treviso e l'indivia scarola (anch'essa facente parte delle cicorie). Radicchio verde: è un termine ancor più generico rispetto a quello rosso. Esso può essere utilizzato praticamente per tutte le varietà GLI ORTAGGI di cicoria verde amara (ad esclusione della cicoria catalogna e dell'indivia di Bruxelles, invece distinte per le caratteristiche morfologiche peculiari); le più note sono: Radicchio verde pan di zucchero (forma allungata, con foglie larghe e cespo chiuso) Radicchio verde selvatico o di campo (ce ne sono varietà differenti, alcune con foglia frastagliata, altre con foglia regolare; non formano un fitto cespo e rimangono di dimensioni più contenute). Molte varietà di radicchio si classificano ulteriormente in precoci e tardive, variabile che ne diversifica il gusto e l'aroma. Quello di Treviso, ad esempio, è diverso anche per la forma stessa delle foglie, che dipende dalla tecnica colturale. Proprietà nutrizionali. il radicchio costituisce una vera e propria farmacia naturale che in ottobre non dovrebbe mancare sulla nostra tavola. Potassio, fosforo, sodio, ferro, magnesio, manganese, rame, calcio, principi amari e sostanze zuccherine, grandi quantità di vitamine, aminoacidi e piccolissime quantità di protidi e lipidi. Le proprietà del radicchio sono variegate e molteplici. L'azione principale è quella tonificante, preziosa durante i cambi di stagione, in cui il sistema immunitario, nervoso ed articolare vengono sottoposti a sforzi. Il radicchio è una verdura appartenente al VI e al VII gruppo di alimenti, giacché (con le dovute differenze legate alla varietà) contiene sia vitamina C, sia retinolo equivalenti (pro-vit. A carotenoidi). Curiosità : una ricetta per preparare uno sciroppo prezioso sia nei casi di afonia vera e propria, sia come rimedio preventivo dei disturbi di voce. 210 GLI ORTAGGI Particolarmente consigliato a chi utilizza molto le corde vocali: insegnanti, venditori e naturalmente cantanti. Ricetta 211 S CIROPPO AL RADICCHIO Ingredienti: 100 g di radicchio un cucchiaio di sommità di erisimo due cucchiai di mele di timo 200 cl di acqua Procedimento; Frullare il radicchio. Filtrare il composto. A parte far bollire l'acqua, aggiungere l'erisimo. Spegnere e lasciare in infusione per 15 minuti. Filtrare, aggiungere il miele di timo. Raffreddare ed aggiungere il succo di radicchio. Dosi consigliate:. Bere a cucchiai durante l'arco della giornata, agitando lo sciroppo ogni volta che lo si assume. GLI ORTAGGI Ricetta Risotto radicchio gorgonzola e noci Ingredienti 140 g di riso (io ho usato il vialone nano) 1 radicchio 600 ml di brodo vegetale caldo 80 g di gorgonzola 1 cipolla 60 g di noci già sgusciate olio extravergine d'oliva sale pepe Tagliate il radicchio a listarelle e sciacquatelo per bene. In una padella rosolate la cipolla. Aggiungete il riso e fatelo tostare un paio di minuti. Aggiungete il radicchio ed un po’ di sale. Fatelo rosolare e quando sarà appassito, iniziate ad aggiungere il brodo. Aggiungete il brodo poco alla volta, aspettando che sia stato assorbito prima di aggiungerne dell’altro. Quando il riso sarà quasi cotto del tutto, aggiungete le noci tritate. Spegnete ed aggiungete il gorgonzola. Quando si sarà sciolto del tutto, aggiustate di sale e pepe e servite. 212 GLI ORTAGGI 213 F IGURA 36 - RISOTTO RADICCHIO GORGONZOLA E NOCI RADICCHIO ROSSO COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 72 % Sodio 0 mg Acqua 94.0 g Potassio 0 mg Proteine 1.4 g Ferro 0.3 mg Lipidi 0.1 g Calcio 36 mg Glucidi disponibili 1.6 g Fosforo 30 mg Niacina Fibra alimentare 3.0 g 0.3 mg Vitamina C Energia 13 kcal 10 mg Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione GLI ORTAGGI RADICCHIO VERDE COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 95 % Sodio 0 mg Acqua 88.1 g Potassio 0 mg Proteine 1.9 g Ferro 7.8 mg Lipidi 0.5 g Calcio 115 mg Glucidi disponibili 0.5 g Fosforo 45 mg Niacina 0.3 mg Vitamina C 46 mg Fibra alimentare 0 g Energia 14 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione RADICCHIO – SINTESI Famiglia asteracee Epoca di semina luglio Epoca di raccolta Ambiente Varietà precoci: ottobre – novembre Varietà tardive: dicembre – febbraio Richiede terreni fertili e soffici 214 GLI ORTAGGI R AVANELLO – R APHANUS SATIVUS L. FAMIGLIA B RASSICACEAE . Francese: Radis; Inglese: Radish; Spagnolo: Rabanito . ràbano ; Tedesco: Radieschen. – Rettich Storia 215 Il ravanello (Raphanus sativus L.), detto anche rapanello, è originario dei paesi asiatici. Conosciuta da oltre 3mila anni in Cina, questa specie era già ampiamente coltivata all'epoca dei Greci e Romani. La parola “raphanus” si potrebbe ricondurre all’etimologia di un vocabolo greco o persiano. Sconosciuto allo stato spontaneo, il ravanello era tuttavia già noto agli Egizi veniva consumato unito a spicchi d’aglio. Anche i medici greci e latini ne conoscevano le virtù e lo utilizzavano per calmare la tosse, facilitare la digestione e accrescere la secrezione lattea. Durante il Medioevo e nel Rinascimento questo ortaggio era considerato prodigioso per curare la pertosse e lo si raccomandava anche a chi soffriva di artrite, di calcoli e di renella (sabbia delle vie urinarie). Non vi è una certezza rigorosa sul suo luogo di origine, anche se pare possa identificarsi con le zone più orientali dell’Asia, quali la Cina e il Giappone. In Cina si trova, infatti, il maggior numero di varietà. Sembra però che la coltura delle varietà oggi note abbia avuto inizio non prima del XVI secolo. GLI ORTAGGI Caratteri botanici Il Ravanello o rapanello (Raphanus sativus L.) è una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, coltivata per l'ipocotile ingrossato, comunemente chiamato radice, di sapore più o meno piccante. In Italia è coltivato su una superficie di circa 1.000 ettari, per 3/4 in pieno campo e 1/4 in coltura protetta. Il prodotto è destinato soprattutto al mercato interno. In botanica, il ravanello (o rapanello) è conosciuto come Raphanus sativus L., binomio scientifico proposto già da Linneo nel lontano Settecento, ed attualmente accettato: si tratta di una pianta erbacea coltivata o subspontanea, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae (o Crucifere). Il ravanello è sfruttato in fitoterapia per le sue proprietà benefiche, oltre ad essere un ortaggio molto apprezzato nelle tavole italiane. Il nome “ravanello” deriva da raphys (rapa), termine direttamente correlato al latino raphanus. Anche la lingua persiana ha contribuito alla nomenclatura di questa pianta: “rafe”, in questa lingua, significa “apparizione rapida”, operando un riferimento alla veloce germinazione dei semi di ravanello. La parte aerea si presenta con foglie lobate con margine irregolarmente seghettato. I fiori, muniti di quattro petali, sono di colore bianco, rosa o violetto; il frutto è Il frutto è una siliqua che racchiude semi rossastri, rotondi o leggermente allungati. Ha polpa bianca, croccante e leggermente piccante. Ne esistono diverse varietà di forma, colore e sapore, tra cui il ravanello bianco che si differenzia per il colore bianco anziché rosso 216 GLI ORTAGGI Varietà Le varietà coltivate sono numerose e vengono classificate in base alla forma e colore della radice od alla stagione di coltivazione. Le varietà più diffuse in Italia per i ravanelli tondi e rossi sono Cherry Belle e Saxa, per quelli bianchi ed oblunghi Candela di Ghiaccio, mentre per i ravanelli rossi ed oblunghi Candela di Fuoco, Ravanello Lungo o Torino o Tabasso. Brassicacee. Il "ravanello lungo" o "ravanello Torino o "ravanello Tabasso" è una delle numerose varietà appartenenti alla specie Raphanus Sativus L., della famiglia delle La cultivar presenta piante di vigoria medio elevata, foglie distese ed erette, radice fittonante a forma cilindrica e regolare di colore rosso intenso, con apice sottile e bianco ed un piccolo alone dello stesso colore all'attaccatura delle foglie. La parte edule, composta dalla parte ingrossata e carnosa dell'ipocotile, si presenta regolare, senza sapori amarognoli o piccanti, mentre è elevata la presenza di aromi. La cultivar si distingue, quindi, per l'ottimo sapore, meno simile alla rapa delle comuni cultivar commerciali, e per il perfetto adattamento a produzioni di qualità durante tutti i mesi dell'anno. La tecnica colturale prevede la semina a file sotto tunnel durante l'intero arco dell'anno, ad eccezione dei mesi più caldi (luglio e agosto). La concimazione ottimale si ottiene con la letamazione una volta l'anno all'inizio della stagione colturale e con humus di lombrico distribuito a metà anno colturale. Per la brevità del ciclo colturale, raramente necessita di trattamenti fitosanitari. 217 GLI ORTAGGI Tecnica colturale Il ciclo colturale dura da un minimo di tre settimane, nel periodo estivo, ad un massimo di 2-3 mesi durante l'inverno. Dopo l'aratura, si effettuano lavorazioni (frangizollatura) per la rottura delle zolle ed appianamento del terreno, cui far seguire un ulteriore amminutamento del terreno; prima della semina è opportuno effettuare una rullatura. I concimi fosfatici e potassici vengono distribuiti in presemina. Il ravanello si adatta a molti tipi di terreno, nonostante prediliga quelli ricchi di sostanze organiche, calcarei ed irrigui. Facile da coltivare proprio su piccole superfici, questo ortaggio ha un ciclo produttivo abbastanza breve: per tale ragione ed anche per le limitate dimensioni delle piante, si adatta facilmente alle consociazioni e non crea problemi negli avvicendamenti colturali. Lo si può coltivare assieme a diversi ortaggi: lattughe, rucola, radicchi, carote, prezzemolo ecc. Avversità e parassiti Il parassita più dannoso è l'Altica del cavolo (Phyllotreta spp.) che danneggia le foglie sia allo stadio di larva che adulto. Proprietà nutrizionali: Il ravanello è molto ricco di vitamina B e C e di 218 GLI ORTAGGI ferro. Ha proprietà diuretiche e depurative stimolando l’attività del fegato e della cistifellea, antiscorbuto, tonico respiratorio, digestivo, diuretico, sedativo nervoso, antiallergico. Il ravanello contiene pochissime calorie (11 calorie per 100 gr), è ricchissimo di acqua che costituisce il 95,6% del suo peso, è utile come coadiuvante nel rilassamento del sistema muscolare e nervoso, elimina parassiti e vermi, inibisce la formazione e la crescita dei batteri, stimola la diuresi, ha azione depurativa soprattutto a livello renale, previene lo scorbuto grazie alla presenza in esso di vitamina C, potente antiossidante richiesto dal corpo per la sintesi del collagene e per eliminare i radicali liberi dannosi, oltre che utile ad aumentare la risposta immunitaria dell’organismo contro potenziali infezioni e favorire l’assorbimento del ferro. Inoltre, grazie alla buona presenza di vitamine del gruppo B, in particolare di acido folico, è efficace contro l’asma, ha effetti rilassanti e favorisce il buon sonno ristoratore; stimola appetito e digestione, utile contro la tosse, le affezioni polmonari, l’ asma e le bronchiti sotto forma di infuso e decotto, mentre i semi, contenenti sinalbina, mescolati all’acqua, stimolano il transito intestinale, garantendo un blando effetto lassativo. Ricetta Zuppa di foglie di ravanello Ingredienti: foglie di ravanello: due mazzetti 2 patate 1 piccola cipolla bianca olio extravergine q.b. brodo vegetale q.b. 219 GLI ORTAGGI 2 cucchiai di panna acida sale q.b. Lavare le foglie dei ravanelli, scegliendo quelle più verdi e fresche e metterle in una pentola insieme alla cipolla affettata e le patate sbucciate a pezzi. Aggiungere un po’ di brodo vegetale e lasciare cuocere le verdure finché saranno tenere. Frullare il con un frullatore ad immersione, salare ed eventualmente aggiungere un po’ di brodo vegetale se si desidera una zuppa più liquida. Per una zuppa un po’ più saporita invece, si può fare prima il soffritto di cipolla, poi aggiungere le altre verdure e il brodo procedendo poi alla cottura, ovviamente è meno light! Servire la zuppa calda o anche tiepida, decorando con qualche fettina di ravanello. Si può aggiungere un cucchiaio di panna acida, in alternativa, panna fresca o del parmigiano o un filo d'olio extravergine di oliva. F IGURA 37 - ZUPPA DI FOGLIE DI RAVANELLO 220 GLI ORTAGGI RAVANELLO COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 99 % Sodio 59 mg Acqua 95.6 g Potassio 240 mg Proteine 0.8 g Ferro 0.9 mg Lipidi 0.1 g Calcio 39 mg Glucidi disponibili 1.8 g Fosforo 29 mg Niacina 0.4 mg Vitamina C 18 mg Fibra alimentare 1.3 g Energia 11 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione 221 GLI ORTAGGI S EDANO - A PIUM GRAVEOLENS – FAM. APIACEAE Inglese: celery; Francese: célerie; Spagnolo: apio; Tedesco: Sellerie Pianta molto comune in tutti gli orti e molto coltivata. E' una pianta biennale nelle condizioni naturali, ma resta sul terreno per pochi mesi quando viene coltivata. Storia Le virtù terapeutiche del sedano (Apium graveolens L.) erano conosciute fin dall'antichità: già 1.000 anni prima di Cristo, infatti, le opere di alcuni autori greci, quali l'Odissea di Omero, contenevano riferimenti all'utilizzo di questa pianta come come pianta medicinale. Nel Medioevo, la badessa Ildegarda di Bingen considerava il sedano una panacea contro ogni male. La prima testimonianza dell'impiego del sedano a fini alimentari si fa risalire a un documento francese del 1623. Tra la fine degli 17º inizio del 18º secolo, Francia, Inghilterra e Italia . intrapresero studi per il miglioramento genetico per cercare di attenuare l'aroma del sedano selvatico, rendendolo più delicato. Negli orti astigiani, situati nella piana alluvionale del Tanaro, il sedano è coltivato fin dall'inizio del 20º secolo; fonti storiche attestano la partecipazione a premi per la razionale coltivazione degli orti nell'astigiano e viene anche citata la locale società orticola astigiana in cui sono associate molte aziende che producono sedano; attualmente la zona di maggior diffusione è situata nell'astigiano, seguito dal casalese ed da alcuni areali torinesi. 222 GLI ORTAGGI Caratteri botanici Il sedano è un erbacea biennale facente parte della famiglia delle Apiaceae.. Diverse sono le varietà di Sedano note, tra cui il Sedano Dulce ed il Sedano Rapa. Essa possiede fusti cavi al loro interno e ramificati, in grado di svilupparsi per circa 80 cm in altezza. Le foglie del sedano sono disposte in maniera alterna, di forma lobata e composte da un picciolo lungo e margini seghettati, color verde molto acceso. Le infiorescenze nascono durante il secondo anno di vita. e sono ermafroditi, di color bianco-verdognolo e raggruppati in infiorescenze ad ombrella di 6-12 raggi. Il frutto (detto seme) è formato da due acheni con costole verticali. La radice è fittonante. Tecnica colturale La moltiplicazione del Sedano avviene per seme, in piena terra. Essa è un’operazione che va compiuta nella stagione primaverile oppure in estate. Qualora si opti per la semina in semenzaio, essa va compiuta dal mese di gennaio a quello si giugno. Posti in un contenitore al buio, con un terriccio leggero, inumidito, si attende la nascita delle piccole piantine per spostarle in un luogo luminoso. Esigente in acqua e fertilità; Distanza 50x20 cm, la fittezza favorisce l’imbianchimento. Ha bisogno di un clima temperato, caldo e umido. Teme la siccità e il gelo. Il sedano può essere facilmente coltivato negli orti a produzione familiare, e possiede il grande pregio di poter essere trapiantato in vaso e utilizzato come “pianta viva”, ossia da usare al bisogno, prelevando foglie e coste quando se ne rappresenti la necessità. Per quanto riguarda le cure, il sedano deve essere esposto alla luce, facendo attenzione a ruotare il vaso a giorni alterni per non farlo ingiallire, poi deve essere annaffiato quel che basta per mantenere il terriccio fresco senza, però, inzupparlo; non è necessario concimarlo perché potrebbero accumularsi i nitriti nelle foglie. Al momento della raccolta, 223 GLI ORTAGGI non strappate mai le coste, partendo da quelle esterne, tagliatele con le forbici, facendo attenzione a non rovinare quelle circostanti. Avversità Il sedano è una pianta che molto frequentemente rischia l’attacco da parte dei parassiti e dei funghi. Per questi ultimi, è necessario adottare dei fungicidi consigliati dal proprio vivaista di fiducia, spesso a base di rame. Anche gli insetti, come ad esempio la mosca minatrice, possono costituire una seria minaccia per la pianta di sedano. Quest’ultima, infatti, scava gallerie direttamente all’interno del picciolo del sedano e richiede l’immediato utilizzo di insetticidi. La mosca dei sedani, che si nutre dell’interno della pianta lasciando intatto l’esterno. I primi sintomi di questa malattia sono l’ingiallimento e la trasparenza della foglia che, successivamente, diventa secca. Varietà : Dorato d’Asti, Rissone, Giuseppe. Sedano dorato astigiano: ha un buon aroma e poca fibrosità. Negli ultimi anni è cresciuto l'interesse per questa varietà che presenta colorazione giallo dorata dei piccioli fogliari a costa piena. tecniche coltivazione: vengono coltivate due selezioni, quella “ Giuseppe”, con raccolta autunnale, e quella “ Rissone”, con raccolta in primavera/estate. Fa parte dei Prodotti agroalimentari tradizionali della regione Piemonte. Nell'astigiano si consuma soprattutto nei mesi autunnali intinto nella tradizionale “ bagna cauda” insieme a molte altre verdure di stagione. Negli orti della piana alluvionale del Tanaro il sedano era coltivato con successo dall'inizio del secolo, trovando un terreno adatto e ben predisposto alla sua coltivazione. I terreni alluvionali limoso sabbiosi sono ricchi di elementi minerali e di sostanza organica e aiutano lo sviluppo vegetativo del sedano consentendo di realizzare un prodotto 224 GLI ORTAGGI di altissimo pregio. Fonti archivistiche attestano la realizzazione di un “ concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” bandito nel 1914 dalla Società Orticola Astigiana; Principi nutrizionali e proprietà: Le fibre di cui è ricco, aiutano a ridurre trigliceridi e colesterolo; la sedanina, una sostanza aromatica stimolante e altre molecole (fenolo, mannite, inositolo) ne potenziano le capacità digestive e di assorbimento dei gas nell’apparato digerente. Mentre gli ftalidi, dei particolari fitonutrienti, facilitino il controllo degli gli ormoni che regolano la pressione del sangue e lo rendono adatto nel trattamento di molti casi di ipertensione . Questa sua capacità disintossicante, unita al ricco quantitativo di vitamina A fa del sedano un alleato anche contro le infiammazioni. In generale il sedano depura tutto l'organismo, attenua i dolori articolari e muscolari, contrasta l'artrite e i reumatismi, permette al sangue di mantenere la sua naturale acidità, è sedativo, battericida, svolge una azione tranquillante e antidepressiva sul sistema nervoso centrale; queste sue qualità sono legate al suo buon contenuto di: calcio, potassio, fosforo, selenio, magnesio, vitamina A e C. Aiuta a prevenire ed espellere eventuali calcoli renali, attenua l'aerofagia e costituisce un valido supporto per combattere i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento precoce e di molte malattie Usi in cucina Esso è molto noto per l’uso che se ne fa in ambito culinario, dal momento che è anche una specie di natura aromatica. In alcune zone nordiche, è ancora utilizzato come digestivo e diuretico, o per la cura delle malattie renali, di ulcere e di piaghe. Crudo o cotto il sedano è uno degli alimenti più usati in cucina. Per le sue proprietà e il basso apporto calorico, (20 cal. per 100 gr) è consigliato 225 GLI ORTAGGI e presente nella gran parte delle diete. Un toccasana, dunque. oggi spopola negli happy hour sia al naturale, generalmente servito in bicchieri o contenitori trasparenti assieme a carote e finocchi, o accompagnato dalla classica maionese (meglio se artigianale) alla tartara, alla salsa rosa. A tocchetti, soffritto con carote, zucchine, patate e cipolle, costituisce la base per molti sughi e salse come il ragù. E’ immancabile nella giardiniera di verdure, sia sott’olio che sott’aceto, così come ingrediente di molte insalate. Ricetta Sedano in salsa Ingredienti 2 sedani 2 tuorli d’uovo 25gr di burro 1 limone 1 noce di burro noce moscata besciamella sale pepe Mondate, lavate e lessate il sedano in acqua salata. Mescolate in una ciotola i tuorli d’uovo con il succo di limone. Unite ai tuorli poco per volta la besciamella calda, quindi la noce di burro, la noce moscata ed un pizzico di pepe. Servite la salsa con i sedani ben caldi. 226 GLI ORTAGGI 227 F IGURA 38 - SEDANO IN SALSA SEDANO COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 80 % Sodio 140 mg Acqua 88.3 g Potassio 280 mg Proteine 2.3 g Ferro 0.5 mg Lipidi 0.2 g Calcio 31 mg Glucidi disponibili 2.4 g Fosforo 45 mg Niacina Fibra alimentare 0.2 mg 1.6 .8g Vitamina C 32 mg Energia 20 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione GLI ORTAGGI SEDANO – sintesi Famiglia Apiaceae Epoca di trapianto Inizio primavera Epoca di raccolta Fine agosto 228 Ambiente Predilige climi umidi non adattandosi a climi secchi Esigenze colturali Nel caso di temperature non idonee è necessario ricorrere a irrigazioni piuttosto frequenti Composizione chimica Fonte di: fibre, vitamina C, ferro, calcio e potassio GLI ORTAGGI S PINACIO - S PINACIA OLERACEA L.- F AMIGLIA : C H ENOPODIACEAE Francese: Epinard; Inglese: Spinach; Spagnolo: Espinaca; Tedesco: Spinat. Storia Originario dell'Asia sud-occidentale, lo spinacio (Spinacia oleracia L.) con grande probabilità fu introdotto in Europa attorno all'anno 1000, anche se alcuni studiosi parlano della metà del XVI secolo. Sembra che gli Arabi abbiano conosciuto questa pianta in Persia ed abbiano poi contribuito a diffonderla in altri Paesi. Soltanto nel XIX secolo, però, lo spinacio ha acquistato importanza come ortaggio di diffuso consumo, prima in Europa e poi in America. Lo Spinacio, quindi, è un ortaggio conosciuto fin dall'antichità: è arrivato in Europa (Spagna) con gli Arabi intorno al 1000 e da lì si è diffuso negli altri Paesi europei passando poi in America dopo il 1500. Si racconta che Caterina de' Medici, quando lasciò Firenze per andare in sposa a Enrico di Valois, futuro Re di Francia, si fece accompagnare da alcuni cuochi in grado di preparare in svariati modi questo ortaggio che pare fosse una delle sue verdure preferite: da allora, nella cucina classica francese, le preparazioni che richiedono un letto di spinaci sono chiamate per questo "à la florentine". Nel 1699, gli spinaci vengono citati da John Evelyn. Proprio per il suo contenuto di ferro che ha un effetto rinforzante sui muscoli gli spinaci sono stati scelti come "pozione magica di forza" per il fumetto di Braccio di Ferro: Il più forte è sempre lui Braccio di Ferro vincerà per nessuno c'è pietà 229 GLI ORTAGGI sempre vincerà. Braccio di Ferro ('Popeye') è un personaggio immaginario dei fumetti creato da Elzie Crisler Segar, che è apparso in strisce a fumetti e cartoni animati cinematografici e televisivi. Apparve per la prima volta il 17 gennaio 1929; Popeye diventò il titolo della striscia negli anni successivi. Nel 1933 i Fleischer Studios di Max e Dave Fleischer adattarono i personaggi di Thimble Theatre in una serie di cortometraggi animati cinematografici intitolata Braccio di Ferro per la Paramount Pictures. Questi cartoni animati sono tra i più popolari degli anni '30, e i Fleischer e successivamente i Famous Studios di proprietà della Paramount continuarono la produzione fino al 1957. I cortometraggi sono ora di proprietà della Turner Entertainment, una società controllata dalla Time Warner, e distribuiti dalla società sorella Warner Bros. Nel corso degli anni, Braccio di Ferro è apparso anche in comic book, cartoni animati televisivi, videogiochi, centinaia di pubblicità e prodotti periferici (che vanno dagli spinaci alle caramelle), e nel film live-action del 1980 diretto da Robert Altman che vide l'esordio cinematografico di Robin Williams, nei panni di Braccio di Ferro. Nel 2002 TV Guide classificò Braccio di Ferro al 20º posto nella sua lista "50 Greatest Cartoon Characters of All Time". Caratteri botanici Lo spinacio è una pianta erbacea, edule, a ciclo annuale, con una radice fittonante rossa vicino al colletto. Le foglie basali sono carnose, provviste di un picciolo lungo 5-10 cm e di un lembo astato liscio o bolloso lungo 10-20 cm; i fiori sono piccoli, verdastri, riuniti in glomeruli ascellari quelli femminili e in spighe quelli maschili; le piante maschili sono caratterizzate da steli fiorali privi di foglie; le piante femminili hanno foglie complete fino all'estremità degli steli. I fiori femminili sono monoovulari e danno origine ad un frutto secco monosperma, indeiscente con endocarpo sclerotizzato. 230 GLI ORTAGGI In base alla forma del frutto si distinguono due sottospecie: Spinacia olracea inermis Moench (=glabra Mill), con frutti lisci subrotondi; è il tipo più diffuso in coltura, con numerose cultivar; Spinacia oleracea spinosa Moench, con frutti angolosi o spinescenti; se ne conoscono poche varietà (Hollandia, Amsterdam e Cavallius) e, seppur dotate di buona rusticità e resistenza al freddo, sono poco diffuse in Europa, e quasi esclusivamente per l'industria conserviera. Tecnica colturale Lo spinacio, in relazione al suo breve ciclo, è coltivato di frequente come intercalare nel periodo autunnovernino con semina in agosto-settembre; trova le migliori condizioni fitosanitarie quando si osservano rotazioni di 3-4 anni; si realizzano anche colture primaverili soprattutto nel Centro-Nord, dove si effettuano colture destinate all'industria. Il terreno deve essere ben preparato. Preferisce terreni di medio impasto e sciolti. La semina può essere fatta a spaglio oppure a macchina, in file distanti 20-30 cm, con interramento a 1-2 cm di profondità; la densità colturale varia a seconda che si tratti di colture destinate al mercato (19-22 kg/ha di seme per realizzare, dopo il diradamento, densità di 35-50 piante a metro quadrato) oppure all'industria (30-40 kg/ha di seme per realizzare densità di 200-250 piante a metro quadrato; l'elevata densità favorisce il portamento eretto delle piante, richiesto per la raccolta meccanica). I lavori consecutivi (oltre al diradamento) sono rappresentati da sarchiatura o diserbo, irrigazioni, concimazioni in copertura. Esigenze ambientali: lo spinacio è specie a basse esigenze termiche e buona tolleranza al freddo nella fase di rosetta. E' una pianta longidiurna, con rapida induzione a fiore a lunghezze del giorno superiore a 14 ore (maggio-agosto). Ha una buona tolleranza alle elevate salinità. Poco esigente per acqua e fertilità del suolo. 231 GLI ORTAGGI Pur adattandosi a tutti i tipi di terreno preferisce quelli freschi sciolti, ricchi e ben drenati e pH superiore a 6,5. Per ottenere una rapida crescita necessita di condizioni di umidità elevate e costanti; pertanto è opportuno ricorrere all'irrigazione in caso di andamento climatico avverso alla semina e durante le prime fasi della crescita anche per evitare fenomeni di prefioritura. In Italia la sua coltivazione è diffusa in tutte le regioni, in particolare nel Lazio, Toscana, Campania, Veneto e Piemonte. E' diffusa anche la sua coltivazione in serra per la produzione invernale nel Nord. Raccolta e produzione: la raccolta comincia 40-60 giorni dalla semina nelle colture primaverili; si può effettuare la sfogliatura oppure la raccolta dell'intera pianta; la radice viene tagliata appena al di sotto delle foglie; oggi la raccolta meccanica è molto diffusa. La produzione si aggira intorno ai 200 quintali ad ettaro. Varietà: Matador (verde brillante a crescita rapida) Vital GS (oidio R), Gigante d’inverno, Riccio d’Asti, Re d’estate. Avversità e parassiti Lo spinacio è una pianta abbastanza rustica; infatti non sono molti i parassiti in grado di attaccarla nel periodo autunno-invernale, quando le temperature sono relativamente basse; la mancanza di adeguate rotazioni può tuttavia compromettere le colture. Tra i parassiti vegetali che determinano marciumi alle radici e al colletto ricordiamo Pythium ultimum e Rhizoctonia solani. Anche la peronospora (peronospora farinosa f. sp. spinaciae) può risultare dannosa in condizioni di elevata umidità e temperature comprese tra 8 e 18°C. Durante il periodo estivo sulle colture da seme sono più dannose l'antracnosi, la cladosporiosi e la fusariosi. Tra i virus che possono attaccare lo spinacio ci sono il Virus del cetriolo, il Virus del mosaico e il Virus del giallume della bietola (questi virus sono trasmessi dagli afidi). I parassiti animali più dannosi comprendono, oltre agli afidi, le nottue, le lumache e la mosca Pegomya hyoscyami. 232 GLI ORTAGGI Proprietà nutrizionali: Pur essendo vero che questi ortaggi sono particolarmente ricchi di ferro (circa 3 mg per ogni etto), il nostro organismo può trattenere e utilizzare solo una minima parte di questo prezioso elemento, in quanto gli spinaci contengono anche acido ossalico, una sostanza capace di limitare in maniera consistente la biodisponibilità dei minerali forniti dagli ortaggi a foglie verdi. Gli spinaci, caratterizzati da un elevato contenuto di acqua, conferiscono 23 kcal/ 100 gr., contengono significative quantità di vitamine: vitamine A, rilevante e utile per idratare e tonificare la pelle e per il corretto funzionamento della vista e vitamina C, fondamentale per rinforzare il sistema immunitario e per combattere i danni provocati dai radicali liberi, come più volte ribadito nella trattazione, ma anche, in minore quantità vitamine B, D, F, PP e K e forniscono una buona quantità di minerali come rame, potassio, zinco, calcio e fosforo. Contengono acido folico, che contribuisce a stimolare la produzione di globuli rossi e che risulta efficace nella prevenzione di tumori e di patologie cardiovascolari, oltre che nella prevenzione delle malformazioni neonatali, a parere di alcuni studi; clorofilla, che rigenera le cellule apportando loro ossigeno, migliora la contrazione cardiaca e rivitalizza il sistema vascolare, e alcuni carotenoidi, che svolgono una buona azione antiossidante. Usi in cucina: Molto apprezzato come verdura cotta, ha un contenuto in sostanza secca del 10% con il 3,7% di proteine; elevato è il suo contenuto in vitamine e sali minerali. Ricetta Strudel di spinaci Ingredienti: 700gr di spinaci pasta sfoglia 233 GLI ORTAGGI 1 cipolla tritata 25gr di pancetta a dadini 3 cucchiai di parmigiano grattugiato 2 uova 50gr di uvetta 50gr di pinoli latte olio extravergine di oliva sale pepe Insaporite gli spinaci in 2 cucchiai di olio dove avrete fatto soffriggere la cipolla, stufateli e lasciateli raffreddare. Fate soffriggere in olio per pochi minuti la pancetta. In una terrina mettete gli spinaci, la pancetta, le uova, sale, pepe, il parmigiano, l’uvetta, i pinoli e mescolate. Stendete la pasta sfoglia, versate il composto e arrotolate. Disponete lo strudel su una teglia con carta da forno, spennellate con poco latte ed infornate a 180°C per 20 minuti. F IGURA 39 - STRUDEL DI SPINACI 234 GLI ORTAGGI SPINACIO COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 83 % Sodio 100 mg Acqua 90.1 g Potassio 530 mg Proteine 3.4 g Ferro 2.9 mg Lipidi 0.7 g Calcio 78 mg Glucidi disponibili 3g Fosforo 62 mg Niacina Fibra alimentare 0.4 mg 1.9 g Vitamina C 54 mg Energia 31 kcal Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione 235 GLI ORTAGGI Z UCCHINO - C UCURBITA PEPO -C UCURBITACEAE E Z UCCA C UCURBITA - FAMIGLIA C UCURBITACEE Storia Originario dell'Asia meridionale (zona dell'Himalaya) e dell'America centrale (Messico), lo zucchino (Cucurbita pepo L.) iniziò a diffondersi in Europa nel XVI secolo ed oggi è coltivato in tutti i continenti. La parola “cucurbita” si riferisce a una pianta che si curva e si avvinghia attorno alle altre per produrre frutti rotondi. Classificazione botanica Lo zucchino appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, al genere Cucurbita e alla specie Cucurbita pepo. Da non confondere con Cucurbita maxima che è la zucca. Alla stessa famiglia botanica appartengono cetriolo, melone e anguria. Il frutto della pianta, lo zucchino, costituisce uno degli alimenti maggiormente utilizzati nella nostra penisola, uno tra i maggiori ortaggi tipici della dieta mediterranea. Detengono proprietà drenanti, diuretiche e altamente curative contro le insufficienze renali ed il diabete. E ‘ pianta annuale possiede un fusto di natura erbacea, particolarmente flessibile, con un portamento rampicante oppure strisciante. Le infiorescenza della zucchina sono monosessuati: i fiori maschili, infatti, sono di natura sterili, ma ugualmente importanti per compiere il processo di impollinazione dei fiori femminili entomofila o anemofila Il fiore della zucchina costituisce, anch’esso, un alimento molto utilizzato in cucina: esso porta 236 GLI ORTAGGI anche il nome di fiorillo. Il suo colore giallo-arancione, viene spesso fritto dopo esser stato immerso nella pastella. Il frutto della pianta di zucchine si consuma sia in forma cruda che cotta ed è costituito da un cilindro color verde scuro, con leggere striature biancastre in alcune varietà. Coltivazione e mantenimento La pianta di zucchina necessita di alcune semplici ma importanti cure affinché produca frutti in abbondanza e di buona qualità. E’ importante riservare un substrato molto profondo e di impasto medio. Quest’ultimo, inoltre, dev’essere ben drenato così da evitare ogni possibilità di sviluppare dannosi ristagni idrici, alla base. In pieno campo la semina dello zucchino inizia in primavera e si protrae scalarmene fino ad agosto. In serra viene coltivato a partire dalla fine estate e fino alla primavera successiva, le aree più importanti per la coltura protetta sono la Sicilia e il basso Lazio. La raccolta degli zucchini è scalare. Le innaffiature devono essere abbondanti e regolari, senza mai bagnare direttamente il fogliame. Per raggiungere un raccolto davvero abbondante, è consigliabile porre circa cinque quintali di letame maturo per ogni cento metri quadrati. Quest’ultimo, va posto ad una profondità nel terreno, di almeno 40 centimetri. Il numero dei frutti può variare dai 25 ai 45 per ciascuna pianta. La raccolta dei frutti va effettuata a circa dieci settimane dal momento della semina. Varietà : Si distinguono due tipologie fondamentali: • Zucchino chiaro, prodotto conosciuto sui mercati di Genova, Bologna e in alcune aree del Sud Italia, viene genericamente raccolto con il fiore. Può avere forma cilindrica tendente a formare una sfera in alcune tipologie locali o allungata; 237 GLI ORTAGGI • Zucchino scuro, che per definizione è la tipologia più conosciuta in Lombardia e per l’esportazione; ha forma allungata, tinta verde scuro ed è raccolto senza fiore. I fiori sono parte edibile della pianta e possono essere impanati e fatti friggere. Avversità La pianta di Zucchine è spesso soggetta allo sviluppo di malattie fungine e/o muffe grigie. Queste ultime sono riconoscibili in quanto la pianta sviluppa delle macchie biancastre sulla pagina superiore del fogliame. Anche l’attacco da parte di un particolare tipo di afide, può danneggiare irreparabilmente la pianta e comprometterne lo sviluppo dei frutti. Consumo, usi e proprietà nutrizionali Costituito per oltre il 90% di acqua, lo zucchino è un ortaggio rinfrescante, leggero, facilmente digeribile. Con poche calorie, la zucchina è una fonte di vitamine C e B9. L’alto contenuto di potassio e il basso contenuto di sodio dà loro proprietà naturalmente diuretiche. 238 GLI ORTAGGI Disponibili sul mercato dalla primavera all'autunno, gli zucchini possono essere consumati sia cotti che crudi e, grazie alla massima digeribilità, risultano particolarmente indicati nell'alimentazione di convalescenti ed anziani. Inoltre, gode di azione emolliente e diuretica ed aiuta a regolare le funzioni intestinali. In cosmesi, si utilizza la ingrediente di maschere per la pelle secca e disidratata. polpa come Oltre che consumati freschi in insalata, gli zucchini possono essere preparati brasati, fritti, gratinati oppure diventare ingredienti per sformati e minestre. Mercato Nel nostro paese, la coltivazione dello zucchino interessa una superficie di oltre 10.000 ettari, da cui si ottiene una produzione pari a circa 350.000 tonnellate. Le regioni più importanti che lo producono sono Sicilia (da cui proviene il 19% del raccolto nazionale), Lazio (18%), Puglia (10%), Veneto (7%), Campania (6%), Calabria (5%), Emilia-Romagna (4%) e Lombardia (3,5%). Se i mercati generali e la grande distribuzione richiedono soprattutto il tipo cilindrico – lungo (es. Elite) va sottolineato che il mercato di questo ortaggio rimane estremamente variegato, vero specchio della molteplicità di gusti, sapori e colori che fa tanto ricco di cultura culinaria, e non solo culinaria, il nostro Stivale. Ad es. il Costoluto romanesco va nell’Italia centrale, il Bianco di Trieste va nella città di Trieste, ma è assolutamente invendibile nel resto della regione Friuli Venezia Giulia, il verde scuro Ambassador va a Milano, il Genovese va in Liguria, il Bianco di Faenza in Romagna, ecc. 239 GLI ORTAGGI Ricetta Torta di zucchine e cioccolato Ingredienti: 240 250gr di zucchine 50gr di cioccolato fuso 150gr di zucchero 120gr di burro fuso 70gr di nocciole tritate 180gr di farina 2 uova 1 bustina di lievito in povere 1 bustina di vanillina 1 cucchiaino di cannella in polvere Pulite le zucchine e grattugiatele. Con le fruste sbattete le uova e lo zucchero fino ad ottenere una crema omogenea, unite la vanillina, la cannella, il burro, le nocciole, il cioccolato, le zucchine, la farina, il lievito e amalgamate bene. Versate il composto in una tortiera imburrata ed infarinata. Infornate a 180 °C per 50 minuti. F IGURA 40- TORTA DI ZUCCHINE E CIOCCOLATO GLI ORTAGGI ZUCCHINO COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO (100 gr. di prodotto) Parte edibile 88 % Sodio 0 mg Acqua 93.6 g Potassio 0 mg Proteine 1.3 g Ferro 0.5 mg Lipidi 0.1 g Calcio 21 mg Glucidi disponibili 1.4 g Fosforo 65 mg Niacina Fibra alimentare 1.3 g 0.7 mg Vitamina C Energia 11 kcal 11 mg Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione ZUCCHINO – sintesi Famiglia Cucurbitaceae Epoca di semina marzo – maggio Epoca di raccolta giugno – settembre Ambiente Necessita di terreno con buona dotazione in humus e adeguato drenaggio. Richiede elevate quantità di acqua Composizione chimica 93% di acqua Fonte di: fibra e ferro 241 GLI ORTAGGI 242 Zucca: specie Cucurbita- famiglia Cucurbitacee ( Fr:courges, Ing: squash, Ted: Speisegurbniss, Spa:calabaza). Storia La zucca è un frutto magico, leggendario anche per la sua forma: in passato, quelle giganti e vuote, venivano usate dai marinai come boe o come salvagente per inesperti nuotatori. Nel Medioevo secondo la tradizione si narra che uomini e donne siano stati salvati dalla corrente di acque impetuose grazie a formidabili zucche. GLI ORTAGGI L’origine della zucca è controversa e un po’ incerta. I popoli più antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci conoscevano la zucca; l’origine è incerta e forse i primi esemplari furono coltivati in Asia Meridionale, più precisamente in India. A Roma è considerata salutare e Apicio enumera nove ricette, ne parlano anche Plinio e Marziale. Gli antichi Romani la utilizzavano come contenitore per il sale, vino, latte o cereali o addirittura ne ricavavano piatti, ciotole, cucchiai e i più fantasiosi ne ricavarono persino uno strumento musicale, le maracas sudamericane. La zucca fu conosciuta dagli europei solo dopo la conquista delle Americhe quando Cristoforo Colombo portò in Italia diverse varietà di zucca; ne arrivano varietà più differenti e di tutti i tipi: bislunga o rotonda, grande o piccola, verde, gialla, striata, rossa. La zucca inizialmente fu usata per sfamare il popolo contadino che col passare del tempo ne ricavò ricette prelibate. L’ origine del suo nome potrebbe derivare dal latino cocutia che significa testa; nel tempo il suo significato prima di arrivare al nome attuale zucca è stato trasformato da cocuzza a cozuccca (termine ancora utilizzato nelle lingue dialettali di alcune regioni meridionali). La zucca a frutto grosso (cucurbita massima o zucca comune) per De Candolle fu introdotta in America dopo la scoperta di questo continente. In Europa fu descritta per la prima volta nel XVI secolo. Nel 1543 a Piacenza venne istituita l’accademia degli ortolani dove si cita la zucca. Durante il 1500 e 1600 viene citata in molti libri di ricette essendo un ortaggio versatile e 243 GLI ORTAGGI potendo essere preparato in mille modi. Nel 1824 fu composto, in dialetto veneziano, un inno alla zucca. La zucca viene servita anche alla corte dei Savoia durante il regno di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II. 244 FIGURA 41- MADONNA CON BAMBINO – CRIVELLI 1480 Carlo Crivelli (Venezia, 1430/35- 1494/95) Anche se nato e formatosi a Venezia, Crivelli fu costretto a lasciare la città ed a stabilirsi nella città di Zara, continuando a viaggiare nelle Marche. Crivelli è specializzato nei dipinti a pala d'altare. Come in altre opere di questo artista, i vari fiori e la frutta rivestono una funzione simbolica e decorativa. Sono presenti le mele, frutto del peccato originale, i rubini rossi di Maria, simbolo della sua premonizione del sangue versato dal figlio. Altri simboli sono invece legati al tema della verginità e della fecondità di Maria, quali le perle e la zucca, in alto a sinistra. La nocciola aperta che il Bambino tiene in mano è simbolo di saggezza, tema a cui rimanda anche il libro. GLI ORTAGGI Nelle opere di Crivelli, gioielli e oggetti preziosi sembrano legati ai personaggi: come i sontuosi abbigliamenti, oro e argento, perle e gemme sono parte integrante delle immagini dal colore brillante e luminoso. Il fascino che il trattamento delle materie preziose esercita sul pittore è suggerito dall’adozione di tecniche proprie dell’arte orafa, che vengono impiegate ad esempio per cesellare i damaschi e i broccati, arricchire le aureole. Classificazione botanica 245 La zucca è una delle più generose piante produttrici di frutti eduli e non si capisce perché sia legata a un termine dispregiativo (zucca= corto di intelletto, che stenta ad apprendere o zuccone= lento di mente e testardo). È una pianta vigorosa, a fusti striscianti e foglie grandi palmate o lobate; i viticci consentono alla pianta di arrampicarsi ai sostegni; i frutti sono polimorfi, a forma di sfera, in alcune varietà oblunghi. Arrivano in alcuni casi a pesare 100kg e sono un vero proprio dono della natura. Varietà: Marina di Chioggia, Piacentina, Mantovana, Ungherese, Violina. Coltivazione e mantenimento Preferisce terreni di medio impasto, GLI ORTAGGI sciolti, freschi, leggeri ben dotati di sostanze organiche. È sensibile alle temperature e muore se il termometro scende sotto 0°. Si adatta anche a terreni poco fertili e marginali ma patisce l’eccesso di acqua. A distanza di un metro si fanno delle buche profonde 50cm. Si provvede poi al diradamento. Lavori colturali: sarchiatura e scerba tura. Avversità 246 Alcuni batteri, parassiti delle zucche come quelli della Fusarum e della Pseudoperonospora, possono rimanere nel terreno e contagiare altre colture seguenti per cui è necessaria in questi casi una sterilizzazione dei terreni che, nel rispetto dell'ambiente, può essere fatta anche con la solarizzazione, dopo aver estirpato le piante affette dalla malattia eliminandone ogni parte. Curiosità: a Piea, in provincia di Asti, a settembre si tiene una festa colorata e divertente dedicata alla Zucca piemontese. Il pubblico è attratto da questo ortaggio così invitante nel gusto e nell’aspetto, con le sue svariate forme e dimensioni che si è affermato da secoli nella tradizione contadina, e non solo in campo gastronomico. Consumata fritta o nelle zuppe, trasformata in creme e marmellate, la zucca è diventata la protagonista di favole e leggende della gente di campagna, che ancora oggi affascinano e divertono grandi e piccoli. GLI ORTAGGI Bancarelle di prodotti tipici, momenti di intrattenimento teatrale e musicale, percorsi guidati al borgo di Piea e al suo imponente Castello, antica dimora delle grandi famiglie dei Riva e dei Roero, dove hanno fatto tappa anche Don Bosco e i suoi ragazzi Musica con zucche e vegetali: in Austria è stata istituita la “Vienna Vegetable Orchestra” deve proprio costruirsi gli strumenti che sono fatti con i vegetali. Trombette di peperoni, violini di porro, bonghi di sedano, batterie di zucche, flauti di carote, sono solo alcuni degli strumenti che la strana orchestra austriaca utilizza durante i suoi concerti."Abbiamo iniziato quando gli attuali componenti dell'orchestra erano ancora studenti. Inizialmente suonavano gli ortaggi per gioco ma presto abbiamo capito che si poteva fare qualcosa di più con quegli ortaggi, qualcosa di più serio" spiega la portavoce. Ognuno dei dodici membri della Vienna Vegetable Orchestra si costruisce il proprio strumento da sè, intagliando e rifinendo frutti e vegetali a disposizione nel luogo dell esibizione. Mediamente l’ orchestra necessita di 70 chili di ortaggi ogni volta che si esibisce e sono necessarie 3 ore per la preparazione degli strumenti. Il risultato pare sia una musica ipnotica, simile alla techno e a tratti al canto di una balena. Ricette e usi in cucina I semi possono essere mangiati previa salatura ed essiccazione (od arrostimento in forno); anche i fiori sono mangerecci, e sono squisiti fritti o, semplice mente, scottati in padella come base per frittate 247 GLI ORTAGGI o pasta. La polpa di zucca si presta eccellentemente a mille impieghi: infatti, dopo averla privata della scorza procedura comunque piuttosto complessa perché molto dura e massiccia - la zucca può essere cotta a vapore o bollita per preparare zuppe e minestroni, ma può essere anche tagliata a cubetti e cucinata in padella come le classiche patate arrosto, aggiungendo quindi olio extravergine d'oliva, sale, pepe e – a chi piace – anche il rosmarino. Un metodo alternativo per preparare la zucca è la cottura al forno: dopo aver tagliato la zucca a metà, privata dei semi ed accuratamente lavata, può essere tagliata a spicchi e cucinata direttamente in forno. Ma gli impieghi della zucca in cucina non sono ancora finiti: infatti, la polpa lessata o cotta in padella, dopo essere stata schiacciata, può costituire la base per torte e dolcetti originali Ricette Torta semplice di zucca Ingredienti 225 gr di farina 200 gr di zucchero 100 gr di burro 2 uova 500 gr di zucca bollita 10 biscotti amaretti tritati 1/2 bicchiere di latte 1 bustina di lievito per dolci buccia di limone q.b. 248 GLI ORTAGGI zucchero a velo o cioccolato fuso q.b. (facoltativo) Sbattete le uova con lo zucchero in una ciotola fino ad ottenere un composto spumoso; quindi aggiungete la farina ben setacciata. Unite il burro ammorbidito, il latte, la buccia di limone, la zucca bollita e frullata, gli amaretti tritati ed infine il lievito per dolci; versate il composto in un tegame imburrato e infarinato. Cuocete il dolce per 20 minuti circa a 180°; sfornatelo e lasciatelo raffreddare. 249 F IGURA 41- TORTA DI ZUCCA E AMARETTI GLI ORTAGGI PROVERBI A ogni filo d'erba è destinata almeno una goccia di rugiada. Albero che non frutta, taglia taglia. Chi pianta le fave senza concime, le raccoglie senza baccello. 250 Chi semina con l'acqua, raccoglie col paniere. Fave in fiore, acqua a tutte l'ore. Frutto proibito è più saporito. In orto e giardino, stacci di continuo. La lieta pioggerella ti fa crescer l'erba bella. La pianta che ha molti frutti non li matura tutti. La salvia ti salva. La cipolla ha parecchie virtù, e una almeno la senti anche tu. L’erba voglio non nasce neanche nel giardino del re. L’erba del vicino è sempre più verde. Le modeste erbe dell'orto a più mali dan conforto. Mettere insieme capra e cavoli Quando maggio è tutto in fiore, il sorriso è in ogni cuore. Se il fiore è buono anche il frutto lo sarà. Se l'orto è nell'arsura poco o niente dura. Se piove e viene il sole, fagiolini e pomodori. Se son rose, fioriranno. Se vuoi mandare i malanni al diavolo, ricorda le virtù del cavolo. Sotto gli alberi più grandi si trova il GLI ORTAGGI riparo migliore. Sei una testa di cavolo Tartufo e cardo fan l'uomo vegliardo. Troppo seme dà raccolto scarso. Un fiore non fa ghirlanda. Un piatto di lattuga l'insonnia mette in fuga. To be a vegetable = to be alive but without the proper use of one’s faculties. (Trad.: sopravvivere senza il corretto uso delle proprie facoltà.) “If he had survived the head injuries he got in the crash, he would have been a vegetable.” (Trad.: se fosse sopravvissuto alle lesioni occorsegli durante l’incidente sarebbe restate per tutta la vita un vegetale.) To be full of beans = to be bursting with every and health, to be in high spirits. (Trad.: esplodere di salute, energia, essere di buonissimo umore.) To spill the beans = to tell people secret information, to give away a surprise. (Trad.: far trapelare un segreto, una sorpresa.) “She has spit the beans about your engagement so will be over the town by now” (Trad.: ha fatto trapelare l’informazione sul nostro fidanzamento e così tutta la città ne è al corrente ora.) Not to have a bean = to have no money. (Trad.: non avere non soldo, essere al verde.) Not worth beans = worthless. (Trad.: senza valore, immeritevole.) Drop someone or something like a hot potato = to disassociate oneself with someone or something instantly. (Trad.: tirarsi indietro velocemente.) Couch potato = a lazy individual, addicted to television-watching. (Trad.: individuo pigro, che ama oziare sul divano, drogato di televisione.) 251 GLI ORTAGGI “All he ever does is watch TV; he's become a real couch potato.” (Trad.: tutto quello che fa è guardare la televisione, è diventato un pigrone.) Couch potato children = children who don’t like physical activity and prefer to sit down, usually to watch television. (Trad.: bambini che guardano la televisione tutto il giorno senza avere interessi.) Mouse potato = a person who spends too much time on the computer, patterned on couch potato. (Trad.: persona che trascorre troppo tempo davanti al computer, divertendosi con giochi o programmi vari.) Carrot and stick = combining a promised reward with a threatened penalty. (Trad.: combinare premi per i successi e punizioni per i fallimenti.) More carrot, less stick”(Trad.: più premi/incentivi, meno punizioni.) Go as red as a beetroot = to become very red in the face, usually because you are embarrassed. (Trad.: arrossire per l’imbarazzo.) “Whenever the kids asked him about his girlfriend he'd go beetroot.” (Trad.: ogni volta che i bambini gli chiedono della sua ragazza, lui arrossisce per l’imbarazzo.) Cauliflower ear = an ear swollen and deformed by repeated blows. (Trad.: orecchio deformato a causa di ripetuti colpi [boxe].) Salad days = a time of youth, innocence, and inexperience. (Trad.:tempo di giovinezza ed inesperienza.) As limp as last week’s lettuce = slack, dull, inactive. (Trad.: flaccido, indolente, pigro, fiacco.) Aux petits oignons = avec beaucoup de soins et/ou d'attention. Parfait, très bien. (Trad.: a puntino, alla perfezione, al bacio.) Couper l'herbe sous le pied = Devancer quelqu'un. (Trad.: fare lo sgambetto a qualcuno per ottenere vantaggi.) Le carottes sont cuites = Il n’y a plus rien à faire. (Trad.: non c’è più nulla da fare, abbiamo fatto il possibile.) 252 GLI ORTAGGI Menager la chevre et le chou ; es : Tu dois faire un choix entre ton travail et ta vie de famille tu ne peux pas ( Trad: salvare capra e cavoli) FIABE La tradizione ci ha regalato un patrimonio vastissimo di favole e fiabe che ci consegnano perle di saggezza e interessanti insegnamenti che servono nutrire la nostra anima così come frutta e ortaggi nutrono il corpo; si possono ricordare vari autori: Fedro, Esopo, i fratelli Grimm, fino ai contemporanei italiani Calvino Rodari e Piumini. Di seguito sono riportate le più famose e le più originali. Un cavolo, una pecora e un lupo Un cavolo, una pecora, un lupo e un contadino con un problema da risolvere, ovvero attraversare un fiume con tutti e tre. Perché la sua barca non ha sufficiente spazio per contenere tutto e il contadino deve scegliere una sola cosa da portare con sé. Sceglie il cavolo, lo trasporta dall’altra parte del fiume ma al suo ritorno trova solo il lupo e non la pecora. Quindi riprende il cavolo, rincasa dopo aver recuperato anche il lupo e va alla ricerca di un’altra pecora. Il secondo tentativo sembra riuscire: il contadino trasporta la nuova pecora, poi il cavolo, infine il lupo. A questo punto si accorge però che c’è solo la pecora e manca il cavolo. Lo cerca, lo chiama a gran voce, fino a quando decide che deve rincasare, quindi riporta il lupo sulla sua riva e successivamente anche la pecora, per andare a prendere un altro cavolo. 253 GLI ORTAGGI Ricomincia di nuovo, portando sull’altra riva prima la pecora, poi il cavolo. Quando è sul punto di andare a recuperare il lupo, si ferma a pensare: decide di rimettere la pecora sulla barca e di riportarla indietro, poi prende il lupo e lo trasporta sull’altra riva acanto al cavolo. Riattraversa il fiume con la pecora e, con tutti e tre all’appello, si ferma a guardare il fiume che ha attraversato, fino a prendere, finalmente, una decisione...il contadino andrà al mercato a barattare cavolo, pecora e lupo con… una barca più grande!!! Un antico indovinello popolare diventa nella mani di Fabian Negrin, autore argentino vincitore nel 2000 del Premio Andersen come migliore illustratore dell’anno, un gioco di parole e immagini che si rincorrono, mettendo alla prova l’attenzione dei piccoli lettori e suscitando - perché no - la curiosità dei grandi. La narrazione è in terza persona ma l’effetto è quello di una sorta di soliloquio, in cui il contadino passa al setaccio tutte le possibili soluzioni al suo problema in maniera estremamente dettagliata, soffermandosi sugli ostacoli che incontra. Le frequenti iterazioni dei verbi (Deve rincasare, deve?, ?Vuole attraversare il fiume, vuole?) offrono utili occasioni al lettore per recuperare il significato delle numerose azioni intraprese. In questo senso, sono utili anche i continui richiami a quello che il contadino ritrova ogni volta dall’altra parte del fiume (C’è solo la pecora, manca il cavolo?, Manca niente. Ci sono il cavolo e il lupo?). Le illustrazioni, essenziali ed estremamente stilizzate, puntano tutto sulla forza cromatica e creano una sorta di storyboard che fa da eco alle congetture del protagonista. Il lessico e le immagini risultano dunque un elemento di fondamentale importanza per guidare i piccoli lettori, ai quali la storia, ad una prima lettura, potrebbe però sembrare ostica. (Fabian Negrin, "Il cavolo, la pecora e il lupo", 2009, Fatatrac) 254 GLI ORTAGGI Il fagiolo magico C’ era una volta un bambino di nome Giacomino che viveva con la mamma in una povera fattoria. Possedevano solo una mucca che, purtroppo, un giorno smise di fare latte; così, la mamma disse a Giacomino di venderla al mercato. Giacomino partì per andare a vendere il povero animale, ma incontrò un omino che gli disse: <<Che bella mucca! Dalla a me ed in cambio prendi questi cinque fagioli fortunati!>>. Giacomino non fece in tempo a rispondere che si ritrovò in mano i fagioli e la mucca non c’era più! Subito si rese conto dell’errore commesso e quando tornò a casa la mamma domandò quanto avesse guadagnato dalla vendita; Giacomino rispose: <<Cinque fagioli magici!>>. La mamma si arrabbiò,buttò via i fagioli e mandò Giacomino a letto senza cena! Il giorno dopo, quando il ragazzo si svegliò, vide dalla finestra una luce verde, si affacciò e notò una pianta di fagioli alta, alta… Incuriosito decise di arrampicarsi. Giunto in cima fu dinnanzi ad un castello, bussò alla porta ed un’enorme donna gli aprì dicendo: <<Scappa via di qui! Mio marito è un orco e se ti vede ti mangia!>> e Giacomino, affamato dal giorno precedente, rispose: <<La prego signora, ho tanta fame!>>. Così Giacomino riuscì ad entrare in casa e mangiò qualcosina, ma, purtroppo, improvvisamente si sentirono dei passi molto pesanti: stava arrivando l’orco! Giacomino si nascose dentro al forno. Arrivò il gigante e disse: <<Ucci, ucci, sento odor di cristianucci!>> la moglie fece finta di nulla; dopo cena l’orco si mise a contare un sacchetto pieno di soldi, poi si addormentò. Giacomino decise quindi di approfittare del momento per uscire dal forno e scappare, ma prima decise di rubare il sacchetto di soldi. Tornato a casa il ragazzo raccontò alla mamma tutta la storia ed i due festeggiarono perché non sarebbero mai più stati poveri. 255 GLI ORTAGGI Purtroppo, però, poco tempo dopo i soldi erano già finiti e Giacomino decise di arrampicarsi nuovamente sulla pianta del fagiolo; ritornò al castello e riuscì a rubare una gallina magica all’orco: l’animale faceva uova d’oro! In seguito, Giacomino decise di ritornare dal Gigante: il ragazzo si nascose e aspettò l’arrivo dell’orco. Quando fu il momento riuscì a prendergli un’arpa magica, ma per sua sfortuna questa iniziò ad urlare: <<Padrone, padrone!>> L’orco si svegliò ed iniziò a rincorrere Giacomino, il quale scese velocemente dalla grossa pianta di fagioli, prese un ascia e iniziò a rompere con forza il tronco dell’albero. La magica pianta di fagioli non crebbe mai più, ma Giacomino e sua mamma non avevano più bisogno di nulla: avevano un’arpa che suonava meravigliosamente ed una gallina che continuava a fare uova d’oro. Liberamente tratto da "Il fagiolo magico" di Richard Walker. La principessa sul pisello C 'era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma doveva trattarsi di una principessa vera! Perciò si mise a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, ma ogni volta non riusciva a decidersi: principesse ce n'erano un po' dappertutto, ma erano principesse vere? Non si riusciva mai a saperlo con sicurezza: ogni volta sembrava mancare qualche cosa. Alla fine decise di tornare a casa sua, ma era pieno di tristezza per non essere riuscito a trovare una principessa vera. Una notte che c'era un tempo orribile, con fulmini, tuoni, e acqua a catinelle, qualcuno bussò alle porte della città, e il vecchio re andò ad aprire. Fuori dalle mura c'era una principessa: Dio mio, la pioggia e il brutto tempo l'avevano conciata proprio bene! L'acqua le picchiava sui capelli e sui vestiti, entrava nelle scarpe dalle punte e ne usciva dai tacchi: eppure lei sosteneva di essere una vera principessa. 256 GLI ORTAGGI “Questo si vedrà", pensò la vecchia regina, ma non disse nulla: andò in camera, tolse il materasso dal letto e mise sul fondo un pisello; poi prese venti materassi e li mise sul pisello, e sopra i materassi mise ancora venti grossi cuscini di piume. Quella sera la principessa dormì lì. La mattina dopo le chiesero come aveva dormito. <<Malissimo! – si lamentò la fanciulla – non ho praticamente chiuso occhio per tutta la notte! Chissà cosa c'era in quel letto! Ero coricata su qualcosa di duro e mi sono fatta un enorme livido blu e marrone. È stato terribile!>> Così capirono che era una principessa vera, perché aveva sentito il pisello attraverso venti materassi e venti grossi cuscini di piume. Solo una principessa poteva avere una pelle così sensibile! Così il principe la prese in sposa, convinto finalmente di avere incontrato una vera principessa, e il pisello andò a finire in un museo, dove, se nessuno è venuto a rubarlo, lo si può vedere ancora. Tratto da “La Principessa sul pisello” di Hans Christian Andersen La Patata Lamentosa e il Seme di Citrullo Una Patata in terra ben impiantata era stanca ed agitata, e gridava alla vita il suo esserle ingrata: <<Ahimè perché non sono un Albero profumoso che del cielo è sposo? Ahimè perché non sono nata Rosa, anche se spinosa la mia Vita sarebbe stata tutta altra cosa!>> Un Seme di Citrullo che del vento combatteva il frullo, ne ascoltò l'ingrato urlo: <<Patata in terra sei ben impiantata, si vede che la vita a te la strada ha dato spianata.>> La Patata si sentì friggere alle parole del Seme di Citrullo e rispose: <<Seme di Citrullo, sono nata impiantata che colpa ne ho se sono una Patata!>> <<Non ho detto che è una colpa, Patata, ho detto solo che sei fortunata, cosa darei per trovar anche io pace e metter in terra radice, invece il vento si compiace a portarmi ovunque a lui piace.>> 257 GLI ORTAGGI <<Ma tu sei un Seme di Citrullo dovresti esser felice del trastullo, mentre io sono una Patata verrò tagliata, fritta e mangiata e pensi che di questo alla vita dovrei essere grata? Sono proprio una Patata sfortunata!>> Il Seme di Citrullo subiva ancora del vento il frullo, ma improvvisamente il vento tacque e il Seme di Citrullo cadde non in terra ma nelle vicine acque, e nel galleggiar a pelo d'acqua disse alla Patata ingrata: <<Che si sappia Patata, dalla padella passai alla brace, il vento tacque e io non caddi in terra bensì in fredde acque. Ahimè perché non sono un Albero profumoso che del cielo è sposo? Ahimè perché non sono nato Rosa, anche se spinosa la mia vita sarebbe stata tutta altra cosa!>> Così il Seme di Citrullo fece il verso alla Patata Lamentosa. E la Patata capì quanto era stata ingrata, era vero sarebbe stata tagliata, fritta e mangiata, ma la vita l'aveva amata, incoraggiata e nella sua terra tenuta calda e riparata. Il Seme di Citrullo anche non volendo aveva alla Patata data una lezione di vita, triste e sconsolato attese d'esser ingoiato dalle acque, ed ingoiato venne presto ma da un pesce lesto, che poi trovandolo indigesto lo sputò fuori dallo stomaco con tutto il resto. Il Seme di Citrullo si trovò in terra proiettato, ma stavolta atterrò in un bellissimo prato, e con lui strettamente avvinghiato c'era un Seme di Citrulla che era già intenta nel preparare culla. “La vita non per tutti è un trastullo, ma anche per un Seme di Citrullo verrà il bello, non serve a nulla starsi a lamentare, basta semplicemente saper aspettare.” Cleonice Parisi 258 GLI ORTAGGI La Colour Band Molto molto lontano vicino a boschi magici e ruscelli d’acqua fresca,in un orto speciale, verdure di tutti i tipi abitavano felici. Quelle più giovania vevano creato una band, la Colourband, chiamata così dato che era composta da ortaggi di tutti i colori. C’era il pomodoro Tomato e sua sorella gemella Ciccina, il giallo peperone Ron, l’insalata Green , la carota Tina e la melanzana Violet. Un giorno i ragazzi a scuola stavano facendo la loro materia preferita, ginnastica, quando la maestra disse: <<Ragazzi, questa volta vorrei dare un voto a tutti sulla corsa. Dovrete correre per 15 minuti e fare almeno 10 giri di pista. Vi va bene>> Le verdure della Colourband erano felicissime!! A tutte loro piaceva correre e infatti passavano il loro tempo libero a rincorrersi per prati e boschi. Facevano anche piccole gare per vedere chi era il più veloce e nonostante ogni volta vincesse la carota Tina, tutti si divertivano tantissimo. Quindi le verdurine non vedevano l’ora di far vedere alla maestra quanto fossero brave. Solo Ron non era contento del compito della maestra. Infatti il giallo peperone non partecipava mai alle corse con gli amici perché a lui lo sport in generale non piaceva e non voleva fare fatica. Era preoccupato: <<Ragazzi, come faccio ora? Sapete che non riesco a correre per così tanto tempo...Sono sicuro che se lo faccio mi sentirò male...>>. <<Non devi parlare così – gli disse Tina – se ti impegnerai e ti allenerai sono convinta che ce la potrai fare!!>> <<Non mi piace correre!! Sudo, mi manca il fiato e mi vengono sempre dolori alle gambe.. non lo voglio fare!!>>disse Ron, questa volta più convinto che mai. <<Lo devi fare invece, altrimenti la maestra ti metterà un voto bruttissimo>> gli disse Violet, che era quella che si preoccupava sempre del risultato finale. Dato che la situazione stava peggiorando intervenne Tomato, il grosso e saggio pomodoro che aveva sempre una soluzione ad ogni problema. <<Ascoltate ragazzi potremmo noi aiutare Ron ad allenarsi per la corsa, soprattutto tu Tina, che sei la più brava del gruppo. Tu però Ron se noi ti aiutiamo ci devi 259 GLI ORTAGGI promettere che ti impegnerai al massimo e che, anche se non ti piace per niente correre, correrai lo stesso. Lo so che all’inizio farai fatica ma vedrai che alla fine sarai molto soddisfatto>>. Tutti erano d’accordo con Tomato e per incoraggiare ancora di più Ron, la sua rossa sorellina, Ciccina disse: <<Non lo devi fare solo per il voto, ma anche per te. Fare sport fa bene a te e al tuo corpo come una sana alimentazione!>> Ora Ron era molto determinato a vincere la sua pigrizia perciò incominciò il giorno stesso ad allenarsi con i suoi amici. All’inizio fu molto faticoso dato che per era la prima volta che Ron partecipava alle corse. Non fu per niente facile, ma il giallo peperone non si arrese. Certe volte pensava di mollare tutto e smettere di allenarsi, ma subito si diceva che non doveva arrendersi, perché alla fine i suoi sforzi sarebbero stati premiati. Ron riuscì a correre con i suoi compagni di classe e anche se non prese un voto altissimo era molto soddisfatto di sé e così anche la maestra, i genitori e gli amici. Ora Ron ha capito che è importante fare attività fisica per il benessere di se stessi e del proprio corpo. Adesso comincia a piacergli un po’ di più la corsa e certe volte fa gare con i suoi amici. Ha anche scoperto il nuoto, in cui è molto bravo ed è deciso a praticarlo regolarmente. Grazie all’aiuto della sua mamma che gli diceva sempre: <<Non sempre le cose che ti fanno bene ti possono piacere!>>, il verde peperone ha risolto il suo problema e ha capito che per il suo bene deve mangiare cibi più nutrienti e fare più attività fisica anche se all’inizio non gli piaceva. Nara Marrucci (Illustrazione di Cosimo Vella) Pinuccio e Verdina Talvolta capitano storie d’amore speciali, con conseguenze che nessuno potrebbe immaginare. C’era un paesino che si chiamava Montedolce. Gli abeti crescevano dritti e liberi, senza padrone, fitti lungo le pendici dei monti come gli aghi di un porcospino, formavano un 260 GLI ORTAGGI cerchio verde attorno al paese. L’ultima fila di abeti sfiorava la casetta del Signor Gustavo. Un bel giorno il Signor Gustavo volle avere un orto nel suo piccolo appezzamento di terra ai bordi della montagna, dove finora teneva solo prato. Ma il Signor Gustavo era impaziente e così volle un orto già bell’e che fatto. Non gli andava di aspettare che le piante piccole crescessero e dessero frutti. Troppo tempo doveva trascorrere e lui era già anziano e non si poteva permettere attese lunghe. Voleva subito addentare qualche prodotto del suo orto. Allora spedì un ordine d’acquisto ad un negozio di città, dove le piante delle verdure si vendono già grosse. Zucche, pomodori, melanzane, cavoli, peperoni. Quelli della serra gli dissero però che in montagna le piante si dovevano adattare e probabilmente non avrebbero fruttato per un paio d’anni oppure avrebbero prodotto frutti piccoli e bruttarelli, ma poi si sarebbero fortificati e sarebbero stati belli e buoni. Così nell’orticello un po’ arrampicato del Signor Gustavo in una giornata di sole arrivò un camion dalla città e furono interrate le piante già cresciute. Gli abeti, dalle pendici della montagna, guardavano con curiosità le piante dell’orto del Signor Gustavo. L’ultimo albero della fila, un giovane abete verde scuro di nome Pinuccio, guardò con grande ammirazione la pianticella di zucchine interrata appena oltre la steccata di confine del Signor Gustavo. Pinuccio approfittò di un soffio di venticello di montagna per mescolare al suo fruscio di rami parole rivolte alla pianta di zucchine. <<Ciao, io mi chiamo Pinuccio e tu?>>. <<Verdina>> rispose timida e spaesata la pianta. I due in poco tempo si affezionarono come non mai e si addormentavano ogni sera augurandosi la buona notte e aspettavano di svegliarsi la mattina per salutarsi di nuovo. Sfruttavano il vento per parlarsi e per protendersi come potevano. Una volta che ci furono due venti contrari che cozzavano fra di loro, Pinuccio e Verdina riuscirono persino a sfiorarsi attraverso la steccata. Pinuccio regalò folate d’aroma di resina alla sua innamorata e lei lo ricambiò con le zucchine primizie più belle dell’orto, piccole e rotonde. Il Signor Gustavo non osava raccogliere quelle zucchine tanto erano belle. Ma un giorno di fine Novembre arrivarono dalla città i venditori di abeti che volevano straziare la montagna per rallegrare di luci e colori il Natale di città. Con le motoseghe troncarono tutta l’ultima fila di abeti attorno a Montedolce. Il terzo a cadere fu proprio Pinuccio. 261 GLI ORTAGGI Verdina urlò di dolore in risposta alle urla disperate d’addio di Pinuccio, ma le urla degli alberi non le sente nessuno – se non gli interessati – e cadono nel silenzio degli uomini e nel fracasso delle motoseghe. Verdina lasciò persino cascare le proprie zucchine nella terra in segno di lutto, ma nessuno vi badò, nemmeno il Signor Gustavo che scrutava i lavori dei tagliatori d’abeti. Il Signor Gustavo provava una pena infinita nel vedere la montagna sfigurata e decise di comprare un abete tagliato, tanto per tenersi un po’ il ricordo degli abeti e addobbare il suo soggiorno per Natale. Scelse proprio Pinuccio; non ne sapeva il motivo ma glielo disse il cuore di scegliere quell’abete verde scuro. A sera le motoseghe tacquero e la montagna rimase mutilata. Il Signor Gustavo si addormentò triste con il corpo di Pinuccio, tagliato, nel soggiorno, con i rami odorosi di resina che già cominciavano a seccare un po’. Verdina invece era ben desta e dolorante; fuori nel freddo della notte, stava meditando qualcosa di tremendo. Quando al mattino il Signor Gustavo uscì nel suo orto trovò la pianta di zucchine completamente spoglia, secca come pane raffermo, e, ai suoi piedi, i frutti e le foglie cadute. Le piccole zucchine sembravano congelate, dure come il marmo. Il Signor Gustavo non sapeva proprio che cosa pensare perché solo Verdina era morta così, d’improvviso, ma il Signor Gustavo non sapeva che solo Verdina era innamorata di Pinuccio. Con grande tristezza l’uomo raccolse le zucchine, ora immangiabili, e poi troncò la pianta morta. Il Signor Gustavo, con le zucchine di pietra nel cestino, ebbe l’idea di addobbare l’abete che teneva nel soggiorno. Legò nastri e zucchine ai rami di Pinuccio e – ad ogni frutto attaccato – ebbe l’impressione che i colori brillassero di più. E forse non era un’impressione. Infatti fuori, presso la steccata, i tronchi recisi, nonostante il gelo, emisero gocce di linfa e diedero chiari segni di vita. 262 GLI ORTAGGI Oggi il Signor Gustavo non c’è più, ma ci sono i suoi figli e i suoi nipotini che vivono tuttora a Montedolce. Nell’orto e appena oltre la steccata ci sono due piante stranissime: molti anche vengono di proposito per vederle e la loro fama si è diffusa nei paesi vicini. Con gli anni sono cresciuti due abeti gemelli, verde scuro, che hanno fruttato piccole zucchine rotonde e di ottima qualità. 263 La pianta della fortuna In un villaggio andino, Itatu, dove il lavoro rendeva così poco, che raramente gli abitanti potevano riempire la loro scodella di cibo, viveva una vecchietta, di nome Vea, che desiderava tanto far qualcosa per cambiare il destino del suo paese. Un giorno scorse vicino a casa sua una pianticella molto piccola, mai vista prima. La pianticella improvvisamente si mise a parlare e le chiese: <<Raccoglimi con le radici e piantami sulla riva sinistra del torrente!>> L’ india non sapeva se credere o no a quella voce e piena di dubbi prese la piantina e la piantò lungo il torrente. Proprio in quel punto vide un Lama nero che la fissava con i suoi grandi occhi. Quando la vecchina ebbe finito il suo lavoro, il lama sputò più volte sulla terra smossa. La donna allora brontolò all’animale: <<Sciagurato, cosa fai? Mi inzozzi tutta la piantina!>> Ma con suo grande stupore la piantina cominciò a crescere e in un batter d’occhio crebbe prodigiosamente. La donna rimase tutta la notte a contemplare la piantina, che sotto la luna aveva un bellissimo colore verde pallido. La mattina dopo alcuni fiorellini erano spuntati e la sera al posto dei fiori dalla pianta pendevano tante palline lucide e rosse. Era nato così il pomodoro, che divenne la ricchezza e il vanto di quel paese, di nome Itatu e di tutto il popolo andino. GLI ORTAGGI È grazie a quella vecchietta, di nome Vea, che oggi possiamo gustare il pomodoro come ingrediente prezioso di piatti prelibati, dalle insalatine di pomodoro e mozzarella, agli spaghetti al sugo di pomodoro, dalla pizza alla parmigiana, e chi più ne ha più ne metta... Liberamente tratto da “Il Rio delle Amazzoni ed altre favole dell’America latina”. Mario Riccò, EMI, ‘89 264 La melanzana vanitosa In cima alla collina c'è un bellissimo orto dove il contadino Antonio e la moglie Rita, coltivano amorevolmente moltissimi tipi di verdura. Quest'anno, dopo aver tracciato con cura dei solchi perfettamente dritti, hanno piantato: patate, fagioli, fagiolini, piselli, pomodori e zucchini. Poiché, proprio vicino agli zucchini, rimaneva ancora un piccolo spazio hanno voluto provare a metterci alcune piantine di melanzane. Tutti i giorni i due anziani contadini impiegano molte ore a bagnare e rincalzare il terreno vicino a tutte quelle piantine e poi, stanchi ma soddisfatti, si siedono all'ombra del grande noce e iniziano a commentare tra di loro i progressi raggiunti. I piccoli piselli, che sono i più vicini, drizzano le orecchie per sentire meglio cosa dicono. <<Decisamente quest'anno i piselli ci stanno dando proprio tanta soddisfazione – dice Antonio con la sua voce baritonale – guarda come stanno venendo su belle dritte le loro piantine, mi sa che dovrò addirittura mettere dei sostegni più lunghi>>. <<Si hai proprio ragione – gli risponde Rita – non vedo l'ora di poterne raccogliere per farci un bel risotto>>. I pisellini, racchiusi stretti stretti nei loro baccelli, sentono tutti orgogliosi quei complimenti e lanciano uno sguardo verso le altre verdure per verificare se anche loro hanno sentito. <<Hai visto quanti fiori ci sono sulle piantine di pomodoro?>> esclama Rita pensando già a tutte le bottiglie di salsa che potrà realizzare. A questo punto le piante di pomodoro si muovono leggermente per segnalare tutta la loro felicità. GLI ORTAGGI Con il passare dei giorni tutti i fiori si trasformano in verdure che, con il contributo del sole, crescono velocemente. <<Anche gli zucchini promettono bene, però penso che l'esperimento di piantare le melanzane non sia proprio riuscito... – mormora tristemente Antonio – forse questo non è il terreno adatto alla loro coltivazione>>. Sulle piantine di melanzane erano dapprima spuntati alcuni fiorellini ma ben presto erano caduti al suolo. Uno solo si è trasformato in melanzana, e che melanzana... All'imbrunire, quando i due contadini si allontano dall'orto per raggiungere la loro casa, la signora Melanzana (sì perché lei pretende di essere chiamata così e non condivide assolutamente il grande cameratismo che regna tra tutti i vari tipi di verdure) inizia a vantarsi per la sua bellezza. Gli zucchini, che sono i più vicini, sono quelli che subiscono di più i suoi commenti sgradevoli... In continuazione la signora Melanzana li deride perché, secondo lei: “strisciano" a terra come dei vermi, hanno uno “scialbo" colore verde, la loro forma è “informe", insomma tutti i giorni riesce a trovare loro dei brutti difetti. I pisellini, stanchi delle sue continue cattiverie e vanterie, si lasciano sfuggire ciò che hanno sentito dire da Antonio e pensano che molto probabilmente dalla prossima stagione fortunatamente non dovranno più sopportarla. La signora Melanzana tutta stizzita risponde che devono aver capito male perché invece lei ha chiaramente sentito la moglie del contadino dire di non aver mai visto un ortaggio più bello e con un colore tanto speciale. I pisellini iniziano a cantilenare tra di loro: <<Bugie, bugie, bugie... se continua così un giorno le spunterà un naso come a quel burattino della favola>>. Un giorno tutte le altre verdure iniziano a guardarla e poi commentano tra di loro ridacchiando. “Come possono permettersi di trattarmi così?..." pensa la superba melanzana “Tutte queste insulse verdure, sono gelose della mia bellezza e stanno decisamente superando ogni limite con il loro sciocco comportamento". Lo zucchino più vicino a lei, dopo essersi rizzato il più possibile, la guarda per benino e poi con voce dolce le dice: <<Ti è spuntata una piccola protuberanza che sembra un naso... però sei bellissima lo stesso>>. La signora Melanzana non vuole credergli ed è convinta che si stia inventando tutto per punirla di tutte le cose sgradevoli che gli ha sempre detto. Appena i contadini vanno via, saltellando goffamente, raggiunge lo stagno per rimirarsi ancora una volta nella sua acqua. Con suo grande raccapriccio vede la strana protuberanza ed inizia a piangere sconsolata. 265 GLI ORTAGGI Disperata non sa più dove nascondersi per la vergogna e lo zucchino la consola dicendole che adesso è ancora più interessante. A questo punto capisce di aver esagerato a comportarsi così e chiede scusa allo zucchino ed a tutte le altre piante. Raperonzolo C 'erano una volta una coppia di contadini che erano in attesa del loro primogenito. La moglie aveva voglie strane e un giorno chiese al marito di portarle dei ravanelli. Il marito tremò al pensiero: sapeva che i ravanelli crescevano soltanto nel giardino del castello della strega. Nottetempo entrò di soppiatto e riuscì a prendere dei ravanelli per sua moglie. La moglie, poco soddisfatta glieli richiese una seconda volta. Così il povero marito tornò nel giardino ma questa volta fu scoperto dalla strega. <<Ti risparmierò la vita, ma solo se in cambio mi darai ciò che hai di più prezioso!>> L'uomo accettò e tornò a casa senza dire niente alla moglie. Qualche mese dopo nacque una bambina che fu chiamata Raperonzolo in onore della passione della madre per i ravanelli. Passarono gli anni e intanto la bambina diventava sempre più bella, con degli splendidi capelli d'oro. Ma il giorno del suo settimo compleanno all'improvviso arrivò la strega e pretese che la bambina venisse via con lei, ricordando al padre di Raperonzolo del loro patto. I genitori, straziati, acconsentirono. La strega rinchiuse Raperonzolo in una sontuosa torre, non facendole mancare nulla. La torre non aveva accessi, e per far salire la strega Raperonzolo buttava giù la sua lunga treccia. 266 GLI ORTAGGI Passarono anni ed un giorno un principe, passando da quelle parti, scoprì la torre e capì che all'interno ci viveva una fanciulla. Riuscì a farsi portare su dai capelli di Raperonzolo. La fanciulla si innamorò subito di lui e per qualche tempo i due si videro in segreto. Ma un bel giorno la strega scoprì tutto e per vendicarsi tagliò i capelli alla povera Raperonzolo, e poi la portò nella foresta, e rimase lì ad aspettare il principe. Lui salì su con la treccia tagliata di Raperonzolo, e la strega lo fece precipitare di sotto. Per la caduta, perse la vista. Il principe iniziò così a vagare per la foresta alla ricerca della sua amata. Dopo tante ricerche ed enorme fatica, finalmente trovò Raperonzolo. La fanciulla gli corse incontro piangendo, lo abbracciò forte fintanto che col suo amore e le sue lacrime gli ridiede la vista. I due giovani riuscirono ad fuggire dalla foresta ed andarono nel palazzo dei genitori del principe dove si sposarono e vissero felici e contenti. Il litigio Dalla terra che si chiama natura, traiamo fiori, frutta e verdura; un giorno durante una gita, mi capitò di restare stupita. In un campo di insalata ho assistito a una sceneggiata, una lattuga tenera e grossa litigava con un bruco rosso. Disse la lattuga: <<Non mi mangiare perché si rovina, la messa in piega di questa mattina, e se le foglie non sono più belle il contadino raccoglie fra quelle>>. Disse il bruco di rimando: <<Io non ti mangio, ti guardo soltanto; poi, cosa vuoi che sia mai, se ti mangio una foglia, ma dai?>>. La lattuga inviperita: <<E’ mio destino di esser pulita, e di finire dentro ad un piatto, non nella pancia di un bruco sciatto!>> <<Ora sì che mi hai offeso. - disse il bruco - Ecco il reso!>> E senza dire nulla di più, staccò una foglia e la mando giù. La lattuga ormai arrabbiata: <<Mi hai distrutto la giornata!>> Le sue foglie chiuse in su e non gli parlò mai più. 267 GLI ORTAGGI VERDURE PER BAMBINI Le verdure sono tra gli alimenti indispensabili per farci stare in salute e prevenire tante patologie come abbiamo. 268 L’Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme alla frutta dovremmo consumarne ben 5 porzioni al giorno. Oltre ad acqua, fibra, minerali e vitamine, le verdure forniscono un mondo vasto di sostanze benefiche, che la scienza moderna ha racchiuso nella grande famiglia dei fitonutrienti. È importante ricordare che questi elementi sono potenti antiossidanti, capaci di debellare i radicali liberi che causano l’invecchiamento delle cellule e i tumori, come più volte visto e ribadito. Per questo nelle ricette che vi proponiamo non mancano quasi mai tra gli ingredienti la verdura e gli ortaggi. È degno di nota , infatti, che i bambini consumino verdure da subito e tutti i giorni, per godere a pieno dei benefici che questi alimenti apportano alla nostra salute. GLI ORTAGGI Ribadito di quanto le verdure siano alleate della nostra salute, è fondamentale sceglierle fresche e di stagione, controllando sempre la loro provenienza. Esistono poi degli accorgimenti da usare durante la loro preparazione e dei metodi di cottura più adatti rispetto ad altri per non disperdere le preziose sostanze in esse contenute. Per rendere le verdure appetibili ai più piccoli basta chiamarle con il nome giusto. Dopo gli adesivi con personaggi dei cartoni sulla frutta, due nuovi studi americani suggeriscono un modo diverso per convincere i bambini delle scuole elementari a mangiare più verdura. Si tratta di uno strumento a costo zero: la fantasia e creatività consentono anche di creare fantasiose favole, ricette ed aneddoti per incentivare i bambini al consumo di alimenti frutta. Ecco, allora, un piccolo vademecum per le mamme e papà già abili in cucina, ma anche per quelle meno esperti! Pelatura: forse non tutti sanno che pelando o mondando le verdure, si perdono molti principi nutritivi, perché è proprio nella parte più esterna che si concentrano vitamine e sali minerali. È il caso delle patate, più ricche di vitamina C vicino alla buccia, delle carote che perdono le loro vitamine del gruppo B quando vengono pelate, o dell’insalata e degli spinaci, più ricchi di vitamina C e caroteni proprio nelle foglie più esterne. È importante, quindi, cercare di ridurre queste perdite, stando attenti già in queste operazioni preliminari. 269 GLI ORTAGGI Bollitura: alcuni tipi di verdure possono essere consumate solo dopo essere state cotte. Con la cottura si ammorbidisce la cellulosa che è la struttura portante delle piante, così che le verdure diventano più digeribili. Oltre a renderle più sicure da un punto di vista igienico, la cottura sprigiona le sostanze volatili responsabili del profumo delle verdure e migliora il loro sapore. Purtroppo con la cottura si perde più del 50% dei principi nutritivi, soprattutto vitamine idrosolubili come la C e la B1, proteine come le albumine e minerali come potassio e calcio. È quindi importante cuocere la verdura nel minor tempo possibile per limitare la distruzione delle vitamine e in poca acqua, che andrà consumata insieme alle verdure per recuperare tutti i componenti disciolti durante la cottura. Per limitare la dispersione dei principi nutritivi le verdure non devono essere tagliate in pezzi troppo piccoli e vanno immersi in acqua bollente leggermente salata, mantenendo la fiamma alta in modo che l’acqua riprenda a bollire presto. È importante che l’acqua non sia troppo dura, perché il calcio e il fosforo durante la cottura rendono dura la cellulosa dei vegetali. Ricordatevi che i vegetali verdi vanno lessati senza coperchio, perché in questo modo gli acidi possono volatilizzarsi senza attaccare la clorofilla. Gli ortaggi chiari, invece, vanno cotti in pentola chiusa per limitare il contatto con l’ossigeno che li imbrunisce. Le patate vanno lessate con la buccia, così si evita di disperdere le vitamine e i sali minerali in esse contenute. Cottura a vapore: è certamente il metodo migliore perché, evitando il contatto con l’acqua, le verdure acquisiscono la possibilità di mantenere intatto il loro contenuto di proteine, minerali e vitamine idrosolubili. 270 GLI ORTAGGI In questo caso le verdure vanno tagliate in piccoli pezzi per contenere i tempi di cottura. Oltre al classico cestello e alla pentola a pressione, esistono in commercio diversi tipi di vaporiere elettriche. Cottura al forno: nella tradizione contadina molti ortaggi venivano cotti al forno con la buccia, come le patate, le melanzane, le cipolle, i peperoni eccetera. La tradizione permetteva la cottura anche sotto la cenere del camino al cartoccio. I tempi molto prolungati distruggono parte delle vitamine, ma la presenza della buccia o del cartoccio, l’assenza dell’acqua di cottura, fa sì che i minerali, gli oli essenziali e gli aromi non si disperdano. Ricette per bambini 1-3 anni Polpette tricolore alla farina di ceci Ingredienti: 200gr di farina di ceci 50gr di pane raffermo senza crosta 100gr di carote 100gr di cavolfiore 100gr di fagiolini 2 cucchiai di olio extravergine di oliva sale q.b. latte q.b. Iniziate la preparazione delle polpette facendo ammorbidire il pane nel latte. Intanto mescolate la farina di ceci con 200 ml. di acqua. Unite un cucchiaio di olio, il pane ammorbidito e strizzato e un pizzico di sale. Amalgamate il tutto. Pulite ora carote, cavolfiore e fagiolini. 271 GLI ORTAGGI Mantenendole separate, tagliate le verdure e lessatele una per volta. Dopo averle scolate per bene, mettete le verdure, sempre separatamente, nel mixer fino ad ottenere una purea liscia. Dividete l'impasto con la farina di ceci in tre parti: ad una aggiungete la purea di carote, all'altra quella di cavolfiore e all'ultima la purea di fagiolini. Aiutandovi con un cucchiaio formate tante piccole polpettine che poi schiaccerete leggermente. Ponete le polpettine sulla teglia del forno e irroratele con un filo di olio extravergine di oliva. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° fino a quando diventeranno dorate. Proprietà nutrizionali e note Le farine di legumi contengono alti livelli proteici e di minerali. Le principali fonti proteiche vegetali sono cereali e legumi. Entrambi posseggono una buona composizione aminoacidica, ma sono carenti in un particolare e diverso aminoacido ("aminoacido limitante"). È proprio per ottenere delle proteine del tutto sovrapponibili a quelle animali che occorre associare cereali e legumi. Purea di broccoletti e zucca Ingredienti: 1kg di cime di broccoletti 400gr di zucca 2 cucchiai di parmigiano 2 cucchiai di olio extravergine di oliva sale q.b. Dopo aver lavato le cime dei broccoletti, fatele cuocere in acqua bollente appena salata. Intanto eliminate la scorza, i semi e i filamenti dal pezzo di zucca. Lavate la polpa e riducetela a dadini. Fatela cuocere nella padella con l'olio e qualche cucchiaio di acqua. Scolate ora le cime di broccoletti e, 272 GLI ORTAGGI dopo averne tenuto da parte qualcuna per la decorazione, riducetele in purea con il frullatore a immersione. Aggiungete la purea di broccoletti alla padella con la zucca, mantecate qualche minuto, aggiungendo il parmigiano. Impiattate, mettendo su ogni piatto il parmigiano e le cime rimanenti per decorare. Proprietà nutrizionali e note La zucca contiene alti livelli di carotenoidi, precursori vegetali della vitamina A, che ha una funzione essenziale per la visione e per la funzionalità del sistema immunitario. Questo piatto ha un basso contenuto calorico (circa 130 kcal a porzione) ed è consigliato per le fredde serate invernali, accompagnandolo con una fonte di carboidrati complessi come dadini di pane immersi nella zuppa Fagiolini crumble Ingredienti 600gr di fagiolini freschi o surgelati 100gr di mollica di pane raffermo 30gr di olio extravergine d’oliva 1 spicchio d’aglio sale q.b. Nettate i fagiolini, lavateli e lessateli al dente. Scolateli e metteteli da parte. Prendete la mollica di pane raffermo e riducetela in briciole (potete usare anche un mixer). In una padella riscaldate l’olio, fate dorare lo spicchio d’aglio, unite la mollica e lasciatela tostare. Togliete l’aglio e aggiungete i fagiolini. Lasciate insaporire per un paio di minuti, spegnete il fuoco e serviteli caldi o tiepidi. 273 GLI ORTAGGI Proprietà nutrizionali e note I fagiolini verdi, pur facendo parte della famiglia dei legumi, hanno le caratteristiche della verdura: sono ricchi di acqua, hanno poche calorie e molta fibra. Sono quindi degli ottimi contorni con un alto effetto saziante. In questa ricetta della tradizione culinaria povera diventano sfiziosi e croccanti. Scaloppina di platessa con verdure Ingredienti: 4 filetti di platessa sottili 200gr di carote 200gr di asparagi olio extravergine di oliva q.b. farina q.b. Lavate per bene le verdure. Spuntate e pelate le carote. Dagli asparagi eliminate la parte dura e fibrosa del gambo. Tagliate carote e asparagi in piccoli dadini e metteteli a lessare per 8 minuti circa. A cottura ultimata versate le verdure in una ciotola e tenete da parte. Ora lavate sotto l’acqua corrente i filetti di platessa. Fateli sgocciolare, asciugateli con cura con carta da cucina, infarinateli e metteteli in una padella con un filo d’olio, che avrete fatto riscaldare. Quando i filetti saranno dorati da entrambe le parti, sfumate con un po’ di vino bianco, alzando leggermente la fiamma per farlo evaporare. Sistemate i filetti nel piatto contornandoli con le verdure, che potete condire con un cucchiaino di olio extravergine di oliva a crudo. 274 GLI ORTAGGI Proprietà nutrizionali e note La platessa è un pesce d’acqua salata simile alla sogliola. È diffusa soprattutto nell’Atlantico Orientale e dunque vivendo in un grande mare è meno sensibile all’inquinamento ambientale. La platessa è ricca di potassio, selenio, fosforo; possiede inoltre grandi quantità di proteine (circa 17 g./100 g.) e basso contenuto di grassi (circa 1,5 g./100 g. di cui solo 0,2 g. sono saturi). Presenta un buon contenuto di acidi grassi omega 3 essenziali per un adeguato sviluppo. Ricette per bambini 4-10 anni Risotto carciofi e prosciutto Ingredienti: 6 carciofi 300g di riso 200gr di prosciutto cotto (o tacchino arrosto) 2 cucchiai di olio extravergine di oliva una noce di burro sale q.b. Pulite 6 grossi carciofi, togliendo le punte spinose, quasi tutto il gambo e le foglie dure. Tagliateli in 8 spicchi eliminando il fieno (o lana) che c’è all’interno. Teneteli in ammollo in acqua e sale con qualche goccia di limone per evitare che diventino scuri. Arrotolate la fetta di prosciutto (o di tacchino arrosto) e tagliatela a striscioline orizzontali. Fate ammorbidire i carciofi in una pentola capiente con un po’ di acqua e olio. Quando diventano morbidi, aggiungete altra acqua e portate a bollore. Versate il riso e mescolate di tanto in tanto finché non 275 GLI ORTAGGI sarà cotto. A cottura ultimata aggiungete un piccolo pezzetto di burro e il prosciutto tagliato a striscioline. Mantecate il tutto e servite. Proprietà nutrizionali e note Un carciofo di qualità è caratterizzato da gambo e foglie interne tenere, foglie esterne verde scuro e punta chiusa. Le diverse parti del carciofo hanno proprietà nutrizionali differenti: le foglie esterne contengono molto calcio, potassio e ferro; le foglie intermedie sono ricche di fibra e potassio; il cuore è ricco di potassio, calcio, vitamina C, beta carotene e acido folico. Anche un pittore si è occupato della tematica, Armando Spadini nel 1905 ha dipinto “Bambino con ortaggi“. In primo piano appare una tavola con una tovaglia bianca su cui sono raffigurati vari tipi di verdura e ortaggi; in secondo piano, un bambino che sorregge due mele; parte del corpo del bambino è nascosto da una parete che, in primo piano, chiude il quadro sulla destra; lo sfondo, delimitato da una parete grigia, si apre nell'angolo alto di sinistra a lasciare scorgere un elemento vegetale indistinto. Caratterizza il dipinto la luminosità dell'insieme e il vivace contrasto tra il bianco della tovaglia e l'azzurro-grigio dello sfondo con i colori accesi degli ortaggi. L'opera rappresenta un esempio rilevante e maturo della fase impressionista dell'artista come evidenziano la semplificazione e la scioltezza della pennellata e i riverberi cromatici accesi. 276 GLI ORTAGGI 277 F IGURA 42- ARMANDO SPADINI , " BAMBINO CON ORTAGGI ", 1905 C ONSIGLI PER IL CONSU MO DEGLI ORTAGGI Mangiare a pranzo e a cena ortaggi crudi e cotti. Non consumare la frutta tutta insieme ma gustarla in piccole quantità più volte nell’arco della giornata. Lavare accuratamente verdura. frutta e Fare la spesa almeno due volte la settimana per acquistare prodotti freschi. Consumare preferibilmente la frutta fresca e altrettanto buone sono le macedonie preparate sul momento. GLI ORTAGGI Se si decide di aumentare il consumo di vegetali, aumentare la frequenza e la quantità con moderazione per permettere all'organismo di adattarsi alle nuove abitudini alimentari Ogni alimento ho sei consumato smodatamente non ha più effetti benefici Imparare a osservare, toccare, annusare e gustare, senza fretta per assaporare il cibo L'insalata, le zucchine, i cetrioli, i pomodori, la cipolla, i cavoli, i broccoli, i finocchi, le melanzane e gli spinaci sono promossi a pieno titolo in un'alimentazione che deve tenere sotto controllo la glicemia. Sono alimenti ricchi di fibre e vitamine ma poveri di zuccheri e calorie. C OME E DOVE ACQUISTAR E FRUTTA E VERDURA Prediligere le varietà di stagione che presentano le migliori caratteristiche qualitative e il prezzo più conveniente, degna di considerazione in un momento di grande crisi di economica. Preferire le produzioni e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza ed inoltre, agendo in questo modo, si riesce anche a avere meno impatto ambientale a livello di impronta ecologica e di consumo di energie. 278 GLI ORTAGGI Privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati rionali e di paese e nei punti vendita specializzati della grande distribuzione dove è possibile rendersi conto della genuinità e salubrità della produzione oltreché spuntare un prezzo più vantaggioso. Scegliere i frutti con il giusto grado di maturazione, quando sono esaltate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Optare per acquisti ridotti e ripetuti per garantirsi sempre l’elevato grado di freschezza. L AVORI IN ORTO "Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere è privo di senno." Libro dei Proverbi, Antico Testamento, V secolo A.C. L'orto costituisce non solo un luogo di produzione di ortaggi sani, freschi e gustosi, ma è anche un modo di conoscere la natura e i suoi preziosi insegnamenti. Permette di vivere con più serenità e sperimentare il tempo dell’attesa e rallentare i nostri ritmi, seguendo l’evoluzione delle piante. L'orto familiare fa dimenticare le preoccupazioni del lavoro quotidiano. Il successo nella coltivazione dell’orto dipende principalmente dai seguenti quattro fattori: 279 GLI ORTAGGI il sole: l’esposizione del vostro orto deve essere in piena luce l’acqua: le piante orticole hanno bisogno di acqua per crescere la terra: a medio impasto, fertile e drenante il fattore umano: che non è solo braccia e fatica, ma soprattutto buon senso. Infine c’è un ulteriore fattore critico di successo: il tempo-clima. L’orto deve essere comodo e facile da raggiungere. Non deve essere posto in un luogo non troppo lontano dalla nostra abitazione. I vialetti devono unire tutte le zone dell’orto ed essere sufficientemente larghi almeno 40 cm. Per una famiglia di 3/4 persone: 30 mq circa sono sufficienti per avere un’ottima fornitura di ortaggi freschi 60 mq circa si possono ottenere verdure per tutto l’anno 100 mq circa oltre alle verdure si possono coltivare asparagi, patate, carciofi, cardi. Ecco alcuni utili consigli! Preparare il terreno Abbiate la cura di eliminare le radici di erbe infestanti che penetrano profondamente nel terreno. Le 280 GLI ORTAGGI operazioni di preparazione vanno effettuate in autunno o in inverno (ma non quando gela). Eliminate i sassi più grossi e ogni altro corpo estraneo quindi effettuate una profonda vangatura. Se il terreno è pesante, duro e compatto, risulti importante aggiungere della sabbia per renderlo più morbido e drenante. Se invece è secco e sabbioso incorporatevi degli appositi composti organici da giardino, mescolati con torba. Lasciate passare tutto l’inverno con le zolle ben esposte e, all’inizio della primavera, praticate un’accurata fresatura. In questa fase potete arricchire il terreno per prepararlo alle coltivazioni. A primavera è sufficiente una lavorazione superficiale e pareggiamento o baulatura per favorire lo sgrondo dell’acqua di innaffio o piovana ed evitare pericolosi ristagni. La concimazione ( il letame maturo sarebbe perfetto ) va effettuata in autunno e in primavera. Preferire fertilizzanti complessi e a lenta cessione ricchi anche di microelementi. Infine recintare la superficie per impedire che gli ortaggi vengano danneggiati da animali in libertà. Dopo i lavori preliminari, l'orto va suddiviso in porzioni, a seconda degli ortaggi che si decide di coltivare Semina Secondo la tradizione, bisogna anche conoscere le fasi lunari: la saggezza popolare suggeriva di non seminare mai a luna crescente. I semi si trovano in commercio in bustine: bisogna fare attenzione a comprare prodotti di qualità e recenti in quanto la durata di germinabilità di un seme dipende dalla specie e dalla sua conservazione. La semina può essere effettuata sia direttamente a dimora, nel terreno, che in semenzaio: a dimora é necessario preparare accuratamente il letto di semina mentre in semenzaio occorre preparare correttamente il terriccio e seminare alla giusta profondità. La semina in semenzaio si utilizza in genere per semi molto piccoli e quando si vuole anticipare il trapianto; si effettua normalmente in una vaschetta coperta in cui si mantiene la giusta umidità e temperatura. 281 GLI ORTAGGI I semi possono essere distribuiti a spaglio o in buchette oppure a file parallele e subito interrati a una profondità proporzionale alla dimensione del seme. Occorre bagnare abbondantemente. Le piantine nate, raggiunta una certa dimensione, vanno trapiantate; non devono restare a lungo nel semenzaio per evitare che filino, cioè diventino troppo alte e chiare di colore. L’irrigazione Anche questo lavoro è molto delicato e di somma importanza. Una prima regola d'oro è annaffiare l'orto verso il tramonto oppure nelle prime ore del giorno, in maniera da evitare sbalzi termici alle piante e sprechi d'acqua causati dalla evaporazione. Mai innaffiare in pieno giorno! In estate, le piante hanno maggior bisogno di acqua e dovremo bagnarle la sera, verso il tramonto, per far sì che abbiano tutta la notte per assorbire l’acqua. In primavera, dovremo invece innaffiare di mattina, onde evitare che durante la notte l’acqua possa gelare e rovini così le radici. La quantità di acqua dipende dalle condizioni climatiche, ambientali, dalla natura del terreno e dalle esigenze delle diverse specie. L’irrigazione può essere a scorrimento o a pioggia. La rotazione delle colture Risulta determinante ogni anno cambiare la disposizione delle piante da coltivare, in modo da ottenere un equilibrio biologico naturale. La rotazione è di una importanza fondamentale per mantenere vitale e produttivo il terreno del vostro orto. 282 GLI ORTAGGI La rotazione più comune e più semplice consiste nel non piantare sempre nella stessa area le stesse piante, ma cambiare comunque posizione ogni anno. Il principio di base è quello di non fare mai succedere le colture a se stesse. Alcune piante, se coltivate vicine, favoriscono il reciproco sviluppo e si difendono vicendevolmente dai parassiti. Le sostanze emesse dalle radici dei pomodori, per esempio, stimolano la crescita dei sedani; le carote tengono lontano la mosca delle cipolle, e le cipolle quella della carota. L’agricoltura biologica sfrutta proprio queste simpatie fra le piante per evitare l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi. Il trapianto Nella versione più classica di un orto le piante sono disposte in file. E’ una soluzione molto pratica ed anche estetica, in quanto risulterà molto gradevole l’incredibile varietà di forme, colori e dimensioni che la natura ci regala. E’ opportuno preparare nel terreno le buche che accoglieranno le piantine ed innaffiarle a dovere. Eseguite poi il trapianto comprimendo bene la terra attorno alle radici. Fate seguire un’abbondante annaffiatura, al limite dell’allagamento. Le operazioni colturali Una volta all’anno occorre rivoltare il terreno e questo può essere fatto a mano, vangatura, oppure a macchina con una motozappa, fresatura. La profondità della lavorazione è in genere di 20-30 cm. Dopo la vangatura o la fresatura occorre rendere piano il terreno e si usa il rastrello. Un’altra operazione importante nell’orto è la sarchiatura che si effettua con l’apposita zappetta e consiste nel tagliare e rovesciare lo strato di terreno superficiale dell’interfila. Questa operazione permette di eliminare le erbe infestanti, di favorire la 283 GLI ORTAGGI circolazione dell’aria e del calore del sole nel terreno e infine di trattenere l’umidità. Nell’ orto spesso occorre riportare terra dall’interfila alla base delle piante: questa operazione si chiama rincalzatura e si esegue con la zappa o col rastrello spostando il terreno dall’interfila al piede delle piante. La rincalzatura e l’impalatura È necessario riaddossare alla pianta un po’ di terra, dopo averla messa a dimora. Questo lavoro è oltremodo necessario per sedani, finocchi, cardi e patate. Gli ortaggi a fusto lungo o rampicante (pomodori, fagiolini, cetrioli e piselli) necessitano anche un sostegno per evitare che i frutti cadano a terra e per permettere all’aria di penetrare nel fogliame. La pacciamatura La pacciamatura si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, come paglia, segatura, foglie e altro, o con della corteccia oppure con un film plastico nero biodegradabile o infine anche con un telo di cellulosa e amido. La pacciamatura è una pratica atta sia a impedire la crescita delle erbe infestanti e a conservare l’umidità nel suolo, che a evitare l’erosione e mantenere, al livello delle radici superficiali, una temperatura più elevata e costante nei mesi freddi. Il compost Rifiuti utilizzabili sono fogliame, erba, rametti, tagli di siepi, avanzi di cibi cotti, scarti di frutta, scarti di verdura, fondi di caffè, pane ammuffito o raffermo, fiori e piante appassite e così via: essi vengono decomposti da microrganismi e insetti presenti nel terreno fino ad ottenere acqua, anidride carbonica, sali minerali e humus. Il compostaggio è la riproduzione su piccola scala di quanto avviene in natura; è il risultato di un processo monitorato dall’uomo per controllare, in presenza di ossigeno, la decomposizione e l’umificazione di diverse materie organiche ad opera di macrorganismi come insetti e lombrichi e di microrganismi quali batteri, alghe, funghi ecc. 284 GLI ORTAGGI La maggior parte dei rifiuti del giardino e di cucina possono essere trasformati in un ottimo fertilizzante, tanto più se gli stessi vengono mescolati tra loro ed inseriti in un contenitore idoneo, che possa mantenere temperatura e umidificazione a livelli adeguati ad una veloce decomposizione. Lavori nell’orto, mese per mese. Si tratta di indicazioni di massima, che ognuno deve adattare al proprio clima, terreno e metodo di coltivazione. Gennaio Terreno / concimazioni Vangatura per portare in superficie i parassiti che così vengono distrutti dal freddo. Concimazione: concimi con un alto valore di potassio e fosforo, per rafforzare le piante; per arricchire il terreno in previsione della primavera è meglio utilizzare del concime a lenta cessione, ricco in azoto (soprattutto per i vasi in cui si pensa di mettere pomodori, zucche e peperoni). Asportare i residui delle precedenti vegetazioni Coprire con tessuto-non-tessuto le piante che possono soffrire le gelate (salvia, rosmarino, alloro ecc.). Semina in semenzaio Verso fine gennaio si mettono in semenzaio i più resistenti alle gelate: lattughe, bietole, spinaci, prezzemolo, piselli, fave, zucchine, basilico, bietole da coste, cavolo cappuccio primaverile, cipolla, lattuga, porri. Semina in vaso/piena terra Ancora non consigliata. In alcune regioni del sud (dalla Campania in giù) è possibile mettere all’aperto fave e piselli, per le primizie. Misticanza in serra. Trapianti 285 GLI ORTAGGI Le cipolline sono piantate a novembre in semenzaio (1 fila alla settimana, a scalare, per irrobustire). Cavoli, verze, cappucci, broccoli sono preparati in seminiera nei mesi precedenti. Raccolta Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, cavolini di bruxelles, cavoli rossi, cardi. 286 Febbraio Terreno/concimazioni Vangatura per portare in superficie i parassiti che così vengono distrutti dal freddo. Concimazione: concimi con un alto valore di potassio e fosforo, per rafforzare le piante; per arricchire il terreno in previsione della primavera è meglio utilizzare del concime a lenta cessione, ricco in azoto (soprattutto per i vasi in cui si pensa di mettere pomodori, zucche e peperoni). Asportare i residui delle precedenti vegetazioni. Mantenere coperte con tessuto-non-tessuto le piante che possono soffrire le gelate (salvia, rosmarino, alloro ecc.). Semina in semenzaio Anguria, basilico, catalogna, cavolo cappuccio estivo, cetriolo, cipolle, indivia, lattuga, melanzana, peperone, pomodoro, porro, sedano. Semina in vaso/piena terra GLI ORTAGGI Nei vasi è ora di seminare a scelta: bietola da coste, carote, cicoria, fave, lattuga da taglio, piselli, prezzemolo, ravanelli, spinaci, valeriana. Ovviamente in piccole quantità così da poterle consumare tutte e così da evitare enormi danni a tutta la produzione annuale di una verdura in caso di gelate improvvise. Coprire con plastica almeno nei primi 4-5 giorni per permettere una germinazione adeguata. Trapianti Cipolle, aglio e patate precoci. 287 Raccolta Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, cavolini di bruxelles, cavoli rossi, cardi. Marzo Terreno/concimazioni Nel mese di marzo si cominciano le concimazioni a base di azoto, fosforo e potassio. Essendo nelle prime fasi di crescita, le nostre piantine necessitano di concimi ternari dove prevale il contenuto in azoto. Nei seminati a spaglio è sufficiente distribuire un po’ di compost o fertilizzante da macerato, che contenga già GLI ORTAGGI tutti i nutrienti necessari. Meglio distribuirli dopo aver inumidito il terreno. Nelle coltivazioni a file, meglio inserire il concime nell’interfilare e all’occorrenza interrarlo un po’ con la zappetta. Non abbondare, piuttosto metterne poco alla volta. Le piante sono ancora giovani e il rischio è bruciargli le radici con troppa concimazione. Tenere piuttosto umidi sia i semenzai che i terreni seminati a spaglio. Semina in semenzaioBasilico, broccoli, broccoletti, cardi, cavolfiori, cavoli cappucci, cetrioli, cipolle, lattuga, melanzana, melone, peperone, pomodoro, sedano, sedano rapa, zucchine. Semina in vaso/piena terra Barbabietola rossa da orto, bietola da coste, carote, catalogna, cece, cicoria, fave, lattuga da taglio, lattughino, piselli, prezzemolo, rape, ravanelli, spinaci, taccole, valeriana, zucca, zucchina. Trapianti Bietole da costa, catalogna, zucchine, zucche. Raccolta Si raccolgono ancora carciofi, cavoli cappuccio, cicoria. Se si è seminato in autunno, cominciano a essere disponibili i primi ortaggi: bietola da coste, indivia, fave, lattughe, piselli, prezzemolo, ravanelli e spinaci. Cure anti-parassitarie La temperatura dell’aria non consente ancora lo 288 GLI ORTAGGI sviluppo di funghi e insetti ma i semi in germinazione nel terreno e le giovani piantine sono appetiti da uccelli che possono facilmente arrivare ai balconi. Per evitare che pasteggino a scapito delle coltivazioni, si può semplicemente coprire i germogli con teli di tessuto non tessuto o plastica e magari lasciare briciole o un’apposita mangiatoia per uccelli da qualche parte sul balcone, dove si rifocilleranno lasciando perdere i nostri vasi. 289 Aprile Terreno/concimazioni Rincalzare le patate e tutte le specie che superano i 20 cm o che hanno un avvallamento del terreno al piede della pianta, fenomeno che si presenta spesso dopo ripetute annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Scerbare: eliminare man mano le infestanti evitando che crescano fino a soffocare le altre coltivazioni. Le infestanti, se non ancora fiorite, possono essere sminuzzate e inserite nel compost. Preparare le nuove seminiere: le colture invernali sono ormai terminate, quelle estive stanno per arrivare, è quindi bene preparare per tempo le seminiere per le nuove semine che da questo mese si succederanno a ritmi sempre più incalzanti. Semina in semenzaio Cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cavolo verza, cicoria belga, indivia, lattuga, scarola, sedano. Semina in vaso/piena terra Anguria, bietole, barbabietole rosse, bietole da coste, carote, catalogna, piselli, prezzemolo, rape, ravanelli, scorzonera, spinaci, zucca, zucchine, erbette, cetrioli, fagioli, fagiolini, melanzane, melone, pomodori, porri. GLI ORTAGGI Trapianti Anguria, basilico, catalogna, cavolo cappuccio, cetriolo, cipolle, finocchi, indivia. Impianti Patate, batate, asparagi, topinambur. Raccolta 290 Bietole, cavoli cappucci, indivia, lattuga, piselli, prezzemolo, ravanelli, spinaci. Tra le primizie si raccoglie: basilico, cetrioli, cipollotti, cipolle, sedano, valeriana, zucchine, borragine, asparagi, carote, cicorie, lattughini nuovi. Cure anti-parassitarie Aprile è il mese della comparsa degli afidi. Con il caldo, specialmente su balconi a piano terra e primo piano, può comparire la dorifora sulle patate e la cavolaia sulle crucifere. Maggio Terreno/concimazioni Rincalzare le patate e tutte le specie che superano i 20 cm o che hanno un avvallamento del terreno al piede della pianta, fenomeno che si presenta spesso dopo ripetute GLI ORTAGGI annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Scerbare: eliminare man mano le infestanti evitando che crescano fino a soffocare le altre coltivazioni. Le infestanti, se non ancora fiorite, possono essere sminuzzate e inserite nel compost. Preparare le nuove seminiere: le colture invernali sono ormai terminate, quelle estive stanno per arrivare, è quindi bene preparare per tempo le seminiere per le nuove semine che da questo mese si succederanno a ritmi sempre più incalzanti. Semina in semenzaio Broccoli, broccoletti, cavolfiori, cavolini di bruxelles, cavoli cappucci, cavolo rosso, cavolo verza, cicoria bionda, lattuga. Semina in vaso / piena terra Tutte le cicorie, fagioli bianchi, finocchi, indivia, lenticchie, anguria, barbabietola, bietole, carote, cetrioli, cicorie, fagiolini, fagioli, lattuga, melone, peperone, piselli, pomodori, porri, prezzemolo, rape, ravanelli, scorzonera, zucca, zucchine. Trapianti Broccoli, broccoletti, cardi, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, sedano rapa, anguria, basilico, cavolo cappuccio estivo, cetriolo, cipolla, indivia, lattuga, melanzana, melone, peperoni, pomodori, porri, scarola, sedano. Raccolta Aglio, catalogna, finocchi, patate novelle, taccole, tutte le verdure da foglia pronte. Cure anti-parassitarie Con il caldo, specialmente su balconi a piano terra e primo piano, può comparire la dorifora sulle patate e la cavolaia sulle crucifere. 291 GLI ORTAGGI Giugno Terreno/concimazioni Rincalzare le patate e tutte che superano i 20 cm o che avvallamento del terreno della pianta, fenomeno presenta spesso dopo le specie hanno un al piede che si ripetute annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Semina in semenzaio Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore, cavolino di bruxelles, cavolo cappuccio tardivo, cavolo verza, cicorie. Semina in vaso/piena terra Barbabietola rossa, basilico, bietola da coste, carota, cavolo cinese, cetriolo, fagiolini, fagioli bianchi e rossi, indivia, lattughe, porri, prezzemolo, sedano, zucca, zucchina. Trapianti Cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, cavolo verza, cicorie, lattughe, melanzane, porri, scarola, sedano. Raccolta Si raccoglie tutto quello che è pronto, siamo nel mese più produttivo dell’anno. Soprattutto pomodori, zucchine, cetrioli e insalate vanno raccolti quotidianamente. Per i frutti da mandare a maturazione per ottenere i semi per l’anno seguente, è opportuno non superare un frutto per pianta da mandare a completa maturazione. 292 GLI ORTAGGI Cure anti-parassitarie Giugno è il mese di punta per oidio o mal bianco, un fungo estremamente dannoso che si manifesta come una muffa bianca. Le piante colpite vanno estirpate e distrutte, non gettate nel compost dove prolifererebbe. Luglio Terreno/concimazioni Rincalzare le patate e tutte le specie che superano i 20 cm o che hanno un avvallamento del terreno al piede della pianta, fenomeno che si presenta spesso dopo ripetute annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Rinnovo impianti: le piante che hanno terminato il ciclo vegetativo vanno estirpate, inserite nel compost e il terreno rinnovato per i nuovi trapianti. Semina in semenzaio Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore, cipolle estive. Semina in vaso/piena terra Barbabietole, bietole, carote, cavolo cinese, cicoria o radicchio, indivia, fagiolino, fagiolo bianco, finocchi, lattughe, porri, prezzemolo, rape, zucchine. Trapianti Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore, cavolini di bruxelles, cavolo rosso, cavolo verza, cicorie bionde, cicorie rosse, radicchi, sedano. Raccolta Angurie, meloni, fagioli rampicanti, melanzane, aglio invernale, tutte le verdure da foglia, pomodori, peperoni. 293 GLI ORTAGGI Cure anti-parassitarie E’ il mese in cui ricominciano a imperversare gli afidi con una seconda carica e il tonchio, un insetto che attacca fave, fagioli e piselli. Compare perché sono stati usati semi in cui erano state depositate le uova. In caso di comparsa di tonchio, l’unica soluzione è eliminare tutte le piante e il terriccio dei vasi, sostituendolo con nuovi. 294 Agosto Terreno/concimazioni Rincalzare le patate e tutte le specie che superano i 20 cm o che hanno un avvallamento del terreno al piede della pianta, fenomeno che si presenta spesso dopo ripetute annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Rinnovo impianti: le piante che hanno terminato il ciclo vegetativo vanno estirpate, inserite nel compost e il terreno rinnovato per i nuovi trapianti. Semina in semenzaio Cavolo cappuccio primaverile, cipolle estive, finocchi. Semina in vaso/piena terra Bietole, cicorie, radicchi, indivia, lattughe, ravanelli, scarola, spinaci. Trapianti Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore, cavolfiore tardivo, cavolini di bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo rosso, cavolo verza. Raccolta GLI ORTAGGI Angurie, meloni, fagioli rampicanti, melanzane, aglio invernale, tutte le verdure da foglia, zucchine, pomodori, peperoni, patate, batate, topinambur, primi cavolfiori precoci. Settembre Terreno/concimazioni Rincalzare le patate e tutte le specie che superano i 20 cm o che hanno un avvallamento del terreno al piede della pianta, fenomeno che si presenta spesso dopo ripetute annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Semina in semenzaio Cavoli cappucci, cipolle, indivia. Semina in vaso / piena terra Cicorie, lattughe, ravanelli, spinaci, valeriana. Trapianti Broccoli, cavolfiori tardivi, finocchi. Raccolta Angurie, meloni, fagioli rampicanti, melanzane, aglio invernale, tutte le verdure da foglia, zucchine, pomodori, peperoni, patate, batate, topinambur, primi cavolfiori 295 GLI ORTAGGI precoci, zucche. Ottobre Terreno/concimazioni Rincalzare le specie che superano i 20 cm o che hanno un avvallamento del terreno al piede della pianta, fenomeno che si presenta spesso dopo ripetute annaffiature. Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Nei vasi in cui le colture sono terminate, cominciare le operazioni di concimazione, fertilizzazione per le nuove colture invernali. Predisporre le prime protezioni per i climi freddi, con tessuto non tessuto o teli di plastica. Paglia per proteggere il piede della pianta e le radici. Semina in semenzaio Lattuga e lattughini da taglio. Semina in vaso/piena terra Cicorie, radicchi, fave, piselli, ravanelli, spinaci, bietole. Trapianti Indivia, cavolfiori, broccoli. Raccolta Fagioli rampicanti, melanzane, aglio invernale, tutte le verdure da foglia, zucchine, patate, batate, cavolfiori, zucche. 296 GLI ORTAGGI Novembre Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Nei vasi in cui le colture sono terminate, cominciare le operazioni di concimazione, fertilizzazione per le nuove colture invernali. Predisporre le prime protezioni per i climi freddi, con tessuto non tessuto o teli di plastica. Paglia per proteggere il piede della pianta e le radici. Semina in semenzaio Bulbilli di aglio. Semina in vaso/piena terra Cicorie, radicchi, fave, piselli, ravanelli, spinaci. Trapianti Cavolo cappuccio primaverile. Raccolta Cavoli, cicorie, lattughe e lattughini, sedano, porri, finocchi, prezzemolo, carote ravanelli Dicembre Terreno/concimazioni Il freddo è ormai arrivato e si predispongono le colture di insalate e radicchi solo con protezioni per i climi freddi, con tessuto non tessuto o teli di plastica. Paglia per proteggere il piede della pianta e le radici. Senza copertura cavoli, cavolfiori, porri, rape. 297 GLI ORTAGGI Zappettare leggermente attorno alle piante e tra le file, per arieggiare il terreno, rompendo la crosta superficiale. Attenzione a non andare troppo a fondo prendendo le radici. Semina in semenzaio Semina in vaso / piena terra Fave, piselli. Trapianti Cavolo cappuccio primaverile, cipolle. Raccolta Cavoli, porri, cicorie, sedano rapa, rape, carciofi. L’ORTO BIOLOGICO L’orto biologico è una pratica di coltivazione che esclude erbicidi, fertilizzanti e pesticidi chimici. Bisogna fare una premessa necessaria, ovvero che l’orto biologico richiede impegno e dedizione senza risparmiare con passione e calma: sicuramente è una sfida che non permette distrazioni o noncuranza, insomma un ottimo esercizio per la mente e per il corpo! Analisi del terreno È fondamentale, per la buona riuscita del vostro orto, che il terreno sia esposto al sole e protetto dal vento. Si consiglia di fare un’analisi del terreno per raccogliere informazioni sulla composizione del suolo. I risultati vi sveleranno il Ph del substrato, ed eventuali sostanze da integrare. Inoltre il test può palesare eventuali agenti nocivi preservandovi così da spiacevoli inconvenienti per la salute e per le vostre colture. 298 GLI ORTAGGI Aratura del terreno Procedete eliminando le pietre e spaccando le zolle di terra, fatto ciò, provvedete all’eliminazione manuale delle erbacce stando molto attenti alle graminacee che sottraggono acqua e sostanze nutritive al terreno e quindi anche alle vostre piante. Alla fine il terreno dovrà risultare morbido e soffice. Concimazione Per la concimazione si utilizzi la cosiddetta “concimazione verde” detta anche “sovescio“, una pratica molto antica che consiste nella coltivazione di alcune erbe che vengono poi tagliate e lasciate decomporre sul terreno aiutando così il suolo ad arricchirsi di sostanze utilissime per il nostro orto; inoltre le radici “bucando” il terreno miglioreranno la ventilazione del suolo. In alternativa potete ricorrere alla concimazione classica arricchendo il terreno con concime biologico di tipo organico. Il terreno e le piante vanno nutrite soltanto con concimi biologici: letame, pollina, compost, terricciati, torba Cosa e come piantare – eliminazione parassiti Date libero sfogo alla vostra fantasia e al vostro gusto, purchè le sementi siano biologiche. Potete inoltre praticare la rotazione delle colture, aiuterà la fertilità del suolo; la rotazione degli ortaggi, che non consente ai parassiti specifici di alcune varietà di proliferare Piantate anche delle siepi che favoriscano la presenza di insettivori, gli antagonisti dei parassiti, che alleggeriranno non di poco il vostro lavoro. E’ importante scegliere varietà più robuste e resistenti alle malattie, come ortaggi antichi o collaudati. E’ buona regola servirsi di barriere fisiche per tenere lontani gli animali dannosi . Anche l’eliminazione dei parassiti si può effettuare manualmente, togliendo le larve o gli insetti adulti. Ma si possono anche piantare siepi, 299 GLI ORTAGGI come visto, per stimolare la presenza di piccoli animali insettivori. Oppure utilizzare insetticidi naturali (piretro, macerati vegetali…) o anticrittogamici a base di rame o zolfo (elementi chimici presenti in natura). In quest’ultimo caso occorre fare molta attenzione al periodo di somministrazione, alle tecniche di utilizzo e ai giusti dosaggi. Piantiamola! Procedete facendo delle piccole buche o dei solchi nel terreno e stando molto attenti a lasciare la giusta distanza tra una pianta e l’altra, inserite il seme e ricoprite. La profondità del solco o della buca dipende fortemente dal tipo di seme. Se il seme è molto grande andrà interrato ad una profondità pari a 3/4 volte la grandezza del seme. Per i semi più piccoli invece, basterà fare dei piccoli solchi a ridosso del suolo e coprirli con un sottile strato di terra. Annaffiatura Una volta finito di piantare i semi, procedete annaffiando il vostro orto. Premettendo che è consentito il solo uso di acqua, annaffiate le vostre piante come se stesse cadendo una dolce pioggerellina, potete aiutarvi con una “doccetta” o uno spruzzino. Per l’irrigatura periodica del vostro orticello si consiglia l’irrigazione localizzata comunemente detta “a goccia”, meglio se interrata in modo tale che si trovi a diretto contatto con l’apparato radicale della pianta ed eviterete così di inciampare sui tubi. In inverno è consigliato annaffiare le piante il mattino presto, annaffiandole la sera congelerebbero, mentre in estate potrete alzarvi con tutta calma, la sera è il momento più indicato. E non dimenticate di raccogliere l’acqua piovana, può essere sempre utile! Sarà sufficiente lasciare dei contenitori in giardino e aspettare che piova. 300 GLI ORTAGGI O RTO IN CITTÀ E DIDATTICO Nel seicento negli ospedali psichiatrici spagnoli si praticava l’orticoltura per alleviare alcune problematiche dei pazienti. E quasi un secolo dopo, il padre della psichiatria americana: Benjamin Rush, sosteneva che l’agricoltura praticata ai suoi pazienti fosse un valido rimedio contro ansia, disturbi fobici, depressione, autismo. Oggi è dimostrato scientificamente come il contatto con la natura e le piante, abbia un concreto e misurabile effetto terapeutico, per le persone affette da varie disabilità. In sintesi l’orto rilassa oltre a nutrire, disinquina l’ambiente ed è fonte di benessere interiore, la socializzazione e aiuta l’economia. Si tratta di un fenomeno in costante crescita che rappresenta un’opportunità per i Comuni per rendere ordinate e produttive zone prima oggetto di degrado. Anche la First Lady Michelle Obama ha creato un orto biologico alla Casa Bianca, per fornire cibo fresco e sano alle figlie e al consorte e si dice che ami curarlo lei direttamente. L’orto permette un maggiore e più regolare, oltre che più economico, accesso ad alimenti a km zero, freschi e di più elevato valore nutritivo. I benefici degli orti urbani sono tanti. Dal punto di vista sociale ad esempio, l’obiettivo primario di tanti comuni è quello di sottrarre aree verdi all’abusivismo edilizio e alla speculazione, riducendo al contempo l’inquinamento ambientale, e promuovendo un’agricoltura di qualità. Di conseguenza viene promossa anche la riqualificazione ambientale, sia degli spazi urbani che periferici, migliorandone il decoro, l’estetica, e valorizzando il paesaggio, attraverso attività agricole che determinano anche lo sviluppo di una economia etica, a diretto vantaggio delle comunità locali. 301 GLI ORTAGGI Le Amministrazioni predispongono un apposito bando da cui scaturisce poi una graduatoria degli aventi diritto: anziani, portatori di handicap, pensionati, disoccupati, operai, …; i criteri cambiano a seconda dei regolamenti comunali adottati. Vengono messe a disposizione anche esperti di settore per aiutare i coltivatori. Il ruolo sociale dell’orto in città è evidente anche dal fatto che rappresenti anche un motore per implementare la socializzazione tra le persone, attraverso la condivisione di spazi, o lo scambio dei prodotti ortofrutticoli, che permettono nuovi incontri e amicizie, anche tra persone di diversa età, cultura o ceto sociale. Questo giova anche alle classi sociali più deboli, soprattutto in questi tempi di crisi: giovani, disoccupati, pensionati, studenti, possono così occupare in modo costruttivo le loro giornate, nel nome di uno scambio di esperienze e di una economia solidale. Il pomodoro è l’ortaggio più coltivato negli orti urbani, si sconsigliano le angurie, i melone e le zucche per il vigore vegetativo che riduce lo spazio alle altre colture. Non va dimenticato anche l’aspetto legato alla sostenibilità ambientale: gli orti migliorano il microclima, riducendo l’impronta ecologica della città e delle attività umane, salvaguardano e riqualificano il territorio. Italia Nostra ha calcolato che vi erano nel 2011 oltre 1.000.000 di metri quadrati di orti nelle città, dove si coltivano frutta e verdura e gli spazi spesso sono offerti dai Comuni e dati in gestione a persone, gruppi o piccole associazioni. In tre anni gli orti urbani , per la Coldiretti, sono triplicati, arrivando a 3, 3 milioni di mq di terreno comunale e adibito alla coltivazione d'uso domestico; il 81% di orti è situato nelle città del Nord : Torino, Bologna e Parma sono in testa alla classifica. 302 GLI ORTAGGI Anche la Provincia di Asti – Area Agricoltura con la collaborazione del Comune di Asti e l’associazione onlus produttori biologici e biodinamici piemontesi hanno organizzato una serie di iniziative formative per accompagnare coloro che gestiscono un orto familiare. È stato stipulato un protocollo d’intesa in cui risulta evidente quanto i piccoli appezzamenti di terreno assegnati dal comune alle persone anziane possono costituire uno strumento di sostegno economico e sociale. Il Servizio Agricoltura ha aderito in quanto, nella mission, è prevista anche l’affermazione di tecniche il più possibile rispettose dell’ambiente e dei consumatori. Importanti sono stati i momenti formativi organizzati nella sala conferenze dell’Area Agricoltura e il supporto fornito dai tecnici nell’ottica di una gestione degli orti ispirata a principi di sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare. Da anni il Comune di Asti mette a disposizione piccoli terreni per "over 60" residenti nel Comune di Asti, che ne facciano richiesta e che rispondano ai requisiti previsti dal regolamento. Vi sono oltre 250 orti in zona Torretta, Carrette e S. Quirico e oltre a rappresentare un passatempo e la possibilità di garantirsi prodotti genuini, costituiscono un'importante opportunità di socializzazione. Un’esperienza molto positiva, tanto che in passato ci sono state lunghe liste d’attesa per l’assegnazione. Oggi sono tre gli appezzamenti di terreno di proprietà comunale destinati a "orti per anziani", quasi tutti assegnati: 63 orti in corso Torino (zona Torretta); 32 in località Carretti (strada Torrazzo); 109 in località San Quirico, con l’aggiunta di altri 48 nella stessa zona. La concessione è di cinque anni, rinnovabile per altri cinque. Gli devono occuparsi dell’orto, mantenere decoro e pulizia del terrerno. Avere un orto di cui 303 GLI ORTAGGI prendersi cura per molti astigiani è diventata attività irrinunciabile e l’età non è rilevante: ci sono assegnatari novantenni che continuano a lavorare la terra con passione e volontà, e concessioni che durano ormai da anni. Intanto nel 2014 l’iniziativa rivolta agli over ha “sposato” un altro progetto: con i nonni, esperti insegnanti, lavorano negli orti di San Quirico anche i ragazzi seguiti dall’Educativa territoriale handicap. Anche gli orti scolastici o didattici rivestono una grande opportunità. Nel 2011 Slow Food aveva istituito 420 orti scolastici; vi sono anche altre istituzioni, associazioni, gruppi di volontari che promuovono gli orti didattici con ottimi risultati. I bambini sono entusiasti nel vedere crescere le piantine e nel contempo imparano il rispetto dell’ambiente e della natura, la conoscenza delle singole piante, ed esercitano la pazienza e l’attesa. L'orto didattico nasce con lo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza e alla gratificazione che il coltivare la terra procura. Un insegnante di orticoltura e giardinaggio guida i ragazzi nelle attività teoriche e pratiche sul terreno; ad ogni bambino viene data la possibilità di coltivare un pezzo di orto, curarlo, seguirne la crescita nel corso dei mesi e, ovviamente, raccoglierne gli ortaggi prodotti con grande orgoglio. La coltivazione di un orto scolastico implementa i principi di base dell’ecologia. Attraverso la coltivazione dell’orto i bambini arrivano a comprendere, ma soprattutto a 304 GLI ORTAGGI vivere, i fenomeni legati alla rete della vita e ai cicli della natura, opposti ai sistemi industriali-commerciali che sono invece lineari. Questo tipo di iniziative, inoltre, avvicina anche i bambini agli anziani: molti provveditorati hanno affidato la coltivazione dell’orto scolastico durante l’estate a gruppi di anziani del luogo, i medesimi che durante il periodo scolastico si sono recati in classe ad insegnare i rudimenti del mestiere. Anche in provincia di Asti molte scuole primarie hanno aderito a queste lodevoli iniziative. O RTO SUL BALCONE Il sapore di un’insalata o di un pomodoro appena raccolti sono ineguagliabili rispetto ai prodotti che troviamo sui banchi della verdura. Raccogliere l’insalata, un cetriolo e un paio di pomodori sul nostro balcone e portarli in tavola per la cena, sono gesti preziosi dal momento che le verdure perdono nel giro di 24/48 ore buona parte di tutti i sali minerali e le preziose vitamine disponibili. Coltivando gli ortaggi sul terrazzo si ha la possibilità di consumare prodotti freschi per arricchire con semplicità, gusto, stile, fantasia la preparazione dei cibi. Basta anche un semplice sacco di terriccio da 20 litri o più, praticare dei fori alle distanze convenute e mettervi a dimora delle piante da orto. La stessa cosa si può fare in vasi o contenitori: profondi almeno 40 cm. per le piante che producono frutti (pomodori, peperoni, melanzane ecc.) e circa 20 cm. per le piante da foglia (lattughe, cicorie ecc.). 305 GLI ORTAGGI Attenzione! Per avere buoni risultati occorre che anche il vostro terrazzo o balcone sia rivolto a sud o quantomeno abbia luce solare diretta per almeno una mezza giornata in quanto la luce del sole determinante per le diverse fasi della fotosintesi clorofilliana. La soddisfazione di coltivare e produrre i propri ortaggi, il piacere dei sapori ritrovati ed il gusto incomparabile delle verdure appena colte. Nel 2013 vi sono circa 9 milioni di persone , con un incremento del 9% rispetto al 2012, che curano un orto in giardino, in terrazza o uno spazio di proprietà comunale. S ITOGRAFIA E B IBLIOG RAFIA http://www.francescomorante.it http://it.wikisource.org/ http://www.lepatate.com/curiosita.htm l http://www.giallozafferano.it http://www.fondationlouisbonduelle.org http://www.zipmec.com http://www.giardinaggio.it http://www.riza.it http://www.agraria.org http://www.casabenesserewordpress.org http:/www.tiraccontounafiaba.it 306 GLI ORTAGGI http:/www.momdodelgusto.it http:/www.taccuinistorici.it http:/www.mangialibri.com http:/www.eticamente.it http://www.giardinaggioindoor.it http://www.sardegnaagricoltura.it http:/www.my-personaltrainer.it http:/www. http://maestraluisella.blog.tiscali.it http://www.inorto.org http://www.growtheplanet.com http://www.coltivareorto.it http://www.fondation-louisbonduelle.org http://www.fruttilandia.com http://www.vitadaprecisina.com http://www.italica.rai.it http://www.carciofiamo.it http://www.piante.it http://casa.atuttonet.it http://www.settemuse.it http://www.lagiostra.biz http://cultura.biografieonline.it http://www.ricettedellanonna.net http://www.misya.info http://www.buttalapasta.it 307 GLI ORTAGGI http://allrecipes.it http://www.inorto.org http://www.albero-della-fiaba.it http://www.tiraccontounafiaba.it http://blog.giallozafferano.it/lacucinadimarge http://www.leverduredelmioorto.it http://www.gnamgnam.it http://www.nenanet.it http:// www.favole.org http://alimentazionebambini.e-coop.it http://www.coldiretti.it http://www.inorto.org http://www.albero-della-fiaba.it http://www.tiraccontounafiaba.it http://blog.giallozafferano.it/lacucinadimarge http:// www.petitchef.it http://www.musee-orsay.fr/it http://www.ecologiadellanutrizione.it http://www.gianobifronte.it http://www.agribionotizie.it http://www.isrn.it/ http://www.lemiepiante.it http://www.erbaviola.com http://www.ortomio.it 308 GLI ORTAGGI http://www.ortidiveio.it http://natria.it/userfiles/file/il_mio_orto_nat ria.pdf http://www.cookaround.com http://idioms.thefreedictionary.com http://www.linternaute.com http://www.saperesapori.it http://www.ricettezucca.com http://www.m.my-personaltrainer.it http://www.cucinare.meglio.it http://wwwlastampa.it/ http://www.comune.torino.it/archiviostorico http://www.lelettere.it http://www.inorto.org http://www.astigiando.it http://www.infodeco.it http://www.coltivareorto.it http://www.ilgiornaledelcibo.it http://www.herbalsilnan.altervista.org http://www.ciboecibo.it http://commons.wikimedia.org http://www.actaplantarum.org http://www.buonissimo.org http://www.sardegnaagricoltura.it 309 GLI ORTAGGI http://www.patate-da-amare.it http://www.archimagazine.com http://www.colturaecultura.it http://www.patamarche.it http://giardinaggio.efiori.com http://fondation-louisbonduelle.org http://www.seriousaboutfood.it http://comune.saluggia.vc.it http://www.vallinrete.org http://www.fondazioneslowfood.it http://www.alimentipedia.it http://biodiversita.provincia.vicenza.it http://www.famigliachicco.com http://www.piemonteagri.it http://www.benesserevillage.it http://www.meteoweb.eu http://www.affaritaliani.it http://www.cookaround.com http://www.diwinetaste.com http://www.mangiarebuono.it http://www.gingerandtomato.com http://www.coltivareorto.it/verdure http://www.pollicegreen.com http://www.lemiepiante.it 310 GLI ORTAGGI http:// www.casa.atuttonet.it http:// www.ortocarmagnola.it http:// www.progettaregiardino.it http://www.radicchio.net http://www.riza.it http://www.parcopotorinese.it 311 http://www.archivioriviste.provincia.tn.it http://www.lastampa.it http://www.portalebio.it http://www.inorto.org http://www.ciao.it http://www.seetorino.com L IBRI - R IVISTE AA. 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Nizzoli A., La zucca, biblioteca culinaria Srl, 2006, Lodi 312 GLI ORTAGGI Rivista - Terra e vita - numeri di aprile maggio giugno , Edagricole 2014 . Rivista – Vita in campagna edizioni Informatore agrario, Roma – 1072007; 3/2011; 4/2011; 5/2012; 1/2013; 7/8/2013; 6/2013; 9/2013 Roggero S. , Schiaffino M., Fagiolo mio - come un umile vegetale diventa preziosa squisitezza: storia, fortuna, ricette Idealibri, 1987, Milano. Seymour J., Il piacere dell'orto storia, leggenda, coltivazione , virtù, sapori e colori di erbe , frutti, verdure Idealibri, 1988, Milano. 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Paolo Guercio – Dirigente Servizio Agricoltura e Dott.ssa Silvia Sarzanini – Responsabile Ufficio Supporto Normativo e Divulgazione – Staff della Direzione), responsabili della redazione del volume e dell’attività che ha comportato un lungo percorso di ricerca e studio di approfondimenti a livello bibliografico e sitografico, ringraziano per il supporto fattivo, la motivazione, le conoscenze tecnico-specialistiche dimostrate da tutto il gruppo di lavoro: Dott.ssa Chiara Peccheneda – Università degli Studi di Torino Dott.ssa Azzurra Tabbia – Università degli Studi di Torino Diego Sappa – Ufficio CED – Provincia di Asti Gianluigi Guercio – Servizio agricoltura – Provincia di Asti La dottoressa Chiara Peccheneda (studentessa della Scuola di Management e Economia - Torino) si è occupata della parte grafica, degli approfondimenti statistico – economici e anche di alcune parti riguardanti le curiosità e la storia con interesse, professionalità, competenza, precisione e accuratezza di analisi scientifica – metodologica. GLI ORTAGGI La dottoressa Azzurra Tabbia (studentessa della Scuola di Management e Economi – Torino) ha curato alcune schede e ricerca di dati per l’approfondimento con precisione e rigore metodologico. Il Signor Gianluigi Guercio ha collaborato nella redazione di parte delle schede riguardanti i singoli ortaggi con motivazione ed entusiasmo, fornendo preziosi valutazioni, suggerimenti ed informazioni, anche tecnico – operative, necessarie a valorizzare la ricostruzione degli aspetti agronomici delle singole verdure. Un sentito ringraziamento va destinato a Diego Sappa che con l’alta professionalità, la pazienza infinita e la massima disponibilità, da sempre dimostrate ed anche in occasione della stesura degli altri volumi di approfondimento, ha contribuito con successo a risolvere i problemi tecnico – informatici. Si ringraziano la Dott. ssa Silvia Sarzanini, il Sig. Gianluigi Guercio e il Sig. Germano Rosso che hanno messo anche a disposizione le fotografie facenti parte di ciascun archivio personale. Si ringrazia altresì la Dottoressa Cristina Marello che ha fornito due importanti e rilevanti approfondimenti sull'orticoltura e la difesa delle piante, da cui sono state apprese preziose informazioni colturali: le slide erano corredate da bellissime foto, in piccola parte utilizzate, molto esemplificative. Parte del materiale fotografico è stato desunto dalla rete con relativa citazione dei siti consultati. La Direzione rivolge, in particolare, un sentito e doveroso ringraziamento a chi ha permesso la stesura di tutti volumi tecnico - specialistici editi dall’Area Agricoltura, progetti obiettivo ai quali la Dott. ssa Silvia Sarzanini- responsabile, esperta e coordinatrice organizzativa della comunicazione, qualità e formazione - ha dedicato il massimo impegno, grande cura, smisurato interesse e un’elevata passione, dimostrando una 322 GLI ORTAGGI spiccata attitudine allo studio e alla ricerca in svariati ambiti, durante il tempo libero, extra lavorativo. anche Gli argomenti trattati in tutti i libri (storia del miele, vino, erbe officinali, frutta, ortaggi), contraddistinti da elevata interdisciplinarità e complessità di ricerca, sono stati particolarmente apprezzati dal pubblico della rete, per la dovizia di particolari e per l’appassionato lavoro di indagine speculativa e diacronica, ma anche per il rigore dell’ analisi medesima e per l’alta e indubbia professionalità dimostrate nella ricerca nonché per la forma particolarmente ricercata a livello stilistico. 323