SHOAH: LA TRAGEDIA DEGLI EBREI D’EUROPA 16/03/13 16/03/13 SHOAH in ebraico significa annientamento Dal 1941 al 1945 circa sei milioni di ebrei vennero trucidati nei campi di sterminio nazisti. Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema 16/03/13 L’eliminazione degli ebrei faceva parte del programma di Hitler fin dagli inizi della sua carriera politica. Prima della guerra i nazisti avevano progettato l’espulsione di massa degli ebrei o il loro internamento nei campi di lavoro. Il progetto dei campi di sterminio nacque nell’inverno del 1941-42. Il 20 gennaio 1942 una riunione di gerarchi nazisti decise di attuare la “soluzione finale” ossia lo sterminio 16/03/13 degli ebrei. QUANDO TUTTO EBBE ORIGINE • • • Siamo negli anni ’20 dopo la fine della prima guerra mondiale. La Germania si trova a vivere una grave crisi sociale, economica e politica. E’ in questi anni che si afferma l’ideologia nazista che è alla base del partito nazionalsocialista di Adolf Hitler. 30 gennaio 1933 Hitler viene nominato cancelliere con il compito di formare il governo tedesco. Una volta giunto al governo il Partito nazista e il suo cancelliere distrussero completamente il sistema democratico. 16/03/13 • • • Un carattere l’antisemitismo. specifico del nazismo fu Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei. I nazisti consideravano gli ebrei come appartenenti ad una razza inferiore, responsabili della sconfitta della Germania nella I guerra mondiale e della crisi economica della fine degli anni venti: essi erano il nemico interno e per questo andavano eliminati. 16/03/13 • Nel 1924 Hitler già parlava di disuguaglianza delle razze superiori (ariana) cui spettava il compito di dominio del mondo e razze inferiori, che dovevano essere isolate e sottomesse. • Giunto al potere Hitler iniziò un propaganda antiebraica che si trasformò in una sistematica persecuzioni degli ebrei. 16/03/13 Negli anni ‘30 gli ebrei furono: • espulsi dagli impieghi statali, dalle scuole e dalle università, dalle attività culturali e artistiche; • esclusi dall’esercito; • esclusi dal diritto di voto; • esclusi dall’esercizio di molte professioni come il medico o l’avvocato; • esclusi dalle attività industriali e commerciale; • esclusi dalle banche; • esclusi dall’editoria. • Furono 16/03/13 vietati i matrimoni fra Ebrei e Tedeschi. • • 1938 LA NOTTE DEI CRISTALLI: Squadre di nazisti assaltarono i negozi di ebrei e frantumarono le vetrine, saccheggiarono case di ebrei e diedero alle fiamme le sinagoghe. 1941 fu ordinato che tutti gli ebrei al di sopra dei 6 anni di età dovevano portare cucita sugli abiti una stella gialla a sei punte con al centro la parola Jude (ebreo). Era così possibile individuarli. 16/03/13 INIZIANO LE DEPORTAZIONI NEI GHETTI • • • • Furono costruiti numerosi campi di prigionia e di lavoro (lager) in cui furono rinchiusi gli ebrei. Migliaia di persone furono ammassate in aree sovraffollate in condizioni di vita sempre più precarie e disumane. Era solo l’inizio di quella che gli stessi nazisti chiamarono successivamente “LA SOLUZIONE FINALE”. “ La soluzione” prevedeva di individuare, rastrellare e raccogliere tutti gli ebrei presenti nell’Europa occupata, per poi avviarli in speciali campi dove eliminarli. Si trattava di un GENOCIDIO, cioè di eliminare un intero gruppo di persone solo per la loro appartenenza a un’etnia, a una religione. 16/03/13 • • • In Polonia furono costruiti i primi campi della morte. Lo sterminio avveniva in ambienti a tenuta stagna in cui veniva immesso il gas. Le prime esecuzioni si verificarono alla fine del 1941. Il cuore dello sterminio fu il campo di AUSCHWITZBIRKENAU. Esso divenne l’ultima destinazione per centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini provenienti da ogni parte d’Europa. 1500000 le vittime di questa gigantesca macchina della morte. 16/03/13 All’ingresso del campo vi era un grande cancello con la scritta: ARBEIT MACHT FREI - “ IL LAVORO RENDE LIBERI” Qui gli ebrei catturati in tutta Europa giungevano in vagoni-merci, molti già morti, perché il viaggio avveniva in condizioni disumane. All’arrivo venivano divisi in file di uomini e donne dopo una prima selezione, i prigionieri venivano privati dei loro poveri bagagli, denudati, rasati, riforniti degli indumenti del campo e inviati nelle baracche. Le persone giudicate non abili al lavoro venivano uccise immediatamente, le altre erano avviate prima al lavoro forzato e poi alla morte a causa della fatica, del freddo, delle percosse, del cibo insufficiente. 16/03/13 • 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entrarono ad AUSCHWITZ in Polonia. Erano state uccise circa 6 milioni di persone, non solo ebrei, anche zingari, testimoni di Geova, portatori di handicap, prigionieri di guerra, oppositori politici e omosessuali. 16/03/13 1945 si apre a Norimberga il processo contro gli esponenti del regime nazista, accusati di aver compiuto “CRIMINI CONTRO L’UMANITA’” quali lo sterminio, la deportazione e la riduzione in schiavitù operate ai danni della popolazione civile, nonché le persecuzioni, attuate su base politica e razziale. 16/03/13 Lo scrittore Primo Levi, catturato a Milano e internato ad AUSCHWITZ nel dicembre del 1943 apre il suo libro “Se questo è un uomo” con questa poesia: 16/03/13 Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e i visi amici: considerate se questo è un uomo, 16/03/13 che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. 16/03/13 Considerate se questa è una donna senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno. 16/03/13 Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore, stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca i vostri nati torcano il viso da voi. 16/03/13 Al fine di tramandare alle generazioni future la memoria e la conoscenza della tragedia avvenuta è stato istituito il GIORNO DELLA MEMORIA celebrato il 27 gennaio, giorno dell’apertura dei cancelli di AUSCHWITZ. 16/03/13 TESTIMONIANZE 16/03/13 INGE AUERBACHER • internata nel campo di Terezin in Cecoslovacchia nel 1942 all’età di sette anni 16/03/13 La nostra destinazione era Terezin un campo di concentramento in Cecoslovacchia. Enormi baracche di mattoni, celle sotterrane, vecchie case cadenti. Uomini, donne e bambini venivano sistemati in blocchi differenti. Dormivano sul pavimento, stretti come sardine in cuccette di due o tre piani. Dappertutto c’era odore di morte. Per portare via i morti si usavano dei carretti a due ruote, gli stessi con i quali si trasportava il cibo. L’acqua proveniva dai pozzi inquinati. Al campo c’erano sempre delle epidemie. Topi, pulci e cimici rappresentavano una costante minaccia. A Terezin si moriva come mosche. 16/03/13 • SIMON SREBNIK deportato nel campo di sterminio di Chelmno 16/03/13 Andavamo ai forni crematori e raccoglievamo in una grande cassa con due maniglie le ossa che non si erano bruciate bene. Poi mettevamo le ceneri in sacchi e quando ce n’erano abbastanza trasportavamo il carico in riva al fiume Ner. C’era un ponte di legno e da lì gettavamo la cenere nell’acqua corrente. Quella gente ..i miei fratelli ebrei, se ne andavano verso il mare 16/03/13 PIERO CALEFFI • internato nel campo di concentramento di Mathausen 16/03/13 I nostri stracci e i nostri corpi brulicavano di pidocchi. Si frugava in ogni angolo per trovare una qualunque cosa da ingoiare. Ci si derubava. Un giorno un caporale delle SS prese fra le braccia un bambino. Cominciò a palleggiare il bambino buttandolo in alto per gioco e a un tratto lo lanciò con forza sui fili spinati del muro di cinta, percorsi da corrente ad alta tensione. Il piccolo vi rimase impigliato con il vestitino a zebra ciondolante al vento. Quanti eravamo presenti rimanemmo fermi. Poi ci mettemmo a gridare. Il caporale se ne andò senza voltarsi. Dio Dio è possibile che io abbia visto anche questo? 16/03/13 ….c’è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald, servivano a far coperte per i soldati; non si sprecava nulla. • ……c’è un paio di scarpette rosse, di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald. Erano di un bambino di tre anni. Chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni. …….c’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole. 16/03/13 16/03/13