NATUROPATIA PUNTURE DI INSETTI Le punture di insetti possono provocare localmente nella sede della puntura un edema infiammatorio doloroso. In alcuni soggetti, particolarmente sensibili, possono manifestarsi reazioni gravi, fino allo shock anafilattico. Gli insetti si possono dividere in insetti che pungono e insetti che mordono. Fra gli insetti che pungono le api e le vespe, della famiglia degli Imenotteri, sono i più temuti. Le api pungono solo se provocate, mentre le vespe pungono anche quando sono semplicemente disturbate mentre ronzano sui fiori, cibo o rifiuti da cui sono attratte. Le femmine di questi insetti hanno un pungiglione uncinato all'estremità dell'addome, collegato con una piccola sacca interna contenente il veleno. Il pungiglione delle vespe è scarsamente uncinato e consente loro di infiggere più di una puntura. Quello delle api è invece munito di numerosi uncini che, dopo la puntura, lo ancorano alla pelle della vittima provocando, al distacco, lo strappo di tutto l'apparato addominale dell'insetto e la sua morte. Il pungiglione che resta conficcato nella pelle deve essere rimosso con attenzione per non comprimere il sacco e far fuoriuscire il veleno. Il veleno di questi insetti contiene sostanze irritanti responsabili degli effetti locali: arrossamento e gonfiore con dolore anche intenso. Il pericolo più grave è rappresentato dalle reazioni allergiche. I sintomi sono rappresentati da vampate di calore al volto, orticaria, prurito, difficoltà a respirare e broncospasmo, giramenti di testa (per diminuzione della pressione), sudorazione, pallore, gonfiore (edema) che interessa il volto, gli occhi, la lingua e la laringe. L'edema e il prurito sono sintomi importanti perché possono presentarsi precocemente (entro 10-20 minuti dalla puntura) e segnalare l'imminente comparsa di una crisi. Fra gli insetti che mordono provvisti di apparato buccale sono diffuse le zanzare, le zecche, e i tafani. La composizione della loro saliva varia molto da specie a specie, ma non contiene gli allergeni presenti nel veleno degli imenotteri e raramente causa reazioni anafilattiche. I sintomi si limitano alla formazione di una papula, una ulcerazione dolorosa e a volte un’infiammazione della pelle con pomfo ed eritema che può essere complicata da infezioni batteriche dovute al grattarsi. Zanzare e tafani. Le punture delle zanzare locali (Culex pipiens) e dei tafani provocano prurito e in genere si risolvono in un tempo più o meno breve senza nessuna conseguenza. Diverso è il discorso per la puntura della zanzara Anopheles che può trasmettere la malaria, zanzara non presente nei nostri climi, ma, presente in alcuni paesi in via di sviluppo. Negli ultimi decenni l'evoluzione dei trasporti e l'incremento degli scambi internazionali ha permesso a molti organismi di diffondersi in nuovi territori. Tra questi organismi è da segnalare l'Aedes albopictus, comunemente detta zanzara tigre. Dagli anni ottanta il commercio internazionale di pneumatici usati, contenenti al loro interno le uova di Aedes albopictus, originariamente distribuita dal Giappone al Madagascar, ha determinato la rapida diffusione della specie in vari continenti: America, Africa ed Europa. In Italia una prima segnalazione fu rilevata a Genova nel 1990. Rimedi naturali consigliati in naturopatia per i disturbi causati dalle punture di insetti. Omeopatia Apis mellifica 15 CH granuli > Punture che causano un rigonfiamento roseo e caldo, con sensazione locale di aghi o spilli, i sintomi migliorano con applicazioni fredde. Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì. Ledum palustre 5-9 CH granuli > Pomfo bianco con bordo rosso, sensazione di freddo; per i bambini e soggetti predisposti alle punture di insetti si consiglia la somministrazione di Ledum palustre in via preventiva. Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì. Urtica urens 9 CH granuli > Pomfo ed eritema, prurito e dolore che peggiora con applicazioni fredde e migliorano con applicazioni calde. Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì. Arsenicum album 9 CH granuli > Punture di insetti con senso di prostrazione e spavento, desiderio di calore locale. Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì. Tarentula cubensis 9 CH granuli > Pomfo e lesione di colorito cupo e violaceo, con dolore e prurito irradiante. Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì. Hypericum 15 CH granuli > Prurito e dolore che si irradia lungo il percorso dei nervi. Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì. Uso locale Ledum palustre TM Calendula TM Uso: applicare più volte al giorno sulle zone colpite la tintura madre o preparati contenenti Ledum palustre e/o Calendula al 5% in gel, creme o stick. Gemmoterapia Ribes nigrum MG 1DH > Rimedio indicato nei processi infiammatori e pruriginosi. Uso: da 30 a 50 gocce, secondo il peso e l'età, 2 o 3 volte al giorno. Aromaterapia Le piante aromatiche contenenti oli essenziali con effetto repellente sono la citronella, il cedro, il prezzemolo, la menta, la verbena, il geranio, la lavanda, il pino, la cannella, il rosmarino, il basilico, il timo, l'aglio e la menta piperita. Gli oli essenziali più usati sono di citronella e il geranio, i preparati insetto-repellenti per uso topico contengono lo 0,05 per cento di olio essenziale e forniscono una protezione di circa 40 minuti. Inoltre, possono essere preparati prodotti ad azione insetto repellente par ambiente sotto forma di candele al 3 per cento e incensi al cinque per 5 di citronella. a cura del dott. Rocco Carbone - farmacista e naturopata www.naturafelicitas.it - [email protected] NOTE PER IL LETTORE Le informazioni e i contenuti di questa scheda costituiscono un semplice materiale informativo sulle possibilità di cure naturali e di rimedi naturali. Non vogliono in alcun modo sostituirsi alla consultazione e prescrizione medica. I consigli e i rimedi trattati in queste schede non devono essere applicati per un'autocura senza la preventiva ed adeguata consultazione di un professionista della salute: farmacista o medico.