Le Chiese di Roma
Rione Monti
Sergio Natalizia - 2013
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Introduzione
Quasi tutti i panorami di Roma hanno in comune uno sfondo
dominato dalle cupole delle chiese. Dal Gianicolo, dall'Aventino, dal
Pincio o dalle terrazze del Vittoriano, le cupole delle chiese tracciano un
profilo unico al mondo e sono testimonianza del ruolo che le chiese
hanno avuto nella storia architettonica, religiosa, sociale ed artistica
della città.
Le chiese di Roma sono moltissime e la loro storia accompagna
quella della capitale da diciotto secoli: chiese solenni, immense e
famose, oppure piccole e meno conosciute, ma non per questo meno
belle ed eleganti; quasi tutte custodiscono un patrimonio artistico fatto
di mosaici, affreschi, dipinti, sculture e conservano al loro interno
un’atmosfera ed una storia pronta a raccontarsi a chiunque abbia
voglia di vedere ed ascoltare.
Questa piccola ricognizione tra le chiese romane vuole evidenziare
ciò che può riservare alla curiosità uno dei patrimoni più importanti di
Roma. Siano esse romaniche, rinascimentali, barocche o neoclassiche,
ogni chiesa romana ha una sua particolarità, un’opera che spicca fra
tutte le altre o la memoria di un avvenimento che la fa ricordare per
sempre.
Abbiamo selezionato le chiese più significative dal punto di vista
storico ed artistico: di ognuna si traccia sinteticamente la storia, con
particolare attenzione alle opere d'arte che vi sono conservate, in modo
da stimolarne la scoperta e l’approfondimento a momenti successivi.
Per meglio facilitare l’approccio a questo patrimonio architettonico
e sociale, abbiamo seguito la metodologia dell’esposizione a schede e, in
considerazione della numerosità delle chiese romane, la loro
suddivisione per rione e quartiere, in modo da rendere praticabili le
eventuali passeggiate che il lettore volesse intraprendere per visitarle
direttamente.
Iniziamo la nostra esplorazione dal Rione Monti.
Sergio Natalizia
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Il rione Monti
Monti è il rione più antico di Roma e vi si trovano testimonianze dell'epoca
romana, medioevale, rinascimentale, barocca: una successione di stili che copre
2500 anni di storia. Il suo nome deriva dal fatto che comprendeva i colli
Esquilino, Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Oggi il Quirinale, l'Esquilino
ed il Celio non gli appartengono più, ma il nome è rimasto.
Nella Roma antica la zona era densamente popolata: c'erano i fori imperiali
e la cosiddetta Subura, oggi detta Suburra, dove vivevano i plebei, dove c'erano i
lupanari e le locande più malfamate; più a sud, sul colle Oppio, venne eretta in
età imperiale la Domus Aurea di Nerone, alla quale si sono poi in parte
sovrapposte le terme di Tito e di Traiano.
Con l’avvento del Cristianesimo all’interno di alcune abitazioni vennero
ricavati i primi luoghi di culto e alcuni di questi con il tempo divennero vere e
proprie basiliche: S. Pudenziana, S. Prassede, S. Martino ai Monti e S. Pietro in
Vincoli sono nate così.
Nel Medioevo la situazione divenne ben diversa: gli acquedotti romani erano
stati danneggiati ed era difficile farci arrivare l'acqua a causa del terreno
collinare; per questo gli abitanti tendevano a trasferirsi nel Campo Marzio, zona
pianeggiante a valle dei colli. L’unico fattore che fece sì che la zona non
diventasse totalmente disabitata era la presenza della basilica di S. Giovanni in
Laterano: il continuo afflusso di pellegrini garantiva sempre un cospicuo
numero di persone sul territorio; nel resto del territorio prevalevano le aree
decadenti e abbandonate, con le sole eccezioni delle zone intorno a S. Maria
Maggiore, della Suburra e di S. Pietro in Vincoli.
Novità e cambiamenti giunsero a partire dal XVI secolo, quando Sisto V creò
una delle più belle strade di Roma, via Panisperna, e fece edificare la sua villa
nella parte alta del rione, aprendo così la strada all’insediamento nobiliare seisettecentesco; seguirono quindi la sistemazione della via Felice (oggi via Sistina,
via delle Quattro Fontane e via De Pretis) e via Merulana (già via Gregoriana)
che riportarono la vita nel rione; tutto sommat, però, sorsero pochi palazzi
blasonati e il rione confermò sempre, nel tempo, il suo spirito popolare.
Gli abitanti di Monti, detti monticiani, svilupparono una loro forte identità:
addirittura il loro dialetto romano era lievemente diverso da quello degli altri
rioni e sussisteva una rivalità con gli abitanti dell'altro rione con una
altrettanto forte identità, Trastevere, che spesso si concretizzava in scontri
cruenti tra i contendenti.
Successivamente, lo sviluppo urbanistico di fine ottocento, con Roma
divenuta capitale, e i grandi sventramenti del periodo fascista cambiarono
completamente il volto del rione. In particolare, tra il 1924 e il 1936 un'ampia
porzione del rione fatta da tante stradine e case popolari è stata distrutta per
costruire via dei Fori Imperiali e portare alla luce i resti dei fori.
Ma una grande parte del rione ancora conserva i suoi scorci più segreti, i
negozietti, i banchi degli artigiani: tutto quello che fa di Monti un quartiere
romano irripetibile, quasi un piccolo paese immerso nella grande città,
all'interno della quale mantiene però la sua identità di luogo sospeso tra
passato e presente, di centro di cultura e di tradizioni.
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Mappa del Rione Monti e le sue chiese
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S. Agata dei Goti
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Mazzarino
Realizzazione
Eretta nel V secolo e riedificata nel 1633
Stile
Barocco
Da vedere
Tabernacolo cosmatesco del XII secolo,
cortile del XVIII secolo
Web
www.confrades.com
Storia ed Arte
S. Agata dei Goti ha un'origine molto antica in quanto fu fondata prima delle invasioni dei
Goti (metà del VI secolo) e durante la loro occupazione fu adibita al culto ariano.
Riconsacrata da S. Gregorio Magno nel 593, fu quasi completamente riedificata nel 1633.
La chiesa nella sua struttura ha conservato le caratteristiche architettoniche del V secolo; è a
tre navate, divise da sedici colonne. Le arcate erano in origine sette per parte, ma nel secolo
XVII furono chiuse le due estreme. Nell'abside e sul fianco destro si aprono piccole finestre
d'età romanica. Della costruzione antica restano l'abside e parte del complesso strutturale.
La facciata, con portico nell'ordine inferiore, è di Francesco Ferrari (XVIII secolo); la precede
un quadriportico, sotto le cui arcate vi è un piccolo museo lapidario. La parte più bella della
chiesa è il cortile costruito nel XVIII secolo intorno ad un pozzo ricoperto di edera ma è di
rilievo anche il Tabernacolo cosmatesco del XII secolo.
Curiosità
Si narra che una volta il diavolo vi si fosse insediato sotto le forme di una prostituta che, resa
selvaggia dal demoniaco possesso, fuggisse lanciando gemiti e lamenti quando la chiesa fu
benedetta da S. Gregorio Magno. Per tre giorni la zona visse in un’atmosfera allucinata, fra
nubi di zolfo e agghiaccianti urla notturne fino a quando, al terzo giorno, scese dal cielo una
nube che profumava di fiori e incenso e che si posò sull’altare maggiore.
Il cortile
Facciata - particolare
Il tabernacolo
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S. Andrea al Quirinale
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via del Quirinale
Realizzazione
tra il 1658 e il 1678 su progetto di Gian
Lorenzo Bernini
Stile
Barocco
Da vedere
Pala d'altare con il martirio di S. Andrea,
stucco di S. Andrea, Statua in marmo di S.
Stanislao Kostka
Web
www.gesuitialquirinale.it
Storia ed Arte
Soprannominata “la perla del barocco”, fu realizzata da Gian Lorenzo Bernini, nella seconda
metà del Seicento, per il cardinale Camillo Pamphilj. La facciata si apre su un piccolo sagrato
dilatato da due ali concave, che ampliano illusionisticamente lo spazio e comprende anche
una gradinata semicircolare ed un portico monumentale, con lo stemma dei Pamphilj.
L'interno, a pianta ellittica con l'asse maggiore trasversale, è un gioiello di armonia
architettonica, decorativa e pittorica. L'abside è preceduta da due coppie di colonne
sormontate da un frontone concavo, che segue la curva della cupola ed include la statua di S.
Andrea, opera di Antonio Raggi. L’aspetto architettonico innovativo della chiesa è la cupola
con lanterna che genera una molteplicità di sorgenti di luce, le quali, a seconda delle ore del
giorno, determinano sempre suggestivi effetti di illuminazione. Molte le opere d’arte
presenti: il Martirio di S. Andrea del Borgognone, dipinto sopra l'altar maggiore, e la Gloria
del santo stesso, in stucco, sopra l'edicola a colonne che precede l'altare. Oltre alla pala
dell'altare maggiore, di Guillaume Courtois, vi sono diversi quadri di notevole interesse, tra
cui tre tele di Giovanni Battista Galli detto il Baciccia e, nell'attiguo convento, la statua di S.
Stanislao Kostka morente, di Pierre Legros.
Facciata - particolare
Cupola
Interno
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Ss. Andrea e Bartolomeo
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via S. Stefano Rotondo
Realizzazione
Sorta nel VII secolo fu ricostruita nel XVII
secolo
Stile
Barocco
Da vedere
Pavimento cosmatesco
Storia ed Arte
Sorta nel VII secolo, fu ricostruita nel 1634 assieme all’ospedale San Giovanni su progetto di
Giacomo Mola, per volere di Urbano VIII Barberini e ristrutturata nel 1730 sotto il
pontificato di Benedetto XIII Orsini. La facciata è a un ordine di paraste con timpano
terminale. L’interno è a pianta trapezoidale con una navata e sopra la nicchia dell’altare
conserva un affresco bizantineggiante; molto particolare il pavimento di tipo cosmatesco del
1462.
S. Bernardino in Panisperna
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Panisperna
Realizzazione
a cavallo del XVI e XVII secolo
Stile
Barocco
Da vedere
Affreschi di Bernardino Gagliardi
Storia ed Arte
Eretta sulle rovine dell’antico monastero di S. Veneranda, la sua costruzione è databile a
cavallo del XVI e XVII secolo. La facciata ha una terminazione a timpano ed il portale un
fregio con l’iscrizione dedicatoria. L’interno, a pianta circolare, pur nella sobrietà del
sistema decorativo, tende ad imitare la grandiosità stilistica barocca in voga nell’epoca. Gli
affreschi, di Bernardino Gagliardi, raffigurano la Gloria di S. Bernardino e di altri santi
francescani. In una cappella laterale vi è il Crocifisso dinanzi al quale soleva sostare in
preghiera S. Brigida di Svezia, che in questa zona di Roma trascorse gran parte della sua vita,
aiutando i poveri ed i bisognosi. Sulla porta della sacrestia vi è un dipinto di Giovanni
Baglione raffigurante i Ss. Francesco, Chiara e Agata.
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S. Carlo alle Quattro Fontane
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via del Quirinale
Realizzazione
A partire dal 1638 su progetto di
Francesco Borromini
Stile
Barocco
Da vedere
La cupola, la statua di S. Carlo sulla
facciata, il Chiostro e la Sacrestia.
Web
www.sancarlino.eu
Storia ed Arte
Progettata da Francesco Borromini nel 1638 per i padri trinitari scalzi, è sicuramente la sua
opera più significativa oltre che l’ultima in quanto nel 1667, morendo, la lasciò incompiuta.
La facciata, alta e ristretta ad andamento curvilineo, è divisa in sei scomparti e un portale
sormontato da una nicchia con S. Carlo. L'interno, a pianta ovale, è coperto da una cupola
ellittica decorata da esagoni, ottagoni e croci che vanno riducendosi verso il lanternino.
Sono due i dipinti di rilievo presenti: sull’altare maggiore la pala con i Ss. Carlo Borromeo,
Felice di Valois e Giovanni de Matha in adorazione della Trinità, del pittore francese Pierre
Mignard e nella sagrestia S. Carlo Borromeo in adorazione della Trinità, del caravaggesco
Orazio Borgianni. Sulla sinistra dell'ingresso, si accede alla chiesa inferiore, di pianta uguale
ma più compressa, con volta su pilastri. Adiacente alla chiesa è il chiostro, capolavoro di
armonia e proporzione, su due ordini con pianta ottagonale ad angoli convessi colonne
binate sorreggono al piano inferiore archi e in quello superiore la loggia, caratterizzata da
balaustri alternativamente dritti e rovesci.
Curiosità
La chiesa è soprannominata San Carlino per le sue ridotte dimensioni tanto da coprire con la
sua area quella di uno solo dei quattro pilastri che sorreggono la cupola della Basilica di San
Pietro in Vaticano: così un detto popolare dice che “San Pietro è bello per la sua grandezza e
San Carlino è bello per la sua piccolezza”.
Facciata - particolare
Cupola
Chiostro
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S. Caterina da Siena a Magnanapoli
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Largo Magnanapoli
Realizzazione
Tra il 1628 e il 1640 su progetto di
Giovan Battista Soria
Stile
Barocco
Da vedere
Estasi di S. Caterina di Melchiorre Caffà
Web
http://www.ordinariato.it/santacaterina.html
Storia ed Arte
L’edificazione iniziò nel 1628, interrotta nel 1631 e ripresa nel 1638 permettendo la
consacrazione della chiesa nel 1640. Il progetto della Chiesa, compresa la facciata, è di
Giovanni Battista Soria; Francesco De Rossi modellò le grandi statue di S. Domenico e di S.
Caterina, nei nicchioni del portico.
La facciata si presenta su due ordini: nel primo si trova un portico a tre arcate e nel secondo
un finestrone tra due nicchie coronato da un timpano triangolare. L’interno della chiesa si
presenta a navata unica con tre cappelle per lato. Nella volta vi è l’affresco di Luigi Garzi del
1713 raffigurante la Gloria di S. Caterina. Nel presbiterio è posta l’Estasi di S. Caterina, un
tempo attribuita erroneamente al Bernini, ma in realtà opera di Melchiorre Caffà. Il
tabernacolo, del XVII secolo, è ricco di marmi rari, di lapislazzuli, di ornamenti in bronzo.
La doppia rampa di scale di accesso alla chiesa è stata costruita nel 1924.
Curiosità
Sotto la scala di accesso alla chiesa è stata creata una cripta dedicata ai caduti romani delle
due guerre mondiali.
interno
Volta
Estasi di S. Caterina
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S. Clemente al Laterano
Informazioni generali
Tipologia
Basilica minore
Dove si trova
Via Labicana
Realizzazione
Eretta nel IV secolo, fu ricostruita nel XII
secolo e modificata nel XVIII secolo.
Stile
Paleocristiano e Barocco
Da vedere
Affreschi del XII secolo, affreschi di
Masolino da Panicale, Mosaico Absidale,
Schola Cantorum, resti del tempio di
Mitra,
Web
www.basilicasanclemente.com
Storia ed Arte
S. Clemente in Laterano è una delle più antiche basiliche di Roma, eretta prima del 385 e
dedicata a S. Clemente, il terzo papa dopo S. Pietro. Si compone di due chiese sovrapposte,
sorte sopra costruzioni romane dell'età repubblicana e sui resti di un tempio del dio Mitra.
La chiesa inferiore, sede di vari concili durante il V secolo, fu restaurata nell'VIII e IX secolo
e distrutta durante l'invasione normanna del 1084. Nel 1108 il papa Pasquale II edificò sulle
sue rovine la chiesa superiore, modificata poi nel 1713-19 durante il pontificato di Clemente
XI da Carlo Stefano Fontana. L'architetto realizzò la facciata barocca utilizzando per il
portico ad arcate le antiche colonne di granito. L'interno, sebbene abbia subito notevoli
alterazioni a causa del rimodernamento operato dal Fontana, conserva ancora l'aspetto
tipico dell'antica basilica romana: è divisa, infatti, in tre navate da due colonne di marmo e
granito con capitelli ionici. Il pavimento, originale, è un bell'esemplare di arte cosmatesca;
nel mezzo della navata, prima del presbiterio, la schola cantorum, del XII secolo, che
reimpiega diversi frammenti provenienti dalla chiesa inferiore. Nell'abside centrale, che ha
al centro il ciborio paleocristiano, è conservato un mosaico, con al centro Cristo crocifisso
tra la Vergine e S. Giovanni Evangelista. La basilica inferiore è di notevole interesse in
quanto vi sono conservati importanti opere di datazione paleocristiana. Negli affreschi della
basilica sono raffigurati alcuni miracoli attribuiti a S. Clemente; tra gli altri è illustrata la
leggenda del prefetto Sisinnio e di sua moglie Teodora, attraverso una sorta di racconto a
fumetti in cui viene utilizzata la lingua volgare italiana. Durante la campagna di scavi del
1860, sotto le fondamenta furono rinvenuti ambienti di epoca repubblicana ed abitazioni di
età imperiale. Questi ambienti comunicano con un Mitreo situato, al livello più basso, oltre
l'abside della chiesa, ricavato nel cortile di un’abitazione del II secolo; qui fu anche rinvenuta
una statua raffigurante il Buon Pastore.
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Curiosità
La basilica inferiore conserva nella navata centrale, l’affresco raffigurante la leggenda di
Sisinnio; una sorta di storia a “fumetti”che rappresenta uno dei primi documenti della lingua
volgare italiana.
Ingresso laterale
Facciata - particolare
Abside centrale
interno
Basilica inferiore
Leggenda di Sisinnio
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Ss. Domenico e Sisto
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Largo Angelicum
Realizzazione
Tra il 1569 e il 1663 su progetto iniziale
di Giacomo della Porta, proseguito da
Nicola e Orazio Torriani e completato da
Vincenzo Della Greca
Stile
Barocco
Da vedere
Altare maggiore del Bernini e gruppo
“Noli me tangere” del Raggi
Web
Storia ed Arte
La chiesa fu eretta in sostituzione della chiesa di S. Maria a Magnanapoli risalente all’XI
secolo. E’ posta alla sommità di una scalinata a due rampe e fu costruita tra il 1569 e il 1663,
sotto la direzione successiva di Giacomo della Porta, Nicola ed Orazio Torriani e Vincenzo
della Greca. Nella facciata sono inserite quattro statue: le due statue inferiori raffigurano S.
Tommaso d'Aquino e S. Pietro di Verona e sono di Carlo Maderno, mentre le due statue
superiori raffigurano S. Domenico e S. Sisto II papa e sono di Marcantonio Canini. L'interno è
ricco di affreschi e decorazioni di marmi policromi: Gian Lorenzo Bernini disegnò l'altare
maggiore ed il gruppo di sculture “Noli me tangere” che fu però materialmente scolpito dal
suo allievo Antonio Raggi. Sopra l’altare c'è una terracotta di "Madonna con Bambino" di
scuola fiorentina del XV secolo. L'affresco sul soffitto, l'apoteosi di S. Domenico, è stato
dipinto nel 1674 da Domenico Maria Canuti, con trompe l'oeil realizzati da Enrico Haffner.
Altare Maggiore
Soffitto
“Noli me tangere”
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S. Francesco di Paola ai Monti
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via S. Francesco di Paola
Realizzazione
iniziata da Orazio Torriani nel 1624,
ampliata nel 1645-50 e completata da
Luigi Barattoni agli inizi del XVIII secolo.
Stile
Barocco
Da vedere
Altare maggiore di Giovanni Antonio De
Rossi
Storia ed Arte
Fu edificata agli inizi del XVII secolo da Orazio Torriani e completata dal Barattoni cento
anni più tardi. Presenta una facciata a due ordini. L’interno ha un’unica navata coperta a
botte, con tre cappelle per lato di cui le centrali più ampie. Di rilievo l’altare maggiore, opera
tardo barocca di Giovanni Antonio de Rossi (1655); il ciclo di affreschi, opera di Giuseppe
Bartolomeo Chiari, che rappresentano i Miracoli di S. Francesco di Paola; in sacrestia
l’Apparizione della Vergine a S. Francesco di Paola del Sassoferrato.
Gesù Bambino all’Esquilino
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Urbana
Realizzazione
iniziata nel 1713 su progetto di
Alessandro Specchi e terminata nel 1736
da Ferdinando Fuga.
Stile
Neoclassico
Da vedere
Cappella della Passione
Storia ed Arte
La chiesa fu edificata su progetto di Alessandro Specchi (1713), cui subentrarono Carlo
Buratti e Ferdinando Fuga, che portò a termine la chiesa nel 1736. Il portale d’ingresso si
presenta semplice nelle sue forme, mentre più elegante e fastosa appare la grande finestra
superiore ornata da uno stemma con festoni. L’interno è a croce greca e di forma rotonda
con cupola a catino e tre altari. Riccamente decorata è la Cappella della Passione disegnata
da Virginio Vespignani nel 1856 con marmi policromi, stucchi dorati e pitture a tempera di
Francesco Grandi.
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Ss. Gioacchino e Anna ai Monti
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Monte Polacco
Realizzazione
Tra il 1760 e il 1781 su progetto di
Francesco Fiori
Stile
Tardo Barocco
Da vedere
Pala dell’altare maggiore di autore ignoto
del XVIII secolo
Storia ed Arte
La costruzione attuale risale al 1760 secondo il progetto di Francesco Fiori. La chiesa fu
consacrata nel 1781 dal pontefice Pio VI Braschi. La facciata presenta un ordine di paraste
con capitelli corinzi tra le quali aprono quattro finestre. Al centro apre un portale sovrastato
da una finestra incorniciata con a coronamento un doppio timpano triangolare. L’interno
presenta una pianta a croce greca decorato con stucchi e volti di cherubini. Sull’altare
maggiore è posta una tela con le immagini della Madonna, di S. Anna e di S.Gioacchino.
Curiosità
In occasione di alcuni lavori di ampliamento, nella vicina via in Selci, fu trovato un tesoro e
la tradizione popolare attribuiva questo tesoro ad un re polacco che abitava nella zona: da
qui il nome di Monte Polacco della rampa di scale che costeggia la chiesa.
Ss. Gioacchino e Anna alle Quattro Fontane
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via del Quirinale
Realizzazione
Tra il 1611 e il 1649
Stile
Barocco
Da vedere
Pala dell’altare maggiore di autore ignoto
del XVII secolo
Storia ed Arte
Fu edificata a partire dal 1611 su iniziativa dei padri Carmelitani riformati scalzi di Spagna,
che vi rimasero fino all’occupazione francese di Roma del 1809, epoca in cui dovettero
abbandonarla. La chiesa, costruita dagli architetti Paolo Maruscelli e Alessandro Sbrenchio,
non ha facciata e presenta solo un grande portale; ha una pianta a croce greca, con piccola
cupola.
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S. Giovanni in Fonte
Informazioni generali
Tipologia
Battistero di S. Giovanni in Laterano
Dove si trova
Piazza S. Giovanni in Laterano
Realizzazione
Nucleo originario del IV secolo, poi
modificato e restaurato da vari interventi
fino a quello del 1637
Stile
Paleocristiano
Da vedere
Fonte battesimale, affreschi e mosaici
Web
www.vatican.va/various/basiliche/san_g
iovanni/it/battistero/battistero.htm
Storia ed Arte
Venne eretto nel IV secolo da Costantino, insieme alla basilica di S. Giovanni in Laterano, su
una villa del I secolo e su un edificio termale del II. Successivamente venne modificato e
restaurato da vari interventi fino a quello che ebbe luogo nel 1637, durante il pontificato di
Urbano VIII. L’interno è a pianta ottagonale e presenta un anello di otto colonne di porfido
con capitelli corinzi che sorregge un architrave, sempre ottagonale. Sulle pareti, in alto,
copie di opere di Andrea Sacchi con storie di Giovanni Battista e, in basso, affreschi con
storie di Costantino, opere di Andrea Camassei, Giacinto Gimignani, Carlo Maratta e Carlo
Magnoni. Al centro di un recinto circolare cinquecentesco è posto il fonte battesimale con
un’urna di basalto verde con copertura in bronzo opera di Ciro Ferri. Intorno si aprono
quattro cappelle: Cappella di S. Rufina, di S. Venanzio, di S. Giovanni Evangelista e la
Cappella del Battista. Alla fine del secolo XIII è databile la Madonna con Bambino oggi nota
come “Madonna del Fonte”.
Curiosità
Nel Battistero c’è una porta che suona; si racconta che provenga dalle Terme di Caracalla e
che facendo girare lentamente i battenti sui cardini, si sentano diverse tonalità di suono di
canne d’organo, prodotte dall’attrito sui perni del peso dei battenti, 750 kg l’uno, e dalla
composizione del metallo di cui sono composti tra cui il bronzo e l’argento.
Fonte Battesimale
Volta
“Madonna del Fonte”
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S. Giovanni in Laterano
Informazioni generali
Tipologia
Basilica papale
Dove si trova
Piazza S. Giovanni in Laterano
Realizzazione
Nucleo originario del IV secolo,
modificato nei secoli fino ad intervento
di Borromini del 1650. Facciata del XVIII
secolo
Stile
Paleocristiano e barocco
Da vedere
Web
Altare papale, Affresco a Bonifacio VIII di
Giotto, Cappella Corsini con pala d'altare
in mosaico, Chiostro
www.vatican.va/various/basiliche/san_g
iovanni/index_it.htm
Storia ed Arte
L’Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Ss. Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano,
è la Cattedrale della diocesi di Roma. Le origini della basilica risalgono al IV secolo quando
fu fatta erigere da Costantino su terreni già di proprietà della famiglia dei Laterani, dalla
quale prende nome tutta l’area e per quasi mille anni, dalla fondazione al periodo
avignonese, fu la più importante chiesa della cristianità, centro del potere papale e
residenza del pontefice. Ripetutamente danneggiata e restaurata, la basilica fu
continuamente arricchita nel corso dei secoli. Niccolò IV commissionò a Jacopo Torriti il
mosaico absidale (1289-1291), mentre per il Giubileo del 1300 Bonifacio VIII fece edificare
la Loggia delle Benedizioni (rifatta nelle linee attuali alla fine del ‘500). Martino V fece
affrescare l’interno da Gentile da Fabriano e Pisanello (1431-1432), Sisto V sostituì la Loggia
delle Benedizioni con quella tuttora visibile, e Clemente VIII fece decorare il transetto
(1599-1600). In vista del Giubileo del 1650 Innocenzo X Pamphili affidò a Francesco
Borromini il rifacimento dell’interno. L'interno è a cinque navate con transetto e conserva,
nella centrale centrale, un soffitto ligneo del '500. Un tabernacolo del 1367, decorato da
affreschi ritoccati da Antoniazzo Romano e da Fiorenzo di Lorenzo, accoglie le reliquie delle
teste dei Ss. Pietro e Paolo e l'altare papale. In uno dei pilastri della navata intermedia
destra, si trova un prezioso brano di affresco di Giotto. Il transetto fu ristrutturato a fine
'500 da Giacomo della Porta per la parte architettonica e dal Cavalier d'Arpino per quella
pittorica. Il mosaico dell'abside proviene dall'antica chiesa ed è opera di Jacopo Torriti e di
Jacopo da Camerino (fine secolo XIII). L'attiguo chiostro è opera dei Vassalletto (1215-32) e
conserva lungo le pareti, resti architettonici e sculture dell'antica basilica, iscrizioni, lastre
tombali e materiale di scavo romano e paleocristiano. La facciata dopo vari progetti, fu
terminata nel 1735 ad opera di Alessandro Galilei: presenta un solo ordine gigante di lesene
e semicolonne corinzie, timpano centrale e balaustra coronata da quindici colossali statue
raffiguranti il Cristo, i Ss. Giovanni Battista ed Evangelista e i dottori della Chiesa. Sul
16
cornicione una lunga iscrizione ricorda l’erezione della facciata voluta da Clemente XII. Nel
portico, altorilievi marmorei con storie della vita del Battista e statua di Costantino del IV
secolo, proveniente dalle terme sul Quirinale. La porta mediana ha battenti che provengono
dalla Curia nel Foro Romano; l’ultima porta a destra è la Porta Santa.
Curiosità
L’organo della basilica, definito “la voce di S. Giovanni”, è il più grande e più antico tra quelli
esistenti a Roma. Venne costruito nel 1599 da Luca Blasi, con intagli e decorazioni di
Giovanni Battista Montano. Composto di tre campate, divise a loro volta in tre scomparti,
aveva in origine sedici registri e mille canne. Nel 1731 vi fu aggiunta una seconda tastiera
con dodici nuovi registri e altre settecento canne.
Cattedra papale
Altare papale
Abside
Basilica di S. Giovanni - panoramica
Particolare della facciata
17
S. Lorenzo in Fonte
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Urbana
Realizzazione
Iniziata a partire dal 1543 e ristrutturata
dopo il 1628 per opera di Domenico
Castelli
Stile
Barocco
Da vedere
gli ambienti sotterranei, con l’antico
carcere ove fu rinchiuso S. Lorenzo, e la
sorgente della tradizione.
Storia ed Arte
La chiesa risale al XVII secolo e sorge sulle strutture di una precedente chiesa medievale
(VIII-IX secolo), ma la tradizione vuole che essa sia costruita sulla casa del centurione
Ippolito, dove fu tenuto prigioniero il diacono Lorenzo, che ebbe modo di battezzare il suo
carceriere facendo scaturire miracolosamente una sorgente, tuttora visibile nei sotterranei
della chiesa. L'interno presenta una sola navata unica con tre cappelle per lato. Sull’altare
maggiore si trova una tela di Andrea Camassei che ritrae Lorenzo mentre battezza Ippolito e
la sua famiglia.
S. Lorenzo in Palatio
Informazioni generali
Tipologia
Santuario
Dove si trova
Piazza S. Giovanni in Laterano
Realizzazione
Antica cappella privata papale inserita
nell’edificio del 1589 su progetto di
Domenico Fontana
Stile
Barocco
Da vedere
Mosaici cosmateschi e affreschi del XIII
secolo
Storia ed Arte
La chiesa è accessibile attraverso la Scala Santa che si ritiene essere stata quella antistante il
Praetorium di Ponzio Pilato che Gesù salì durante il processo. L’intero edificio fu progettato
da Domenico Fontana nel 1589 e racchiude il Sancta Santorum, ovvero la cappella privata
dei Papi, e la Scala Santa, che secondo la tradizione i fedeli percorrono in ginocchio.
L’interno presenta una pianta rettangolare. La chiesa è affrescata con raffigurazioni della
"Santissima Trinità e dei Dottori della Chiesa".
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S. Lorenzo in Panisperna
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Panisperna
Realizzazione
Antica chiesa, riedificata nel XIII e XVI
secolo
Stile
Barocco
Da vedere
Cripta con la graticola di S. Lorenzo
Storia ed Arte
Eretta secondo la tradizione al tempo di Costantino sul luogo del martirio del santo, fu
riedificata nel 1300 e nel 1574. La facciata cinquecentesca accoglie una porta lignea scolpita
nel 1664. Il portico esterno fu aggiunto nel XVII secolo, e fu decorato (1893-4) con immagini
di S. Lorenzo e di Francesco d'Assisi per volere di papa Leone XIII, come pure la scalinata
d'ingresso. L'interno, a navata unica con tre cappelle per lato, e presenta una volta a botte
raffigurante la Gloria di S. Lorenzo, affrescata nel XVIII secolo da Antonio Bicchierai. Nella
cripta si conserva la graticola sulla quale, secondo la tradizione, S. Lorenzo fu bruciato.
S. Lucia in Selci
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via in Selci
Realizzazione
Chiesa dell’VIII secolo, ma ricostruita dal
Maderno e restaurata da Borromini nel
XVII secolo
Stile
Barocco
Da vedere
Dipinti del Cavalier D’Arpino
Storia ed Arte
Le origini della chiesa risalgono all’VIII secolo ma fu completamente ricostruita agli inizi del
XVII secolo da Carlo Maderno e restaurata nel 1637-1638 da Francesco Borromini. L’interno
presenta una sola navata con volta a botte e ai lati sei nicchie decorate da stucchi. Sopra la
porta d’ingresso si trova una cantoria probabilmente del Borromini e un dipinto
raffigurante Dio Padre opera del Cavalier d’Arpino. Sempre del Cavalier d’Arpino, è la tela
"SS. Trinità e i SS.Agostino e Monica", mentre la pala con il “Martirio di S. Lucia” è di
Giovanni Lanfranco.
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Ss. Marcellino e Pietro
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Merulana
Realizzazione
Risalente al IV secolo, restaurata nell’VII
e nel XIII secolo e ricostruita nel 1751 ad
opera di Girolamo Theodoli
Stile
Barocco
Da vedere
Pala settecentesca dell’altare maggiore
Storia ed Arte
La chiesa, una delle più antiche di Roma, venne fatta costruire nel IV secolo da papa Siricio.
Nell'VIII secolo fu fatta restaurare da papa Gregorio III e nel 1256 da papa Alessandro IV.
Nel 1751 papa Benedetto XIV fece ricostruire la chiesa, caratterizzata da un esterno a cubo
con facciata di Girolamo Theodoli, un interno con pianta a croce greca, una cupola di
influenza borrominiana. All’interno è una pala d'altare di Gaetano Lapis raffigurante i Ss.
Marcellino e Pietro, martiri durante le persecuzioni di Domiziano e Massimiano.
S. Maria ad Nives
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via del Colosseo
Realizzazione
Risalente
al
XIII
secolo,
fu
completamente riedificata nel 1607 su
progetto di Carlo Fontana
Stile
Barocco
Da vedere
tele del XVII e XVIII secolo
Storia ed Arte
Le sue origini risalgono agli inizi del XIII secolo, ma fu completamente riedificata nel 1607 e
successivamente assegnata nel 1798 alla Confraternita di S. Maria della Neve da cui ha preso
il nome. Il progetto della chiesa viene tradizionalmente attribuito a Carlo Fontana. La
facciata leggermente convessa presenta un ordine coronato da un doppio timpano spezzato.
Al centro apre un portale sovrastato da una grande finestra. L’interno si presenta a navata
unica, con tre altari e pitture del XVII secolo: sull’altare di destra il Battesimo di Gesù;
sull'altare maggiore l’Assunzione; su quello di sinistra S. Francesco e S. Chiara.
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S. Maria ai Monti
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa parrocchiale
Dove si trova
Piazza Madonna ai Monti
Realizzazione
Costruita a partire dal 1580 su progetto
di Giacomo della Porta
Stile
Barocco
Da vedere
Dipinto della Madonna, Tomba di S.
Benoît Joseph Labre
Web
www.santamariaaimonti.it
Storia ed Arte
Una delle chiese romane più interessanti della transizione tra Rinascimento e barocco,
eretta su disegno di Giacomo Della Porta nel 1580 per celebrare il rinvenimento di una
miracolosa immagine della Vergine. La facciata, derivata da quella della chiesa del Gesù, è a
due ordini di lesene e le tre campate centrali ospitano tra nicchie il portale e il finestrone a
edicola. Anche l'interno, a navata unica, s'ispira a quello dei Gesuiti; nella volta sono dipinti
l’Ascensione, angeli e dottori della Chiesa di Cristoforo Casolani (1602-1609). Sull’altare
maggiore è il dipinto del XV secolo rappresentante la Madonna con Bambino e i Ss. Stefano e
Lorenzo. Nell'abside, dipinti di Giacinto Gimignani (S. Michele, Crocifissione, S. Pietro
battezza i Ss. Processo e Martiniano, Apparizione di Cristo alla Vergine e Battesimo di
Cristo) e del Casolani (storie di Maria ed evangelisti); al di sopra, angeli di Orazio Gentileschi
(1599). Nella chiesa si trova la tomba del santo francese Benoit-Joseph Labre che morì nel
1783 fuori della chiesa. I suoi vestiti sono custoditi come reliquie.
Curiosità
Nel luogo dove oggi sorge la chiesa, c’era un convento che, abbandonato, era stato
trasformato in un fienile. Ma nel 1579, nel corso di lavori edilizi, gli operai udirono una voce
che chiedeva di non far male al bambino; stupiti, i manovali rinvennero nella cavità di un
muro l’affresco rappresentante la Vergine con il Bambino, che ancora oggi si trova sull’altare
maggiore. Il fatto prodigioso fece si che il fienile non solo non fu demolito, ma trasformato
nell’attuale chiesa.
Cupola
Particolare della facciata
“Vergine con il Bambino”
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S. Maria Maggiore
Informazioni generali
Tipologia
Basilica papale
Dove si trova
Piazza S. Maria Maggiore
Realizzazione
Consacrata nel V secolo, ha subito
modifiche nel corso dei secoli. Il
campanile è del XIV secolo e la facciata
della metà del XVIII secolo
Stile
Paleocristiano e barocco
Da vedere
Web
Mosaici dell'abside "Incoronazione della
Vergine", Cappelle Paolina e Sistina,
Baldacchino, Pavimento cosmatesco
www.vatican.va/various/basiliche/sm_mag
giore/index_it.html
Storia ed Arte
È una delle cinque basiliche patriarcali e la più importante tra quelle romane dedicate alla
Vergine. Sorta secondo la leggenda a seguito di una miracolosa nevicata verificatasi
nell'agosto del 356, fu consacrata alla Madonna per volere di Sisto III all'indomani del
concilio di Efeso (431). Nel '200 fu rifatta l'abside, nel '500 vennero aperte le cappelle
Sistina e Paolina e nel '600 l'affaccio posteriore su piazza dell'Esquilino; nel '700 infine
Ferdinando Fuga sovrappose all'antico prospetto una nuova facciata, chiusa tra due ali a
forma di palazzi dai quali emerge a destra il campanile del 1375-76, il più alto di Roma. La
loggia che si apre sopra il portico conserva i mosaici di Filippo Rusuti (fine secolo XIII) che
raffigurano, nel registro superiore, Cristo benedicente tra i simboli degli Evangelisti, la
Vergine, angeli e Santi. L'interno ha ancora un aspetto abbastanza simile a quello basilicale
antico: un impianto a tre navate, divise da antiche colonne di reimpiego, terminante
nell’abside preceduta dall’arco trionfale. La navata centrale conserva un pavimento in parte
del secolo XII ed un soffitto ligneo del '500. Sopra la trabeazione riquadri a mosaico del V
secolo, ma restaurati ampiamente nel 1593. Dello stesso secolo sono i mosaici dell'arco
trionfale con Storie dell’infanzia di Gesù. Davanti all'altare papale, con baldacchino del Fuga,
si apre la confessione, che custodisce le presunte reliquie della culla di Betlemme.
Nell’abside il mosaico di Jacopo Torriti (1295) rappresentante l’Incoronazione di Maria. Nel
transetto di Niccolò IV, affrescato con i Profeti forse da Pietro Cavallini, Cimabue o Giotto
giovane. Nella navata destra si apre la cappella Sistina, architettata da Domenico Fontana
(1584-87) insieme anche ai monumenti sepolcrali di Pio V e Sisto V, e affrescata con la
direzione di Giovanni Guerra e Cesare Nebbia (1587-89). Qui si trova l'icona della Salus
Populi Romani, che la tradizione vuole dipinta dall'evangelista Luca. Sotto l'altare
cinquecentesco è l'oratorio del Presepio, con un gruppo di statue di Arnolfo di Cambio (fine
'200). Nella navata sinistra Flaminio Ponzio realizzò nel 1605-1611, la cappella Paolina,
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disegnando pure i sepolcri di Paolo V e di Clemente VIII, mentre gli affreschi sono del
Cavalier d'Arpino e di Guido Reni. La cappella Sforza (1564-73) è stata invece concepita su
disegno di Michelangelo. Sotto l'altare cinquecentesco è l'oratorio del Presepio, con un
gruppo di statue di Arnolfo di Cambio (fine '200). Nella navata sinistra Flaminio Ponzio
realizzò nel 1605-1611, la cappella Paolina, disegnando pure i sepolcri di Paolo V e di
Clemente VIII, mentre gli affreschi sono del Cavalier d'Arpino e di Guido Reni. Sull’altare,
una Madonna su tavola (secolo XII-XIII). La cappella Sforza (1564-73) è stata invece
concepita su disegno di Michelangelo.
Curiosità
Secondo la tradizione, la Vergine, nella notte fra il 4 e il 5 agosto del 358 d.C., apparsa in
sogno a papa Liberio (352-366) e al ricco senatore Giovanni, chiese di erigere una chiesa nel
luogo ove la notte stessa fosse caduta la neve. Il pontefice ed il senatore la mattina seguente
trovarono imbiancata la cima del colle Esquilino; sulla neve fresca Liberio tracciò la pianta
della futura basilica che, dal nome del pontefice, fu chiamata Liberiana come pure S. Maria
ad Nives.
Basilica di S. Maria Maggiore - panoramiche facciata e abside
campanile
interno
Presepe Arnolfo di Cambio
Abside - Incoronazione della Vergine
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S. Pietro in Vincoli
Informazioni generali
Tipologia
Basilica
Dove si trova
Piazza S. Pietro in Vincoli
Realizzazione
Chiesa originaria risalente al V
secolo, restaurata nella seconda
metà del '400 e ancora all’inizio del
700 da Francesco Fontana.
Stile
Rinascimentale
Da vedere
Mosè di Michelangelo, dipinti del
Guercino e del Domenichino
Storia ed Arte
S. Pietro in Vincoli è detta anche Basilica Eudossiana, perché ricostruita (al posto di un'altra
di uguali dimensioni, a sua volta sorta su rovine di edifici romani), da Eudossia, moglie
dell'imperatore Valentiniano III, per custodirvi le catene di S. Pietro rinvenute a
Gerusalemme. Consacrata nel 439 da Sisto III, fu restaurata durante il pontificato di Adriano
I nel 780 circa, ed in seguito dopo il 1000. Notevoli lavori vi intraprese nel 1503 papa Giulio
II Della Rovere cui si deve l'architettura attuale della chiesa, con il portico d'ingresso e la
ristrutturazione del convento annesso. Il disegno originario del chiostro è attribuito a
Giuliano da Sangallo. La facciata è preceduta e nascosta da un portico che si innalza da
un'ampia gradinata. L'interno è a pianta basilicale ed è diviso in tre navate, separate da venti
colonne antiche di marmo; la volta a botte mostra un grande affresco di Giovanni Battista
Parodi, raffigurante "Il Miracolo delle Catene". Secondo la tradizione le due catene (vincoli)
con cui fu legato S. Pietro sono ancora conservate sotto l'altare. L’opera più importante è
però senz’altro il Mosè di Michelangelo che fa parte del monumento funebre di Giulio II.
Curiosità
A S. Pietro in Vincoli è legata una leggenda relativa a Giotto, che agli inizi della sua carriera
avrebbe dipinto una mosca sulla testa del dipinto del Battista, opera del suo maestro
romano. Costui, tornato allo studio, avrebbe tentato di cacciar via la mosca, perché tanta era
la perfezione del dipinto che l’aveva scambiata per vera.
Interno
Il Mosè
Catene di S. Pietro
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S. Prassede
Informazioni generali
Tipologia
Basilica minore
Dove si trova
Via di S. Prassede
Realizzazione
Chiesa originaria risalente al IX
secolo, restaurata nel XII e XVI
secolo.
Stile
Romanico
Da vedere
Ciclo di mosaici del IX secolo.
Colonna della flagellazione
Storia ed Arte
Basilica minore che può essere quasi definita una sintesi dell’arte medievale in Roma, risulta
di origine assai antica: era la casa di Prassede, figlia del senatore Pudente, e secondo la
tradizione subì il martirio insieme alla sorella Pudenziana, dopo che aveva devotamente
raccolto con una spugna e versato in un pozzo il sangue dei cristiani uccisi. Fu trasformata
nella chiesa attuale ad opera di papa Pasquale I nell' 822, al fine di accogliere le ossa dei
martiri sepolti nel cimitero di Priscilla. Subì restauri nel XII secolo, e poi sotto Pio IV nel XVI
secolo. La facciata della basilica, non visibile dalla strada, è all'interno di un cortile
quadrangolare; l’antico protiro originale è sorretto da due colonne e sormontato da una
loggetta aggiunta nel XVI secolo. L'interno, basilicale, è a tre navate suddiviso da colonne e
pilastri che reggono grandi archi di rafforzamento inseriti nel XIII secolo. Al centro del
pavimento un disco di porfido copre un pozzo, ove, secondo la leggenda, S. Prassede
raccoglieva i resti ed il sangue dei martiri. La cappella di S. Zenone è considerata il più
importante monumento di arte bizantina in Roma; in una nicchia, si conserva una colonna
che si ritiene sia stata quella sulla quale Gesù abbia subito la flagellazione. Nella chiesa si
trova il busto del vescovo Santoni, prima opera scultorea di Bernini.
Altare e abside
Mosaico cappella S. Zenone
Colonna flagellazione
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S. Pudenziana
Informazioni generali
Tipologia
Basilica minore
Dove si trova
Via Urbana
Realizzazione
Ricavata da un'aula delle terme
nel IV secolo, nel 1589 fu
modificata
per
opera
di
Francesco da Volterra.
Stile
Romanico e rinascimentale
Da vedere
Fregio con le Ss. Prassede e
Pudenziana e Mosaico absidale
web
www.stpudenziana.org
Storia ed Arte
Una delle chiese più antiche di Roma, sorta sulla casa del senatore Pudente del quale si
narra sarebbe stato ospite S. Pietro e ove nel II secolo fu costruito un edificio termale.
Questo fu trasformato in basilica, tra la fine del IV secolo ed i primi del V, e fu dedicata a S.
Pudenziana. Durante il pontificato di Adriano I la chiesa fu riedificata, quindi restaurata nel
XIII secolo da papa Gregorio VII e da papa Innocenzo III, al quale si deve il campanile. Nel
1589 fu ampiamente modificata per opera di Francesco da Volterra che trasformò le tre
navate originali in una navata. La facciata, ricostruita nel 1870, presenta un fregio del
secolo XI, adattamento dell'originaria cornice marmorea della porta, con i medaglioni di
Pastore e Pudente, di Pudenziana e di Prassede; nel mezzo, il mistico Agnello. All'interno,
diviso in tre navate da sei colonne antiche, si trova il mosaico del IV secolo ritagliato nel
'500, tra i più antichi di Roma. Nell'abside, il mosaico del IV secolo, rappresenta Cristo in
trono, circondato dagli apostoli e dalle Ss. Pudenziana e Prassede. Nei sotterranei, a circa
nove metri sotto il livello di pavimentazione della basilica, si conserva un e affresco databile
al IX secolo, raffigurante S. Pietro tra S. Prassede e S. Pudenziana. Alle spalle dell'abside della
basilica si trova l’Oratorio mariano, le cui pareti sono completamente decorati con affreschi
dell'epoca di papa Gregorio VII.
campanile
Mosaico dell’abside
Oratorio Mariano
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Ss. Quirico e Giulitta
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via Tor de' Conti
Realizzazione
edificata nel VII e ricostruita nel XIV
secolo
Stile
Tardo barocco
Da vedere
Museo del presepio
Storia ed Arte
Già esistente nel VI secolo ed intitolata ai martiri Stefano e Lorenzo, la chiesa nell’VIII secolo
fu dedicata a Quirico e Giulitta, madre e figlio cristiani di Tarso, martiri al tempo
dell’imperatore Diocleziano. Nel XIV secolo fu ricostruita in forme gotiche e subì in seguito
numerosi restauri. L’aspetto attuale è ad opera di Filippo Raguzzini, il quale nel 1733 eresse
la nuova facciata. Quest’ultima è costituita da due ordini. Al centro apre un portale
quattrocentesco, attribuito a Baccio Pontelli.. L’interno, ad una sola navata, presenta una
volta affrescata da Pietro Gagliardi nel 1856. Alla chiesa è annesso il Museo del Presepio.
S. Salvatore in Monti
Informazioni generali
Tipologia
Oratorio
Dove si trova
Via Madonna dei Monti
Realizzazione
Chiesa del XIII secolo, distrutta durante il
sacco di Roma del 1527, fu ricostruita tra
il 1630 e il 1635, e subì un ulteriore
rifacimento nel 1762.
Stile
Barocco
Da vedere
Portale del XVI secolo
Storia ed Arte
Le origini della chiesa risalgono al XIII secolo come S. Salvatore de Suburra in riferimento
all’antico quartiere romano della Suburra, ove è posta la chiesa. Distrutta durante il sacco di
Roma del 1527, fu ricostruita tra il 1630 e il 1635, e subì un ulteriore rifacimento nel 1762.
La facciata a capanna, ornata da un campanile a vela, è impreziosita da un portale
cinquecentesco. L’interno ha perduto gran parte degli ornamenti: oggi la chiesa è ridotta a
semplice oratorio della vicina chiesa di S. Maria ai Monti.
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Ss. Sergio e Bacco
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Piazza Madonna dei Monti
Realizzazione
Nucleo originario del IX secolo,
ricostruita nel XVII secolo e quindi
riedificata nel 1741 su progetto di
Vincenzo Ferrari.
Stile
Neo classico
Da vedere
l'iconostasi, che separa la navata centrale
dal presbiterio, con pitture a fondo d’oro.
Storia ed Arte
La chiesa è dedicata ai due santi martiri siriani, ufficiali dell’esercito romano, martirizzati
nel 303 sotto l’imperatore Diocleziano. Risale al IX secolo come S. Sergio alla Suburra, poi
nel XVI secolo, durante il pontificato di Paolo III fu ricostruita e dedicata ai Ss. Sergio e
Bacco. Nel 1641 la chiesa fu donata ai Monaci Ruteni di S. Basilio che tuttora la posseggono.
L’intero complesso fu successivamente riedificato nel 1741 da Francesco Ferrari. Nel 1718
sotto l’intonaco di un muro fu scoperta l’immagine della “Madonna del Pascolo” e collocata
nel 1730 sull’altare maggiore: fu proprio in seguito a questa scoperta che nel 1741 alcuni
fedeli finanziarono la ricostruzione della chiesa. Nella facciata, con portale in travertino, vi
sono le nicchie con le statue dei padri della chiesa d’Oriente. L’interno è a navata unica
coperta da una volta a botte affrescata. Oggi è officiata in rito bizantino ed è chiesa nazionale
degli Ucraini.
Nicchia della Facciata
Interno
“Madonna del Pascolo”
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Ss. Silvestro e Martino ai Monti
Informazioni generali
Tipologia
Basilica
Dove si trova
Viale Monte Oppio
Realizzazione
Già esistente nel IV secolo, ricostruita nel
V e VIII secolo, trasformata nel XVII
secolo.
Stile
Barocco
Da vedere
Mosaico del VI secolo, resti della casa
degli Equizi
Web
www.sanmartinoaimonti.it
Storia ed Arte
La basilica fu fatta edificare da Papa Silvestro su di un terreno donato dalla famiglia degli
Equizi nel IV secolo. Papa Simmaco intorno al 500 l’ampliò con l’unione della chiesa di S.
Martino di Tours. Restaurata da papa Adriano I (772), fu quindi fatta ricostruire da papa
Sergio II nell’845, quindi ulteriori trasformazioni furono eseguite da Filippo Gagliardi nel
XVII secolo. L’interno, a pianta basilicale, è diviso in tre navate da ventiquattro antiche
colonne marmoree. Una lampada votiva d'argento conservata nella sacrestia è ritenuta
essere stata fatta con la tiara di S. Silvestro. Nella cripta si trova un mosaico raffigurante
Madonna con S. Silvestro del VI secolo. Sotto la chiesa ci sono i resti della casa degli Equizi,
chiesa domestica ricavata in ambienti annessi delle terme di Traiano.
Abside
Interno
Sotterranei
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S. Stefano Rotondo al Celio
Informazioni generali
Tipologia
Basilica minore
Dove si trova
Via di S. Stefano Rotondo
Realizzazione
Nucleo originario del V secolo, fu
riedificata nel XII secolo 1475 e
ristrutturata nel XV secolo
Stile
Paleocristiano
Da vedere
Web
Affreschi del XV e XVI secolo e
mosaico del VII secolo
http://santo-stefanorotondo.it/index.php
Storia ed Arte
Chiesa a pianta circolare tra le più antiche d'Italia, fu eretta da papa Simplicio alla fine del V
secolo. E' preceduta da un portico a cinque arcate su colonne di granito, con capitelli corinzi.
In origine era costituita da un ambiente circolare, circoscritto da due ambulacri concentrici,
formati da due giri di colonne: l'ambulacro esterno era intersecato dai quattro bracci di una
croce greca, alle cui estremità si trovavano quattro cappelle. Papa Innocenzo II, nel XII
secolo, ordinò di aggiungere il portico di ingresso e le tre arcate trasversali dell'area interna,
utilizzando due altissime colonne di granito, allo scopo di meglio sostenere la copertura
ritenuta poco stabile. Papa Nicolò V provvide, nel 1453, a far ristrutturare la chiesa
riducendone il diametro. L’interno è ricco, lungo le pareti, di affreschi del Pomarancio, del
Tempesta e di altri con le rappresentazioni di martiri cristiani. Una delle cappelle contiene
un mosaico bizantino del VII secolo che raffigura due martiri che furono sepolti nella chiesa.
Cupola
Interno
Affreschi
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S. Vitale
Informazioni generali
Tipologia
Basilica minore
Dove si trova
Via Nazionale
Realizzazione
Nucleo originario del V secolo, fu
riedificata da Sisto IV nel 1475 e
successivamente restaurata nel 1595
Stile
Paleocristiano
Da vedere
Cicli pittorici del XVI secolo
Web
www.diocesidiroma.it/SanVitale
Storia ed Arte
Fu costruita tra i colli Viminale ed Esquilino agli inizi del V secolo, poi fu riedificata da Sisto
IV nel 1475 e successivamente restaurata nel 1595 da Clemente VIII. La facciata è preceduta
da una scalinata (edificata nel 1859 in conseguenza dell'innalzamento del livello stradale,
per la realizzazione di Via Nazionale) e da un portico a tettoia, di cinque arcate su colonne
antiche. Il portale con lo stemma di Sisto IV è quattrocentesco mentre i pannelli intagliati
sono del XVII secolo. L'interno, in origine costituito da tre navate fu ridotto ad una sola
durante i restauri del 1475. I ciclo pittorico del XVI e XVII secolo sono opera di alcuni pittori
del manierismo quali Commodi (nell'abside), Ciampelli (nel transetto), Ligustri (lungo le
pareti) e Fiammeri (quadri degli altari).
Altre chiese
S. Anna al Laterano
Via Merulana
S. Filippo Neri all’Esquilino
Via Sforza
S. Giovanni Battista dei Cavalieri di Rodi
Piazza del Grillo
S. Giuseppe di Cluny
Via Poliziano
S. Maria del Buon Consiglio
Via del Buon Consiglio
Preziosissimo Sangue
Via di S. Giovanni in Laterano
XIX secolo
Neo rinascimentale
XIX secolo
Tardo barocco
XX secolo
Moderno
XIX secolo
Neo gotico
XII secolo
Medievale
XIX secolo
Neo classico
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Bibliografia
C. Rendina – Le chiese di Roma – Newton & Compton Editori – 2004
A. Manodori – Il Rione Monti - Newton & Compton Editori – 2008
R. Filizzola, O. Sessa – Il Rione Monti – Tascabili Economici Newton -1997
LaboratorioRoma.it – Scopri Roma – Le Chiese – 2011
Wikipedia.it – Le chiese del Rione Monti – 2013
Ministero degli Interni – Fondo edificio per il Culto – Le Chiese – 2012
Touring Club – Chiese di Roma – 2012
Roma Sacra – Guida alle Chiese della Città eterna - Elio De Rosa editore – numeri vari
Comune di Roma – 060608 – Luoghi di Culto di interesse storico-artistico - 2012
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