2017/02/14 Jacopo Fasano

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LABORATORIO
DI GRAMMATICA UTILE
Jacopo Fasano
Accademia dei Lincei
Pisa, 14 febbraio 2017
AGENDA
 Alcune riflessioni di carattere generale sulla
grammatica a scuola.
 Stimolare la riflessione sulla lingua a partire
dalla competenza degli alunni e delle alunne.
 La deissi (in particolare la deissi temporale).
 Una breve attività pratica.
 L'aspetto verbale.
PER COMINCIARE
Lui folgorante in solio
Vide il mio genio e tacque
(A. Manzoni, il 5 maggio, vv.13-14)
Il pensiero grammaticale somma di piu'
competenze: sintattica, lessicale, semantica....
LA LETTERA DEI 600
Descrive una situazione dai più probabilmente solo percepita, ma innegabile.
Propone rimedi:
–
Revisione delle indicazioni nazionali per dare maggior rilievo alle
competenze di base con traguardi intermedi “imprescindibili” e
indicazione delle più importanti metodologie di verifica.
–
Verifiche nazionali periodiche per il primo ciclo: dettato
ortografco, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del
lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano.
–
Partecipazione di docenti del livello successivo alle prove in uscita.
Obiettivo: “il raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente
possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande
maggioranza degli studenti.”
ALCUNE OBIEZIONI
 Circa 15 anni fa nasceva il master in Didattica dell'italiano scritto e
professionale con un corso sperimentale che portò all'istituzione di laboratori
di italiano per studenti universitari: il problema era già chiaro.
 Quale grammatica?
–
Inutilità dell'analisi logica?
–
Grammatica valenziale?
 Grammatica è competenza di II livello: da quale momento dello sviluppo
linguistico serve effettivamente a imparare a scrivere?
RIFLESSIONI BASATE
SULL'ESPERIENZA
Eccessiva tassonomia/incertezze/incongruenze/ nei manuali di grammatica:
• Il predicato nominale (i significati di “essere”):
 Il libro è suo=predicato nominale
 Il portafoglio era di Roberto= predicato verbale (ad esempio
R.Zordan, Datti un'altra regola, Fabbri, p.484).
• Soggetto e subordinata soggettiva:
 Viaggiare è bello: “viaggiare” soggetto.
 Andare al mare è bello: “andare al mare” proposizione con funzione
di soggetto quindi soggettiva (ad esempio R.Zordan, cit. p.474).
• Complemento di moto da luogo/complemento di allontanamento/
complemento di separazione.
• L'apposizione da giovane.
UNA GRAMMATICA “UTILE”
 Necessità di struttura chiara/inequivocabile: la grammatica è una bussola
per orientarsi.
 Immediatezza della grammatica valenziale.
 Necessità di sviluppare il collegamento tra riflessione sulla lingua e uso della
lingua:
 Comprensione del testo.
 Produzione.
 Due manuali-due discipline.
IN SINTESI
COMPRENSIONE
DEL TESTO
GRAMMATICA
PRODUZIONE
DEL TESTO
CAPITOLO 1:
LA DEISSI
UN CASO CONCRETO
Alcune errori tipo:
Il poveruomo non riusciva più a sentire, perde il suo lavoro da pilota perché
non sente più le coordinate che gli venivano comunicate.
Luigi rientrò in casa e scoprì che il cane era scappato un'ora fa.
Riuscì a scappare dal castello e decise di non tornare mai più qui.
Andai in bagno per sciacquarmi la faccia ed è riapparsa la voce, ma stavolta
dice: “Usa l'acqua fredda”.
Quale elemento accomuna questi errori?
LA DEISSI
 Qualunque fenomeno linguistico per cui determinate espressioni in una
lingua richiedono, per essere interpretate, la conoscenza di particolari
“coordinate contestuali” che sono l'identità dei partecipanti all'atto
comunicativo e la loro collocazione spaziotemporale.
G.Salvi, L.Vanelli, Nuova grammatica italiana, Bologna, il Mulino, 2004, p.320.
OLTRE L’UNITÀ DI APPRENDIMENTO:
UN’ATTIVITÀ CONTINUA
 Lavorare nel tempo utilizzando la deissi come prospettiva per:
 Stimolare la riflessione metalinguistica a partire dalle competenze attive
degli alunni.
 Sviluppare la capacità di autocorrezione.
 Favorire la crescita dell'autostima attraverso lo sviluppo della
consapevolezza di possedere la lingua che si studia.
ACCESSI FACILI ALLA DEISSI
Alcune espressioni intrinsecamente deittiche offrono l'occasione di introdurre
in modo intuitivo il problema:
 Deissi personale: i pronomi personali di prima e seconda persona non
sono riferibili ad alcun elemento della frase (non “sostituiscono” nessun
nome):
Credimi, io lo so.
 Deissi spaziale: gli avverbi di luogo deittici fanno riferimento ad un
centro costituito dal parlante:
Non tornerò mai più qui/là.
 I dimostrativi “questo” e “quello” hanno valenza deittica:
 di luogo (rispetto al parlante).
 di tempo (rispetto al momento dell'enunciazione).
ESERCIZIO 1:
IL MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA
n un contenitore si raccolgono “messaggi” di due tipi:
I
 Messaggi che contengono espressioni intrinsecamente deittiche e
privi di ogni riferimento contestuale.
 Messaggi pienamente comprensibili, indipendenti da ogni
informazione extra-linguistica o contestuale.
partire dall'esperienza diretta della differenza tra questi messaggi la classe
viene invitata a discutere per formulare una spiegazione di questa differenza.
A
UN ESEMPIO
DI MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA
ossibili messaggi:
 Sono qui, venitemi a salvare!
P
 Sorvolando l'isola di Pasqua il signor Rossi ha segnalato la presenza
di un naufrago che chiedeva aiuto.
 Mi presteresti il tuo libro?
 Luigi ha chiesto a Mario di prestargli il libro.
odalità di lavoro:
 La classe, divisa in piccoli gruppi, discute i messaggi.
 In seguito alla lavagna l’insegnante coordina la restituzione unitaria.
M
ESERCIZIO 2:
ERRORI PER RIFLETTERE
La classe è invitata a riflettere su alcuni errori frequenti nell'uso di avverbi,
aggettivi e locuzioni relativi alla deissi temporale:
 Distinguere le frasi corrette da quelle errate.
 Formulare ipotesi di spiegazione.
 Riconoscere il centro deittico (concetto introdotto dal docente se non
già individuato).
Obiettivo finale: una definizione condivisa della differenza tra espressioni
lessicalmente deittiche, espressioni contestualmente deittiche e espressioni
lessicalmente anaforiche.
UN ESEMPIO
DI ERRORI PER RIFLETTERE
Un possibile testo:
“Luigi uscì di casa furioso perché il televisore che aveva comprato una
settimana fa non funzionava. Si recò dal venditore il quale gli promise che
avrebbe provveduto a sostituire il dispositivo in garanzia. La settimana prossima
Luigi non aveva ancora ricevuto notizie per cui decise che domani sarebbe
andato a protestare.”
Modalità di lavoro:
 La classe, divisa in piccoli gruppi, discute la scheda.
 In seguito alla lavagna l’insegnante coordina la restituzione unitaria.
IL VERBO
NELLA DEISSI TEMPORALE
Nel loro significato più generico, le indicazioni di tempo fornite dal verbo
(passato – presente – futuro) sono da intendere, semanticamente, come
deittiche.
Il centro deittico è costituito dal momento dell'enunciazione:
PASSATO
PRESENTE
TEMPO
ENUNCIAZIONE
FUTURO
ESERCIZIO 3:
VISUALIZZARE IL TEMPO
 Alla classe viene richiesto di rappresentare
graficamente la deissi temporale:
 Mentre si svolge una conversazione, un alunno alla
lavagna è chiamato a costruire una
rappresentazione grafica dell'alternanza
passato/presente/futuro.
 Lo stesso esercizio può essere riprodotto a piccoli
gruppi, anche a partire dalla lettura di un testo.
DALLA DEISSI
ALLA CONSECUTIO TEMPORUM
La distinzione tra deittico e anaforico si riflette nella distinzione morfologica tra
tempi semplici e tempi composti. (…) i tempi semplici hanno tipicamente un
valore deittico (…) i tempi composti trasmettono tipicamente dei valori anaforici,
ossia collocano l'evento non più in relazione diretta con il momento
dell'enunciazione ma con un altro momento o evento rispetto al quale indicano
una relazione di anteriorita (si parla dell'indicativo n.d.r.).
A.Ferrari, L.zampese, Grammatica: parole, frasi, testi dell'italiano, Roma,
Carocci, 2016, p.43
ESERCIZIO 4:
VISUALIZZARE I RAPPORTI TEMPORALI
 Sempre attraverso la rappresentazione grafica la classe e' chiamata
a riflettere sulla differenza tra passato e trapassato o tra futuro
semplice e futuro composto.
 La rappresentazione grafica in partenza dovra' evidenziare il tempo
dell'enunciazione come centro deittico e far emergere l'ulteriore punto
di riferimento dei tempi composti.
PASSATO
più che passato
PRESENTE
passato su presente
FUTURO
meno che futuro
TEMPO
ENUNCIAZIONE
I TEMPI DELL'INDICATIVO:
ALCUNE OSSERVAZIONI
 Presente: prossimità dell'evento
rispetto al tempo dell'enunciazione
(può avere anche valore assoluto).
 Passato remoto: anteriorità
dell'evento rispetto al tempo
dell'enunciazione.
 Passato prossimo: anteriorità ma
con effetti che persistono o siano
ancora rilevanti nel presente.
 Trapassato: anteriorità rispetto ad
un momento di riferimento nel
passato.
 Futuro semplice: posteriorità
rispetto al tempo dell'enunciazione.
 Futuro anteriore: posteriorità
rispetto al tempo dell'enunciazione
ma anteriorità rispetto ad altro
riferimento nel futuro.
POSSIBILI SVILUPPI
Attività interdisciplinare: un confronto col sistema
dei tempi verbali delle lingue europee studiate dal
punto di vista del loro significato deittico.
 In francese 3 tipi di futuro: simple, composé,
anterieur (il futur composé, nell'uso, sta sostituendo
il futur simple).
 In inglese, all'indicativo, 2 tempi semplici e 10
composti.
ESERCIZIO 5:
DILLA TUTTA
 Recuperare il contesto nell'enunciato:
 La classe viene invitata a riformulare frasi con evidente componente
deittica (es. le stesse del messaggio nella bottiglia) in modo da
trasformarle in frasi indipendenti da una effettiva conoscenza del
contesto.
Sono qui, venitemi a salvare!
Il naufrago sull’isola deserta scrive sulla sabbia “Sono qui, venitemi a
salvare!”
 Vincolo: non si possono modificare gli elementi deittici.
PLICKERS
 WWW.PLICKERS.COM
 Strumento digitale per la verifica degli apprendimenti in itinere.
 Estende le domande di controllo a tutta la classe.
 Consente la restituzione grafica del percorso complessivo della classe e
di quello dei singoli.
CAPITOLO 2:
L’ASPETTO VERBALE
UN SECONDO CASO CONCRETO
Alcuni errori tipo:
Era la prima volta che li vidi.
Prese una decisione che fino ad allora aveva messo a rischio il potere
assoluto di Innocenzo III: convocare un Concilio.
Mentre continuava ad entrare notò una luce dietro la porta.
Quale elemento accomuna questi errori?
L'ASPETTO VERBALE:
 AZIONE: caratteristiche aspettuali lessicali (intrinseche).
 Verbi durativi (l'azione si prolunga nel tempo).
 Verbi non durativi (eventi privi di durata, inizio e fine coincidono).
 ASPETTO: modalità di visualizzazione dell'evento attraverso le
caratteristiche morfologiche del verbo.
 Aspetto imperfettivo (prospettiva interna, non c'è percezione dell'inizio e
della fine): imperfetto, presente.
 Aspetto perfettivo (prospettiva esterna, di insieme, sull'evento): passato
remoto, passato prossimo, trapassati, futuro anteriore.
DALLA DEISSI TEMPORALE
ALL'ASPETTO VERBALE
Come collocare l’imperfetto sull’asse temporale?
Mentre camminavo vidi Mario attraversare la strada
Sottoporre alla classe frasi che facciano emergere la difficoltà di collocare
sull'asse temporale l'imperfetto rispetto al passato remoto.
Stimolare la riflessione su questo punto: quale la differenza?
ESERCIZIO 6:
AZIONI A CONFRONTO
La classe è invitata a riflettere sul perché all'interno di alcune coppie di frasi, a
prima vista analoghe, una è corretta e l'altra è sbagliata:
 Garibaldi e il re si incontrarono per un'ora.
 Garibaldi e il re discussero per un'ora.
 Giulio si riposò per un'ora.
 Giulio si spaventò per un'ora.
ESERCIZIO 7:
ASPETTI A CONFRONTO
La classe viene invitata a riflettere sul diverso significato di coppie di frasi quali:
 Luigi si allenava da due ore.
 Luigi si è allenato da due ore.
POSSIBILI SVILUPPI
Sia per quanto concerne l'azione che per quanto concerne l'aspetto, le
classificazioni sono molto articolate.
AZIONE
Verbi durativi:
 Stativi (qualità permanenti, stati di
fatto): essere.
 Continuativi (con estensione
temporale senza meta intrinseca):
studiare.
 Risultativi (con estensione
temporale e meta intrinseca):
imparare.
Verbi non durativi:
 Trasformativi (eventi istantanei che
indicano un cambiamento di
condizione): svegliarsi.
 Puntuali (eventi istantanei che non
implicano un cambiamento di
condizione): incontrare.
Possibile un lavoro di arricchimento e analisi del lessico (sinonimi e antonimi,
perifrasi e verbi sintetici..)
UN MODELLO DI LAVORO
COMPRENSIONE
COMPRENSIONE
DEL
DEL TESTO
TESTO
GRAMMATICA
RIFLESSIONE
sviluppo di una
SENSIBILITÀ
GRAMMATICALE
GRAMMATICA
PRODUZIONE
PRODUZIONE
DEL TESTO
TESTO
DEL
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