ARTE Claudia Corti N Dio Padre e Angeli, tempera e oro su tavola, 1330 ca. San Diego, The San Diego Museum of Art. arte Giotto: la nascita della pittura moderna Dove Giotto, l’Italia Milano, Palazzo Reale fino al 10 gennaio Nella storia dell’arte esistono figure che fungono da spartiacque: dopo il loro passaggio nulla è più come prima; il primo in ordine di tempo di questo ristretto gruppo è il fiorentino Giotto, la cui opera è universalmente riconosciuta come la base della pittura moderna. Nato in Mugello, presumibilmente nel 1267, si formò artisticamente a Firenze, forse presso la bottega del noto maestro Cimabue. Protagonista della vita culturale a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, lavorò presso i più grandi cantieri dell’epoca, da Roma ad Assisi, da Firenze a Padova, contribuendo a modernizzare il linguaggio artistico ancora molto legato allo stile bizantino che prevedeva personaggi iconici e privi di movimento. Profondamente convinto che un’opera d’arte, per essere definita tale, dovesse rispecchiare la realtà, fu il primo a compiere studi sul rapporto tra le figure e lo spazio. Giotto non conosceva le proporzioni matematiche che scientificamente gli avrebbero permesso di creare una prospettiva perfetta (era in anticipo di oltre un secolo!), ma era un ottimo osservatore e soprattutto aveva il coraggio di sperimentare; iniziò quindi a dipingere Madonne in trono leggermente in tralice, in modo che i piani sfalsati delle ginocchia comunicassero la realtà tridimensionale, il peso fisico, delle figure; tentò in ogni modo di infrangere la barriera della bidimensionalità mostrandoci alcuni personaggi di spalle, o dipingendo scene particolarmente affollate, in modo che chi si trovava in primo piano oscurasse parzialmente chi si trovava dietro. Cercò di rendere vivi e veri i protagonisti delle sue opere manifestando i loro sentimenti, e fu così che l’arte si arricchì di bambini scalcianti, di manine che afferrano la veste della madre, e arrivò persino il primo bacio “pubblico”, quello tra Gioacchino e Anna nello straordinario ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova. In poco tempo Giotto divenne il maestro per eccellenza, chiamato a realizzare opere per le destinazioni più prestigiose, dalla Cattedrale di Firenze all’altare maggiore della Basilica di San Pietro. A dispetto dell’età e della fama raggiunta, l’artista non perse mai la voglia di inventare soluzioni nuove, a volte anche in maniera scherzosa, come quando dipinse Dio Padre, la Luce per eccellenza. Una luce talmente intensa da rischiare di accecare i poveri angeli circostanti, costretti a correre ai ripari: alcuni mettendo una mano sulla fronte per schermarne l’intensità; altri due, i più vicini, brandendo una lente oscurata, esattamente come oggi quando osserviamo un’eclissi! curiosità Si narra che, adolescente apprendista presso Cimabue, per fare uno scherzo al maestro avesse dipinto su una tavola una mosca talmente perfetta che il povero Cimabue si sarebbe affrettato a scacciarla. Resosi conto della burla, ma anche della bravura di Giotto, avrebbe posto fine proprio in quel momento al tirocinio... il ragazzo era pronto per conquistare il mondo! ottobre 2015 61