SYNTHESIS IL FARMACO E LA SUA CHIMICA Direttore Antonio C Università di Sassari Comitato scientifico Daniela B Università degli studi di Milano Elisabetta G Università degli studi di Sassari Sabrina P Università degli studi di Trieste Gabriele M Università degli studi di Sassari Alessandra P Università degli studi di Sassari SYNTHESIS IL FARMACO E LA SUA CHIMICA La morfina è stata inventata per permettere ai medici di dormire tranquilli. Sacha G La collana nasce con una vocazione interdisciplinare: pur essendo il farmaco il suo fulcro e la Chimica Farmaceutica la disciplina principale di riferimento, gli argomenti trattati spaziano trasversalmente, coinvolgendo altre fondamentali materie quali la Tecnica Farmaceutica, la Farmacologia, la Bioinformatica e la Biochimica che contribuiscono attivamente al raggiungimento dell’obiettivo. Nell’intento di coadiuvare i tre principali aspetti di una disciplina scientifica: divulgazione, didattica e approfondimento scientifico, la collana accoglie volumi che documentano tali aspetti. In particolare, ospita sia monografie che raccolte di argomenti indirizzati a studenti, colleghi e a un più vasto pubblico, sino ad arrivare a testi rivolti a dottorandi e specializzandi. Antonio Carta Irene Briguglio La nascita dei farmaci Scoperta, progettazione e sviluppo Copyright © MMXVI Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Quarto Negroni, Ariccia (RM) () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: marzo Indice Premessa Introduzione Capitolo I Individuazione di nuovi principi attivi .. Uso di prodotti naturali come risorsa, – .. Miglioramento di farmaci esistenti (farmaci me too), – .. Ottimizzazione di effetti collaterali di farmaci esistenti (SOSA, o selective optimization of side activities approach), – .. Modifiche del ligando naturale, – .. Screening sistematico, – .. Serendipity, – .. Biotecnologie farmaceutiche, – .. Modellistica molecolare, . Capitolo II Il processo Hit to Lead .. Sperimentazione preclinica, – .. Studi di tossicità, – ... Tossicità generale g, – ... Tossicità acuta g, – ... Valutazione dei risultati, – .. Studi di tossicità ripetuta, – .. Studi di tossicità a medio termine, – .. Studi di tossicità a lungo termine, – .. Mutagenesi, – .. Test di mutazione genetica, – ... Test su microrganismi in vitro, – ... Test su microrganismi in vitro, – ... Test su insetti, – ... Test su su cellule di mammifero in cultura, – ... Test di mutazione genetica nel topo, – ... Test per gli effetti cromosomici, – ... Test del letale dominante sui roditori, – ... Test delle traslocazioni ereditarie nel topo, – .. Test per evidenziare i processi di riparazione del DNA e ricombinazione, – .. Trasformazione in vitro di cellule di topo, – .. Test dell’ingrandimento nucleare, . Capitolo III Studi di tossicità specifica. Cancerogenesi .. Cancerogeni genotossici, – .. Cancerogeni epigenetici, – .. Altri cancerogeni, – .. Studi di cancerogenicità, – .. Test di Indice screening rapido, . Capitolo IV Teratogenicità .. Test di teratogenicità in vivo, . Capitolo V Tossicodipendenza .. Tolleranza, – .. Dipendenza fisica e crisi d’astinenza, – .. Modelli animali di tossidipendenza, – .. Il ruolo della dopamina nel meccanismo di gratificazione, . Capitolo VI Relazioni Struttura Attività (SAR) e Lead optimization .. Semplificazione Molecolare, – .. Complicazione Molecolare, – .. Isosteria, – ... Isosteria Chimica, – .. Isosteri o Bioisosteri, – .. Introduzione/rimozione di centri chirali, – ... Attività ottica, – ... Isomeria geometrica, . Capitolo VII Conclusione degli studi preclinici Capitolo VIII Sperimentazione clinica .. Fase della sperimentazione clinica, – .. Fase della sperimentazione clinica, – .. Fase della sperimentazione clinica, – .. Fase della sperimentazione clinica o Fase di Farmacovigilanza, . Capitolo IX Farmacodinamica .. Interazione farmaco–recettore: natura dei legami chimici , – .. Legame covalente, – .. Legame non covalente, – .. Interazioni di van der Waals, – .. Interazioni dipolo permanente–dipolo permanente, – .. Interazioni dipolo indotto–dipolo indotto (o Forze di dispersione di London), – .. Interazioni dipolo permanente–dipolo indotto (o Forze di Debye), – .. Interazione ione–dipolo, – .. Legame ionico, – .. Complessi a trasferimento di carica, – .. Interazione catione–π, – .. Interazioni idrofobiche, – Indice .. Interazione farmaco–recettore: riassunto , – .. Interazione farmaco–recettore: Parametri Cinetici , – ... Le costanti di associazione e dissociazione, – ... La densità dei siti, – ... Le costanti cinetiche, – .. Aspetti quantitativi delle risposte ai farmaci: analisi delle curve dose–risposta, – .. Teorie sull’Interazione Farmaco–Recettore, – .. Teorie di Ariens e Stephenson, . Capitolo X Come progettare un agonista e un antagonista .. Il farmaco deve avere i gruppi di legame appropriati, – .. Il farmaco deve avere i gruppi di legame posizionati correttamente, – .. Il farmaco deve avere una dimensione adeguata al sito recettoriale, – .. Come progettare un antagonista, . Capitolo XI Fasi dell’azione farmacologica .. Fase farmaceutica, – .. Vie di somministrazione, – .. Vie di somministrazione enterali, – .. Vie di somministrazione parenterali, – ... Endovena, – ... Intramuscolo, – ... Sottocutanea, . Capitolo XII Fase farmacocinetica .. Assorbimento, – .. Diffusione, – ... Diffusione attraverso i pori, – ... Diffusione passiva, – ... Processi di eso–endocitosi, – ... Trasporto ad opera di apposite proteine, – ... Diffusione facilitata, – ... Trasporto attivo, – .. Distribuzione, . Capitolo XIII Metabolismo .. Metabolizzazione di un principio attivo a metabolita inattivo, – .. Attivazione metabolica di un profarmaco, – .. Metabolizzazione di un principio attivo a metabolita attivo, – .. Metabolizzazione di un principio attivo a metabolita tossico, – .. Fattori che influenzano il metabolismo, – ... Fattori Genetici, – ... Fattori Fisiologici, – ... Fattori Ambientali, – .. Le reazioni metaboliche dei farmaci, – .. Reazioni di Fase I, – ... Ossidazioni microsomiali, – .. Ossidazioni microsomiali, – ... Ossidazione dell’anello aromatico, – ... Ossidazione di olefine, – ... Ossidazione di ca- Indice tene alifatiche, – ... Barbiturici, – ... Ossidazione che coinvolge eteroaromatici (C–N, C–O, C–S e C–alogeno), – .. Ossidazioni non microsomiali, – .. Reazioni di Riduzione, – .. Reazioni di Idrolisi, – .. Reazioni di Fase II, – ... Eliminazione, Premessa Lo scopo di questo libro è quello di fornire un testo introduttivo allo studio della Chimica Farmaceutica e Tossicologica agli studenti che frequentano i corsi di studio in Farmacia, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Biotecnologie. Nell’affrontare questa materia, infatti, è necessario comprendere in maniera approfondita tutti gli aspetti relativi alla progettazione e sviluppo dei farmaci, prima di poter passare alla descrizione sistematica delle diverse classi di farmaci oggi a nostra disposizione. Nel particolare, gli argomenti trattati in questo testo riguardano la scoperta (o la progettazione) e lo sviluppo di un farmaco. Per quanto riguarda il primo argomento vengono illustrati concetti come: i prodotti naturali come fonte di nuovi farmaci; l’ottimizzazione dell’attività, degli effetti collaterali e della tossicità di farmaci già esistenti; la modificazioni di un “ligando” naturale di un recettore biologico; lo screening sistematico di molecole note o nuove; le applicazioni biotecnologiche farmaceutiche; la modellistica molecolare, ecc. Sono stati inoltre illustrati i concetti di: processo “Hits to Lead”; interazione farmaco–recettore; caratteristiche dei vari tipi di legami chimici. Per quanto riguarda lo sviluppo di un farmaco, invece, sono stati illustrati gli aspetti più importanti della fase di sperimentazione preclinica e clinica, con particolare attenzione agli studi di tossicità, mutagenesi, teratogenicità, cancerogenicità (in vitro e in vivo) e tossicodipendenza. Una particolare attenzione è stata anche dedicata agli aspetti farmacocinetici e, soprattutto del metabolismo. Infine riteniamo che questo libro possa essere anche di un certo interesse per tutti quegli studiosi che, pur non occupandosi direttamente della progettazione e sviluppo dei farmaci, possano avere un interesse culturale per l’argomento, quali: medici, veterinari, biologi, ecc. Introduzione Il processo che porta alla nascita di un nuovo farmaco è complesso e articolato, e richiede molto tempo e notevoli investimenti economici. Oggi la ricerca è volta all’individuazione di composti che siano sempre più selettivi nei confronti di un determinato bersaglio biologico (target o più specificatamente recettore), che siano attivi alla più bassa dose possibile, che presentino minori effetti collaterali possibili e, possibilmente, costino sempre meno. Dunque è lecito porsi una domanda: come nasce un farmaco? Prima del ventesimo secolo le medicine erano rappresentate principalmente da erbe e pozioni e solo intorno alla metà del secolo diciannovesimo furono fatti i primi seri tentativi di isolare e purificare (e possibilmente identificare) i principi attivi di questi rimedi. Da allora sono stati isolati molti principi attivi di origine naturale di cui è stata identificata la struttura molecolare. Questi prodotti di origine naturale hanno innescato un eccezionale lavoro di sintesi, grazie al quale, nel tentativo di migliorarne le Figura . Morfina: componente principale dell’oppio (lattice essiccato del frutto immaturo del Papaver somniferum) Figura . Chinina: alcaloide estratto dalla corteccia dell’albero di China (genere Cinchona) Figura . Cocaina: l’alcaloide più abbondante nelle foglie della coca (Erythroxylum coca) Introduzione caratteristiche farmaceutiche, i chimici hanno preparato migliaia di analoghi. Gran parte del lavoro è stato fatto in modo empirico, secondo il principio del “prova e sbaglia” ma i risultati ottenuti hanno permesso di individuare molti principi generali che possono essere usati nella progettazione dei farmaci. s In anni più recenti la chimica farmaceutica ha subito una vera rivoluzione, provocata principalmente dal rapido progredire delle scienze biologiche, che ha determinato una migliore conoscenza del funzionamento degli organismi viventi a livello cellulare e molecolare. Di conseguenza, la maggior parte dei progetti dell’industria farmaceutica iniziano ora con l’identificazione di un appropriato bersaglio, cui segue la progettazione di una molecola adatta ad interagire con esso. In questa strategia, la conoscenza della struttura chimica (compresi gli aspetti conformazionali e configurazionali) e del meccanismo di azione biologica del bersaglio sono fondamentali; per cui si può dire che al momento attuale la ricerca di nuovi farmaci è fondata sulla struttura del bersaglio da colpire. Ricordando che il motivo principale legato all’impiego dei farmaci è quello di eliminare uno stato patologico più o meno doloroso (la cui diagnosi spetta al medico), o di ripristinare e/o agevolare la normale fisiologia dell’organismo, le cose principali da fare nel processo che conduce alla scoperta e allo sviluppo di un farmaco sono le seguenti. Scoperta a) b) c) d) e) Scegliere la malattia da trattare; scegliere il bersaglio del farmaco (target); identificare il saggio biologico opportuno; identificare il farmaco prototipo (Lead); determinare la struttura del prototipo (se non nota). Progettazione a) b) c) d) Identificare le relazioni struttura–attività (SAR); identificare il farmacoforo; ottimizzare le interazioni con il bersaglio (farmacodinamica); ottimizzare le proprietà farmacocinetiche. Introduzione Sviluppo del farmaco a) Effettuare gli studi preclinici (metabolismo del farmaco, tossicità, saggi di formulazione e stabilità, studi farmacologici. . . ); b) brevettare la molecola; c) mettere a punto un processo di produzione (sviluppo chimico di processo); d) effettuare i saggi clinici (trials clinici); e) registrare il farmaco ed immetterlo sul mercato e fare il possibile per guadagnare. Molte di queste fasi devono avvenire contemporaneamente e sono dipendenti l’una dall’altra. In particolare, in passato gli studi ADMET (riguardanti le fasi di Assorbimento, Distribuzione, Metabolismo, Eliminazione e Tossicità della molecola) non venivano effettuati fino a che non veniva identificato uno specifico candidato a farmaco. Tuttavia, molti composti falliscono proprio in questi studi, e di conseguenza si perdono anni di lavoro sintetico e una enorme fetta dell’investimento economico. Oggi questi studi vengono effettuati in fasi del processo di scoperta sempre più precoci, in modo da saggiare, identificare ed eventualmente eliminare prodotti problematici o fallimentari il più presto possibile. Per questo motivo la scoperta e lo sviluppo di un nuovo farmaco può durare anni e più, richiedere la sintesi di più di diecimila molecole e comportare un costo di molti milioni di dollari. L’insieme delle diverse fasi di scoperta, progettazione e sviluppo del farmaco vengono modernamente indicate con i termini inglesi di “Drug discovery and development”. Più precisamente la fase di Drug discovery include tutte le attività pre–cliniche fino all’identificazione di una nuova molecola che possieda un livello desiderabile di attività biologica e termina con la decisione di iniziare ulteriori studi sugli animali al fine di accertarne la sicurezza. Anche se la progettazione di un nuovo farmaco deve derivare da una necessità terapeutica (disease selection), bisogna fare molta attenzione su questo punto. Se infatti agli inizi del all’industria farmaceutica si offrivano molte opportunità terapeutiche, a causa della quasi totale mancanza di farmaci realmente attivi, che portarono allo studio e scoperta dei farmaci (p. es. antibiotici e sostanze psicotrope) Introduzione su cui la medicina moderna risulta fondata; tuttavia oggi, pur restando la cura di varie patologie una vera e propria sfida per la chimica farmaceutica, dobbiamo riconoscere che esistono un gran numero di accettabili terapie per molte patologie. Di conseguenza, prima di intraprendere il viaggio che può portare alla scoperta di un nuovo farmaco, è necessario fare alcune considerazioni. Va in primis considerata la reale necessità terapeutica: individuata la patologia di cui ci si vuole interessare ne va considerata la severità. Se infatti si cerca il rimedio per patologie molto lievi, che hanno una bassa incidenza o che richiedono un unico trattamento, è probabile che la scoperta non varrà lo sforzo economico sostenuto per farla! Vanno poi valutate le terapie disponibili, magari valutandone il livello di soddisfazione nei pazienti. Per esempio, se la terapia disponibile per il trattamento della patologia prevede l’impiego solo di formulazioni iniettabili, l’eventuale identificazione di un composto che possa essere somministrato per via orale sarebbe probabilmente più accettabile. Ancora, aumentare l’efficacia di un composto nei confronti di un target specifico porterebbe anche ad una riduzione della dose, ed eventualmente ad una riduzione della durata del trattamento. Oltre che a diminuirne la tossicità e gli effetti collaterali. Inoltre è sempre importante conoscere ciò che fanno le altre aziende o gli altri ricercatori prima di sprecare il proprio tempo in una ricerca che potrebbe essere rapidamente surclassata. Va sempre considerato il mercato potenziale cioè: il numero di potenziali pazienti, la durata della terapia, la possibilità che il costo del farmaco venga rimborsato dal SSN, ecc. Le selezione della patologia è dunque cruciale, ma non è la sola. Individuata la malattia, bisogna infatti individuare la funzione fisiologica compromessa, eventualmente individuare il gene responsabile della disfunzione (gene to function) e quindi risalire alla proteina coinvolta, che sarà il bersaglio del nuovo farmaco (function to target e target identification). Nota la macromolecola bersaglio, bisogna procedere ad individuare nuovi composti, definiti Hit compounds, virtualmente capaci di interagire con questo target (target to Hit). Capiamo quindi che nella maggior parte dei casi il target di un virtuale Hit è una proteina, sia essa un enzima, un recettore o un canale ionico (meno frequentemente lo sono gli acidi nucleici), ovvero componenti biologiche fondamentali nella grande catena che Introduzione rappresentano i processi biochimici in un organismo vivente. Quando una di queste componenti risulta mal funzionante, magari perché non è attivata nella giusta maniera, o lavora in maniera eccessiva o non lavora affatto, ecco che può apparire uno stato patologico. Queste biomacromolecole possono dunque rappresentare un drug target, ma per esserlo davvero devono essere validate, ovvero dimostrarsi critiche nello sviluppo della patologia. Il target risulta quindi validato quando, modulato farmacologicamente, dimostra un’efficacia significativa ed un profilo di sicurezza accettabile per una specifica malattia umana in un uso clinico prolungato. Gli Hit Compounds, utilizzati ad elevata purezza, devono presentare un’attività riproducibile in un determinato saggio biologico in vitro, ed elevata specificità per il target che si sta studiando. La loro struttura chimica deve essere confermata e originale (cioè non presente in letteratura o, in caso contrario nota per altri impieghi). I risultati delle analisi in vitro serviranno quindi per selezionare i composti più promettenti, caratterizzati dalla maggiore potenza e minore tossicità cellulare (citotossicità). Normalmente in questa fase della ricerca il numero di composti candidabili si riduce drasticamente e dall’insieme iniziale di derivati solo pochi emergono. Questi composti saranno quindi sottoposti ad ulteriore valutazione biologica non solo in vitro, ma anche in vivo su un modello animale. I composti migliori verranno quindi selezionati come Lead compounds, ovvero composti attivi in vitro ed in vivo, che non presentano tossicità, mutagenicità, cancerogenicità, e per i quali sono definite chiare relazioni struttura attività (SAR). Questi composti vengono candidati come futuri farmaci in quanto possiedono buone opportunità da un punto di vista brevettuale. Sui Lead compounds, di cui è stato fatto uno studio in vitro delle proprietà farmacodinamiche (IC , EC ), vengono di conseguenza effettuati studi di ottimizzazione (Lead optimization), effettuando: a) studi farmacocinetici in vivo (ADMET, nonché studi di stabilità, solubilità, legame alle proteine plasmatiche. . . ); b) studi farmacologici e tossicologici preliminari in vivo (efficacia, tossicità); c) ottimizzazione in vivo (modello di malattia, studi farmacocinetici in vivo, biodisponibilità). Introduzione Il farmaco, dunque, all’inizio della sua sperimentazione deve superare una serie di prove condotte in laboratorio e sugli animali, obbligatorie per legge e fondamentali per avere una conoscenza adeguata della sicurezza e delle proprietà del composto in studio I test di sicurezza sugli animali includono test tossicologici e farmacologici, il cui numero dipende dalle necessità di ricerca per determinare quale composto guida, o Lead compound, è, tra quelli considerati, adatto a passare alla fase successiva. Per questi composti selezionati vengono condotti studi di formulazione farmaceutica (compresse, soluzioni iniettabili, pomate, ecc.) per valutarne le migliori condizioni di somministrazione. Ottenute queste informazioni si può passare alla formulazione del dossier necessario per avere l’autorizzazione di inizio della sperimentazione clinica. Non sempre però si può individuare quando termina la fase di Discovery e quando inizia quella di Drug Development.In genere quest’ultima inizia quando le attività passano dalla ricerca di un agente con il profilo biologico desiderato alla valutazione focalizzata su una specifica molecola. La fase di Drug Development include la valutazione clinica delle molecole candidate su esseri umani, condotta all’interno delle università, degli ospedali, di istituti di Ricerca pubblici e/o privati accreditati ed autorizzati, e vincolata al “consenso informato” e alla volontarietà, in ogni fase, di tutti coloro che vi si sottopongono. Generalmente viene suddivisa in quattro fasi o categorie progressive (Fase ,,, vendita) indicanti il livello di sviluppo della molecola, i cui confini anche in questo caso non sono ben definiti e spesso si sovrappongono. Figura . Schema dei processi di drug discovery e development