Bisogni educativi speciali Secondo incontro La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno Franco Castronovo ISIS Da Vinci – Ripamonti Como, 21 marzo 2014 I principi chiave dell’inclusione dalle slides di Cristina Devecchi Convegno USRL La scuola è aperta a tutti Milano 25 marzo 2013 2 USR Lombardia – Formazione BES Immaginare una scuola diversa “Oltrepassare il modello del docente che, chiuso nella sua aula, fornisce i contenuti dell’apprendimento, perché tale modello risulta sempre più inadeguato a far fronte alla complessità delle richieste provenienti dagli alunni.” Da Fabio Dovigo INDEX per l’inclusione: Una proposta per lo sviluppo inclusivo della scuola 3 USR Lombardia – Formazione BES Immaginare una scuola diversa “Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al contrario, la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.” Da Indicazioni nazionali per il curricolo Cultura scuola persona 4 USR Lombardia – Formazione BES Immaginare una scuola diversa “Il modello didattico collaborativo può esser positivamente messo in opera in tutti gli ordini di scuola, a favore non solo del normodotato, ma anche delle persone disabili, poiché “substantia” le competenze di ognuno, le sue capacità sensoriali, offrendo attraverso i programmi interattivi ottime possibilità di sviluppo di almeno una parte del pensiero, rendendo possibile l’uso di diversi codici comunicativi e consentendo, per esempio, al disabile l’uso di quello per sé più adatto.” Da Mirella Della Concordia Basso Società della conoscenza, e-learning e disabilità – Studi e documenti Annali della Pubblica Istruzione 5 USR Lombardia – Formazione BES Immaginare una scuola diversa “…esiste ormai una cospicua letteratura sperimentale che indica come, rispetto alla tradizionale lezione frontale e al lavoro individuale, i vari modelli di apprendimento cooperativo siano più efficaci non solo per gli apprendimenti cognitivi e interpersonali ma anche per l’inclusione degli alunni in difficoltà e per fornire a ognuno di loro adeguati ruoli e possibilità di partecipazione e di apprendimento.” Da Dario Ianes INDEX per l’inclusione: Dai Bisogni educativi Speciali ai livelli essenziali di qualità 6 USR Lombardia – Formazione BES Immaginare una scuola diversa Peer education Cooperative learning Flipped classroom Khan Academy Valutazione autentica Portfolio Classi 2.0 – generazione web Episodi di Apprendimento Situati (Rivoltella) Apprendere ricercando: toolbox, problem solving cooperativo, situation-room (Ferri) • Il metodo iPad (Pian) • ….. • • • • • • • • • 7 USR Lombardia – Formazione BES Immaginare una scuola diversa? Fonte: Esiti del monitoraggio sulle Indicazioni (art. 1, c.4 DPR 89/2009) (MIUR, 2012) http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1771 8 USR Lombardia – Formazione BES I 7 punti chiave per una didattica realmente inclusiva 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. I compagni di classe come risorsa Adattamento e semplificazione del testo Mappe, schemi e aiuti visivi Potenziamento dei processi cognitivi Metacognizione e metodo di studio Emozioni, autostima e motivazione Potenziamento del feed-back sui risultati 9 USR Lombardia – Formazione BES Didattica inclusiva La didattica inclusiva è “la didattica”. da Pasquale Moliterni, Rimini 2013 L’insegnante rappresenta il primo, vero strumento compensativo, il primo facilitatore, il catalizzatore dell’apprendimento, l’amplificatore dei risultati, un modello di identificazione. da Ambrosini, Alunni con BES, Erickson 2013 pag. 333 …ma insomma, non c’è il rischio di fare solo… “filosofia dell’inclusione”? 10 USR Lombardia – Formazione BES Fatica della «Speciale normalità» specialismo normalizzazione Risposte uguali Risposte speciali ….terapie Laboratori speciali Rappr teatrali Gite/uscite Esplorazioni Per tutti ma NON in risposta al suo bisogno Solo per lui 11 USR Lombardia – Formazione BES Didattica inclusiva per Dario Ianes, Rimini 2013 materiali a diversi livelli di difficoltà materiali per diverse modalità di attivazione cooperazione tra alunni didattica laboratoriale tecnologie inclusive 12 USR Lombardia – Formazione BES Fasi costitutive del raggiungimento di un obiettivo Azione • Comprensione Input • Elaborazione • Output Condizioni di “stimolo”, nei confronti dei quali il soggetto agirà, e varie forme di indicazioni, aiuti, suggerimenti. Quello che il soggetto farà, nella componente comprensione dell’input (decodifica e generazione di significato), elaborazione (lavoro a vari livelli sui significati per costruire ciò che l’azione richiede…), output (programmazione e realizzazione del prodotto agito…). 13 USR Lombardia – Formazione BES Comprensione: abilità e processi 1. Comportamento esplorativo pianificato, riflessivo e sistematico 2. Uso di strumenti verbali ricettivi (riconoscimento dei concetti e dei termini) 3. Orientamento spazio-temporale 4. Bisogno di precisione e bisogno di accuratezza nella raccolta delle informazioni dell’input 5. Capacità di considerare due o più fonti di informazione simultaneamente attenzione - percezione 14 USR Lombardia – Formazione BES Elaborazione: abilità e processi 1. Scelta degli indizi pertinenti per risolvere il problema 2. Comportamenti di comparazione, confronto, scelta, messa in relazione, eccetera 3. Ragionamento logico 4. Transfer, estensione e generalizzazione di principi e azioni 5. Problem solving con pensiero ipotetico-deduttivo (seallora), previsione degli effetti e inferenze causali 6. Pianificazione (planning) cognitiva e decisione rispetto all’azione (output) reimpasto di significati e competenze 15 USR Lombardia – Formazione BES Output (generazione di una risposta): abilità e processi 1. Pianificazione accurata e non impulsiva 2. Svolgimento dell’azione con precisione / accuratezza / controllo del ritmo e dell’investimento costante di energia 3. Attivazione singola o coordinata delle varie componenti dell’azione (verbale, motoria, cognitiva, eccetera) 16 USR Lombardia – Formazione BES Microdinamica di insegnamento-apprendimento Azione dell’alunno che apprende INPUT Attenzione Percezione Aggiunta di indizi visivi al comportamento esploratorio di un testo Comprensione dell’input Elaborazione e altre operazioni mentali RISULTATO Fornire uno schema parzialmente costruito che lo aiuti a ricordare come si riassume MEDIAZIONE DIDATTICA 17 Generazione di output Fornire check list di auto-correzione ortografica nella fase di scrittura del testo USR Lombardia – Formazione BES L’input all’azione - esemplificazioni Istruzioni, consegne, aiuti verbali (educazione all’autoistruzione) 2. Testi, spiegazioni, didascalie scritte, script 3. Schemi, immagini, colori, aspetti grafici 4. Conflitti cognitivi e sociocognitivi 5. Conversazioni, storie, narrazioni, dialoghi, antropomorfizzazione 6. Situazioni reali problematiche 7. Modelli competenti 8. Guida fisica 9. Indicazioni gestuali 10. Caratteristiche del materiale (es. amplificazione percettiva) 1. 18 USR Lombardia – Formazione BES Livelli di adattamento degli obiettivi e dei materiali 1. sostituzione 2. facilitazione – Ricontestualizzazione II. – Modifica tempi o spazi III. – Ricorso agli aiuti I. 3. semplificazione – Semplificazione nella comprensione II. – Semplificazione nell’elaborazione III. – Semplificazione dell’output I. 4. scomposizione nei nuclei fondanti 5. partecipazione alla cultura del compito 19 USR Lombardia – Formazione BES Livelli di adattamento degli obiettivi e dei materiali TIPO DI ADATTAMENTO CONDIZIONE sostituzione Difficoltà sensoriali Difficoltà motorie Difficoltà percettive facilitazione Difficoltà non eccessive Difficoltà specifiche semplificazione Difficoltà di comprensione ed elaborazione più marcate scomposizione in nuclei fondanti Difficoltà notevoli partecipazione alla cultura del compito Difficoltà nell’individuare obiettivi collegabili 20 USR Lombardia – Formazione BES 1 - Sostituzione • Obiettivo uguale, si modifica l’accessibilità (registrazione audio dei testi, CAA, cards per alunni sordi…). • Comporta un cambiamento dei canali comunicativi, degli strumenti, dei linguaggi con cui il materiale viene proposto (fase di input). • Oppure un cambiamento nei canali comunicativi o negli strumenti e materiali con cui l’alunno produrrà il proprio lavoro (fase di output). Strumenti compensativi 21 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione • • • • • • • • • • • Strumenti compensativi Sintesi vocale e software di gestione della sintesi vocale Libri digitali e e-book Audiolibri e libri parlati Registratore e video-fotocamera (penne elettroniche, software LIM di registrazione) Agenda o diario elettronici Software per l’uso della tastiera Software di videoscrittura con controllo ortografico Fogli elettronici e calcolatrice Enciclopedie e dizionari digitali Software per la creazione di mappe e schemi Tabelle, formulari, schemi, grafici, linee del tempo, linea dei numeri, mappe non digitali 22 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi Alla ricerca della soluzione tecnologica più semplice Caratteristiche di funzionamento dello studente Contesto Attività da sviluppare 23 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi Bisogni Educativi Speciali Strumenti compensativi e misure dispensative sono impalcature, per loro natura né fisse né stabili (scaffolding) che verranno tolte con gradualità (fading). A. Disabilità B. Disturbi evolutivi specifici DSA, deficit linguaggio, ADHD, livello intellettivo limite, ritardo maturativo, Asperger non certificati… C. Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale 24 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi 25 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi 26 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi 27 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi 28 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strumenti compensativi • Competenze compensative • padronanza nell’uso degli strumenti per raggiungere l’autonomia • Strategie compensative • • • • valorizzare linguaggi comunicativi altri dal codice scritto e utilizzare mediatori didattici quali immagini, video, registrazioni audio, eccetera osservazione indici testuali e paratestuali espedienti vari accorgimenti sulle verifiche (tempi, predisposizione differenziata in base agli stili cognitivi…) 29 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strategie compensative – studiare - Cornoldi 30 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strategie compensative – studiare – PQ4R 1. PREVIEW (lettura rapida) Scorsa preliminare - individuare i contenuti da studiare (paragrafi,capitoli), sfogliare il testo, leggere le didascalie e grafici. 2. QUESTION (porsi domande) Formulare interrogativi sui contenuti da studiare. * Sono organizzatori anticipati - consentono di individuare le fasi successive di studio. * Richiamare conoscenze precedenti. 3. READ (leggere) Prima lettura del materiale senza sottolineatura del materiale e annotazioni. 4. REFLECT (riflettere) Lettura successiva del materiale con scopo di approfondimento e riflessione sui contenuti-consente di riflettere e di aumentare le proprie conoscenze. Evidenziare i punti importanti e saper creare dei collegamenti tra questi. 5. RECITE (ripetere) Ripetere il materiale (anche solo mentalmente) per verificare la conoscenza di quanto studiato. È un errore ripetere tutto ogni volta. È più valida una buona ripetizione che la rilettura del materiale. Dare risposta alla fase “question”. 6. REVIEW (ripassare) Riprendere il materiale allo scopo di fissare i concetti principali e inserire nuove informazioni in una visione globale. (Robinson, 1970) 31 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strategie compensative - prendere appunti – Cornell 6R • evitare di trascrivere integralmente quanto viene detto dal relatore; • selezionare, sintetizzare e appuntare i termini, brevi frasi, collegate da segni grafici: in altre parole schematizzare; • più rilevante è l’argomento, più deve essere spostato a sinistra, meno rilevante è l’argomento, più deve essere spostato a destra (naturalmente occorre adottare dei criteri di rilevanza: occorre basarsi sulle proprie conoscenze pregresse, oppure essere abili nell’identificare i “segnali di rilevanza” del relatore, o dell’autore del libro che si sta studiando); • in fase di rielaborazione, rivedendo gli appunti presi, distribuire nella colonna più stretta (a sinistra) un indice degli argomenti principali, evidenziare o trascrivere le parole chiave (concetti, definizioni), sintetizzare brevemente il contenuto e formulare brevi domande la cui risposta si trovi negli appunti già presi; • in fase di studio, usando come traccia i contenuti sintetici della colonna di sinistra, richiamare a memoria i contenuti degli appunti della parte destra, coperti con un foglio; • nella striscia in fondo si trovano le note, i commenti, i collegamenti, le riflessioni, le domande… 32 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strategie compensative - prendere appunti Suggerimenti Annamaria Testa • Esercitarsi a prendere appunti da un testo • Poi provare col parlato da YouTube (usando il rewind) • Poi provare dal vivo (lezioni, conferenze) • Utilizzare il tempo delle pause e le ripetizioni • Poche parole, molta attenzione • Rielaborare subito gli appunti (ad esempio, per un report…) http://nuovoeutile.it/questioni-di-metodo-24-prendere-appunti-come-si-fa/ 33 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strategie compensative - prendere appunti Suggerimenti Luisa Carrada • Ascoltare avendo già un’idea (importanza degli organizzatori anticipati) • Importanza dell’attrezzatura giusta (scrivere su una sola facciata) • Equilibrio fra ascolto e scrittura • Importanza dell’indentazione • Escogitare un sistema di simboli e abbreviazioni • Attenzione alle parole “di passaggio” http://www.mestierediscrivere.com/articolo/prendereappunti 34 USR Lombardia – Formazione BES 1 – Sostituzione Strategie compensative - prendere appunti L’uso di mappe mentali nella presa d’appunti. La SmartPen nella presa d’appunti. “La conoscenza di una persona risiede anche negli appunti, nelle evidenziazioni, nelle persone e negli archivi che consulta… Conoscenza come azione situata e distribuita.” Bruner 1992, La ricerca del significato 35 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione • Fornire aiuti che portano a raggiungere gli obiettivi propri, pur con strategie diverse. • L’obiettivo non è diversificato. • Si riducono le difficoltà derivanti dal contesto e dagli strumenti. • Si lavora con una tempistica più distesa. • Uso di tecnologie motivanti (LIM, software) e contesti didattici interattivi (cooperative learning, tutoring, laboratori…); proposto anche in ambienti reali. • Dimensione ludica, organizzatori anticipati. LIM, webquest, mappe 36 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Lavagna Interattiva Multimediale LIM in aula assistere costruire dialogare presentare condividere esercitarsi 37 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Lavagna Interattiva Multimediale -assistere 38 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Lavagna Interattiva Multimediale - dialogare 39 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Progettare un Web-quest 1. Scegliere un tema e fissare gli obiettivi formativi e didattici. 2. Individuare, visitandoli e valutandoli, una serie di siti che siano utili per l’attività da svolgere, adatti e accessibili agli alunni. 3. Fissare compiti ben definiti per i gruppi. 4. Definire le procedure adeguate per lo svolgimento dei compiti assegnati. 5. Individuare e mettere a disposizione gli strumenti necessari per lo svolgimento dei compiti assegnati. 6. Fissare criteri di valutazione ed autovalutazione. 7. Prevedere un momento finale di riflessione sul percorso svolto. 8. Scrivere il web-quest. 40 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Attività in un Web-quest 41 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Struttura di un Web-quest 1. Introduzione: introduce l’attività o la lezione agli studenti. Lo scopo dell’introduzione è quello di preparare il lettore e di tenere vivo il suo interesse. Possono essere previsti ruoli e scenari. 2. Compito: descrive quale sarà il risultato delle attività degli studenti. In questa sezione vengono indicati i ruoli e i compiti definiti per ciascun gruppo di lavoro. 3. Procedimento: sono i passaggi attraverso i quali gli studenti portano a termine il compito. 4. Risorse: sono le risorse definite e validate dal docente e da cui reperire le informazioni (siti, libri, esperti). 5. Valutazione: descrive il metodo di valutazione del risultato. Specifica se il voto assegnato sarà individuale o per il gruppo. L’utilizzo di una rubrica è un modo efficace per valutare. 6. Conclusione: riepiloga l’attività attivando una riflessione. 42 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Punti di forza di un Web-quest 1. Sviluppo di un pensiero critico: problemi simili al reale, fonti e risorse diversificate, accessibilità di esperti. 2. Valutazione autentica e metacognizione: competenze di analisi degli studenti, abilità di integrare ciò che apprendono, comprensione procedure di valutazione. 3. Integrazione della tecnologia: nella didattica curricolare. 4. Apprendimento cooperativo: acquisizione di abilità relazionale, percepirsi come membri del team i cui successi dipendono dall’impegno di ognuno. http://www.aula21.net/Wqfacil/webit.htm Per realizzare con semplicità un web-quest http://www.bibliolab.it/webquest.htm 43 USR Lombardia – Formazione BES Apprendimento cooperativo gli ingredienti-base • Interdipendenza positiva • non può esistere successo individuale senza un successo collettivo • Responsabilità individuale e di gruppo • attribuire a ogni studente la responsabilità di una parte del lavoro complessivo del gruppo • Interazione costruttiva diretta • promuovere reciprocamente il loro apprendimento • Uso di abilità sociali • possedere abilità sociali, fondamentali per assicurare il buon funzionamento del gruppo • Valutazione del lavoro cooperativo del gruppo • gli alunni che lavorano insieme valutano il lavoro svolto, esaminano le strategie utilizzate e riflettono, con l’aiuto dell’insegnante, su come possano essere migliorate. 44 USR Lombardia – Formazione BES Apprendimento cooperativo attività favorevoli ai BES 1. Prendere appunti in coppie 2. Ricapitolare e rispondere a domande con il compagno di banco 3. Analizzare un testo in coppie 4. Usare il metodo Jigsaw per lo studio di un contenuto nuovo 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. costituzione gruppi-base il gruppo degli esperti socializzazione delle conoscenze studio individuale o di gruppo e prova di verifica) Scrivere e correggere un testo in coppie Fare esercizi e ripassare in coppie Tenere dibattiti in classe Fare progetti di gruppo 45 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Mappe - DAL TESTO ALLA MAPPA con LeggiXMe e CmapTools guarda i video esplicativi su YouTube: •Primo video •Secondo video 46 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Mappe - DAL TESTO ALLA MAPPA con TeacherMappe 47 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Mappe - DAL TESTO ALLA MAPPA con LibreOffice e MindMapleLite guarda il video su YouTube 48 USR Lombardia – Formazione BES 2 - Facilitazione Mappe – DALLA MAPPA AL TESTO con LibreOffice e FreePlane 49 USR Lombardia – Formazione BES 3 - Semplificazione • Abbassare la difficoltà dell’obiettivo, agendo su una o più delle sue componenti (comprensione, elaborazione, output). • Modificazione del lessico. • Riduzione dei concetti, dei criteri di esecuzione dei compiti (uso della calcolatrice, consentire più errori…). Semplificazione del testo 50 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione …del testo • Semplificare un testo è renderlo più accessibile • Si semplifica il testo, non il concetto • La leggibilità è influenzata da SINTASSI – LESSICO • Qualsiasi unità di contenuto può essere modificata e rielaborata in modo speciale se non si adatta alle capacità cognitive degli alunni 51 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione RACCOMANDAZIONI RISCRITTURA • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Studiare in modo preliminare il contenuto da trasmettere su materiali diversi tra loro Ogni riga dovrebbe avere una propria unità di senso Distinguere le informazioni principali da quelle secondarie Scrivere periodi brevi (20/30 parole) evitando gli incisi Scrivere testi brevi (200/250 parole) Scrivere parole concrete anziché astratte Preferire parole brevi Usare il più possibile il vocabolario di base e fornire spiegazioni delle parole che non vi rientrano Usare frasi coordinate Ripetere le parole chiave evitando i sinonimi e usando limitatamente i pronomi Rispettare l’ordine soggetto / verbo / oggetto (SVO) Usare i verbi di modo finito, evitando infiniti, participi, gerundi Preferire la forma attiva a quella passiva Evitare le forme impersonali Usare quando è possibile l’infinito al posto del congiuntivo Preferire i seguenti tempi dell’indicativo: presente, passato prossimo, futuro semplice Evitare le personificazioni Sostituire le doppie congiunzioni e le doppie negazioni Usare titolo ed immagini come rinforzo alla comprensione 52 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICAZIONI SULLA SINTASSI • • • • • Le proposizioni causali, temporali (esplicite con il verbo di modo finito) e finali (implicite, con verbo di modo indefinito)risultano più semplici delle proposizioni consecutive, ipotetiche, concessive, avversative… Tra le congiunzioni che introducono le causali esplicite, la più comune è perché, seguita dall’indicativo presente, passato prossimo e imperfetto. È quindi da preferirsi a poiché, giacché, siccome, e dalle locuzioni dal momento che, considerato che… Tra le congiunzioni che introducono una proposizione temporale, la più frequente è quando (contemporaneità e posteriorità). Nel caso di identità di soggetto, tra reggente e secondaria, l’uso di prima di risulta ben comprensibile. Per le proposizioni finali è da preferire la forma implicita introdotta da A o PER più l’infinito, a quelle esplicite che richiedono il congiuntivo (es. vado a casa sua per vedere come sta; vado a casa sua perché veda come sta). Le proposizioni ipotetiche costruite con l’indicativo introdotte sempre da SE, risultano facilmente comprensibili (es. se studio, imparo / se piove, non esco / se venivo, mi divertivo / se farai così, ti troverai bene). 53 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione ADATTARE UN TESTO • Completare e integrare le informazioni • Approfondire alcuni aspetti del contenuto • Evidenziare le parti del testo rilevanti e significative • Schematizzare il contenuto • Riscrivere completamente il testo • Ridurre il numero delle informazioni • Costruire un glossario 54 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI 1. Evidenziazione del testo I. Difficoltà percettive e di decodifica II. Concetti essenziali 2. Schematizzazione e ristrutturazione del testo I. Rafforzamento dell’idea principale con altre informazioni II. Linguaggio più semplice III. Evidenziazione parole-chiave IV. Uso di caratteri grandi 3. Riduzione del testo I. Netta riduzione II. Uso di immagini esplicative III. Forte contenuto mnestico e motivazionale nella realizzazione grafica 55 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Testo originale Idea principale Concetti chiave Elementi conosciuti e motivanti Difficoltà del testo Analisi operativa del testo Adattamento del testo Evidenziazione Schematizzazione Ristrutturazione Riduzione 56 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Testo originale Scienze – classe V^ Elementare L’Universo Si chiama Universo lo spazio che sta oltre la Terra e che la comprende. Esso è così grande che il nostro mondo, rispetto alla sua vastità, è del tutto insignificante, come è insignificante un granellino di sabbia rispetto a tutta la Terra. Nell’Universo si trova un numero enorme di corpi solidi e una grande quantità di gas. I Corpi gassosi più importanti sono le stelle, corpi luminosi nei quali è in corso una potente combustione, che produce luce e calore; sulla terra percepiamo la luce e non il calore, vista la grandissima distanza che ci separa. Il Sole è l’unica stella di cui percepiamo, oltre alla luce, anche il benefico calore che esso ci invia, a causa della distanza, relativamente “breve” rispetto alle altre stelle, dal nostro pianeta: la luce e il calore del Sole sono le fonti primarie per vita sulla Terra. © Favaretto, Nespolo, Santolin e Zanella, “Il nuovo percorsi modulari” Milano, Fabbri Editori, p. 108 57 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Analisi operativa del Testo “L’Universo” Idea principale: La Terra, insieme a moltissimi altri corpi solidi e gassosi, fa parte dell’Universo ed è illuminata e riscaldata dal Sole. Concetti chiave: Universo – Corpi solidi – Corpi gassosi – Stelle - Sole Elementi di rilevanza mnestica e motivazionale Terra, Sole e stelle: elementi che fanno riferimento all’animismo infantile che li personifica rendendoli parte di un immaginario fantastico. Elementi di difficoltà presenti nel testo La spiegazione degli elementi costitutivi dell’Universo è incompleta: inizialmente, infatti, spiega cosa siano i corpi gassosi, non cosa siano i corpi solidi Il linguaggio è poco chiaro e risultano complessi i riferimenti alle dimensioni e alle distanze Presenza di termini difficili privi di adeguata spiegazione 58 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Adattamento del testo Primo livello Evidenziazione Secondo livello Schematizzazione e ristrutturazione Terzo livello Riduzione 59 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI L’Universo è l’insieme dei pianeti e delle stelle e dello spazio che li contiene. Primo livello: Evidenziazione L’Universo Pianeti Corpi gassosi che brillano di luce propria Si chiama Universo lo spazio che sta oltre la Terra e che la comprende. Esso è così grande che il nostro mondo, rispetto alla sua vastità, è del tutto insignificante, come è Formati insignificante un granellino di sabbia rispetto a tutta la da gas Terra. Nell’Universo si trova un numero enorme di corpi solidi e una grande quantità di gas. I corpi gassosi più È una importanti sono le stelle, corpi luminosi nei quali è in corso grande una potente combustione, che produce luce e calore; sulla stella terra percepiamo la luce e non il calore, vista la che ci grandissima distanza che ci separa. Il Sole è l’unica stella illumina di cui percepiamo, oltre alla luce, anche il benefico calore e ci che esso ci invia, a causa della distanza, relativamente riscalda “breve” rispetto alle altre stelle, dal nostro pianeta: la luce e il calore del Sole sono le fonti primarie per vita sulla Terra. USR Lombardia – Formazione BES 60 © Favaretto, Nespolo, Santolin e Zanella, “Il nuovo percorsi modulari” Milano, fabbri Editori, p. 108 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Secondo livello Schematizzazione e Ristrutturazione L’Universo Universo Corpi solidi Pianeti Corpi gassosi Stelle Sole Noi viviamo sulla Terra che è solo una piccolissima parte dell’Universo. L’Universo è l’insieme dei pianeti e delle stelle e dello spazio che li contiene. Nell’Universo ci sono i corpi solidi e i corpi gassosi. I corpi solidi sono i pianeti. Le stelle sono corpi gassosi perché sono formate da gas. Il Sole è una grande stella che ci illumina con la sua luce e ci riscalda con il suo calore. 61 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Terzo livello: I pianeti, il Sole e le stelle formano l’Universo. Riduzione Nell’Universo ci sono le stelle. Il Sole è una grande stella che illumina e riscalda. 62 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione LE 3 SEMPLIFICAZIONI DI SCATAGLINI Costruzione di materiali didattici semplificati Adattamento dei libri di testo Produzione di schede - aiuto Produzione di testi semplificati 63 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICI DI LEGGIBILITÀ L'indice di ogni test di leggibilità è basato sul numero medio di sillabe per parola e di parole per frase. Test Gulpease Test Gunning's Fog 64 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE Questo test classifica la leggibilità del testo in base a una scala con valore massimo uguale a 100. A indici maggiori corrisponde una maggiore facilità di comprensione del documento. Per la maggior parte dei documenti standard è consigliabile raggiungere un indice compreso tra 60 e 70. 65 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE La formula per il calcolo dell'indice del test Gulpease è: I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. In generale risulta che testi con un indice: • inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare • inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media • inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore 66 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 In Word 2007 andare in OPZIONI di WORD. 67 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 Cliccare su STRUMENTI DI CORREZIONE. 68 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 Mettere la spunta su MOSTRA LE STATISTICHE DI LEGGIBILITÀ. 69 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 Inserire con COPIA-INCOLLA il testo desiderato. 70 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 Dal menù REVISIONE, cliccare su CONTROLLO ORTOGRAFIA E GRAMMATICA. 71 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 Far effettuare il controllo completo. 72 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione INDICE DI GULPEASE IN WORD 2007 Alla conclusione del controllo, verranno visualizzati le varie statistiche di leggibilità, fra cui l’indice di Gulpease. 73 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione FACILTESTO È stato realizzato come progetto di ricerca per l’innovazione, finanziato dal MIUR, in seguito alla selezione per il bando di concorso relativo al progetto Nuove Tecnologie e Disabilità azione 6. È stato sviluppato dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica – ex Indire, via M. Buonarroti 20, 50122 Firenze –; coordinamento del progetto di ricerca: Patrizia Lotti; sviluppo software: Lorenzo Spinelli e Ing. Sauro Spagnoli; consulenti: prof. Tullio De Mauro e dr. Roberto Cuzzocrea. 74 USR Lombardia – Formazione BES 3 – Semplificazione FACILTESTO Dato un testo di partenza, si propongono 3 protocolli di adattamento, di complessità crescente Tre icone di controllo-base: o Conteggi parole o Vocabolario di base o Glossario Tre tasti di visualizzazione nella colonna di destra: o Caratteristiche del protocollo prescelto o Dati del documento o Sequenze http://www.sacricuoribarletta.it/progetti/as2008-2009/miur-sw-tutoraggio/ 75 USR Lombardia – Formazione BES 4 – Scomposizione nei nuclei fondanti • Si identificano attività fondanti. • Si identificano attività accessibili in base alle difficoltà dell’alunno. • L’obiettivo è modificato / semplificato, facendolo diventare più accessibile. • Si presta minor attenzione alle nozioni della disciplina. • Si presta più attenzione ai processi cognitivi della disciplina affrontata. 76 USR Lombardia – Formazione BES 5 – Partecipazione alla cultura del compito • Aiutare l’alunno a partecipare a momenti significativi. • L’obiettivo è più sociale che cognitivo. • Si attribuisce importanza ai prodotti elaborati. • Occasione per lavorare con gli altri compagni. 77 USR Lombardia – Formazione BES Bibliografia 78 USR Lombardia – Formazione BES