ipertiroidismo

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IODIO RADIOATTIVO
Un’altro metodo per curare l’ipertiroidismo è quello di danneggiare
o di distruggere le cellule della tiroide che producono gli ormoni
tiroidei. Siccome le cellule tiroidee necessitano di iodio al fine
di produrre gli ormoni, esse capteranno qualunque forma di
iodio presente nel flusso sanguigno, sia che si tratti di quello
radioattivo o meno. Lo iodio radioattivo utilizzato a questo
scopo viene somministrato per bocca, di solito in forma di una
piccola capsula in un’unica somministrazione. Una volta ingerito,
lo iodio radioattivo viene assorbito tramite il flusso sanguigno e
raggiunge velocemente le cellule della tiroidee che lo captano.
Lo iodio radioattivo non captato dalle cellule della tiroide
viene eliminato dal corpo nell’arco dei giorni successivi. Nelle
settimane e nei mesi successivi (durante i quali si può comunque
continuare ad utilizzare i farmaci per tenere sotto controllo i
sintomi correlati all’ipertiroidismo), lo iodio radioattivo agisce
sulle cellule della tiroide che lo hanno captato distruggendole.
Il risultato che ne consegue è che la tiroide o i noduli tiroidei si
riducono di volume ed il livello degli ormoni tiroidei nel sangue
torna a normalizzarsi. A volte i pazienti rimangono ipertiroidei,
ma solitamente in misura nettamente inferiore rispetto a prima
del trattamento.
Per i pazienti che rimangono ancora ipertiroidei è possibile
ripetere un secondo ciclo di trattamento con radio-iodio
qualora si ritenga necessario. Più frequentemente, dopo alcuni
mesi dal trattamento con radioiodio, il paziente va incontro ad
ipotiroidismo (tiroide ipoattiva), il quale dura a vita, richiedendo
l’assunzione di tiroxina sintetica una volta al giorno. Infatti, in
caso di pazienti con diagnosi di Morbo di Basedow-Graves, si
opta per il trattamento con radioiodio al fine di rendere i pazienti
ipotiroidei in modo da non fare più recidivare la patologia.
Lo iodio radioattivo viene usato per il trattamento dei pazienti
affetti da ipertiroidismo da più di 60 anni ed è ritenuto sicuro.
E’ importante sapere che non è stato riscontrato un aumento
significativo di insorgenza di cancro nei pazienti ipertiroidei
trattati con iodio radioattivo.
CHIRURGIA
L’ipertiroidismo può essere curato definitivamente tramite
la asportazione chirurgica della vostra tiroide. Questo tipo di
intervento dovrebbe essere praticato da un chirurgo che ha
grande esperienza in chirurgia della tiroide. Un intervento
potrebbe essere rischioso qualora il vostro ipertiroidismo non sia
stato prima regolato da un farmaco antitiroideo oppure da un
farmaco beta-bloccante (vedi di seguito). Nonostante ogni tipo di
intervento chirurgico implichi dei rischi di per sé, le complicanze
correlate alla chirurgia della tiroide vengono riscontrate in meno
dell’ 1% dei pazienti operati da un chirurgo esperto in chirurgia
della tiroide. Questi rischi includono danni alle ghiandole
paratiroidee che circondano la tiroide e regolano i livelli di calcio
nel sangue (causando poi problemi di bassi livelli ematici del
calcio), nonché danno ai nervo che controllano le corde vocali
(causando un abbassamento della voce oppure una voce rauca).
Dopo l’asportazione della tiroide, la causa del vostro ipertiroidismo
verrà eliminata e quindi diventerete ipotiroidei. Come anche
per l’ipotiroidismo che subentra dopo un trattamento con
radioiodio, anche in questo caso dovrete assumere regolarmente
un trattamento quotidiano con tiroxina sintetica in forma di
compressa, capsula molle o soluzione orale.
BETA-BLOCCANTI
Indipendentemente da quale delle tre forme di trattamento
di ipertiroidismo sopracitate sia stato scelto per voi, il vostro
medico può prescrivervi dei farmaci denominati beta-bloccanti i
quali bloccano l’azione degli ormoni tiroideo sul vostro corpo. Di
solito se ne avverte il beneficio nell’arco di poche ore o di alcuni
giorni anche se essi non modificano sostanzialmente i livelli
degli ormoni tiroidei nel sangue. Questi farmaci possono essere
molto utili nel processo di rallentamento del battito cardiaco,
riducendo così la tachicardia, i tremori ed il nervosismo fino ad
almeno quando una delle altre forme di trattamento non inizi
ad avere effetto. Il farmaco più usato di questa categoria è il
propanololo (Inderal).
Quali i rischi per gli altri membri
della famiglia?
L’ipertiroidismo, soprattutto il morbo di Graves, è un disturbo
familiare ed è dunque opportuno far sottoporre a visita
endocrinologica anche gli altri membri della vostra famiglia al
fine di individuare eventuali disturbi della tiroide.
TRADUZIONE A CURA DI: D.ssa ANNA KASSAY
Fonte: American Thyroid Association (ATA)
Brochure realizzata da: AIBAT e S.C.
ENDOCRINOLOGIA dell’Arcispedale S. Maria NuovaIRCCS di Reggio Emilia
Lord Leighton, Pavonia (particolare) 1859
Un’altro effetto collaterale molto raro è un danno al fegato.
Può verificarsi raramente un problema molto grave al fegato
in pazienti che assumono il propiltiouracile ed è per questo
motivo che il farmaco viene prescritto solo occasionalmente.
Dovreste sospendere l’assunzione di metimazolo oppure di
propiltiouracile e contattare il vostro medico qualora riscontriate
di avere occhi gialli, urine molto scure, stanchezza severa oppure
dolore addominale.
IPERTIROIDISMO
AIBAT
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Cos’è la ghiandola tiroidea?
La ghiandola tiroidea è una ghiandola endocrina a forma di
farfalla collocata nella regione anteriore e bassa del collo. Il ruolo
della tiroide consiste nella produzione degli ormoni tiroidei
che vengono secreti nel sangue e successivamente vengono
trasportati verso tutti i tessuti del corpo. Gli ormoni tiroidei
aiutano il corpo ad utilizzare correttamente l’energia, a riscaldarsi
ed a mantenere un corretto funzionamento di cervello, cuore,
muscoli e degli altri organi.
Che cosa significa
ipertiroidismo?
Il termine “ipertiroidismo” si riferisce ad una condizione nella
quale viene riscontrato un livello elevato di ormoni tiroidei nel
sangue. Questo si verifica quando la ghiandola tiroidea diventa
iperattiva.
Quali sono i sintomi
dell’ ipertiroidismo?
Gli ormoni tiroidei giocano un ruolo significativo in molti processi
corporei. Questi processi costituiscono il metabolismo. Quando
si hanno livelli troppi alti di ormoni tiroidei, ogni funzione
corporea risulterà accellerata.
Difatti, alcuni sintomi dell’ipertiroidismo includono nervosismo,
irritabilità, atti respiratori aumentati, tachicardia, tremori delle
mani, ansia, insonnia, assottigliamento della pelle, capelli
sottili e fragili e debolezza muscolare prevalentemente degli
arti superiori e delle cosce. Potreste soffrire di una aumentata
motilità intestinale, ma la diarrea è piuttosto rara.
Potreste perdere peso anche se il senso della fame risulta
aumentato. Nelle donne, può presenterasi un’irregolarità
mestruale. Siccome l’ipertiroidismo accellera il metabolismo,
molte persone inizialmente si sentono più energia.
Tuttavia, con il persistere delll’ipertiroidismo prevale il senso di
stanchezza.
L’ipertiroidismo di solito ha un esordio lento, anche se in alcuni
pazienti giovani i cambiamenti possono essere repentini.
All’inizio, i sintomi possono essere confusi con un nervosismo
dovuto allo stress.
Nel Morbo di Basedow-Graves, la causa più comune di
ipertiroidismo, gli occhi possono sembrare più grandi a
causa della retrazione delle palpebre superiori. In alcuni casi,
uno o entrambi gli occhi possono spogere al di fuori della
cavità orbitaria (esoftalmo). A volte i pazienti presentano un
rigonfiamento anteriore del collo dovuto ad una aumento del
volume della tiroide (gozzo).
Quali sono le cause
dell’ ipertiroidismo?
Tra le cause più comuni (in più del 70% dei casi) è la
sovrapproduzione di ormoni tiroidei da parte della ghiandola
tiroidea intera. Questa condizione è anche conosciuta come
morbo di Graves. Il Morbo di Basedow-Graves è causato
da anticorpi presenti nel sangue chiamati in inglese TRAb
(Thyroid stimulating Receptor hormone Antibodies che significa
anticorpi stimolanti il recettore del TSH) che stimolano la tiroide
e la inducono a crescere ed a secernere troppi ormoni tiroidei.
Questa tipologia di ipertiroidismo tende ad essere familiare ed è
più frequente nelle giovani donne. Poco si sa ancora del perché
alcuni individui specifici sviluppino questa malattia.
Un altro tipo di ipertiroidismo è caratterizzato dalla presenza di
uno o più noduli all’interno della tiroide, i quali gradualmente
aumentano di volume e secerneno più ormoni tiroidei. Questa
condizione è nota anche come nodulo tossico oppure come
gozzo multinodulare tossico. Inoltre, alcune persone possono
manifestare temporaneamente i sintomi dell’ipertiroidismo
qualora siano affetti da tiroidite. Questa condizione è causata da
una disfunzione del sistema immunitario oppure da un’infezione
virale che portano la ghiandola tiroidea a liberare in circolo gli
ormoni tiroidei accumulati. Gli stessi sintomi si possono avvertire
se un paziente assume troppa tiroxina sintetica per bocca.
Come viene diagnosticato
l’ipertiroidismo?
Se il vostro medico sospetta che siate affetti da ipertiroidismo,
la diagnosi è di norma molto semplice. All’esame obiettivo
si riscontra un ingrandimento della ghiandola tiroidea ed un
battito cardiaco accelerato. La vostra pelle risulterà umida e liscia
ed avrete probabilmente un tremore delle dita. E’ probabile che i
vostri riflessi siano rapidi e che i vostri occhi possano presentare
delle anormalità qualora siate affetti da Morbo di BasedowGraves.
La diagnosi di ipertiroidismo verrà confermata dai test di
laboratorio i quali consistono nel misurare la quantità degli
ormoni tiroidei – la tiroxina libera (FT4) e la triiodiotironina libera
(FT3) – ed il TSH tramite un prelievo di sangue. Un livello alto
degli ormoni tiroidei nel sangue associato ad un basso livello del
TSH è tipico di una tiroide iperattiva. Qualora i prelievi del sangue
riscontrino che la tiroide sia iperattiva, il vostro medico curante
potrà prescrivervi un’ecografia tiroidea. L’ecografia consentirà
di valutare il volume della ghiandola, la presenza o meno di
noduli e la vascolarizzazione della ghiandola (aumentata spesso
nell’ipertiroidismo). Un’altro esame utile nell’inquadramento
di questa patologia è la scintigrafia tiroidea. Questo esame
confermerà se la tiroide è interamente iperattiva oppure se
siete affetti da un gozzo nodulare tossico oppure se avete una
tiroidite (infiammazione della tiroide).
Come si cura l’ipertiroidismo?
Non esiste un unico trattamento per i pazienti affetti da
ipertiroidismo. Il tipo di cura dipenderà dalla vostra età, dalla
tipologia di ipertiroidismo dal quale siete affetti, dalla gravità del
vostro ipertiroidismo, da eventuali altre patologie concomitanti
e dalla vostra preferenza.
FARMACI ANTITIROIDEI
Farmaci noti come agenti antitiroidei - metimazolo (Tapazole)
oppure in alcuni casi propiltiouracile (Propycil) - possono
esservi prescritti qualora il vostro medico decida di trattare
l’ipertiroidismo bloccando la capacità della tiroide di produrre
ormoni tiroidei. Il metimazolo è il farmaco più usato tra i due
grazie ai minori effetti collaterali. Questi farmaci hanno un ottimo
effetto nel bloccare l’iperfunzione tiroidea e non causano danni
permanenti alla tiroide. Circa il 20% - 30% dei pazienti affetti
da Morbo di Basedow-Graves trattati con i farmaci antitiroidei
per un periodo che va dai 12 ai 18 mesi, andranno incontro ad
una prolungata remissione dalla malattia. In pazienti con noduli
tiroidei tossici, i farmaci antitiroidei vengono talvolta adoperati
come preparazione all’intervento chirurgico o alla terapia con
radio-iodio.
I farmaci antitiroidei causano reazioni allergiche in circa il 5%
dei pazienti. Tra le reazioni meno frequenti che si possono
verificare sono il rash cutaneo, l’orticaria, ed occasionalmente
la febbre e i dolori articolari. Un effetto collaterale più raro
(riscontrato in 1 su 500 pazienti), ma molto più grave, è la
riduzione dei globuli bianchi nel sangue, cosa che può portare
all’abbassamento delle difese immunitarie ed all’aumento del
rischio di contrarre infezioni. Molto raramente i globuli bianchi
scompaiono del tutto, portando ad una condizione nota come
agranulocitosi, un problema potenzialmente fatale qualora si
verifichi una infezione grave. Qualora assumiate uno di questi
farmaci e vi capiti di contrarre un’infezione con la comparsa di
febbre oppure mal di gola persistenti, dovreste sospendere il
farmaco immediatamente ed effettuare un’emocromo. Anche se
il farmaco ha ridotto il livello dei globuli bianchi nel sangue, il
livello ritornerà alla normalità qualora si sospenda l’assunzione
del farmaco. Ma qualora continuiate ad assumere il farmaco
nonostante un basso livello di globuli bianchi, sussiste il rischio
di contrarre un’infezione la quale potrebbe mettere addirittura
in pericolo la vostra vita.
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