Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare Consiglio Nazionale delle Ricerche Il gruppo di ricerca dell’IBIM-CNR che si occupa dello “studio genetico ed enzimatico di malattie metaboliche” Paolo Colomba Giuseppe Cammarata Carmela Zizzo Daniele Francofonte Simone Scalia Serena Guttadauria Lidia Consoli Emanuela Marsana Lab Genetica Francesco Iemolo Vincenzo Savica Riccardo Alessandro Giovanni Duro Lab Biochimica E tutti i colleghi tecnici e amministrativi dell’IBIM [email protected] [email protected] Lab Proteomica http://www.ibim.cnr.it Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare Consiglio Nazionale delle Ricerche Fabry: solo nelle cardiomiopatie ipertrofiche? Paolo Colomba Coinvolgimento cardiaco nella malattia di Fabry Il coinvolgimento cardiaco è frequente nella FD, sia negli uomini che nelle donne. Il fenotipo cardiaco caratteristico della FD è l’ipertrofia ventricolare sinistra che mima la cardiomiopatia ipertrofica (HCM) sarcomerica. La malattia di Fabry viene diagnosticata nello 0,5% dei pazienti con HCM. Inoltre, la malattia coronarica, le anomalie di conduzione, le aritmie e il coinvolgimento valvolare possono essere presenti anche nella FD. Dati del Registro di Fabry rivelano che, durante il periodo di storia naturale, circa il 2,7% degli uomini e l’1,5% delle donne vanno incontro ad infarto miocardico acuto, ad un'età media di 45 e 54 anni, rispettivamente. 3% dei pazienti maschi con ipertrofia ventricolare sinistra è affetto dalla malattia di Fabry “Seven unrelated patients with atypical variants of hemizygous Fabry’s disease were found among 230 men with left ventricular hypertrophy. Fabry’s disease should be considered as a cause of unexplained left ventricular hypertrophy” An atypical variant of Fabry’s disease in men with left ventricular hypertrophy HOICHIRO NAKAO, M.D., TOSHIHIRO TAKENAKA , M.D., MASATO MAEDA , M.D., CHIHAYA KODAMA , M.D.AKIHIRO TANAKA , M.D., MINORU TAHARA M.D., AICHI YOSHIDA , M.D., MASARU KURIYAMA, M.D., HIDEMASA HAYASHIBE , M.D., HITOSHI SAKURABA , M.D., AND HIROMITSU TANAKA , M.D The New England Journal of Medicine Aug. 3, 1995 Malattia di Anderson-Fabry (o Fabry ) È una malattia da accumulo lisosomiale Ereditaria Multisistemica Decorso lentamente progressivo Malattia di Anderson-Fabry (o Fabry) È caratterizzata da manifestazioni cliniche e decorso variabili che possono portare alla morte del paziente, entro la quinta decade di vita, se non tempestivamente diagnosticata La Fabry è causata dal difetto funzionale dell’enzima lisosomiale alfa-Galattosidasi A Malattia di Fabry L’α-galattosidasi A è una idrolasi che di norma interviene nel metabolismo glicosfingolipidico, staccando il galattosio dal Gb3 (globotriaosilceramide), avviando il normale processo di riciclaggio di sfingolipidi complessi. X Malattia da accumulo L’interruzione di tale processo determina accumulo di Gb3 danneggiando il normale funzionamento cellulare, dando così origine al fenomeno che sta alla base della malattia di Fabry. Il difetto funzionale dell’alfa-Galattosidasi A È dovuto a numerose mutazioni a carico del gene che codifica per l’enzima Ad oggi sono state descritte circa 800 mutazioni nelle regioni codificanti di GLA (Human Gene Mutation Database, www.hgmd.org) La malattia di Fabry Il gene GLA è localizzato nel braccio lungo del cromosoma X Trasmissione X-linked GLA gene, circa 12 Kb. Contiene sette esoni, codificanti un polipeptide maturo di 429 aminoacidi Trasmissione X-linked I maschi trasmettono il gene difettoso a tutte le figlie ma a nessuno dei figli maschi. Le femmine hanno invece una probabilità del 50% di trasmettere il gene difettoso alla propria progenie (sia maschi che femmine) Ictus giovanile • Rene • Cuore • Sistema nervoso autonomo e centrale • Cute • Distretti vascolari • Occhio • Apparato audio-vestibolare Cornea verticillata Disturbi uditivi Cardiomiopatia Ipo-anidrosi Insufficienza renale progressiva Angiocheratomi Acroparestesie Segni e sintomi – cuore I segni e i sintomi vengono osservati nella seconda o terza decade di vita nei maschi, mentre nelle femmine appaiono più tardivamente Ipertrofia ventricolare sinistra Disturbi della conduzione Aritmia Prolasso della mitrale e rigurgito Segni e sintomi – cuore La cardiomiopatia nella Malattia di Fabry risulta essere secondaria a : Progressivo accumulo di globotriaosilceramide a livello dell’endotelio vascolare Sostanziale deposito di Gb3 a carico del cardiomiocita con conseguente ipertrofia e disturbi della conduzione La malattia di Fabry Incidenza stimata (mondiale) 1/40.000 Da diversi studi (newborn screening)1 risulta che l’incidenza effettiva potrebbe arrivare ad 1/3.100 maschi. La malattia di Fabry Possibili diagnosi errate Il paziente tipico viene visitato da circa 10 specialisti, nel corso di 10 anni, prima che venga correttamente diagnosticata la malattia Hoffmann B, Mayatepek E. Fabry disease-often seen, rarely diagnosed Dtsch Arztebl Int. 2009 Jun; 106(26):440-7. Epub 2009 Jun 26. Review. Malattia di Anderson-Fabry La diagnosi Conferma diagnosi clinica La diagnosi clinica viene confermata dal dosaggio della deficitaria attività enzimatica dell’α-galattosidasi A e dall’individuazione dell’alterazione genica specifica. Analisi enzimatica: Studio dell’attività dell’enzima α-galattosidasi A Analisi genetica: Individuazioni di mutazioni nel gene GLA IBIM - CNR Case finding Nei nostri laboratori abbiamo studiato circa 8500 soggetti con sospetta Malattia di Fabry In 188 pazienti sono state riscontrate mutazioni esoniche nel gene GLA. Altre Cliniche 17 Dermatologia 2 Pediatria 20 Neurologia 57 Cardiologia 51 Nefrologia 41 IBIM - CNR Mutazioni esoniche da noi riscontrate nei 188 Pazienti Fabry Fenotipo Classico Q57X (1) E59K (1) I91T (9) R112C (8) D165H (2) C172Y (6) G183S (5) c.618del10+c.629insA (1) R220X (2) Y222D (1) C223Y (5) R227X (1) L243F (5) A288D (2) R301G (2) R356W (3) c.718_719delAA (5) Y184N (1) N249K (6) E341X (3) R342Q (2) C382X (2) c.614delC (4) c.846_847delTC (1) IVS4+5G>T (4) * Varianti Atipiche L19P (1) M51I (8) R112H (1) S126G (36) N215S (14) G395A (9) Polimorfismi (no Fabry) A143T (1) D313Y (35) R118H (1) Pazienti % Classiche 43,6% Atipiche 37,3% Polimorfismi 19,1% * necessario dimostrare l’accumulo di GB3 e/o Lyso-GB3, substrati dell’α-galattosidasi A, mediante biopsia oppure presenti in circolo nel sangue o nelle urine. IBIM-CNR-Palermo laboratorio di biotecnologie applicate alle Scienze Mediche IBIM-CNR Pazienti con diagnosi clinica di Anderson-Fabry: In circa il 2% dei pazienti sono state riscontrate mutazioni esoniche nel gene GLA confermando la malattia Soggetti con ipotesi clinica di malattia di Fabry ma privi di mutazioni nel gene GLA 98% La malattia di Fabry è una patologia complessa Alterazioni che possono incidere/condizionare l’enzima alfa-Gal A • Alterazioni nella regione 5’ non tradotta del Gene GLA • Cofattori (saposine) • I recettori (mannosio-6-fosfato) • Un errato “folding” della proteina? Struttura dell’enzima alfa-Gal A Laboratorio di Biotecnologie applicate alle Scienze Mediche IBIM-CNR Palermo Responsabile Prof. Giovanni Duro Malattia di Fabry: Progetti di ricerca IBIM-CNR • Studio del promotore del gene GLA • Studio delle alterazioni introniche del gene GLA e studio dei messaggeri • Ricerca di delezioni nel gene GLA in soggetti di sesso femminile tramite MLPA • Studio di altri geni potenzialmente coinvolti • Studi di proteomica • Misdiagnosi • Ricerca di nuovi marcatori: studio dei profili di espressione dei microRNA circolanti A Critical Evaluation of microRNA Biomarkers in Non-Neoplastic Disease Baqer A. Haider Alexander S. BarasMatthew N. McCall Joshua A. Hertel Toby C. Cornish Marc K. Halushk PLOS ONE | www.plosone.org 1 February 2014 | Volume 9 | Issue 2 | e89565 microRNA Mir-486-5p Proc Natl Acad Sci U S A. 2011 Mar 1; 108(9): 3713–3718. Published online 2011 Feb 7. doi: 10.1073/pnas.1100048108 PMCID: PMC3048155 Medical Sciences MicroRNA signatures in tissues and plasma predict development and prognosis of computed tomography detected lung cancer Mattia Boeri,a,1 Carla Verri,a,1 Davide Conte,a,1 Luca Roz,a,1 Piergiorgio Modena,b Federica microRNA I nostri risultati 22 casi 4 categorie + controlli 800 microRNA Clustering Unsupervised microRNA Selezione 50 microRNA Risultati preliminari Tipo di mutazione Controlli Esoniche 11 microRNA P value <0.005 Malattia di Anderson-Fabry Malattia di Anderson-Fabry La diagnosi di malattia di Fabry può risultare difficile! • La sua espressione clinica può essere confusa con altri disordini sistemici più comuni che presentano sintomi simili, perciò è spesso trattata come patologia d’organo(5,9) • Il 70% dei Fabry manifesta un fenotipo “atipico”, sintomatologia sfumata ad esordio tardivo, difficili da diagnosticare. • Ancora oggi la malattia risulta poco conosciuta. Hoffmann B, Mayatepek E. Fabry disease-often seen, rarely diagnosed Dtsch Arztebl Int. 2009 Jun; 106(26):440-7. Epub 2009 Jun 26. Review. (5) (9) Lidove O et al. Clin Genet 2012. 81 (6): 571-577. Dinc A et al. Clin Exp Rheumatol 2000: 18 (6): 787-788. La malattia più che RARA va considerata NON COMUNE Malattia di Anderson-Fabry Una diagnosi precisa e tempestiva è essenziale per avviare precocemente i pazienti alla terapia enzimatica sostitutiva, ERT (enzyme replacement therapy), che è in grado di rallentare o arrestare la progressione della malattia, migliorandone così la qualità e le aspettative di vita. Visto il carattere progressivo della Fabry, poterla diagnosticare in età pediatrica sarebbe importante per prevenire serie complicazioni. www.ibim.cnr.it Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare Consiglio Nazionale delle Ricerche Golfo di Mondello Palermo http://www.ibim.cnr.it [email protected] [email protected] L’indagine enzimatica è sempre sufficiente per confermare la diagnosi clinica di Fabry? Esempi analisi enzimatica Probando G125 Maschio – 46 anni Analisi genetica = p.N249K Confermata la malattia di Fabry Analisi attività enzimatica = 0 U/h/ml G126 Figlia - 21 anni asintomatica Analisi genetica = p.N249K Attività enzimatica = 0 U/h/ml (Valori normali > 3 U/h/ml) G127 Figlia- 25 anni asintomatica Analisi genetica = p.N249K Attività enzimatica = 0,3 U/h/ml Le due ragazze a causa della loro giovane età non mostravano segni e/o sintomi della mF e sarebbero sfuggite alla diagnosi. Mutazione N249K: la lisina (K) sostituisce l'asparagina (N) in posizione 249 Esempi analisi enzimatica Valori normali > 3 U/h/spot Probando D003 Campione D126 Figlia – 20 anni Maschio – 50 anni Solo alcuni segni clinici Analisi genetica = p.A288D Confermata la malattia di Fabry Attività enzimatica = 0,5 U/h/spot Analisi genetica = p.A288D Attività enzimatica = 6,1 U/h/spot Nella norma Mutazione A288D: l'acido aspartico (D) sostituisce l'alanina (A) in posizione 288 La ragazza, figlia del probando, con la stessa mutazione, presenta un valore di attività enzimatica nella norma. La determinazione dell’attività enzimatica non sarebbe stata utile ai fini diagnostici. XX Studio dell attivita enzimatica dell α-galattosidasi A 130 pazienti: 20 differenti mutazioni esoniche (nel gene GLA, forma classica della malattia) Patients with exonic mutations Patients with exonic mutations and activity < 3 U/h/spot % of Patients with exonic mutations and activity < 3 U/h/spot Patients with exonic mutations and activity > 3 U/h/spot % of Patients with exonic mutations and activity > 3 U/h/spot MALE 42 42 100% - - FEMALE 88 38 43% 50 57% TOT 130 80 50 Fenomeno della Lyonizzazione nella malattia di Fabry L’inattivazione del cromosoma X (o Lyonizzazione) avviene casualmente all’interno delle cellule delle femmine di mammifero Durante lo sviluppo embrionale uno dei 2 cromosomi X in ciascuna cellula somatica diviene trascrizionalmente inattivo L’inattivazione è permanete, cosicché le femmine sono mosaici per le funzioni del cromosoma X materno e paterno Gli individui di sesso femminile, spesso eterozigoti, i cui organi sono chimere di cellule normali e malate, a causa dell’inattivazione random del cromosoma X, hanno, generalmente, sintomi meno evidenti e quindi di più difficile individuazione. XX XX XX Gli individui di sesso femminile Fino a qualche anno fa si riteneva che gli individui eterozigoti fossero privi di sintomi, ma tali casi sono stati attentamente riesaminati e si è arrivati a concludere che gli individui eterozigoti possono presentare, nelle fasi tardive, disordini cardio e cerebrovascolari della stessa gravità degli individui emizigoti. XX XX XX Malattia di Anderson-Fabry INOLTRE: Identificazione di una nuova mutazione nel gene GLA, associata a manifestazioni cardiache, in paziente Fabry. Valutazione clinica presso: Coronary Unit - Università “La Sapienza” Roma Prof. C. Autore Dott.ssa B. Musumeci Caso clinico di Malattia di Fabry Con manifestazioni cardiache Paziente 1 – probando Maschio di 54 anni Anamnesi: Paziente affetto da ipertensione, insufficienza renale cronica e malattia delle arterie periferiche Dal 2000 il paziente lamentava dispnea (classe funzionale NYHA III) e parestesie agli arti inferiori Nel 2001 l’elettrocardiogramma (ECG) e l’ecocardiogramma hanno individuato segni di ipertrofia ventricolare sinistra (LVH), compatibili con una diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica (HCM) Nel mese di luglio del 2011, il paziente è stato ammesso alla Coronary Unit dell’Università La Sapienza di Roma per un infarto miocardico acuto senza elevazione del tratto ST. Caso clinico di Malattia di Fabry Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Elettrocardiogramma (ECG): ritmo sinusale normale criteri di voltaggio per ipertrofia ventricolare sinistra blocco fascicolare anteriore sinistro blocco di branca destra inversione dell'onda T nelle derivazioni V1-V4 L’ Elettrocardiogramma del paziente mostra ritmo sinusale normale, criteri di voltaggio per ipertrofia ventricolare sinistra, blocco fascicolare anteriore sinistro, blocco di branca destra e l'inversione dell'onda T nelle derivazioni V1-V4. Caso clinico di Malattia di Fabry Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Ecocardiografia transtoracica Ipertrofia ventricolare sinistra concentrica (spessore massimo di circa 17 mm), senza ostruzione del tratto ventricolare sinistro; Funzione sistolica globale ai limiti più bassi (frazione di eiezione del 50%) e nessuna alterazioni della parete; Lieve rigurgito mitrale Disfunzione diastolica di II grado L’ecocardiogramma transtoracico mostra l’LVH concentrica con spessore massimo di 17 mm Caso clinico di Malattia di Fabry Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Durante il ricovero, il paziente ha avuto un blocco atrio-ventricolare di terzo grado ed è stato impiantato un pacemaker bicamerale permanente. Storia familiare: Madre affetta da insufficienza renale cronica, morta a 56 anni, per ictus; non le era stata diagnosticata nessuna cardiomiopatia in vita. Considerando l’insufficienza renale cronica, l’ipertrofia ventricolare sinistra e la storia familiare è stata ipotizzata una diagnosi clinica di malattia di Fabry (FD) Caso clinico di Malattia di Fabry Coronary Unit_Università La Sapienza - Roma Analisi cliniche e strumentali eseguite nell’ambito della FD: proteinuria severa (3.4 g/24h) cornea verticillata è stata esclusa durante l'esame fisico sono stati rilevati angiocheratomi Analisi genetica Nel paziente è stata identificata, nel quinto esone del gene GLA Ex 1 Ex 2 Ex 3 4 Ex 5 Ex 6 Ex 7 Tipo di mutazione: C>A in posizione 747 del cDNA del gene GLA, una nuova mutazione Chiamata anche: (p.N249K) Attività enzimatica: zero (assente) Giovanni Duro Caso clinico di Malattia di Fabry Analisi genetica L’indagine genetica ha confermato la diagnosi clinica di malattia di Fabry e lo screening genetico è stato esteso a tutti i membri della famiglia Screening familiare Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Paziente 4 (fratello del probando) maschio di 46 anni, fratello del probando Anamnesi: Affetto da ipertensione Dal 2007, l’ECG ha mostrato segni di ipertrofia ventricolare sinistra Nel 2009 ha avuto un infarto del miocardio senza elevazione del tratto ST L'angiografia coronarica ha mostrato una lesione critica dell'arteria discendente anteriore sinistra, trattata con angioplastica e stenting coronarico. Nel 2010 e nel 2011, per angina instabile, ha ripetuto la coronarografia e la PTCA con impianto di stent nell’arteria prossimale e medio anteriore sinistra discendente. Soffriva di acroparestesie e dolori addominali. Screening familiare Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Paziente 4 maschio di 46 anni, fratello del probando Valutazione clinica presso la Coronary Unit - Università La Sapienza di Roma nel contesto dello screening familiare: Angiocheratomi, in particolare sull’addome Funzione renale normale Proteinuria assente Screening familiare Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Elettrocardiogramma ritmo sinusale con segni di ipertrofia ventricolare sinistra, aumento dell’ampiezza QRS, inversione dell'onda T in DI, DII, aVL, aVF e V3-V6. L’elettrocardiogramma del fratello del probando (paziente II.4) mostra un ritmo sinusale con segni di ipertrofia ventricolare sinistra, QRS di maggiore ampiezza, inversione dell'onda T in DI, DII, aVL, aVF e V3-V6 Screening familiare Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma Ecocardiogramma Ha confermato la presenza dell’ipertrofia ventricolare sinistra concentrica (spessore della parete massimo circa 18 mm) con preservata funzione sistolica e alterato rilassamento precoce del ventricolo sinistro L’ecocardiogramma transtoracico del fratello del probando (paziente II.4) mostra la presenza dell'ipertrofia LV concentrica (spessore della parete massimo circa 18 mm) Screening familiare Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma pazienti 2 e 3, femmine di 27 e 15 anni di età, figlie del probando Valutazione clinica presso la Coronary Unit - Università La Sapienza di Roma nel contesto dello screening familiare: Toni cardiaci normali, senza mormorii. L’ECG è risultato normale; L’ecocardiografia ha mostrato una normale funzione ventricolare sinistra senza ipertrofia. La proteinuria è stata assente in entrambe. Screening familiare Coronary Unit - Università La Sapienza - Roma pazienti 5 e 6, femmine di 25 e di 21 anni di età , nipoti del probando (figlie del fratello) Valutazione clinica presso la Coronary Unit - Università La Sapienza di Roma nel contesto dello screening familiare: Acroparestesie. Toni cardiaci normali, senza mormorii. L’ECG è risultato normale; L’ecocardiografia ha mostrato una normale funzione ventricolare sinistra e nessuna ipertrofia del miocardio. La proteinuria è stata assente in entrambe. Lo screening familiare ha consentito di individuare 4 soggetti di sesso femminile con la mutazione N249K, che pur essendo asintomatici, hanno mostrato valori di attività di α-gal A nulli o inferiori alla norma Questa malattia ha effetti progressivi su molti organi, non si può quindi escludere che in queste giovani donne le manifestazioni cliniche della FD possano apparire più avanti nella vita Nelle femmine, di solito le manifestazioni cliniche sono in forma più lieve e spesso si presentano come: “forma ad esordio tardivo”. A causa del fenomeno di inattivazione casuale del cromosoma X Poiché anche le femmine eterozigoti possono sviluppare un danno d'organo vitale, irreversibile, un attento follow up clinico deve essere effettuato per tutte le femmine eterozigoti per una mutazione, a prescindere dai loro valori di attività dell’enzima Screening familiare I valori normali di α-galattosidasi A nel sangue sono ≥ 3 nmol/ ml/h La mutazione c.747C>A è stata rilevata anche nei pazienti: 2, 3, 4, 5 e 6 i familiari 4 e 6 non hanno mostrato alcuna attività enzimatica, i familiari 2, 3 e 5 avevano valori di α-gal A al di sotto della norma I familiari 7, 8 e 9, che non presentavano mutazioni nel gene, avevano una normale attività dell’α-gal A e non mostravano segni e sintomi riconducibili alla FD La mutazione I91T Nefrologia Studio in collaborazione con il Prof. C. Zoccali Istituto di fisiologia clinica del CNR, Unità Organizzativa di Supporto di RC Ospedali riuniti “Bianchi-Melacrino-Morelli ” Unità di Nefrologia, Dialisi e Trapianto_ Reggio Calabria Dott. Pino Natale Vibo Valentia Sono stati reclutati 250 pazienti in dialisi o in pre-dialisi di età inferiore ai 60 anni In questo gruppo di pazienti, è stata riscontrata la mutazione I91T (nell’esone 2 del gene GLA, responsabile della malattia di Fabry) Studio di 250 pazienti in dialisi o in pre-dialisi di età inferiore ai 60 anni – Prof C Zoccali Eterozigote con I91T Emizigote con I91T Probando VV Vibo Valentia Dott Natale MI Milano Dott Pini () età N615 (61) VV cardiomiopati a, infarto GAL A 6.0 N614 (21) VV GAL A 9.4 N320 (39) VV Insufficienza renale, dializzato, cardiomiopatia Alpha GAL A 0 N679 (64) MI asintomatico GAL A 4.3 N678 (59) MI acroparestesie, Ipo-anidrosi, angina GAL A 6.2 N616 (26) VV GAL A 3.3 P082 (33) MI GAL A 2.1 P083 (10) MI GAL A 1.5 Alpha GAL A – ( ) attività enzimatica P520 (10) MI GAL A 15.1 N680 (68) MI asintomatico GAL A 8.1 N681 (66) MI Ipo-anidrosi, tinnito, ictus GAL A 1 N682 (40) MI febbre, Tinnito GAL A 0 L’unità di misura dell’attività enzimatica è in nmol/h/spot N683 (28) MI Febbre, faticabilità GAL A 0 Algoritmo diagnostico per la diagnosi di Fabry in soggetti con ipertrofia ventricolare sinistra (Pieruzzi et al. 2009 modificata) Le manifestazioni cardiache della malattia di Fabry sono molteplici: • • • • • • Ipertrofia concentrica del ventricolo sinistro senza significativa dilatazione della cavità, di grado lieve moderato, solitamente progressiva Funzione sistolica globalmente preservata, al contrario della funzione diastolica che può risultare alterata anche precocemente Alterazioni valvolari mitraliche e aortiche Alterazioni elettrocardiografiche dovute a disturbi di conduzione atrioventricolare, disturbi della ripolarizzazione e ipertrofia del ventricolo sinistro Aritmie ventricolari e sopraventricolari Disfunzione microvascolare con segni e sintomi di cardiopatia ischemica Il cardiologo è coinvolto per numerosi aspetti nella gestione del paziente Fabry: Diagnosi differenziale con altre cardiomiopatie Diagnosi precoce del danno cardiaco nei soggetti portatori di mutazioni Stadiazione del grado di coinvolgimento cardiaco Decisioni relative all’inizio e al follow-up della terapia enzimatica sostitutiva