Rassegne Vol. 98, N. 6, Giugno 2007 Pagg. 339-346 La cute: specchio del tenue Ludovico Abenavoli1, Lorenzo Leggio1, Ilaria Proietti2, Anna Ferrulli1 Luisa Vonghia1, Cristina D’Angelo1, Antonio Mirijello1, Rodolfo Capizzi2, Maurizio Rotoli2, Pierluigi Amerio2, Giovanni Gasbarrini1, Giovanni Addolorato1 Riassunto. L’alterazione delle funzioni dell’intestino, in particolare di quella assorbente, di quella immunologica e di quella ormonale, correlata all’azione interna di una noxa patogena, si ripercuote anche sul distretto cutaneo con manifestazioni cliniche dermatologiche e pertanto esterne. Le più evidenti sono quelle che si verificano nelle malattie infiammatorie intestinali, ma quelle più emblematiche sembrano essere quelle della malattia celiaca. La complessità di queste associazioni porta a concludere che la cute può essere considerata “lo specchio” del tenue e riteniamo che alcuni ricordi sul tema possano essere utili tanto allo specialista quanto al medico di medicina generale nella pratica quotidiana. Parole chiave. Anticorpi antiendomisio, anticorpi antigliadina, anticorpi antitransglutaminasi tessutale, cute, intestino tenue, malattie dermatologiche, malattia celiaca, MICI. Summary. The skin as a mirror of small intestine. It is possible to observe the changes of intestinal functions, in particular absorbent, immunologic and hormonal ones, correlated to inside action of a pathogenic noxa, in the cutaneous district, thanks to clinico-dermatological manifestations. The most evident cutaneous pathologies are present in progress of inflammatory bowel diseases, however the most representative manifestations are present especially in progress of celiac disease. The importance of these associations leads to conclude that skin is the “mirror” of the small intestine, and that remembering it can be necessary for specialist and generalist in their clinical practice. Key words. Antibodies to endomysium, antibodies to gliadin, antibodies to tissue transglutaminase, coeliac disease, inflammatory bowel disease, skin, small intestine. Introduzione L’intestino tenue è un organo complesso che svolge principalmente 4 funzioni1: 1) motoria, necessaria per il trasporto ed il rimescolamento del cibo e dei secreti enterici, epatici e pancreatici; 2) assorbente, indispensabile per l’assimilazione di nutrienti, vitamine, minerali, acqua, parte dei sali biliari e farmaci; 3) immunologica, nel suo ruolo di organo linfoide, mediante la produzione di immunoglobuline ed immunomediatori ad azione locale e sistemica; 4) ormonale, attraverso la sintesi di sostanze ad azione endocrina, neuro-endocrina, paracrina o autocrina. La sua attività secretoria esocrina è relativamente meno eclatante, ma, comunque, assai utile per il suo effetto locale di solubilizzazione e protezione. 1Istituto Nell’intestino, inoltre, è presente una selettiva “barriera” tra l’ambiente esterno (lume) e quello interno (torrente circolatorio), barriera che impedisce il passaggio, se non modulato, a sostanze potenzialmente antigeniche, tossiche e carcinogene. L’alterazione di una o più della suddette funzioni, dovuta ad una noxa patogena, si ripercuote anche sulla pelle, determinando le presentazioni cutanee delle malattie intestinali e cioè quelle che, sotto un certo profilo, possono essere considerate le loro manifestazioni esterne. di Medicina Interna; 2Istituto di Dermatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Pervenuto il 3 ottobre 2006. 340 Recenti Progressi in Medicina, 98, 6, 2007 Malattia celiaca della somiglianza tra autoantigeni tessutali presenti nell’intestino e nella cute. I pazienti affetti da DH possono presentare unicamente sintomi gastrointestinali o malassorbimento; tuttavia essi possiedono solo lievi cambiamenti nell’istologia dell’intestino, come l’atrofia completa o parziale dei villi. È stato evidenziato che l’applicazione topica di prodotti che contengano glutine non produce il rash nei pazienti affetti da DH mentre l’introduzione orale o rettale di glutine ha causato il tipico rash della DH. La DH è spesso trattata con il dapsone insieme alla sospensione dell’assunzione di glutine. Inoltre, la DPG può produrre cambiamenti istologici dell’intestino tenue, anche dopo la sospensione di trattamenti immunosoppressivi. Pertanto, pazienti affetti da MC hanno un rischio più alto di sviluppare linfomi, così come quelli con DH: questi ultimi dovrebbero seguire una DPG anche in assenza di altri sintomi. La malattia celiaca (MC) è un’enteropatia cronica immuno-mediata glutine-dipendente, causata da un’inappropriata risposta immunitaria cellulomediata nei confronti del glutine in soggetti geneticamente predisposti. Studi epidemiologici hanno dimostrato che la MC è largamente rappresentata nella popolazione generale e colpisce almeno 1 su 250 soggetti2. La MC è una patologia multigenica frequentemente associata all’aplotipo HLA-DQ2, espresso da più del 90% dei celiaci, o all’aplotipo HLA-DQ8. L’espressione di tali molecole è condizione necessaria ma non sufficiente affinché si sviluppi la MC. La risposta immunitaria nei confronti del glutine ha luogo in due compartimenti: la lamina propria e l’epitelio. Mentre per i linfociti T CD4 della lamina propria è riconosciuto il ruolo svolto nella patogenesi della MC, il ruolo dei linfociti T CD8 dell’epitelio è controverso. La MC è caratterizzata da malassorbimento intestinale e da atrofia totale o subtotale dei villi intestinali, che migliora con l’introduzione di una dieta priva di glutine (DPG). La forma classica della MC si presenta con sintomi quali diarrea, dolore addominale, perdita di peso e deficit nutrizionali, in particolare perdita di ferro, folati, calcio e vitamina D. Tuttavia, sono state descritte molteplici manifestazioni cliniche in corso di MC caratterizzate da sintomi extra-intestinali comprendenti anemia, ipertransaminasemia persistente, osteopenia, disturbi neurologici, psichiatrici e psicologici, segni di iposplenismo (corpi di Howell-Jolly e trombocitosi) e malattie autoimmuni. Negli ultimi anni un numero crescente di studi ha documentato l’associazione tra malattia celiaca e malattie dermatologiche3. La dermatosi bollosa ad IgA lineari (DBAL) è una malattia rara, caratterizzata da placche eritemato-pruriginose e piccole vescicole3. Studi elettromicroscopici hanno evidenziato un deposito di IgA lineari lungo la lamina luicida dell’epitelio squamoso stratificato. Al momento, è considerata un’entità clinica distinta dalla DH e dal pemfigoide bolloso. In letteratura, l’incidenza della MC nella DBAL è compresa tra 0 e 24%. L’aplotipo HLA (A1, B8, DR3) dei pazienti con DBAL è stato trovato in più dell’85% di pazienti affetti da MC. Sebbene la prevalenza della MC sia inferiore nella DBAL, alcuni autori hanno evidenziato la presenza di MC in questi pazienti. DERMATITE HERPETIFORME ORTICARIA La dermatite herpetiforme (DH) è una malattia caratterizzata da un’eruzione papulo-vescicolosa pruriginosa che si localizza simmetricamente sulle superfici estensorie del corpo3. Interessa soprattutto i maschi adulti (M/F ratio 2:1), che possono presentare anche un coinvolgimento delle mucose orali e genitali. Istologicamente le lesioni sono costituite da vescicole e bolle sub-epidermiche prodotte all’interno della lamina lucida come risultato della degradazione del collagene. Si riscontra inoltre un aumentato numero di linfociti T attivati, neutrofili e eosinofili. L’immunofluorescenza diretta della cute descrive depositi granulari di IgA, C3 e C5 nel derma papillare, ma l’antigene bersaglio non è ancora conosciuto. Circa l’85-90% dei pazienti affetti da DH sono HLA B8-positivi. Nei pazienti con DH sono stati riscontrati anticorpi antigliadina (AGA) antiendomisio (EMA) e antitransglutaminasi tessutale (tTG). Sebbene la MC e la DH possano sembrare differenti, entrambe rientrano in un’unica ipersensibilità al glutine, nella quale il rash della DH è considerato il segno esterno di una sottostante malattia intestinale come risultato L’orticaria è caratterizzata dall’eruzione di pomfi eritematosi fugaci dovuti all’aumento locale della permeabilità dei piccoli vasi3. L’associazione tra MC e orticaria rimane controversa. Gli adulti con MC hanno spesso anche altri disordini immunologici. Scala et al. dimostrarono che la DPG aveva determinato la scomparsa dei segni della MC e dell’orticaria cronica nei pazienti affetti da entrambe le patologie4. Il passaggio di antigeni e immunocomplessi può essere facilitato da un aumento della permeabilità della mucosa. Teoricamente, questo meccanismo determinerebbe le lesioni orticarioidi e la riparazione dell’integrità della mucosa intestinale, attraverso la DPG, potrebbe risolvere anche la sintomatologia cutanea. DERMATOSI BOLLOSA AD IGA LINEARI EDEMA ANGIONEUROTICO EREDITARIO L’edema angioneurotico ereditario (EANE) è caratterizzato da edemi sottocutaneo-mucosi ricorrenti dovuti a un deficit dell’inibitore della C1qesterasi (C1q-INH)3. L. Abenavoli et al.: La cute: specchio del tenue L’attivazione del complemento svolge un potenziale ruolo nell’immunoregolazione tanto della MC quanto dell’EANE: vi è un deficit del complemento nell’ EANE, mentre il glutine è un potente attivatore della via alternativa del complemento nella MC. Ci potrebbe essere inoltre una eziopatogenesi geneticamente determinata nelle due patologie. Il dosaggio del complemento è giustificato qualora i disturbi gastrointestinali persistano anche dopo la riparazione della mucosa danneggiata in corso di MC. 341 reazione immune ad un antigene batterico. L’EED è stato descritto in associazione a para-proteinemie. Tasanen e coll. hanno riscontrato depositi dermo-epidermici di IgA e complemento nella cute lesionale di un paziente affetto da MC con istopatologia suggestiva per EED6. Le lesioni cutanee dell’EED appaiono dunque come risultato di una reazione agli immunocomplessi. I dolori articolari sono spesso stati riscontrati in associazione alla MC1. Alcuni autori hanno dunque sottolineato l’importanza di ricercare una sottostante MC in pazienti affetti da EED. VASCULITI CUTANEE La MC può manifestarsi con numerose lesioni cutanee. La vasculite leucocitoclastica è caratterizzata dal coinvolgimento delle venule post capillari e sulla cute si presenta con una porpora palpabile3. L’associazione tra vasculite cutanea e MC potrebbe essere dovuta ad un aumento della permeabilità intestinale e i complessi immuni originati da antigeni endogeni ed esogeni potrebbero circolare a causa di un’alterazione della funzione fagocitaria del sistema reticolo endoteliale ed essere depositati nella cute. Meyers et al.5 descrissero un caso di remissione di lesioni cutanee dopo l’eliminazione del glutine dalla dieta. Il trattamento della vasculite leucocitoclastica è generalmente difficile, ma i corticosteroidi e la DPG potrebbero migliorare la dermatosi quando associata a MC. ERITEMA NODOSO L’eritema nodoso (EN) è una panniculite cronica caratterizzata da infiammazione dei setti e la sua eziologia sembra coinvolgere una reazione allergica mediata da numerosi antigeni3. I fattori scatenanti includono infezioni, sarcoidosi, reazioni a farmaci, IBD e linfomi. EN si risolve generalmente in 5-8 settimane, ma, se lo stimolo antigenico persiste, la malattia può durare per un lungo periodo. La MC può essere un fattore scatenante per l’EN poiché l’alterazione tra la permeabilità vasale e antigeni endogeni ed esogeni può provocare una risposta immunologica. L’EN è anche di comune riscontro nella sarcoidosi, che è spesso concomitante alla MC. Quando le lesioni cutanee dell’EN sono cronicamente ricorrenti e persistenti, è consigliabile ricercare una sottostante MC, anche se è difficile stimare la reale incidenza della coesistenza delle due malattie. ERYTHEMA ELEVATUM DIUTINUM Erythema elevatum diutinum (EED) è una rara variante delle vasculiti cutanee3. Le lesioni appaiono con placche e papule eritematose che diventano noduli duri, localizzate soprattutto sul dorso delle mani e sulle superfici estensorie di gomiti e ginocchia. Altre manifestazioni comprendono ulcerazioni, artralgie e dolore. L’eziologia dell’EED è sconosciuta, anche se è presumibile una ERITEMA NECROLITICO MIGRANTE Eritema necrolitico migrante (ENM) è un termine utilizzato per descrivere una patologia cutanea associata ad alcune patologie pancreatiche3. Le lesioni compaiono tipicamente come aree eritematose e figurate, seguìte da erosioni e necrosi soprattutto sul tronco, il perineo, gli arti inferiori e la zona periorale. Molti pazienti presentano stomatite, glossite e alopecia diffusa. Sintomi gastrointestinali come perdita di peso e diarrea sono comuni. Molti casi di ENM rientrano nella sindrome da glucagonoma; inoltre, l’ENM compare a volte in corso di malattie epatiche croniche e malassorbimento. È stata descritta l’associazione tra MC e ENM. Deficit di zinco, amminoacidi e acidi grassi essenziali possono avere un ruolo significativo nell’eziologia della malattia. È importante sottolineare come pazienti con MC e ENM possono trarre giovamento dalla DPG. PSORIASI La psoriasi è una dermatosi cronica recidivante caratterizzata da desquamazione, eritema e meno frequentemente da pustole3. È stato dimostrato che la psoriasi è una malattia immunitaria che si accompagna ad iperproliferazione dei cheratociti, mediata dai linfociti T. Dati recenti dimostrano che l’aplotipo HLA-Cw*0602 potrebbe giocare un ruolo importante nella sua patogenesi. I meccanismi immunitari svolgono un ruolo fondamentale: in particolare, è stata dimostrata nei pazienti psoriasici una iperespressione delle citochine dei linfociti T helper di tipo 1 (Th1) ed una relativa ipoespressione delle citochine dei Th2. Studi recenti hanno dimostrato l’esistenza di una associazione tra MC e psoriasi3. Uno studio condotto da Michaelsson et al.7 ha descritto come, in 302 soggetti affetti da psoriasi, il 16% presentava positività per AGA IgA e/o IgG. Solo uno degli 11 pazienti positivi per AGA IgA, è risultato anche positivo per anticorpi anti-reticolina/EMA. Nei pazienti psoriasici con positività per AGA è stato osservato un aumento del numero di eosinofili EG2-positivi all’interno della mucosa duodenale, associato ad un aumento del livello ematico della proteina cationica eosinofila (PCE), ma non è stata osservata nessuna tendenza a valori più elevati di PCE nei pazienti con AGA. 342 Recenti Progressi in Medicina, 98, 6, 2007 È stato ipotizzato che l’aumentata espressione degli eosinofili nel tratto gastro-enterico potrebbe essere uno dei processi ancora sconosciuti coinvolti nello sviluppo della psoriasi. Cardinali e coll.8 hanno condotto uno studio per verificare se l’intolleranza al glutine è più frequente in soggetti mediterranei con psoriasi piuttosto che in un gruppo di controlli sani. Sul siero di 39 soggetti con psoriasi e di 39 controlli sani è stato effettuato il dosaggio di AGA, anticorpi antitransglutaminasi (tTG), PCE, valore totale di IgE e numero di eosinofili. I risultati hanno evidenziato positività per AGA IgG in due pazienti con psoriasi; un solo paziente presentava valori borderline di tTG e nessuno risultava positivo per EMA o AGA IgA. In questi soggetti, gli autori hanno riscontrato elevati livelli di PCE ed IgE, ma un valore normale di eosinofili; al contrario, la conta eosinofila ed i valori di IgE sono risultati nella norma nel gruppo dei controlli sani. Michaelsson et al.9 hanno valutato l’effetto della DPG su 33 pazienti psoriasici AGA positivi e 6 AGA negativi. Dei 33 pazienti AGA positivi, due presentavano EMA IgA ed alla biopsia duodenale 15 presentavano un aumento del numero dei linfociti nell’epitelio, ma in alcuni tale aumento non era significativo. I pazienti sono stati messi in DPG per tre mesi. Trenta dei 33 pazienti hanno aderito strettamente alla DPG, dopo la quale hanno presentato una significativa riduzione delle lesioni psoriasiche. Nessun miglioramento è stato osservato nei pazienti AGA negativi. È stata registrata una significativa riduzione della PCE sierica nei pazienti con valori elevati di AGA. In conclusione, gli effetti positivi della DPG sono stati osservati non solo nei pazienti con un aumentato numero di linfociti nell’epitelio duodenale, ma anche in alcuni pazienti con epitelio apparentemente normale. Recentemente, il nostro gruppo di ricerca ha descritto un caso di psoriasi severa in un paziente celiaco, non rispondente alle terapie specifiche per la psoriasi ed in cui la regressione delle lesioni cutanee dopo DPG è risultata molto rapida10. Il paziente, dopo diagnosi di MC, non ha aderito alla DPG, con persistenza delle lesioni psoriasiche in forma severa. Nessun beneficio clinico è stato osservato dopo numerosi trattamenti specifici. Durante il ricovero, il paziente ha iniziato a seguire correttamente la DPG e nessuna terapia farmacologica per la psoriasi è stata prescritta. Dopo un mese di DPG, le lesioni cutanee psoriasiche sono scomparse e l’endoscopia con biopsia duodenale effettuata dopo 3 mesi di DPG ha mostrato un miglioramento delle lesioni a livello della mucosa duodenale10. L’associazione tra psoriasi e MC è stata successivamente confermata da uno studio condotto da Ojetti e collaboratori11. Gli autori hanno stimato la prevalenza della MC nei pazienti affetti da psoriasi, mostrando un’elevata frequenza della MC (4.34%) nei pazienti psoriasici. Al momento, i meccanismi implicati nella possibile associazione tra MC e psoriasi e negli effetti della DPG sulle lesioni cutanee psoriasiche sono sconosciuti. Diversi studi hanno dimostrato la presenza di anomalie nella permeabilità dell’intestino tenue in pazienti affetti da malattie dermatologiche, compresa la psoriasi. Dal momento che anomalie della permeabilità intestinale si verificano frequentemente nei pazienti celiaci, questa alterazione potrebbe essere un fattore di “triggering” tra MC e psoriasi. La psoriasi può essere definita come una malattia cellulo-mediata al pari della MC. L’iperproliferazione dei cheratociti nei pazienti psoriasici induce la produzione di IL-1 e IL-18. Questi due potenti induttori dell’interferone γ, il fattore di necrosi tumorale e altri immunomediatori svolgono un ruolo importante nell’indurre una risposta di tipo Th1. Nei pazienti psoriasici è stato documentato un aumento del numero dei linfociti T nel sangue, nel derma e nell’epidermide. Nei pazienti celiaci, la gliadina stimola l’attivazione dei linfociti T e questo potrebbe svolgere un ruolo nella patogenesi delle lesioni cutanee psoriasiche. I pazienti celiaci spesso presentano bassi livelli sierici di vitamina D, dovuti al malassorbimento. Un deficit di vitamina D è stato descritto nei pazienti affetti da psoriasi; la vitamina D, infatti, rappresenta uno dei possibili trattamenti per la psoriasi. Le lesioni psoriasiche nei pazienti celiaci potrebbero essere legate al deficit di vitamina D e la DPG potrebbe migliorare le lesioni cutanee nei pazienti con psoriasi, riportando alla normalità i livelli sierici di vitamina D. VITILIGINE La vitiligine è una patologia caratterizzata da chiazze bianche ben circoscritte nelle quali non sono presenti melanociti3. Questa malattia si osserva soprattutto nelle zone corporee esposte al sole per il contrasto con la cute circostante iperpigmentate e può aumentare con l’età. L’eziologia è complessa: probabilmente esiste una predisposizione genetica (HLA-DR4, B13 e BW-35) e un numero di probabili fattori precipitanti (per esempio, depressione, stress etc.). Sono state proposte tre teorie per spiegare la vitiligine: l’ipotesi neurale, l’ipotesi autodistruttiva e l’ipotesi autoimmune. Tale patologia aumenta il rischio di anomalie oculari, tiroiditi, diabete mellito, malattia di Addison e anemia perniciosa. Sebbene alcuni autori abbiano descritto alcuni casi di vitiligine in pazienti affetti da MC, uno screening sierologico per lo studio di pazienti affetti da celiachia e vitiligine non ha mostrato alcuna correlazione tra i due disordini immunologici. Questo implica che i casi descritti devono essere considerati occasionali. L. Abenavoli et al.: La cute: specchio del tenue 343 MALATTIA DI BEHÇET PORFIRIA La malattia di Behçet (MB) è caratterizzata da ulcerazioni ricorrenti della bocca e dei genitali associata ad uveite3. Le ulcere orali sono caratterizzate da alterazioni flogistiche aspecifiche, sebbene si possano anche riscontrare fenomeni trombotici. C’è un’interessante, ma non ancora sicura, evidenza di una probabile associazione tra MC e MB. Essa potrebbe essere dovuta ad un probabile somiglianza molecolare tra un autoanticorpo non ancora identificato e un’infezione virale. Nei pazienti affetti da MB potrebbe essere utile ricercare una sottostante MC non diagnosticata, ma ulteriori studi sono necessari per chiarire questa evidenza. In letteratura è descritta l’associazione tra MC e porfiria3. Il trattamento dei pazienti con MC e porfiria presenta particolari problemi. Le porfirie sono un gruppo di malattie rare che interessano gli enzimi coinvolti nella biosintesi dell’eme con il successivo accumulo delle porfirie nei tessuti. Queste sostanze sono foto-sensibilizzanti e il loro accumulo nella cute può causare bolle, erosioni, aumento della fragilità cutanea, cicatrici e irsutismo sulle zone fotoesposte. La MC è spesso associata alla dermatite erpetiforme (DH) che presenta alcun caratteristiche comuni con le lesioni cutanee presenti in corso di porfiria. In un tipo di porfiria, la porfiria variegata (PV), l’accumulo di porfobilinogeno e di acido 5-aminolevulinico è associato a disturbi gastro-intestinali e ad una sindrome neuropsichiatrica acuta. È essenziale che questi pazienti con lesioni bollose della cute siano adeguatamente indagati per distinguere la PV dalla DH, in quanto la somministrazione di dapsone potrebbe avere un esito fatale. Il controllo dei sintomi della MC può prevenire la manifestazione degli attacchi di PV e occorre porre diagnosi differenziale tra le due patologie in quanto anche la stessa ipersensibilità al glutine può essere associata a disturbi neuro-psichiatrici. LICHEN PLANUS ORALE L’associazione tra MC e ulcerazioni, glossiti e cheiliti angolari è comune. Il 3-6% dei pazienti affetti da queste manifestazioni orali può avere una sottostante MC non diagnosticata. Il Lichen orale planus coinvolge frequentemente la mucosa buccale, le gengive e la lingua. In entrambe le malattie, si riscontrano, nelle lesioni, un infiltrato linfocitario T e un miglioramento della sintomatologia alla sospensione dell’assunzione di glutine. Non è ancora chiaro se le lesioni orali siano una diretta manifestazione della malattia celiaca o siano dovute all’effetto del malassorbimento sulla rapida differenziazione delle cellule della mucosa. Dal momento che il trattamento topico delle ulcere croniche buccali è spesso inefficace, è importante ricercare eventuali carenze nutrizionali in tali pazienti. DERMATOMIOSITE La dermatomiosite è un disordine nel quale le caratteristiche lesioni cutanee (edema ed eritema) si associano a debolezza muscolare e infiammazione3. Spesso, negli adulti, si associano carcinomi sottostanti. La dermatomiosite giovanile (DMG) ha una prognosi più favorevole ma le alterazioni funzionali sono frequentemente severe. La patogenesi è probabilmente correlata all’attivazione immunità cellulo-mediata contro antigeni muscolari, all’immunità umorale e alla deposizione di complessi immuni. Alcuni autori hanno descritto l’associazione con la MC3. Entrambe le malattie possiedono una stretta associazione con il DQA1 HLA-DR3 o con l’eterozigosi DR5/DR7. Nella MC, il DQA1 0501 può provocare l’attivazione di linfociti T CD4, in grado di presentare un peptide non ancora identificato che può scatenare MC o DMG. Alcuni autori hanno anche descritto l’associazione tra dermatomiosite, polimiosite e MC negli adulti, descrivendo sempre, negli stessi pazienti, un miglioramento clinico e laboratoristico successivo all’inizio della DPG. ALOPECIA AREATA L’alopecia areata (AA) è una malattia cronica autoimmune caratterizzata da alopecia non cicatriziale3. Istologicamente, è possibile trovare un infiltrato linfocitario perifollicolare e ciò conferma l’ipotesi di eziologia autoimmune. In entrambe le malattie sono presenti autoanticorpi organo specifici, un infiltrato T-linfocitario nel sito delle lesioni e un’associazione con geni HLA. Nella popolazione generale la prevalenza dell’AA è di 1:819; tuttavia Corazza e collaboratori12 hanno rilevato che la prevalenza della MC nei pazienti con AA era di 1:85. Sebbene in corso di AA possa essere riscontrata remissione o ricomparsa della malattia, molti pazienti che sono stati sottoposti a DPG hanno mostrato la completa ricrescita dei capelli e della peluria in altre parti del corpo anche durante il followup. Gli effetti positivi della DPG su una condizione autoimmune come l’AA in associazione alla MC sono stati attribuiti alla normalizzione della risposta immunitaria. Questo studio suggerisce che pazienti con AA costituiscono un nuovo gruppo a rischio di sviluppare MC. Dal momento che l’AA può rappresentare l’unica manifestazione clinica di MC, alcuni autori suggeriscono test sierologici per MC di screening anche nei casi di alopecia universale. IPERTRICOSI LANUGINOSA ACQUISITA L’ipertricosi lanuginosa acquisita (ILA) è una malattia rara. Questo tipo di ipertricosi è caratterizzato dalla rapida crescita di sottili peli su tutto il corpo, occasionalmente associata a glossite e perdita del gusto. 344 Recenti Progressi in Medicina, 98, 6, 2007 Essa è più frequente nelle donne e associata a neoplasie quali linfomi, carcinoidi e sindrome di Zollinger–Ellison. È stato descritto un unico caso in letteratura di associazione tra ILA e MC. Questo dato conferma la maggiore suscettibilità alle neoplasie nei pazienti con concomitante MC3. camente mediato. Casi di CL e MC sono stati descritti in letteratura. L’assunzione di glutine può indurre la produzione di anticorpi contro l’elastina poiché il glutine presenta il 22% della sequenza amminoacidica simile all’elastina . Un caso di CL e MC con miglioramento della sintomatologia cutanea in seguito a DPG è stato segnalato in letteratura15. PIODERMA GANGRENOSO Il pioderma gangrenoso (PG) è una dermatosi neutrofila, caratterizzata da ulcere distruttive, necrotizzanti e non infettive della cute localizzate a livello del volto e degli arti inferiori. L’associazione tra PG e MC, è – in letteratura – descritta solo in alcuni casi clinici, da cui si ricava l’importanza della DPG nella risoluzione della malattia1. SINDROME DELLA MOLE ATIPICA E NEVO CONGENITO GIGANTE È riportata in letteratura l’associazione tra MC e sindrome del nevo displastico e i nevi congeniti giganti3. Gli autori hanno riportato un caso di un paziente affetto da un raro e complesso disordine del sistema pigmentario cutaneo, che aumenta il rischio di melanoma associato a MC. DERMATOSI ITTIOSIFORMI Le dermatosi ittiosiformi (DI) rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie ereditarie, caratterizzate dall’accumulo di grosse squame su tutta la superficie cutanea. Studi sulla cinetica delle cellule epiteliali nelle principali forme di ittiosi hanno mostrato una iperplasia cutanea germinativa. Menni et al.13 riportarono per primi un caso di DI e MC, ma la ragione di tale associazione è ancora sconosciuta. PELLAGRA La pellagra è una malattia caratterizzata da lesioni della cute generalmente precedute da sintomi gastro-intestinali e neurologici 3. Tale dermatosi inizia con eritema e edema sul dorso delle mani e prurito, scatenati soprattutto dell’esposizone al sole e dalla pressione localizzata. Dopo la comparsa dell’eritema, compaiono bolle che vanno incontro a rottura; in seguito la cute diviene più dura e ruvida. Le sedi maggiormente interessate sono il volto, il collo, le superfici dorsali di mani e piedi. La pellagra può essere scatenata da una dieta priva di niacina o di triptofano ma, comunque, qualsiasi squilibrio amminoacidico può avere un ruolo. Schattner 14 descrisse il caso di un paziente affetto da pellagra causata da MC. Concludendo: la malattia celiaca è una enteropatia che può presentarsi con varie manifestazioni extra-intestinali, comprese numerose malattie cutanee3. Tuttavia, i dati attuali circa l’associazione tra MC e la maggior parte delle malattie cutanee sono discordanti e si basano prevalentemente sulla descrizione di singoli casi clinici, che non consentono di giungere a conclusioni unanimi sull’argomento. Nonostante questo limite, investigare sulla possibile presenza di MC in alcuni pazienti dermatologici sembra essere una procedura corretta. Malattia di Whipple La malattia di Whipple è una rara malattia dell’intestino tenue causata dal batterio Tropheryma whippelii. È caratterizzata clinicamente da anemia, pigmentazione cutanea, sintomi articolari (poliartralgia e artrite), perdita di peso, diarrea e grave malassorbimento1. Dermatologicamente può essere rivelata da melanodermia, noduli sottocutanei, eritema nodoso, papule lichenoidi a istologia sarcoidea. La biopsia intestinale, linfonodale o persino cutanea può mostrare inclusioni PAS-positive, corrispondenti alla presenza dei bacilli responsabili dell’affezione. Sindrome di Peutz-Jeghers-Touraine CUTE LASSA ACQUISITA GENERALIZZATA La cute lassa (CL) rappresenta un eterogeneo gruppo di malattie generalizzate o localizzate caratterizzate dalla perdita di elasticità della cute3. La CL presenta un processo distruttivo delle fibre elastiche apparentemente normali, con progressione cefalo-caudale. Numerosi autori hanno descritto un deposito dermico di IgA in molte di queste patologie, suggerendo che la distruzione delle fibre elastiche sia un processo immunologi- Si tratta di una malattia congenita autosomica dominante, caratterizzata da polipi multipli localizzati nello stomaco, nel tenue e nel colon. La poliposi intestinale è amartomatosa e degenera solo eccezionalmente. I segni cutanei comprendono una pigmentazione melanotica della cute e delle mucose, specialmente a livello delle labbra e delle gengive. In particolare, è caratterizzata da una lentigginosi periorifiziale, buccale, perioculare e perinatale, palmare, digitale e talvolta genitale16. L. Abenavoli et al.: La cute: specchio del tenue Carcinoide del piccolo intestino Il piccolo intestino, particolarmente l’ileo, rappresenta la seconda sede per frequenza dei tumori carcinoidi. Le manifestazioni cliniche comprendono occlusione, dolore, emorragia o sindrome da carcinoide1. Tale neoplasia causa, soprattutto in caso di metastasi epatiche, crisi vasomotorie che interessano principalmente il viso (isole “blu” su mare “rosso” o sindrome di Björk), dapprima parossistiche, poi intermittenti, infine subentranti con eritrocianosi, teleangectasie e pigmentazione. La diarrea associata, la dispnea simil-asmatica con ipertensione arteriosa polmonare e l’insufficienza tricuspidale sono correlate alla secrezione di sostanze vasoattive, in particolare di serotonina. Può sovrapporsi un eritema pellagroide da deviazione metabolica del triptofano; uno stato sclerodermiforme è più raro. Nei casi di carcinoide bronchiale, sono stati segnalati edema periorbitario, scialorrea e lacrimazione in coincidenza con i flush17. La diagnosi è posta mediante la dimostrazione dell’aumento dei derivati 5-idrossi-indolacetici escreti nelle urine ed è confermata dalla scoperta del tumore, spesso nell’intestino tenue, talvolta dei bronchi e dell’ovaio. Morbo di Crohn Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica transmurale, che colpisce più di frequente la parte distale dell’ileo e il colon, ma che può localizzarsi in qualunque zona del tratto gastro-intestinale. Tale patologia può essere associata a malattie cutanee specifiche granulomatose, che si sviluppano per lo più nei distretti contigui al tubo digerente (ragadi e fistole perianali), talvolta isolate e rivelatrici di malattia, ma che possono anche insorgere intorno a uno stoma preternaturale o a una fistola18. Sono state descritte lesioni a distanza (Crohn metastatico) come noduli o granulomi con tendenza alla fissurazione a livello delle pieghe, spesso di difficile interpretazione, lesioni aftoidi ulcerative del cavo orale, macrocheilite. In tutti i casi, l’aspetto istologico granulomatoso (talvolta molto vicino a quello della sarcoidosi) permette di porre diagnosi. È frequente l’associazione con segni cutanei secondari a carenze (zinco, acidi grassi, folati)18. Sono state attestate anche altre manifestazioni1: pioderma gangrenoso, eritema nodoso, più raramente sindrome di Sweet o un’eruzione pustolosa disseminata (sono comunemente più frequenti nella rettocolite ulcerosa e indicherebbero un’alta probabilità di complicazioni extradigestive), eritema palmare, ippocratismo digitale, epidermolisi bollosa acquisita. Overgrowth batterico dell’intestino tenue Viene definito come “overgrowth batterico” del piccolo intestino, una condizione caratterizzata da una abnorme colonizzazione con carica batterica pari o maggiore a 105 per ml di aspirato nella porzione prossimale dell’intestino tenue1. 345 Dermatologicamente, il quadro è caratterizzato da una elevata distrofia cutanea con caduta degli annessi, per atrofia del sistema pilifero. Tale condizione, inoltre, può essere associata a eritema nodoso, lesioni di tipo psoriatiforme, e talvolta sindrome di Sweet. Linfangectasia intestinale Malformazione congenita delle strutture linfatiche intestinali, soprattutto dell’intestino tenue e del mesentere, spesso associata ad altre malformazioni delle strutture linfatico-linfonodali in altri distretti corporei. Si accompagna frequentemente ad una linfopenia per dispersione nel lume intestinale di linfociti e ad una enteropatia protido-disperdente. In corso di tale patologia, una, molte o tutte le unghie possono divenire spesse, gialle e crescere lentamente. La lunula scompare e l’onicolisi può iniziare distalmente19. È stato documentato un deficit di α1-antitripsina. Acrodermatite enteropatica Raro disordine ereditario autosomico recessivo, causato da un malassorbimento di zinco1. Tale carenza porta a diarrea, ritardo di crescita e alterazioni cutanee acrali e periorifiziali che generalmente insorgono qualche giorno dopo la nascita o lo svezzamento. La lesione tipica è una chiazza eritematosa, a margini netti, erosa, ricoperta centralmente da croste e mostrante vescicole o pustole alla periferia. L’eruzione cronica e abbastanza polimorfa è spesso psoriasiforme. Le lesioni periorali e perianali all’inizio vengono spesso interpretate come infezioni da Candida albicans e lo stato immunologico del paziente risulta indebolito. Quasi tutti i bambini presentano un’alopecia diffusa e paronichie che provocano distrofie ungueali. In certi casi si possono osservare capelli zebrati con bande chiare e scure, glossiti e stomatiti20. Bibliografia 1. Gasbarrini G, Corazza GR. Il malassorbimento intestinale e sindromi cliniche ad esso correlate. Roma: Edizioni Luigi Pozzi 1992. 2. Fasano A, Catassi C. Current approaches to diagnosis and treatment of celiac disease: an evolving spectrum. Gastroenterology 2001; 120: 636-51. 3. Abenavoli L, Proietti I, Leggio L, Ferrulli A, Vonghia L, Capizzi R, et al. Cutaneous manifestations in celiac disease. 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